Home Blog Pagina 845

Manitou: potenza moltiplicata per tre

 

L’edilizia è un mercato per il Gruppo Manitou: più del 38% del suo fatturato nel 2012. Negli ultimi anni si è delineata un’evoluzione della domanda clienti verso il noleggio e una maggiore semplicità d’uso, senza perdere in qualità, prestazioni e sicurezza.

Una sfida che il leader della Movimentazione intende raccogliere offrendo le sue novità in materia di «soluzioni di movimentazione» (macchina + accessori + servizio). “Elementi immancabili in un cantiere, le nostre macchine contribuiscono alla produttività e alla redditività dei professionisti dell’edilizia, piccoli e grandi, ma anche dei noleggiatori, regionali, nazionali o internazionali”, precisa Dominique Bamas, Direttore Generale del Gruppo Manitou. “In un contesto di mercato complesso e volatile, consapevoli tuttavia della forte domanda in materia di noleggio, il Gruppo Manitou si sforza di proporre soluzioni adatte alle nuove richieste dei clienti che noleggiano i nostri prodotti. Questo comporta una semplificazione delle soluzioni di movimentazione senza tuttavia trascurare l’aspetto “su misura” e l’innovazione. Servire i nostri clienti e mantenere la grande diversità dell’offerta del leader della movimentazione sono le nostre priorità”.

La “potenza x3” di Manitou (macchina + accessori + servizio) è stata mostrata appieno nel corso dell’ultima edizione di Bauma, declinata secondo queste linee guida:

  • Diversità³: 3 marchi Manitou/Gehl/Mustang; presenza nei tre segmenti del mercato dell’edilizia (residenziale, non residenziale e infrastrutture); ampia offerta di prodotti
  • Semplicità³: rinnovo della gamma di media altezza (MT 8-11-13 metri); nuovo motore dei sollevatori telescopici rotativi «MRT Privilège» e «Easy», facilità di manutenzione
  • Su misura³: sicurezza; affidabilità; accessori adatti
  • Innovazione³: 3 «concept-trucks»; «Stop&Go»; novità nei skid steer loaders con 400V/4000V.

 

Compatti e polivalenti, i tre modelli della gamma di media altezza sono particolarmente adatti per applicazioni in cantieri residenziali o non residenziali, oltre che per lavori di manutenzione strade o lavori pubblici, ideali in spazi ristretti.

I modelli MT 835, MT 1135 e MT 1335, con una semplificazione della gamma per una maggiore leggibilità, hanno la stessa concezione (telaio, braccio, motore, trasmissione, idraulica…) sempre nel rispetto delle nuove norme europee. Con modelli che dispongono della medesima progettazione e di una manutenzione facilitata, la gamma edilizia di media altezza è particolarmente adatta per il noleggio.

Ritroviamo qui tutto il know-how che ha reso il marchio Manitou popolare nell’edilizia: compattezza, robustezza, sicurezza e maneggiabilità.» spiega Olivier Traccucci, Marketing manager per il Mercato Edilizia.

La nuova gamma Manitou di sollevatori telescopici rotativi, Privilège Plus, apporta ancora più efficacia nel lavoro dell’operatore qualsiasi siano le condizioni del cantiere. In cabina o all’esterno, l’operatore controlla assolutamente tutto. Lavora con precisione e in tutta sicurezza. Con una presa in mano agevole e una manutenzione facilitata, la serie Privilège Plus risponde ai bisogni di un grannumero di utilizzatori, che siano proprietari o noleggiatori.

800 macchine JCB per il noleggio

Alan Blake, CEO di JCB

JCB si è aggiudicata un ordine per la fornitura di 800 macchine da una delle aziende di noleggio leader del Regno Unito, un accordo del valore di oltre 27 milioni di sterline (oltre 31 milioni di euro).

L’ordine effettuato da A-Plant incrementerà sensibilmente il suo parco macchine con una grande flotta JCB tra cui micro, mini e midi escavatori e 240 movimentatori telescopici. L’ingente ordine darà una grande spinta alla produttività delle fabbriche inglesi di JCB, dove saranno costruite tutte le macchine. La consegna progressiva delle macchine al gruppo di noleggio avrà inizio già da questo mese tramite il concessionario JCB Greenshields.

Questo nuovo importante contratto segue l’ordine di 550 macchine già effettuato da A-Plant nel 2012, portando così a 7.500 lo straordinario numero di macchine acquistate dal noleggiatore inglese nei suoi 25 anni di relazioni commerciali con JCB.

