Non sono cose per tutti

Frequentando forum di settore e pagine Facebook di appassionati è evidente come il richiamo delle grandi macchine sia irresistibile.

Forza, prestazioni, lavori al di fuori della norma, grandi cave di inerti, estrazione di marmi e pietre pregiate, applicazioni industriali in cui le produzioni richiedono numeri importanti ogni giorno…giorno dopo giorno…ora dopo ora.

In quasi undici anni di viaggi ho visto macchine di tutti i tipi muoversi negli ambiti più diversi e ci sono costruttori che si sono costruiti un nome e una reputazione proprio nei lavori più severi.

Sia per la gamma ampia e in grado di affrontare impegni gravosi, sia per una presenza del marchio che garantiva una assistenza a prova di imprevisto. A volte anche con sorprese inaspettate da parte di marchi considerati minori e che, altrove nel mondo, sono invece ben reputati.

Se in cima a tutti occorre mettere “The big One” Caterpillar, tra i marchi che si vedono in cave, grandi lavori e opere importanti ci sono sicuramente Komatsu, Hitachi, Liebherr. Ma anche VolvoCase, New Holland, Doosan e Hyundai non sono attori di secondo piano.

Si tratta infine proprio di quei “big player” in cui i coreano si sono inseriti con forza sia grazie a un mercato asiatico che favorisce macchine di grande taglia, sia grazie a un livello tecnologico che ha raggiunto a grandi passi i costruttori storicamente consolidati.

Un mercato che qui da noi è purtroppo asfittico laddove i grandi lavori e la grande estrazione mineraria erano da sempre settori volano e che operavano con una programmazione pluriennale ben più ampia dei classici cicli economici.

Ciò non toglie il grande fascino che le macchine di taglia maggiore portano con se’ sia a prescindere dal periodo economico, sia dall’età stessa delle macchine che si trovano al lavoro nei grandi bacini estrattivi così come nelle cave nascoste dalle nebbie padane.

Macchine che rievocano “eroi” di un tempo perduto dove al posto del dragline “Ruston Bucyrus” oggi c’è un escavatore idraulico moderno, affidabile e molto più produttivo.

Le macchine cambiano ma l’attrazione per i grandi mezzi rimane.

Scale e passatoie da affrontare per salire al posto guida, una prospettiva del mondo che cambia completamente una volta seduti in cabina, masse e volumi inusuali che fanno sembrare minuscole tutte quelle cose ordinarie che ci accompagnano nella nostra vita quotidiana.

Una sensazione strana di euforia mista alla consapevolezza di avere in mano una macchina potente, forte, pesante…e che richiede quindi perizia e capacità di conduzione che non sono da tutti.

Esperienza, capacità organizzativa  e capacità di sopportare ritmi sostenuti sono il bagaglio lavorativo richiesto agli operatori di queste macchine sia per mantenere alta la produttività che per garantire adeguati standard di sicurezza in ogni fase del lavoro.

Operatori adeguate alle macchine che conducono…verrebbe da pensare. Se il fascino per questi mezzi è ancora così elevato è proprio perché queste macchine non sono così diffuse e racchiudono in se’ tutti i desideri che ogni addetto ai lavori vorrebbe vedere esauditi.

Proprio per questo non sono cose per tutti.