Bridgestone EMIA riavvia gradualmente la produzione nella maggioranza dei suoi impianti produttivi, in risposta alla domanda di mercato e alle esigenze dei clienti.
La produzione riparte negli impianti situati in Spagna (Burgos, Bilbao e Puente San Miguel) e Russia (Ulyanovsk).
Lo stabilimento di Bari in Italia e Lanklaar in Belgio riapriranno il 20 aprile e l’impianto di Bethune in Francia il 21 aprile. Gli impianti produttivi in India, Sud Africa rimangono invece chiusi per il momento.
Gli stabilimenti situati in Polonia (Poznan e Stargard) e Ungheria (Tatabanya) sono invece sempre rimasti operativi, seppur ad un regime produttivo ridotto.
Una domanda in crescita
Lo stabilimento Bridgestone di Tatabanya
La riapertura degli impianti produttivi riflette l’andamento della domanda registrato in molti dei segmenti di mercato in cui opera Bridgestone EMIA, in particolar modo i pneumatici passeggero OEM e i pneumatici per veicoli commerciali, che sono stati colpiti in modo meno marcato dalla recessione economica innescata dalla crisi Covid-19. Bridgestone EMIA continuerà a lavorare a stretto contatto con i propri clienti e partner allo scopo di assicurare una fornitura adeguata, monitorando allo stesso tempo le fluttuazioni della domanda.
La sicurezza e la salute dei dipendenti rimane la priorità numero uno. Per questo motivo, Bridgestone sta prendendo le necessarie misure di precauzione, in linea con i suoi protocolli per la sicurezza sul luogo di lavoro, e applica con rigore le raccomandazioni delle Autorità per assicurare il mantenimento delle distanze interpersonali e l’utilizzo degli adeguati dispositivi di protezione da parte della forza lavoro. In aggiunta, attraverso specifiche procedure e check list, viene garantita la sicurezza del luogo di lavoro prima di riprendere ogni attività.
L’azienda tiene costantemente monitorata la situazione e segue le indicazioni per la salute e la sicurezza fornite dai più importanti istituti internazionali come l’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) e il CDC (Center for Disease Control and Prevention), così come le normative specifiche dei Paesi in cui opera.
La giapponese Yanmarvanta una grande tradizione nell’innovazione tecnologica, anche per quanto riguarda i motori Diesel: fu la prima che riuscì a realizzare, nel 1933, un motore Diesel compatto, di facile installazione ed uso. Difatti, dalla sua fondazione, avvenuta oltre 100 anni fa, Yanmar è sempre stata guidata con spirito pioneristico per sviluppare prodotti e tecnologie leader di settore. A tal fine si avvale di collaborazioni con molteplici risorse, istituti di ricerca e società che si occupano dello sviluppo delle innovazioni. I nuovissimi motori Diesel ad alta potenza 4TN107 e 4TN101 sono proprio il risultato della grande esperienza che Yanmar ha maturato nello sviluppo di tecnologie all’avanguardia e, allo stesso tempo, dimostrano l’impegno di Yanmar per produrre motori Diesel ad alta potenza con le migliori caratteristiche e performances. Infatti, Yanmar ha sviluppato questi nuovi motori Diesel capaci di produrre fino a 155 kW nel pieno rispetto delle normative dell’Unione Europea in tema di emissioni fissate nei parametri dello Stage V. Contestualmente, Yanmar continua anche la produzione e la ricerca di soluzioni innovative che riguardano i motori Diesel compatti delle classi di potenza inferiori a 56 kW.
Yanmar TN
Yanmar 4TN107 4 cilindri – 4,6 litri produce una potenza massima di 155 kW e coppia massima di 805 Nm.
I motori Yanmar serie TN ovvero i nuovissimi 4TN107 e 4TN101 sono appositamente progettati per applicazioni in ambito costruzioni/edilizia, agricoltura, movimentazione dei materiali; rientrano nei parametri fissati dallo Stage V in tema di contenimento delle emissioni inquinanti ed assicurano robustezza, affidabilità e grandi prestazioni. Per meglio rispondere alle più diverse esigenze sono disponibili in differenti configurazioni, rispecchiano, infatti, le più moderne concezioni ingegneristiche in tema di modularità costruttiva dei motori. Non solo sono motori ad alta potenza, sono contraddistinti dall’alta densità di potenza. Ne è una prova il 4TN107 FTT con turbocompressore a due stadi: offre una densità di potenza di 34 kW/Litro ed è leader nella sua classe di potenza.
Nel dettaglio, Yanmar 4TN107 capace di produrre fino a 155 kW di potenza con l’impressionante coppia di 805 Newton metro, ha una struttura compatta con architettura a 4 cilindri per complessivi 4,6 litri, è dotato di sistema Common Rail ad alta pressione (2000 bar) ed ha 4 valvole OHV per ogni cilindro. Nella configurazione FTT dotata, tra l’altro, di turbocompressore a doppio stadio con Air Cooler produce 127 kW a 2000 giri/minuto con una coppia massima di 805 Nm a 1500 giri/minuto; 141 kW a 2000 giri con una coppia massima di 805 Nm a 1500 giri/minuto e 155 kW di potenza massima a 2200 giri/minuto e coppia massima di 805 Nm a 1500 giri/minuto. Occorre anche evidenziare che questa è la coppia più alta della classe di potenza cui appartiene il 4TN107.
Nella configurazione FHT dotata di turbocompressore singolo con Air Cooler il 4TN107 produce 95 kW a 2000 giri/minuto con coppia massima di 602 Nm a 1500 giri/minuto; 100 kW a 2000 giri con coppia massima di 602 Nm a 1500 giri/minuto e 110 kW a 2200 giri/minuto e coppia massima di 602 Nm a 1500 giri/minuto.
Occorre anche evidenziare che già a soli 1000 giri/minuto 4TN107 è capace di notevole potenza: offre 460 Nm nella configurazione FHT dotata di turbocompressore singolo con Air Cooler e 604 Nm nella configurazione FTT dotata di turbocompressore a doppio stadio con Air Cooler. Questo significa poter lavorare a bassi regimi, quindi, con bassi consumi di gasolio e limitato logorio dei componenti usufruendo egualmente di un’elevata potenza.
