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FPT Industrial: il motore è tutto

aperturaCon potenze da 33 a 570 kW, la gamma per applicazioni cava-cantiere di FPT  Industrial é molto ampia ed é stata recentemente rinnovata con un motore all’avanguardia, il Cursor 16 per applicazioni pesanti,  nominato  DIESEL OF THE YEAR ® 2014.

Il Cursor 16 è il primo motore di FPT Industrial ad utilizzare la testa cilindri in Compact Graphite Iron (CGI); questo materiale ad alte prestazioni garantisce elevata resistenza termica e meccanica. Il processo di combustione è stato ottimizzato con l’utilizzo di pistoni in acciaio, permettendo un’alta PCP (Peak Cylinder Pressure) e, di conseguenza, una elevata densità di potenza ed una bassa emissione di particolato (PM).
L’ottimizzazione della combustione è stata favorita anche dalla forma a doppia rientranza del pistone nella camera di combustione, che consente due diversi vortici di turbolenza all’interno della camera di combustione. Questo assicura un preciso controllo della miscelazione del combustibile con l’aria, al fine di massimizzare le prestazioni e minimizzare le emissioni inquinanti, assicurando inoltre che il combustibile non raggiunga mai le pareti del cilindro.
Il motore adotta un Common Rail di terza generazione, alloggiato all’interno del coperchio punterie, in grado di raggiungere pressioni fino a 2.200 bar e che consente un controllo preciso del processo di iniezione. Il Cursor 16, nella versione a singolo stadio, utilizza inoltre un turbocompressore con waste gate dotato di tecnologia “ball bearing” per ottimizzare la risposta in transitorio e l’efficienza del motore.

Astra-09Il Cursor 16, è in grado di erogare la stessa performance di un 18 litri con le dimensioni di un 13 e di garantire potenza massima, densità di potenza e coppia e intervalli di manutenzione al vertice della propria categoria.

Conforme alle normative Tier 4B e Stage IV in materia di emissioni grazie all’adozione del brevettato sistema HI-eSCR, il motore può sviluppare una potenza fino a 570 kW con una coppia massima di 3,320 Nm a 1,500 rpm nella versione con turbo a singolo stadio e fino a 630 kW con una coppia massima di 3,500 Nm a 1,400 rpm nella futura versione con turbo a doppio stadio.

Il Cursor 16 è particolarmente adatto per applicazioni su grandi macchinari da costruzione e per il trasporto di materiale, come ad esempio pale gommate, escavatori, gru e dumper.

sinistraNel segmento con cilindrate più basse, il motore R22, sviluppato in collaborazione con VM Motori e personalizzabile a seconda delle esigenze dei clienti, è dotato di sistema di iniezione Common Rail e turbocompressore a geometria fissa con after-cooler e valvola waste gate. Il propulsore garantisce intervalli di manutenzione fino a 600 ore e rispetta le normative Tier 4B/Stage IIIB in materia di emissioni grazie a una soluzione per il trattamento dei gas di scarico che non richiede attività di manutenzione ed è stata specificamente brevettata e sviluppata da FPT per raggiungere i livelli di emissione richiesti nelle potenze sotto il 56 kW. Questa soluzione prevede l’utilizzo sia del DOC (Diesel Oxidation Catalyst) che di un PFF (Partial Flow Filter), contenuto all’interno di un convertitore integrato.

DestraQuando il motore lavora a normali temperature superiori ai 240°C, il PFF ossida il particolato (PM) che viene rigenerato passivamente dal biossido di azoto (NO2) . Tuttavia, se operante a temperature inferiori, a differenza del filtro DPF, che viene ampiamente utilizzato nei motori al di sotto dei 56 kW, il PFF non si ostruisce di particolato ed evita un incremento di contropressione, oltre a non richiedere alcuna rigenerazione attiva. Per garantire una perfetta conversione del particolato in ogni genere di condizioni, il PFF è stato abbinato con un esclusivo sistema di gestione del motore, sviluppato dal Centro di Ricerca e Sviluppo di FPT di Arbon, in Svizzera.

