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Il nuovo look di Liebherr sul web

Liebherr per webIl Gruppo Liebherr ha aggiornato la propria immagine web. Il rilancio del sito che è inserito in una più ampia piattaforma internazionale, ha preso avvio oggi, con la sezione “corporate”. Dai valori del gruppo e dalla storia aziendale ai nuovi prodotti e servizi, con una nuova sezione dedicata alle opportunità di lavoro, il portale fornisce informazioni a 360° sul gruppo sotto un unico tetto digitale.

La prima fase di ristrutturazione di www.liebherr.com punta essenzialmente sul rinnovamento dei contenuti del sito: il nuovo stile è evidente nella sezione “about Liebherr”: storia di famiglia, pietre miliari, focus sugli stabilimenti ubicati in tutto il mondo. La seconda fase dell’operazione di restyling prenderà avvio il prossimo autunno quando verranno incorporate via via le varie tipologie di prodotto che, fino a quella data, continueranno a essere consultabili in separati portali internet.

All’interni del sito sono state introdotte innovativi elementi di interazione, tra cui filtri intelligenti di ricerca, piattaforme estensibili, funzionalità Google Map, menu di drop-down…che facilitano e velocizzano  l’accesso dei visitatori.

L’interfaccia si adatta automaticamente al medium usato, sia esso tablet che pc, mentre l’ottimizzazione per smartphone è in programma prossimamente.

Il cantiere del futuro? E’ a impatto zero

Per web“Cantiere a impatto zero” è l’iniziativa che Ascomac sviluppa insieme con Saie, come testimonianza dell’impegno e dell’attività di Ascomac e dei propri Associati sul tema della Sostenibilità nella filiera dell’Edilizia e delle Costruzioni.

Il cantiere ad impatto zero – edile, stradale, nautico/navale – è un modello di processo sostenibile, fondato su:

– Legalità e Trasparenza normativa,  amministrativa

– Applicazione delle regole di Statica e Antisismica

– Innovazione tecnologica, con l’utilizzo di macchine, attrezzature, impianti, materiali  ad elevate prestazioni, ecoefficienti e ad alta riciclabilità

– Professionalità e Competenze delle maestranze attraverso Formazione e Addestramento

– Semplificazione burocratica.

DCIM100GOPROTutto questo porta ad avere cantieri a basso consumo di carbonio, a ridotto consumo di acqua, a ridotta produzione di rifiuti, alla riduzione massima fino all’eliminazione degli infortuni e del rischio statico, sismico e idrogeologico, alla riduzione del carico di burocrazia, il tutto nel pieno rispetto della legge, della legalità, della sicurezza, dell’ambiente.

Il “Modello di Cantiere a impatto zero”, ideato, progettato e sviluppato da Ascomac in collaborazione con BolognaFiere sarà presentato a Saie 2014 – Built Environment System, come elemento centrale del cluster Cantiere.

Volvo “on the dock of the bay”

FridayStory2014_June27_1Proprio come recita la famosissima canzone di Otis Redding pubblicata postuma nel 1968:  Volvo CE lavora sul molo del porto più grande della Cina occidentale per conto della Guizhong Haixun Logistics che ha in flotta macchine che movimentano oltre 100 milioni di materiale all’anno.

Si tratta del porto della città di  Fangcheng, nel golfo del Tonkino, sulla costa sud della regione di Guangxi, ai confini con il Vietnam: una zona che attualmente  sta vivendo un vero e proprio boom per quanto riguarda le costruzioni.

FridayStory2014_June27_2“La pala gommata Volvo L105 ha letteralmente spopolato a Bauma China nel 2012″, ha affermato Zhang Jian, general manager di Guizhong Haixun Logistics. “Dopo averla vista in fiera abbiamo verificato la sua compatibilità con il nostro lavoro portuale e l’abbiamo trovata perfetta. Avevamo già acquistato due escavatori Volvo nel 2011 e ci avevano pienamente convinti per potenza ed efficienza”.

