Home Blog Pagina 572

AAA Concessionario cercasi da HHIE

per-webHyundai Heavy Industries Europe (HHIE), ampiamente conosciuta nel mercato europeo delle macchine da cantiere, intende espandere la propria rete di concessionarie in Italia. Dopo i successi ottenuti in altri paesi europei, HHIE vuole ampliare la propria rete di concessionari regionali indipendenti per proporre la nuova gamma di escavatori, pale gommate e mini escavatori sul mercato italiano.

Di recente immissione sul mercato,  la nuova serie HX/HL  utilizza motori diesel conformi allo Stage IV, con emissioni di scarico ridotte e un minor consumo di carburante. Oltre al cambiamento del motore, sono degni di nota numerosi altri aggiornamenti a partire dalle funzionalità della cabina come il cruscotto e il quadro della strumentazione fino al design esterno e al controllo idraulico.

testoAlain Worp, direttore vendite macchine da cantiere di HHIE, afferma: “La nuova serie è tecnologicamente avanzata, estremamente confortevole e talmente resistente da permettere agli operatori da spingere al limite le prestazioni. Hyundai è costantemente alla ricerca di soluzioni in grado di soddisfare le esigenze dei propri clienti e garantire il successo della gamma delle macchine da cantiere. Per questo motivo abbiamo intenzione di rafforzare la rete di concessionari in Italia”.

Chiunque sia interessato a stabilire una collaborazione, contattate Tim van Meerbergen, responsabile vendite macchine da cantiere di Hyundai Heavy Industries Europe, all’indirizzo Tim.Vanmeerbergen@hyundai.eu (preferibilmente in inglese).

IPAF ad Ambiente Lavoro: sicurezza in primo piano

testo22La fiera  Ambiente Lavoro è ai blocchi di partenza: aprirà, infatti, i battenti Mercoledì 19 ottobre presso il Padiglione 36 di Bolognafiere. IPAF  (International Powered Access Federation) sarà presente con uno stand (A38) e uno spazio adiacente in cui ha organizzato seminari e incontri.

per-webQui, coadiuvati da alcuni illustri professionisti del settore, i responsabili di IPAF cercheranno  di affrontare con la consueta professionalità, alcuni dei temi “caldi” che riguardano chi lavora in quota, chi controlla i cantieri e chi progetta nuove efficienti e sicure soluzioni che prevedono l’uso dei mezzi di accesso aereo.
La fiera di Bologna, inoltre, sarà l’occasione per presentare i nuovi rivoluzionari strumenti didattici IPAF per l’Italia, con i quali saranno effettuati i corsi operatori PLE sia in modalità e-learning, sia in aula con i nostri istruttori per la parte teorica. Sarà presentato anche il nuovo corso per le piattaforme a colonna (PLAC).
Allo stand ci saranno due PLE: una ECO 2.2  di JLG e una OPTIMUM 8 di Haulotte. Ci saranno anche due manichini attrezzati con i DPI più idonei per lavorare in cesta, a cura dei soci SPANSET e CAMP.

Ci auguriamo tutti che  questa manifestazione possa dare ancora una volta l’avvio  a un nuovo modo di affrontare la sicurezza e la formazione rivolta a chi utilizza macchine che, ricordiamo, sono sicure, ma vanno conosciute bene, per non correre rischi durante il loro uso.

IPAF promuove in tutto il mondo e nel modo più ampio l’uso sicuro ed efficace dei mezzi mobili di accesso aereo – fornendo consulenza ed informazioni – influenzando ed interpretando legislazioni e norme – con le sue iniziative per la sicurezza ed i suoi programmi di formazione. E’ una organizzazione senza scopo di lucro di proprietà dei suoi soci che comprende produttori, società di noleggio, imprese ed utilizzatori.