A sua volta, il 4TN101 ha un’architettura a 4 cilindri per complessivi 3,8 litri, 2 valvole per ogni cilindro, struttura molto compatta: la più compatta della sua classe di potenza, sistema Common Rail ad alta pressione (2000 bar) e turbocompressore con Air Cooler. Offre fino a 105 kW di potenza massima con coppia massima di 550 Newton metro.
Differenti configurazioni per il 4TN101
Yanmar 4TN101 3,8 litri ha la struttura 4 cilindri più compatta della sua classe di potenza.
Anche il 4TN101 è disponibile in differenti configurazioni. In particolare, nella configurazione FDT offre 105 kW a 2200 giri/minuto con una coppia massima di 550 Nm a 1500 giri/minuto; 96 kW di potenza a 2000 giri con una coppia massima di 550 Nm a 1500 giri/minuto. Nella configurazione FHD produce 85 kW di potenza massima a 2200 giri/minuto e coppia massima di 445 Nm a 1500 giri/minuto.
Anche il 4TN101 è capace di notevole potenza a soli 1000 giri/minuto: offre 455 Nm nella configurazione FDT e 370 Nm nella configurazione FHD.
Stage V – Tecnologie Yanmar
L’efficientissimo apparato ATS è formato da sistemi DOC + DPF + SCR.
Per quanto concerne il contenimento delle emissioni inquinanti entro i parametri fissati dallo Stage V, questo avviene grazie all’efficientissimo apparato ATS approntato da Yanmar in combinazione con EGR interno raffreddato. L’apparato ATS è formato da sistemi DOC + DPF + SCR. Da sottolineare che Yanmar ha predisposto l’apparato ATS con una struttura molto compatta che può essere installata in differenti collocazioni (orizzontale sopra il motore con orientamento a dx o sx; in verticale dietro il motore con orientamento a dx o sx) per meglio adeguarsi alla macchina in cui sarà montato il motore, al fine di perfezionarne l’operatività nei più differenti contesti di costruzioni/edilizia, agricoltura, movimentazione materiali. Inoltre, il sistema SCR predisposto da Yanmar non prevede mixer e questo rende ancora più agevole l’installazione e l’impiego dei motori Yanmar 4TN107 e 4TN101.
Economia di esercizio
Yanmar oltre ad offrire motori dalle grandi prestazioni ed elevata affidabilità è molto attenta anche nel ricercare soluzioni per il contenimento del costo di esercizio dei motori. Ne sono una prova gli accorgimenti costruttivi per ottimizzare la combustione al fine di ottenere il maggior rendimento termico e ridurre i consumi. Oppure, il lungo intervallo di manutenzione prefissato (500 ore) per questi nuovi ed efficientissimi motori.
Il nuovo escavatore idraulico Cat® 325 è caratterizzato da un design a raggio compatto che lo rende ideale per lavorare in spazi ristretti. Offre prestazioni eccellenti con tecnologie integrate e semplici da usare per ridurre la fatica dell’operatore e aumentare l’efficienza fino al 45 percento rispetto ai modelli precedenti. Il nuovo escavatore offre inoltre un minor consumo di combustibile, costi di manutenzione ridotti e un miglior comfort dell’operatore a un livello di prestazioni a basso costo per ora.
Ancora più versatile
Il 325 di Caterpillar introduce molte nuove caratteristiche progettate per migliorare la versatilità. A causa delle restrizioni sempre crescenti sui requisiti di trasporto, sono ora disponibili due nuovi contrappesi. Uno da 8,3 tonnellate, progettato per massimizzare le prestazioni di sollevamento e uno da 4,9 tonnellate, progettato per contenere il peso totale della macchina laddove sono in vigore limiti di trasporto più stringenti. In Giappone, oltre al carro lungo già disponibile, è possibile scegliere il carro a lunghezza standard, che consente anche macchine più piccole e compatte. È inoltre possibile integrare in fabbrica una lama opzionale per facilitare le operazioni di pulizia durante l’uso come stabilizzatrice per migliorare la capacità di sollevamento.
Il braccio a sbraccio o ad angolazione variabile, una varietà di comandi dell’attrezzatura idraulica e una scelta di attacchi e benne, rendono la nuova 325 una macchina versatile.
Ampiamente testato sul campo, il motore Cat C4.4 è conforme agli standard sulle emissioni più recenti ed è in grado di alimentare in modo efficace il nuovo escavatore 325 nelle condizioni più difficili, riducendo il consumo di combustibile fino al 25 percento rispetto al 325F. Il sistema post-trattamento non richiede manutenzione né tempi di fermo. Il nuovo modello Cat è caratterizzato da tre modalità di potenza selezionabili che consentono di adattare l’escavatore all’applicazione per migliorare l’efficienza dei consumi. L’escavatore dispone di una capacità di temperatura di funzionamento ambiente elevata standard di 122 gradi Fahrenheit (50 gradi Celsius) e di una capacità di avviamento a freddo standard di 0° F (-18 °C).
Con in mente l’operatore
La semplicità operativa è fondamentale per la progettazione di questa nuova macchina. Gli operatori possono programmare e memorizzare le impostazioni della modalità di potenza e del joystick utilizzando un ID operatore. Navigare velocemente e accedere al manuale dell’operatore utilizzando il monitor touchscreen ad alta risoluzione. Il nuovo escavatore è dotato di un avviamento del motore a pulsante senza chiave, che utilizza codici ID operatore per limitare e monitorare l’accesso alla macchina.
Prestazioni di scavo e sollevamento
L’impianto idraulico avanzato del nuovo escavatore Cat 325 offre un bilanciamento ottimale tra potenza ed efficienza, garantendo al contempo il controllo completo della precisione di scavo. Il lavoro sulle pendenze è reso più semplice grazie alla coppia di rotazione migliorata del 10 percento. La modalità Smart offre un ulteriore risparmio di combustibile del 5 percento senza influire sulla produttività regolando automaticamente il regime motore e la potenza idraulica alle condizioni di scavo.
