Home Blog Pagina 564

I primi 100 anni di Renault Trucks

usine Berliet de VénissieuxÈ nel 1915, che Marius Berliet prende la decisione di acquistare alcuni  terreni nella periferia ad est di Lione e di costruire uno stabilimento a Vénissieux.

La sfida di Marius è titanica: si tratta di progettare, costruire, attrezzare la sua fabbrica in tempi record, avviando contemporaneamente la produzione. Vinta la scommessa, le successive fasi di ampliamento porteranno la superficie totale dello stabilimento a 387 ettari alla vigilia della Seconda Guerra mondiale.

usine Berliet de Venissieux, convoyeur, 1962Tuttavia, il progetto di Marius Berliet non ha come unico scopo la costruzione di uno stabilimento: « Nei miei sforzi, traspare il mio grande desiderio di vedere finalmente realizzato il sogno di tutta una vita: la creazione di una vasta e fiorente città industriale ». È con questo obiettivo che nel 1917 nasce la Cité Berliet, strettamente legata al funzionamento della fabbrica; questa città in tutto e per tutto riunisce infatti alloggi, una scuola, un asilo nido e persino una fattoria.

usine Berliet de VénissieuxOggi, il quartier generale di Lione è il cuore pulsante di Renault Trucks e costituisce la pietra angolare del complesso industriale del gruppo Volvo di cui fa parte la casa dal 2001. Vi lavorano oltre 4.000 dipendenti su una superficie di 180 ettari, a cavallo tra i comuni di Vénissieux e Saint-Priest. Comprende un’unità di assemblaggio di motori, un’unità di assemblaggio di ponti e assali, un centro di imbutitura e una piattaforma logistica per i ricambi. Oltre alla sede sociale ed alla direzione generale di Renault Trucks, la sede di Lione annovera numerose attività terziarie, tra cui la ricerca che conta 1.300 addetti ed è essenzialmente dedicata allo sviluppo dei veicoli di tonnellaggio medio e delle rispettive motorizzazioni, nonché le soluzioni di trasporto in ambiente urbano. Uno studio di progettazione riunisce un team di designer internazionali, cui si deve “il disegno” della nuova gamma Renault Trucks lanciata nel 2013, il cui fiore all’occhiello, il Renault Trucks T, è stato eletto Camion dell’anno 2015.

Per festeggiare il centenario, il quartier generale di Lione ha organizzato una serie di eventi destinati ad accendere i riflettori sullo stabilimento ed i suoi collaboratori:le visite delle famiglie, una mostra fotografica, la Conferenza “Le donne nella Prima Guerra Mondiale”, i graffiti di IMPACKT.

navyaInfine, uno sguardo al futuro e al trasporto di domani, dal 24 ottobre al 23 novembre 2016, lo stabilimento lionese propone la dimostrazione di una NAVYA ARMA, veicolo elettrico dedicato al trasporto pubblico, completamente autonomo ed ecologico. Senza conducente, questa navetta intelligente ed innovativa è in grado di trasportare fino a 15 persone e viaggiare fino a 45 km/h in totale sicurezza.

 

Lissmac: così si smaltiscono le acque reflue

per-webQuando si taglia il calcestruzzo si presenta sempre il problema delle acque reflue: il corretto smaltimento in un centro di riciclaggio risulta dispendioso in termini di costi e risorse, perciò le acque impiegate nel taglio vengono spesso scaricate nelle reti fognarie. Questa abitudine, però, può causare l’intasamento delle condutture. Altrettanto frequente è lo smaltimento nello scavo di fondazione, con tutte le prevedibili conseguenze negative sulle falde acquifere. Di recente il
legislatore ha preso in esame questa problematica ed è in procinto di emanare una serie di norme sul corretto smaltimento delle acque reflue.
testoLissmac, produttore specializzato di macchine per l’edilizia, ha sviluppato una soluzione idonea che Niederstätter è lieta di presentare sul mercato italiano: gli impianti mobili di filtraggio SFA 400 e SFA 900. I fanghi derivati dal taglio vengono raccolti con facilità da un sistema di aspirazione e inviati tramite un sistema di tubi flessibili all’impianto di filtraggio che separa l’acqua dagli scarti e dai residui. Questi ultimi possono essere smaltiti facilmente sotto forma di piastrelle.
L’acqua filtrata, invece, non richiede nessun ulteriore trattamento e può essere semplicemente smaltita o riutilizzata.

