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CAT® GRADE: livellamento sotto controllo

Il nuovo CAT® GRADE con tecnologia 3D per i trattori cingolati D3K2D4K2 e D5K2 è un sistema per il controllo automatizzato del livellamento. Utilizza il sistema di navigazione satellitare globale (GNSS), tecnologia per posizionare in modo preciso la lama della macchina senza input da parte dell’operatore, dal primo taglio alla finitura.

Per maggiore utilità, GRADE con tecnologia 3D incorpora la predisposizione per il sistema CatAccuGrade™, che consente l’utilizzo della tecnologia “Universal-Total-Station” e dei riferimenti laser per il controllo automatizzato. Il nuovo sistema aiuta gli operatori a ottenere livellamenti specifici in modo più veloce e accurato rispetto ai metodi convenzionali. Riducendo al contempo i costi di fissaggio di picchetti e di rettifica, di carburante e di ore di funzionamento della macchina.

Come funziona

CAT GRADE con tecnologia 3D  di Caterpillar è un sistema opzionale, installato in fabbrica e perfettamente integrato nel design della macchina. Le antenne GNSS sono saldamente montate sulla parte superiore della cabina. Eliminando così la necessità di avere sulle lame le antenne montate su montanti insieme ai relativi cavi. I ricevitori GNSS e la trasmissione radio dei dati sono alloggiati nella struttura del tetto. L’installazione integrata elimina la necessità di dover rimuovere i componenti al termine della giornata.

Quando in modalità GNSS, GRADE con tecnologia 3D è in grado di fornire una precisione di pochi centimetri impiegando la tecnologia di posizionamento cinematico in tempo reale. Il sistema confronta la posizione della macchina e la posizione di taglio relativa al piano di progettazione di bordo, quindi posiziona automaticamente la lama tramite un modulo di valvole elettroidrauliche integrato.

Il sistema offre la stessa informazione all’operatore in cabina tramite un display da 10 pollici touchscreen a colori integrato nel cruscotto. Quando è attivo, GRADE con tecnologia 3D controlla automaticamente il movimento della lama della macchina, sia in sollevamento sia in inclinazione, conformemente ai piani digitali del cantiere.  GRADE con tecnologia 3D ha il potenziale per aumentare la produttività ben del 50% su alcuni progetti.

I progetti di Renault Trucks per l’Italia

Al centro Jean Claude Bailly con, alla sua sinistra, Giovanni Lo Bianco, attorniati dal management di Renault Trucks Italia

Un mercato importante quello italiano per Renault Trucks. Che per il 2019 punta anche sul nostro Paese, per guadagnare quote di mercato e porsi ai primi posti per gli investimenti sull’elettromobilità. Ecco quanto emerso dal tradizionale incontro di fine anno tra i vertici di Renault Trucks Italia e la stampa, nel quartier generale del Gruppo, a Boltiere (Bg). Come ha sottolineato Jean Claude Bailly, Presidente di Renault Trucks Europe, il Gruppo nel 2019 intende rafforzare la propria posizione in Europa, con un team dedicato all’Italia

La forza del Gruppo

Renault Trucks, parte del Gruppo Volvo, impiega nel mondo  9500 addetti e conta 4 stabilimenti in Francia. Nel 2017 ha registrato nel mercato europeo un volume di 49.930 unità ed è stata uno dei primi costruttori a credere nelle propulsioni alternative (il primo prototipo di veicolo elettrico è del 2008). La gamma offerta è ampia e va dai leggeri ai pesanti, passando per i medi, per soddisfare tutti gli ambiti applicativi, dalla distribuzione alle costruzioni, dal lungo raggio alla mobilità urbana.

Il 2018 è stato per Renault Trucks Italia un anno intenso, come ha sottolineato l’AD del Gruppo, Giovanni Lo Bianco. Sono stati nominati due nuovi dealer, Motortruck a Benevento e LR Truck a Salerno. Ed è stata avviata la trasformazione di alcune officine autorizzate, per garantire la totale capillarità sul territorio. Qualche numero “italiano”? 19 dealer, 1 Truck Centre e 100 officine, a formare una delle più grandi reti distributive in Italia. Le quote di mercato parlano, per il 2018, di un aumento del 6,9% nell’heavy duty (era 6,5 nel 2017), una flessione nel medium duty (dal 3,7%al 2,8%)  e un aumento nel settore dei veicoli commerciali (dal 2,0% del 2017 al 2,3% del 2018).