Lo Smartboom™ opzionale consente al braccio di spostarsi liberamente in alto e in basso senza utilizzare la portata della pompa, riducendo le sollecitazioni dell’operatore e il consumo di combustibile. Le punte della benna Cat Advansys™ possono essere modificate rapidamente grazie a una semplice chiave a linguetta anziché a un martello o a un attrezzo speciale, migliorando la sicurezza e i tempi di utilizzo. Il nuovo escavatore è dotato anche di opzioni idrauliche ausiliarie per l’utilizzo di un’ampia gamma di attrezzature Cat.
La tecnologia garantisce l’efficienza
La tecnologia Grade Assist standard consente all’operatore di mantenere il livellamento in modo facile e senza sforzo con lo scavo a leva singola, mentre la tecnologia Bucket Assist mantiene automaticamente l’angolo durante le operazioni in pendenza, di livellamento, di graduazione di precisione e di scavo di fossati. L’innovativa tecnologia Swing Assist riduce lo sforzo e il consumo di combustibile arrestando automaticamente la rotazione dell’escavatore in corrispondenza di punti fissi predefiniti per il caricamento di dumper e lo scavo di fossati e la tecnologia Boom Assist mantiene i cingoli sul terreno durante le operazioni di sollevamento e di scavo pesante.
La tecnologia Cat Payload offre precisi obiettivi di carico grazie alla pesatura in movimento per prevenire sovra/sottocarico e per massimizzare l’efficienza. VisionLink®consente alle aziende di accedere alle informazioni e agli obiettivi di produzione attraverso i dati raccolti da Payload a distanza e scaricare i dati di produzione su una chiavetta USB.
Comfort e sicurezza
L’escavatore Cat 325 di nuova generazione offre tre nuovi design della cabina: Comfort, Deluxe e Premium. La cabina con struttura ROPS certificata ISO è insonorizzata e sigillata e dispone di un climatizzatore automatico che protegge l’operatore il più possibile dalla fatica, dalle sollecitazioni, dai suoni e dalle temperature delle condizioni di lavoro robuste e impegnative.
Le telecamere posteriori e laterali standard, i finestrini e il profilo anteriore inferiore offrono un’eccellente visibilità sull’area di lavoro, mantenendo sempre l’attenzione degli operatori sull’ambiente circostante; inoltre, è inoltre disponibile una funzione di visibilità a 360 gradi. L’ausilio al sollevamento contribuisce a evitare il ribaltamento, con avvisi visivi e uditivi quando il carico rientra nei limiti di sicurezza della gamma di lavoro dell’escavatore.
Intervalli di manutenzione sincronizzati
L’escavatore Cat 325 di nuova generazione riduce i costi di manutenzione fino al 20 percento rispetto al 325F, grazie agli intervalli di manutenzione prolungati e più sincronizzati. Tutti i checkpoint di manutenzione sono accessibili da terra, con conseguenti controlli di manutenzione giornalieri più rapidi, facili e sicuri. Gli operatori possono comodamente monitorare la durata del filtro e gli intervalli di manutenzione tramite il monitor in cabina.
Le posizioni del filtro consolidato riducono i tempi di manutenzione, mentre i filtri idraulici, dell’aria e del serbatoio del combustibile hanno una maggiore capacità e maggiore durata. Il nuovo escavatore è dotato inoltre di un filtro dell’aria avanzato con doppia capacità di mantenimento della polvere del filtro precedente.
Lavori senza sosta al Ponte di Genova anche durante le festività pasquali. e il lockdown generalizzato. L’Arcivescovo di Genova, Cardinale Angelo Bagnasco, si è recato nel cantiere del Ponte che Salini Impregilo(Webuild) sta realizzando con Fincantieri, per un momento di preghiera con tutte le persone in cantiere anche in questa fase di emergenza sanitaria che, con senso di responsabilità e grande coesione lavorano al completamento delle ultime attività dell’opera. Si tratta di dirigenti, tecnici e operai che stanno mantenendo altissimo il ritmo produttivo, adottando al contempo i più accurati presidi di sicurezza, per terminare la struttura in tutte le sue componenti in tempi molto compressi.
Avanti senza sosta
Nonostante il lockdown i lavori proseguono incessantemente e con il massimo impegno, con il Ponte che supera oggi i 930 metri, con il varo della sezione da 35 metri avvenuto tra la pila P1 e P2. Continuano inoltre le attività sulla rampa di accesso all’autostrada e le complesse operazioni per la preparazione della soletta del ponte: 8.000 metri cubi di calcestruzzo che saranno lavorati in contemporanea, dalle estremità del viadotto verso il suo centro, a getto continuo 24 ore su 24. Attività che procedono in parallelo per cercare di contenere al massimo i tempi della ricostruzione e consegnare a Genova e ai genovesi il loro ponte.
Per la prosecuzione delle attività nell’area di lavoro del nuovo Ponte durante il lockdown sono state adottate misure di sicurezza straordinarie, tra cui il rilevamento della temperatura corporea a tutti gli ingressi, l’utilizzo di mascherine di protezione, la distribuzione massiva di disinfettanti per le mani, l’obbligo di rispettare sempre la distanza di sicurezza e ancora, pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro e di tutti i luoghi comuni, riduzione del numero di persone che possono viaggiare contemporaneamente sulle navette da e per il cantiere. Misure che rappresentano solo una sintesi delle norme complessive adottate, a Genova come negli altri cantieri Salini Impregilo nel mondo, per affrontare l’emergenza sanitaria in corso, per la quale il Gruppo ha costituito una task force operativa in modo continuativo a livello globale che impegna 500 persone. Intanto il nuovo Ponte continua ad illuminarsi ogni sera, alle ore 20.30, con il Ponte di Luce, un messaggio di speranza verso il futuro.
