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Leadership tecnologica per Fassi

Al Bauma, presso lo stand Fassi (Area esterna Nord F8, stand N827/3) vedremo  le gru Fassi F120B e F125A che seguono alla F110B lanciata al Siae 2012 con il sistema a una o due bielle (rispettivamente identificate dalle sigle F120B.1/F120B.2 e F125A.1/F125A.2) per incrementare ulteriormente le performance e l’efficienza. Nel caso della F125A viene reso disponibile su una gru di gamma leggera anche l’esclusivo dispositivo di controllo automatico della dinamica.

Sono esposte come novità assolute due nuovi modelli: la gru F485RA xhe-dynamic e la gru F800RA xhe-dynamic che sviluppano nel proprio segmento specifico una eccezionale capacità di sollevamento.

In particolare il modello F800RA xhe-dynamic è equipaggiato per la prima volta con il nuovo esclusivo sistema di controllo elettronico delle condizioni di carico Fassi FX900 e con il nuovo pannello utente a bordo macchina che raccoglie e visualizza tutte le informazioni inerenti lo stato funzionale grazie ad un display grafico “touch screen” a colori di ultima generazione.

La gru F1950RAL+L816L  sviluppa il più grande sbraccio mai realizzato da Fassi.

La Serie S è presente con il nuovo modello F195AS, con performance migliorate e soprattutto con il sistema a una biella per incrementare l’efficienza di questa gru.

Inoltre è possibile vedere in funzione l’esclusivo sistema Fassi Smartapp, un vero e proprio sistema integrato di lettura e di raccolta dati in tempo reale, capace di diagnosi in remoto del funzionamento della gru. Un sistema indispensabile per sfruttare al massimo le potenzialità della tua gru, che ti consente di ottimizzare, grazie alla statistica di utilizzo, le tempistiche di manutenzione della gru.

Fassi espone anche i nuovi radiocomandi compatti appositamente sviluppato per le gru di gamma piccola. Questo nuovo dispositivo è presentato nella sua piena funzionalità testabile abbinato ad una gru Micro.

JLG a km zero

Il 6 maggio parte da Bari “JLG Km zero: il tour che con un demo truck attraverserà l’Italia da sud a nord, con tappa presso i principali clienti, per presentare alcuni mezzi di punta dell’azienda americana. L’evento si svilupperà nell’arco di 4 settimane tra maggio e giugno e toccherà le principali città della penisola. Una vera e propria operazione sul “territorio”, che consentirà d’incontrare i tradizionali partner e di avvicinare piccole e grandi realtà ancora lontane da JLG. Prima di giungere in Italia, lo speciale mezzo sarà impegnato in un tour in Germania – dove sarà visibile presso lo stand JLG al Bauma – e Francia.

” JLG è un partner globale con operatività locale, ha affermato Roberto Marangoni, direttore generale JLG Italia.  “Ovvero, un’azienda che, a prescindere delle dimensioni internazionali, è capace di calarsi sul territorio e di andare incontro anche alle realtà più piccole. L’idea di fondo – “JLG Km zero” – è quella della prossimità, di portare alle imprese l‘opportunità sotto casa”.

Verranno presentati soprattutto prodotti per l’industria: sollevatori articolati e boom, sollevatori a pantografo e Toucan. Mezzi che esulano dal noleggio abituale e che sottolineano la volontà di ampliare il nostro mercato ad un’utenza che può farne un costante uso quotidiano.

I noleggiatori saranno ovviamente protagonisti, dato che “JLG Km zero” farà tappa presso le loro sedi. Ciò darà  loro modo a JLG di consolidare il rapporto con i clienti reali e di avvicinarne di nuovi. Il demo truck tour, infatti, mira a supportare l’attività commerciale dei partner dell’azienda, ad ampliare l’interesse verso i suoi prodotti e, di conseguenza, incrementarne il noleggio.

“A partire dal lancio dell’Ultra Boom 1500 nel 2011, passando per “Facce da JLG” e “JLG Km zero”, stiamo dimostrando una grande vitalità e capacità di adattamento alle nuove situazioni di mercato”, ha concluso Marangoni.  “Anche dal punto di vista dell’approccio comunicativo, pur nel solco di uno stile consolidato, abbiamo cominciato ad introdurre degli elementi d’innovazione, che hanno incontrato forte apprezzamento”.

