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Ritchie Bros. A ottobre l’usato conviene!

Il 5 di ottobre centinaia di offerenti saranno a Caorso per partecipare all’asta di mezzi e macchinari Ritchie Bros. Alcuni clienti saranno presenti per assistere alla vendita  dei propri mezzi e molti altri si registreranno per fare offerte e acquistare. Chi non potrà fare offerte in sede potrà registrarsi all’asta direttamente dal sito e fare offerte online in tempo reale. Sicuramente per tutti ci sara’ una certezza: come ad ogni asta Ritchie Bros. la garanzia e’ che tutti I macchinari saranno venduti il giorno dell’asta.

Molte aziende italiane e estere hanno già aggiunto in asta oltre 2600 mezzi. Non ci saranno offerte minime di partenza o prezzi di riserva, ma ogni macchinario sara’ venduto al migliore offerente dando l’opportunità a tutti di cogliere grandi occasioni il giorno dell’asta.

Le aste Ritchie Bros. sono un evento pubblico; la registrazione e’ semplice e per fare offerte sara’ sufficiente seguire il battitore e fare offerte alzando la mano (o cliccando sul pulsante se online)

E’ possibile visionare le schede tecniche dei mezzi in vendita direttamente sul sito internet, gli interessati possono poi ispezionare I macchinari presso il parco macchine di Caorso(PC) durante I giorni di apertura al pubblico fissati per il 3 e 4 Ottobre in vista dell’asta il 5 Ottobre.

I macchinari e gli autocarri in vendita a questa asta sono molti:

  • Oltre 100 escavatori tra cui un Volvo EC300DNL del 2010, Hitachi ZX240n-3  del 2011 e un Caterpillar 323Ds
  • Pale e dozer come una Cat 924H del 2010, un Cat D8N, Cat D4H e un 953C
  • Perforatrici tra cui una Atlas Copco del 2008 Roc D3-01 , una Casagrande C8 e una C6.
  • Autocarri, da trattori stradali a ribaltabili, a dumper, a autocarri con gru. Tanti anche I trattori stradali e I rimorchi.

Per il sollevamento non mancheranno le piattaforme aeree con oltre 130 modelli in vendita, autogru come una Terex AC300 e una Demag AC100 e oltre 40 sollevatori telescopici.

E ancora finitrici e e betoniere.  Moltissime anche le auto tra cui importanti auto d’epoca come una Ferrari 412 del 1984.

 

L’asta di Ottobre sarà un grande evento anche per gli operatori del settore agricolo. I trattori in vendita sono infatti oltre 240, tantissimi brand e modelli da Fendt a John Deere, da New Holland a Landini, gommati cingolati di grande e piccolo potenza. Sara’ inoltre in vendita una grande collezione di trattori agricoli d’epoca, oltre 100 I pezzi presenti.

Proprio al settore agricolo sarà dedicata l’apertura straordinaria di sabato 30 Settembre: dalle 8.30 alle 13.00. Gli interessati ai trattori agricoli, sia recenti che d’epoca, potranno accedere alla sede di Caorso per una ispezione anticipata dei trattori e macchinari agricoli, ed incontrare lo staff RB a disposizione per domande e chiarimenti oltre che approfittare del piccolo catering offerto da Ritchie Bros. Chiunque sara’ il benvenuto.