La Volvo L105 trasporta carica, movimenta e immagazzina i differenti carichi sulla banchina del porto e in soli 6 carichi riesce a riempire un camion o un dumper .La macchina lavora 17/18 ore al giorno  praticamente senza interruzione se si escludono le pause pranzo dell’operatore e i cambi di turno e continua a offrire ottime performance nonostante abbia superato le 1000 ore di lavoro negli ultimi tre mesi.

Dotata di ottima visibilità, ha una cabina ai vertici della categoria,  monta uno specchio retrovisore più grande e l’abitacolo  è perfettamente protetto dalla polvere. Il sedile ergonomico consente di lavorare per ore in perfetto confort.

Dopo aver visto la L105 lavorare nel porto un’altra compagnia, Chuangjia Mining ha deciso di acquistare due esemplari della macchina da utilizzare nello stesso contesto.

LiuGong tra le “Top 50” in Cina

LiuGongGlobal Entrepreneur,  un autorevole medium cinese, ha pubblicato “2013-2014 Top 50 Best Performing Companies in China”. Guangxi LiuGong Machinery Co., Ltd, insieme a Caterpillar, Sandvik, Toyota, Huawei e altre noti costruttori, appare nell’elenco. Huang Haibo, Vice President of LiuGong Machinery,  è stato invitato a partecipare, insieme ad altri protagonisti del mercato, al “Billions Companies Roundtable”.

Il premio è stato istituito nel 2004  dalla rivista Global Entrepreneur magazine.  Visto il ruolo sempre più importante che rivestono i costruttori cinesi nell’economia globale,  le compagnie che ricevono questo riconoscimento (che prende in considerazione non solo i risultati economici   ma le strategie aziendali volte a cogliere nuove opportunità di business) sono protagoniste non solo del mercato cinese ma anche in quello mondiale.

Il mercato globale delle costruzioni – e quello cinese non fa eccezione – ha passato la crisi più grave tra il 2011 e il 2013. LiuGong,full liner per i prodotti da costruzione, sembra aver superato il momento difficile ed ora si appresta a dare una svolta positiva al mercato  con piani a lungo termine, nonostante non si sia ancora fuori dal tunnel.

LiuGong 2Il profitto netto di LiuGong nel 2013 è aumentato del 20,41% , con vendite verso i mercati d’oltreoceano in crescita del 15% . Nel 2013 LiuGong  ha inaugurato un nuovo centro per i ricambi di 33,000 metri quadrati e posto la prima pietra  per un centro di Ricerca e Sviluppo di 110.000 metri quadrati che comprendono uffici, un’area test e un campo prove.

La collaborazione con solidi partner è un altro tassello della strategia del costruttore cinese: tra gli altri Cummins, ZF , Wuling Group, un fornitore di  General Motors, per non parlare dell’acquisizione di Dressta.

Al Congresso  Internazionale della VDI (Associazione degli Ingegneri tedeschi) tenutosi a Friedrichshafen  Mr. Zeng Guang’an, Chairman di Guangxi LiuGong Machinery Co., Ltd. e Presidente di Guangxi LiuGong Group Co., Ltd., si è soffermato sull’importanza dell’innovazione tecnologica nella componentistica delle macchine e sulla collaborazione con ZF che è culminata nella“Liuzhou ZF Machinery” (trasmissioni e parti di ricambio)  e nella   “ZF Liuzhou Axle Co. Ltd.” che produce assali per  pale gommate e grader  che sono venduti non solo in Cina ma in oltre 150 Paesi nel mondo. 

Il Construction Seminar 2014 di Sandvik

Sandvik 1Il Construction Seminar che Sandvik  Italia spa tiene ogni anno, si è svolto ieri registrando un’ottima affluenza di pubblico.

L’evento si è articolato in una serie di interventi tematici legati alle varie tipologie di prodotto offerte dal Gruppo svedese:  Frantumazione e vagliatura fissa, Frantumazione e vagliatura mobile, Perforazione di superficie, Utensili da perforazione, Scavo in galleria. Una giornata intensa, nella quale sono state anticipate parecchie novità e illustrate le esperienze di aziende che utilizzano prodotti Sandvik in diversi ambiti applicativi. Particolarmente interessanti  le presentazioni del dott. Gaetano  Dalla Gassa dell’azienda omonima, e dell’ing. Corrado Pilati della Geosoluzioni Engineering srl   che hanno parlato delle potenzialità dei chiodi autoperforanti, dell’ing. Stefano Fuoco della SWS Engineering che ha descritto i lavori nella  Galleria Santa Lucia sulla SS38 dello Stelvio,in cui è stata impiegata una MT720 di Sandvik con testa fresante da 300 kW.