L’R22 è adatto ad equipaggiare macchinari per costruzioni come ad esempio mini pale compatte e mini escavatori.
Sia l’R22 che il Cursor 16 saranno esposti allo stand di FPT a Intermat (Padiglione 5B, Stand L041).

Prima mondiale a Parigi per le frese Bomag

per webAnche quest’anno all’Intermat 2015 che avrà luogo in aprile, a Parigi, Bomag presenterà tecniche e tecnologie innovative (stand 5a D 137). La nuova fresa a freddo BM 2000/75 da 2 metri attirerà senz’altro l’attenzione dei professionisti.

Con un peso operativo di 36 tonnellate è la prima serie di frese a freddo del suo genere, che viene progettata e costruita completamente nella sede principale di Boppard. Con una potenza di 750 CV e larghezze di fresatura di 2.000 e 2.200 mm, le frese a freddo BM 2000/75 sono particolarmente indicate per grandi progetti su autostrade e aeroporti. Grazie alle diverse interlinee di fresatura – Powerdrum, rotore standard e rotore per fresatura fine – la macchina può essere impiegata anche per numerose altre applicazioni. La potenza della macchina viene trasmessa al tamburo in base alla regolazione variabile della velocità di fresatura e di avanzamento per un efficiente utilizzo. Il design del tamburo e il perfetto posizionamento di portadenti e denti garantiscono la massima trasmissione di forza nell’asfalto e l’efficienza delle macchine. Il sistema di portadenti intercambiabili BMS 15 assicura rotazione ottimale e minima usura dei denti di fresatura, ed è allo stesso tempo di pratica gestione: i denti vengono estratti velocemente e facilmente da dietro per essere sostituiti. Ciò evita inutili tempi di fermo e aumenta la disponibilità della fresa.

testoUn sistema di aspirazione integrato, mediante depressione nella campana, ecologico e di facile uso, filtra le polveri sottili. La sezione maggiorata del tubo dell’aria consente di ridurre la velocità di aspirazione, rendendo l’impianto silenziosissimo ed esente da manutenzione. I cingoli più lunghi migliorano la trazione e la stabilità. Anche qui, come per le BM 500, BM 600 e BM 1000, l’operatore lavora comodamente da seduto. La piattaforma operatore, completamente isolata dalle vibrazioni, consente all’operatore di lavorare senza affaticarsi, da seduto, pur mantenendo sempre un’ottima visuale sul bordo di fresatura. Il sedile girevole e il sistema di comando facile da imparare contribuiscono ad aumentare la motivazione dell’operatore e, quindi, la velocità di lavoro. Anche per le nuove frese a freddo, la durata utile e la facilità di manutenzione sono due elementi costruttivi essenziali. Per questo, i componenti rilevanti ai fini dell’assistenza sono facilmente accessibili e posizionati in modo tale che la manutenzione possa essere eseguita in modo semplice e veloce. Ciò vale per i serbatoi dei liquidi, i punti di manutenzione nel vano motore e per gli interventi sul tamburo. Sulla nuova BM 2000/75, come su tutte le frese a freddo Bomag, il lungo nastro di carico pieghevole idraulicamente è di serie.

Prossimamente le frese a freddo Bomag BM 2000/75 saranno disponibili su tutti i mercati europei e dalla fine dell’anno anche in tutto il mondo.

Iveco a Transpotec Logitec

per webIveco parteciperà alla nuova edizione di Transpotec Logitec 2015, il Salone dei Trasporti e della Logistica, che si terrà nel Quartiere Fieristico di Verona, dal 16 al 19 aprile 2015. La manifestazione rappresenta un importante appuntamento, orientato al mercato nazionale e internazionale, e dedicato a tutti gli operatori del settore: dagli autotrasportatori, ai responsabili della logistica; dai proprietari di flotte, alla grande distribuzione, ai corrieri e padroncini.