Demolizione di qualità con New Holland Construction

Costruito negli anni ’60, con criteri che non rispettavano certamente le attuali normative in materia di sicurezza e di edilizia pubblica, l’edificio che ospitava la scuola elementare di Trofarello (comune di 10.000 abitanti nella prima cinta di Torino) è stato dichiarato inagibile alla fine del 2012.

L’opera di demolizione del vecchio edificio, articolato in quattro campate, è durata circa due mesi e mezzo  (nessun disagio per gli scolari trasferiti nel nuovo edificio antistante) ed è stata eseguita avvalendosi dell’escavatore cingolato New Holland Construction E265C, in forza alla Cavit spa di Torino.

L’intervento di demolizione selettiva dell’edificio principale è stato però portato a termine nei tempi contrattuali, grazie al grande escavatore New Holland Construction E265C da 27,9 ton, allestito con cesoie idrauliche. L’escavatore, che fa parte dell’ultimissima gamma del costruttore, presenta consumi di gasolio molto ridotti e livelli di emissioni acustiche e allo scarico particolarmente bassi grazie ai nuovi motori Tier 4i con SCR (Selective Catalytic Reduction, riduzione catalitica selettiva con AdBlue) e questo lo rende la scelta ideale per lavorare nei centri storici.

I materiali sono stati frantumati in loco e portati nell’impianto di riciclaggio della Cavit, il secondo in Europa per grandezza, e suddivisi per la creazione di “aggregato riciclato”.

Sono numerosi gli escavatori New Holland Construction “made in San Mauro” che Cavit, azienda torinese, ha in flotta. E da molti anni queste macchine italiane affiancano l’azienda in importanti progetti come gli scavi per la metropolitana di Torino e i lavori per le Olimpiadi del 2006.

Il nuovo escavatore New Holland E265C è andato a sostituire un vecchio E305 Fiat Hitachi con parecchie ore operative sulle spalle.

Prima di essere utilizzato per la demolizione della scuola di Trofarello, la macchina è stata testata duramente durante degli scavi per il Palazzo della Regione Piemonte al Lingotto. Ha lavorato nove ore al giorno per cinque giorni a settimana e il sabato mezza giornata. Ha caricato 60 bilici al giorno. Un tour de force che ha superato benissimo.

Il motore FPT Industrial a iniezione diretta Common Rail è un collaudato sei cilindri in linea da 6,7 litri che sviluppa una potenza netta di 142 kW (193 CV) a 2.000 giri/min per una coppia massima di 848 Nm a 2000 giri/min. La tecnologia SCR, già collaudata con successo nel mondo dei veicoli industriali e agricoli, presenta grandi vantaggi anche per una macchina movimento terra. Il motore lavora con una pressione di iniezione più elevata, ottimizza la combustione, garantisce la riduzione dei consumi di carburante e una migliore reattività del motore. Minori consumi, migliori prestazioni. L’ideale per una redditività senza confronti.

Venti risciò “WOW” al Bauma

Il visual “WOW”, soggetto della nuova campagna di comunicazione che per il prossimo futuro rappresenterà l’immagine corporate di BKT, veste i mezzi di trasporto messi a disposizione dei visitatori del BAUMA 2013.

BKT, oggi tra i major player del mercato degli pneumatici Off-Highway, che può contare su una rete distributiva in più di 130 paesi nel mondo, non passerà inosservata anche su questo importante palcoscenico internazionale grazie alla presenza sui numerosi spazi pubblicitari dei risciò che circoleranno nell’area outdoor della fiera.

I tratti distintivi della nuova campagna di advertising, già sotto i riflettori allo scorso SIMA di Parigi, compariranno infatti su ognuno dei venti risciò messi a disposizione dei visitatori del BAUMA per muoversi gratuitamente all’interno dell’area open-air della struttura fieristica.

A caratterizzare i veicoli, l’originale claim “WOW” dove la lettera O, rappresentata graficamente da uno pneumatico BKT, fa da cornice all’esclamazione di stupore “WOW”, espressione internazionale d’immediata comprensione con cui si vuole sottolineare lo stupore dei clienti soddisfatti quando toccano con mano la sorprendente qualità dei prodotti e l’ottimo rapporto qualità-prezzo che li contraddistingue.

Il soggetto è stato, inoltre, volutamente declinato per il settore OTR nel colore terra bruciata per richiamare le tonalità calde del terreno e della terra battuta.