Sandvik 3Molto interessante anche la relazione  dell’ing. Giuseppe Gelmi, direttore tecnico di Edilmac,  sulla tecnologia di perforazione Raise Boring, da noi poco conosciuta e quindi poco applicata.

Sandvik 2Nata per scopi minerari, per la realizzazione di pozzi di aerazione e fornelli di buttaggio, nel corso degli anni è stata adattata ed impiegata nei più svariati progetti civili per la realizzazione di condotte forzate, acquedotti, gasdotti, scarichi fognari, pozzi per ascensori e pozzi di aerazione di tunnel stradali e ferroviari. Il metodo di Raise Boring consente di scavare pozzi in roccia a fronte di una prima perforazione di piccolo diametro che raggiunge una galleria inferiore, seguita dall’alesaggio in risalita di tale foro pilota al diametro richiesto.

Sul fronte delle novità di prodotto da segnalare una nuova generazione di aste e tubi, T38, T45, T51 e GT60, il nuovo martello RH460, la nuova serie Alpha 330  di filetti, la serie Ranger DX Tier 3/Tier 4 Final e il sistema TCAD+ touch screen per la gestione dei jumbi.

Al prossimo Geofluid  (Piacenza, 1-4 ottobre 2104) inoltre, vedremo un’importante novità per il 2015: l’introduzione, per quanto riguarda la perforazione di superficie, della nuova DINO DC 400 ri.

Tomaso Carraro Presidente di Eurotrans

Tomaso Carraro
Tomaso Carraro

Il Board Meeting 2014 di Eurotrans, il comitato europeo dei produttori di sistemi per la trasmissione di potenza, è stato l’occasione per nominare le nuove cariche direttive per il biennio 2014-2016. A presiedere il comitato è stato chiamato Tomaso Carraro, già Vice presidente dell’omonimo gruppo industriale, nonché presidente di Assiot – l’associazione italiana costruttori organi di trasmissione, movimento e potenza.“Il mio auspicio è che Eurotrans possa evolvere nella casa di tutte le imprese del nostro settore, che vada al di la delle specificità nazionali e che sviluppi strategie di promozione europee con obiettivo i mercati globali – ha dichiarato Tomaso Carraro un’associazione dove i protagonisti debbano essere le aziende europee coscienti che la leadership tecnologica e economica di cui oggi godiamo va preservata e ulteriormente rafforzata”.

 Nato a Padova il 23 aprile 1966, Tomaso Carraro entra in azienda nel 1992. Dal 1994 al 2002 dirige la Carraro North America, branch Commerciale/Industriale del gruppo nel mercato NAFTA. Durante la sua permanenza negli USA ottiene un MBA presso la Graduate School of Business – University of Chicago (oggi Chicago Booth). Alla fine degli anni novanta partecipa attivamente alla fase di internazionalizzazione del Gruppo.

Dal 2004 è Direttore Business Unit Vehicles (Agritalia) che porta nel giro di tre anni da uno stato di difficoltà ad essere uno dei fiori all’occhiello  del Gruppo Carraro.

Nel giugno 2007 è diventato Presidente e Amministratore Delegato di Gear World, il progetto industriale del Gruppo Carraro nel settore dell’ingranaggeria creato nella logica di dare sviluppo autonomo alle attività della componentistica a livello mondiale.

Dal 2009 è Presidente di Assiot (Associazione Italiana Costruttori Organi di Trasmissione ed Ingranaggi) che raggruppa un centinaio di aziende con circa 9.000 addetti e con una rappresentatività pari al 70% circa del settore (un comparto da 5 Miliardi di Euro).