Il CEO JCB Alan Blake  ha dichiarato: “Questo è il più grande ordinativo dell’anno effettuato da un cliente nel Regno Unito, e siamo veramente soddisfatti che A-Plant abbia acquisito un numero così significativo di macchine. Si tratta di una grande dimostrazione di fiducia non solo nella qualità, affidabilità ed efficienza dei prodotti JCB, ma anche nel mercato del noleggio nel Regno Unito”.

Tra le macchine ordinate vi sono decine di miniescavatori JCB 8016 e 8018 di nuova generazione, modelli appena entrati in produzione dopo il lancio internazionale al Bauma di Monaco. Rispetto alle versioni precedenti, i nuovi modelli di miniescavatori sono dotati di oltre 30 miglioramenti progettuali e costruttivi, tra cui un aumento dell’11% della profondità di scavo.

La nuova flotta in consegna ad A-Plant comprende anche un elevato numero di movimentatori telescopici, anch’essi di nuova generazione e alimentati dagli efficienti motori JCB Ecomax. Sviluppato per soddisfare lo standard di emissioni EU Stage IIIB/US Tier 4 Interim, l’innovativo motore JCB Ecomax Tier 4i non necessita di costosi filtri diesel antiparticolato (FAP) o fluidi di post trattamento, offrendo così un’alta efficienza e bassi costi di esercizio e manutenzione per i clienti. Queste caratteristiche lo rendono il motore “off-road” più pulito e più efficiente del mondo, garantendo un risparmio medio del 7% sui consumi di carburante rispetto ai precedenti modelli.

Il Direttore Acquisti e Gestione Flotta di A-Plant, Andrew Winlow, ha dichiarato: “A-Plant si impegna ad offrire ai propri clienti le più nuove, produttive, innovative ed efficienti macchine sul mercato, e questo ordine risponde a questo impegno. I movimentatori telescopici alimentati dall’innovativo motore JCB Ecomax, in particolare, offrono grandi benefici sia alla nostra azienda  che ai suoi clienti: questi ultimi utilizzeranno meno carburante e A-Plant non dovrà sostenere le spese di manutenzione dei filtri antiparticolato diesel e dell’additivo Ad-Blu”.

A-Plant è in relazioni commerciali con JCB da 25 anni, e dall’acquisto della prima macchina nel 1988 questo rapporto si è trasformato in una vera e propria partnership. Continuiamo ad essere ottimisti circa le possibilità di crescita futura del mercato, e questa fiducia è sottolineata dalle dimensioni del nostro investimento in macchine JCB”.

A-Plant è uno dei maggiori noleggiatori di macchine, utensili e attrezzature del Regno Unito, e offre una vasta gamma di attrezzature per l’industria e l’edilizia. La sua flotta noleggio comprende oltre 110.000 esemplari, e l’azienda investe vari milioni di sterline ogni anno in nuove attrezzature e tecnologie. Accreditata ISO 9001:2008, ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:2007, A-Plant ha uno dei più affidabili sistemi di gestione qualità sicurezza del settore.

A-Plant occupa una forza lavoro nel Regno Unito di oltre 1.900 dipendenti, distribuiti nelle varie sedi a livello nazionale, tra cui l’ufficio di assistenza a Warrington, Cheshire. L’azienda fa parte del FTSE-250 Ashtead Group plc, che comprende anche Sunbelt Rentals, con sede negli Stati Uniti. Ashtead Group plc si è affermato come uno dei principali outsourcer di attrezzature al mondo.

 

Non sono cose per tutti

Frequentando forum di settore e pagine Facebook di appassionati è evidente come il richiamo delle grandi macchine sia irresistibile.

Forza, prestazioni, lavori al di fuori della norma, grandi cave di inerti, estrazione di marmi e pietre pregiate, applicazioni industriali in cui le produzioni richiedono numeri importanti ogni giorno…giorno dopo giorno…ora dopo ora.

In quasi undici anni di viaggi ho visto macchine di tutti i tipi muoversi negli ambiti più diversi e ci sono costruttori che si sono costruiti un nome e una reputazione proprio nei lavori più severi.

Sia per la gamma ampia e in grado di affrontare impegni gravosi, sia per una presenza del marchio che garantiva una assistenza a prova di imprevisto. A volte anche con sorprese inaspettate da parte di marchi considerati minori e che, altrove nel mondo, sono invece ben reputati.

