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Formazione: un risparmio del 50% con un nuovo software

Per webL’entrata in vigore dell’Accordo Stato Regioni ha moltiplicato gli adempimenti amministrativi in carico ai Centri di formazione IPAF italiani. Preparazione, compilazione e invio di moduli e documenti cartacei, sono arrivati a richiedere in media 8 ore di lavoro amministrativo per ogni singolo corso, esponendo i Centri anche a errori di trascrizione, con il rischio di ulteriori ritardi nell’emissione degli attestati.

Con rapido intuito e pronta reattività, lo staff italiano ha realizzato un apposito software che, in modo semplice e intuitivo, permetterà ora di produrre automaticamente tutta la modulistica necessaria per il regolare e legale svolgimento dei corsi. L’applicativo, sviluppato e realizzato per conto di IPAF dalla società di servizi Xgroup, è stato presentato ufficialmente ai Centri durante un’assemblea in cui sono state sviscerate tutte le questioni operative ed è stata data risposta alle diverse domande poste dai Centri.

TestoA partire dal 7 luglio, tutti i corsi erogati vengono tassativamente inseriti nel nuovo sistema permettendo, una volta a regime, l’emissione degli attestati e delle Carte PAL entro 8 giorni feriali.

IPAF aggiorna così il proprio portale Training, l’ambiente informatico dove i Centri di formazione gestiscono per via telematica i corsi erogati, introducendo il nuovo software capace di sopperire a tutte le richieste documentali e legali dettate dall’introduzione della nuova legge. Al sito IPAF Training si accederà semplicemente tramite un browser web da un computer, tablet o smartphone, e si potranno prenotare on-line i corsi, inserendo direttamente tutti i dati anagrafici relativi ai candidati. Dopo queste semplici operazioni, il software andrà a produrre in automatico i documenti che l’istruttore stamperà e porterà con sè in aula.

L’attestato emesso riporterà lo stesso numero di serie della Carta PAL, strumento ormai riconosciuto nell’ambiente come il patentino per le PLE. La validità e autenticità dell’attestato, potrà essere verificata on-line nel sito di IPAF www.ipaf.org.

???????????????????????????????Riducendo di oltre la metà i tempi di lavorazione e gestione dei moduli previsti dalla burocrazia, i Centri di formazione potranno così essere più efficaci nel presidiare il territorio con l’offerta della formazione IPAF, ampliata ora dai nuovi corsi disponibili, che riepiloghiamo:

·        Corsi Dimostratori e Istruttori

·        Corsi Imbracatura senza corso Operatore

·        Corso carico e scarico

·        PLE per gestori e responsabili di cantiere

·        Corsi PLAC

Per conferire ulteriore energia ed efficacia nella commercializzazione delle attività formative, IPAF ha organizzato per il 18 di settembre 2014 a Bologna, presso l’Hotel Cosmopolitan un seminario formativo di taglio commerciale dedicato ai suoi Centri di formazione dal titolo: “Vendere i vantaggi della Carta PAL e il valore dell’organizzazione IPAF”.

Esame superato per la Manitowoc MLC650

per webLa gru cingolata  MLC650  di Manitowoc  ha brillantemente  superato il test di carico richiesto per validare  la sua massima capacità di sollevamento.  La gru ha sollevato  650 t  di carico, ufficializzando così quanto riportato nelle schede tecniche.

“I risultati conseguiti sono quelli che ci aspettavamo”, ha affermato Dustin Soerens, marketing manager  Manitowoc. “Il sollevamento è stato eseguito perfettamente con grande soddisfazione del personale Manitowoc che tanto ha lavorato per rendere questo prodotto una realtà. il test è stato seguito da un folto gruppo di ingegneri che hanno toccato con mano il comportamento della gru sotto carico”.

La  MLC650  presto sarà pronta per la commercializzazione: la lunghezza massima del braccio è di 104 metri  e con l’aggiunta di un jib può raggiungere  157 metri.