Iveco sarà presente con uno stand di oltre 1.800 metri quadrati e con un’esposizione completa della propria gamma di veicoli, dai leggeri ai pesanti on-road e off-road. Il vero protagonista dello stand sarà il Nuovo Daily, veicolo vincitore del prestigioso riconoscimento ”International Van of the Year 2015”. Il leggero di casa Iveco sarà presente nelle sue molteplici declinazioni: dalla nuova famiglia di prodotto Daily Hi-Matic, con cambio automatico a 8 rapporti, alla versione Natural Power alimentata a gas naturale compresso (CNG) alla versione cabinato e, infine, alla variante maxi van con il record di categoria. Sarà inoltre esposto – in anteprima assoluta – il nuovo Daily 4×4.

TestoAl centro della scena espositiva sarà inoltre presente lo Stralis, mezzo della gamma pesante, nella versione Diesel e in quella alimentata a gas naturale liquefatto (LNG). Il protagonista del trasporto su strada della gamma pesante sarà affiancato dal Trakker, il veicolo cava-cantiere della gamma offroad.

La gamma media sarà infine rappresentata da un Eurocargo.

L’esposizione di Iveco proseguirà anche in un’area esterna con alcuni veicoli della gamma leggeri e pesanti dotati di allestimenti speciali, oltre a un Astra HD9, 6×4 a telaio, ideale per missioni gravose in cava-cantiere. Non mancherà infine il Trakker Dakar, veicolo ricco di fascino e capace di suscitare forti emozioni.

Sempre nell’area esterna e a conferma del proprio impegno rivolto al tema della sicurezza stradale, Iveco proporrà l’iniziativa Iveco Check Stop, lanciata lo scorso anno, che prevede un servizio gratuito di controllo sullo stato di vigilanza, sonnolenza e fatica dell’autista e di verifica delle funzionalità primarie del veicolo.

I numeri dell’asta Ritchie Bros. a Caorso

per webPiù di 70 paesi del mondo registrati, un totale di oltre 1440 offerenti di cui 600 on line e più di 1600 articoli venduti in una sola asta. Questi i numeri registrati da Ritchie Bros. giovedì 5 marzo, a cui si aggiungono le 230 aziende che hanno scelto la prima data dell’anno per vendere i propri macchinari.
Tutti gli articoli sono stati venduti ai migliori offerenti senza prezzo minimo.
Tra i prodotti in evidenza di questa asta sono inclusi alcuni macchinari New Holland mai usati, pale Caterpillar , tre gru Locatelli e alcuni autocarri ribaltabili MAN.
SinistraSpiccano in particolare gli escavatori E485 venduti a euro 140000 ciascuno e le due pale Cat 972K vendute a 136.000 ciascuna .
Per il settore sollevamento due Locatelli del 2010 e una del 2002, vendute rispettivamente a 175.000, 170.000 e 41.000.
I 4 Autocarri Ribaltabili MAN TGA 41.480 del 2006 e 2005 sono stati invece venduti a 37.000 euro ciascuno ad una azienda in Grecia.
La rete internazionale di Ritchie Bros. ha ancora una volta confermato come le aste Ritchie Bros. sappiano rispecchiare I trend di mercato lasciando dettare la vendita dagli stessi offerenti.
La sede di Caorso ha inoltre introdotto, a partire da questa asta, nuovi servizi di assistenza dedicati a chi acquista. E’ infatti possibile richiedere preventivi gratuiti per diversi servizi quali lavaggio, riverniciature, sabbiature, parti di ricambio, cambio olio e molto altro.
La prossima asta di Ritchie Bros. per il 2015 presso la sede italiana di Caorso (Pc) è in programma per il 14 Maggio.

Montalbetti: demolire con rigore

Nuova fotodi Costantino Radis

Un rigore professionale che non nasce dal nulla. Montalbetti nasce dopo la seconda guerra mondiale e si presenta oggi come una delle realtà più solide del mercato italiano della demolizione. Non è un caso che in soli 85 giorni di lavoro abbia demolito 7 gru nel porto di Genova

Operare con le grandi industrie fornisce una mentalità improntata a un rigore che ancora oggi spesso manca ad altri settori merceologici.

