Home Blog Pagina 685

Regine di cuori

CAT_VOLVO_LIEBHERR (7)Una delle mie esperienze professionali più belle è stata sicuramente il test comparativo che aveva visto come protagoniste tre pale gommate.

Non tre pale qualsiasi ma tre macchine del calibro della Liebherr L566 2plus2, della Caterpillar 966H e della Volvo L150F.

Una due giorni svoltasi in Austria insieme a Massimo, ottimo operatore dalla sensibilità tecnica non comune, e che ci aveva visti insieme per una settimana intera.CAT_VOLVO_LIEBHERR (5)

Partenza dal Piemonte la domenica pomeriggio per arrivare in Austria in serata e, dopo due giorni passati nello stabilimento Liebherr di Telfs, ci aveva visti spostarci a Bischoshofen.

È proprio qui, a 60 km da Salisburgo, che Liebherr progetta e costruisce le sue pale gommate e la disponibilità di un confronto aperto sul campo ci aveva ben più che invogliati a muoverci per capire le specifiche soluzioni messe a punto da tre grandi costruttori che hanno sempre privilegiato la qualità.

CAT_VOLVO_LIEBHERR (4)I risultati dei nostri test furono allora pubblicati in un articolo decisamente corposo – sarebbe più corretto definirlo un vero e proprio dossier – uscito su più numeri per non monopolizzare gli spazi a disposizione.

A prescindere dai risultati, quello che mi è rimasto per sempre impresso nella memoria è sicuramente la capacità di questi grandi costruttori di saper gestire in modo corretto la tecnologia complessa che ruota attorno a una pala gommata.

Tre macchine che si collocano al top del mercato e che si distinguevano per soluzioni molto differenti fra loro.

CAT_VOLVO_LIEBHERR (3)La capacità di ognuno di loro, pur con macchine dall’anima così differente, di sapersi collocare al top del mercato, mi ha affascinato e insegnato che ogni costruttore ha una propria anima che cerca di cogliere le sfumature di ognuno di noi.

Caterpillar, Volvo e Liebherr sono sicuramente, oggi, tre marchi che tutti vorrebbero avere nel proprio parco mezzi. Ognuno di loro intercetta una parte ben specifica di mercato senza rinunciare a fare l’occhiolino ai clienti del diretto concorrente.

Una “sfida benevola” che vede ognuno di loro proporsi con macchine all’altezza delle migliori aspettative grazie a ingenti risorse investite in ricerca e sviluppo del prodotto.

CAT_VOLVO_LIEBHERR (2)Ma quello che ancora oggi mi è rimasto nel cuore – come insegnamento da non dimenticare mai – è sicuramente un grande rispetto per ogni costruttore.

Per tutti gli sforzi che si fanno all’interno di un’azienda per riuscire a intercettare le esigenze di un mercato in continuo cambiamento e per chi ogni giorno entra in un ufficio di progettazione e si confronta con una realtà in continuo movimento.

CAT_VOLVO_LIEBHERR (6)Un ricordo e un insegnamento professionale che saranno sempre la mia guida ogni giorno e che mi portano ad affrontare l’analisi di una macchina con quella sana voglia di imparare che non lascia mai nulla per scontato.

E che quindi mi porta a rispettare ogni competitor proprio perché dietro a ogni macchina e a ogni scelta c’è una persona che vi ha dedicato del tempo sia a progettarla, che a costruirla, che a sceglierla e usarla.CAT_VOLVO_LIEBHERR

Nomina in MAN Truck & Bus Italia

Marco Lazzoni (a sinistra) e GiancarloCodazzi
Marco Lazzoni (a sinistra) e GiancarloCodazzi

MAN Truck e Bus Italia  ha comunicato che, nel corso della riunione  del Consiglio di Sorveglianza, il Dott. Giancarlo Codazzi ha rassegnato le proprie dimissioni dalle cariche aziendali ricoperte. A decorrere dalla medesima data, l’Ing. Marco Lazzoni viene nominato Direttore Generale e Presidente del Consiglio di Gestione di Man Truck & Bus Italia spa.