La gru dispone anche dell’innovativa tecnologia VPC (Variable Position Counterweight) che consente di adattarsi a tutte le possibili variabili di carico. Per gli operatori questo si traduce in una minore preparazione del terreno e in una minor pressione sullo stesso, senza sacrificare la capacità della macchina.

Il nuovo LF Construction di DAF

 

per webNel 2013 il mercato europeo dei cabinati oltre le 16 tonnellate ha raggiunto le 85 mila unità con un quota del 49% per i veicoli a 3 assi contro il 33% dei 2 assi e il 17% dei 4 assi.
Se si analizza il segmento dei leggeri (da 6 a 16 tonnellate) la quota dei cabinati sale al 97% con oltre 57 mila unità contro le 55 mila del 2012.

Nella fascia bassa DAF è presente con il suo LF Construction in versione Euro6, un veicolo da 18 tonnellate che, esteticamente, ricorda il CF Construction e che si caratterizza per la calandra nera con le sue grandi feritoie, per il paraurti posto in posizione elevata che permette di ottenere un angolo di attacco di quasi 25° e per la sua altezza da terra che raggiunge i 32 cm e che gli permette di muoversi agevolmente e in piena sicurezza anche su terreni particolarmente sconnessi; inoltre questa versione è anche caratterizzata da gradini appositamente pensati per l’impiego off road e per la presenza di una robusta piastra (dello spessore di 3 mm) posizionata nella parte inferiore del paraurti che provvede ad assicurare una adeguata protezione al radiatore.

La motorizzazione dell’LF è affidata al Paccar PX-7 da 6,7 litri di cilindrata, disponibile in un ampio ventaglio di potenze che vanno da 164 a 231 kW (223 – 314 CV). Oltre alle caratteristiche esclusive e specifiche per l’impiego gravoso cui è destinato il veicolo, il nuovo LF Construction presenta alcuni aspetti comuni a tutta la gamma LF come ad esempio il ridotto angolo di volta (che lo vede primeggiare nella sua classe) che gli assicura una eccellente manovrabilità e un peso in ordine di marcia particolarmente contenuto a tutto vantaggio di un’elevata capacità di carico.

Mercato: fuori dal tunnel?

per webNei primi sei mesi del 2014 sono state vendute sul mercato italiano 3.124 macchine per costruzioni, con una crescita del 15% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2013. Nel dettaglio, le vendite di macchine per il movimento terra sono state 3.095 (+16%) e 29 per le macchine stradali (-31%).

Paolo Venturi
Paolo Venturi

“Dopo sei anni di crisi, che hanno ridotto progressivamente il mercato delle macchine per costruzioni sino all’80% del dato di partenza, – dichiara Paolo Venturi, presidente di Unacea – l’incremento cui assistiamo è principalmente fisiologico e collegato all’obsolescenza del parco. In ogni caso, siamo molto distanti da una ripresa del settore stabile e duratura. Serve un intervento deciso e convinto del Governo e le nostre richieste sono almeno due: in primo luogo un grande piano per contrastare il dissesto idrogeologico del paese, per salvare vite umane e creare nuovi lavori utili alla collettività; in secondo luogo, un programma pluriannuale di sostituzione del parco obsoleto con prodotti e accessori di nuova generazione. Questo ci sembra un modo per creare prospettive più tangibili ed efficaci, incrementando la sicurezza nel rispetto dell’ambiente.”

Le ultime prestime di Unacea per il 2013 indicano la produzione italiana di macchine per costruzioni intorno ai 2.500 milioni di euro, cioè oltre il 52% in meno rispetto al picco del 2008 (5.216 milioni di euro). L’industria italiana delle macchine e delle attrezzature per costruzioni impiega attualmente circa 6 mila persone direttamente, con un indotto di ulteriori 30 mila unità lavorative. Nel 2014 Unacea prevede un moderato incremento positivo tra il 2 e il 4%.