Leonhard Kofler
Leonhard Kofler

Leonhard Kofler, responsabile della rappresentanza del marchio Lissmac presso il rivenditore di macchine per l’edilizia Niederstätter di Bolzano, spiega: “Vari clienti ci hanno fatto presente che negli ultimi tempi nelle gare d’appalto pubbliche un requisito obbligatorio è proprio la capacità di smaltire correttamente i fanghi residui del taglio. Ecco perché ritengo molto importante far conoscere questi impianti di filtraggio. L’utente più scrupoloso risparmia così il tempo necessario per raccogliere le acque reflue nei serbatoi e per trasportarle al centro di riciclaggio, senza considerare i costi elevati di smaltimento. Per gli utenti professionali poter offrire il trattamento diretto delle acque reflue rappresenta persino un vantaggio competitivo. Inoltre anche molti committenti privati danno sempre più importanza alle scelte ecologiche.”
Niederstätter si occupa da oltre un anno della distribuzione in Italia di tutti i prodotti Lissmac.

Più piccolo e più potente con Allison

peer-webQuando l’impresa di trasporti svedese DP Åkeri ha acquistato il nuovo Scania G 490 8×4 fuoristrada, per avere una maggiore produttività ha scelto un motore più piccolo abbinato a una trasmissione completamente automatica Allison Serie 4000™.

3777_02“Grazie agli Automatici Allison, ho potuto scegliere un motore più piccolo e leggero rispetto a quello che avrebbero richiesto altre trasmissioni. Senza nessuna penalizzazione in termini di prestazioni!” ha raccontato Paul Nilsson di DP Åkeri. “Un motore più piccolo è meno caro da gestire e anche più leggero e questo è un vantaggio importante per massimizzare il carico. La trasmissione automatica offre benefici da entrambi i punti di vista.”

DP Åkeri è stata fondata nei primi anni ’70 da Sven Nilsson e oggi è gestita dai figli Daniel e Paul. L’impresa è specializzata nel trasporto pesante di ghiaia e altri inerti per le imprese edili della zona di Halmstad, nella Svezia meridionale.

“Trasportiamo spesso carichi pesanti sia nelle cave di ghiaia, sia in città e ogni tanto persino in autostrada,” ha detto Paul Nilsson. “Quando abbiamo dovuto sostituire uno dei nostri camion, abbiamo colto l’opportunità per allestirlo con una trasmissione Allison.”

testoLa tecnologia brevettata della Continuous Power Technology di Allison trasferisce l’accelerazione in maniera dolce, senza interruzioni e innestando le marce sotto carico (full-powershift). Ogni cambio marcia avviene in maniera automatica quando necessario, consentendo agli autisti di gestire in maniera precisa le prestazioni ed avere un controllo del veicolo superiore. Una trasmissione completamente automatica Allison massimizza la potenza mentre un cambio manuale o semiautomatico (AMT) perde potenza ad ogni cambio marcia. Gli Automatici Allison eliminano quindi le interruzioni di potenza e gli autisti possono svolgere più lavoro, anche con un motore più piccolo.

“L’accelerazione dopo uno stop in pianura è incredibile. Non ho problemi a seguire il ritmo del traffico” racconta Nilsson. “La trazione è continua e senza strattoni da una marcia all’altra. In media, ho tempo per un carico extra al giorno, in  base alla distanza. E’ ottimo per la redditività.”

Le trasmissioni Allison presentano un convertitore di coppia che moltiplica la coppia motore, fornendo più potenza alle ruote. Moltiplicando la potenza del motore, gli autisti ottengono maggiori prestazioni, accelerazione più rapida e maggiore flessibilità operativa.

Fermare un camion e un rimorchio a pieno carico in una cava di ghiaia può essere un incubo per gli autisti, ma non per Nilsson: “Con la trasmissione completamente automatica è una passeggiata. Non ti devi preparare per gli arresti difficili. Spingi l’acceleratore e arrivi alla meta senza problemi.”