Una sponsorizzazione esclusiva che consentirà a BKT di sottolineare la propria presenza a questo prestigioso appuntamento nel settore delle costruzioni, dove porterà gli attesi ampliamenti della propria gamma di pneumatici Off-Highway dedicati al settore OTR, e, nel contempo, rendersi ancora più riconoscibile anche attraverso questa speciale iniziativa, sinonimo di uno stile di lavoro e di pensiero da sempre molto dinamico.

L’offerta completa di Iveco per il cantiere

Presenza globale al Bauma per Iveco che presenterà tutte le soluzioni off-road di casa Fiat Industrial.

L’area Iveco, di oltre 2.600 metri quadrati, sarà collocata all’interno dell’esposizione di Fiat Industrial. Accanto a Iveco saranno infatti presenti anche i marchi New Holland Construction e FPT Industrial a testimonianza dell’eccellenza di soluzioni tecnologiche del Gruppo per i professionisti del cava-cantiere. I visitatori avranno così la possibilità di ammirare la gamma completa di veicoli: dai piccoli furgoni agli autocarri a cassone ribaltabile snodabili, dai miniescavatori dal peso inferiore alla tonnellata fino agli escavatori da cava da 60 tonnellate.

Ogni veicolo metterà in mostra le principali caratteristiche che lo rendono adatto a un lavoro in cantiere o all’impiego in cava: la capacità di operare su terreni accidentati e irregolari, il comfort della cabina, l’ergonomia e la flessibilità di utilizzo.

Tra i veicoli della gamma pesante e media saranno esposti un nuovo Trakker AT 440T 45 WT/P, veicolo con una cabina completamente rinnovata, che rappresenta la soluzione ideale per missioni off-road e il nuovo Stralis Hi- Way, premiato come “Truck of the Year2013”, nella versione Euro VI modello AS 440S50 T/P.

Tra gli altri, inoltre, un Eurocargo 75 “E”, ribaltabile con gru da 75 tonnellate e un 80 “E”, un vero e proprio autotreno, grazie alla sua capacità di traino pari a 11,5 tonnellate. A completare l’offerta dei pesanti, sarà esposto un Dumper Astra HHD9 8×6 ADT da 30 metri, ideale per gli impieghi in grandi cantieri ed escavazione a cielo aperto, anche in presenza di difficili condizioni del terreno, che si contraddistingue per la sua struttura robusta.

Per la gamma leggera sarà invece esposto il versatile Daily, nella versione 55S17 DW a trazione integrale, con cambio Sonntag, con varie opzioni per differenti soluzioni di trasporto.

Tutti i veicoli esposti sono equipaggiati con motori sviluppati da FPT Industrial, altamente efficienti in termini di consumi e ridotte emissioni. Il nuovo Trakker e il nuovo Stralis Hi-Way sono dotati del sistema tecnologico Hi-eSCR, sviluppato da FPT Industrial, per rispettare i limiti imposti dalla normativa Euro VI, senza l’utilizzo di EGR.

Steve Couling di Versalift nuovo presidente IPAF

Steve Couling, amministratore delegato di TIME-Versalift, è stato eletto nuovo presidente dell’International Powered Access Federation nel corso dell’assemblea generale annuale del 26 marzo 2013 a Miami. Couling succede a Wayne Lawson di JLG.

Andy Studdert, presidente e direttore generale di NES Rentals, è stato eletto presidente deputato. Due nuovi membri sono stati invece eletti consiglieri di amministrazione: Brad Boehler, presidente di Skyjack, e Nick Selley, group business development director di AFI-Uplift.

Couling ha sottolineato tre obiettivi che si pone per i suoi anni di mandato in qualità di presidente IPAF: formazione specializzata per il settore delle unità montate su veicoli, programmi di formazione online e istituzione di nuovi consigli nazionali IPAF per la creazione di forum regionali di discussione e per poter lavorare localmente a questioni di rilievo per le singole regioni.

“Il settore delle piattaforme montate su veicoli ha ancora molta strada da fare” ha osservato. “In alcune regioni le necessità di formazione specializzata non sono ancora una tematica centrale. Su questo punto cercherò di concentrarmi durante il mio mandato da presidente.”

In merito al recente lancio da parte di IPAF di un modulo di e-Learning come parte del programma di formazione per operatori AWPT negli Stati Uniti e in Canada, Couling ha dichiarato che questo è un campo molto interessante per la federazione, nel quale deve essere da subito presente e attiva: “Ci sono delle chiare opportunità per IPAF di usare questo mezzo per convincere anche le regioni più riluttanti ad adottare prassi di lavoro sicure e programmi di formazione professionali.”