Dal punto di vista del commercio internazionale, secondo gli ultimi dati Istat rielaborati da Unacea, nei primi quattro mesi dell’anno le esportazioni di settore hanno raggiunto i 765 milioni di euro, con una crescita del 2% su base annua. Particolarmente positivo il risultato dell’export di macchine stradali (+16%); in crescita anche le esportazioni di macchine per la preparazione degli inerti (+8%), di macchine per il calcestruzzo (+6%) e per il movimento terra (+3%). Resta stabile l’export di gru a torre mentre calano le macchine per la perforazione (-14%). In linea con la ripresa del mercato interno crescono anche le importazioni che registrano un +23%, per un valore di 140 milioni di euro. La bilancia commerciale risente della migliore prestazione delle importazioni cedendo il 2%, pur mantenendosi positiva per oltre 625 milioni di euro.

 

Terex: la nuova gru CTL 1600

per webTerex Cranes ha lanciato la sua nuova gru a torre a braccio impennabile CTL 1600. Con un momento di carico due volte e mezzo superiore al  modello precedente ed un braccio impennabile di 10 metri più lungo rispetto al passato, questa gru a torre a braccio impennabile consente ai clienti di sollevare carichi maggiori, offrendo inoltre la possibilità di svolgere ancora più incarichi sul cantiere. Lo sbraccio elevato si traduce in meno gru necessarie sul cantiere, mentre l’elevata capacità significa meno operazioni di sollevamento. Queste caratteristiche migliorano non solo l’efficienza sul cantiere, ma anche la capacità di far fronte alla crescente complessità e alle sfide dei cantieri moderni.  La nuova gru a torre CTL 1600 è realizzata presso lo stabilimento Terex di Fontanafredda (Pn) .

“Vantiamo decenni di esperienza nella realizzazione di gru a torre con braccio impennabile” afferma Marco Gentilini, Vice Presidente e General Manager di Terex Tower Cranes. “Le nostre gru sono note per le elevate prestazioni ma anche per il notevole rendimento dell’investimento, ottenuto grazie alle possibilità di risparmio sui costi, in particolare per quanto riguarda l’allestimento e il trasporto. Durante la progettazione della gru CTL 1600, i nostri ingegneri non si sono semplicemente limitati a sfruttare l’eredità dei modelli precedenti, ma hanno sviluppato nuove e innovative funzionalità”.

A completamento dell’offerta esistente di gru a torre Terex con braccio impennabile, che ora conta 8 modelli, la nuova Terex CTL 1600 è stata progettata sulla base dei feedback ricevuti dai clienti e coniuga un’eccezionale potenza di sollevamento con facilità di montaggio, comfort dell’operatore e sicurezza.

Dotata di una capacità massima di sollevamento di 66 tonnellate, un momento di carico massimo di 1600 tonnellate metro ed un braccio impennabile di ben 75 metri, questa nuova nata in formato extra-large offre capacità e sbraccio estremamente elevati, ma senza dimenticare le necessità di trasporto e montaggio. Il nuovo modello di gru a torre presenta un’altezza massima di 89 metri su plinto e 88 metri su carro . La gru CTL 1600 utilizza elementi  HD 33 per la torre, dotati di piattaforme preassemblate, scale in alluminio, più punti di sollevamento e il nuovo “Engage System”. Questo nuovo sistema include tutti i componenti necessari per il montaggio degli elementi , già posizionati e pronti per essere collegati. (Fare riferimento alle immagini)

La combinazione della torre  HD  e la possibilità di sopraelevazione interna ed esterna garantisce a questa gru una versatilità ineguagliabile nel  cantiere.

Oltre ad essere la gru a torre Terex con braccio impennabile di maggiori dimensioni e capacità, il modello CTL 1600 vanta anche nuove funzionalità, volte ad offrire maggiori prestazioni, facilitare il montaggio e massimizzare la sicurezza.

Tra le caratteristiche di sicurezza incluse nella dotazione standard troviamo passerelle  linea vita e ballatoi in punta braccio utilissimi per gli   operatori durante l’allestimento e la manutenzione in quota.

Come per gran parte della gamma delle  gru a torre Terex con braccio impennabile, gli argani di sollevamento e brandeggio  hanno in dotazione un freno di servizio e d’emergenza; La CTL 1600 inoltre è prevista di pulsanti d’emergenza dedicati che arrestano il movimento, ma senza un brusco blocco.

