Home Blog Pagina 693

Versatile ed economico

per webÈ il nuovo datalogger JET SDP / IB, pensato da DAT instruments per le attività di perforazione. Testato sul campo per la prima volta in Cile nella realizzazione di basamenti per alcune cisterne di una raffineria, il nuovo JET SDP / IB è in grado di registrare le pressioni tipiche di questa applicazione: forza di spinta, coppia di rotazione, pressione del fluido di perforazione, più un ultimo canale libero, da impostare sulle specifiche esigenze di ogni impresa.

Lo strumento registra inoltre la velocità di rotazione dell’asta, la profondità e la velocità di avanzamento. Più economico e meno complesso rispetto al classico JET 4000 AME / J, il prodotto si caratterizza per un display con tecnologia a LED con scritte bianche, molto luminose, su sfondo blu per una perfetta visibilità in caso di lavoro notturno, di perforazioni in galleria o in tutte le situazioni che prevedono scarsa illuminazione.

La semplicità dello strumento è evidente anche in fase di installazione, grazie a cablaggi molto semplici che necessitano di poche ore di lavoro per essere immediatamente operativi in cantiere. La funzionalità è oltremodo semplificata attraverso soli quattro tasti e le frecce direzionali.

I risultati di Liebherr

per webNel settore delle macchine edili e dell’estrazione il Gruppo Liebherr ha realizzato nel 2014 un fatturato di 5.294 milioni di €. I ricavati sono stati quindi del6,0% rispetto all’anno precedente. Al contrario si è sviluppato positivamente il settore che comprende le  gru marittime, l’aerospace e tecnica di trasporto, le macchine utensili e i sistemi di automazione, elettrodomestici nonché componenti e hotel: qui il fatturato è salito  del 5,8 %.

Per Liebherr il 2014 in Europa occidentale ha avuto un andamento positivo.  In Germania,  il maggior mercato del Gruppo, il fatturato è stato superiore al valore dell’anno precedente. In America lo sviluppo è stato ugualmente positivo, in particolare negli USA , mentre un calo del fatturato è stato riscontrato nell’area dell’Estremo Oriente/Australia. La Russia, il maggiore mercato del Gruppo  nell’Europa Orientale, si è sviluppato con una dinamica molto debole, cosa che ha inciso notevolmente sul fatturato totale nella regione. Nel continente africano si è assistito a un calo dei ricavi. Nel Medio Oriente e nell’Asia Meridionale il Gruppo ha ottenuto un fatturato leggermente superiore al livello dell’anno precedente.

TestoL’anno scorso il numero dei collaboratori del Gruppo è continuato a salire. Alla fine dell’anno, le società Liebherr hanno occupato, in tutto il mondo, 40.839 collaboratrici e collaboratori. Rispetto all’anno precedente c’è stato un incremento di 1.415 persone.

Nel 2014 Liebherr  ha investito complessivamente 816 milioni di € nell’ampliamento e nella modernizzazione della rete produttiva mondiale e nel rafforzamento dell’organizzazione di vendita e assistenza.

Questi investimenti fanno fronte agli ammortamenti con un importo pari a 427 milioni di €. Nei progetti di investimento sostanziali rientrano l’ampliamento dello stabilimento di produzione di motori gas e diesel a Bulle in Svizzera nonché la costruzione di una filiale per i componenti della tecnica di azionamento e comando a Biberach an der Riss in Germania. Inoltre all’inizio del 2015 si è conclusa la prima fase di costruzione di un nuovo centro logistico per la fornitura in tutto il mondo di pezzi di ricambio per le macchine movimento terra Liebherr a Kirchdorf an der Iller in Germania. Ad Adelaide, in Australia, la locale società di vendita e assistenza per macchine edili e attrezzature da estrazione ha portato a termine il progetto di ampliamento.

Per quanto riguarda la Ricerca & Sviluppo, Liebherr  ha speso complessivamente 446 milioni di €.

Le prospettive per il 2015

TestoPer l’esercizio in corso ci si attende una crescita economica a livello mondiale del 3,5%. Ciò corrisponde a una dinamica leggermente maggiore rispetto al 2014. Tuttavia lo sviluppo dell’economia mondiale potrebbe essere pregiudicato dalle condizioni quadro politiche ed economiche in Russia ed Euro Zona nonché dalla crescita più lenta dell’economia cinese. Al momento, nelle economie nazionali sviluppate si calcola complessivamente un aumento del 2,4% mentre, secondo le stime attuali, l’economia dei paesi emergenti crescerà del 4,3%. Secondo l’OMC (Organizzazione mondiale del commercio), il volume degli scambi commerciali a livello mondiale crescerà quest’anno del 3,3%. Anche la produzione mondiale si svilupperà presumibilmente con una dinamica maggiore nel 2015 rispetto al 2014.