Liebherr: ecco l’escavatore gommato n° 75.000

Presso Liebherr-Hydraulikbagger GmbH, fabbrica di fondazione del gruppo Liebherr, è stato prodotto l’escavatore n. 75.000. Per la società ed i suoi circa 1.700 collaboratori si tratta di un’occasione particolare da festeggiare: nell’ambito di una manifestazione celebrativa, presso lo stabilimento produttivo, è stata esibita ai partecipanti la macchina del “giubileo”. L’escavatore gommato A 918 Compact Litronic ha beneficiato di uno speciale “design a graffiti” sotto l’egida dell’artista Claudia Walde, alias MadC, una delle firme più note del settore a livello mondiale. L’escavatore gommato compatto andrà a far parte del parco macchine di Liebherr-Mietpartner GmbH, società del gruppo focalizzata su noleggio e servizi annessi.
Le caratteristiche del modello A 918 Compact Litronic riproducono, ancora oggi, in
chiave moderna, alcuni requisiti originali messi in campo dal fondatore del gruppo, l’ingegnere E.h. Hans Liebherr: una macchina movimento terra, caratterizzata da grande
maneggevolezza, robusta, sempre pronta all’uso ed ergonomica.
Già nel 1954 Hans Liebherr, con il suo primo escavatore gommato L 300, aveva posto
le fondamenta per una nuova tipologia di macchinario, nell’ambito di questa classe il
gommato Liebherr risulta oggi leader mondiale per reputazione e diffusione. Per le
esigenze del tempo, con soltanto 7,5 ton di peso operativo e 25 HP di potenza, era
caratterizzato da una performance di tutto rilievo; il mitico L 300, munito di sei ruote,
vanta il primato di essere stato il primo escavatore idraulico prodotto in Europa. Anche
altre soluzioni tecniche risultavano davvero speciali: abitacolo operatore davvero
confortevole per gli standard del tempo, braccio mobile, una sorta di benna rovescia
“ante litteram” che comparivano tutti, per la prima volta, su una macchina destinata al
settore delle costruttori; anche la ralla, con cuscinetti a sfere, era stata sviluppata e
prodotta internamente allo stabilimento di Kirchdorf, mentre l’azionamento rimaneva
ancora di tipo meccanico. Il nuovo escavatore attecchì così rapidamente presso molte
imprese, che nei primi tre anni ne furono prodotti ben 110 esemplari.
Poco tempo dopo, nel 1960, veniva implementata un’altra importante innovazione
sull’escavatore A 650, primo escavatore gommato completamente idraulico, nel senso
che oltre all’attrezzatura di lavoro idraulica era anche dotato di azionamento idraulico.
Con le sue 16 ton di peso operativo la macchina disponeva di una potenza di 60 HP e
rappresentava una pietra miliare nella storia degli escavatori gommati.
Liebherr-Hydraulikbagger GmbH è in grado di festeggiare, quest’anno, un’ulteriore
“giubileo”: 50 anni dalla produzione del primo escavatore su rotaia A 400 ZW, il
cosiddetto escavatore “a due vie” la cui produzione è cominciata nel 1967. Si tratta di
una speciale versione dell’escavatore gommato, che può muoversi a scelta su rotaia o
su strada. L’azienda ha consolidato, con successo, la produzione di escavatori a due
vie, nell’ambito della propria gamma di modelli e si è conquistata la posizione di leader
in questo segmento sul mercato tedesco.
Fin dall’inizio per Hans Liebherr è stato importante sviluppare e produrre internamente
le tecnologie chiave. Ciò è apparso particolarmente evidente nel 1983 con l’escavatore
gommato A 912 in cui il motore diesel, la pompa idraulica, l’azionamento del brandeggio
con rotismo epicicloidale, gli assali come pure il cambio ed il riduttore nel carro, erano
già tutti di produzione interna.
Nel 1989 è stata introdotta dal costruttore Liebherr un’altra importante innovazione
denominata “Litronic” costituita da un sistema combinato di elettronica intelligente ed
idraulica funzionale al monitoraggio, controllo, regolazione e coordinazione di tutti i
sistemi importanti dell’escavatore. Questo sistema trovava applicazione per la prima
volta nel modello A 912 Litronic e rappresenta, ancora oggi, in una forma che è stata
ampiamente sviluppata ed evoluta, l’asse portante di ogni macchina per l’edilizia
Liebherr.
Il perfetto sincronismo tra macchina ed accessori di lavoro svolge un ruolo decisivo per
un impiego più efficace in cantiere. Pertanto Liebherr ha investito, anche in questo
settore ed ha potuto presentare nel 2001 non solo un proprio attacco rapido, ma anche
un sistema completamente automatico per l’innesto delle tubazioni che ha denominato
LIKUFIX. Con questo dispositivo il conducente della macchina può cambiare tutti gli
accessori, meccanici e idraulici, premendo semplicemente un pulsante in cabina, quindi
regolando pressioni e portate idrauliche.
Attualmente Liebherr-Hydraulikbagger GmbH è uno dei produttori leader, a livello
mondiale, dei più moderni escavatori idraulici. La società sviluppa e produce una gamma
di macchine molto ampia: escavatori industriali per l’industria, per il movimento terra ed
ha anche avviato la produzione di dumper articolati. Queste macchine, caratterizzate da
grande efficienza, trovano posto nei più svariati settori d’impiego in molti rami industriali
e vengono utilizzati con successo in tutto il mondo.