Dall’aprile 2012 è Vice Presidente del Gruppo Carraro, leader mondiale nei sistemi per la trasmissione di potenza altamente efficienti ed eco-compatibili, con un fatturato consolidato 2013 di 872 milioni di Euro. Il Gruppo, la cui holding Carraro spa è quotata alla Borsa Italiana da 1995 (CARR.MI), ha sede principale a Campodarsego (Padova), impiega al 31.12.2013 4.363 persone – di cui 1.888 in Italia – ed ha insediamenti produttivi in Italia (7), India (2), Cina (2), Argentina e Germania. Oltre a ciò oggi Tomaso Carraro è membro dei Consigli di Amministrazione delle maggiori società del Gruppo.

Nell’estate 2012 viene nominato Vice Presidente di Eurotrans, il Comitato Europeo delle Associazioni di categoria dei costruttori di ingranaggi e organi di trasmissione, di cui ora assume la Presidenza.

Eurotrans è il comitato europeo dei produttori di sistemi per la trasmissione di potenza che rappresenta gli interessi di 600 aziende con un fatturato aggregato pari a oltre 37 miliardi di euro e 160.000 collaboratori. Fanno parte di Eurotrans le principali associazioni europee del settore, ovvero: TIF (Finlandia), BGA (Regno Unito), Agoria (Belgio), VDMA (Germania), Artema (Francia), Swissmem (Svizzera), Assiot (Italia).

Un Liebherr R 984 C Litronic per Baraldi

Baraldi per webAl  porto di La Spezia si è da poco conclusa la demolizione di un manufatto davvero particolare. Si tratta di un complesso cerealicolo, cioè una struttura di stoccaggio di cereali che giungevano via mare. I lavori sono stati affidati all’impresa F.lli Baraldi spa, importante realtà modenese specializzata nel settore delle costruzioni, demolizioni e recupero dei materiali di risulta. Grazie all’esperienza maturata nel tempo in questo specifico settore, la F.lli Baraldi anche in questo cantiere ha messo in campo le sue migliori qualità pianificando nel dettaglio i lavori e la flotta di macchine da utilizzare, muovendo agilmente le proprie maestranze ottimizzando così costi, tempi, e valorizzando i materiali derivanti dalla demolizione.

A parte alcune fasi di smontaggio mediante autogru da 250 ton e piattaforme aeree con cui sono stati effettuati sezionamenti di impianti poi portati a terra, per il resto sono state utilizzate macchine operatrici tradizionali, alcune delle quali munite di braccio lungo per raggiungere altezze elevate. Il progetto di demolizione dei silos è stato concretizzato soprattutto grazie all’utilizzo di un escavatore per demolizione munito di braccio di 57 m che gli ha consentito di raggiungere un’altezza operativa di 45 m. La macchina era un Liebherr R 984 C Litronic la cui base, acquistata dalla F.lli Baraldi 5 anni fa, grazie a un’accurata fase progettuale nel 2012 è stata modificata e allestita su misura per le demolizioni. L’allestimento ha riguardato in particolare gli impianti, i sistemi di monitoraggio e di sicurezza, e il sistema di funi che, come vedremo, rappresenta l’idea base che ha richiesto più tempo. Il braccio originale è stato sostituito con un braccio più lungo, il carro è stato modificato per avere una superficie di appoggio più ampia garantendo più stabilità nell’utilizzo e facilità in fase di smontaggio e trasporto, e inoltre è stato dotato di tutti gli accorgimenti necessari a gestire questa tipologia di intervento: sistema Rops antiribaltamento, Fops per proteggere l’operatore dalle macerie che cadono dall’alto, allarmi, ecc. Il suo peso (240 ton), è superiore al modello standard, infatti, per meglio bilanciare la macchina, è stata modificata anche la zavorra utilizzandone una da 500 q. Il braccio ha un peso totale di 520 q (360 il primo elemento, 160 il secondo), e montava una pinza disgregatrice CR20 Mantovanibenne. Il Liebherr è giunto in cantiere suddiviso in vari elementi (i due cingoli, 3 zavorre, varie cofanature, due elementi  del braccio, il corpo centrale con torretta e motore, e i vari accessori) su ben 8 bilici, e ha richiesto una giornata e mezzo per il suo montaggio e collaudi vari per renderlo operativo. Principale peculiarità di questa macchina è poter contare su un’elevata altezza operativa senza l’utilizzo di sistemi telescopici, e la possibilità di gestire un braccio così lungo grazie a un sistema idraulico di funi che le consente di trasferire il carico e bilanciarsi evitando fenomeni di ribaltamento e di rotazione. In sostanza queste funi trasferiscono tutto il peso e il carico esercitato dal braccio direttamente sulla zavorra della macchina nella parte posteriore. La cabina, oltre a ruotare rispetto all’asse orizzontale, ha anche la possibilità di innalzarsi fino a 6 m d’altezza e inclinarsi verso l’alto per controllare al meglio i movimenti del braccio e il materiale in caduta.