Steve Couling ha iniziato la sua carriera nel settore dei mezzi di accesso aereo nel 1993 presso la Simon Engineering. Inizialmente vendeva le piattaforme Simon Snorkel ai vigili del fuoco di tutta Europa, poi è diventato sales manager per gli ambiti fuoco, settore pubblico e semoventi. Nel 1998 è passato a uno dei tre maggiori produttori di macchine semoventi di quegli anni, UpRight, diventando nel 2002 vicepresidente del reparto sales & marketing per Europa, Africa e Medio Oriente. Nel 2005 è tornato al settore delle unità di accesso aereo montate su veicoli con il ruolo di amministratore delegato di TIME-Versalift, con base nel Regno Unito. La sua collaborazione con IPAF risale all’inizio della sua carriera alla Simon Engineering: da allora Couling è membro attivo del Consiglio IPAF e cinque anni fa è entrato a far parte del consiglio di amministrazione.

In occasione dell’apertura delle celebrazioni per il 30esimo anniversario di IPAF, Couling ha dichiarato: “È mia intenzione ridefinire i nostri obiettivi chiave a tutti i membri e ricordare a tutti che IPAF è un’organizzazione senza scopo di lucro. Gli obiettivi originari di IPAF sono ancora validi e attuali: vogliamo assicurare un operato sicuro a tutti gli utilizzatori di mezzi di accesso aereo. Non vedo l’ora di lavorare con il direttore generale di IPAF Tim Whiteman e con tutto lo staff e voglio ringraziarli per il loro duro lavoro e la grande dedizione. Senza di loro, IPAF non esisterebbe.”

 

 

Assali Comer Industries per il Compact Wheel Loader di Liebherr

Il nuovo Compact Wheel Loader di Liebherr, che monta due assali S128 di Comer Industries,  è stato riconosciuto come prodotto fortemente innovativo e premiato per la categoria Design al Bauma Innovation Award, in quanto combina elevate prestazioni con il massimo della sicurezza e un’estrema versatilità in qualsiasi compito, oltre a una altezza estremamente ridotta (meno di 2.500 mm).

L’assale S128 di Comer Industries offre la combinazione di prestazioni di coppia, frenatura e efficienza più alte della categoria. Queste caratteristiche sono state ottenute dalla funzione tecnica di Comer Industries attraverso l’analisi delle applicazioni target, l’esame delle migliori soluzioni sul mercato e dei loro limiti e l’uso delle più avanzate tecnologie di progettazione e di prova. L’assale, in versione rigida e sterzante per applicazioni off-road, è adatto a equipaggiare macchine operatrici di peso complessivo fino a 11 tonnellate e 66 kW di potenza di trazione installata. Grazie ai nuovi freni di servizio multidisco in bagno d’olio auto registranti, applicati simmetricamente a entrambi i semiassi, la serie S128 consente di decelerare appropriatamente i veicoli 4WD. Inoltre, il freno di stazionamento, integrato a comando negativo o in ingresso a tamburo, soddisfa i più severi requisiti di sicurezza.

Il progetto di collaborazione con Liebherr ha preso il via nel 2010 ed ha portato alla validazione del prodotto S 128 su un caricatore frontale, dopo due anni di test sul campo. “Siamo orgogliosi di aver fornito il nostro contributo per il successo del Compact Wheel Loader di Liebherr. I nostri ingegneri hanno operato in stretta collaborazione con gli specialisti Liebherr in un vero spirito di partnership, per il continuo miglioramento del prodotto.” ha affermato Matteo Storchi, Sales Director Comer Industries.

Per Liebherr il fatturato più alto della sua storia

Per il Gruppo Liebherr l’anno finanziario 2012 è stato positivo. La dinamica rallentata dell’economia mondiale negli ultimi mesi dell’anno si è sicuramente fatta sentire in termini di acquisizione di ordini: il fatturato tuttavia non ne ha risentito particolarmente. In generale, nell’anno finanziario passato, il Gruppo Liebherr ha incrementato il suo fatturato di oltre 760 milioni di € ovvero di oltre il 9 % raggiungendo 9,1 miliardi di €.