Dopo Nacanco e Loxam what else?

Viene da dire che le imprese più evolute, strutturate e lungimiranti sono le prime a pensare in grande e in modo non convenzionale. Anche a costo di perdere (ma non è poi così, anzi….) la propria indipendenza.

Fino a poco tempo fa essere acquisiti da un competitor, pur blasonato, pur operativo all’estero, veniva vissuto da molti come una resa. Peggio: un’onta. E questo è sempre stato più che mai vero nel mondo del noleggio, dove la difesa del proprio “particulare”, per dirla con Guicciardini, è sempre stata in cima alle priorità. E veniva spesso portata avanti con accanimento suicida, a dispetto dell’evidenza dei fatti.

La recente acquisizione di Nacanco da parte di Loxam (che segue a ruota quella di Cofiloc da parte di Kiloutou), dimostra che non è così. Che si può essere economicamente sani e venire comunque comprati. Decidendo felicemente di esserlo. Che si può continuare a rimanere grandi, ciascuno nel proprio habitat, anche collaborando con altri, mischiando le forze, potenziando le strategie comuni. Per allargare gli orizzonti e quindi il business.

Viene da dire :”Bravi che avete capito”. Un concetto non nuovo, per carità, tanto da essere diventato proverbiale (“L’unione fa la forza”), ma che, in Italia soprattutto, non è mai attecchito per una serie di motivi sostanzialmente culturali.

Non sono più i tempi in cui ognuno si coltiva il suo orticello. Bisogna guardare fuori, stringere alleanze, siglare partnership, condividere le esperienze.

L’avevamo già evidenziato all’indomani del Convegno Smart Rent Smart Business organizzato nel giugno scorso da Tecniche Nuove: siccome il futuro “non è più quello di una volta” (Paul Valery), bisogna adottare strategie differenti da quelle del passato. E la concentrazione, nel noleggio italico, è proprio una di queste. Per produrre maggior potere di contrattazione negli acquisti, maggior professionalità e aggressività commerciale, maggiori risorse di marketing, adozione su larga scala di nuove tecnologie, maggior formazione….

E a giugno mi chiedevo: i noleggiatori italiani sono pronti per questo?

Ora possiamo rispondere di sì.

Loxam fa il colpo e acquisisce Nacanco

Tsunami nel mondo del noleggio: il gruppo Loxam, uno dei maggiori noleggiatori europei (1 miliardo e 330 milioni di euro di fatturato nel 2016, 7200 addetti e presenza in 12 Paesi), ha raggiunto un accordo per acquisire le attività del gruppo italiano Nacanco spa, specializzato nel noleggio di piattaforme aeree.

“Siamo lieti di questa acquisizione che completa la nostra presenza nel mercato europeo. Nacanco è un indiscusso protagonista nel mondo del noleggio aereo e ha indubbiamente contribuito allo sviluppo del mercato italiano del noleggio grazie alla sua ambiziosa strategia di crescita. Lavoreremo a stretto contatto e collaborazione con l’attuale management e con lo staff operativo”, ha affermato Gérard Déprez, presidente di Loxam.

Fondata nel 2001, Nacanco è leader nel mercato italiano dell’accesso aereo e dispone di 14 filiali ubicate nelle regioni del centro nord del paese. Nel 2016 ha prodotto un fatturato di 27 milioni di euro.

Questa operazione favorisce l’ingresso di Loxam nel mercato italiano e contribuisce al suo ulteriore consolidamento nell’Europa dell’est e nel mondo dell’accesso aereo.

Marzia Giusto

La famiglia Giusto, azionista di Nacanco, continuerà a mantenere il 20% delle quote e a supportare lo sviluppo della società, insieme a Loxam.

“Da quando è stata fondata, 16 anni fa, Nacanco si è costruita una solida reputazione nell’ambito del noleggio delle piattaforme aeree, grazie all’impegno degli azionisti e dello staff”, ha affermato Marzia Giusto, General Manager di Nacanco. “Questa operazione segna l’inizio di una nuova fase di sviluppo per noi. Sono certa che la nostra integrazione con il gruppo Loxam aumenterà la nostra capacità di consolidare ed espandere la nostra posizione nel mercato”.

L’acquisizione verrà completata entro la fine dell’anno.