L’importanza dell’usato

Dal 2019 si consoliderà la strategia di Renault Trucks mirata all’usato. Con una nuova visual identity, “Used Trucks by Renaut Trucks” e nuovi corner dedicati su tutta la rete. Oltre all’istituzione di nuovi percorsi di formazione dedicati ai professionisti dell’usato di eccellenza. Bene anche il business delle soluzioni per il cliente a supporto dei prodotti offerti (contratti di servizio, finanziamenti, contratti Optifleet, corsi Optifuel, formazione…).  E bene anche l’impegno del gruppo, di concerto con Unrae, per promuovere il rinnovo del parco circolante (in Italia il più vecchio d’Europa), gli incentivi, l’innovazione tecnologica al servizio della sicurezza.

E sempre nel 2019 verranno organizzati una serie di eventi presso concessionari e clienti per promuovere la gamma Construction.

Risparmio & Sostenibilità

Renault Trucks ha lanciato la commercializzazione del T 2019, un mezzo che monta i nuovi motori Euro 6 Step D e che nella versione T 2019 offre un risparmio del 3% nel consumo di carburante rispetto alla generazione precedente. Oltre ad integrare nuovi equipaggiamenti che migliorano il comfort di guida e la vita a bordo.

I T e T High versione 2019 montano già i motori DTI 11 e DTI 13 Euro 6 Step D conformi alla normativa che entrerà in vigore il 1° settembre 2019. E dispongono di un sistema di post-trattamento di nuova generazione che integra nuovi materiali che ne aumentano il tempo di vita. È stato inserito un sensore della qualità di Adblue ed è stato eliminato il settimo iniettore. I T e T High versione 2019 possono già essere ordinati.

Fronte del porto con il T35.105 Bobcat

Dalla sua messa in funzione nel gennaio 2018, un telescopico T35.105 Bobcat lavora sulle banchine e sui pontili del porto turistico di La Rochelle (Francia). E’ più grande di questo tipo in Europa. Tutti i giorni, che ci sia bello o brutto tempo, almeno uno degli otto autisti della società di gestione portuale si mette ai comandi del telescopico. Il T35.105 è uno strumento fondamentale per la gestione delle oltre 5.000 imbarcazioni ormeggiate tutto l’anno agli otto moli del porto di La Rochelle, su una superficie complessiva di 70 ettari.

Al lavoro in un grande hub

Secondo Jean-Luc Dupeux, vicedirettore dell’ufficio tecnico della capitaneria marittima e autista principale del telescopico Bobcat, i 54 membri dei suoi team eseguono circa 8.000 operazioni di movimentazione ogni anno. Queste operazioni includono la manutenzione e la pulizia delle banchine. E svariate riparazioni ai pontili di ormeggio oltre a lavori strutturali in bacino di carenaggio. Compatto e mobile, con un’altezza di sollevamento di 10 m su pneumatici, il Bobcat T35.105 è in grado di gestire tutti i lavori di manutenzione in aria mediante una piattaforma portapersone, o a terra mediante uno spazzolone. I materiali da costruzione possono essere sollevati mediante un argano fissato al telescopico, mentre i camion possono essere caricati estendendo il braccio.

In porto, però, il telescopico viene usato principalmente per trasportare circa 2.500 finger, ovvero moli corti e stretti che si protendono dalle banchine e su cui camminano le persone, che hanno una lunghezza di 4, 6, 8 o persino 15 m e che possono pesare fino a 2 tonnellate.

Una macchina su misura

Per soddisfare i requisiti specifici delle attività del porto turistico di La Rochelle, Top Sud, concessionaria Doosan e Bobcat di lunga data sulla costa atlantica francese, ha implementato svariate migliorie sul T35.105.