Per tutti i settori comunque Liebherr  si attende uno sviluppo positivo o, perlomeno, un fatturato dell’ordine di grandezza dell’anno scorso. In modo particolarmente dinamico si svilupperanno presumibilmente i settori: movimento terra, gru a torre, macchine utensili e sistemi di automazione nonché altri prodotti e servizi.

Haulotte per Ikea

per webIl recente accordo siglato fra Haulotte Italia e IKEA, il marchio svedese leader nel settore dell’arredamento, assume un significato e una rilevanza del tutto particolari, testimoniando la qualità e l’efficacia delle soluzioni offerte dal costruttore francese per il sollevamento e il trasporto in quota di persone e carichi. Tra le due aziende, infatti, è stato recentemente sottoscritto un accordo quadro biennale per la fornitura di piattaforme a tutti gli store italiani di IKEA, e quinquennale per la fornitura di servizi, fra cui la formazione del personale addetto all’utilizzo delle macchine, la manutenzione e le verifiche periodiche sulle piattaforme.

sinistraCosì commenta soddisfatto l’accordo il Direttore Generale di Haulotte Italia Nicola Violini: “Sono già sette le macchine consegnate in diversi punti vendita IKEA fra cui Napoli, Torino e Mestre. La fornitura si è focalizzata in particolare sulla gamma di piattaforme a pantografo della serie Compact e sulle piattaforme semoventi verticali della serie Star, queste ultime espressamente dedicate al mondo della logistica. La partnership con IKEA comprenderà inoltre la fornitura di una serie di servizi, il vero plus che ha convinto l’azienda svedese a stipulare il primo accordo con un produttore di piattaforme, per ora limitato al mercato italiano ma con concrete prospettive di ampliamento anche a livello europeo”.

DestraA capeggiare il parco macchine Haulotte utilizzato nei punti vendita IKEA è la piattaforma elettrica a pantografo Haulotte Compact 14, modello che implementa alcune tra le più innovative soluzioni tecnologiche del costruttore e ha nella spiccata compattezza, unita a un eccellente produttività e una generosa altezza operativa, i suoi principali punti di forza. Macchina in grado di lavorare a una quota massima di 14 m con la sua cesta estensibile della portata di 350 kg, la Compact 14 si contraddistingue per una larghezza contenuta a soli 1,20 m, che ne consente quindi l’agevole utilizzo anche in spazi particolarmente ristretti, come ad esempio tipicamente avviene nelle corsie di magazzini e depositi. Al tempo stesso, la piattaforma è in grado di traslare alla massima altezza in condizioni di assoluta sicurezza, grazie al particolare sistema antiribaltamento a minigonne di cui è dotata e alla dolcezza e progressività assicurata dai comandi proporzionali. Eccellente anche l’autonomia operativa, particolarmente elevata grazie alle batterie da 24 V – 255 Ah che equipaggiano la macchina.

TestoAd affiancare il modello di punta saranno le “sorelle minori” della 14, modelli di piattaforme a pantografo Compact 8, 10 e 12. Compatte e maneggevoli, dotate di 4 ruote motrici e 2 ruote sterzanti anteriori, e in grado di garantire un’ampia superficie di lavoro, questi modelli offrono agli operatori una serie di importanti vantaggi. Caratterizzati da un’altezza operativa massima rispettivamente di 8,2, 10,15 e 12 metri e una portata massima in cesta di 300 (Compact 12) o 450 kg (Compact 8W e 10), offrono la possibilità di traslare alla massima altezza, mentre lo stretto raggio di sterzata, pari a 2,5 metri, garantisce un’eccellente manovrabilità. La precisione delle operazioni è garantita dai comandi interamente proporzionali adottati; massima la sicurezza per l’operatore, grazie alle minigonne antiribaltamento, al limitatore di carico e al sistema per discesa d’emergenza a bordo macchina.