Da Blaas tutto per vibrare e compattare

Nata nei primi anni Sessanta come officina elettromeccanica, Blaas è un nome che ha bisogno di ben poche presentazioni. Dalla splendida sede di Bolzano e attraverso sei rappresentanti, l’attività di Blaas – che comprende la vendita, il noleggio e l’assistenza tecnica inerente molteplici prodotti per l’edilizia – copre l’intero territorio del Trentino Alto Adige. “Negli ultimi dieci anni”, commenta Thomas Blaas, titolare dell’azienda, “abbiamo registrato uno sviluppo fantastico fondato su un reale servizio a 360° e sulla scelta di partner commerciali di eccellenza quali Weber MT, Geomax, Kärcher, Fischer, Duss, Flex, Milwaukee e Blaklader”.

Weber MT: uno specialista

Per quanto concerne la compattazione del terreno e la vibrazione del calcestruzzo, Blaas è da anni legato ai prodotti di Weber MT. Commenta Thomas Blaas: “Al momento di scegliere i prodotti per queste specifiche applicazioni eravamo orientati verso un marchio importante, prodotto in Germania, che avesse una vasta gamma. Dopo varie esperienze negative con altri marchi, ci siamo affidati alla Weber che, all’epoca, non era molto diffusa in Alto Adige. L’ottima qualità delle macchine ci ha immediatamente convinti, perché vogliamo dare il meglio ai nostri clienti. In quest’ottica ci affidiamo ad A.L. Consulting che funge da autentico link tra la Weber in Germania e la Blaas di Bolzano e ci assiste in tutto: dalla formazione tecnico-commerciale al pre e post vendita, dall’assistenza ai ricambi.

Una gamma completa

Blaas propone una vasta scelta di piastre monodirezionali, piastre bidirezionali, vibrocostipatori e aghi vibranti IVUR con convertitore integrato. “Si tratta di macchine robuste, efficienti, affidabili”, prosegue Blaas, “e per un noleggiatore queste sono qualità indispensabili sotto molteplici aspetti: le prestazioni, la soddisfazione del cliente, la garanzia di avere sempre attrezzature efficienti e ai massimi livelli. Anche le necessità di manutenzione sono minime e le rotture impreviste sono praticamente inesistenti. Le macchine durano tantissimo. Inoltre abbiamo notato come in Germania moltissimi noleggiatori si affidino a Weber e questo significa che la qualità di questi prodotti è superiore alla media. Come Blaas ci troviamo a operare in un mercato particolarmente esigente: i nostri clienti vogliono prodotti funzionali e affidabili. A tale proposito mi preme sottolineare come spesso il noleggio sia un perfetto supporto per la vendita: chi è soddisfatto della macchina la usa spesso e si convince da solo ad acquistarla”.

Blaas è un vero alfiere degli aghi vibranti IVUR con convertitore integrato: macchine efficaci, concepite per un utilizzo semplice, pratico ed efficiente. “Una volta che le provano”, conferma il distributore bolzanino, “i clienti se ne innamorano e non tornano agli aghi con convertitore esterno”. Un’affermazione che sta trovando conferme ben oltre l’area altoatesina anche grazie alle opportunità di prova offerta dalla rete di A.L. Consulting e alle intrinseche qualità di queste attrezzature.

 

Per chi fosse in cerca di ulteriore tecnologia, Weber MT mette a disposizione la versione IVURplus, modelli ancora più duttili e sicuri. Oltre alle caratteristiche viste per gli IVUR, gli IVURplus vantano un tubo con il vibratore facilmente separabile dal convertitore e intercambiabile con altre misure, direttamente in cantiere e senza alcun passaggio in officina. In aggiunta gli IVURplus presentano un dispositivo elettronico supplementare a totale salvaguardia dell’utilizzatore da eventuali scosse elettriche o microscariche, qualora in cantiere non ci fosse la messa a terra o vi fosse qualche anomalia nell’impianto elettrico.

E se non bastasse ci sono anche i modelli IVURplusD che in luogo del tubo da 5 m presentano un tubo da 0,8 m collegato a una comoda impugnatura. La soluzione ideale per le pavimentazioni in calcestruzzo.