Marco Lazzoni, 59 anni, è sposato con due figlie. Laureato in Ingegneria Chimica presso l’Università di Pisa, vanta una lunga esperienza nel settore dei veicoli industriali sia in Italia sia a livello internazionale avendo ricoperto negli ultimi venti anni ruoli di primaria responsabilità per prestigiosi marchi dell’industria automotive.

Un Genio 4×4 per 5

per webQuando il fondo stradale si fa più impegnativo e c’è l’esigenza di portare sul posto di lavoro non solo tutti i materiali e le attrezzature necessarie, un robusto telaio d’acciaio ed un ampio cassone possono non essere più sufficienti. In questi casi occorre sapere di potere inserire anche la trazione sulle quattro ruote in modo da affrontante più agevolmente ed in tutta sicurezza i terreni più sconnessi e di poter disporre di uno spazioso abitacolo per trasportare una piccola squadra di tecnici.

Per questo motivi alla versione Cabina Singola a 2 e 4 ruote motrici del nuovo pick-up Genio Cabina Singola, Mahindra affianca una versione Doppia Cabina con trazione integrale inseribile elettricamente, dotata di alcuni allestimenti specifici come un robusto roll-bar inserito tra l’abitacolo ed il cassone ed uno speciale paraurti posteriore che si adattano meglio ad un impiego particolarmente gravoso.

Equipaggiato con lo stesso collaudato 2.200 turbodiesel common-rail a 16 valvole dell’attuale gamma dei fuoristrada Mahindra Goa, ma dotato di un inedito cambio manuale a 5 marce, il nuovo pick-up Genio Doppia Cabina è realizzato sulla base di un robusto telaio d’acciaio scatolato che ne esalta le doti di trasporto (portata utile massima 925 kg). La moderna cabina di guida permette invece di disporre di un cassone lungo 1.620 mm (contro i 1.390 mm del precedente Bolero Loader).

Potenziali acquirenti del nuovo Mahindra Genio sono essenzialmente agricoltori,  tecnici specializzati, imprese edili e di assistenza tecnica. Tutte persone che oltre al rapporto prezzo/prodotto sono tradizionalmente molto attente alle caratteristiche funzionali ed operative di veicoli come l’affidabilità e la durata nel tempo e che ne non potranno fare a meno di apprezzare l’ampia superficie  di carico (1.620×1.660×490 mm, nel caso della versione Doppia Cabina).

TestoParticolare attenzione è stata dedicata dalla Casa indiana al comfort ed alla sicurezza degli occupanti. Tutti i pick-up Mahindra Genio sono dotati di serie di airbag anteriori frontali, anti-bloccaggio elettronico delle ruote in frenata (ABS), controllo elettronico di stabilità (ESP), climatizzatore, alzacristalli elettrici, chiusura centralizza con telecomando, controllo automatico della velocità di crociera (Cruise Control), dispositivo Start&Stop.

In vendita al pubblico al prezzo di 15.720 Euro (IVA esclusa), il nuovo Mahindra Genio Doppia Cabina si affianca alla versione Cabina Singola a 2 e 4 ruote motrici già disponibile da fine Aprile sul mercato europeo.

Tutti i nuovi pick-up Mahindra Genio distribuiti sul mercato europeo sono inoltre garantiti per 3 anni o 100.000 chilometri in tutti i Paesi dove è presente l’organizzazione Mahindra. I clienti possono inoltre  contare con un costo minimo sull’assistenza  stradale AXA 24 ore su 24 per tre anni e soccorso stradale con traino in tutti i Paesi dell’Unione Europea.

Brand Italia per il Ponte di Panama

AperturaBrand Italia, società in cui sono confluite dal 2014 tutte le precedenti attività di Harsco Infrastructure Italia, è diventata, all’interno del Gruppo, Centro di eccellenza per  il settore Hydropower e per le Infrastrutture, con un know how riconosciuto a livello mondiale. L’esperienza di anni di incessante attività nei maggiori cantieri del mondo, le conoscenze e le specializzazioni del pool di progettisti e di consulenti tecnici, hanno infatti portato la sede italiana a diventare il punto di riferimento per la progettazione di realizzazioni di alto profilo ingegneristico, oltre che in ambito Hydropower, anche nelle Infrastrutture, soprattutto nella costruzione di ponti e gallerie.