Non è un caso che Montalbetti spa, acquisendo un modo di operare improntato alla massima razionalizzazione, si sia nel tempo specializzata in tutti quegli aspetti un tempo ritenuti di contorno e che oggi sono invece fondamentali. La bonifica e lo smaltimento degli inquinanti dei siti recuperati è oggi infatti un importante asset che, se non fosse stato sviluppato correttamente, non avrebbe consentito la gestione di appalti complessi.

Un bagaglio tecnico e culturale cresciuto nel tempo grazie a esperienze sempre più importanti che hanno consolidato la fiducia verso Montalbetti spa da parte di grandi committenti pubblici e privati. La demolizione di 7 gru portuali di grandi dimensioni nel bacino genovese è proprio uno di quegli appalti che solo una azienda strutturata e di grande esperienza è in grado di affrontare in modo corretto.

La dimensione degli elementi da demolire era l’ostacolo minore se rapportata alle difficoltà di esecuzione create dai vincoli al contorno.

Presenze ingombranti

TestoLa presenza del traffico portuale nelle banchine su cui insistevano le gru, i nastri e le tramogge, unitamente al vicino aeroporto Cristoforo Colombo, hanno richiesto accorgimenti particolari.

Le altezze delle autogru che si dovevano usare per lo smantellamento hanno imposto ritmi di lavoro serrati e definiti per non creare intralcio. Alcune banchine sono state chiuse al traffico navale in quattro fine settimana in modo da permettere le operazioni di taglio e sollevamento in sicurezza.

FOTO_005_ALe fasi di rimozione dei grandi elementi strutturali sono state molto impegnative ma erano propedeutiche alla posa dei pezzi in zone dedicate in cui si poteva lavorare senza interferenze.

Un piano di demolizione che in soli 85 giorni ha consentito a Montalbetti spa  di rimuovere oltre 3.000 tonnellate di acciaio ricorrendo anche a sollevamenti in cui 4 autogru hanno lavorato in contemporanea portando a terra, in zona sicura, elementi dal peso di 380 tonnellate.

Un cantiere di primaria grandezza in cui i numeri e le immagini delle varie fasi sono il migliore commento possibile.

TestoNessun infortunio, nessuna segnalazione da parte della direzione dei lavori, del coordinatore della sicurezza e degli enti preposti, nessun danno ad altre strutture attigue e da preservare, nessun intralcio imprevisto al traffico navale del porto di Genova, più di 3.000 tonnellate di metalli smantellati e recuperati, operazioni di taglio e imbragatura svolte a oltre 60 m di altezza, una forza lavoro altamente qualificata con la presenza costante di 1 capocantiere e 5 operatori ad alta specializzazione. Un imponente parco macchine composto da 11 diverse autogru da 25 t a 800 t, 1 P.L.E. semovente da 42m, 3 P.L.E. autocarrate da 40 m a 70 m, 2 escavatori cingolati equipaggiati con attrezzature da demolizione, 1 caricatore industriale gommato, 1 autocarro con cassoni scarrabili per tutti gli spostamenti di materiale interni al cantiere, 3 impianti da taglio a caldo ossipropanici.

Sicurezza: avvistato oggetto misterioso…

A3-viadotto-Italia-600x400Ne avevo appena parlato ma sembra che l’attenzione non sia mai sufficiente.

La settimana appena conclusa ha visto nuovamente un bruttissimo incidente funestare i cantieri italiani.

Siamo nuovamente sulla A3 Salerno-Reggio Calabria.

Siamo nuovamente a parlare, da questo piccolo spazio dedicato al mondo delle macchine e dei cantieri, di un morto sul lavoro.

Italia che detiene il triste record UE di decessi sul lavoro.

Ma non solo – e sono due elementi strettamente collegati – l’Italia detiene il triste record dei costi unitari per la realizzazione di opere pubbliche infrastrutturali (nonostante il “massimo ribasso”), in cui i cantieri sembrano essere senza fine (e la A3 è un caso emblematico), in cui il gioco al massacro sembra essere la regola che dirige il gioco.