I consumi dello Scania allestito con trasmissione Allison di Nilsson sono in media 50l/100km, lavorando regolarmente con un peso totale lordo di 60 tonnellate e con il rimorchio attaccato l’85 per cento del tempo. Più efficienza, maggiori risparmi. Anche a livello di consumi, le trasmissioni automatiche non sfigurano al confronto con tutte le altre.

Allison Transmission Inc. (Allison) è leader mondiale nel settore delle trasmissioni automatiche per veicoli commerciali medi e pesanti e nei sistemi di propulsione ibridi per autobus urbani. I prodotti Allison sono utilizzati in tutto il mondo in diversi segmenti di mercato inclusi autobus, raccolta dei rifiuti, antincendio, movimento terra, distribuzione, difesa militare e altre applicazioni speciali. Fondata nel 1915, Allison ha la sede principale a Indianapolis in Indiana (USA) e un organico di circa 2700 dipendenti. Con una presenza globale in 80 paesi, Allison ha sedi dislocate nei Paesi Bassi, in Cina e in Brasile e stabilimenti produttivi negli Stati Uniti, in Ungheria e in India. La rete mondiale di Allison conta circa 1400 distributori e concessionari.

Un termovalorizzatore spettacolare per Genie

 

2016-06-08Amager BakkeCopenhagen, DenmarkPhoto: Jaakko JaskariAmager Bakke è un impianto di termovalorizzazione all’avanguardia attualmente in fase di costruzione a Copenhagen. Progettato dall’architetto danese Bjarke Ingels, quando aprirà i battenti nel 2017,  sarà in grado di riciclare le 400.000 tonnellate annuali (secondo le stime) di rifiuti prodotti dalla città offrendo elettricità e riscaldamento per 170.000 famiglie.

Per garantire il completamento dei lavori entro gli stretti tempi assegnati, Sipral ha utilizzato tre bracci Genie®, scegliendoli per le loro straordinarie caratteristiche di sbraccio, precisione e capacità di sollevamento in sicurezza per le operazioni in quota.

sinistraPer rispettare una serie di vincoli associati alle enormi dimensioni dello stabilimento e alla sua particolare struttura, nonché per agevolare l’installazione della sua complessa facciata,Ci siamo rivolti a Kranpunkten, un importante noleggiatore scandinavo che offre un’ampia gamma di macchinari per il sollevamento e garantisce elevati standard di servizio con grande attenzione per la sicurezza”, spiega Michal Prokop, responsabile del progetto per Sipral. Il noleggiatore ha consigliato di utilizzare tre bracci Genie: un braccio telescopico Genie SX-180, che offre un altezza di lavoro massima di 57 m e uno sbraccio di 24,4 m, e due bracci articolati Genie Z™-135/70, che mettono a disposizione un’altezza di lavoro massima di 43 m, uno sbraccio orizzontale massimo di 18,03 m e una straordinaria altezza di scavalcamento di 23,01 m.

 

2016-06-08Amager BakkeCopenhagen, DenmarkPhoto: Jaakko JaskariDotati dello stesso collaudato design Genie X-Chassis™ che conferisce alle piattaforme Genie la loro straordinaria stabilità ad altezze estreme e le compatte dimensioni per il trasporto, i bracci Genie SX-180 e Genie Z-135/70 sono rimasti nel cantiere per circa un anno. Le caratteristiche comuni dei sistemi di comando a joystick delle diverse macchine, oltre a contribuire alla semplicità, alla precisione e alla fluidità dei movimenti, ha permesso agli operatori di lavorare con sicurezza ed efficienza con tutti i modelli di macchina che si trovavano a utilizzare, mantenendo un ritmo costante anche in condizioni di vento relativamente forte.

2016-06-08Amager BakkeCopenhagen, DenmarkPhoto: Tony LinkoldDurante le operazioni di scavalcamento, grazie all’estensione uniforme e continua delle tre sezioni dei bracci articolati e al jib verticale con 110° di rotazione e estensione del jib telescopico Jib-Extend™ da 3,66 a 6,10 m.

