Cantieri

Un Liebherr R 984 C Litronic per Baraldi

Baraldi per webAl  porto di La Spezia si è da poco conclusa la demolizione di un manufatto davvero particolare. Si tratta di un complesso cerealicolo, cioè una struttura di stoccaggio di cereali che giungevano via mare. I lavori sono stati affidati all’impresa F.lli Baraldi spa, importante realtà modenese specializzata nel settore delle costruzioni, demolizioni e recupero dei materiali di risulta. Grazie all’esperienza maturata nel tempo in questo specifico settore, la F.lli Baraldi anche in questo cantiere ha messo in campo le sue migliori qualità pianificando nel dettaglio i lavori e la flotta di macchine da utilizzare, muovendo agilmente le proprie maestranze ottimizzando così costi, tempi, e valorizzando i materiali derivanti dalla demolizione.

A parte alcune fasi di smontaggio mediante autogru da 250 ton e piattaforme aeree con cui sono stati effettuati sezionamenti di impianti poi portati a terra, per il resto sono state utilizzate macchine operatrici tradizionali, alcune delle quali munite di braccio lungo per raggiungere altezze elevate. Il progetto di demolizione dei silos è stato concretizzato soprattutto grazie all’utilizzo di un escavatore per demolizione munito di braccio di 57 m che gli ha consentito di raggiungere un’altezza operativa di 45 m. La macchina era un Liebherr R 984 C Litronic la cui base, acquistata dalla F.lli Baraldi 5 anni fa, grazie a un’accurata fase progettuale nel 2012 è stata modificata e allestita su misura per le demolizioni. L’allestimento ha riguardato in particolare gli impianti, i sistemi di monitoraggio e di sicurezza, e il sistema di funi che, come vedremo, rappresenta l’idea base che ha richiesto più tempo. Il braccio originale è stato sostituito con un braccio più lungo, il carro è stato modificato per avere una superficie di appoggio più ampia garantendo più stabilità nell’utilizzo e facilità in fase di smontaggio e trasporto, e inoltre è stato dotato di tutti gli accorgimenti necessari a gestire questa tipologia di intervento: sistema Rops antiribaltamento, Fops per proteggere l’operatore dalle macerie che cadono dall’alto, allarmi, ecc. Il suo peso (240 ton), è superiore al modello standard, infatti, per meglio bilanciare la macchina, è stata modificata anche la zavorra utilizzandone una da 500 q. Il braccio ha un peso totale di 520 q (360 il primo elemento, 160 il secondo), e montava una pinza disgregatrice CR20 Mantovanibenne. Il Liebherr è giunto in cantiere suddiviso in vari elementi (i due cingoli, 3 zavorre, varie cofanature, due elementi  del braccio, il corpo centrale con torretta e motore, e i vari accessori) su ben 8 bilici, e ha richiesto una giornata e mezzo per il suo montaggio e collaudi vari per renderlo operativo. Principale peculiarità di questa macchina è poter contare su un’elevata altezza operativa senza l’utilizzo di sistemi telescopici, e la possibilità di gestire un braccio così lungo grazie a un sistema idraulico di funi che le consente di trasferire il carico e bilanciarsi evitando fenomeni di ribaltamento e di rotazione. In sostanza queste funi trasferiscono tutto il peso e il carico esercitato dal braccio direttamente sulla zavorra della macchina nella parte posteriore. La cabina, oltre a ruotare rispetto all’asse orizzontale, ha anche la possibilità di innalzarsi fino a 6 m d’altezza e inclinarsi verso l’alto per controllare al meglio i movimenti del braccio e il materiale in caduta.

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