Per garantire la perfetta aderenza della vernice in questo ambiente salmastro, sulla macchina è stata applicata vernice metallizzata. Sulla superficie di tutte le principali parti in metallo, quali il telaio e il braccio, è stato applicato un trattamento speciale per aumentarne la resistenza alla corrosione.

Jean-Luc Dupeux è anche un ingegnere meccanico specializzato in idraulica. E ha affermato che il trattamento anticorrosione, applicato in fabbrica, funziona perfettamente. “Le nostre macchine sono esposte all’acqua salmastra tutto l’anno, e di conseguenza, nonostante la regolare manutenzione, la carrozzeria e le parti in metallo si possono corrodere rapidamente“.

Inoltre, per ottimizzare il telescopico per il lavoro in prossimità dell’acqua, su pendii o su pontili in cui lo spazio di manovra è limitato, sono stati montati pneumatici da 24” e il gruppo motopropulsore è stato reso più flessibile per migliorare la manovrabilità, un enorme vantaggio secondo i diversi autisti del porto di La Rochelle.

Ottimo anche per l’emergenza

Il telescopico viene anche utilizzato durante le operazioni di emergenza del porto. Per esempio in caso di blocco delle chiuse, o di inceppamento del ponte mobile in metallo che si trova all’ingresso di uno dei moli.

Dotato di un motore idraulico aggiuntivo, il telescopico offre la forza di strappo necessaria per aprire le chiuse bloccate dal fango, o per sollevare il ponte in metallo quando il relativo meccanismo interno è inceppato.

Lovis Mehboob, vicepresidente esecutivo della concessionaria Top Sud, commenta: “I telescopici Bobcat hanno un grande potenziale di crescita sulla costa atlantica. Il fatto che tutte le macchine siano fabbricate in Francia è un grande vantaggio. Quando si effettua un ordine, prossimità e reattività sono garantite. La robustezza, la qualità tecnica e la garanzia di 3 anni del produttore ci garantiscono un margine di vantaggio sulla concorrenza nei mercati in cui siamo attivi. Siamo concessionari Doosan e Bobcat da oltre 35 anni, dal 1983, e siamo senza dubbio la più vecchia concessionaria dell’azienda in Francia”.

BKT: Spotech per OTR e portuale

BKT ha sviluppato Spotech, un dispositivo innovativo in grado di fornire informazioni sulla posizione esatta dei mezzi. Tracciata dal satellite, programmabile e personalizzabile a seconda del sito di applicazione, dei volumi e dei veicoli. L’obiettivo è quello di un’analisi cinematica del moto. Il sistema comprende infatti un accelerometro triassiale, posizionato sulla macchina. Per poterne registrare i movimenti latitudinali, longitudinali, verticali e le forze coinvolte, oltre alla velocità, la durata dei cicli e altri parametri utili a efficientare il lavoro del cliente nei settori di movimento terra e portuale.

Tutte le informazioni ottenute da Spotech consentono di creare un vero e proprio “studio” dell’utilizzo dello pneumatico. Anche in funzione dei suoi effetti e conseguenze sul macchinario che equipaggia.

L’ambito OTR

In ambito OTR, per il quale questo dispositivo è stato inizialmente progettato, le macchine svolgono cicli normalmente ripetitivi. E’ così possibile valutare il valore TKPH, ovvero lo sforzo del dumper, analizzando mediamente qual è il peso che trasporta e per quanti km/h. In sostanza, quando l’indice TKPH è maggiore significa che lo pneumatico non è idoneo all’applicazione utilizzata. Mentre è perfetta se il risultato è minore. Gli esperti BKT possono assistere gli utilizzatori offrendo preziosi suggerimenti per interpretare correttamente i dati e intervenire in caso di necessità con azioni correttive sugli pneumatici.

Le applicazioni portuali

Discorso diverso vale per le applicazioni portuali. All’interno di un cantiere non esiste mai un ciclo ripetitivo ed è stato così più complesso trovare una costante da misurare. Qui diventa rilevante l’utilizzo della GoPro installata sulla macchina. Essa registra video della prospettiva dell’operatore ed è sincronizzata con i dati registrati dal dispositivo. Indagando ad esempio quanti container sono in movimento ogni ora, la velocità media all’ora o la distanza media percorsa a carico e a scarico. Questo tipo di informazioni hanno permesso a BKT di creare una decina di casi, consentendo di notare le criticità di un centro logistico rispetto a un altro e confrontarle tra loro.