Il braccio Genie SX-180 ha permesso di eseguire con facilità le operazioni ad altezze estreme fino a 57 m, grazie alla spaziosa piattaforma da 2,44 m e 340 kg di capacità di carico, che offre anche 160° di rotazione della piattaforma e 360° di rotazione continua della torretta e spazio sufficiente per due persone e relativi attrezzi. La velocità delle funzioni telescopiche, che consentono di raggiungere l’altezza massima in soli cinque minuti, è stata a sua volta un fattore chiave che ha permesso di risparmiare tempo durante i lavori.

 

CNH Industrial per il sisma in Centro Italia

per-webA meno di tre mesi dal terremoto dello scorso agosto, e mentre nuove scosse si succedono nel Centro Italia, CNH Industrial continua la propria azione di sostegno alle popolazioni colpite.

Fin dalle prime fasi d’intervento, la Società ha contattato le autorità competenti per le operazioni di soccorso, inclusi il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e la Protezione Civile, mettendo a disposizione l’ampia gamma dei propri mezzi nonché personale specializzato.
In particolare, Case Construction Equipment (marchio di CNH Industrial per le macchine movimento terra) ha offerto in comodato d’uso gratuito ai Vigili del Fuoco di Città Reale (Rieti) e di Ascoli Piceno 19 mezzi tra escavatori cingolati, mini escavatori, pale gommate e mini pale cingolate.
Importanti contributi sono arrivati anche dagli altri brand della Società. FPT Industrial (motori) ha messo a disposizione sette gruppi elettrogeni; Iveco Bus tre minibus, tutti impiegati; Iveco e Iveco Astra vari veicoli commerciali pesanti (anche con cassoni ribaltabili), per eventuali necessità future. Per finire, New Holland Agriculture ha messo all’asta un trattore, il cui ricavato, pari a 31.000 euro, è andato alla Croce Rossa Italiana.
Sempre attraverso la Croce Rossa, la Società ha attivato un canale interno di raccolta fondi. Dai dipendenti delle regioni EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e NAFTA (Nord America), con il contributo della CNH Industrial Foundation, sono arrivati 75.000 dollari; importo che è stato raddoppiato dalla Società, per una donazione complessiva di 150.000 dollari.
CNH Industrial N.V. (NYSE: CNHI /MI: CNHI), è un leader globale nel campo dei capital goods con una consolidata esperienza industriale, un’ampia gamma di prodotti e una presenza mondiale. Ciascuno dei brand della Società è un player internazionale di rilievo nel rispettivo settore industriale: Case IH, New Holland Agriculture e Steyr per i trattori e le macchine agricole, Case e New Holland Construction per le macchine movimento terra, Iveco per i veicoli commerciali, Iveco Bus e Heuliez Bus per gli autobus e i bus granturismo, Iveco Astra per i veicoli cava cantiere, Magirus per i veicoli antincendio, Iveco Defence Vehicles per i veicoli per la difesa e la protezione civile, FPT Industrial per i motori e le trasmissioni.

CTE: nuovi accordi di distribuzione in Africa

Da sx:  Mrs Fortunate Mdanda (Smith Capital - CEO), Mr Sipho Mdanda (Smith Capital - Executive Chairman), Mr Massimo Franceschi (CTE - Export Area Manager).
Da sx:  Mrs Fortunate Mdanda (Smith Capital – CEO), Mr Sipho Mdanda (Smith Capital – Executive Chairman), Mr Massimo Franceschi (CTE – Export Area Manager).

CTE ha firmato un nuovo accordo di dealership con l’azienda Smith Capital Equipment, attiva da più di 40 anni in Sud Africa nel  campo del sollevamento aereo (piattaforme aeree e gru idrauliche) e della perforazione.

L’accordo di distribuzione ha come oggetto i brand CTE B-LIFT (piattaforme aeree autocarrate telescopiche con altezze di lavoro da 14 a 27 m), CTE B-LIFT HIGH RANGE (piattaforme aeree autocarrate telescopiche con altezze di lavoro da 39 a 61,6 m), CTE ZED (piattaforme aeree autocarrate articolate con altezze di lavoro da 14 a 32 m) e CTE TRACCESS (piattaforme aeree cingolate con altezze di lavoro da 13 a 23 m), con servizio di assistenza tecnica in tutto il Sud Africa.