testo sinistraSpecificamente dedicate al mondo della logistica sono le piattaforme della serie Star, presenti nell’accordo con i modelli Star 10, Star 8 e Star 6 Picking, quest’ultima particolarmente adatta al carico e movimentazione in altezza di piccoli colli e attualmente messa alla prova presso il punto vendita IKEA di San Giuliano Milanese (MI). Le prime due, forti di caratteristiche quali lo sbraccio fino a 3 m, la rotazione a 345° in sagoma e a una portata massima del cestello di 200 kg, si distinguono per un’altezza operativa massima rispettivamente di 8,7 m e 10 m, e sono in grado di traslare liberamente alla massima altezza in condizioni di assoluta sicurezza, con una maneggevolezza ottimale anche nelle zone più ingombre grazie al ridotto raggio di sterzata e una guida morbida e molto progressiva garantita dai comandi proporzionali. Il cestello spazioso, ergonomico e funzionale, Il jib positivo/negativo e la rotazione della torretta consentono all’operatore una migliore accessibilità alla zona di lavoro, mantenendo sempre una sicurezza ottimale grazie al limitatore d’inclinazione 3° e al dispositivo antiribaltamento. Il peso ridotto e le batterie da 24 V/240 Ah garantiscono una grande autonomia operativa e ottime prestazioni sia in termini di velocità di spostamento massima (4,5 km/h) e pendenza massima superabile (23%). Indirizzata a strutture commerciali, di vendita e magazzini, la Star 6 Picking permette di collocare e prelevare pacchi, piccole scatole, componenti stivati su scaffalature con il massimo comfort e sicurezza grazie al suo vassoio di picking (carico massimo 90 kg) regolabile in altezza su 4 posizioni, gestito da una consolle di comando dotata di joystick. I controlli idraulici proporzionali offrono movimenti precisi, mentre il contenuto raggio di sterzata garantisce la massima maneggevolezza e un più facile accesso alle aree di lavoro.

L’accordo con IKEA sottolinea quanto le piattaforme di lavoro aereo Haulotte possano essere una soluzione vantaggiose per la logistica, soprattutto in termini di produttività e sicurezza, e mettano in risalto le potenzialità di un mercato ancora da esplorare a fondo. Conclude Nicola Violini: Siamo particolarmente orgogliosi di questa fornitura, sia per quanto riguarda il prestigio del committente, ovviamente, sia per le tipologie di prodotti e per i servizi che abbiamo saputo fare apprezzare al cliente. Haulotte Group si rivolge da tempo con le sue soluzioni alla logistica, ma credo ci siano ancora notevoli margini di miglioramento per allargare il business in questo settore. E questo prestigioso accordo con IKEA lo dimostra”.

Samoter & Italia: il ruolo che spetta alla nostra nazione

Non è notizia di questi giorni ma ho riflettuto a lungo, vista anche la mia visione spesso critica, prima di scrivere le mie considerazioni in merito al prossimo Samoter 2017.

Incentrare la nuova edizione intorno al tema caldo del nostro paese, ossia il dissesto idrogeologico e le relative opere non tanto necessarie quanto assolutamente urgenti, mi sembra pienamente centrato e in linea con le esigenze nazionali più impellenti. Senza dimenticare Asphaltica con l’estrema urgenza nazionale di una approfondita manutenzione della rete viaria.

Il fatto  che il Samoter si faccia promotore, come testa di ponte, di iniziative che guardano con interesse verso l’Africa mi sembra nuovamente più che consono al ruolo che questa fiera e il nostro paese devono assolutamente ricoprire.

In un momento in cui a livello nazionale manca una seria volontà politica che chiarisca quanto l’Italia sia strategicamente importante nel Mediterraneo, il Samoter sta andando nella direzione giusta cercando l’identità che consenta di dare il necessario valore aggiunto alle imprese che scelgono di essere presenti.

Puntare sul dissesto idrogeologico come tema guida della manifestazione del 2017 è una scelta del tutto condivisibile che permette alla kermesse veronese di collocarsi come riferimento internazionale per affrontare tematiche che in Italia sono del tutto urgenti ma che riguardano un pubblico di nazioni ben più vasto.

Le problematiche legate ai cambiamenti climatici in atto sono sotto gli occhi di tutti e anche paesi strutturati e organizzati come la Germania hanno iniziato a mettere in luce alcune problematiche di fronte a eventi non attesi.

L’organizzazione della seconda edizione di MS Marmomacc + SaMoTer Africa & Middle East che si terrà al Cairo dal 2 al 5 novembre 2015, evidenzia sia l’importanza del vecchissimo continente per i costruttori di macchine, sia il ruolo strategico che l’Italia – anche con due fiere di settore – deve consolidare per essere un interlocutore affidabile a cui l’Africa può rifarsi senza problemi.

L’Italia e il Samoter hanno un ruolo da riportare in auge e le iniziative che prevedono anche l’organizzazione, insieme a Confindustria Modena, la partecipazione italiana collettiva a Excon – 8th International Construction Equipment & Construction Technology Trade Fair, la principale fiera di settore dell’Asia meridionale che si terrà a Bangalore (India), dal 25 al 29 novembre 2015.

Un’attività a cui i costruttori nazionali di macchine, attrezzature e componenti – e sono veramente tanti e tutti qualificati – devono guardare con interesse crescente per sbarcare su quei mercati già in forte crescita o con una forte previsione futura.

Avevo scritto, qualche tempo fa, che il Samoter aveva fotografato in pieno la situazione di disordine e confusione che regna ancora oggi in Italia e, in particolare, nel settore delle costruzioni.