Verifiche sul campo

Piero Torassa

In questo tipo di attività molte cose si scoprono sul campo. In Germania abbiamo collaborato con alcuni utilizzatori, che ci hanno richiesto esplicitamente le nostre analisi, perché altre aziende che offrono questo tipo di servizio, non davano poi in ultima battuta il feedback di cui il cliente aveva estremamente bisogno. – afferma Piero Torassa, tecnico BKTL’utilizzatore è davvero interessato ad avere in mano questi dati per capire oggettivamente quali possono essere le sue aree di miglioramento. Dal nostro punto di vista Spotech è quindi un ottimo biglietto da visita, mostrandoci come un’azienda che conosce al meglio il proprio prodotto e le sue applicazioni”.

È quindi un vero e proprio sistema quello proposto da BKT che parte dalla tecnologia. Ma come sempre si basa sull’esperienza e professionalità del team aziendale, volto al miglioramento continuo dell’intera combinazione “macchinario-pneumatico”.

Motori: Volvo Trucks taglia i consumi

Gli aggiornamenti apportati motori diesel Volvo Trucks, D11 e D13 per Volvo FH, FM e FMX, soddisfano il nuovo regolamento Euro 6 Step D. E contengono una serie di miglioramenti che consentono di ridurre i costi del carburante.

Claes Nilsson

Con il consumo di carburante che pesa per circa un terzo dei costi dei trasportatori, continuiamo ad impegnarci per trovare nuovi modi per ridurre il consumo di carburante nei nostri veicoli“, afferma Claes Nilsson, Presidente di Volvo Trucks. “Questa volta, una combinazione di piccoli miglioramenti consente notevoli risparmi sui costi dei nostri clienti, tutto ciò senza compromettere le prestazioni o la produttività.

I miglioramenti in dettaglio

Il nuovo regolamento Euro 6 Step D si concentra sull’assicurare che i veicoli siano conformi agli standard sulle emissioni nelle normali operazioni d’uso. I passi di Volvo Trucks per soddisfare i più severi standard sulle emissioni includono un nuovo software del motore e un rivestimento migliorato nel sistema di post-trattamento dei gas di scarico.
Inoltre, il motore diesel D13 aggiornato utilizza un nuovo tipo di olio a bassa viscosità VDS-5 e nuovi anelli raschiaolio sui pistoni che riducono il consumo di carburante e l’attrito interno. Inoltre, il motore da 500 CV risparmia ancora più carburante avendo lo stesso rapporto di compressione delle versioni da 460 e 420 CV.

Un software ad hoc

Il software I-See utilizza i dati della mappa per visualizzare in anteprima la topografia del percorso e si occupa della selezione delle marce, dell’accelerazione e del rallentamento del motore. È progettato per utilizzare nel miglior modo possibile l’energia che ha il veicolo in movimento ed è stato migliorato con una serie di aggiornamenti, come una nuova strategia di selezione delle marce e la gestione avanzata dell’inerzia del veicolo che consente un uso più efficiente della funzione I-Roll.

Questi aggiornamenti supporteranno i nostri clienti a rimanere aggiornati sulla nuova normativa sulle emissioni, e allo stesso tempo migliorando il consumo di carburante per i nostri camion Volvo FH, FM e FMX“, afferma Claes Nilsson.
I nuovi motori saranno disponibili per l’ordine dalla fine di dicembre 2018.

La TAV non è un bar. O forse sì?

Premetto che in questo post non si farà alcuna considerazione di tipo politico. Anche se è impossibile prescindere dalle posizioni dei fautori e detrattori del progetto. Che, come si sa, appartengono a due differenti schieramenti.

La TAV è un progetto di ingegneria civile  (Connecting Europe Facility) che è, senza ombra di dubbio, di importanza fondamentale per la crescita delle nostre imprese di costruzione. E del nostro Paese.