Predisposta per il  sistema anticollisione,  è dotata inoltre di due telecamere ed un display che aumentano la visibilità e permettono all’operatore di controllare la posizione del carico nonché il funzionamento degli argani.

L’efficienza dei costi è stata ulteriormente migliorata grazie alla struttura modulare delle sezioni della torre, che può essere spedita in container per ridurre i costi di trasporto. La funzione di lubrificazione automatica della ralla riduce i tempi richiesti per la manutenzione, mentre l’argano ausiliario sul controbraccio è utilizzato per facilitare il passaggio della fune. La nuova gru a torre CTL 1600 è inoltre dotata di uno, due o tre tiri di fune per riunire la capacità di sollevare carichi pesanti con la rapidità di sollevamento.

Sul fronte dell’ergonomia e del comfort, la gru a torre CTL 1600 è equipaggiata con la nuova cabina Terex Cranes EVO 15, studiata per consentire agli operatori di lavorare in sicurezza e per molte ore restando concentrati sul lavoro del cantiere. Costruita sulla base dei feedback degli operatori, la cabina EVO 15 dispone di cinque parti vetrate, alcuni apribili,  che garantiscono un’eccellente visibilità e  ventilazione.  Sono disponibili tendine parasole avvolgibili per la vetrata anteriore, superiore e laterali  Due ampi tergicristalli mantengono puliti i vetri per garantire sempre la massima visibilità. Un pannello di comando in acciaio inox contiene la parte elettronica della cabina sulla piattaforma, assicurando la massima protezione nelle diverse condizioni climatiche. Il sedile dell’operatore ergonomico e regolabile offre ogni comfort, mentre il nuovo joystick di comando, anch’esso ergonomico, rende le manovre più facili e precise. Il display multilingue antiriflesso full-color fornisce tutte le informazioni necessarie su carico, velocità del vento, altezza, storico allarmi e procedure di risoluzione dei problemi online, per garantire la massima sicurezza e precisione nei sollevamenti.

Saie: a ExpoTunnel focus sulle infrastrutture

per webUn punto di incontro in crescente sviluppo per il mondo delle infrastrutture: dopo il successo della prima edizione, ExpoTunnel (Salone delle Tecnologie per il Sottosuolo e delle Grandi Opere – in programma dal 23 al 25 ottobre 2014 a Bologna nell’ambito di Saie 2014, ) si conferma anche quest’anno vetrina delle eccellenze dell’ingegneria italiana, dalla progettazione alla realizzazione delle infrastrutture.

La seconda edizione di ExpoTunnel è infatti un’occasione per evidenziare come sia emerso “un forte interesse globale verso la manifestazione, perché è fondamentale avere un salone come questo totalmente dedicato alle costruzioni del sottosuolo e alle grandi opere, in grado di proporre un panorama espositivo completo e fortemente specializzato – spiega Sara Leanza, Vice Presidente di Conference Service, società organizzatrice di ExpoTunnel – E’ per queste ragioni che quest’anno proponiamo una maggiore internazionalizzazione e una specializzazione dell’offerta merceologica, nell’ottica di rafforzare il settore delle infrastrutture”.

Non a caso i numeri della prima edizione “sono di rilievo per un salone specializzato su cui puntano lo sguardo gli occhi dell’alta tecnologia mondiale: sui 105 espositori totali circa il 20% proveniva dall’estero – spiega Sara Leanza – mentre i visitatori sono stati 5400 operatori professionali di cui il 15% proveniente da 33 Paesi esteri”.

Tra gli scopi del salone diventa di primaria importanza comunicare i vantaggi del costruire in sotterraneo per sviluppare la “cultura del sottosuolo” e investire nella formazione delle professionalità del settore.