Nei settori produttivi delle macchine da cantiere e dei mezzi da estrazione, Liebherr ha realizzato un guadagno sul fatturato di quasi 490 milioni di €, pari al 9 %. In questi settori si sono verificati, pertanto, ricavi pari a circa 5.870 milioni di €. Come l’anno precedente, la quota di questi settori rappresenta circa due terzi del fatturato complessivo del Gruppo.

Il fatturato del ramo «Estrazione» è decisamente cresciuto mostrando un aumento superiore alla media di quasi 280 milioni di €, pari al 28 % e ha superato, quindi, il tasso di crescita dell’anno precedente. I ricavi sono stati complessivamente pari a 1.290 milioni di €.

Anche il ramo «Autogru» ha raggiunto una crescita superiore alla media, dopo che il fatturato era diminuito nell’anno precedente. Qui il fatturato è cresciuto di oltre 200 milioni di €, pari al 12 %, raggiungendo la cifra totale di oltre 1.940 milioni di €.

Nei rami «Movimento terra» e «Gru a torre e tecnologie di betonaggio» i ricavi si sono assestati all’incirca allo stesso livello dell’anno precedente. Con le macchine movimento terra, Liebherr ha ottenuto un fatturato di circa 2.060 milioni di €. Il settore «Gru a torre e tecnologie di betonaggio» ha raggiunto un fatturato di circa 580 milioni di €.

Dalla Francia verso il mondo

Rimane ancora oggi un vivo ricordo nella memoria di operatori e appassionati. Soprattutto francesi.

Non solo un ricordo ma anche un patrimonio umano e tecnico che vive ancora – per quanto riguarda il movimento terra – in un brand nato del nord America e oggi facente parte di Fiat Industrial.

Lo avrete capito tutti. Sto parlando di Poclain e del suo contributo enorme, importante e fondamentale nello sviluppo dell’escavatore idraulico moderno.

Oggi il nome è ancora presente come Poclain Hydraulics che, di fatto, è il proseguimento della divisione idraulica dell’allora costruttore di macchine movimento terra.

Non starò qui a fare una cronistoria di questo importante marchio – ci sarebbe da scrivere un libro di centinaia di pagine – ma come al solito mi piace ricordare questi escavatori per le pietre miliari che hanno saputo fissare con autorevolezza.

Come sempre avviene nella storia delle aziende pionieristiche di quei tempi, anche Poclain è legata al nome di un grande uomo: Georges Bataille.

La sua intuizione lo porta a fondare già nel 1930 una azienda che si occupa di costruzione e manutenzione di carri agricoli (…guarda caso…) e, negli anni ’50, inizia la costruzione di escavatori idraulici che arriverà fino al 1985, anno in cui la nord Americana CASE acquisterà l’azienda francese e continuerà ancora per qualche anno la produzione dei vecchi modelli con il nome congiunto CASE-Poclain abbandonando il caratteristico colore rosso a favore del marroncino del brand americano.

Tutto il resto è storia dei nostri giorni con la produzione ormai cessata da tempo e con gli escavatori della gamma cingolata prodotti da Sumitomo e quelli gommati da CNH.

Ma in realtà rimangono impresse nella memoria le cabine dalle linee che sarebbero moderne ancora oggi.

Il posto guida con il sedile sospeso elasticamente e i manipolatori con i due satelliti regolabili.

I pedali di traslazione disposti su un piano leggermente inclinato per essere ergonomicamente corretti.

I grandi modelli come il CK220 e il CK350 che avevano costellato le cave di roccia delle Alpi al confine con la Francia.

L’impianto idraulico Variodyn che, antesignano delle pompe a portata variabile, consentiva pressioni e portate fino ad allora impensabili.

Gli escavatori gommati che erano per qualità e prestazioni al di sopra della maggior parte della concorrenza.

E nei ricordi di bambino i Poclain avevano quel sentore di Francia che si frequentava la domenica quando si andava in montagna al di là del Colle del Moncenisio e gli escavatori bianchi e rossi erano lungo le strade, sulle piste da sci, nei piccoli centri abitati. In estate i lavori erano frenetici per anticipare i rigori dell’inverno e le piogge autunnali.

Si contavano a decine….CK75, CK90….CK125CK160…erano questi i modelli più diffusi e ovunque il suono caratteristico dei motori Deutz segnava uno scavo, un disboscamento controllato, una nuova pista da sci, una fognatura, una scogliera in un fiume.

