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JCB: bandiere a mezz’asta per Filippo

Le bandiere delle fabbriche JCB in tutto il mondo sventolano a mezz’asta in onore del Duca Filippo di Edimburgo dopo la sua morte all’età di 99 anni.

In seguito all’annuncio di Buckingham Palace, il Presidente di JCB Lord Bamford ha reso tributo a nome dell’azienda.

“Sono enormemente rattristato nell’apprendere della morte di Sua Altezza Reale il Principe Filippo”, ha affermato Lord Bamford, “e porgo le mie più sentite condoglianze alla Regina e alla Famiglia Reale. Abbiamo avuto il piacere di accogliere il Principe Filippo in JCB in tre occasioni negli ultimi 40 anni, l’ultima nel 1998, quando ha aperto ufficialmente la nuova fabbrica di trasmissioni JCB a Wrexham. È stato un grandissimo ambasciatore per questo Paese, per gli affari e in particolare per l’ingegneria.”

Le visite di Filippo in JCB

La prima visita del Principe Filippo in JCB fu al quartier generale mondiale di Rocester nel luglio 1981, quando consegnò un premio Queen’s Award a JCB Service per il successo nelle esportazioni. Il premio fu ricevuto da Anthony Bamford. Durante la visita, venne presentato al fondatore di JCB, Joseph Cyril Bamford, durante un tour della fabbrica incontrando anche decine di dipendenti. Salì anche in cabina dell’ultima terna 3CX per uno sguardo ravvicinato della più recente tecnologia della macchina.

Nel dicembre 1995, la Regina e il Duca di Edimburgo furono accolti nel quartier generale mondiale per una visita speciale in occasione del 50° anniversario di JCB. È stato il momento clou di un anno di festeggiamenti: nell’occasione la coppia reale trascorse due ore e mezza in JCB visitando la fabbrica e gli uffici. La visita si concluse con un pranzo di celebrazione per 200 persone, inclusi dipendenti e clienti, che erano stati la chiave del successo di JCB nel mezzo secolo precedente. Durante la visita, la Regina inaugurò ufficialmente una replica del garage originale in cui è stata fondata la JCB il 23 ottobre 1945.

Nel 1998, durante la sua visita per aprire ufficialmente la nuova fabbrica di trasmissioni JCB da 20 milioni di sterline a Wrexham, visitò lo stabilimento e avviò il primo impianto di produzione. Durante un tour in officina, incontrò decine di dipendenti, tra cui molti che erano entrati a far parte di JCB Transmissions quando l’attività era stata avviata nel 1978.

Costruttore leader

JCB ha 22 stabilimenti distribuiti in quattro continenti: undici nel Regno Unito, gli altri in India, Stati Uniti, Brasile e Cina. JCB, che nel 2020 ha festeggiato il suo 75° anniversario, è di proprietà della famiglia Bamford. Il Presidente Lord Bamford è il primogenito di Mr JCB, Joseph Cyril Bamford. L’azienda produce oltre 300 diverse modelli tra cui terne, movimentatori telescopici, escavatori cingolati e gommati, pale gommate, mini escavatori, minipale, dumper articolati, carrelli elevatori fuoristrada, attrezzature per compattazione. JCB produce per il settore agricolo una gamma di movimentatori telescopici e l’esclusivo trattore Fastrac ed inoltre, per il settore industriale, i carrelli elevatori Teletruk.

Emissioni zero certificate per Wacker Neuson

Dal 2015, il Gruppo Wacker Neuson ha continuamente ampliato la sua gamma di macchine e attrezzature da costruzione a propulsione elettrica nella gamma a zero emissioni, il cui utilizzo può far risparmiare fino al 93% delle emissioni diCO₂ rispetto ai modelli alimentati convenzionalmente. La riduzione specificata di  CO₂ è stata ora certificata da TÜV Austria ed è stata premiata con il marchio del riconoscimento.

La necessità di macchine senza emissioni è in continua crescita, non solo perché i requisiti gli standard diventano più severi, ma anche per venire incontro ai i livelli sonori  richiesti nei cantieri, ad esempio nel centro della città. Inoltre, la protezione dell’ambiente e degli operatori svolge un ruolo importante. Con la sua linea a zero emissioni, il Gruppo Wacker Neuson offre ai propri clienti una soluzione per applicazioni in ambienti sensibili alle emissioni di gas di scarico e al rumore.