Renault Trucks vince gara d’appalto in Qatar

per webRenault Trucks ha recentemente vinto una gara d’appalto a Doha, la capitale del Qatar, per la fornitura di 190 veicoli delle gamme C e D. Grazie a questa aggiudicazione, la Casa della Losanga potrebbe diventare leader di mercato in Qatar entro la fine dell’anno.

Renault Trucks ha vinto una gara d’appalto indetta dal Qatar’s Mechanical Equipment Department (MED). Tale aggiudicazione rappresenta un affare notevole, in quanto la gara d’appalto è stata una delle più grandi emesse dal MED di Doha e, per la prima volta in assoluto, è stato selezionato esclusivamente un unico Costruttore di veicoli industriali, tra i 22 concorrenti.

I veicoli, 180 Renault Trucks C320 in configurazione autotelaio 4×2 e 10 Renault Trucks D, sempre in configurazione autotelaio 4×2 con mtt da 18t, saranno allestiti con un compattatore avente capacità di 16 m3 per la gamma C e 12 m3 per la gamma D. Saranno consegnati all’ente nel corso dei prossimi 12 mesi.

Diversi team Renault Trucks di varie nazioni, hanno lavorato su questa fornitura da agosto 2013, quando il MED di Doha ha pubblicato l’offerta. L’importante risultato di questo forte lavoro internazionale di squadra potrebbe fare di Renault Trucks leader di mercato in Qatar.

Oltre la professione. Dentro la passione.

ENGINS_PASSION (13)Da appassionato di storia della tecnologia e, soprattutto, di macchine movimento terra storiche, guardo con grande invidia alle belle manifestazioni che si organizzano un po’ ovunque oltre i confini nazionali.

Gruppi di appassionati, accomunati dalla passione verso un marchio o un costruttore spesso non più sul mercato, che si uniscono per acquistare, restaurare e rendere perfettamente funzionanti modelli chiave della storia del movimento terra.

Il 21 giugno scorso, pochi giorni fa, è stato organizzato un evento ad Albon, in Francia, nel distretto Rhone-Alpes, dal nome inequivocabile: Passion Engins.

La parola “Engin”, in francese, indica molto più di quanto la traduzione letterale “motore” voglia indicare. Engin è vero e proprio sinonimo di macchina con una forte accezione verso le macchine movimento terra e le macchine agricole.

La partecipazione del gruppo “Génération Deux”, composta dai nipoti e parenti degli ex dipendenti Poclain che avevano lavorato negli anni d’oro dello storico costruttore francese, ha dato il “la” a una manifestazione eccezionale che ha visto al lavoro diverse macchine quasi introvabili del marchio transalpino.

Vedette della manifestazione è stato uno splendido Poclain 400 in versione front-shovel che ha dato il meglio di se’ caricando un dumper Berliet .

ENGINS_PASSION (14)Erano presenti, oltre alle fantastiche macchine dal classico bicolore rosso/bianco, anche dozer International, uno Jumbo frontale, mezzi di ogni tipo e marca…tutti funzionanti e tutti perfettamente conservati.

L’evento ha coinvolto appassionati che sono giunti nel sud-est della Francia percorrendo distanze importanti anche grazie a una pagina Facebook che ha descritto il montaggio e la sistemazione dei mezzi nei giorni antecedenti l’evento facendo salire l’attenzione e l’attesa.