 

L’uomo nuovo di Kögel in Benelux

Rob Schneiders

Rob Schneiders è il nuovo responsabile Kögel per il Benelux. Il 1° settembre 2017 Schneiders, 54 anni, ha acquisito la direzione Vendite per il Belgio, i Paesi Bassi e il Lussemburgo da Ronald Kroesen, e gestirà nel contempo anche lo sviluppo strategico dei concessionari dei Paesi sopra citati. Con Rob Schneiders, l’azienda può contare nuovamente su un manager e conoscitore del mercato proveniente dalle fila del leader di mercato europeo dei semirimorchi. Egli riferisce direttamente alla Direzione.

Prima di passare a Kögel, Rob Schneiders ha lavorato per circa 17 anni come Key Account Manager Benelux presso il leader di mercato europeo dei semirimorchi, ampliandone considerevolmente il volume d’affari, e proprio per questo motivo dispone dei migliori contatti per quanto riguarda i gestori di parchi veicoli e i responsabili del settore. Laureato in Economia aziendale, in passato Schneiders ha ricoperto tra l’altro anche diverse posizioni nelle Vendite per un produttore di motrici e per un’azienda specializzata nell’elettronica per veicoli.

Ronald Kroesen continuerà a lavorare presso Kögel ricoprendo però la funzione di responsabile del rivenditore Kögel Truck & Trailer Groep Noord Oost BV e di Wensink Automotive BV.

“Con Rob Schneiders possiamo contare su un professionista delle Vendite e un esperto del mercato del Benelux sicuramente in grado di dare nuovi e preziosi impulsi per l’ulteriore sviluppo di Kögel”, afferma Ulrich Humbaur, titolare di Kögel. “Ringraziamo Ronald Kroesen per l’eccellente lavoro svolto negli ultimi 16 anni, volto alla costituzione e all’ampliamento delle nostre attività commerciali in Benelux, e gli auguriamo un grande successo e tante soddisfazioni”.

 

Kögel è uno dei tre costruttori di rimorchi leader in Europa. Dalla nascita dell’azienda nel 1934, ha prodotto più di 550.000 veicoli. Con i suoi veicoli commerciali e le sue soluzioni per i settori delle spedizioni e dell’edilizia, l’azienda propone da oltre 80 anni qualità ingegneristica “made in Germany”. Da allora l’azienda mette al centro delle proprie attività la passione per il trasporto e le innovazioni, che creano un evidente e durevole valore aggiunto per gli spedizionieri. La sede dell’azienda e lo stabilimento di produzione principale della Kögel Trailer GmbH & Co. KG si trovano a Burtenbach (Baviera). Altri stabilimenti Kögel sono ubicati a Ulm (Germania), Duingen (Germania), Chocen (Rep. Ceca), Verona (Italia) e Mosca (Russia).

A Pilcante va in scena la cava del futuro

Presso le Cave di Pilcante, in località Pilcante di Ala (TN), CGT, Ma-estro, Sandvik e Simem hanno mostrato alle circa 100 aziende invitate tutte le soluzioni per rendere il lavoro in cava più produttivo, efficiente e sicuro. Nel corso della giornata sono state approfondite, in aula, le regole e i benefici dell’iperammortamento, e le tecnologie utilizzate per poter accedere alle agevolazioni dell’Industria 4.0. Poi, tali tecnologie sono state mostrate sul campo illustrando i vantaggi che si possono trarre dal loro utilizzo. Grazie ad esse si ha la possibilità di verificare il rendimento del processo produttivo e capire dove si può intervenire per risparmiare o aumentare la produttività. Tutto questo si traduce in maggiore efficienza e maggiori guadagni. Si è dato così spazio alle macchine.

In cava abbiamo visto un escavatore Cat 330 F era dotato di sistema Cat 3D integrato nella macchina e montato direttamente dalla fabbrica. Il sistema permette di visualizzare su tablet tutte le informazioni necessarie per lo svolgimento delle lavorazioni. Tramite interfaccia touch screen si può personalizzare le viste, zoomando o cambiandole, e attraverso le piattaforme Vision Link è possibile gestire il cantiere in termini di progetto e produttività, ricevere i dati memorizzati dalla macchina da utilizzare per lo stato di avanzamento dei lavori, ecc.

Anche il frantoio mobile a mascelle QJ241 Sandvik presente in cava era dotato di tecnologie all’avanguardia alla base per lo sviluppo dei requisiti indispensabili per accedere alle agevolazioni previste dall’Industry 4.0. Era infatti interconnesso ai sistemi di fabbrica tramite la tecnologia Ma-estro installata.