Un risparmio fino al 93%

Alexander Greschner

La nostra linea di macchine elettriche si chiama “a zero emissioni” perché, quando sono in uso in cantiere o in ambito agricolo, le macchine e le attrezzature sono libere da emissioni di gas di scarico“, spiega Alexander Greschner, Direttore Commerciale del Gruppo Wacker Neuson. Allo stesso tempo, vogliamo diventare più trasparenti e supportare i nostri clienti nella valutazione della loro impronta di carbonio. Abbiamo esaminato le emissioni di CO₂ per tutta la durata del prodotto e TÜV Austria ha ora certificato i valori che abbiamo determinato.

Ci sono 15 diversi prodotti per l’edilizia e l’agricoltura nel portafoglio a zero emissioni di Wacker Neuson Group, tra cui martelli vibranti e piastre vibranti per la compattazione di terreni e asfalto, vibratori  per il consolidamento del calcestruzzo, escavatori, dumper i e pale gommate. La certificazione di TÜV Austria conferma: fino al 93% delle emissioni diCO₂, dirette e indirette, possono essere risparmiate durante l’intera vita del prodotto durante il ciclo operativo, compresa la produzione di batterie e la generazione di energia rispetto a un prodotto convenzionale della stessa classe.

Con un risparmio di CO₂ fino al 93%, la serie a zero emissioni offre un prezioso contributo al raggiungimento degli obiettivi climatici“, aggiunge Alexander Greschner. Per i nostri clienti, tuttavia, ci sono anche vantaggi in termini di costo totalmente specifici: in molti paesi, l’utilizzo di macchine elettriche può implicare detrazioni sulle tasse. Altri Stati supportano macchine e attrezzature elettriche favorendo nelle gare d’appalto quelle imprese che possono garantire minori emissioni di CO₂. Inoltre, ci sono altri vantaggi: i motori elettrici sono significativamente più efficienti dei motori a combustione e  a bassa manutenzione. Ciò riduce i costi energetici e operativi e il prezzo più elevato d’acquisto  viene ammortizzato rapidamente. Anche  operatori e ambiente ne beneficiano: mano stress, meno rumore. Sul dumper elettrico Wacker Neuson DW15e, ad 

ad esempio, i livelli sonori sono stati ridotti di oltre 20 decibel a 60 decibel dB(A). Il funzionamento delle macchine a zero emissioni è facile e intuitivo e le prestazioni complete sono immediatamente disponibili, per un’intera giornata lavorativa media, senza ricarica“.

Il transpallet compatto di Linde Material Handling

Robusto, maneggevole, affidabile e flessibile. Queste sono solo alcune delle caratteristiche del nuovo transpallet elettrico con operatore a terra di Linde Material Handling con capacità di carico di 1,5 tonnellate. Offrendo un funzionamento ancora più comodo e funzioni di sicurezza migliorate, è l’aiutante ideale per il carico e lo scarico dei camion, la consegna dell’ultimo miglio, il trasporto rapido nelle applicazioni industriali e la movimentazione delle merci nei supermercati e nei negozi.

Le aree di applicazione dei transpallet di questa classe di peso sono tanto varie quanto le richieste che vengono loro rivolte. In particolare, sono progettati per aiutare gli operatori a trasportare i carichi in modo rapido e sicuro – anche in spazi limitati. Affinché il transpallet sia in grado di manovrare in spazi ristretti, è stato progettato con dimensioni particolarmente compatte. La lunghezza del telaio (dimensione L2) è di 400 millimetri, la larghezza complessiva (dimensione B1) misura 620 millimetri, e il peso totale di soli 180 chilogrammi permette al carrello di essere utilizzato in soppalchi o su piattaforme di sollevamento. Con una velocità massima di 5 km/h con carico e 5,5 km/h senza carico, il carrello è significativamente più veloce della maggior parte degli altri transpallet della sua classe. Anche la sua manovrabilità è superiore alla media del mercato: il Linde MT15 raggiunge l’8% a carico e il 20% a vuoto. Una batteria agli ioni di litio da 48 volt con una scelta di 20 Ah o 30 Ah fornisce energia sufficiente per un massimo di tre ore di funzionamento. Il gruppo di alimentazione può essere ricaricato in qualsiasi presa adatta per mezzo del caricabatterie incorporato a bordo. Se non c’è tempo per questo, gli utenti possono ordinare un caricatore esterno e un’altra batteria e scambiarli tramite plug-and-play.

