Tendenze

Dopo Nacanco e Loxam what else?

Viene da dire che le imprese più evolute, strutturate e lungimiranti sono le prime a pensare in grande e in modo non convenzionale. Anche a costo di perdere (ma non è poi così, anzi….) la propria indipendenza.

Fino a poco tempo fa essere acquisiti da un competitor, pur blasonato, pur operativo all’estero, veniva vissuto da molti come una resa. Peggio: un’onta. E questo è sempre stato più che mai vero nel mondo del noleggio, dove la difesa del proprio “particulare”, per dirla con Guicciardini, è sempre stata in cima alle priorità. E veniva spesso portata avanti con accanimento suicida, a dispetto dell’evidenza dei fatti.

La recente acquisizione di Nacanco da parte di Loxam (che segue a ruota quella di Cofiloc da parte di Kiloutou), dimostra che non è così. Che si può essere economicamente sani e venire comunque comprati. Decidendo felicemente di esserlo. Che si può continuare a rimanere grandi, ciascuno nel proprio habitat, anche collaborando con altri, mischiando le forze, potenziando le strategie comuni. Per allargare gli orizzonti e quindi il business.

Viene da dire :”Bravi che avete capito”. Un concetto non nuovo, per carità, tanto da essere diventato proverbiale (“L’unione fa la forza”), ma che, in Italia soprattutto, non è mai attecchito per una serie di motivi sostanzialmente culturali.

Non sono più i tempi in cui ognuno si coltiva il suo orticello. Bisogna guardare fuori, stringere alleanze, siglare partnership, condividere le esperienze.

L’avevamo già evidenziato all’indomani del Convegno Smart Rent Smart Business organizzato nel giugno scorso da Tecniche Nuove: siccome il futuro “non è più quello di una volta” (Paul Valery), bisogna adottare strategie differenti da quelle del passato. E la concentrazione, nel noleggio italico, è proprio una di queste. Per produrre maggior potere di contrattazione negli acquisti, maggior professionalità e aggressività commerciale, maggiori risorse di marketing, adozione su larga scala di nuove tecnologie, maggior formazione….

E a giugno mi chiedevo: i noleggiatori italiani sono pronti per questo?

Ora possiamo rispondere di sì.