E anche a Milano si riparte
Cantiere M4 di via san Vittore a Milano
Salini Impregilo è anche coinvolta, insieme ad Astaldi, nei lavori per la costruzione della M4 di Milano, i cui cantieri sono stati riaperti. Anche qui sono stati applicati tutti i necessari protocolli per far operare i lavoratori nella massima sicurezza. I lavori nei cantieri della M4 a Milano sono ripresi su tutte e tre le tratte (Est, Ovest e Centro) e sono state avviate le attività di preparazione al riavvio degli scavi meccanizzati con le Tbm, che saranno riattivate a pieno regime la prossima settimana. In questa fase sono presenti nel cantiere circa 200 tra operai, dipendenti e dirigenti che hanno messo la loro esperienza al servizio della città, per consegnare ai milanesi la nuova metropolitana nel minor tempo possibile, facendo leva su un forte senso di coesione della squadra. I lavori erano stati interrotti il 21 marzo 2020 per contrastare la diffusione del Covid-19.
M4 Cantiere di via san Vittore a Milano
Ieri, Lunedì dell’Angelo, il cantiere M4 di via san Vittore (cui si riferiscono le foto di questo paragrafo) era ovviamente chiuso, essendo un giorno di festa. Ma era comunque possibile percepire che di lì a poco sarebbe stato riaperto. Che il silenzio assordante di questi giorni sarebbe presto stato sostituito dal frastuono operoso che connota le attività umane. Dalla frenesia ordinatamente caotica dei cantieri “in progress”, dalle voci, dal ritmo intermittente delle macchine e attrezzature al lavoro. La città si sta risvegliando piano piano, dopo un sonno forzato che non ha prodotto sogni. Il cantiere che, con le sue macchine, i suoi uomini e le sue dinamiche, è la metafora della vita reale, è un primo segno di rinascita e di speranza.
L’Associazione dei noleggiatori di beni strumentali Assodimi ha inviato una lettera agli organi governativi, per annoverare il noleggio di beni strumentali fra le attività essenziali in modo da essere di supporto in concreto a tutte le aziende attualmente operative.
Un’attività strategica
Il noleggio di beni strumentali è un’attività che può essere di supporto a tante tipologie di settori: produzione, commercio, sanitario, costruzioni, energia, agroalimentare, agricoltura, ecc.
Mauro Brunelli
“Si tratta di un settore strategico che opera in tutto il territorio nazionale tramite punti noleggio” scrive Mauro Brunelli, Presidente Assodimi. ” E fornisce vari servizi alle aziende: macchine per la logistica, per la movimentazione, energia, macchine settore agricolo, container, servizi a supporto delle protezioni civili e ospedali temporanei, attrezzature, oltre a garantire assistenza ai beni noleggiati e l’espletamento dei relativi adempimenti burocratici. Il tutto nel rispetto delle normative di sicurezza previste per l’uso delle macchine e in attuazione dei protocolli di sicurezza disposti a seguito della pandemia di Covid-19. Ad oggi possiamo operare solo come attività funzionali alle filiere aperte, inviando comunicazione alle prefetture di riferimento, con modulistiche diverse per ogni area e solo sotto richiesta del cliente”.
Apertura senza limitazioni
Per aiutare in concreto tutte quelle aziende che sono attualmente operative e necessitano del suo supporto in tempi rapidi, per situazioni di emergenza o comunque non preventivabili (ma che pure si verificano con frequenza nelle attività produttive) Assodimi chiede di essere annoverata fra le attività essenziali, alle quali è consentita l’aperturasenza limitazioni. Questo per consentire la fornitura dei beni/servizi richiesti dalle imprese, che spesso necessitano di tempi strettissimi per la messa messa in funzione/consegna. Per agevolare l’individuazione delle attività cui la richiesta di Assodimi si riferisce, la lettera cita i codici Ateco di riferimento: 77.31.00 – 77.39.10 – 77.32.00 – 77.39.91 – 77.39.93
“Comprendiamo e condividiamo le preoccupazioni e le esigenze di tutela del primario bene della salute pubblica, che hanno orientato le decisioni sul blocco delle attività”, conclude Mauro Brunelli. “Ma ci preme al contempo sottolineare come il consentire l’operatività del settore noleggio beni strumentali contribuisca al bene della comunità, supportando l’attività delle imprese attive che necessitano di assistenza e forniture tempestive ed efficienti“.
Assodimi, associazione membro di Confindustria-Federvarie, membro di Ance e membro di ERA(European Rental Association) rappresenta le più importanti aziende di noleggio di beni strumentali in Italia.
Contenti ma mai soddisfatti. È il motto di Scania. Sabrina Loner, responsabile vendite e sviluppo Costruzione, Distribuzione e Public & Special Vendite Veicoli di Italscania spa ci parla in questa intervista esclusiva delle sfide che attendono il Gruppo nel 2020.
Risultati e strategie
“La fetta più importante per l’applicazione cantieristica è rappresentata dal tipper. Se analizziamo l’andamento del mercato negli ultimi 5 anni, notiamo che il segmento dei veicoli da costruzione è cresciuto anno dopo anno arrivando a raddoppiare i propri numeri.
Scania ha chiuso il 2019 detenendo circa il 10% di quota all’interno del segmento costruzioni. Contiamo di crescere anche nel 2020: il mercato delle costruzioni in questi primi mesi dell’anno si sta muovendo nonostante le incertezze dello scenario nazionale e internazionale, e contiamo quindi di aumentare ancora la nostra penetrazione nel segmento cava cantiere. Abbiamo già avuto un buon riscontro sia in termini di ordini che di immatricolato sugli ordini dell’anno scorso”.
Il modello di punta
Il best seller Scania nel 2019 è stato sicuramente il G500 B 8×4 HZ (cabina G, motore 13 litri), con allestimento ribaltabile. Il tipico veicolo tipper per applicazioni movimento terra. “La nostra caratteristica è quella di produrre veicoli “sartoriali” con soluzioni su misura: ogni nostro veicolo, nell’ambito delle specifiche applicazioni è di fatto un best seller che esprime la propria unicità”, ha spiegato Sabrina Loner. “Le imprese di costruzione sono convinte soprattutto dall’accessibilità e dalla struttura della cabina. I nostri veicoli sono apprezzati poi per l’affidabilità e la robustezza. Possiamo poi parlare di coppia generosa già a bassi giri e della semplicità dei nostri motori Euro VI con EGR che si dimostrano parsimoniosi nei consumi e affidabili nei lavori di ogni giorno. Senza dimenticare anche le prestazioni del motore V8 che rimangono sempre, anche in questo contesto applicativo, molto apprezzabili anche dai clienti più esigenti. Un altro elemento importante, decisamente premiante in ambito cantieristico, è costituito dalla velocità e dalla precisione del nostro cambio automatizzato Opticruise, arrivato alla quinta generazione”.