Sicurezza e comfort

Numerose altre caratteristiche del veicolo servono a migliorare la protezione personale dei dipendenti e permettono un lavoro ancora più ergonomico e confortevole. Per prevenire gli infortuni, il transpallet è dotato di una lunga barra bassa che crea una grande distanza di sicurezza tra l’operatore e il veicolo quando è in movimento. Anche con la fresa in posizione verticale, il carrello può essere azionato a bassa velocità grazie alla funzione creep speed. Questo è particolarmente utile quando si manovra in spazi ristretti, per esempio nelle piattaforme di carico o in aree di produzione e di stoccaggio strette.

Anche la testa del timone, che è stata ulteriormente sviluppata, è stata progettata per fornire un alto livello di protezione e molto comfort. Un anello metallico circonferenziale protegge le mani del conducente, e gli interruttori per la direzione di marcia, il sollevamento iniziale, la velocità di scorrimento e l’avvisatore acustico, così come l’interruttore di sicurezza del ventre, sono posizionati centralmente per un facile accesso. Il telaio imbutito previene le lesioni ai piedi e i danni ai bracci di carico. Un display multifunzionale fornisce informazioni sulle ore di funzionamento, la manutenzione dovuta, lo stato della batteria e i codici di errore.

Il sistema di gestione della batteria protegge dall’uso improprio e prolunga così la durata dell’accumulatore.

Il Gruppo Trevi per il porto di Norvik

Il porto di Stoccolma Norvik ha vinto l’Årets Bygge 2021, il premio prestigioso e più importante nel settore delle costruzioni pubbliche svedesi, nella categoria Infrastrutture, ed è stato anche annunciato come il vincitore generale del 2021. Il premio è stato assegnato a marzo dalla rivista del settore costruzioni, Byggindustrin, per la Costruzione dell’anno 2021.

Il porto di Stoccolma, situato nel centro storico della città, contribuisce da sempre alla congestione del traffico nelle aree urbane. Per questo motivo, le autorità svedesi hanno deciso di costruire un nuovo bacino commerciale in un’area extraurbana, per lo più dedicata allo stoccaggio di container: il porto di Norvik.

Il cantiere di Norvik

Nel 2016, Stockholms Hamnar (Porti di Stoccolma) ha assegnato al Gruppo Trevi un contratto per i lavori preparatori di questa costruzione.

La suddetta area extraurbana comprendeva parte di una zona costituita da materiale di riempimento, i cui sedimenti erano caratterizzati da una granulometria variabile che andava dall’argilla a massi anche di alcuni metri. Per sostenere i pesanti carichi del porto, è stato necessario consolidare i terreni sottostanti i cantieri portuali, grazie all’installazione di colonne di calce-cemento e jet grouting, mentre si è fatto ricorso alla compattazione dinamica pesante per il miglioramento del riempimento in roccia frantumata.

I lavori preparatori realizzati da Trevi tra il 2016 – 2017 per il porto di Norvik hanno incluso:

  • Attività di pre-perforazione, diametro di 270 mm, eseguiti con martello DTH (per circa 31.000 ml), utilizzando una Soilmec SM-30, con riempimento di ghiaia e massi.
  • Esecuzione di 300 colonne di Jet Grouting diametro di 1.500 mm, utilizzando le attrezzature Soilmec SM-28 e SM-30, al di sotto di un riempimento di materiale non coesivo e massi per circa 35.000 ml, ad una profondità massima di 31 m;
  • Installazione di 9.600 colonne di calce-cemento (LCC) aventi un diametro di 800 mm, per un totale di circa 205.000 ml;

Una tecnologia particolare

Dopo aver completato con successo i lavori di consolidamento del porto di Norvik, NCC ha assegnato a TREVI un ulteriore contratto per il miglioramento del suolo.

Questa seconda fase ha comportato l’utilizzo di una compattazione dinamica pesante sopra un’estensione di circa 96.000 mq, caratterizzata da una griglia regolare di circa 15.000 “impronte” di superficie.

Tale tecnologia, raramente applicata in Svezia, soddisfa i requisiti di progetto e i tempi di lavoro serrati, dimostrandosi efficiente e funzionale; quindi, risulta essere un metodo orientato all’obiettivo e conferma il Gruppo Trevi come leader nella selezione, proposta e applicazione di tecnologie moderne e innovative in qualsiasi settore geotecnico.