Svantaggi economici. Ma non solo

La Commissione Europea ha ammonito l’Italia sull’eventuale mancata realizzazione della linea Torino-Lione ((235 Km destinati al trasporto merci e passeggeri). Ventilando il rischio di dover restituire i cofinanziamenti comunitari incassati. E di perdere quelli già stanziati. Le stime (informali e non ufficiali) supererebbero il miliardo di euro.  E i vantaggi per l’ambiente sarebbero inesistenti. Promuovere il passaggio di merci e persone dalla strada alla rotaia ridurrebbe invece le emissioni di CO2. Ma le imprese di costruzione coinvolte nel progetto cosa pensano?

Stiamo pagando da 10 anni sulla nostra pelle questa vicenda“, ha affermato, in un’intervista di Andrea Rinaldi sul Corriere della Sera, Flavio Bertino, titolare della Cogeis, impresa edile di Quincinetto (To) che impiega 320 addetti. “La TAV non si può mica chiudere come un bar“.

La TAV non è un bar

Ecco, nella frase di questo imprenditore edile c’è tutta l’assurdità di una vicenda per certi aspetti surreale. La Cogeis con una commessa da 400 milioni, è impegnata in un consorzio per la prefabbricazione dei conci del tunnel di Saint-Martin-La Porte. “Stiamo già presentando un’offerta per il lotto dei pozzi di aerazione di Evreux“, ha spiegato Flavio Bertino. “Non so cosa succederebbe se si bloccasse tutto. All’interno abbiamo molte macchine. Occorrerà smontarle, procedere a un’eventuale bonificaVorrà dire che l’attività in cui siamo specializzati da 20 anni e per la quale siamo stati consorziati, andremo a farla Oltreoceano“. Moltiplicate quello che afferma Flavio Bertino per il numero di imprese di costruzione coinvolte nel progetto e avrete un’approssimativa idea del danno enorme che ne deriverebbe alla nostra economia.

Ha ragione Bertino. Non si può chiudere un cantiere -questo cantiere –  come si chiude un bar. Soprattutto se l’Italia, così facendo, perdesse un’opportunità che vale qualcosa come 12 miliardi di euro.

Movimentare (in sicurezza) in cantiere

La logistica di cantiere presenta molte criticità in più rispetto a quella di uno stabilimento industriale. Una di esse è rappresentata dal fatto che buona parte delle attività si svolgono all’aperto e su superfici non ancora “urbanizzate”. Quindi (a seconda delle stagioni) in presenza di polvere, pioggia, fango, gelo.  Spesso su terreno sconnesso o talvolta in presenza di scavi aperti. Un’altra criticità riguarda la necessità di riorganizzare l’area di cantiere al procedere della costruzione. Mentre in uno stabilimento industriale l’area destinata a magazzino solitamente rimane fissa, in un cantiere può essere necessario spostare dei materiali per lavorare nell’area in cui essi erano stati stoccati provvisoriamente. Il terzo aspetto critico è la compresenza in cantiere di una molteplicità di persone. Spesso dipendenti di più aziende diverse, impegnate a svolgere attività diverse in contemporanea. Ciò tende a creare un notevole traffico pedonale difficile da coordinare, rendendo fondamentale la prevenzione delle collisioni tra pedoni e carrelli elevatori (in transito o in manovra).

Il ruolo dei carrelli elevatori

Un contributo positivo alla sicurezza della logistica di cantiere può essere fornito dai carrelli elevatori. Ovviamente se dotati di tutte le caratteristiche necessarie per minimizzare i rischi e facilitare il lavoro dei carrellisti. I carrelli destinati a operare in area di cantiere devono garantire affidabilità in ogni condizione ambientale.Ma anche estrema stabilità nel sollevamento dei carichi, ottima visibilità per il carrellista, protezione del posto di guida.