Non poteva ovviamente mancare il modellismo, sia statico che dinamico, con tantissimi appassionati che hanno costruito diorami e si sono cimentati nell’uso di mezzi in scala ridotta perfettamente funzionanti.

ENGINS_PASSIONUn evento che in Italia, anche nei migliori anni d’oro del mercato, sarebbe pura utopia per diverse ragioni.

In primo luogo le difficoltà burocratiche a organizzare un evento di questo tipo che richiede autorizzazioni e vede macchine al lavoro che, evidentemente, non rispondono sempre appieno alle normative vigenti. Lo sa molto bene chi cerca di organizzare incontri e raduni di trattori storici.

In secondo luogo la grande indifferenza diffusa fra gli addetti ai lavori verso la storia delle macchine movimento terra e verso il loro recupero e restauro filologico.

ENGINS_PASSION (6)L’evento mi ha portato alla scoperta di un sottobosco enorme di siti internet organizzati e aggiornati da molteplici appassionati francesi del settore con intere sezioni dedicate a specifici costruttori.

Non solo il gruppo “Génération Deux” che si occupa del marchio Poclain – tanto da partecipare con un proprio stand all’Intermat – ma anche delle vere e proprie fondazioni come la “Fondation de l’automobile Marius Berliet” che basa la propria azione “Pour la sauvegarde et la valorisation de notre Culture Industrielle” (Per la salvaguardia e la valorizzazione della nostra cultura industriale).

Ecco il nodo fondamentale: a questo paese manca una vera memoria storica del proprio passato che si sofferma genericamente solo sugli aspetti più evidenti ma spesso grossolani. Su quelle testimonianze che nessuno può ignorare ma che rappresentano solo una parte minima del nostro patrimonio storico, culturale e tecnologico.

ENGINS_PASSION (9)Per tutto il resto c’è solo un disarmante vuoto pneumatico su cui non è possibile fondare o rifondare un bel niente.

Solo una chiara consapevolezza della nostra memoria industriale potrà consentire all’Italia non solo di vedere – sul proprio territorio – eventi di questo tipo, ma permetterà di riprendere in mano, prima che sia troppo tardi, quel patrimonio di conoscenze e di attività che sembra si voglia fare sparire in modo sistematico.

Fassi Gru: meglio di una gru telescopica

Per webSiamo nella cittadina danese di Arhus e lo Scania R490 della Erling Andersen, allestito con la nuova gru Fassi F1950RAL, sta per calare oltre una palazzina di sei piani due balconi che dovranno essere fissati sulla facciata del cortile interno. Per un lavoro così finora si sarebbe dovuto richiedere l’intervento di una gru telescopica che avrebbe occupato l’intera sede stradale e fatto perdere tempo e denaro in pratiche burocratiche. Invece l’agile Scania a quattro assi non ha bisogno di permessi particolari per circolare, operativo in pochi minuti, lascia sgombra buona parte della sede stradale e quindi non c’è bisogno di richiedere alcun permesso.

SinistraIl merito va principalmente alla nuova gru Fassi F1950RAL, la più performante tra quelle prodotte dall’azienda italiana, con gli sfili del braccio secondario che le consentono di arrivare a 41 m di sbraccio senza quelli manuali, con i quali tocca i 50 m, per una capacità di sollevamento di 137,6 tm.

L’allestimento sul carro Scania R490 a quattro assi è stato possibile grazie alle sue dimensioni particolarmente compatte in assetto da trasporto chiusa (lunghezza 4,18 m, larghezza 2,54 m e altezza 2,55 m), che si traduce nella possibilità di omologazione a 32 t facendo dell’assieme gru/camion un normale veicolo industriale, non è quindi necessaria l’omologazione come mezzo d’opera o addirittura trasporto eccezionale.

DestraCosì gru e camion possono circolare senza particolari limiti: con un passo più corto e un raggio di curva più stretto possono accedere ai centri storici e altri ambiti angusti più facilmente, ampliando notevolmente le possibilità di utilizzo della gru.

Sono trascorse poco più di due ore dall’inizio delle operazioni di movimentazione nel centro di Arhus, l’agile veicolo Scania con la gru Fassi F1950RAL sta ripartendo per un altro servizio.