Una LTM 1450-8.1 di Liebherr al lavoro a Brema

Überseestadt a Brema, su una superficie di circa 300 ettari, è uno dei più importanti progetti di sviluppo urbano  e portuale in Europa. Una LTM 1450-8.1 di Liebherr fornita dalla Sommer Kranverleih GmbH ha installato componenti del peso di 20 ton per collegare uno dei più spettacolari edifici dell’area “Zech-Haus”  di 18 piani, all’interno dell’ Europahafen.

Questo progetto speciale che prevede un’area ad uso misto molto diversificata (uffici, residenziale, portuale, ricreativa…) conferisce all‘Europahafen un aspetto completamente nuovo.

L’impresa  Brema Kurt Zech sta erigendo quattro edifici con una superficie totale di 100.000 metri quadrati e un volume totale di investimenti di 300 milioni di euro. Una volta completati, forniranno spazio per 340 appartamenti  20 negozi, un ristorante e un enorme mercato. L’apertura è prevista per l’inizio del 2022.

LTM 1450-8.1 indispensabile per il progetto

Per tre giorni la gru mobile da 450 tonnellate si è unita alle gigantesche gru a torre in cantiere che hanno reso la silhouette di Europahafen così spettacolare.  Sommer ha eretto la LTM 1450-8.1 con 134 tonnellate di zavorra e un braccio di 52,5 metri.

David Hartung

L’operatore della gru David Hartung ha accuratamente infilato le scale prefabbricate e altri componenti nell’edificio e li ha collocati in posizione. Un grande team e una gru fantastica: tutto è andato liscio“, riferisce Hartung con soddisfazione. Tuttavia, il sito ristretto rappresentava comunque una sfida. Andreas Meyer,  di Sommer Kranverleih, spiega: Lo spazio a disposizione in cantiere era estremamente limitato. Fortunatamente, il raggio di zavorra della LTM 1450-8.1 può essere ridotto per gestire queste situazioni. Senza VarioBallast® non avremmo avuto alcuna possibilità“. Il raggio di zavorra sulla gru Liebherr da 450 tonnellate può essere regolato all’infinito tra i cinque e i sette metri utilizzando un semplice meccanismo idraulico. 

I protagonisti

Brema Zech Group SE è un’impresa familiare di medie dimensioni. Gustav Zech fondò una società di costruzioni nel 1909 vicino a Breslavia in quella che oggi è la Polonia, gettando così le basi per il Gruppo Zech. Dopo la seconda guerra mondiale, l’azienda si è ricostituita nel 1945 sotto forma di una piccola azienda artigianale a Brema. Oggi il gruppo controlla diverse filiali in diversi paesi europei . Sommer Kranverleih GmbH  è stata fondata a Brema nel 1957 ed è arrivata ora alla terza generazione della famiglia ha ora il controllo. Il suo portafoglio comprende gru mobili con capacità di sollevamento fino a 800 tonnellate, trasporti pesanti e attrezzature relative a gru e servizi di trasporto.

La gamma di gru mobili e cingolate di Liebherr-Werk Ehingen GmbH si estende da gru da 35 tonnellate a 2 assi a gru pesanti con una capacità di sollevamento di 1200 tonnellate e telaio a 9 assi. Le sue gru offrono capacità di sollevamento fino a 3000 tonnellate. Con sistemi di braccio universali e ampie attrezzature aggiuntive, possono essere visti in azione nei cantieri in tutto il mondo. Il sito di Ehingen ha una forza lavoro di 3.500 persone. Un servizio ampio e globale garantisce l’elevata disponibilità di gru mobili e cingolati Liebherr. Nel 2019 lo stabilimento Liebherr di Ehingen ha registrato un fatturato di 2,1 miliardi di euro.