Gli altri assi nella manica
Scania G 450 XT 8×4 Tipper
“Da segnalare anche il rallentatore idraulico, ottimizzato alle basse velocità, che garantisce i livelli di frenata ottimi nelle situazioni tipiche che caratterizzano l’applicazione cantieristica”, aggiunge Sabrina Loner. “Non ultimo ed anzi estremamente importante, il nostro telaio a doppia C con spessori rinforzati da 8 mm che caratterizza lo Scania XT e che lo rende estremamente robusto e ideale per impieghi gravosi. La gamma presenta anche diversi tipi di assali e sospensioni posteriori, dalle classiche balestre trapezoidali, molto apprezzate nel settore, a quelle paraboliche progressive, alle sospensioni pneumatiche posteriori.
Ricordiamoci poi del comfort e della sicurezza delle cabine Scania, noti a tutti, ma che rivestono ancor maggiore importanza nel settore delle costruzioni.Siamo gli unici costruttori che presentino airbag a tendina laterale che in caso di ribaltamento costituisce, insieme a telaio e strutture reticolare della cabina, un’ulteriore tutela per il conducente. E non dimentichiamo il design potente che è stato lanciato con il nuovo XT, con il paraurti “aggressivo” e quell’angolo di attacco di circa 25° (adattabile alla configurazione sia di pneumatici che di telaio) non facile da trovare sul mercato, utilissimo quando il veicolo si muove sugli sterrati”.
Contenti ma mai soddisfatti
“Al di là dell’ovvia volontà di aumentare la nostra quota di mercato, è senz’altro meno scontato affermare che noi abbiamo come obiettivo quest’anno di crescere in modo un po’ più omogeneo sul territorio”, prosegue Sabrina Loner. “La nostra penetrazione del territorio in Italia, infatti, è a macchia di leopardo. A parità di potenziale ci sono regioni in cui cresciamo fortemente e altre in cui siamo meno conosciuti, in cui il cliente ha meno consapevolezza del nostro brand e in cui quindi siamo meno presenti. Nel 2020 ci daremo quindi certamente obiettivi di crescita, ma vogliamo soprattutto puntale sull’omogeneità della nostra penetrazione, farci conoscere di più, riuscire a posizionare veicoli su territori dove ad oggi siamo ancora poco presenti”.
Connettività e cantiere
“La connettività è la tecnologia che ci ha permesso di lavorare nell’ambito della manutenzione ordinaria e predittiva. E questo vale anche per il cantiere”, puntualizza Sabrina Loner. ” Il fatto che i veicoli comunichino i propri dati di funzionamento ci consente di programmare eventi manutentivi onde evitare sprechi: poiché i dati vengono analizzati in tempo reale, è possibile programmare gli interventi allineandoli alla stagionalità di utilizzo dei mezzi, tipica delle applicazioni cantieristiche. Così riusciamo a programmare la sostituzione dei lubrificanti piuttosto che di determinati componenti e siamo in grado di stilare il piano degli interventi per gli anni successivi, allineandoli alla disponibilità del mezzo, per evitare fermi nei periodi di maggiore operatività del mezzo. Per quanto riguarda la manutenzione predittiva stiamo già da ora mappando il cycle of life di componenti che, laddove venissero a fermarsi in esercizio, causerebbero sprechi di tempo e difficoltà di riparazione. Ne anticipiamo così l’eventuale sostituzione evitando che sia necessaria in momenti critici”.
La sinergia con gli allestitori
Gli allestitori sono da sempre un partner privilegiato di Scania che da anni li coinvolge nelle iniziative di lancio dei vari prodotti. Ora questa relazione si è ulteriormente strutturata, dando il via a un flusso sistematico, quasi quotidiano, di comunicazione e confronto. La collaborazione inizia già dalle predisposizioni che riguardano il telaio, in modo da facilitare l’allestimento e, in ultima analisi, il cliente finale, dandogli vantaggi che senza una relazione sinergica e consolidata con l’allestitore non potrebbe avere.
“In quest’ottica collaborativa si inserisce l’incontro organizzato l’11 febbraio scorso in occasione della Riunione rete di Scania e che ha visto coinvolti tutti gli allestitori a livello nazionale”, conclude la Loner. “Con loro abbiamo condiviso le strategie di Scania e abbiamo svolto attività di workshop interrogandoci sulle sfide, per capire come affrontarle al meglio, anche alla luce delle ultime tecnologie (elettrico, ibrido, connettività, automazione…), mettendo insieme le esigenze di tutti e condividendo gli input diversi che ci arrivano dagli utilizzatori”.
La proposta di CASE CE per il settore delle costruzioni stradali si focalizza sui grader della Serie C, che implementano tutte le soluzioni tecnologiche di punta sviluppate dal Gruppo.
A partire dal propulsore, che per i quattro modelli in gamma – 836C, 836C AWD, 856C e 856C AWD – è un FPT NEF esacilindrico implementato in due diverse tarature specificamente progettato per le applicazioni di alimentazione dei grader che necessitano di una rapida risposta di coppia per mantenere livelli di produttività elevati. Per offrire prestazioni ancora più elevate, la tecnologia Dual Power massimizza il funzionamento a velocità più alte grazie all’appiattimento della curva di potenza a partire dalla 4a marcia.
Grader a prestazioni ottimizzate
La trasmissione è una Ergopower con convertitore di coppia e funzione di cambio marcia automatico, che ottimizza le prestazioni della macchina consentendo al motore del grader di lavorare sulle aree più produttive della curva di potenza; in più, la modalità creep idrostatica rende la velocità della parte anteriore virtualmente indipendente dal regime del motore, consentendo di utilizzare la macchina per le attività di compattazione. La solida struttura ad “A” del telaio compensa costantemente gli sforzi durante il funzionamento, eliminando le tipiche sollecitazioni in posizione laterale e garantendo così una maggiore durata di esercizio. La sella può essere regolata idraulicamente su cinque diverse posizioni grazie a un sistema di bloccaggio del perno; la lama a raggio infinitamente variabile riduce lo sforzo di trazione, e nelle operazioni di finitura migliora l’effetto di mescolamento del materiale.