Se in cima a tutti occorre mettere “The big One” Caterpillar, tra i marchi che si vedono in cave, grandi lavori e opere importanti ci sono sicuramente Komatsu, Hitachi, Liebherr. Ma anche VolvoCase, New Holland, Doosan e Hyundai non sono attori di secondo piano.

Si tratta infine proprio di quei “big player” in cui i coreano si sono inseriti con forza sia grazie a un mercato asiatico che favorisce macchine di grande taglia, sia grazie a un livello tecnologico che ha raggiunto a grandi passi i costruttori storicamente consolidati.

Un mercato che qui da noi è purtroppo asfittico laddove i grandi lavori e la grande estrazione mineraria erano da sempre settori volano e che operavano con una programmazione pluriennale ben più ampia dei classici cicli economici.

Ciò non toglie il grande fascino che le macchine di taglia maggiore portano con se’ sia a prescindere dal periodo economico, sia dall’età stessa delle macchine che si trovano al lavoro nei grandi bacini estrattivi così come nelle cave nascoste dalle nebbie padane.

Macchine che rievocano “eroi” di un tempo perduto dove al posto del dragline “Ruston Bucyrus” oggi c’è un escavatore idraulico moderno, affidabile e molto più produttivo.

Le macchine cambiano ma l’attrazione per i grandi mezzi rimane.

Scale e passatoie da affrontare per salire al posto guida, una prospettiva del mondo che cambia completamente una volta seduti in cabina, masse e volumi inusuali che fanno sembrare minuscole tutte quelle cose ordinarie che ci accompagnano nella nostra vita quotidiana.

Una sensazione strana di euforia mista alla consapevolezza di avere in mano una macchina potente, forte, pesante…e che richiede quindi perizia e capacità di conduzione che non sono da tutti.

Esperienza, capacità organizzativa  e capacità di sopportare ritmi sostenuti sono il bagaglio lavorativo richiesto agli operatori di queste macchine sia per mantenere alta la produttività che per garantire adeguati standard di sicurezza in ogni fase del lavoro.

Operatori adeguate alle macchine che conducono…verrebbe da pensare. Se il fascino per questi mezzi è ancora così elevato è proprio perché queste macchine non sono così diffuse e racchiudono in se’ tutti i desideri che ogni addetto ai lavori vorrebbe vedere esauditi.

Proprio per questo non sono cose per tutti.

Pantecnica: meno vibrazioni, più confort

Le gamme dei sistemi antivibranti di Pantecnica sono state sviluppate e testate negli ultimi anni, per risolvere le problematiche più complesse. Per esempio l’isolamento/smorzamento delle vibrazioni prodotte dalle macchine e dai motori installati su macchine operatrici necessita di elementi specificamente progettati e collaudati; infatti, in questi settori, alle vibrazioni meccaniche si sommano una serie di forze improprie causate dalle scosse, dai sobbalzi e dalle tensioni in varie direzioni, provocate dalla libertà oscillatoria del mezzo.

Ne consegue che le sospensioni antivibranti , oltre ad essere di alto e costante livello qualitativo, devono avere strutture idonee a controllare le vibrazioni e le forze generate dalle sollecitazioni improprie; gli antivibranti Gummimetall® della serie “Reinforced Triflex” sono strutturati per rispondere pienamente a queste esigenze.

I due strati viscoelastici sono interposti e vulcanizzati tra armature in acciaio trattate per resistere alla corrosione ambientale. La differenziazione della durezza dell’elastomero determina tre differenti versioni, dimensionalmente uguali, che facilitano la scelta e l’eventuale intercambiabilità finalizzata alla soluzione ottimale.

Sotto carico verticale, dalla struttura conica deriva una deflessione elastica a compressione/taglio che risulta più ampia rispetto a quelle trasversali provocate dalle oscillazioni del mezzo. L’ampia deflessione elastica realizza elevati livelli di isolamento delle vibrazioni.

La flangia di base è normalmente rettangolare e reca i fori per un solidale fissaggio alla struttura portante. La vite superiore collega l’antivibrante alla massa da isolare e consente, dove necessita, precise regolazioni di livellamento.