VF Venieri e Bosch: partnership vincente

La collaborazione fra le due aziende nasce nel 1968, quando VF Venieri diventa la prima azienda al mondo a voler introdurre la trasmissione idrostatica sulle macchine movimento terra. Una vera rivoluzione per il settore. Il lavoro che è stato fatto insieme per realizzare questa soluzione è stato complesso e sfidante, ma la sinergia tra le due aziende, sia a livello professionale sia umano, è riuscita a trasformare ogni ostacolo in un’opportunità, concludendosi con un grande successo: dal 1992, la trasmissione idrostatica si è rivelata la soluzione migliore su specifici macchinari e sistemi, sostituendo la trasmissione tradizionale. Questa cooperazione storica si condensa in una sola frase, We make all the running – perché Bosch Rexroth e VF Venieri insieme realizzano progetti pionieristici, si dimostrano i primi ad intercettare nuove esigenze, a testarle e a trasformarle in opportunità di mercato concrete.

La VF 963D HE con Shift On Fly di Bosch

Questa sinergia, rivelatasi affidabile, umana e autentica, non si è mai fermata. Per questo si è deciso di collaborare nuovamente per rivoluzionare il settore delle macchine movimento terra, applicando ad una macchina di categoria media, dalle 7 alle 10 tonnellate, una trasmissione idrostatica elettronica ad alta efficienza. La trasmissione Bosch Rexroth è composta dalla nuova pompa A4VG serie 35, dal motore A6VM serie 65, gestita dalla centralina con Software DRC, che dà la possibilità di personalizzare lo stile di guida e di lavoro attraverso i differenti drive modes. La VF 963D HE, equipaggiata con il cambio marcia Shift On Fly (il cambio al volo) di Bosch Rexroth, è una soluzione progettata e costruita in 24 mesi che permette di operare senza cali di potenza e di avere una percezione di guida stile automotive. Grazie a questa tecnologia, si può utilizzare la macchina in diverse modalità, che settano automaticamente velocità, rapidità, fluidità e aggressività di movimento della macchina, in modo che l’utilizzatore possa regolare l’operatività della macchina in base alle proprie esigenze. Attraverso il controllo elettronico è stata ottimizzata la gestione della potenza del motore diesel con il controllo del sovraccarico, fuori giri e temperature, ed è grazie a queste funzioni è possibile ottenere grandi performance in massima sicurezza. Un’altra caratteristica, da non sottovalutare, è la complessiva riduzione dei consumi e, in particolare, grazie la funzione Eco mode si possono raggiungere le stesse velocità ad un numero di giri inferiore del motore.

Infine, a proposito di sicurezza, la trasmissione a gestione elettronica del DRC include alcune safety function che, sulla base del safety concept del costruttore, lo supportano nel raggiungimento del livello di performance previsto secondo le normative vigenti es. EN13849.

Queste tecnologie offrono maggiore comfort ed efficienza di comando della macchina, rendendola accattivante per gli utenti nell’ottica dell’uso quotidiano.

Gli ambiti di applicazione sono diversi e spaziano dalla manutenzione invernale, alle applicazioni a supporto della Protezione Civile, industria, manutenzione stradale, edilizia, all’agricoltura. Un grande risultato che coniuga l’identità e la forza delle due aziende, le competenze, il know-how tecnologico, l’altissima specializzazione e il costante impegno per la customizzazione. Per quanto riguarda il futuro, VF Venieri e Bosch Rexroth immaginano di collaborare insieme su nuove idee e progetti, ed essere ancora una volta precursori e pionieri dell’innovazione tecnologica nei settori in cui operano.

I commenti

Filippo Muccinelli Venieri

“La nostra collaborazione con Bosch Rexroth è un’intesa storica che continua a funzionare. Insieme ci impegniamo affinché la qualità del prodotto sia sempre al primo posto, offrendo un’elevata produttività, efficienza, versatilità e costi di manutenzione ridotti. Siamo orgogliosi che questa sinergia ci permetta di distinguerci dai competitor grazie ad una caratteristica al giorno d’oggi rara, rimanere sempre quality oriented”. Filippo Muccinelli Venieri, direttore generale della VF Venieri Spa.

“Bosch Rexroth è orgogliosa del lavoro svolto con VF Venieri su un progetto così stimolante. La nuova soluzione elettronica DRC, rispetto alla idraulica tradizionale, offre performance migliori, flessibilità e sicurezza, e la macchina è un grande successo. Siamo due aziende con i piedi per terra: realizziamo tecnologie complesse, a volte futuristiche, per supportare i clienti finali nel lavoro di ogni giorno. Anche questa volta ci siamo riusciti, insieme.” Ugo Paternuosto, Sales Product management and Application

“Come fornitore di azionamenti e controlli riconosciuto a livello globale, Bosch Rexroth assicura efficienza, potenza e sicurezza nel movimentare macchinari e sistemi di ogni dimensione. Bosch Rexroth fornisce in tutto il mondo tecnologie integrate per l’azionamento e il controllo di macchine operatrici mobili – Mobile Applications – e di macchinari e impianti industriali – Machinery Applications and Engineering, Factory Automation – sviluppando componenti innovativi, soluzioni e servizi su misura.