In un recente passato, il Gruppo – allora Harsco Infrastructure – si era già distinto per la realizzazione del ponte che attualmente, a livello mondiale, ha battuto più di un record: il Ponte russo di Vladivostok, ossia il ponte strallato che presenta oggi, nel mondo, la maggior lunghezza della campata centrale (1104 m) e gli stralli più lunghi, oltre a figurare al secondo posto, per l’altezza dei piloni, dopo il viadotto di Millau. Ultimato nel 2012, il ponte collega il porto di Vladivostok con Russky Island sul Bosforo Orientale.

Il Centro di Competenza di Brand Italia si sta ora cimentando in un’altra impresa molto complessa sul piano progettuale ed ingegneristico:  la realizzazione del terzo ponte sul Canale di  Panama, che si aggiunge ai due precedenti,  il famoso “Puente de las Americas” costruito nel lontano 1962 e il più recente “Ponte del Centenario”, ultimato nel 2005. Attualmente il Ponte delle Americhe e il Ponte del Centenario – entrambi sul versante del Pacifico – offrono gli unici tragitti possibili per attraversare il Canale.  Il nuovo ponte, che costituirà l’unico passaggio sul versante Atlantico, una volta completato, sarà destinato a raddoppiare la capacità di traffico.

Il ponte avrà una lunghezza complessiva di  4,6 km,  a 75 metri sul livello del mare.  Sarà realizzato  in cemento armato, su due piloni sdoppiati superiormente e con carreggiate  a quattro corsie. I piloni raggiungeranno un’altezza di 200 m. La realizzazione del terzo Ponte di Panama viene eseguita  dall’impresa francese Vinci Construction Grands Projets.

Per  questo importante progetto il Centro di Competenza di  Brand Italia ha affiancato l’impresa fin dalle prime fasi di analisi e valutazione del progetto, fornendo consulenza progettuale e assistenza in cantiere, oltre ad ingenti quantitativi di strutture provvisionali necessarie per il getto del calcestruzzo.

Lo staff tecnico di ingegneri Brand Italia ha dovuto studiare un sistema particolare di  casseforme rampanti che permettesse di tener conto delle variazioni dimensionali delle pile, in grado di portare un ponteggio di notevole altezza (10 m), con la possibilità di sollevare in quota il ferro d’armatura, in modo da poter eseguire i lavori di posa del ferro e di casseratura in elevazione.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Le esigenze del cantiere si sono rivelate per Brand Italia una vera e propria sfida: il ponteggio è infatti collocato sui pianali rampanti,  ad una notevole altezza e in presenza di forti velocità del vento. Il ponteggio presenta inoltre un sistema di scorrimento orizzontale che gli consente di  potersi allontanare ed avvicinare al filo di getto, adattandosi alle variazioni di sagoma delle pile. La situazione si complica ulteriormente  poiché l’impresa ha richiesto il dimensionamento del cassero per una spinta di getto di 60 kN/m2: una pressione elevata, che è stata prevista in funzione dell’utilizzo di un calcestruzzo piuttosto fluido. Tenendo poi conto del gran numero di boccole  di connessione del ferro d’armatura molto fitto, è stata  anche richiesta una bassa densità di legature al mq. Era poi fondamentale non eccedere nei pesi delle attrezzature, per  rimanere nelle portate delle gru.

Il problema principale del progetto era la necessità di  poter adattare il sistema di casseforme in quota, dal momento che uno dei vincoli era rappresentato dal non voler riportare a terra il cassero.

Considerando questi prerequisiti tecnici di  adattabilità e di peso, Brand Italia ha proposto un sistema di casseforme in acciaio e legno con un sistema di ponteggi  (Cuplok) agganciati ai  sistemi rampanti, molto versatili e abbastanza leggeri. La variazione di misure nei pianali rampanti ha imposto di prevedere dei sistemi con regolazione telescopica nei camminamenti, per evitare l’utilizzo di compensazioni che fossero semplicemente appoggiate e affiancate da un pianale all’altro. Questo sistema, in presenza di venti particolarmente forti, avrebbe infatti rappresentato un potenziale rischio per la sicurezza di chi lavorava in quota. E’ stato pertanto studiato un particolare sistema che consente al pianale di allungarsi o di accorciarsi.