JLG KM Zero: conclusa la prima fase

Il 17 maggio, a Pisa, si è conclusa la prima fase del Demo truck tourJLG KM ZERO”, iniziato a Bari il 6 dello stesso mese. Con un ritmo serrato – anche due tappe al giorno – ha preso così via la risalita della penisola, che verrà completata nelle due settimane di giugno, dedicate al nord Italia. Oltre alle due già citate, il tour ha toccato le città di Matera, Potenza, Salerno, Napoli, Latina, Anagni, Pescara, Teramo, Ancona, Pesaro, Perugia e Firenze.

Il tour, unico nel suo genere, è stato ben accolto dai noleggiatori, che hanno colto l’opportunità per proporre ai loro clienti alcuni tra i più innovativi mezzi per l’industria: piattaforme aeree a braccio elettriche e diesel, piattaforme a braccio cingolate, sollevatori a pantografo e Toucan con sollevamento a colonna. Prodotti che esulano dal noleggio abituale e che sottolineano la volontà di JLG di ampliare il mercato ad un’utenza che può farne un costante uso quotidiano. Ed infatti, le elettriche per manutenzioni interne – unitamente al ragno – sono le macchine che hanno attirato il maggior interesse degli ospiti.

Complessivamente la partecipazione è stata più che soddisfacente e il grado di interesse particolarmente elevato. Noleggiatori e imprese hanno soprattutto apprezzato lo sforzo di JLG nell’avvicinarsi sempre più alle loro esigenze, dimostrando una sensibilità quanto mai necessaria in un momento economico così difficile.

Come sottolinea Enrico Marighella, account manager JLG per il centro sud: “Le persone che abbiamo incontrato hanno manifestato la loro ammirazione per l’impegno di JLG; uno sforzo che trasmette coraggio e positività. Buone aziende che, nonostante tutto, hanno voglia di investire ce ne sono ancora. Noi stiamo cercando di sostenerle, mettendo in campo energie, mezzi e risorse”.

Un ragno Traccess 230 in monastero

Il dealer olandese di CTE, Custers Hydraulica B.V. ha consegnato una piattaforma aerea cingolata Traccess 230 all’antico monastero olandese ‘Huize Bijdorp’ situato a Voorschoten, vicino alla città di Den Haag, originario del XVII sec. Questo monastero fa parte della congregazione di Santa Caterina da Siena ed ha lontane radici italiane.

Lo staff che si occupa della manutenzione del monastero ha scelto questo ragno dopo aver provato sul campo altri modelli di diversi costruttori, decretando infine quello di CTE come il migliore.

I motivi di questa scelta sono legati al diagramma di lavoro (unica area di lavoro), alla facilità d’uso e alla capacità di sollevamento di 200 kg al massimo sbraccio. Molto apprezzate le caratteristiche dell’auto livellamento, la trazione a doppia velocità e la versatilità della larghezza del carro.

La piattaforma aerea cingolata TRACCESS 230 raggiunge 23 m di altezza di lavoro con uno sbraccio di 12 m e una portata di 200 kg sull’intera area di lavoro. È la più compatta della sua categoria, grazie alle sue ridotte dimensioni (78 cm di larghezza e 1,99 m di altezza) riesce infatti a passare anche attraverso le porte. Con le sue 4 differenti aree di lavoro si rivela adatta a tutti quei lavori che si svolgono in spazi ristretti e che richiedono una stabilizzazione particolare, come ad esempio tra gli alberi per l’arboricoltura o in strade sterrate e sconnesse. Presenta inoltre un jib che misura 2,1 m e un angolo in positivo di 10°. Grazie alla forma a “Z” del braccio, la macchina ha zero ingombro di coda in tutte le posizioni di lavoro, e ciò la rende ideale per operare in spazi ridotti e sulle strade.

Maggiori informazioni su Traccess 230

Boels Rental vince il premio Large Rental Company of the Year

Il momento della premiazione. Mr. Pierre Boels Jr. è l’ultimo a destra.

Boels Rental si è aggiudicata il primo premio per le grandi imprese di noleggio europee come Large Rental Company of the Year.

Il riconoscimento è stato reso noto ieri sera durante la cena in occasione degli European Rental Awards di Parigi. L’assegnazione dei prestigiosi European Rental Awards si svolge durante la European Rental Convention, uno dei più grandi eventi a livello mondiale nel settore del noleggio internazionale. Per Boels, si tratta del secondo premio in due anni: nel 2011, l’organizzazione ha nominato il Direttore generale Pierre Boels Rental Person of the Year, protagonista del noleggio dell’anno.