Bosch Rexroth può essere l’interlocutore unico dei propri clienti per oleodinamica, azionamenti e controlli elettrici, tecnica di montaggio e lineare, software e interfacce per l’Internet of Things. Con sedi in oltre 80 paesi e più di 31.000 collaboratori, Bosch Rexroth ha generato nel 2019 un fatturato di circa 6,2 miliardi di euro.

H2Pro: il futuro? Si chiama idrogeno

L’industria dell’idrogeno verde è solo agli inizi ma sembra essere molto promettente. Lo ha capito molto bene H2Pro, una start up costituita nel 2019 da esperti dell’Israel Institute of Technology.  Dopo aver raccolto 22 milioni di dollari, ha immesso sul mercato un nuovo tipo di elettrolizzatore che si servirà di elettricità rinnovabile per produrre l’elemento chimico più leggero e abbondante nell’universo, disincentivando il ricorso a combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale.

“L’idrogeno è la perfetta sostituzione dei combustibili fossili. Puoi bruciarlo o convertirlo in elettricità usando una cella a combustibile senza emettere CO2 bensì semplice acqua”. ha affermato Talmon Marco, CEO di H2Pro.

Quando abbiamo avviato l’azienda nel 2019 – ha dichiarato Talmon Marco – era molto più difficile avere una conversazione con gli investitori sull’idrogeno. Oggi, invece, vediamo un mercato mondiale“.

H2Pro, è stata costituita in collaborazione con i fondatori di Viber e Juno e oggi può contare sull’operato di 35 persone e su investimenti provenienti da Bill Gates, l’imprenditore milionario Li Ka-shing ma anche dal gruppo industriale giapponese Sumitomo Corp e Hyundai Motor.

Non ancora molto utilizzato perché costoso e poco efficiente, l’idrogeno si propone oggi come uno degli strumenti più promettenti per spingere le industrie, per esempio dell’acciaio e cemento, e il settore dei trasporti, come aviazione e navigazione, a decarbonizzarsi.

Una tecnologia innovativa

H2Pro si serve di una tecnologia di scissione chiamata E-TAC (Electrochemical, Thermal Activated Chemical) che estrae l’idrogeno dall’acqua – composta da una molecola di idrogeno e due molecole di ossigeno – separandolo dall’ossigeno per produrre il 30% in più di idrogeno verde rispetto all’elettrolisi tradizionale.

Questo sistema è efficiente al 98,7% e, secondo i risultati della ricerca di H2Pro pubblicata su Nature Energy, potrebbe ridurre del 50% i costi delle apparecchiature per produrre idrogeno.

La startup israeliana sostiene che produrrà idrogeno verde per 1 dollaro al chilogrammo entro il 2025 (nel 2019 un chilo di idrogeno verde costava dai 2,50 ai 6,80 dollari).

Attualmente, H2Pro è in grado di sostenere la produzione di circa 100 grammi dell’elemento chimico (più leggero e abbondante dell’universo) al giorno con un prototipo di laboratorio ma si aspetta di disporre presto di un modello più grande per la produzione quotidiana di 1 chilogrammo. Il denaro raccolto finora dalla startup verrà destinato a ulteriori ricerche per realizzare elettrolizzatori su scala commerciale.

Ma H2Pro non è la sola sul mercato a guardare con interesse all’idrogeno. Aziende come ITM Power Plc, Nel ASA e Green Hydrogen Systems A/S – con sede in Europa – puntano a diventare leader nella produzione di questo elemento chimico. Anche altri attori industriali più affermati come Siemens Energy AG, Thyssenkrupp AG e Haldor Topsoe A/S si preparano ad avviare la produzione su larga scala.

Secondo le stime dell’Unione, entro il 2050 la corsa delle imprese in Europa dovrebbe portare fino a 470 miliardi di euro di finanziamenti pubblici e investimenti privati in questo settore.