Lavorare in sotterraneo significa coinvolgere in sinergia molti settori: dalla progettazione agli ambiti geologici e alle tecnologie di scavo, dalla sfera ambientale alla sicurezza, fino a salire in superficie e affrontare il rapporto con il paesaggio, con l’aspetto sociale e il dialogo con i cittadini che fruiscono delle strutture nel sottosuolo. Questi alcuni dei temi che verranno affrontati, grazie anche a uno studio attento svolto con il nuovo Comitato scientifico del salone e all’esperienza maturata con la prima edizione.

Le novità

sinistraLa Società Italiana Gallerie (SIG) si conferma al fianco di ExpoTunnel e degli organizzatori della manifestazione, Conference Service srl, con ampi obiettivi congiunti di collaborazione contenutistica volta all’alta qualità e ad un preciso supporto d’informazione tecnico-scientifica. Alla luce di questi obiettivi, Conference Service Srl ha fortemente voluto insieme alla SIG e al Comitato Promotore della manifestazione, la nascita del Comitato Scientifico di ExpoTunnel presieduto dall’ Ing. Andrea Pigorini Presidente Società Italiana Gallerie, Italferr. I membri sono esperti del settore come: Prof. Ing. Paolo Berry, DICAM – Università di Bologna; Prof. Ing. Adolfo Colombo, Società Italiana Gallerie e già Commissario Straordinario di Governo per le opere strategiche per le regioni Lombardia e Liguria; Prof. Ing. Daniele Peila Politecnico di Torino e Vice Presidente ITA/AITES; altri rappresentanti del Comitato promotore.

destraIn occasione di ExpoTunnel 2014, la Società Italiana Gallerie organizzerà inoltre un convegno sul tema “Innovazione nella realizzazione delle opere in sotterraneo”, che si terrà il 23 e il 24 ottobre con lo scopo di presentare i progressi nella progettazione e realizzazione delle grandi infrastrutture nel sottosuolo nei diversi ambiti di applicazione.

Il ruolo delle infrastrutture nello sviluppo economico e sociale del territorio sarà il tema della tavola inaugurale di ExpoTunnel 2014: verranno analizzati i processi che stanno alla base delle dinamiche decisionali e delle prospettive di finanziamento dei progetti di grandi opere.

C’era una volta…

NEW HOLLAND E215B (3)“C’era una volta…”

L’incipit delle favole a lieto fine è, per una volta, l’inizio di una storia che racconta passione, dedizione al lavoro e sincera affezione a un costruttore di macchine movimento terra.

Alberto è un giovane imprenditore sardo che vive e lavora nella sua splendida terra e ha deciso di proseguire l’attività di famiglia con tutto il fervore che la sua età gli permette.

Non solo. La sua è una grande passione che coltiva con quell’impegno che va oltre la fatica e le tante difficoltà che l’attuale situazione italiana mette ogni giorno sulla difficile strada di chi lavora in proprio.

NEW HOLLAND E215B (9)Come tutti gli appassionati, Alberto vuole che le sue macchine siano sempre tenute in ordine e ha un marchio a cui è sinceramente affezionato per ragioni familiari: New Holland.

La prosecuzione – in chiave attuale – della storia che partì dalla Fiatallis e a cui tanto sono ancora affezionati gran parte degli utilizzatori di molte regioni italiane.

Alberto acquista recentemente un escavatore E215B Evo. Cabina ROPS e FOPS, braccio monoblocco…insomma…una macchina fatta per lavorare nella dura, durissima roccia della Sardegna e le soddisfazioni sono tante, tantissime.

La macchina va bene. Ha dei consumi decisamente contenuti – cosa che di questi tempi si fa apprezzare ancora di più – e lavora per un po’ di tempo a fianco di un Fiat Kobelco E235 che sta dando altrettante soddisfazioni all’azienda di famiglia.

Fino a che un giorno il nuovo E215B Evo inizia a manifestare un preoccupante quanto precoce invecchiamento.

NEW HOLLAND E215B (2)La vernice sembra volersene andare via per conto proprio.

Tantissimi piccoli puntini di ossidazione fanno la loro comparsa un po’ ovunque sul braccio, sulla torretta…anche e soprattutto nei punti meno soggetti a usure.