Elementi che ci s-qualificano in modo inequivocabile verso gli altri paesi della UE e che sono evidenti segni di un malessere generale del mondo delle costruzioni che – a mio parere – non si vuole sanare.

Oggi ci vado giù duro.

Sono più che convinto che ci sia la ferma volontà di non voler rimediare a una situazione in cui gli interessi di pochi si scontrano con il bene delle aziende e dei lavoratori seri e preparati che l’Italia ha sempre saputo mettere in campo.

Non voglio e non posso credere che non si possa sistemare una situazione in cui lo stillicidio quotidiano di persone che perdono la vita sia il leit-motiv che accompagna il mondo delle costruzioni italiane.

05dc9ced7c130284f11b3ab33468d61a-k1jE-U10402300316794vFI-700x394@LaStampa.itRisulta evidente che ci sono interessi di parte, soprattutto nelle grandi opere pubbliche che dovrebbero costituire il sistema su cui si basa lo sviluppo del paese, che non vogliono rendere limpidi i cantieri nostrani.

Non so cosa altro aggiungere se non il mio personale sdegno per una situazione di questo tipo.

Noto con dispiacere, però, che quando svolgo docenza per i corsi sulla sicurezza la rassegnazione di coloro che si trovano in prima linea è ormai arrivata a punti di non ritorno.

Ho imparato a distinguere, lontano da ideologie o visioni di parte, solo due grandi categorie di persone che sono attori del processo produttivo del nostro settore: le persone oneste e le persone disoneste.

Nella categoria delle persone oneste metto insieme imprenditori, lavoratori e tecnici che svolgono con passione il loro lavoro. Sono tanti. Tantissimi.

E si vede la loro presenza da alcuni segni fondamentali: aziende ordinate e propense agli investimenti, lavoratori preparati e professionali che non lasciano nulla al caso, cantieri seguiti con costanza e competenza.

Ebbene, la rassegnazione e la voglia di gettare la spugna arriva proprio da questa grande categoria di persone. Mi si spezza letteralmente il cuore – e mi sale dentro una rabbia senza limiti – quando mi raccontano episodi di ogni genere.

Ribassi fuori mercato, imprese concorrenti che non rispettano le elementari misure di sicurezza, colleghi che affrontano il lavoro senza professionalità, cantieri con problematiche di ogni genere, ritardi nei pagamenti che mettono fuori gioco aziende serie e favoriscono quelle che invece hanno introiti “di vario genere”.

Lo dicono con l’amarezza di chi sa che è difficile poter contrastare fenomeni di questo tipo e che oggi chi opera con professionalità è messo nella condizione di non riuscire a sostenere un sistema che è destinato a implodere.

L’unica strada per non soccombere è continuare a parlare di queste cose, a fare in modo che gli episodi irregolari vengano a galla, a fare in modo che chi vuole lavorare in modo pulito abbia più voce e opportunità degli altri.

Con l’obiettivo che la sicurezza non sia più un oggetto misterioso avvistato da qualcuno ma la certezza di cantieri tecnologicamente avanzati in cui non ci sia spazio per i malfattori e gli improvvisatori.

Non solo per calcestruzzo

Aperturadi Claudio Guastoni

È facile associare la pompa carrellata al pompaggio e alla distribuzione del calcestruzzo, un sistema paragonabile, se vogliamo, al corpo umano in cui questa macchina rappresenta il cuore pulsante, mentre le linee di tubazioni, orizzontali o verticali con bracci di distribuzione per i getti in quota, sono le arterie. Più insolito invece è vedere una pompa carrellata utilizzata all’interno di una discarica. È il caso della discarica di Castelceriolo (AL), uno dei 3 siti di A.R.AL., (Azienda Rifiuti Alessandrina spa), specializzata nella raccolta e lavorazione dei rifiuti solidi urbani, che ha acquistato una pompa carrellata Cifa modello PC 907-612 E (versione elettrica) per utilizzarla, in questo caso, in una modalità “non convenzionale” ma sicuramente molto vantaggiosa.