Tra i carrelli elevatori diesel più adatti allo spostamento di materiali nei cantieri edili è certamente compreso il modello DP70N di CAT Lift Trucks, con portata di sette tonnellate. Il carrello possiede un robusto telaio in acciaio che – grazie anche al basso profilo del contrappeso – consente di abbassare il baricentro per ottenere maggiore stabilità ed elevata capacità residua. Il robusto asse di trazione completamente flottante è in grado di sostenere un peso maggiore rispetto alle alternative non flottanti o semi-flottanti. L’asse delle ruote sterzanti è invece costituito da una singola unità particolarmente rigida e robusta. Tutti i componenti del carrello sono estremamente resistenti all‘usura e al danneggiamento. Il che contribuisce a ridurre le riparazioni e i costi di esercizio. Il tempo e il denaro normalmente richiesti per la manutenzione ordinaria sono ridotti anche grazie alle scelte progettuali che rendono i componenti facilmente visibili e accessibili. I costi operativi complessivi vengono limitati anche dall’impiego di un motore turbodiesel a consumi contenuti. Si tratta del Perkins 854E a quattro cilindri, che si caratterizza anche per le sue basse emissioni.

 Sicurezza e comfort

Tra le caratteristiche che rendono il DP70N di CAT Lift Trucks particolarmente adatto allo spostamento di materiali nei cantieri edili sono comprese le sue dotazioni di sicurezza e comfort per l’operatore. Tra esse il servosterzo completamente idrostatico, con un volante di piccolo diametro. Che garantisce risposte precise e veloci richiedendo uno sforzo di azionamento minimo. Il ridotto raggio di sterzata e la buona visibilità a tutto campo contribuiscono ad ottenere manovrabilità e precisione. Il montante adotta profilati sottili per garantire una chiara visuale anteriore, ed impiega sei rulli di carico con rulli laterali per ottenere un’elevata stabilità del carico. La visibilità posteriore è migliorata dal basso profilo della sagoma del contrappeso. Per il controllo delle funzioni idrauliche è disponibile una scelta di moderni comandi a leva o a sfioramento. Il posto di guida, facilmente accessibile grazie alla collocazione ottimale delle maniglie di appoggio e dei gradini, offre un piantone dello sterzo regolabile, un sedile completamente molleggiato regolabile e ampio spazio per le gambe. Le caratteristiche di sicurezza comprendono i servofreni idraulici a depressione e il Sistema di Rilevamento Presenza (PDS).

CGM  di Zola Predosa (Bo) è il distributore unico di CAT Lift Trucks in Italia.

CNH Industrial: bronzo a Còrdoba

CNH Industrial (NYSE: CNHI / MI: CNHI) ha annunciato che il proprio stabilimento produttivo di Córdoba (Argentina) ha ottenuto la certificazione di livello Bronzo del programma World Class Manufacturing (WCM).

Córdoba è uno stabilimento produttivo globale e multimarchio di CNHI Industrial. Qui vengono prodotti camion IVECO, motori FPT Industrial, macchine agricole Case IH e New Holland Agriculture nonché mezzi CASE Construction Equipment.

Uno stabilimento per tanti marchi

A Còrdoba vengono prodotte le famiglie di trattori Farmall e Puma, nonché le serie di macchine da raccolta Axial Flow 130 ed Extreme 230 di Case IH. Per il brand New Holland Agriculture il sito produttivo di Còrdoba si occupa invece delle gamme di trattori T6, T7 e TD, oltre che della pluripremiata famiglia di mietitrebbie CR. Per quanto riguarda il marchio IVECO, a Córdoba vengono fabbricati i camion modello Stralis, Trakker, Tector, Cursor e Hi-Way. L’area del complesso industriale dedicata a FPT Industrial è impegnata nella produzione delle gamme di motori Cursor e NEF. Lo stabilimento occupa un’area pari a 420.000 m² e impiega oltre 800 persone.

Un premio prestigioso

Il WCM è uno dei più prestigiosi standard del settore manifatturiero globale per la gestione integrata degli stabilimenti e dei processi di produzione. Consiste in un sistema strutturato in pilastri, basato sul miglioramento continuo. E progettato per eliminare sprechi e perdite dal processo produttivo attraverso l’identificazione di obiettivi quali zero infortuni, zero difetti, zero rotture e zero sprechi. Per certificare i miglioramenti ottenuti, il sistema prevede una serie di audit periodici indipendenti su tutti i pilastri del WCM. L’esito dei controlli determina l’assegnazione di un punteggio e tre livelli di certificazione: Bronzo, Argento e Oro.