Smith Capital Equipment negli ultimi anni ha svolto un ruolo fondamentale nel settore industriale del Sud Africa, con soluzioni dedicate ai settori utility, municipali ed estrazione mineraria. È l’unica azienda in Africa che progetta, costruisce e supporta una gamma completa di piattaforme aeree, con modelli isolati e standard.

Mrs Fortunate Mdanda, CEO di Smith Capital Equipment, si dichiara molto entusiasta di iniziare questa esperienza: “Smith Capital Equipment è entusiasta di diventare distributore del prodotto CTE in Sud Africa. Una delle nostre strategie chiave è appunto la collaborazione, e la sviluppiamo con aziende importanti per dare ai nostri clienti un supporto di alto livello. Queste collaborazioni permettono alla nostra azienda di beneficiare e di contribuire in termini di professionalità ed esperienza, aprendo a reciproche grandi opportunità di business. I prodotti CTE sono sorprendenti e di altissima qualità. Completeranno la nostra gamma per poter offrire nuove soluzioni e aggiungere maggior valore ai nostri clienti”.

Con questo importante accordo CTE si arricchisce di un nuovo strategico tassello sul mercato mondiale, dimostrando una vocazione internazionale senza confini di lingue e territori.

Unacea e Ascomac verso emissioni zero

cofSi è svolto a Ecomondo il convegno Macchine per costruzioni per l’ambiente urbano, organizzato da Ascomac e Unacea, le associazioni italiane rappresentanti i produttori e gli importatori di macchine per costruzioni. Il convegno si inserisce nella campagna Missione meno emissioni lanciata lo scorso aprile dalle due associazioni, al fine di rendere pubblico il paradosso delle emissioni delle macchine per costruzioni nei contesti urbani. Se infatti autoveicoli e motoveicoli più obsoleti sono stati progressivamente interdetti alla circolazione dalla maggior parte delle amministrazioni comunali, nessuna norma limita l’uso delle macchine semoventi fuoristrada più vecchie, non valorizzando lo sviluppo tecnologico messo in campo dall’industria che negli anni è stata spinta da normative europee sempre più severe a produrre macchine a impatto ambientale progressivamente più contenuto.

sinistra“Si tratta di un paradosso non più sostenibile. Occorre adeguare le ordinanze comunali destinate al contenimento delle emissioni prendendo in considerazione tutti i veicoli e tutte le attività che contribuiscono al fenomeno – ha dichiarato Ruggero Riva, presidente Ascomac. Solo attraverso un approccio integrato si può effettivamente incidere sulla qualità dell’aria senza penalizzare ingiustamente nessun settore industriale”.

“La nostra industria ha fatto importanti investimenti per ottemperare ai criteri dell’Unione Europea in materia di emissioni dei motori e, come dimostrano i recenti sviluppi sulla fase V, continuerà a farlo anche nei prossimi anni – ha dichiarato Paolo Venturi, Presidente di Unacea. Le macchine prodotte inquinano fino al 97% in meno di quanto succedeva poco più di venti anni fa. Occorre fare in modo che questi investimenti e le innovazioni tecnologiche che ne sono scaturite non vadano persi e anzi contribuiscano a migliorare la qualità dell’aria delle nostre città, così come la sicurezza dei cittadini e degli operatori”. 

Secondo Anna Montini, assessore all’ambiente del Comune di Rimini è “fondamentale il contributo dell’industria, anche alla luce degli ultimi dati che descrivono una situazione critica dell’aria delle nostre città. C’è una lacuna che deve essere colmata perché la qualità dell’ambiente si migliora con il contributo di tutti. Bisognerà quindi considerare anche l’uso delle macchine per costruzioni sulla base delle emissioni, così come già avviene per gli altri veicoli”.