Il fatto che una fiera così importante e dalla lunga tradizione – nel 2017 si festeggerà l’edizione n° 30 – si faccia portavoce di due esigenze così importanti per il nostro paese lascia ben sperare: mettere mano al dissesto del territorio per aumentare la domanda interna e aiutare le imprese nelle esportazioni sono due tasselli fondamentali.

Adesso il mio piccolo sogno non rimane che poter accompagnare mio figlio e mia figlia in visita al Samoter vivendo insieme a loro quel clima vivace e interessante che è parte dei miei più bei ricordi di infanzia.

Aleš Loprais nel Team Petronas De Rooy Iveco

per webA otto mesi dall’inizio della nuova edizione della Dakar, Iveco, insieme al leader del suo Team, Gerard De Rooy, già vincitore dell’edizione 2012, annuncia l’ingresso del pilota Aleš Loprais, con il brand Instaforex, nel Team Petronas De Rooy Iveco.
Aleš Loprais, che ha partecipato alla scorsa edizione della Dakar conseguendo il quarto posto assoluto finale, è un pilota ceco, specializzato nei rally raid e fortemente seguito dagli appassionati di rally. Proprio nella sua nazione, nel corso della prima settimana di giugno, Iveco Bus ha celebrato il 120° Anniversario dello stabilimento di Vysoké Mýto, sede principale di Iveco in Repubblica Ceca. Iveco è uno dei più importanti datori di lavoro nel Paese: il sito di Vysoké Mýto occupa oltre 3.100 dipendenti e fornisce lavoro ad altre 1.700 persone grazie a contratti di subappalto.
Per l’occasione Aleš Loprais sarà presentato alla stampa in qualità di componente ufficiale del Team, evidenziando con la sua presenza il forte legame tra Iveco e la Repubblica Ceca.
testoTrentacinque anni compiuti, nipote del grande Karel Loprais, vincitore di sei Paris –Dakar nella categoria camion, Aleš Loprais sarà affiancato dal navigatore catalano Ferran Marc, già noto al Team, e da un esperto meccanico di bordo del Team De Rooy. II pilota ceco guiderà un Iveco Powerstar di ultima evoluzione.
Ha commentato la notizia Pierre Lahutte, Iveco Brand President: “Siamo davvero molto orgogliosi di rafforzare ulteriormente il nostro legame con la Repubblica Ceca, dove Iveco rappresenta uno dei principali datori di lavoro. Lo stabilimento di Vysoké Mýto è infatti il più grande complesso di produzione di veicoli commerciali dell’Europa Centrale e dell’Est e tra le maggiori realtà produttive di autobus in Europa. Da oggi, Aleš gareggerà con i colori di Iveco e con quelli della Repubblica Ceca nel mondo e potrà contare sul tifo degli oltre 3.100 dipendenti di Vysoké Mýto”.
più di 160 Paesi garantiscono supporto tecnico ovunque ci sia un veicolo Iveco al lavoro.