Grandi manovre

per-webCosa sta succedendo nel mondo delle macchine compatte? Certo sono in molti a chiederselo, alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno connotato il mercato di mini & C , scompigliando alleanze antiche e creandone di nuove.  Ma andiamo con ordine. Alla fine di agosto arriva in redazione un comunicato congiunto che annuncia che Caterpillar si separa consensualmente da Wacker Neuson dopo un matrimonio durato sei anni grazie al quale i modelli Cat fino alle 3 ton di peso operativo, venivano prodotti da Wacker Neuson nello stabilimento di Horsching, in Austria. Caterpillar (che storicamente non è mai stata una specialista nella produzione di questa tipologia di macchina, nata in Oriente, culla della miniaturizzazione), si concentrerà sul business dei mini escavatori sfruttando le location produttive e il team di progettisti esistenti. 5 dei modelli correnti (301.4C, 301.7D, 301.7D CR, 302.2D e 3024D) costruiti da Wacker Neuson cesseranno di essere prodotti a metà 2018 mentre il 302.7D CR alla fine del 2019.

testoPer un matrimonio che si scioglie, subito se ne celebra un altro: ed ecco allora che a metà settembre arriva la notizia dell’accordo esclusivo Case/Hyundai (della durata di dieci anni con possibilità di rinnovo triennale) per la produzione e lo sviluppo di miniescavatori.  CNH Industrial avrà tra l’altro l’opportunità di produrre modelli di miniescavatori fino a cinque tonnellate nei propri stabilimenti e di approvvigionarsi di prodotti finiti sopra le cinque tonnellate.

Infine, agli inizi di ottobre, viene completata l’acquisizione di Terex Compact Germany da parte di Yanmar (costo complessivo 60 milioni di US $).

testo-2Da queste “grandi manovre sui piccoli” che non sono proprio quelle del bel film di René Clair del 1955, si evincono un paio di considerazioni. Quella dei mini sotto le 3 ton è una fascia affollatissima, con margini di redditività sempre più bassi. E’ quindi logico che si scateni un gioco di alleanze per far sì che, in una torta sempre più risicata, ci sia posto per tutti (o quasi). La scelta di Caterpillar è quindi più che motivata: chi non ha il “mini” nel dna, dopo aver capito da uno specialista di settore “come si fa”, ha deciso di sfruttare le proprie risorse (di uomini e di poli produttivi) per produrre in proprio quello che prima erano altri a fornire. E anche le altre alleanze sono chiaramente volte a ottimizzare le piattaforme produttive, offrendo gamme di macchine compatte che abbiano anche un rapporto prezzo/prestazioni conveniente. L’obiettivo? Massimizzare gli investimenti, concentrare le risorse (soprattutto quelle in Ricerca e Sviluppo) contenere i costi (e i prezzi per l’utilizzatore finale), aumentare i volumi. Insomma, alla fine il cuore degli operatori non batterà più per il marchio del cuore (chiedo scusa per il gioco di parole), ma privilegerà la convenienza, l’opportunità commerciale, la fiducia nel concessionario.

Frutto anche questo della sharing economy, dove, semplificando al massimo,  si rinuncia a qualcosa di personale per ottenere un risultato migliore per tutti? Per fare massa critica? In un momento in cui molti costruttori si stanno chiedendo se sia ancora conveniente produrre i mini, si scompaginano le vecchie logiche di concorrenza e ne subentrano altre di convenienza, gli antichi competitor non si guardano più in cagnesco, si collabora, si ottimizza, si adottano piattaforme comuni di ingegnerizzazione. Del resto, le storiche alleanze del passato, proprio a questo miravano. Solo che si sono infrante perché non erano ancora maturi i tempi per una duratura condivisione, in nome del business. Adesso lo sono.