L’intero progetto è stato seguito dal Global Engineering Center di Brand Italia, le attrezzature sono state vendute con l’opzione di buy back, ma alcune sono state fornite direttamente dalla filiale di Panama. Le soluzioni di casseforme speciali sono state preassemblate nelle sedi Brand Italia di Turate e di San Donà. La dotazione di casseforme fornite è di ca. 4.000 mq. I pianali di sostegno che, oltre ai casseri, portano i ponteggi traslabili per il montaggio del ferro, sono 42 esterni e 11 interni. Le altezze di lavoro su cui vengono utilizzati i pianali, variano da 2,50 m a più di 65 m.

Marangoni amplia la gamma per il cantiere

per webMarangoni Earthmover Tyres, divisione del gruppo Marangoni specializzata nella ricostruzione di pneumatici movimento terra, annuncia l’ampliamento della propria gamma di pneumatici ricostruiti Marix destinati al segmento cava-cantiere, con l’introduzione nelle misure 775/65R29 e 875/65R29 del profilo MADN, realizzato con tecnologia recaflex e avente profilo maggiorato E4 e L4.

Si tratta di un profilo non direzionale, impiegato su dumper articolati e pale, caratterizzato da eccellente trazione ed elevata resistenza ai tagli e alle lacerazioni che possono verificarsi durante la lavorazione. Il battistrada “autopulente” è caratterizzato da una scultura profonda e massiccia che conferisce al profilo stabilità anche su terreni inconsistenti (fango) e resistenza in presenza di terreni sconnessi e aggressivi (pietre/rocce).

Marangoni Earthmover Tyres, grazie alla flessibilità del proprio centro Ricerca e Sviluppo e alla stretta collaborazione con il cliente, si contraddistingue per la capacità di personalizzare i propri prodotti, andando oltre alla semplice offerta del profilo più appropriato per la specifica applicazione, ma proponendo disegni realizzati tenendo conto anche della carcassa da ricoprire, della profondità scultura e del conseguente diametro esterno della copertura. L’impiego di mescole specificatamente studiate per le singole applicazioni consente  di soddisfare ulteriormente le precise esigenze degli utilizzatori.

MADNIn un settore, quello cava-cantiere, in cui l’evoluzione del prodotto è molto forte, Marangoni punta dunque a rafforzare la propria offerta attraverso lo sviluppo di pneumatici pensati per soddisfare la domanda degli utilizzatori più esigenti, con profili, carcasse e mescole personalizzate in base alle diverse caratteristiche di impiego e alle necessità degli utenti.

Attraverso un processo di ricostruzione di qualità e fortemente orientato al cliente, i pneumatici Marix Marangoni riescono a garantire performance eccellenti, se paragonate a quelle dei pneumatici nuovi di marchi premium, permettendo quindi una forte riduzione del costo orario e rappresentando la risposta più puntuale alle richieste di efficienza e risparmio del mercato. Oltre a porsi come un’ottima soluzione per la seconda vita delle coperture dei marchi primari, i pneumatici ricostruiti Marix si rivelano essere anche estremamente competitivi nei confronti degli pneumatici budget asiatici, avendo un costo orario di utilizzo di molto inferiore a questi ultimi.

L’installazione presso lo stabilimento di Rovereto (Italia), di una macchina che si avvale della tecnologia sherografica per individuare tutti i possibili difetti, sia nella fase di verifica iniziale che in quella finale sul prodotto ricostruito, migliorerà ulteriormente i già alti standard qualitativi dei pneumatici ricoperti per movimento terra Marangoni Marix.

Hamm H 5i e H 7i: ideali per il noleggio

 

per webI nuovi rulli compattatori di Hamm hanno un peso complessivo di 4,5 t (H 5i) e di 8 t (H 7i). Con queste due new entry Hamm non ha voluto realizzare una “versione ridotta” dei già noti modelli della serie H, ma riprogettare e ricreare da zero una categoria a se stante, i cui componenti soddisfano tutti i requisiti delle macchine compatte di alto livello. Una sostanziale novità è offerta dal sistema di trasmissione: le ruote, infatti, non sono più azionate da un assale posteriore, ma da motori ruota. Questa caratteristica conferisce ai rulli una capacità di risalita straordinariamente elevata e un’altezza libera da terra notevolmente maggiore rispetto ai modelli precedenti.