Equipaggiamenti di serie
I grader della serie C possono essere equipaggiati di serie con le impostazioni di installazione di controllo della lama più comuni, e vengono consegnati completi di tutti i sensori, cavi e supporti offrendo una vera soluzione “plug and play”, richiedendo la sola installazione dell’antenna e il monitor nella cabina per il controllo della lama. Il sistema è compatibile con diversi tipi di controllo, sonico, laser, GPS o stazione totale universale.
Nel rispetto delle disposizioni del Governo italiano e delle regole sulla salute e la sicurezza sul lavoro imposte dall’emergenza Covid-19,Mercedes-Benz Italiacontinua ad assicurare le riparazioni urgenti ai propri clienti, con priorità ai veicoli dedicati al trasporto di merci e a tutti quelli necessari nella gestione della crisi e ad oggi la fornitura dei ricambi alla rete di officine. Un impegno che parte dal Centro Logistico Europeo di Capena (Roma) e si estende a tutto il Paese attraverso la rete di officine. Continua ad essere operativo anche il servizio di assistenza stradale che in questo periodo dà la precedenza agli interventi sui veicoli di emergenza come, ambulanze, antincendio, mezzi delle forze dell’ordine, di personale medico o associati al trasporto di medicinali, alimenti, energia e carburanti.
Assicurati i servizi essenziali
“Il nostro compito oggi è quello di garantire la mobilità e l’operatività dei veicoli di emergenza e continuare ad assicurare i servizi essenziali e quelli urgenti ai nostri clienti italiani, dando assoluta priorità a quelli impegnati nell’emergenza: dai mezzi di soccorso a quelli destinati al trasporto di merci e beni di prima necessità”, ha dichiarato RadekJelinek, Presidente Mercedes-Benz Italia. “Per questo, abbiamo sospeso tutte le attività di manutenzione ordinaria, dedicando tutte le forze in campo agli interventi più urgenti. Allo stesso tempo, continuiamo ad assistere tutti i nostri clienti, attraverso il servizio Mercedes-Benz Service24.”
E un altro aiuto viene dalle stampanti 3D
Mercedes-Benz offre il proprio sostegno anche per la produzione di apparecchiature mediche attraverso l’aiuto di stampanti 3D, che sono in grado di produrre singoli componenti necessari a rispondere alle necessità più urgenti per la tecnologia medicale.
“Con il nostro team altamente specializzato, con anni di esperienza nella tecnologia di stampa 3D, siamo pronti a dare il nostro contributo alla produzione di dispositivi medici“, ha dichiarato Jörg Burzer, Membro del Board of Management di Mercedes-Benz AG, Production and Supply Chain. “A tal fine, siamo anche in contatto con il governo statale del Baden- Württemberg. La nostra competenza e conoscenza specialistica è disponibile per la produzione; ora spetta al settore della tecnologia medica contattarci. Le nostre stampanti 3D sono sicuramente disponibili.”
Mercedes-Benz ha raccolto esperienza di circa 30 anni nella ricerca e nell’applicazione della produzione additiva. Nel settore automotive, la stampa 3D è di solito utilizzata nella costruzione di prototipi e nella produzione di piccole serie.
Mercedes-Benz utilizza già le macchine da stampa 3D per produrre ogni anno fino a 150.000 componenti in plastica e metallo. Questa capacità può ora essere pienamente utilizzata per scopi medici, rendendo disponibili tutti i processi di stampa 3D comuni: stereolitografia (SLA), Selective Laser Sintering (SLS) e Fused Deposition Modelling (FDM) a Selective Laser Melting (SLM).
Il ponte crollato l’8 aprile 2020 sulla Sp 70 collega Albiano Magra in provincia di Massa Carrara e Santo Stefano Magra, tra Toscana e Liguria. L’infrastruttura crollata, negli ultimi mesi era stata al centro di polemiche dopo che, lo scorso novembre, in seguito a un’ondata di maltempo, si era formata una crepa notata anche da molti automobilisti. Ma dopo un intervento di riparazione e dopo il sopralluogo dei tecnici Anas era stato dato il via libera alla circolazione senza limiti al traffico.
Ma il problema c’era prima
Eppure risale alla scorsa estate la prima di tre segnalazioni del sindaco di Aulla, Roberto Valettini, all’Anas con la preghiera di verificare se il viadotto Albiano avesse bisogno di interventi o limitazioni del traffico. Insomma, se fosse stabile o meno.
Era l’8 agosto 2019 e Anasrassicurava sullo stato di salute del ponte: “Non presenta al momento criticità tali da compromettere la sua funzionalità statica, sulla base di ciò non sono giustificati provvedimenti emergenziali”, si legge nella lettera di risposta inviata al Comune toscano il giorno seguente e firmata dal responsabile dell’area compartimentale Vincenzo Marzi.
“In Toscana abbiamo già avviato dal 2018 un controllo sulle infrastrutture – ha detto l’assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli – attuando un monitoraggio completo sui ponti collocati lungo le regionali e anche sostenendo le province per le ispezioni sulle strade provinciali“. Allora cosa è andato storto? Perché il ponte è crollato?
E in Sicilia…
Intanto il gip di Messina ha sequestrato due cavalcavia dell’autostrada A-20, Messina-Palermo, perché a rischio crollo. Dalle indagini, condotte dalla Procura della città dello Stretto guidata da Maurizio de Lucia, è emersa una diffusa corrosione delle armature e delle banchine di bordo che metterebbe in pericolo la stabilità delle strutture portanti con il rischio di crollo sulla sede autostradale sottostante.