Iveco: nuova sede per Saicar

per-webÈ stata inaugurata a Massafra (Ta) la nuova sede di Saicar spa, dal 1987 storica Concessionaria di Iveco che opera nella sede di Lecce in Puglia, per le province di Brindisi, Lecce e Taranto. Massafra rappresenterà un punto di riferimento per il territorio provinciale di Taranto. Al taglio del nastro erano presenti Giulio Musca, Presidente del Consiglio di Amministrazione, con i figli Angelo, Antonio e Francesco, istituzioni, industriali e numerosi clienti. Per Iveco hanno partecipato all’inaugurazione Mihai Daderlat, Business Director Italy & Mediterranean Area e Alberto Rota, Network Manager.
sinistra“L’inaugurazione di oggi è un segno tangibile dello spirito imprenditoriale di Saicar Industriali,– ha commentato Mihai Daderlat – una Concessionaria che da sempre rivolge lo sguardo al futuro, con determinazione e coraggio. La famiglia Musca da tempo persegue l’obiettivo di avere un maggior presidio territoriale, avendo compreso le esigenze dei clienti che danno vita al tessuto aziendale locale”.
L’inaugurazione della sede di Massafra rappresenta inoltre un’ulteriore conferma della capillarità della rete distributiva Iveco che, con i suoi 123 punti vendita in Italia, gli oltre 530 punti di assistenza e le 466 officine autorizzate dimostra concretamente di essere sempre vicino ai propri clienti.
La nuova sede è stata realizzata per offrire un unico punto di riferimento delle eccellenze di Iveco: dalla vendita di veicoli nuovi e usati, ai servizi di post-vendita di assistenza, reperimento e distribuzione dei ricambi. La sede di Massafra si estende su un piazzale complessivo di 6.500 mq, con una superficie coperta di 1.500 mq, di cui 1000mq destinati all’officina e 500mq dedicati al magazzino ricambi. Sono stati inoltre predisposti degli uffici dedicati al commerciale e all’amministrazione, una sala d’attesa per i clienti d’officina. Nell’area esterna insiste un’ampia zona dedicata all’esposizione dei veicoli commerciali e industriali.
centroNella stessa giornata è avvenuta la consegna di un’importante fornitura al cliente Igeco Costruzioni spa, nella persona di Tommaso Ricchiuto. La fornitura riguarda sei Trakker, modello AD410T50, allestiti con ribaltabili posteriori e due Daily modello 35C11, doppia cabina, che saranno impiegati per i lavori sull’intero territorio nazionale. Sono stati inoltre consegnati dieci Eurocargo, di cui quattro, modello ML180E28P, e sei modello ML140E22P, oltre a due Daily, 35C11, tutti destinati al servizio di ecologia per il comune di Manduria (TA).
Igeco Costruzioni spa opera nel settore delle costruzioni generali da quarant’anni nell’ambito delle opere edili, stradali, idrauliche e marittime su tutto il trasporto nazionale.

Cava di Trezzano: scavi impatto zero

pee-webSono terminati i lavori di scavo realizzati da Cava di Trezzano (una delle principali realtà del Nord Italia per produzione di sabbia, movimento terra, scavi e demolizioni) nell’ambito del progetto di realizzazione dello store Esselunga che sorgerà in viale Famagosta a Milano. Durati circa quattro mesi, gli scavi hanno movimentato 80 mila metri cubi di terra, materiali vari, sabbia e ghiaia.

“Siamo molto soddisfatti di questo lavoro, ha commentato Marco Lavatelli, amministratore delegato di di Cava di Trezzano, soprattutto perché è risultato essere a ‘impatto zero’, in quanto tutto il materiale è stato riciclato”.

testo“La terra e i materiali presenti negli strati più superficiali (fino a quattro metri di profondità), ha proseguito Marco Lavatelli, sono stati destinati infatti ad altri cantieri, tra i quali quello di risistemazione dell’ex area Expo, mentre l’aggregato misto di sabbia e ghiaia degli strati inferiori (fino a otto metri di profondità) è stato trattato dai nostri impianti di Cava di Ronchetto e sarà interamente utilizzato per la produzione del calcestruzzo necessario ai lavori di palificazione e di sottofondo dell’edificio che ospiterà il nuovo supermercato”.

Nata all’inizio degli anni 60, Cava di Trezzano ha oggi un fatturato di circa 10 milioni di euro che ne fa una delle più importanti realtà de Nord Italia nella produzione di sabbia. È inoltre attiva nel settore del movimento terra e demolizioni (fornendo soluzioni integrate per lo smaltimento di terre e rocce da scavo), nel riciclo di inerti (nel 2010 è stato inaugurato il polo di Trecate, in provincia di Novara, con una superficie di 300 mila metri quadrati) e dello smaltimento di rifiuti, da cantiere e non (polo di Limbiate, nord Milano, inaugurato nel 2013).