Il nuovo sistema di trasmissione offre un ulteriore vantaggio: entrambi i rulli sono particolarmente corti, soprattutto nel caso del modello H 7i che con una lunghezza di circa 4,40 m è il rullo più corto al mondo in questa categoria di peso. La forma costruttiva compatta, abbinata allo sterzo oscillante articolato a 3 punti e a un passo accorciato, garantisce ottime caratteristiche di marcia e maneggevolezza. Per questo i due compattatori sono ideali per l’impiego in cantieri di dimensioni ristrette.

TestoIl sistema di azionamento semplice e lineare dei nuovi rulli entusiasmerà le imprese edili e le aziende di noleggio macchinari: il quadro di comando è infatti ripreso da quello impiegato nell’HD CompactLine, una serie più che apprezzata a livello mondiale. Il volante consente la massima visibilità e un facile acceso al quadro. Pulsanti autoilluminanti, pittogrammi univoci e disposizione logica consentono di azionare la macchina senza esitazioni anche durante le ore notturne.

Il nuovo sistema “start e stop”, disponibile in via opzionale, riduce il consumo di gasolio spegnendo automaticamente il motore in determinate circostanze, per es. in caso di arresto prolungato della macchina. A tal proposito il sistema è dotato anche di filtro antiparticolato diesel (DPF), studiato per soddisfare i requisiti legati alla depurazione dei gas di scarico.

 

 

Grazie alla costruzione compatta, al sistema di azionamento estremamente chiaro e agli optional, come l’interfaccia telematica o il motore “start e stop”, entrambi i compattatori sono perfetti come macchinari da noleggio. Anche in caso di utilizzo saltuario del modello H 5i o H 7i, il rullista viene guidato al meglio nel compiere qualsiasi manovra grazie all’agevole disposizione dei comandi e alla conformazione della cabina. Inoltre ogni operatore può regolare senza problemi il sedile in base alla propria altezza e corporatura. I rulli compattatori sono altamente performanti e in grado di compattare in modo affidabile anche su terreni particolarmente impegnativi.

Nuove seghe circolari da Bosch

per webGrazie alla nuova geometria degli ingranaggi con riduzione a due velocità, le seghe circolari GKS 55+ G Professional e GKS 55+ GCE Professional Bosch offrono una profondità di taglio superiore del 15% a parità di dimensioni della lama. Con questa soluzione, l’alberino ingranaggio con appoggio centrale è molto più compatto rispetto a quello dei sistemi tradizionali; il secondo alberino è sfalsato lateralmente verso l’alto, senza ingombrare l’asse di taglio. Questi utensili offrono, quindi, a carpentieri, posatetti, falegnami e posatori di strutture in cartongesso una gamma di applicazioni ancora più estesa, mantenendosi nel contempo leggeri e maneggevoli.

SinistraLe nuove seghe circolari offrono grande precisione agli artigiani: la «G» nella denominazione del prodotto sta infatti per «guide rail» (binario di guida), indicando che entrambi gli utensili sono ottimizzati per il sistema di binari di guida FSN Professional Bosch. Il robusto basamento in alluminio pressofuso è provvisto di due scanalature, fresate con precisione, che rendono gli utensili compatibili anche con sistemi di binari di altri fornitori. Il centro di rotazione della GKS 55+ G Professional e della GKS 55+ GCE Professional è stato scelto in modo da mantenere identica la posizione della lama durante i tagli a 45° e a 90°, consentendo di eseguirli, così, con lo stesso binario di guida.