In cava era in azione anche la nuova pala gommata Cat 966M XE dotata di pesa integrata Caterpillar. Sul monitor della pesa l’operatore può selezionare la lavorazione da eseguire, e tutte le informazioni della pesa sono disponibili da remoto tramite il portale Vision Link. Oltre a visualizzare lo stato dei mezzi e i consumi si può accedere con la Advance Productivity App a tutte le informazioni di esercizio sulla macchina. E questo significa davvero entrare nel mondo Industry 4.0. Simem era presente in cava con un impianto per la produzione di calcestruzzo eccezionale nella sua categoria perché racchiude in un trailer in sagoma stradale una grandissima capacità produttiva che arriva fino a 500 ton/h, e un’altissima precisione di lavorazione sia per ciò che riguarda le pesature e i dosaggi in continuo, sia per la qualità di mescolazione realizzata con un mescolatore ad alta intensità a doppio asse orizzontale, che garantisce una perfetta omogeneità di impasti di materiali anche tra loro molto differenti. Il tutto declinato in 4.0 perché l’automazione, così come in tutti gli impianti Simem, è al massimo livello anche su Bison e, oltre a garantire il controllo del processo produttivo garantisce la disponibilità di tutte le informazioni alle diverse funzioni che partecipano alla conduzione del processo.

di Claudio Guastoni

Con i lubrificanti Shell tagli il TCO

A seguito della presentazione della ricerca “Shell Total Cost of Ownership” e della nuova campagna “Insieme tutto è possibile”, Shell Lubricants lancia Shell Tellus S2 MX, Shell Tellus S2 VX e Shell Omala S4 GVX da oggi disponibili anche sul mercato italiano.

Dalle più recenti ricerche in ambito tecnologico nascono i nuovi oli idraulici Shell Tellus S2 MX (per sistemi idraulici stazionari) e Shell Tellus S2 VX (per sistemi idraulici mobili) e l’olio per ingranaggi Shell Omala S4 GVX, sviluppati grazie alla collaborazione con clienti e OEM del settore per offrire maggiore produttività, una superiore protezione contro l’usura, un’eccellente efficienza del sistema e una più lunga durata dell’olio.

Entrambi i prodotti sono tra i primi nel mercato in grado di soddisfare il nuovo standard Bosch Rexroth, dimostrando prestazioni eccellenti contro l’usura anche in condizioni operative tredici volte più impegnative rispetto allo standard di prova tradizionale per le pompe idrauliche.

Nel dettaglio:

  • Maggiore protezione dall’usura: minori frequenze delle rotture e migliori affidabilità delle attività operative
  • Lunga durata: con oltre 5’000 ore di durata nei TOS Test superano di 3 volte i limiti di settore e degli OEM;  contribuendo a ridurre i tempi di fermo macchina
  • Funzionamento del sistema più efficiente: maggiore produttività e i cicli più lunghi di manutenzione

I benefici di Shell Omala S4 GXV

Le viscosità di Shell Omala S4 GXV 150–680 cSt sono approvate da Siemens per i riduttori e le unità di ingranaggi Flender a fronte della Revision15 per le unità di ingranaggi elicoidali, conici e epicicloidali; questi nuovi oli top di gamma per ingranaggi sono inoltre formulati con una nuova tecnologia sviluppata per incontrare i più alti requisiti dei moderni riduttori.

Nel dettaglio:

  • Maggiore protezione dall’usura: Proteggere gli ingranaggi dal danneggiamento e aiuta ad aumentarne la durata in servizio garantendo oltre il 98% di usura in meno rispetto ai limiti standard dei test dell’industria[6]
  • Lunga durata: Bassa Tendenza allo Schiumeggiamento, anche in presenza di Filtrazione Fine
  • Massima efficienza: con un elevato indice di viscosità fornisce una migliore fluidità a basse temperature conservando la capacità di operare con temperature in serbatoio fino a 120ºC
  • Ampliata Compatibilità con guarnizioni, gigilanti e vernici: gli oli Shell OMALA S4 GXV incontrano i requisiti prestazionali dei test statico (ISO 1817) e dinamico (DIN 3761) per le guarnizioni Freudenberg e sono compatibili con le vernici interne comunemente usate Mäder e Rickert.