 

Il gruppo Romani sceglie OM STILL

per-webIl Gruppo Romani Industrie Ceramiche, azienda specializzata nella produzione di piastrelle per tutte le esigenze architettoniche dall’interior design alle soluzioni per l’edilizia contemporanea, rinnova la flotta passando dai carrelli diesel alla tecnologia elettrica OM STILL. La scelta di dotarsi di 45 nuovissimi carrelli elettrici dimostra la sensibilità del Gruppo Romani, che opera sul mercato attraverso diversi brand Serenissima, Cir, Cercom, Isla e Cerasarda e serve oltre 6mila clienti in 91 Paesi, verso la riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale.

“Abbiamo scelto i carrelli OM STILL dopo un’attenta selezione che ha coinvolto quattro tra i maggiori player del settore – dichiara Giorgio Romani presidente del Gruppo Romani –, i cui mezzi sono stati testati dai nostri addetti. Sono stati gli stessi operatori a preferire i prodotti OM STILL, giudicati i migliori in termini di comfort di guida, sicurezza e totale assenza di esalazioni in cabina di guida. La dotazione di serie del programma Blue-Q che garantisce un ulteriore risparmio energetico rispetto ai carrelli elettrici della concorrenza, la facilità di estrazione laterale della batteria a cabina chiusa e l’innovativo sistema FleetManager 4.X sono stati determinanti nella scelta finale.”

testoI nuovi RX 20 e RX 60 saranno dislocati presso tre stabilimenti Romani in provincia di Reggio Emilia e nell’impianto produttivo di Olbia, dove verranno utilizzati soprattutto per la movimentazione logistica delle preziose ceramiche prodotte dal Gruppo: un impiego gravoso e dai ritmi sostenuti, che richiede massima precisione oltre che accorgimenti particolari per garantire la sicurezza delle macchine e degli operatori. Per soddisfare queste esigenze i carrelli sono stati dotati di soluzioni di sicurezza accessorie come la Safety Light posteriore e anteriore – un sistema che facilita l’individuazione del carrello da parte degli altri operatori prevenendo potenziali collisioni -, il rallentamento della macchina in funzione dell’angolo di sterzo e, per garantire una piena visibilità in ogni occasione, uno specchio panoramico e cabine provviste di un’ampia superficie vetrata.

Inoltre, il Gruppo Romani ha deciso di adottare l’innovativo sistema FleetManager 4.X, un software che consente di efficientare la gestione della flotta verificando l’effettivo utilizzo di ciascun mezzo, così da programmare una rotazione utile ad evitare l’eccessivo logorio di alcuni carrelli a fronte del poco utilizzo di altri. Il FleetManager 4.X è anche in grado di monitorare tutti gli accessi alle macchine, responsabilizzando così gli operatori ad usarle correttamente e permettendo perfino di impostare parametri d’accesso o di guida del mezzo in funzione del conducente che lo sta in quel momento utilizzando.

Alpha 330: nuova generazione di filetti

Rock ToolsIl nuovo filetto Alpha 330 di Sandvik nasce con lo scopo di incrementare la produttività della perforazione nella fase di scavo in sotterraneo.
Questo nuovo sistema è stato sviluppato con particolari caratteristiche che permettono di ottimizzare la trasmissione dell’energia dalla perforatrice alla roccia, garantendo così una maggiore efficienza, accuratezza ed un notevole risparmio economico.
Il nuovo filetto Alpha 330 ha un design innovativo, che affianca il classico filetto R32, introdotto da Sandvik negli anni ’50 quando la potenza delle perforatrici era circa un terzo di quella attuale e considerato, storicamente, lo standard nella perforazione in sotterraneo.