testoAbbiamo chiesto al signor Esposito, tecnico A.R.AL. che ci ha accolto in questa struttura, come funzionano le fasi di lavoro. Ci spiega che in questa discarica viene raccolto l’umido proveniente dalla raccolta differenziata, ma molto spesso i cittadini non si attengono alle regole del Comune, quindi sono necessari vari passaggi prima di arrivare all’organico vero e proprio. Dopo un adeguato trattamento, l’organico si trasforma in “compost”, ed è necessario trasportarlo in specifiche fosse in cui subirà un’ulteriore lavorazione per poi essere stoccato. Esposito sottolinea che “proprio per la fase di trasporto occorreva una pompa carrellata, con cui è possibile pompare il “compost” fino alle fosse distanti 150 metri, evitando non solo di utilizzare altri mezzi (pale gommate, escavatori con benna), ma velocizzando e automatizzando i procedimenti di lavorazione”.

A.R.AL. ha scelto Cifa poiché questo marchio dispone di una gamma estesa in versione diesel ed elettrica utile per qualsiasi tipo di utilizzo, che garantisce solidità, bassi costi di esercizio e uniformità di pompaggio. L’equipaggiamento standard di queste pompe può essere esteso con vari accessori che ne aumentano la versatilità sui cantieri, in aree urbane e, come in questo caso, in discarica. La PC 907-612 E ha un carrello monoasse rigido con timone di traino, 4 stabilizzatori a regolazione manuale e 2 ruote gommate, il motore ausiliario (Diesel o Elettrico) è dotato di pompa principale a pistoni, a cilindrata variabile e potenza costante, la valvola di distribuzione è a ‘S’ in acciaio speciale differenziato, e il pompaggio è garantito anche ad alte pressioni con un flusso continuo e regolare. Esposito ne sottolinea anche la ridotta emissione sonora, i bassi costi di esercizio e la facilità nelle operazioni di manutenzione.

Leica Geosystems: l’arte della misura

Aperura-300x225Come per gli antichi, così per Leica Geosystems le tecniche di misurazione sono un’arte. Ecco una panoramica dei prodotti offerti, indispensabili per il mondo delle costruzioni.

iCONtrol

Leica Geosystems offre una gamma completa di soluzioni per il Machine Control 2D/3D per Dozer, Grader, Escavatori, Pale gommate, Finitrici e Attrezzature per le perforazioni e il consolidamento.

Le soluzioni Leica Geosystems permettono di ottimizzare e velocizzare tutte le lavorazioni di cantiere, dalla semplice livellazione con ricevitore laser installato su livella trainata per il controllo automatico della quota, fino all’attività di dragaggio con sistema 3D GPS su escavatore installato su pontone, per il controllo e la visualizzazione in tempo reale delle aree dragate e non, e delle volumetrie di scavo, rispetto alla batimetria dello stato di fatto.

Le soluzioni Machine control di Leica Geosystems si basano su trasmissione dati CAN BUS, cablaggi e architettura semplificata e sul concetto PowerSnap.

La tecnologia brevettata Powersnap è costituita da un alloggiamento sul quale viene agganciato il relativo pannello di controllo. L’ alimentazione viene garantita per induzione elettromagnetica e la trasmissione dati via infrarossi evitando cosi la necessità di cavi e connettori. L’alloggiamento PowerSnap è unico per tutti i pannelli (iCON excavate e iCON grade) cosi da garantire una facile intercambiabilità tra macchine diverse e un facile aggiornamento da 2D a 3D. Offre inoltre la possibilità di memorizzare i dati di calibrazione macchine e la funzione di spegnimento sicuro per la protezione dei dati e del sistema.