Il responsabile scientifico di Legambiente Giorgio Zampetti ha dichiarato che “la sfida ambientale è diventata centrale, nono solo per gli ambientalisti, ma più in generale per la società e l’economia. Le regole sulle emissioni che l’industria ha recepito devono però trovare applicazione reale, o si rischia che tutto il lavoro fatto rimanga sulla carta. Bisogna fare delle politiche integrate, individuare le zone più sensibili delle città tenendo conto della circolazione così come delle attività quali i cantieri da cui partire per richiedere parametri sempre più stringenti”.

Uno stimolo ad agire è arrivato anche da Ernesto Taurino del settore emissioni di Ispra secondo cui “Le previsioni e gli obiettivi decisi per il 2030 in termini di emissioni nazionali a oggi non sono raggiungibili senza il contributo di specifici strumenti di implementazione”.

Uniroof AT Leister per un centro logistico

 

per-webNel sito della vecchia cava di ghiaia di Schafisheim, in Svizzera, sta sorgendo un enorme centro logistico che servirà circa un terzo dei punti vendita Coop nel Paese.

Le grandi dimensioni del cantiere hanno richiesto particolari accorgimenti sotto molti aspetti, compreso il particolare non trascurabile dell’impermeabilizzazione delle superfici. La vastità delle aree prese in esame rendeva necessario effettuare le saldature dei manti sintetici impermeabilizzanti in modo per quanto possibile automatizzato, e allo stesso tempo la presenza di aree difficili da raggiungere ha reso opportuno l’utilizzo di apparecchiature leggere e maneggevoli. Per questo sono state scelte le saldatrici Uniroof AT prodotte da Leister, multinazionale svizzera leader nelle soluzioni di saldatura per materie plastiche.

Uniroof AT è una macchina automatica in grado di effettuare molte delle tipologie di saldatura che si affrontano in copertura, riducendo di conseguenza le saldature manuali, frequentemente “tallone d’Achille” per gli impermeabilizzatori.

Un esempio su tutti la capacità di saldare a soli 100 mm da parapetti o lucernari grazie ad una larghezza molto contenuta del telaio della macchina . Ma anche la possibilità di saldare in automatico all’interno di canali di gronda o in spazi ristretti grazie al limitato ingombro del carrello posteriore, solamente 200 mm.

Il carrello posteriore inoltre può essere fatto scorrere lateralmente; in questo modo il rischio che la macchina si trovi a “camminare” su una superficie resa irregolare dai fissaggi meccanici è praticamente azzerato. E la qualità della saldatura ne trae beneficio.

testoNel cantiere di Schafisheim, la saldatrice Uniroof AT si è imposta grazie alla sua maneggevolezza che le consente di saldare anche in spazi ridotti, come le aree poste dietro i tubi dei ponteggi o vicino ai parapetti. Inoltre, con soli 17 kg di peso, Uniroof AT è decisamente più leggera di altre saldatrici della stessa categoria, facilitandone la trasportabilità in  cantiere.

Uniroof è in grado di saldare ad una velocità fino a 3m/min manti di spessore 1,8 mm: nei grossi cantieri come quello di Shafisheim Uniroof è il complemento ideale di saldatrici di maggiori dimensioni, come Varimat V2 Uniroof è molto apprezzata anche dai piccoli posatori che decidono di fare un salto di qualità ed investire nella prima saldatrice automatica. Uniroof AT, dotata di display digitale, è in grado di gestire “ad anello chiuso” i parametri di saldatura (temperatura e velocità del flusso d’aria) garantendo così un’eccellente affidabilità di saldatura. Inoltre dà la possibilità  all’operatore di  impostare facilmente i parametri grazie al display di chiara lettura a disposizione e di visualizzare la tensione di alimentazione della macchina, evitando in partenza brutte sorprese che le cadute di tensione possono generare in cantiere.

 

Venpa: sconti a Villorba per le autocarrate

per-webCon più di 35 anni di esperienza nel settore del noleggio, Venpa è sempre un passo avanti nel tentativo di rinnovarsi e rinforzare la propria attività.

testoE’ per questo che ha deciso di potenziare ulteriormente la filiale di Villorba (TV) con un ampliamento dell’organico avvenuto lo scorso 2 novembre.
Per l’occasione è stato definito inoltre uno sconto eccezionale sul noleggio di autocarrate patente B e C per i clienti di Treviso rispetto ai prezzi di listino.
centroLa filiale di Villorba si trova in via Thomas Alva Edison 2 presso lo stabile di Giesse e dispone di un parco mezzi in continuo ampliamento, tra cui l’autocarrata Socage DA420 personalizzata da Alessandro Ferri, in arte Dado.