La carrozzeria inizia a essere segnata da una esfoliazione della vernice in più punti…partendo spesso e volentieri proprio dalle maniglie.

Qui non si tratta della grattata al contrappeso che può capitare anche ai migliori operatori…qui si tratta di evidenti segni di mancanza di preparazione adeguata del supporto prima della verniciatura. O molto semplicemente di una partita di vernice fallata che non ha svolto bene il suo compito.

Alberto non si perde d’animo. L’escavatore a lui piace e anche nei vari gruppi che frequenta nei social network ne parla sempre bene.

Svolge lavori in terreni difficili e duri. Spesso si trova a operare in zone lontane dai centri di assistenza e la macchina non gli ha mai dato problemi di nessun genere. Il suo paese, Fluminimaggiore, si trova in pieno Iglesiente in una zona in cui la geologia non perdona nulla alle macchine che ci lavorano.

Come succede, d’altronde, un po’ in tutta la Sardegna.

Non si perde d’animo e contatta il concessionario New Holland da cui aveva comprato quella macchina e molte altre prima.

Però oggi non vende più quel marchio e non si vuole interessare del suo problema.

Arrabbiato e deluso per il comportamento verso un cliente così affezionato che ha contribuito con il proprio denaro alla crescita del concessionario stesso, Alberto decide di bussare alle porte del nuovo dealer.

Dopo un primo contatto che lo lascia un po’ perplesso, Alberto mi chiama per telefono e mi chiede come può fare a risolvere il suo problema.

“Non ci sono problemi” lo rassicuro “ti metto in contatto con il responsabile del service di CNH Construction che non solo è giovane e molto preparato ma è anche decisamente serio e attivo”.

NEW HOLLAND E215B (11)Infatti la risposta positiva non tarda ad arrivare. Luca, il responsabile del service, interviene con la calma decisione che lo contraddistingue (per svolgere bene il suo ruolo occorre un profilo caratteriale in cui decisione e tranquillità d’animo devono essere associate) e il concessionario esamina la macchina per capire cosa sia successo.

Dopo un esame accurato e una vasta raccolta di immagini in cui si evince chiaramente quale sia il problema, anche se l’E215B Evo è ormai uscito dalla garanzia, risulta evidente  per Luca che c’è stato un problema nell’esecuzione della verniciatura durante il ciclo produttivo.

Si organizza l’intervento – il concessionario voleva eseguirlo subito mentre Alberto stava lavorando a pieno ritmo e non poteva togliere la macchina dal cantiere – e infine l’escavatore viene portato nel “salone di bellezza” del concessionario Iveco Acentro SpA.

Dopo qualche settimana di lavoro la macchina torna al suo legittimo proprietario che non crede ai propri occhi.

Subito Alberto mi chiama per telefono e mi dice che il lavoro è stato eseguito talmente bene che nel suo paese, quando riporta a casa l’E215B Evo sul rimorchio, tutti pensano che si sia comprato un escavatore nuovo di zecca.

NEW HOLLAND E215B (19)“Non posso che parlare bene dell’intervento di Luca e del comportamento corretto della New Holland” mi dice contentissimo “Tutte le macchine possono avere dei problemi. L’importante è risolverli e fare in modo che il cliente finale sia soddisfatto”.

Ogni tanto, in questo periodo così complicato, ci sono anche racconti che finiscono con il lieto fine.

Ma è anche vero che fa più rumore una pianta che cade che non una foresta che cresce.

E questo Alberto lo sa molto bene perché, con il suo lavoro svolto giorno dopo giorno, è un grande coltivatore di foreste.