Mescolare? E’ un arte

peer webSi parla spesso dei vantaggi del mescolatore nelle produzioni di calcestruzzo, una tecnologia al servizio della sicurezza, dell’ambiente e dell’efficienza aziendale. Con la premescolazione si ottiene un prodotto affidabile, resistente e duraturo, con benefici ambientali per la riduzione di emissioni gassose, e anche economici per le stesse imprese di costruzione e società di ready-mix. L’uso del mescolatore infatti, consente notevoli risparmi grazie a un utilizzo più efficiente degli ingredienti, al risparmio di carburante delle autobetoniere, e alla minore usura delle stesse. Ci troviamo a Pescantina (VR) per visitare un impianto di betonaggio Cifa che appartiene a Betonrossi spa, azienda tra i leader nella produzione di calcestruzzo preconfezionato e prodotti speciali.
testoL’impianto è un Cifamix 100, produzione giornaliera dai 500 ai 2000 m³ nelle fasi di “punta”, con skip per il carico degli inerti nel mescolatore, 4 silos per cemento, un gruppo inerti a 6 scomparti e un sistema di carico inerti tramite nastro inclinato e 4 tramogge interrate. Una grossa pala carica la benna di inerti e poi li versa nelle tramogge interrate e automatizzate. Le tramogge sono collegate a un nastro inclinato che trasporta gli inerti all’impianto, dove uno skip, tramite sistema di funi, solleva il materiale raggiungendo notevoli velocità di carico e lo ribalta nel mescolatore. Lì il materiale viene impastato con acqua e cemento per diventare calcestruzzo. Dalla sala di comando si gestisce l’uscita del calcestruzzo dal bocchettone del punto di carico, sotto il quale si posiziona l’autobetoniera per essere riempita. Quasi tutti gli impianti Betonrossi hanno il mescolatore, e di fatto l’azienda è stata “pioniera”, sul territorio nazionale, di questo sistema dimostrando che i calcestruzzi premescolati garantiscono miglior qualità rispetto a quelli a secco. Betonrossi ha acquisito numerosi impianti nel Nord Italia, molti dei quali marchiati Cifa, e anche tra quelli nuovi la scelta si è rivolta soprattutto all’azienda di Senago, che evolvendo da sempre la tecnologia dei modelli garantisce qualità e sicurezza. L’importante sfida di Betonrossi consiste nell’impostare tutti gli impianti di betonaggio su un’automazione avanzata, per far gestire dalle sale di comando degli impianti più strategici tutti i punti di carico della provincia di appartenenza. Proprio come accade a Pescantina, che gestisce gli impianti dell’area di Verona.
SinistraBetonrossi spa, il cliente, copre tutto il nord-est Italia con circa 40 impianti dislocati a Piacenza, Treviso, Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Mantova, Brescia, Modena, Trento, Bolzano, Milano, Cremona, Lodi e Parma. Automazione, prodotti speciali e presenza capillare sul territorio per una maggior vicinanza ai clienti sono i suoi punti forti. La sezione commerciale sul territorio ha con la clientela un ottimo rapporto di partnership, e oltre al calcestruzzo, su richiesta fornisce ai clienti anche un appoggio logistico per la ricerca di imprese e altre figure specialistiche. I punti di carico concentrati comportano un utilizzo razionale dei mezzi per il pompaggio. Il parco macchine di Betonrossi è costituito da pompe autocarrate, betonpompe e autobetoniere che appartengono a “padroncini”, che si spostano di continuo per rifornire il cliente in maniera rapida e precisa.
La gamma Cifamix, con produzione da 90 a 120 m³/h di calcestruzzo, è composta da impianti compatti, affidabili, con elevate prestazioni e rispettosi dell’ambiente, che garantiscono una produzione di calcestruzzo di qualità costantemente sotto controllo. La configurazione modulare risponde a richieste di installazione riguardanti esigenze di produzione e particolari condizioni climatiche. Infatti è possibile scegliere gruppi di mescolazione con mescolatore a doppio asse orizzontale o ad asse verticale, alimentati da skip a ribaltamento che non richiede fosse per l’installazione, prevede l’accoppiamento al modulo di stoccaggio e dosaggio inerti da 4-5-6 scomparti, con capacità da 100 a 300 m³ anche con doppia linea di produzione. I gruppi modulari hanno strutture di acciaio zincato a caldo prassemblate e precablate in stabilimento per assicurare facilità e rapidità di montaggio. Sistemi di automazione avanzati controllano il processo produttivo della centrale mediante PC/PLC con utilizzo semplice e intuitivo per l’operatore e un completo controllo gestionale e qualitativo della produzione.

Il noleggio? In Italia è (ancora) una start-up

Era per webdi Daniela Grancini

TestoUna bella affluenza quella registrata il 3 e 4 giugno all’Hotel Melia di Roma, sede scelta da ERA (European Rental Association) per la sua convention annuale, a sottolineare le potenzialità che il nostro Paese esprime nel settore del noleggio.

Roberto Nicoletti e Marzia Giusto di Assodimi/Assonolo
Roberto Nicoletti e Marzia Giusto di Assodimi/Assonolo

Non a caso il pomeriggio del 3 giugno è stato dedicato anche a un interessantissimo Focus sull’Italia, vero e proprio caso di studio per quanto riguarda le modalità e i contesti particolari in cui operano i noleggiatori.

Gian Luca Benci
Gian Luca Benci

A questo proposito sono stati illuminanti gli interventi che hanno caratterizzato questa sessione, a partire da quello di Gian Luca Benci di Assodimi il quale dopo aver elencato una serie di dati a confronto tra le rilevazioni Assodimi e quelle di ERA per quanto riguarda l’indice di penetrazione del noleggio in Europa e gli investimenti corrispondenti, ha rilevato che, nonostante tutto, il “feeling” per quanto riguarda l’industria delle costruzioni nel nostro paese ha un andamento positivo. Che la crisi sia servita da lezione a molti noleggiatori, indicando loro la strada da seguire per avere successo, cioè la professionalità?

Enrico De Rosa
Enrico De Rosa

Che il noleggio in Italia sia ancora in una fase di start-up è stato sottolineato anche da Enrico De Rosa di Officine Giuliano. Ma a chi scrive è sembrato di capire che i motivi non stiano solo nell’inefficienza del sistema, nella burocrazia, nei ritardi di pagamento della PA, nella difficoltà di accesso al credito….Certo, sono elementi indubbiamente importanti se è vero che, tanto per citarne uno, i tempi medi di pagamento in Italia sono di cinque volte maggiori che in Germania, di quattro rispetto agli UK e di tre rispetto alla Francia. Ed è anche per tutti questi “lacci e laccioli” che impediscono di fare business in santa pace che l’indice di penetrazione del noleggio in Italia è solo dello 0,65% rispetto al 2,7% del Regno Unito e all’1.65% della Francia. Ma a ben vedere, tutto questo potrebbe tradursi per noi in un vantaggio, considerate le grandi potenzialità di un mercato non maturo come il nostro e quindi aperto più di altri a sviluppi futuri.

