Cantieri

Lockdown: cantieri riaperti (e mai chiusi)

Il cantiere del Ponte di Genova

Lavori senza sosta al Ponte di Genova anche durante le festività pasquali. e il lockdown generalizzato. L’Arcivescovo di Genova, Cardinale Angelo Bagnasco, si è recato nel cantiere del Ponte che Salini Impregilo (Webuild) sta realizzando con Fincantieri, per un momento di preghiera con tutte le persone in cantiere anche in questa fase di emergenza sanitaria che, con senso di responsabilità e grande coesione lavorano al completamento delle ultime attività dell’opera. Si tratta di dirigenti, tecnici e operai che stanno mantenendo altissimo il ritmo produttivo, adottando al contempo i più accurati presidi di sicurezza, per terminare la struttura in tutte le sue componenti in tempi molto compressi.

Avanti senza sosta

Nonostante il lockdown i lavori proseguono incessantemente e con il massimo impegno, con il Ponte che supera oggi i 930 metri, con il varo della sezione da 35 metri avvenuto tra la pila P1 e P2. Continuano inoltre le attività sulla rampa di accesso all’autostrada e le complesse operazioni per la preparazione della soletta del ponte: 8.000 metri cubi di calcestruzzo che saranno lavorati in contemporanea, dalle estremità del viadotto verso il suo centro, a getto continuo 24 ore su 24. Attività che procedono in parallelo per cercare di contenere al massimo i tempi della ricostruzione e consegnare a Genova e ai genovesi il loro ponte.

Per la prosecuzione delle attività nell’area di lavoro del nuovo Ponte durante il lockdown sono state adottate misure di sicurezza straordinarie, tra cui il rilevamento della temperatura corporea a tutti gli ingressi, l’utilizzo di mascherine di protezione, la distribuzione massiva di disinfettanti per le mani, l’obbligo di rispettare sempre la distanza di sicurezza e ancora, pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro e di tutti i luoghi comuni, riduzione del numero di persone che possono viaggiare contemporaneamente sulle navette da e per il cantiere. Misure che rappresentano solo una sintesi delle norme complessive adottate, a Genova come negli altri cantieri Salini Impregilo nel mondo, per affrontare l’emergenza sanitaria in corso, per la quale il Gruppo ha costituito una task force operativa in modo continuativo a livello globale che impegna 500 persone. Intanto il nuovo Ponte continua ad illuminarsi ogni sera, alle ore 20.30, con il Ponte di Luce, un messaggio di speranza verso il futuro.

E anche a Milano si riparte

Cantiere M4 di via san Vittore a Milano

Salini Impregilo è anche coinvolta, insieme ad Astaldi, nei lavori per la costruzione della M4 di Milano, i cui cantieri sono stati riaperti. Anche qui sono stati applicati tutti i necessari protocolli per far operare i lavoratori nella massima sicurezza. I lavori nei cantieri della M4 a Milano sono ripresi su tutte e tre le tratte (Est, Ovest e Centro) e sono state avviate le attività di preparazione al riavvio degli scavi meccanizzati con le Tbm, che saranno riattivate a pieno regime la prossima settimana. In questa fase sono presenti nel cantiere circa 200 tra operai, dipendenti e dirigenti che hanno messo la loro esperienza al servizio della città, per consegnare ai milanesi la nuova metropolitana nel minor tempo possibile, facendo leva su un forte senso di coesione della squadra. I lavori erano stati interrotti il 21 marzo 2020 per contrastare la diffusione del Covid-19.

M4 Cantiere di via san Vittore a Milano

Ieri, Lunedì dell’Angelo, il cantiere M4 di via san Vittore (cui si riferiscono le foto di questo paragrafo) era ovviamente chiuso, essendo un giorno di festa. Ma era comunque possibile percepire che di lì a poco sarebbe stato riaperto. Che il silenzio assordante di questi giorni sarebbe presto stato sostituito dal frastuono operoso che connota le attività umane. Dalla frenesia ordinatamente caotica dei cantieri “in progress”, dalle voci, dal ritmo intermittente delle macchine e attrezzature al lavoro. La città si sta risvegliando piano piano, dopo un sonno forzato che non ha prodotto sogni. Il cantiere che, con le sue macchine, i suoi uomini e le sue dinamiche, è la metafora della vita reale, è un primo segno di rinascita e di speranza.