Lo stabilimento di Córdoba ha fatto notevoli passi in avanti nelle aree Manutenzione Autonoma/Organizzazione del Luogo di Lavoro, Chiarezza degli Obiettivi e Route Map per il
Corporate Communications WCM. Questi progressi gli hanno permesso di ottenere la certificazione di livello Bronzo, grazie all’impegno e alla professionalità dei dipendenti.

Poltrone in movimento a CNH Industrial

CNH Industrial ha annunciato che Linda Knoll, Chief Human Resources Officer (CHRO), e Alessandro Nasi, President, Specialty Vehicles, si dimetteranno dai rispettivi ruoli all’inizio dell’anno prossimo. Knoll e Nasi sono i componenti che da più lungo tempo fanno parte del Group Executive Council della Società (GEC). Si tratta dell’organismo decisionale che è responsabile della supervisione dell’andamento operativo delle attività di business globali dell’Azienda.  Linda Knoll lascerà l’incarico a fine gennaio 2019 per concentrarsi esclusivamente sul suo ruolo in Fiat Chrysler Automobiles N.V. (FCA), dopo essere stata contemporaneamente CHRO di entrambe le Società fin dal 2011.

Una figura di spicco

Linda Knoll

Linda è stata un business partner di notevole valore, guidando i colleghi di CNH Industrial attraverso numerosi cambiamenti nel corso degli anni. È stata un leader di grande supporto, nonché un mentore, per molti colleghi”, ha dichiarato Hubertus Mühlhäuser, Chief Executive Officer di CNH Industrial. ”Voglio ringraziare Linda e Alessandro per il loro importante contributo al Gruppo durante il lungo servizio prestato e per il prezioso sostegno e la guida che mi hanno offerto nelle scorse settimane, durante il mio periodo d’ingresso in Azienda”.

Una carriera di successo

Alessandro Nasi

Alessandro Nasi si dimetterà verso la fine del primo trimestre 2019 da President, Specialty Vehicles, ruolo che ricopre dal 2013. Dal 2009 Nasi riveste anche la posizione di GEC Executive Coordinator. Il CdA intende proporre agli azionisti la nomina di Alessandro Nasi quale Amministratore della Società in occasione dell’Assemblea degli Azionisti di CNH Industrial che si terrà nel 2019.

Alessandro Nasi è entrato a far parte di CNH Industrial provenendo da Fiat Powertrain Technologies nel 2008 in qualità di Senior Vice President, Business Development. Da allora, ha ricoperto una serie di posizioni di crescente responsabilità, tra le quali Senior Vice President, Network Development e Chief Business Development Officer.

Linda rimarrà vicina a noi nel suo ruolo in FCA ed attendo il momento in cui Alessandro entrerà a far parte del Consiglio di Amministrazione di CNH Industrial. Il suo lungo stato di servizio in aziende del Gruppo Fiat, unito al bagaglio di iniziali esperienze in società quali PricewaterhouseCoopers, Merrill Lynch e JP Morgan, lo pongono in una posizione unica per offrire a tutti noi un importante contributo in termini di strategia e di visione ”, ha aggiunto Suzanne Heywood, Presidente di CNH Industrial.

Un’ibrida Genie nel centro di Parigi

Fin dal suo lancio avvenuto due anni fa, la piattaforma aerea a braccio Genie® Z®-60/37 FE sta rivoluzionando il mercato del sollevamento aereo per divenire una stella dei cantieri in Europa. Ed è perfettamente logico, poiché tutti traggono vantaggi a tutti i livelli. Per le società di noleggio, la sua eccellente produttività, gli alti tassi di utilizzo e il basso costo di proprietà sono una vera spinta per i loro ritorni sul capitale investito. Per gli operatori, le sue prestazioni in terreni fuoristrada, il basso costo di funzionamento e l’uso negli spazi al chiuso e all’aperto offrono un vero vantaggio competitivo. Per le imprese, questa piattaforma ibrida di Genie in particolare garantisce bassi livelli di emissioni e rumore richiesti per adattarsi alle esigenze ambientali nei cantieri urbani.