Tarcisio Sciocco
Tarcisio Sciocco

Del resto, dall’estero guardano con attenzione a quanto accade da noi, come dimostra la “calata” in Italia nel 2011 del gruppo olandese Boels Rental, rappresentato a Roma dal responsabile in Italia Tarcisio Sciocco, che ha sposato in toto il progetto Quality Rent di Assodimi, che a me piace definire delle “tre A con l’accento”: sostenibilità, qualità, professionalità.

Insomma, quello che serve è un approccio culturale differente. E un nuovo concetto di professionalità che si traduce nell’acquisto di macchine che rispondono agli ultimi standard internazionali  in materia di emissioni, nel rinnovo costante della flotta, nell’adozione di tecnologie che migliorino le prestazioni riducendo i consumi

Ivano (a sinistra) e Carlo Buso
Ivano (a sinistra) e Carlo Buso

A questo proposito è doveroso citare l’intervento di Carlo Buso di Cofiloc, il più grande noleggiatore indipendente in Italia, con oltre 3200 macchine in flotta: l’istituzione della Cofiloc School è  un esempio concreto dell’impegno dell’azienda a preparare una nuova generazione di imprenditori del noleggio promuovendo anche la sostenibilità ambientale visto che la struttura è ospitata in un edificio degli anni ’60 riqualificato secondo criteri di rispetto ambientale.

Per concludere: è finito il tempo dell’improvvisazione e dell’approssimazione. Per fare profitti e creare valore, mettere semplicemente delle macchine a noleggio non basta. Ci vuole cultura, preparazione, curiosità, visione, determinazione, aggiornamento. In una parola: professionalità.

Riusciranno i noleggiatori di casa nostra a farne tesoro? La sfida è aperta. E si accettano scommesse.

ERA: così si promuove il noleggio di qualità
Michel Petitjean, segretario generale di ERA
Michel Petitjean, segretario generale di ERA

La mission principale di ERA è di promuovere il concetto di noleggio per poter facilitare una crescita continua dell’industria del noleggio con la creazione di un mercato Europeo aperto, con una velocità maggiore rispetto a qualsiasi mercato nazionale.

ERA_Logo_4CPer raggiungere tale obiettivo, ERA interviene a livello europeo in qualità di associazione rappresentativa del settore del noleggio delle attrezzature, integrando le azioni intraprese a livello locale dalle associazioni nazionali di categoria. La sua attività si concentra su 4 aree principali: Promozione del concetto di noleggio, Tecnologia delle attrezzature, Statistiche relative al mercato del noleggio, Sostenibilità

Una Wirtgen SP 25i su un’autostrada britannica

Wirtgen Slip PAver SP25iPer poter realizzare un intervento di stesa in condizioni molto difficili lungo l’autostrada britannica M6 nei pressi di Cannock si è fatto ricorso a una finitrice Wirtgen SP 25i e a un alimentatore Wirtgen ISF 25i (independent side feeder).

 

Si è trattato di un intervento stradale unico nel suo genere e il primo di questo tipo in Gran Bretagna. Eventuali lavori lungo questa arteria particolarmente sensibile sono infatti possibili solo entro determinate finestre temporali e in condizioni di spazio molto ristrette. In seguito a un’intensa fase di pianificazione il project manager Mark Gladwell ha optato per un cronoprogramma logistico studiato fin nel minimo dettaglio. Di giorno, durante le ore di punta del traffico, delle barriere temporanee in acciaio separano la banchina da modificare e la corsia contigua dal flusso veicolare. Nottetempo, quando il traffico diminuisce, la prima corsia e parti della seconda vengono chiuse al traffico per rendere disponibile una via di accesso per i mezzi d’opera. “Un progetto così delicato può essere eseguito solo con macchine e tecnologie molto sofisticate”, spiega Mark Gladwell. L’intervento è stato eseguito da una finitrice Wirtgen SP 25i affiancata da un alimentatore Wirtgen ISF 25i sviluppato sulla base dell’SP 25i per poter soddisfare i particolari requisiti richiesti da questo cantiere. “L’uso dell’ISF 25i come alimentatore laterale con nastro convogliatore brandeggiabile era l’unica soluzione atta a ridurre al minimo gli intralci alla circolazione e a garantire la sicurezza sia dell’operatore che degli operai in questo cantiere stretto”, prosegue Gladwell.