Nonostante il mercato di Venpa sia costituito per il 90% da utenti domestici, la società è molto attiva anche all’estero (Francia, Germania, Austria, alcuni paesi dell’est Europa, nord Africa) e ha una consociata in Croazia, la Audax, che segue il mercato locale. Il leitmotiv dello “stile” Venpa è comunque, a qualunque latitudine, la qualità, come afferma Nicola Grudina, Direttore Commerciale del Gruppo. “La qualità deve essere l’obiettivo comune nel mondo del noleggio per  guadagnare quote di mercato. Non per esserci solo una volta, ma per rimanerci in maniera costante.Fornire una macchina a noleggio può essere facile. Più complicato è fidelizzare il cliente, farsi conoscere, sedimentare nell’utenza la convinzione che ha davanti un partner di qualità. E’ quello che Venpa cerca continuamente di fare.”

Iveco Astra per il mondo del calcestruzzo

per-webIveco Astra ha partecipato, tramite il suo Concessionario Effretti, alla 1° edizione del GIC (Giornate Italiane del Calcestruzzo), la prima mostra-convegno italiana dedicata al comparto del calcestruzzo e alle sue tecnologie, che si è svolta a Piacenza dal 10 al 12 Novembre 2016.
Le origini dell’azienda piacentina risalgono al 1946 quando iniziò la propria attività dedicandosi al ricondizionamento di residuati bellici destinati all’uso per finalità civili. Negli anni successivi la gamma di prodotti viene ampliata con nuovi modelli di Dumper e con autotelai speciali per cabinati impiegati
per il trasporto di miscele di cemento. La naturale propensione dell’azienda verso l’heavy duty e l’off road si concretizza nella gamma attuale dei mezzi d’opera HD9 con la tendenza a salire in prestazioni di carico con masse totali di oltre 50 tonnellate attraverso soluzioni tecniche e componenti progettati per garantire robustezza e affidabilità negli impieghi fuori strada più impegnativi.

Iveco Astra celebra proprio quest’anno 70 anni di costante dedizione alla propria mission e di esperienza che, insieme a tecnologie innovative, permettono di rispondere ai requisiti di massima professionalità e garantire soluzioni efficienti e produttive in tutto il mondo.
In occasione di questo evento dedicato al settore Construction, Iveco Astra ha esposto a Piacenza una selezione di modelli Euro VI dedicati al settore con due veicoli HD9 84.50 allestiti betoniera e betonpompa e il veicolo HD9 84.50 appena esposto al Salone Internazionale di Hannover, allestito con un cassone vasca tonda svasato conico per agevolare lo scarico materiale da costruzione anche umido, senza controtelaio.
Quest’ultimo speciale allestimento, che permette di abbassare ulteriormente il centro di gravità del veicolo carico e di contenere la tara del veicolo a vantaggio del carico utile, è stato studiato specificatamente per il veicolo Iveco Astra. Infatti, è realizzabile solo grazie all’estrema robustezza e stabilità del suo telaio standard bi-longherone a sezione costante di grandi dimensioni (320x90x10mm), in acciaio speciale ad alto limite di snervamento (530Mpa), largo 820mm, e alla
unicità della soluzione della spalla carrello ad anello chiuso che da sola è in grado di sopportare 40ton di carico.
La robustezza del telaio, la sua struttura lineare e la stabilità dovuta al basso baricentro del veicolo, fanno del veicolo Iveco Astra un mezzo ideale anche per allestimenti tipici del settore del calcestruzzo, come betoniere o betonpompe.
Anche la catena cinematica è studiata per le mission più gravose e impegnative: i veicoli della gamma HD9 montano motori FPT Euro VI da 13 litri con motorizzazioni che vanno da 450 a 560 cv e con coppie massime fino a 2500 Nm in abbinamento a cambi meccanici o, a richiesta, automatizzati a 16 marce.