Mission impossible

Lavorare a una altezza di 18 m nel centro di Parigi non è possibile con qualsiasi tipo di macchina. Una delle ragioni chiave è che al giorno d’oggi gli imprenditori chiedono macchine che uniscano basse o zero emissioni a un funzionamento silenzioso. E quando si deve lavorare con tempi molto stretti nelle anguste stradine del 5° distretto storico di Parigi, gli operatori dipendono anche da una macchina affidabile. Adatta a terreni sconnessi e che sia sufficientemente potente e compatta da permettere loro di lavorare in modo efficace, anche durante la notte.

Dovendo far fronte a questi vincoli e pur non avendo familiarità con la piattaforma a braccio ibrida Genie, il responsabile di un cantiere impegnato nel progetto per la costruzione di nuovi appartamenti a Parigi, si è rivolto alla società francese di noleggio Acces Industrie. Per trovare una soluzione economica, rispettosa dell’ambiente, adattabile a terreni sconnessi che potesse essere usata per la pulizia delle facciate degli edifici. Tenendo presente le esigenze e i vincoli, Acces Industrie ha immediatamente suggerito l’uso della piattaforma a braccio ibrida Genie Z-60/37 FE. Sottolineando le ragioni per cui sarebbe stata perfetta per il tipo di lavoro richiesto.

Le caratteristiche tecniche

La piattaforma a braccio ibrida Genie Z-60/37 FE combina i vantaggi di una piattaforma a braccio da 20 m, con un’altezza di scavalcamento fino a 7,40 m e uno sbraccio orizzontale fino a 11,15 m, a un funzionamento silenzioso e senza emissioni. In secondo luogo, nonostante le macchine elettriche siano sufficientemente silenziose per il lavoro notturno  gli operatori spesso riscontrano difficoltà nel poter ricaricare le batterie se non ci sono fonti elettriche disponibili sul posto. Mentre una vera macchina ibrida ricarica automaticamente le proprie batterie grazie al suo motore diesel. Che offre più di una settimana di funzionamento con un singolo pieno di carburante

Infine, grazie alle sue capacità fuoristrada la piattaforma aerea a braccio ibrida Genie fornisce anche agli operatori il vantaggio di superare le pendenze e i marciapiedi che permettono di accedere agli edifici nei contesti urbani.

Ad alto gradimento

Rizqui Kariouch

Rizqui Kariouch, Responsabile di Filiale per la regione Ile de France di Acces Industrie dice:“Il nostro cliente era così soddisfatto della piattaforma a braccio Genie Z-60/37 FE che ha esteso il noleggio per altri 15 giorni per lavori di manutenzione. Era particolarmente soddisfatto che la macchina gli avesse consentito di rispettare i vincoli ambientali richiesti dall’impresa, pur rimanendo di facile utilizzo per gli operatori al lavoro. E pensando ai costi e all’aumento del prezzo del carburante, questo modello ibrido utilizza solo 30 litri di gasolio in media a settimana rispetto a 100 litri per l’equivalente alimentato a diesel. Ciò  dimostra che, spiegando i vantaggi della tecnologia ibrida e promuovendo questa macchina, possiamo aiutare il mercato a evolvere e contribuire a rendere il mondo più pulito.”

Chi è Acces Industrie

Con oltre 20 anni di esperienza, Acces Industrie è specializzato nel noleggio di piattaforme di lavoro aereo mobili, sollevatori telescopici e macchine per la movimentazione di carichi. Oltre alle macchine da noleggiare, Acces Industrie fornisce anche assistenza tecnica in cantiere, servizi di manutenzione e riparazione, così come la consegna/ritiro delle macchine sul posto.

Operando con 29 filiali distribuite nella Francia, nel 2016 Acces Industrie ha completato la sua offerta con Accès Industrie Sales, un’entità dedicata alla vendita di macchine per sollevamento e movimentazione per le esigenze di noleggio, locazione e acquisto con riscatto dei clienti.