Equilibrio prima di tutto

Le pale gommate compatte hanno una diffusione ancora limitata nel nostro paese.

Abitudini che arrivano da lontano e che derivano sostanzialmente da una natura del terreno che ha sempre favorito le piccole pale cingolate e, ora, vede un crescente successo dei track-loader.

Ma non solo la geomorfologia del territorio influisce sulle scelte degli utilizzatori. Le prestazioni leggermente inferiori e l’instabilità sui numerosi pendii nostrani mostrano i limiti delle classiche pale gommate articolate di piccola taglia.

Ci sono però soluzioni alternative che in paesi come Germania, Svizzera (patria addirittura degli escavatori multiterreno) e Francia hanno un crescente successo: le pale gommate a telaio rigido e quattro ruote sterzanti.

I costruttori sono quasi tutti di origine tedesca e la unificazione del marchio Mecalac con la definitiva eliminazione di Ahlmann non nasconde l’origine completamente germanica dei prodotti del costruttore savoiardo.

Mecalac-Ahlmann, Kramer-Allrad, Terex-Schaeff e l’italiana CSF con la neonata gamma QTrak, che si augura di ripercorrere i fasti della Multione, sono i leader di un mercato di nicchia che va crescendo e sta raccogliendo sempre più interesse non solo per la validità della soluzione tecnica ma anche per l’espansione delle rispettive gamme con modelli sempre più performanti e che vanno a coprire applicazioni sempre più specifiche.

Non semplici pale gommate ma delle vere porta attrezzi che riescono a muoversi con sicurezza in luoghi preclusi alle “cugine” articolate.

Il baricentro infatti non cambia posizione in fase di sterzo come avviene con l’articolazione centrale e questo comporta la possibilità di sterzare sui pendii a pieno carico (ovviamente con il braccio abbassato) senza ribaltarsi.

La possibilità di avere più modalità di sterzata permette di manovrare agilmente in spazi ristretti o eseguire manovre di rifinitura muovendosi “a granchio” senza doversi addossare ai muri con tutto il corpo macchina.

La capacità di disimpegno è notevole e permette, soprattutto con i modelli più piccoli, di essere temibili concorrenti degli skid-loader grazie a un comfort di lavoro nettamente superiore e a una polivalenza non paragonabile.

Per contro ci sono alcuni limiti operativi dati dal fatto di avere un telaio rigido che, in determinate situazioni, non permette di effettuare alcune manovre.

Ciò nonostante, una volta provate e capite, sono macchine che non si abbandonano più perché hanno una polivalenza e una capacità operative che analoghe macchine articolate non riescono ad avere per la propria conformazione strutturale. Per ovviare parzialmente a questi problemi Mecalac-Ahlmann produce dei modelli con braccio montato su una ralla e in grado di seguire perfettamente la linea delle ruote

Si tratta infine solo di abitudine e di modo di pensare il lavoro, come in moltissimi altri casi anche ben lontani dall’uso delle macchine movimento terra, e poi una volta entrati nell’ottica di un mezzo efficiente e sicuro, il passo è breve.

Cambiare pensiero può sembrare a volte un passo azzardato. In molti casi si tratta solo di andare incontro a un nuovo e più efficace equilibrio.

E l’equilibrio, soprattutto per chi lavora sui pendii, viene prima di tutto.