Pierre Boels ha dichiarato: “Sono infinitamente orgoglioso che la nostra azienda abbia ottenuto questo premio. Si tratta di un riconoscimento dell’attuale posizione di Boels Rental in Europa. Negli ultimi anni, la nostra organizzazione si è trasformata in tempi record nel ‘N. 1 nel noleggio’ in Europa, con oltre 300 sedi in 10 paesi. Insieme ai nostri oltre 2300 professionisti del noleggio, offriamo ai nostri clienti un’ampia assistenza garantendo un’ottimale disponibilità dei materiali. In qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. E anche in futuro continueremo a puntare ancora sulla crescita.”

Negli ultimi 35 anni, Boels Noleggio si è imposta come una delle più importanti aziende d’Europa nei settori del noleggio di macchinari, di attrezzature, di moduli abitativi e di equipaggiamento per catering ed eventi. Questa crescita si basa su uno sviluppo autonomo ma anche su varie acquisizioni strategiche come, ad esempio, l’acquisizione di 29 sedi dell’azienda tedesca BauRent, delle aziende di noleggio olandesi K-Rental e Warmerdam e dell’azienda belga Loca-system. Nel settore del Fai da te, inoltre, è stata inaugurata una collaborazione strategica con la catena di bricolage tedesca OBI, grazie alla quale sono state aggiunte 450 sedi alla nostra rete.

Boels Rental è una delle più importanti  aziende in Europa nel settore del noleggio di macchinari, attrezzature, moduli abitativi ed equipaggiamento per eventi.
Pierre Boels jr. lavora dal 1980 nell’azienda fondata dal padre nel 1977. Dal 1996 dirige l’azienda che ha avuto da allora una crescita esponenziale: da 20 filiali in 3 paesi a oltre 300 filiali e 1800 punti noleggio in centri per il fai-da-te in 10 paesi europei: Olanda, Germania, Belgio, Lussemburgo, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Ungheria e Italia. Questa notevole espansione si basa in parte su uno sviluppo autonomo di aperture di nuove filiali ed in parte su varie acquisizioni strategiche di altre aziende di noleggio europee che ha portato l’azienda olandese ogni cinque anni a raddoppiare il proprio volume d’affari, rendendo così Boels una delle aziende di noleggio in più rapido sviluppo.

Equilibrio prima di tutto

Le pale gommate compatte hanno una diffusione ancora limitata nel nostro paese.

Abitudini che arrivano da lontano e che derivano sostanzialmente da una natura del terreno che ha sempre favorito le piccole pale cingolate e, ora, vede un crescente successo dei track-loader.

Ma non solo la geomorfologia del territorio influisce sulle scelte degli utilizzatori. Le prestazioni leggermente inferiori e l’instabilità sui numerosi pendii nostrani mostrano i limiti delle classiche pale gommate articolate di piccola taglia.

Ci sono però soluzioni alternative che in paesi come Germania, Svizzera (patria addirittura degli escavatori multiterreno) e Francia hanno un crescente successo: le pale gommate a telaio rigido e quattro ruote sterzanti.

I costruttori sono quasi tutti di origine tedesca e la unificazione del marchio Mecalac con la definitiva eliminazione di Ahlmann non nasconde l’origine completamente germanica dei prodotti del costruttore savoiardo.

Mecalac-Ahlmann, Kramer-Allrad, Terex-Schaeff e l’italiana CSF con la neonata gamma QTrak, che si augura di ripercorrere i fasti della Multione, sono i leader di un mercato di nicchia che va crescendo e sta raccogliendo sempre più interesse non solo per la validità della soluzione tecnica ma anche per l’espansione delle rispettive gamme con modelli sempre più performanti e che vanno a coprire applicazioni sempre più specifiche.

Non semplici pale gommate ma delle vere porta attrezzi che riescono a muoversi con sicurezza in luoghi preclusi alle “cugine” articolate.

Il baricentro infatti non cambia posizione in fase di sterzo come avviene con l’articolazione centrale e questo comporta la possibilità di sterzare sui pendii a pieno carico (ovviamente con il braccio abbassato) senza ribaltarsi.

La possibilità di avere più modalità di sterzata permette di manovrare agilmente in spazi ristretti o eseguire manovre di rifinitura muovendosi “a granchio” senza doversi addossare ai muri con tutto il corpo macchina.

La capacità di disimpegno è notevole e permette, soprattutto con i modelli più piccoli, di essere temibili concorrenti degli skid-loader grazie a un comfort di lavoro nettamente superiore e a una polivalenza non paragonabile.