Gli accertamenti hanno evidenziato un degrado avanzato delle cosiddette “selle Gerber”, gli elementi che sopportano tutto il peso del viadotto che passa sull’autostrada e del suo traffico viario. Il degrado sarebbe imputabile alla cattiva manutenzione dei giunti che, consentendo infiltrazioni di acqua piovana, ha deteriorato il calcestruzzo di copriferro. La conseguenza è la diffusa corrosione delle armature e il degrado della banchine di bordo. Lo stato delle strutture sarebbe di tale gravità da rischiare di far perdere l’appoggio delle travi della campata centrale con il rischio del crollo o comunque della caduta di calcinacci sui mezzi in transito.
Correre ai ripari prima
Il paragone è forse azzardato. Però in tempi in cui tutto si gioca sul piano del “si sarebbe potuto fare prima”, un parallelismo con quanto sta succedendo (non solo da noi) in ambito sanitario è abbastanza lecito. Perché non ci si prepara prima agli eventi? E’ così difficile mettere in atto tutte le precauzioni possibili perché le tragedie non si verifichino (se sono prevedibili, come nel caso del ponte crollato) e, se non lo sono (come nel caso del Covid 19), perché le conseguenze che li accompagnano siano le meno devastanti possibili?
Quando tutto quello che stiamo vivendo in questi mesi sarà solo un brutto ricordo (i medici deceduti oggi hanno raggiunto le 100 unità), andrà ripensata radicalmente la nostra idea di territorio, di sicurezza, di infrastruttura, di salvaguardia della gente, dall’inizio alla fine della sua vita. In una parola, la nostra idea di futuro. Se non lo faremo saremo condannati ad essere un Paese sempre a un passo dalla catastrofe. Con costi economici e umani inimmaginabili.
Per la posa di un nuovo metanodotto la Alma C.I.S. schiera in campo ben quattro nuovi escavatori cingolati JCB JS220 NLC. Prestazioni al top della classe di appartenenza, rapidità di ciclo e consumi ridotti per un cantiere che coinvolge numerose lavorazioni, tutte impegnative.
L’escavatore idraulico è una delle macchine più versatili del cantiere, spesso chiamato a compiti che vanno al di là del suo habitat naturale, il movimento terra. La capacità di associare alle prestazioni di scavo un’elevata forza di sollevamento e, non ultimo, una adeguata rapidità di ciclo rappresenta un’ideale quadratura del cerchio, particolarmente appetibile per le imprese che operano nel settore delle utility oltre che nell’edilizia. È proprio questo il caso della Alma C.I.S. di Chieti Scalo, che per la realizzazione di una tratta da 7,7 km di un nuovo metanodotto ha acquistato dallaconcessionaria JCB Piolantidi Forlì quattro nuovi escavatori cingolati JCB JS220 NLC.
La consegna ufficiale
Da sx: Danilo Flagella (Piolanti), Enio Maccarone (Alma C.I.S.), Gianluca Camilletti (Piolanti), Carlo Biella (JCB).
Sono ben quattro, infatti, gli escavatori cingolati JCB JS220 NLC acquisiti dall’impresa Alma C.I.S. per l’esecuzione dei lavori. Partner commerciale dell’operazione è stata la Piolanti srl concessionaria JCB con sede principale a Forlì. Piolanti ha provveduto alla consegna delle macchine nel corso di una consegna ufficiale alla presenza del geom. Enio Maccarone responsabile dei lavori per Alma C.I.S., dell’ing. Domenico Matrone Managing Director JCB Italia, dell’Ing. Carlo Biella Product Manager JCB Italia, di Gianluca Camilletti e di Danilo Flagella rispettivamente responsabile divisione MMT e funzionario commerciale del dealer Piolanti.
Appartenente alla fascia alta degli escavatori di classe media JCB, il JS 220 NLC è un modello che si fa apprezzare per la generosa forza di scavo e la rapidità di ciclo, associati ai consumi particolarmente contenuti garantiti dai nuovi propulsori JCB EcoMAX Tier 4 final/IV – qui presenti nella versione da 4,8 litri per 129 kW – e da una serie di soluzioni specificamente indirizzate all’ottimizzazione di potenza e utilizzo del carburante. Massima l’affidabilità, garantita dalla tradizionale qualità costruttiva del brand e da una rete d’assistenza capillare in grado di supportare con puntualità e rapidità anche gli utilizzatori più esigenti.
Un lavoro complesso
Impresa abruzzese che vanta fra le sue specializzazioni la costruzione di reti tecnologiche di distribuzione per il settore pubblico e privato, Alma C.I.S. partecipa da alcuni anni all’ammodernamento della rete di metanodotti delle Regioni Abruzzo, Molise, Lazio e Marche, nel cui ambito ha realizzato alcuni importanti lavori
Tra questi, una commessa recente acquisita dall’azienda è la realizzazione di un tratto della lunghezza di 7,7 km di un metanodotto DN 100 mm e di un tratto del DN 500 mm, intervento di notevole complessità e che prevede importanti lavori di scavo e movimentazione dei terreni propedeutici alla preparazione della sede di posa dei condotti.
Enio Maccarone, Responsabile lavori Alma C.I.S.
“All’interno di questo cantiere”, racconta il geometra Enio Maccarone, responsabile dei lavori per Alma C.I.S., “gli escavatori cingolati sono chiamati ad eseguire lavorazioni quali la formazione di scogliere e gabbionate a protezione delle sponde, l’apertura delle piste di lavoro utilizzate dai mezzi d’opera, lo scavo delle trincee di posa e la collocazione in sede delle tubazioni, operazione quest’ultima che richiede alle macchine anche notevoli doti di equilibrio e forza di sollevamento. Il nostro parco macchine, composto da modelli fino a 180 quintali di peso, risultava insufficiente in relazione alle prestazioni richieste in questo quadro, e questo ci ha indotto a valutare una serie di alternative, in particolare all’interno della gamma JCB, marchio di cui siamo già clienti da alcuni anni. La scelta finale è caduta sull’escavatore cingolato JCB JS 220 NLC, di cui abbiamo acquistato quattro esemplari forniti dalla concessionaria Piolanti di Forlì“.