Entrambe le seghe circolari consentono una profondità di taglio di 63 mm e pesano solo 3,8 kg. I loro potenti motori garantiscono un rapido avanzamento del lavoro: la GKS 55+ G Professional dispone, infatti, di 1.200 Watt, la GKS 55+ GCE Professional di 1.350 Watt. Gli utensili offrono, inoltre, il sistema «Constant Electronic» e una preselezione del numero di giri su 6 livelli. Così, anche nei tagli in profondità in materiali duri, mantengono una velocità costante, risultando adatti per tagliare diversi materiali: dal legno ai metalli teneri come l’alluminio e l’ottone, fino ai materiali plastici sensibili al calore. Entrambe le seghe circolari offrono anche una funzione di freno motore, che arresta l’utensile in pochi secondi dopo lo spegnimento, proteggendo l’utilizzatore e il materiale.

Gli escavatori non sono tutti uguali!

ESCAVATORI (6)Nelle poche pause che mi permette il mio lavoro, ho letto un giorno in un gruppo Facebook di appassionati un’affermazione che mi ha fatto letteralmente saltare sulla sedia.

A parte il rischio di rovesciarmi addosso il pranzo veloce che stavo consumando, ho avuto la forte tentazione di entrare nella discussione e di ribattere.

Mi è però venuto in mente uno splendido proverbio che recita “Puoi travestire un asino da cavallo ma prima o poi raglierà”.

Ho pensato che sarebbe stato meglio lasciarlo ragliare e che, tutto sommato, avrei potuto ribattere il mio pensiero in modo più articolato da questa sede.

ESCAVATORI (5)Questa persona, che dovrebbe essere un operatore del settore, ha affermato che gli escavatori provengono da una sola azienda che costruisce un prototipo che poi viene venduto ai vari costruttori che apportano minime modifiche per la personalizzazione.

Tutto nasce da una discussione imperniata sulla dimensione dei cofani di alcuni escavatori idraulici presenti sul mercato.

I commenti sono stati di ogni tipo ma uno degli elementi che emerge chiaramente è che alcuni pensano che gli escavatori siano sostanzialmente tutti uguali e che nascano da una sola mente pensante.

In secondo luogo altri giudicano l’estetica senza entrare nella funzionalità (i due elementi dovrebbero sempre essere uniti in ogni oggetto della nostra vita quotidiana).ESCAVATORI (4)

Altri ancora non hanno minimamente idea di come funzionino i moderni motori a gasolio che permettono il funzionamento di una macchina.

Ovvio, non tutti siamo portati ad approfondire tematiche tecniche ma – accidenti! – un buon operatore dovrebbe saper andare oltre l’aspetto estetico della propria macchina e valutare soluzioni tecnologiche, idraulica, motori , particolarità di un marchio rispetto a un altro.

Prima di tutto gli escavatori non sono tutti uguali.

Le soluzioni idrauliche, anche se spesso adottano componenti di pochi costruttori, sono molto diverse da macchina a macchina.ESCAVATORI (3)

La sensibilità dei servocomandi, la cabina, le scelte motoristiche, le scelte dei bracci, gli allestimenti, i carri…ogni singolo elemento nasce da precise scelte progettuali.

Il fatto che molti escavatori si somiglino non significa però che siano tutti uguali. Il mercato detta delle precise esigenze a cui i costruttori, pena l’esclusione automatica per mancanza di offerta, devono ovviamente adeguarsi.

Ma a partire dalla disposizione dei comandi in cabina, fino alla capacità del serbatoio idraulico, nulla è lasciato al caso e nulla deriva da “un unico modello” a cui effettuare alcune “semplici modifiche”.

Le stesse discussioni sulla dimensione dei cofani lasciano il tempo che trovano se ci limitiamo al mero aspetto estetico.

Dietro ci sono specifiche scelte tecniche in tema di motori che non possono lasciarci indifferenti e che richiedono di essere capite per mille motivi.

Primo fra tutti per una corretta manutenzione. Perché ogni soluzione motoristica, oggi, comporta una grande attenzione che parte da piccole cose come la pulizia del gasolio o dei contenitori per l’AdBlue, fino a operazioni più difficili come la gestione della rigenerazione dei filtri antiparticolato.

Dire che gli escavatori sono tutti uguali solo perché esteticamente sono simili significa essere superficiali, aver capito poco delle macchine che si usano tutti i giorni e, cosa ancora più grave, affrontare il proprio lavoro senza quella professionalità che oggi è assolutamente richiesta a un operatore serio e qualificato.