Chi ben sceglie…risparmia

In occasione dello Shell Technology Forum di Amsterdam, lo scorso Maggio Shell ha presentato i risultati della ricerca “Shell Total Cost of Ownership”, che hanno evidenziato come molte aziende riconoscono, ma ancora sottovalutano, i benefici per il proprio business derivanti dalla corretta scelta e dall’adeguato utilizzo dei lubrificanti nei processi di produzione. Per colmare il gap emerso dallo studio e per sostenere i propri clienti verso le nuove frontiere dell’industria 4.0, Shell ha sviluppato la campagna di informazione e formazione “Insieme tutto è possibile”, che punta a dimostrare come un approccio consulenziale dedicato, unito a tecniche di analisi e di monitoraggio avanzate e all’uso di prodotti performanti, possano migliorare le prassi di lubrificazione e consentire significativi risparmi.

Aumentano gli infortuni sul lavoro

Diciamo subito che questo video NON si riferisce alla realtà italiana e nemmeno europea, dove una cultura della sicurezza sul lavoro esiste e si sta via via consolidando, anche se non uniformemente.

Ma dobbiamo prendere atto che in Italia è stato sfortunatamente un settembre nero (e non è ancora finito) per gli incidenti sul lavoro.  Il 1° del mese a Bergamo un operaio muore schiacciato da un bancale, il 4 a Verona un’esplosione in un forno dell’acciaieria ferisce 4 operai e nello stesso giorno cade da 5 metri e muore un artigiano ad Avezzano. Il 6  due operai muoiono schiacciati da una pressa, uno nel cuneese e l’altro a Settimo Milanese. Il 9 a Lecce un operaio precipita da 8 metri e muore, l’11 settembre a Bergamo un operaio riporta ustioni sul 60% del corpo e il crollo di un ponteggio a Milano uccide un uomo. Il 13 settembre un operaio viene folgorato in un deposito ferroviario a Milano.

Purtroppo la realtà (e i dati statistici provvisori per il 2017 diffusi dall’Inail, Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli infortuni sul Lavoro) fotografano un aumento degli incidenti e delle morti sul lavoro il cui numero ha raggiunto quota 591, 29 in più rispetto ai 562 decessi dell’analogo periodo del 2016 (+5,2%).
Le denunce d’infortunio pervenute all’istituto sono state 380.236, 4.750 in più rispetto allo stesso periodo del 2016 (+1,3%), per effetto di un aumento infortunistico dell’1,2% registrato per i lavoratori (2.832 casi in più) e dell’1,4% per le lavoratrici (oltre 1.900 in più).

All’incremento – spiega l’istituto – hanno contribuito soltanto la gestione Industria e servizi (in cui è compreso il settore  he ci interessa, cioè quello delle costruzioni), con un+2,1% e la gestione Conto Stato dipendenti (+3,6%), mentre Agricoltura e Conto Stato studenti delle scuole pubbliche statali hanno fatto segnare un calo pari, rispettivamente, al 5,0% e all’1,9%. A livello territoriale, le denunce d’infortunio sono aumentate al Nord (oltre 5.800 casi in più) e, in misura più contenuta, al Centro (+245), mentre hanno fatto registrare una diminuzione al Sud (-985) e nelle Isole (-337). Gli aumenti maggiori, in valore assoluto, si sono registrati in Lombardia (+2.821 denunce) ed Emilia Romagna (+1.560), mentre le riduzioni più sensibili sono quelle rilevate in Puglia (-672) e Sicilia (-658).

A morire sul lavoro sono soprattutto gli uomini i cui casi mortali sono saliti da 506 a 531 (+4,9%).  Mentre in agricoltura e nel settore pubblico i casi mortali sono diminuiti, nel settore industria e servizi l’incremento è stato importante, il 10,4% in più dei casi mortali passati a 450 a 497, cioè 47 morti in più rispetto all’analogo periodo del 2016. L’industria e servizi è la sola che abbia avuto un incremento, decisivo nel saldo negativo finale, mentre in controtendenza è il settore dell’agricoltura. Diminuiscono invece, sottolinea l’Inail, le denunce di malattie professionali (-3,6%).