Leica iCON Grade

Leica iCON Grade iGx2 è un sistema di controllo 2D intuitivo e multifunzionale. Permette il controllo automatico sia della quota che della pendenza, combinado molteplici sensori, come per esempio ricevitori laser, sensori di pendenza trasversale, ultrasuoni e sensori 3D, secondo le esigenze operative. Il sistema può essere installato su tutte le tipologie di macchine utilizzando appositi kit idraulici per le macchine più datate o attraverso interfacce CAN-BUS per quelle di ultima generazione. Il sistema Leica iCON grade è facilmente aggiornabile da sistema base iGX 2D a full 3D iGX3 sfruttando le potenzialità PowerSnap. Nel pannello 3D, un’opzione non esclude l’altra e in caso non sia disponibile segnale GPS è possibile continuare a lavorare in 2D con sensore laser, trasversale o ultrasuoni.

iCON iGD4 SP

1_NuovaLa nuova soluzione Leica iCON iGD4 SP per dozer con lama a 6 vie, combina l’ utilizzo di un doppio ricevitore GPS iCG82 e la tecnologia SP. Il sistema permette di ottenere massima velocità, precisione, flessibilità e produttività, estendendo le capacità operative del dozer. Il sistema calcola in tempo reale l’esatta inclinazione e angolazione della lama, consentendo di spostare il materiale da una passata a un’altra secondo le necessità. Con la soluzione iGD4SP doppia antenna GPS sarà possibile ottenere il massimo dal proprio dozer con lama a 6 vie, utilizzandolo per le lavorazioni di finitura, con le stesse modalità di un grader.  

Tecnologia SP –  velocità e precisione

Il nuovo sistema di guida inerziale di derivazione aerospaziale combina nuovi algoritmi di calcolo e l’ integrazione di accelerometri e giroscopi, che insieme all’ impianto di pilotaggio idraulico più reattivo sul mercato, permette il controllo automatico della lama con una frequenza di 100 Hz. La tecnologia SP permette di smorzare, filtrare e prevedere i movimenti anomali della macchina, beccheggi, rollii e vibrazioni, eliminando il «rumore» provocato dalle lavorazioni su materiali grossolani.

 

Leica iCON Excavate

Leica iCON excavate iXE2 è un sistema di controllo 2D intuitivo e multifunzionale, sviluppato per rendere le attività di scavo più semplici, produttive e sicure. Il sistema permette di realizzare quote e pendenze multiple anche senza l’utilizzo di laser rotanti, inserendo nel pannello di controllo soltanto quota di scavo e pendenza. Il Pannello Leica iCON excavate iXE2 mostra l’attuale posizione della benna rispetto alla quota di scavo e alla pendenza impostata, indipendentemente dalla posizione del braccio, permettendo di realizzare il lavoro più velocemente.

Leica iCON excavate iXE2 è un sistema completamente aggiornabile. Un sistema singola pendenza può essere aggiornato secondo le esigenze a un sistema completo doppia pendenza, aggiungendo il sensore di rotazione e sensore per benna tilt (oscillante). Con l’aggiunta di un pannello di controllo 3D e sensori GPS è possibile ottenere un efficiente sistema di guida 3D iXE3 che permetterà di lavorare seguendo un progetto 3D caricato sul pannello. Tutti i sistemi Leica excavate possono essere interfacciati con le attrezzature Tilt rotator, così da poter visualizzare sul pannello di controllo inclinazione e rotazione della benna.

iCONnect

iCON telematics è costituito da una serie di strumenti basati su piattaforma internet, che  consentono di aumentare l’ efficienza dei  sistemi Machine Control e gestire la flotta macchine e strumenti in remoto. I servizi Leica iCON telematics permettono un facile e veloce trasferimento dei dati di progetto dall’ufficio al cantiere e alle macchine, supporto tecnico a distanza e controllo remoto per gli operatori e le funzionalità di base di gestione flotta. Leica iCON telematics si integra perfettamente con il flusso di lavoro in cantiere e le soluzioni Leica iCON, semplificando le lavorazioni e consentendo risparmio di tempo e riduzione dei costi.