 

Wirtgen Slip PAver SP25iIl progetto complessivo comprende 16 km di nuova pavimentazione per una larghezza di 3 m circa e una profondità di 300 mm. Circa 14 000 m³ di calcestruzzo di classe C50 sono stati prodotti dall’impianto di confezionamento della Lafarge Tarmac a Walsall e forniti just in time in cantiere da autobetoniere da 8 m³ specificamente modificate. I camion speciali sono dotati di GPS e di un sistema automatizzato di monitoraggio e controllo della consistenza del conglomerato cementizio, per cui la qualità di calcestruzzo richiesta giunge in cantiere al momento giusto.

Arrivato in cantiere, il calcestruzzo viene scaricato dall’alto nella tramoggia dell’alimenta­tore ISF 25i per poi essere convogliato da due nastri trasportatori sincronizzati nella cassaforma scorrevole per pavimentazione della finitrice SP 25i. A causa delle particolari condizioni di cantiere descritte in precedenza, ogni notte la finestra temporale per eseguire i lavori era di sole sei ore. Per un avanzamento estremamente efficiente dei lavori era pertanto di importanza decisiva massimizzare la produttività in tale ristretta finestra temporale. Quindi ogni ora sono stati gettati in opera circa 32 m³ di calcestruzzo, cioè poco meno di 200 m³ in un turno di sei ore. I lavori sono stati suddivisi in 12 turni di lavoro consecutivi, seguiti da due giorni di riposo. Tutti gli altri materiali – per tutto l’intervento circa 300 t di armatura, 25 000 barre di legatura, 3000 barre di trasferimento, rinforzi e additivi stagionanti – devono essere forniti in cantiere sempre entro la stessa finestra temporale notturna. Una grande sfida anche dal punto di vista logistico.

SP 25i con AutoPilot Field Rover

Wirtgen Slip PAver SP25iLa compatta finitrice a casseforme scorrevoli SP 25i è una tuttofare multifunzionale quando si tratta di realizzare opere in calcestruzzo di alta qualità con il metodo inset, ad esempio strade strette, singole corsie di marcia, strade rurali e piste ciclabili. Tra le caratteristiche salienti della macchina multifunzionale vanno annoverati il grande comfort operativo, l’alta velocità di trasporto e di trasferimento e il motore parco nei consumi. Però la macchina presenta imbattibili vantaggi tecnico-applicativi ed economici proprio in combinazione con il Wirtgen AutoPilot Field Rover, presentato all’inizio del 2013 e insignito del premio dell’innovazione Bauma 2013. “Proprio gli interventi di posa in opera del calcestruzzo lungo strade strette o singole corsie di marcia sono un compito ideale per il nostro AutoPilot Field Rover”, spiega Martin Datzert, specialista nella vendita e nelle applicazioni delle finitrici a casseforme scorrevoli presso la Wirtgen Windhagen Vertriebs- und Service GmbH.

Il Wirtgen AutoPilot Field Rover consente per la prima volta di posare in opera il calcestruzzo in modo totalmente automatico e senza fili di guida. Ciò permette alle imprese di costruzioni stradali di eseguire le loro commesse in modo decisamente più semplice, più rapido e soprattutto più economico, dal momento che non devono ricorrere alla tesatura di fili di guida, molto onerosa in termini di tempo. La posa in opera senza filo di guida funziona anche in presenza delle più svariate condizioni di cantiere. Il ventaglio delle applicazioni possibili spazia dalla pavimentazione larga tre metri per una pista ciclabile fino alla barriera spartitraffico in calcestruzzo lungo un’autostrada. Se il profilo in calcestruzzo deve essere gettato in opera ai margini di una carreggiata stradale esistente, l’utente può calcolare sul posto nel giro di pochi minuti il tracciato ottimale del filo di guida virtuale. Per la prima volta è quindi effettivamente possibile sostituire il comune filo di guida. Questo vantaggio si è rivelato determinante, in particolare nell’intervento lungo l’auto­strada M6.

Partnership senza confini tra JLG e O.MEC

Da sinistra: Mariano Leoncini e Gianfranco Bronzini
Da sinistra: Mariano Leoncini e Gianfranco Bronzini

Tra gli incontri che il management JLG – Roberto Marangoni, senior sales director South Europe; Karel Huijser, general manager & VP EAME Access Equipment; Jonathan Dawson, senior director of sales EAME e Wilson Jones, President and Chief Operating Officer of Oshkosh Corporation – ha avuto nei giorni scorsi nella nostra Penisola, vi è stato quello con la O.MEC del Gruppo Bronzini ad Ancona.

Che si può definire il noleggiatore con “la flotta più arancione d’Italia”.