JS 220 NLC:un best seller
Al vertice della gamma di escavatori cingolati di classe media JCB, il JS 220 NLC condivide con tutti i modelli della linea i severi criteri costruttivi che ne hanno fatto uno dei modelli di maggiore successo del marchio britannico. Macchina da 22 tonnellate di peso, l’escavatore adotta un sottocarro con struttura a X completamente saldata, soluzione che garantisce una lunga durata anche nelle applicazioni più gravose e insieme alla ralla scatolata chiusa, alla struttura superiore del telaio ad alta resistenza e al design rinforzato dei cofani configura un’architettura costruttiva chiaramente improntata ad applicazioni heavy duty; nella medesima ottica sono costruiti braccio e avambraccio, realizzati in acciaio altoresistenziale con piastre a tre sezioni ed elementi di rinforzo che assicurano maggiore durata e resistenza. Sotto i cofani del JS 220NLC batte uno dei fiori all’occhiello della gamma di propulsori JCB, Il nuovo EcoMAX Tier 4 final/IV da 4,8 litri per 129 kW che, oltre a una eccezionale durata, garantisce consumi inferiori fino al 6% rispetto alle unità 4i/IIIB. Un risultato dovuto alla capacità del propulsore di erogare coppie elevate a bassi regimi migliorando in questo modo l’accoppiamento motore – pompe idrauliche, all’avanzata tecnologia idraulica con tarature delle pompe ottimizzate, a un disegno innovativo degli steli e a un software di gestione elettronica all’avanguardia.
Una sofisticata idraulica
L’innovativo sistema di rigenerazione idraulica di JCB permette inoltre di riciclare l’olio dei cilindri al fine di velocizzare i tempi di ciclo e, ancora una volta, ridurre il consumo di carburante. Proprio riguardo alla sezione idraulica, questa adotta un’architettura con comando negativo a centro aperto e distributore combinato a quattro e cinque steli; il flusso idraulico è garantito da due pompe principali a pistoni assiali a portata variabile della portata di 228 l/min e un’ulteriore pompa a ingranaggi da 18 l/min per i servocomandi. In termini di prestazioni, l’escavatore può contare su una forza di strappo alla benna di ben 138,2 kNm, che salgono fino a 154,9 kNm con la funzione Powerboost inserita. Il tutto per una profondità di scavo che, a seconda delle configurazioni del braccio, può arrivare a quasi 7 metri. Anche in caso di utilizzi contemporanei i movimenti di traslazione e scavo risultano rapidi e reattivi, grazie alla generosa idraulica che equipaggia la macchina. Per tenere sotto controllo i consumi, il regime di giri del motore viene ridotto automaticamente al minimo quando l’impianto idraulico non è in funzione. Facile la manutenzione, grazie a una serie di accorgimenti costruttivi ad hoc come il posizionamento centrale dei filtri di olio motore, olio idraulico e carburante, che risultano così rapidamente ispezionabili, e a un filtro dell’aria a doppio elemento per facilitare la pulizia. Radiatore del liquido di raffreddamento motore e scambiatore di calore olio idraulico sono montati uno accanto all’altro, mentre l’intercooler è collocato nella parte anteriore, soluzione che consente di ottenere la massima efficienza di raffreddamento; il cofano del vano motore si apre longitudinalmente verso il retro, in modo da garantire un accesso alla manutenzione del propulsore agevole e sicuro.
Promossi sul campo
Una volta all’opera, le macchine hanno evidenziato un comportamento ottimale in ogni situazione di lavoro. La forza di penetrazione e di scavo è più che adeguata alla classe di appartenenza degli escavatori, grazie a un’idraulica ben dimensionata che consente anche una buona velocità di ciclo.
In fase di sollevamento le macchine mantengono un equilibrio ottimale anche alla massima altezza, consentendo la posa dei condotti con la massima sicurezza e tutta la precisione necessaria.
“Prima dell’acquisizione delle nuove macchine”, racconta Enio Maccarone, “abbiamo condotto una serie di test in campo, in particolare con il sollevamento di condotte da 500 mm di diametro per valutare il comportamento complessivo dell’escavatore, il suo equilibrio e la sua potenza idraulica non solo in fase di scavo ma anche di sollevamento. Dopo avere comparato il JS 220 NLC con altre alternative presenti sul mercato, alla luce dell’esito delle prove abbiamo ritenuto che questo modello rappresentasse la migliore soluzione in termini di rapporto qualità/prezzo/prestazioni. Il comportamento della macchina sul campo ha rispettato pienamente le aspettative; altrettanto decisive per la nostra scelta sono state la grande disponibilità e puntualità del concessionario Piolanti e la capillarità dei punti di assistenza JCB, aspetti entrambi particolarmente importanti per il nostro tipo di attività”.
Chi è Alma C.I.S.
Alma C.I.S. nasce nel 1987 nell’ambito di un più ampio progetto di ristrutturazione dell’attività delle aziende del gruppo Marramiero, attiva dal 1955 con l’impresa omonima. In stretto coordinamento con altre due aziende del Gruppo, la M.D. Costruzioni (appalti pubblici e opere civili) e la M.D. Ecogen (consulenza energetica e progettazione), Alma C.I.S. focalizza la propria attività sulla costruzione di acquedotti, fognature, reti tecnologiche tramite la divisione Network Utilities, progettazione e realizzazione di impianti di cogenerazione e trigenerazione, depurazione, elettrici, meccanici e fotovoltaici tramite la divisione Impianti Speciali e Ecologia, edilizia civile e industriale tramite la divisione Building, per una clientela sia pubblica che privata. A queste attività Alma C.I.S. affianca, tramite sue partecipate, la gestione della distribuzione e manutenzione delle reti cittadine di gas metano per la città di Pescara e una serie di comuni del parco nazionale d’Abruzzo. Gli uffici amministrativi, l’officina e gli uffici tecnici sono situati a Chieti Scalo lungo l’asse attrezzato, a pochi chilometri dalle entrate per la A24 Pescara-Roma e la A14 Adriatica Milano-Bari, oltre che ad Alanno nella Zona Industriale della Media Val Pescara. Alma C.I.S dispone inoltre di un magazzino all’uscita di Città S. Angelo della A14 che permette all’azienda di garantire una forte presenza sul territorio e puntuali servizi di pronto intervento e manutenzione programmata.