E sul fronte del servizio…SmartNet

ItalposLa rete SmartNet ItalPoS a copertura nazionale fornisce servizi di posizionamento in tempo reale rendendo più efficace e produttivo il lavoro e riducendo l’ investimento iniziale eliminando la necessità di acquistare una base di riferimento. Con il servizio SmartNet ItalPoS non è necessario installare la propria base eliminando i problemi relativi ai limiti delle portate delle radio ed i problemi di interferenza. È sufficiente impostare il proprio Sistema di controllo 3D all’avvio del cantiere e iniziare a lavorare.  

Company profile

Logo Company ProfileLeica Geosystems spa, filiale italiana di Leica Geosystems AG è leader nel mercato dello sviluppo, realizzazione e distribuzione di prodotti, sistemi e software per catturare, visualizzare e processare dati spaziali 3D attraverso l’uso di tecnologie avanzate. I più importanti sono quelli della geodesia e topografia, delle costruzioni e movimento terra, della cartografia e dei GIS, della scansione laser e monitoraggio. Da sempre il focus primario è quello di presentasi alla Clientela come Partner che offre prodotti per il rilievo e soluzioni complete e tecnologicamente innovative dedicate alla misura nell’ambito del posizionamento del binario ferroviario, della costruzione di gallerie e grandi infrastrutture e nel monitoraggio ambientale/strutturale.

Garanzia gratuita da Michelin

per webIl rischio di danni agli pneumatici durante le operazioni in cantiere è elevato. Ora Michelin offre agli utilizzatori di dumper e veicoli pesanti una nuova garanzia, specifica per la gamma Michelin X®Works™ applicabile agli pneumatici che equipaggiano i nuovi veicoli e a quelli di sostituzione.

Completamente gratuita, la nuova garanzia permette agli utilizzatori di salvaguardare il proprio investimento in pneumatici. In caso di danno infatti, verrà erogato dal distributore un rimborso sotto forma di credito. E’ facile accedere a questa opportunità, poiché la procedura è completamente on line attraverso la pagina MyAccount accessibile dal sito http://trucks.michelin.eu/ .

TestoGli pneumatici della gamma Michelin X®Works™ sono noti per la loro robustezza, durata, sicurezza e affidabilità, quindi particolarmente adatti ad applicazioni gravose come quelle che connotano i lavori in cava e cantiere. Presentano un’architettura estremamente solida, con una carcassa rinforzata con cavi metallici, una scolpitura centrale di gomma compatta per meglio resistere  alle rotture e parti laterali rinforzate.

La nuova garanzia consente di lavorare a cuor sereno, visto che il budget è sotto controllo anche quando accadono imprevisti.

Innovation Awards: medaglia d’argento per Liebherr-France

per webIl sistema “Liebherr Demolition Control”  (LDC), sviluppato da Liebherr-France SAS, in Alsazia, ha vinto la medaglia d’argento agli Intermat Innovation Awards.

Si tratta di un sistema in grado di fornire all’operatore, in qualsiasi momento, la posizione esatta dell’attrezzo da demolizione garantendo così la stabilità dell’escavatore.

DestraAttraverso sensori posti sulla macchina che riconoscono la lunghezza dell’attachment montato, il sistema informa costantemente sul posizionamento dell’attrezzatura. Conoscendo il peso dell’attrezzo, l’escavatore può operare  in completa sicurezza nell’area di lavoro.

La sfida era quella di integrare il sistema LDC con l’elettronica dell’escavatore e semplificare le manovre dell’operatore.

Con il riconoscimento automatico delle lunghezze degli attrezzi di  volta in volta utilizzati, con i sensori in grado di intercettare la posizione degli attachment e con l’integrazione dei vari comandi sul display , le performance dell’escavatore sono state ottimizzate e anche le operazioni di manutenzione risultano estremamente semplificate.

Il sistema LCD elimina ogni possibilità di errore umano che possa riguardare la stabilità della macchina. Un display a colori touch screen rende possibile la visualizzazione della posizione dell’attrezzo in tempo reale. L’aumento della zona di lavoro, reso possibile da un braccio addizionale, offre la possibilità di eseguire lavori di demolizione con macchine più compatte, cosa che riduce i consumi durante il lavoro e il trasporto della macchina.