Un partner strategico e di lunga data, fortemente legato all’azienda americana con progetti di crescita a livello nazionale ed internazionale. Con questa visita, JLGha inteso ribadire il suo totale sostegno alle iniziative commerciali di O.MEC. sia sui mercati consolidati che in quelli emergenti. Un impegno concretizzatosi anche di recente con la trasferta di O.MEC a Mosca, dove ha incontrato lo staff locale di JLG – Oshkosh per pianificare una sempre maggiore penetrazione dell’azienda marchigiana in un’area nella quale è da tempo presente.

Ripristinare pozzi in città con Idrogeo

testodi Claudio Guastoni

In via De Monte, a Milano, vicino a viale Fulvio Testi, si sta svolgendo il ripristino di un vecchio pozzo di acqua potabile con diametro di 450 mm. Il lavoro è stato affidato a Idrogeo srl, impresa di Fiorenzuola d’Arda (PC) specializzata in ricerche idriche e perforazione di pozzi di piccolo e grande diametro. Marco Tiramani è l’operatore alla guida di una Geax EK110, perforatrice idraulica multifunzione, e in un momento di pausa, cortesemente ci spiega le fasi salienti di questo interessante intervento, il cui cantiere ha uno spazio talmente limitato che ha reso necessario il senso alternato alle auto che percorrono la via. Il pozzo, in origine profondo 170 m, era stato chiuso perché il tubo vecchio si stava rompendo e avrebbe fatto passare la sabbia mischiata all’acqua. Per renderlo attivo si dovrà effettuare una perforazione di 1200 mm e scendere fino a 110 m inserendo un tubo guida e in seguito la nuova tubazione.

per webIl braccio verticale monta un’attrezzatura elicoidale munita di denti nella parte più bassa: scavando attorno al tubo vecchio, la parte elicoidale raccoglie i detriti di scavo e, quando la colonna risale, li porta in superficie per poi rovesciarli nel cassone in attesa dello smaltimento. La colonna di manovra è composta da tubi lunghi 3 m ognuno dei quali viene spinto da una morsa gira-colonna fino a raggiungere la profondità desiderata. Questi tubi fungono da camicia di rivestimento e, man mano che scendono attorno alla colonna di manovra inglobano il tubo vecchio, successivamente tagliato con uno speciale utensile e poi sfilato. Giunti con lo scavo in profondità, viene posizionata la tubazione nuova e definitiva da 500 mm in acciaio inox.

SinistraPoi, tra il tubo nuovo e il tubo guida, vengono inseriti dei centratori in acciaio di spessore idoneo (saldati al tubo nuovo) per mantenere il tubo nuovo in posizione centrale, e nell’intercapedine che viene a crearsi è inserito del ghiaietto siliceo selezionato per impedire l’ingresso della sabbia. Poi ha inizio l’estrazione della colonna. Va precisato che fino ai 13 m di profondità viene utilizzata la Geax EK110, mentre dai 13 ai 110 m opererà una Massenza MI 45 a  circolazione inversa, e i detriti saranno estratti tramite un compressore collegato alla macchina. Sempre tramite l’aria compressa il pozzo verrà spurgato, e l’acqua sarà fatta circolare per renderla pulita. Infine si posiziona nel pozzo una pompa sommersa per i collaudi. Al termine dei lavori si estrae il tubo guida (o avampozzo) e si svolgono le opportune cementazioni. La Geax EK110 è una perforatrice idraulica multifunzione progettata per ottenere il più alto livello di versatilità, manovrabilità, produzione e affidabilità.

Parte dello staff Idrogeo: da sinistra Carlo Guareschi (assistente di cantiere), Marco Tiramani (operatore macchina), Paolo Ghezzi (camionista-gruista), Domenico Stoffa (capocantiere)
Parte dello staff Idrogeo: da sinistra Carlo Guareschi (assistente di cantiere), Marco Tiramani (operatore macchina), Paolo Ghezzi (camionista-gruista), Domenico Stoffa (capocantiere)

Eccezionale la sua capacità produttiva, comparabile con quella di macchine più grandi, mentre la sua eccellente stabilità e visibilità consente una grande manovrabilità in cantiere e assicura movimenti veloci, precisi e sicuri. Compatta e con un peso contenuto di 350 q, è molto simile a un normale escavatore, trasformato però dalla Geax ad hoc per questa tipologia di lavori, con un lungo braccio a cui è collegata la torre. Ciò consente di posizionare l’utensile in un ampio range di distanze rispetto al carro e permette la traslazione verticale indipendente della torre. Il carro base JCB JS210 NLC garantisce eccellente affidabilità e comfort all’operatore. Per eventuali problemi tecnici Idrogeo si rivolge alla casa madre Geax, che per i casi più semplici offre assistenza telefonica, oppure intervengono gli esperti tecnici direttamente in cantiere.