Rock ToolsEcco le caratteristiche principali del filetto Alpha 330:
• Le nuove aste esagonali con il filetto più corto permettono di avere una asta di perforazione più rigida, ottima per la perforazione con diametri da 43 a 51mm. • Il nuovo filetto offre una maggiore precisione nel parte iniziale del foro. • Una batteria di perforazione più rigida garantisce fori più diritti, una maggiore precisione nel foro e tassi di avanzamento più alti. • Iniziare bene il foro ed eseguire fori più diritti (essenziali per una perforazione produttiva) assicurano un minor sovra-scavo con una conseguente riduzione dei costi complessivi. • La riduzione dei tempi di fermo macchina da luogo ad una migliore pianificazione delle attività di cantiere garantendo una produttività ottimale.
centroLe innovazioni apportate alle nuove aste con il filetto Alpha 330 garantiscono una serie di notevoli benefici nella perforazione: la maggior robustezza della batteria di perforazione grazie al filetto più corto aiuta notevolmente ad eseguire fori più dritti, con meno deviazioni e con un sensibile risparmio di tempo; la conicità del filetto, invece, permette all’operatore di eseguire le operazioni di sostituzione dei bit in modo più semplice e veloce.
Il risultato è una maggior accuratezza generale nell’esecuzione dei fori che si traduce in un’aumentata produttività e un risparmio di tempo.
I benefici riportati dai clienti che hanno sperimentato l’uso del sistema Alpha 330 in progetti di perforazione in galleria sono stati impressionanti: la vita utile dell’asta è aumentata di almeno il 30%; è aumentata, inoltre, la vita media di bit, manicotti e impugnature.
Tutti questi fattori hanno garantito una riduzione del costo totale del materiale di perforazione del 20% circa, con benefici aggiuntivi, tra cui alti tassi di avanzamento, un maggior precisione nella parte iniziale del foro, più veloce e più facile sostituzione dei bit, così come una riduzione dei tempi di fermo macchina.

Un X20J Plus in galleria

aperturaArcelorMittal è l’azienda leader a livello mondiale nel settore dell’acciaio, sia nell’ambito della produzione sia per quanto riguarda la fornitura per l’industria automobilistica e i settori delle costruzioni meccaniche, ingegneria, elettrodomestici e imballaggi.

In Spagna è presente con 12 siti industriali, due dei quali nelle Asturie – Gijon e Avilès – dove è concentrato il processo integrale di produzione dell’acciaio. Inoltre ad Avilès si svolge un importante programma di recupero degli scarti, che oltre ad aumentare l’impiego di prodotto riciclato, consente un forte contenimento delle emissioni di CO2. Una struttura industriale di tale complessità, richiede una continua e accurata manutenzione.

testoE’ questo il caso dell’area nella quale transitano i convogli ferroviari, dove ha lavorato una piattaforma cingolata JLG X20J Plus (altezza di lavoro 20,05 m) noleggiata da Jofemesa che, oltre a Valencia, ha sede proprio ad Avilès. Non facile – per questioni di spazio – il trasporto in cantiere, che ha richiesto il sollevamento e il posizionamento della macchina con un’autogrù.

Cantiere, per altro, ideale per le caratteristiche del X20J Plus il cui design compatto, i cingoli e il peso ridotto, consentono di muoversi agilmente sui terreni sconnessi, per poi stabilizzare al meglio grazie alla funzione di auto livellamento. Il jib articolato di 1,68 metri e la rotazione – non continua – di 360°, hanno quindi permesso agli operatori di raggiungere punti altrimenti preclusi ad altre macchine. E visto che abbiamo parlato del programma di contenimento delle emissioni di CO2 attuato nello stabilimento, il silenzioso e non inquinante motore elettrico dell’X20J Plus si è rivelato indubbiamente fondamentale per lo svolgimento dei lavori.