L’Apex visto da GSR

per webLa domanda che molti espositori si sono fatti nei mesi precedenti la fiera è stata: lo spostamento da Maastricht  ad Amsterdam sarà un vantaggio o uno svantaggio?
Per Stefan Weber, Sales Manager della GSR di Rimini, l’Apex, recentemente conclusosi, si è innanzitutto riconfermato un appuntamento fondamentale per l’incontro tra costruttori e clienti finali. In primis, ovviamente, i noleggiatori europei. Dal punto di vista di GSR, il livello degli incontri commerciali è stato sempre di alto valore, sia per quanto riguarda gli interlocutori che per i temi affrontati. La scelta di Amsterdam, in questo senso, si è rivelata un vantaggio, grazie alla flessibilità e facilità del viaggio e degli spostamenti. Il risultato è stata la presenza di un maggior numero di visitatori, provenienti da più nazioni. Prodotto di punta nello stand GSR è stata la nuova piattaforma autocarrata B230T Comfort XEV su Nissan Cabstar, con altezza di lavoro di 22,5m e sbraccio di 13m. Un mezzo che ha riscosso notevole interesse e generato un bel numero di contatti, che nei prossimi mesi si concretizzeranno in visite e dimostrazioni. Pur non esposti in fiera, anche gli altri prodotti lanciati negli ultimi mesi – E140P su Piaggio Porter e Ford Ranger, E360PXJ su MAN 4*4 18to – sono stati oggetto di interesse da parte dei principali noleggiatori europei.
Confortante segno che nel 2013 / 2014 si è lavorato bene, sia dal punto di vista  progettuale che commerciale.

Denti Hitachi per le miniere

Per webHitachi Construction Machinery (Europe) NV (HCME) ha lanciato una linea di denti (GET, Ground Engaging Tools) per la sua clientela in Europa, Africa e Russia. La linea, sviluppata esclusivamente per gli escavatori da miniera Hitachi – dai modelli EX1200-6 da 120 tonnellate agli EX3600-6 da 360 tonnellate – migliora le performance di ciascuna macchina.

I denti originali Hitachi sono fabbricati e collaudati con gli stessi rigorosi standard delle macchine movimento terra arancio e sono stati testati su mercato australiano. La loro progettazione contribuisce ad accrescere la produttività e la sicurezza nel sito estrattivo, riducendo i costi di manutenzione.

La nuova linea di denti (GET) originali Hitachi, ideata specificamente per siti estrattivi di roccia dura, migliora la penetrazione della benna e la forza di scavo generale della macchina. Il profilo affilato garantisce un perfetto riempimento e svuotamento della benna, con conseguente potenziamento della produttività e dell’efficienza.

Gli accessori sono costruiti in acciaio di qualità superiore che li rende autoaffilanti e acquisisce maggiore durezza grazie all’intero spessore della colata.

Tutti i prodotti della nuova linea di denti originali Hitachi sono equipaggiati con l’esclusivo sistema di fissaggio laterale. Il sistema, che non necessita del martello per il fissaggio del dente, offre maggiore sicurezza nel sito estrattivo e inoltre riduce il tempo necessario per la loro sostituzione, minimizzando i tempi di fermo e le spese di manutenzione. L’adozione di nuovi capsule e adattatori offre maggiore protezione all’usura limitando ulteriormente gli interventi manutentivi.

Haulotte al Tour de France

Per webHaulotte ha dato il meglio di sè sul percorso del Tour de France che, il 18 luglio, è passato proprio davanti alla sede sociale dell’azienda, a L’Horme (Loire).

Il gruppo ha così avuto la possibilità di condividere l’entusiasmo che connota questa celeberrima festa sportiva popolare e di piazzare un sollevatore telescopico HTL 4017  (fabbricato proprio a L’Horme) e una piattaforma HA32PX proprio ai bordi della strada.

Le due macchine erano in pole position e hanno costituito per i numerosi sostenitori dei ciclisti presenti un’attrazione supplementare.

TestoIl sollevatore telescopico HTL 4017 con motore Tier IV Interim rispetta i limiti alle emissioni inquinanti grazie alla riduzione del tasso di ossidi di azoto e particelle emesse. Questo nuovo motore garantisce inoltre consumi più contenuti e una grande facilità di manutenzione.

La piattaforma articolata HA32PX è una macchina versatile, con il raggio di sterzata più stretto sul mercato. Queste macchine sono dotate di una consolle dei comandi ergonomica, assale oscillante e blocco del differenziale per il massimo comfort e la massima produttività.