Cosa sta succedendo? La dimensione del fenomeno infortunistico nel mondo del lavoro e nel settore delle costruzioni in particolare (purtroppo in pole position, preceduto solo dal comparto minerario e da quello per la lavorazione del legno)  sta assumendo in Italia aspetti allarmanti e induce a pensare che il nodo “sicurezza” debba essere affrontato con ancora maggior incisività. Formazione, sensibilizzazione della mano d’opera, soprattutto di quella di recente introduzione in cantiere, analisi dei rischi, adozione di best practice, utilizzo di macchine tecnologicamente avanzate, regolarmente mantenute…Tutto questo deve contribuire a sedimentare un concetto della sicurezza che non sia solo un obbligo normativo ma un naturale modus operandi all’interno dei cantieri.

Forse non tutti sanno che l’Inail premia le imprese che non hanno infortuni o che ne riducono il numero, diminuendo il loro contributo assicurativo e aumentando invece quello delle aziende non virtuose in questo senso.

Un’impresa che possa vantare una referenza del genere offre indubbiamente una maggiore garanzia di organizzazione del lavoro, di capacità lavorative, di professionalità e di utilizzo di personale qualificato. E in prima linea per raggiungere questo risultato ci sono tutti i protagonisti della filiera. Nessuno escluso.

Lenze benefica per i suoi 70 anni

Lenze ha festeggiato i 70 anni di attività con una manifestazione presso la “Fondazione Don Gino Rigoldi” a Milano, pensando anche,  come già fatto in Germania, a chi si adopera tutti i giorni nel sociale.
Gli ingredienti per festeggiare e raggiungere nuovi traguardi c’erano tutti: un ampio
portafoglio prodotti, solidità finanziaria, soluzioni innovative verso settori industriali
in crescita.
Il mercato vede Lenze pioniera di Industry 4.0, perché da anni ben posizionata nella
digitalizzazione.
Tramite l’azienda consociata  Encoway Lenze ha rafforzato e consolidato da tempo le proprie competenze su “Cloud, IoT e mobile technology” pronta a raggiungere nuovi
traguardi con i propri clienti.

Lenze Italia ha accolto negli ultimi tre anni colleghi di varie nazioni e alcuni talenti.
Uno di loro, grazie a quanto imparato in Italia, è divenuto in breve tempo Amministratore
Delegato di Lenze Polonia.
Altra eccellenza è la scuola LDP (Lenze Development Program): un corso di due
anni per giovani talenti di varie nazioni. Lenze Italia è l’unica azienda che riesce a inserire in ogni corso una risorsa su un totale di sole 12 persone.
La collaborazione pluriennale con l’Università di Pavia dà la possibilità di individuare
ogni anno giovani laureati particolarmente portati a lavorare nel comparto “Industry 4.0”,
due di loro sono stati selezionati per il Master internazionale Lenze “ Automation Camp”
su una disponibilità di solo 8 posti.
In occasione della celebrazione dei 70 anni Lenze ha chiesto ai collaboratori
cosa sarebbe stato meglio organizzare.
La proposta è arrivata dai giovani e immediatamente sostenuta dai senior: perché non
devolvere la somma che avrebbe potuto essere spesa per aiutare dei giovani del territorio con prospettive meno rosee delle nostre?  E la scelta è caduta sulla Comunità Nuova di Don Gino Rigoldi, cui è stata fatta una donazione.
Il Gruppo Lenze è  in grado di assistere i Costruttori in tutte le fasi del processo di sviluppo di un impianto. I nostri esperti elaborano insieme al cliente soluzioni di azionamento ed automazione all’avanguardia, che semplificano la progettazione, la produzione e l’assistenza della macchina. In qualità di specialista per l’automazione industriale, Lenze offre un ampio portafoglio di prodotti con MTBF elevatissimi, dai sistemi di controllo e visualizzazione agli azionamenti elettrici, fino ai componenti elettromeccanici.
Con un organico di circa 3.400 dipendenti, Lenze vanta una forte presenza
internazionale in 60 paesi, con proprie filiali di vendita, centri di Ricerca e Sviluppo e
stabilimenti di produzione, oltre a una rete di partner per l’assistenza. La sede principale
del Gruppo è in Germania, mentre Lenze Italia è presente su tutto il territorio nazionale
con Centro Direzionale e di Eccellenza Intralogistica a Milano, Centro di Eccellenza
Automotive a Torino e Centro di Eccellenza Consumer Goods a Bologna affiancati da
agenzie, system integrator e svariati centri di distribuzione per un servizio di consegne
tempestivo e puntuale.