Asta Ritchie Bros: sono soldi veri

testo-1L’asta d’autunno di Ritchie Bros, appena conclusasi a Caorso (Pc) è stato un evento record per volumi di vendita e per fatturato: circa 2350 lotti collocati in un giorno, acquistati da circa 640 compratori  on site e 272 collegati on line su un totale di quasi 1600 partecipanti all’asta. Di tutto il venduto il 70% è stato collocato on site e il 30% on line.

testo-4I compratori provenivano da 65 Paesi con una forte presenza di clienti che arrivavano da Polonia, Romania, Olanda e Germania. Ma tra i Paesi da cui provenivano i customer da segnalare anche Libano, Lituania, Giappone, Singapore, Argentina, Cile, Israele e Taiwan.

testp-3Forte la presenza di veicoli usati cava cantiere proveniente dall’Italia soprattutto in configurazione 8×4 con ribaltabile o betoniera.

Elevato il numero di veicoli commerciali in versione furgone di Volkswagen e Ford provenienti da società di noleggio, alcuni nuovi che probabilmente arrivavano da una concessionaria che ha chiuso i battenti.

Ciò fa presumere che le imprese di costruzione stiano per rinnovare il parco, visto che le macchine non provenivano da fallimenti o da leasing non pagati,  e che quindi sia ripartito anche il mercato del nuovo.

Bene anche il comparto delle macchine movimento terra che hanno spuntato quotazioni elevate a causa di una domanda effervescente.

L’SRV300: l’ultraleggero di Weber

per-webSi amplia la gamma dei pestelli di Weber MT, con una macchina decisamente unica.

Stiamo parlando dell’ SRV300,  un’attrezzatura fatta apposta per il mercato italiano. Una “piuma” – il peso si assesta sui 32 kg – ideale per compattare le pareti di canali e scavi. L’estrema leggerezza del vibrocostipatore e la scelta motoristica consentono di lavorare anche in posizione inclinata, addirittura a 180°, in totale sicurezza e senza alcuna fatica. Ovviamente è perfetto per tutti i cantieri urbani e in tutti i casi in cui lo spazio sia estremamente ridotto.

Le scelte tecnologiche per Weber sono sempre al primo posto. Per questo che il nuovo vibrocostipatore è stato equipaggiato con un motore a benzina Honda a 4 tempi GX35 progettato appositamente per poter lavorare a queste angolazioni esasperate. Infatti, con i normali motori 4-tempi, ciò non sarebbe possibile. L’adozione del quattro tempi, che differenzia nettamente Weber da qualsiasi altra macchina similare presente sul mercato, sancisce la superiorità tecnica dell’SRV300 che, inoltre, può vantare consumi estremamente ridotti ed emissioni particolarmente contenute. L’Honda GX35 ha una cilindrata di 35,8 cc e sviluppa una potenza netta di 1 kW (1,3 CV) a 7.000 giri/min, mentre la coppia è pari a 1,6 Nm a 5.500 giri.

sinistraDel resto la politica “green” è un marchio di fabbrica Weber. Ricordiamo infatti, come sui modelli SRV 590 da 62 kg e SRV 620 da 66 kg si è scelto di montare il motore 4 tempi benzina Honda GXR-120, che garantisce basse emissioni e un notevole risparmio nei consumi rispetto al classico, e più diffuso, Honda GX-100. Il tutto pur mantenendo il prezzo di vendita invariato.
Azienda fondata negli anni ’50 a Bad Laasphe, Germania, Weber MT è tuttora saldamente in mano all’omonima famiglia, oggi alla terza generazione.  Considerata una delle aziende più innovative del settore a livello mondiale è tra i leader del mercato europeo e internazionale, esportando oltre il 60% della propria produzione.  I clienti apprezzano in particolare l’elevata qualità e robustezza delle macchine rigorosamente made in Germany, le soluzioni innovative che rendono confortevole l’utilizzo, nonché la facilità ed economia di manutenzione. Weber MT offre ben 24 mesi di garanzia sull’intera gamma dei prodotti, estendibili a 3, 4 o 5 anni.

La macchina è distribuita da A.L. Consulting, che vanta anni di esperienza commerciale maturata in vari settori: dall’utensileria manuale ed elettrica alle macchine, materiali e attrezzature per l’edilizia e l’industria.