Buon lavoro!…ma solo ai veri  professionisti!ESCAVATORI

Un Arocs tutto di LEGO

per webDopo Unimog, prosegue la collaborazione tra Mercedes-Benz Truck e LEGO. “Nella nuova gamma Mercedes-Benz Truck che abbiamo iniziato lanciare nel 2011, un veicolo in particolare si è distinto come potenziale protagonista per un nuovo progetto di collaborazione con LEGO: Arocs 3245 ribaltabile”, ha dichiarato Michael Dietz, Responsabile Marketing Mercedes-Benz Truck. Con un totale di 2.793 parti, la batteria che permette il controllo elettronico e vari componenti pneumatici, il veicolo da cantiere della Stella è uno dei modellini più complessi della gamma LEGO Technic.

Per garantire la massima fedeltà del modellino, il Senior Manager di LEGO, Niel Henrik Horsted, ha visitato di persona insieme al suo team lo stabilimento di produzione Mercedes-Benz Truck di Wörth.

“Mercedes-Benz Arocs è il veicolo perfetto per LEGO Techinc”, ha dichiarato Horsted. Per gli sviluppatori, l’attienza con il modello reale e la funzionalità, insieme all’abilità necessaria per costruire il modellino, sono stati gli elementi alla base del progetto. Meticolosa attenzione è stata rivolta ai dettagli al fine di rendere il truck davvero unico. Il modellino è alto 31 cm, largo 14 cm e lungo 54 cm.

Il cantiere del futuro? E’ sostenibile

ApèerturaChi apre un cantiere produce residui che devono essere organizzati e gestiti. Il cantiere sostenibile è il luogo in cui questi residui possono essere trasformati in risorsa, attraverso metodologie, strumenti e tecnologie che saranno mostrati a SAIE Smart House in due iniziative speciali: R come CantieRe e Area Demo.

“R come Cantiere” è un’iniziativa di SAIE, realizzata in collaborazione con FE.DA, con l’obiettivo di sensibilizzare il mondo dell’edilizia rispetto al concetto di cantiere sostenibile incentivando “Riduzione”, “Raccolta”, “Reimpiego”, “Recupero” e “Riciclo” dei materiali per l’edilizia. Patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è articolata in tre distinti spazi: un’area espositiva, un luogo per incontri di approfondimento e una mostra.

L’area espositiva di R come CantieRe sarà la vetrina di prodotti, macchinari, servizi, tecnologie volte alla gestione dei rifiuti, all’apertura alla chiusura del cantiere.

Una serie di approfondimenti tratteranno le tematiche connesse alla demolizione selettiva e qualificata, alla selezione differenziata, allo stoccaggio, al trasporto, al rispetto formale delle norme e alle soluzioni innovative per poter cogliere le opportunità offerte da una corretta gestione dei rifiuti prodotti in cantiere.

La mostra infine sarà dedicata alla necessità di un corretto approccio alla gestione del proprio scarto professionale.


L’Area DEMO

10La gestione dei rifiuti da demolizione e costruzione nel cantiere edile è una delle urgenze che attualmente, grazie alla normativa e disciplinari in essere sul territorio nazionale, sta raccogliendo sempre più interesse ed attenzione all’interno del mondo dell’edilizia.

Area DEMO è uno spazio in area 48 dedicato a dimostrazioni in ‘action’ dell’intera filiera e della fase di trasporto del materiale: demolizione selettiva degli edifici, movimentazione dei rifiuti, con macchinari, prodotti, attrezzature specifiche per la selezione, la frantumazione, la movimentazione e il trasporto dei residui.

Il programma degli incontri tematici

saie-2015Mercoledì 14 ottobre 2015 Incontro istituzionale I rifiuti edili una risorsa del settore

Giovedì 15 ottobre 2015 Incontro tecnico Interventi di ristrutturazione: – separazione materiali – gestione, conferimento, modulistica

Venerdì 16 ottobre 2015 Incontro tecnico Interventi di demolizione e ricostruzione totale – demolizione selettiva – gestione e conferimento rifiuti