Per contro ci sono alcuni limiti operativi dati dal fatto di avere un telaio rigido che, in determinate situazioni, non permette di effettuare alcune manovre.

Ciò nonostante, una volta provate e capite, sono macchine che non si abbandonano più perché hanno una polivalenza e una capacità operative che analoghe macchine articolate non riescono ad avere per la propria conformazione strutturale. Per ovviare parzialmente a questi problemi Mecalac-Ahlmann produce dei modelli con braccio montato su una ralla e in grado di seguire perfettamente la linea delle ruote

Si tratta infine solo di abitudine e di modo di pensare il lavoro, come in moltissimi altri casi anche ben lontani dall’uso delle macchine movimento terra, e poi una volta entrati nell’ottica di un mezzo efficiente e sicuro, il passo è breve.

Cambiare pensiero può sembrare a volte un passo azzardato. In molti casi si tratta solo di andare incontro a un nuovo e più efficace equilibrio.

E l’equilibrio, soprattutto per chi lavora sui pendii, viene prima di tutto.

 

Bomag: una nuova generazione di frese

Presentando la prima nuova BM 1000Bomag ha potenziato la gamma delle frese a freddo, annunciando che nel 2014 presenterà sul mercato, oltre alla BM 1000, anche le nuove frese con una larghezza di lavoro di 1200 mm e 1300 mm.

La nuova generazione di frese, sviluppata e costruita direttamente nello stabilimento di Boppard, in Germania, fa parte del restyling della serie di frese BM 1000BM 1200BM 1300, mirato alla massima potenza di fresatura e a una precisione millimetrica.

Durante la progettazione, lo scopo primario è stato riconoscere ed eliminare superflue perdite di tempo che non solo interrompono il lavoro, ma richiedono anche un dispendio di denaro. Per questo motivo, Bomag ha sviluppato il sistema di portadenti intercambiabile BMS 15 che non ha bisogno di manutenzione, in quanto c’è soltanto una vite come sicurezza anti perdita, per la quale è sufficiente una coppia di serraggio di soli 100 Nm. Particolarmente conveniente è anche il filetto nel pezzo soggetto a usura, che viene sostituito con facilità. Ciò evita, sin dalla progettazione, costi aggiuntivi di manodopera. La ridotta superficie frontale aumenta inoltre il rendimento e quindi la potenza di fresatura. Inoltre gli acciai speciali offrono una durata significativamente più lunga rispetto ai sistemi tradizionali.

Le ottime condizioni ergonomiche per l’operatore, offerte dalla BM 500/15 e dalla BM 600/15, sono state adattate e ulteriormente perfezionate per la nuova gamma. Oltre al sistema operativo concepito con logica e semplicità, il posto operatore si contraddistingue anche per il confortevole sedile ergonomico che permette di eseguire qualsiasi lavoro senza fatica in posizione seduta. Il moderno comando ergonomico viene completato con interruttori, leve e display ben strutturati a portata di mano.

Le BM 1000, BM 1200 e BM 13000 sono equipaggiate con motori  che soddisfano tutti i requisiti richiesti dalle normative attuali sui gas di scarico.

BOBCAT T590: tanta sostanza

Testata sul campo a Dobris, nel Training Centre Doosan-Bocat, la nuova T590 ha messo in luce caratteristiche molto sostanziose. Ben di più che la semplice sostituta della T190, il nuovo modello del marchi con la lince dice la sua in più di un contesto applicativo.

Cabina più grande e confortevole (porta di ingresso +40%), più silenziosa internamente (- 5 dBA) ed esternamente (- 4 dBA), + 16% di prestazioni idrauliche complessive (+ 19% nel lavoro con trivella, + 18% in fresatura di asfalto che arrivano fino a + 21% con impianto high-flow, + 26% con trencher.

Carro Roller Suspension per un comfort e una trazione superiori, nuovo braccio vertical-lift, nuovo motore Kubota Tier IIIb, una capacità idraulica che arriva a 111 l/min nella versione High Flow, un dispositivo antistallo efficace.

Prestazioni di tutto rispetto che il nuovo modello Bobcat ha evidenziato in una giornata particolarmente difficile per operare viste le condizioni meteo avverse e il terreno gelato. Nonostante tutto le impressioni sono state più che positive e il salto nelle prestazioni fra modello precedente e la nuova nata sono evidenti.

Guarda il video >>>