Una memoria che vive ancora oggi in alcuni vecchissimi modelli come i gommati “tre ruote” TY45 che, dopo oltre quarant’anni di servizio, ancora spostano legname in qualche vecchia segheria al servizio dell’artigianato locale.

Non è un caso se l’associazione “Géneration Deux” – composta dai figli degli ex dipendenti Poclain – continua l’opera meritoria di raccolta di materiale documentario e il restauro di vecchi modelli perfettamente conservati. Tanto da avere uno stand proprio ad ogni edizione dell’Intermat di Parigi dal 2006 a oggi.

Per ricordare che migliaia di escavatori, ogni anno, partivano dalla Francia verso il mondo intero.

Le novità di MAN Truck & Bus

I nuovi motori in versione Euro 6 montati in mezzi d’opera, le nuove cabine di guida con paraurti in acciaio, la nuova cabina doppia e un ribaltabile pesante a quattro assi da 50 tonnellate di massa complessiva, destinato al settore minerario, saranno protagonisti al Bauma nello stand di Man Truck & Bus.

I nuovi MAN TGS e TGX si presentano con un frontale completamente ridisegnato dotato di paraurti in acciaio armoniosamente integrato. La gamma TGM a trazione integrale è anch’essa dotata di un nuovo paraurti in acciaio. I nuovi interni degli autocarri MAN TGL e TGM hanno già trovato un riscontro positivo con i modelli destinati ai trasporti su strada già presentati. L’eccellente lavorazione e la strumentazione facile da usare si traducono in maggior comfort e funzionalità. MAN arricchisce inoltre la propria esposizione con la presentazione della nuova cabina doppia per le gamme TGL e TGM che all’esterno si presenta nel design dei veicoli Euro 6 e all’interno in una versione del tutto nuova.

«MAN è da molti decenni un partner importante per il settore edile. Con i nostri autocarri affidabili, robusti ed economici e il nostro ampio portafoglio di servizi forniamo ai nostri clienti un validissimo supporto per un’efficiente logistica edile. Le virtù già note delle gamme TG per impieghi cantieristici sono state perfezionate per i nostri nuovi autocarri a norma Euro 6», spiega Anders Nielsen, portavoce del Consiglio di Amministrazione di MAN Truck & Bus. «Ecco perché gli autocarri MAN TGL, TGM, TGS e TGX faranno il loro esordio al Bauma 2013 con il motto ‘Efficienza conseguente’. I nostri autocarri progettati all’insegna dell’efficienza offrono soluzioni di trasporto ottimali per i più svariati settori e per quasi tutti i Paesi del mondo. Grazie alle nostre tecnologie innovative, delle quali MAN HydroDrive® o MAN PriTarder® sono soltanto due esempi, definiamo sempre nuovi standard nel segmento dei mezzi d’opera, creando anche un reale valore aggiunto a vantaggio dei nostri clienti.»

MAN esporrà il suo TGL con la nuova cabina doppia. Si tratta di un autocarro efficiente con elevata portata utile per il trasporto di sette persone più le attrezzature di lavoro. Il MAN TGM con trazione integrale rispecchia la competenza MAN per svariati impieghi. La trazione integrale e le molteplici possibilità per i componenti periferici fanno di questo autocarro una «forza di lavoro» efficiente. Il MAN TGS è il mezzo ideale per assolvere efficientemente i compiti quotidiani in cantiere. La versione 6×4 con cassone ribaltabile trilaterale, assai utilizzata nei cantieri, monta l’inedito freno dello sterzo per un’ottimale maneggevolezza, il MAN TipMatic® con modalità fuoristada e una presa di forza dipendente dal motore per l’azionamento del cassone ribaltabile durante l’impiego. Il MAN TGX è stato esposto nella versione di trattore per semirimorchi ribaltabili con trazione MAN HydroDrive®. Questo tipo di trazione inseribile coadiuva già da molti anni i clienti MAN a svolgere efficientemente il proprio lavoro. La grande cabina di guida della gamma TGX dimostra che MAN soddisfa anche le esigenze dei clienti che da mezzo d’opera si aspettano massimo spazio e comfort.

Le versioni Euro 6 esposte si riconoscono dal nuovo frontale decisamente importante. MAN è riuscita a realizzare un’integrazione così compatta dei complessi componenti Euro 6 nei propri veicoli. Per il mercato internazionale del settore minerario in continua crescita, MAN propone un TGS a quattro assi concepito per una massa complessiva ammessa di 50 tonnellate.