E i produttori di macchine per le costruzioni  e dei veicoli industriali si stanno già attrezzando per cogliere tutte le opportunità che la ricerca della sostenibilità mette a disposizione.

CFR 90 di Weber MT: per spazi ristretti

Dove non c’è spazio, spazio alla CFR 90 di Weber MT. La piastra vibrante “verticale” sta prendendo piede anche nel mercato italiano per le sue particolari caratteristiche, che la rendono ideale nell’affrontare i cantieri più stretti e disagevoli.

Tradizionalmente utilizzata nei paesi del nord Europa, la piastra vibrante “verticale” è una soluzione sempre più apprezzata anche nel mercato italiano. Gli utilizzatori che l’hanno provata sul campo sono concordi nel ritenerla la soluzione perfetta per tante tipologie di cantiere in cui non è possibile (oppure risulta estremamente scomodo) utilizzare una piastra vibrante tradizionale. Allo stesso tempo anche i noleggiatori hanno finalmente la macchina adatta per rispondere in maniera adeguata alle richieste più particolari.

Agile e facile da manovrare

Se dovessi sintetizzare le qualità principali della CFR 90”, afferma Alberto Lovo, Direttore Generale di AL Consulting, società che distribuisce i prodotti Weber MT sul territorio italiano, “parlerei di massima agilità e manovrabilità totale. Infatti, si tratta di una macchina particolare, che unisce la forza di compattazione di una tipica piastra vibrante da 80 kg, a una forma insolita che le conferisce una facilità di utilizzo che non ha confronti”.

Presentata da Weber MT al Bauma 2019, dopo due anni di lavoro nei più disparati cantieri di tutta Europa, la CFR 90 si sta ritagliano un ruolo importante anche nel nostro mercato, grazie alle sue caratteristiche, che la rendono particolarmente adatta a tutte le situazioni più “complicate”. La peculiare forma della macchina permette l’impugnatura da qualsiasi lato e consente di ruotare sul proprio asse a 360° senza dover compiere larghe curve. La CFR 90  ha quindi la conformazione perfetta per lavorare in tutti gli scavi con pochissimo spazio di manovra a disposizione. Nei casi più difficili è anche possibile calarla all’interno dello scavo, utilizzandola dall’esterno.

Le applicazioni

Sono davvero tanti i settori di utilizzo della piastra vibrante CFR 90. Questi i principali.
– Trincee anguste, strette e profonde
– Piccoli scavi per allacciamenti utenze come gas, acqua e luce
– Fosse cimiteriali, che risultano quasi impossibili da compattare con altre macchine
– Posa di cartellonistica, pali e segnaletica stradale
– Piccole manutenzioni stradali
– Compattazione fondo dei marciapiedi

 

La scheda tecnica

Modello                                     Weber CFR 90

Peso operativo                           90 kg

Larghezza di lavoro                   43 cm

Forza centrifuga                         14 kN

Frequenza                                   85 Hz

Motore                                          Honda GX 160, 4 tempi, benzina

Potenza massima                       3,6 kW (4,9 CV)

Velocità                                        26 m/min

Dimensioni                                  46x43x99 cm

 

Renault Trucks: i nuovi T&T High Evolution

Renault Trucks presenta i suoi nuovi T & T High Evolution nel videogioco Euro Truck Simulator 2. A partire da oggi, Martedì 6 Aprile, sarà possibile sedersi nella cabina dei Renault Trucks T & T High 2021, testare la nuova ergonomia della cabina di guida e apprezzare il comfort del camion, nelle aree urbane, sulle strade regionali e in autostrada.

Per fare questo, basterà accedere al gioco per PC Euro Truck Simulator 2, apprezzato da oltre 9 milioni di giocatori in tutto il mondo, o condividere le esperienze di guida di altri giocatori seguendo l’hashtag #RenaultTrucksEvolution sui social media.

Questa sera alle ore 18:00 (CET), SCS Software ospiterà sul proprio account Twitch una sessione di guida dal vivo con il veicolo Renault Trucks T 2021 e un incontro in diretta con Paul Daintree, Direttore Design di Renault Trucks.

C’è anche un concorso di design

Renault Trucks propone un concorso di design all’interno del gioco Euro Truck Simulator 2. I giocatori sono invitati a progettare il proprio Renault Trucks T High Evolution utilizzando il configuratore del gioco.
Il design migliore sarà selezionato dal Team Design di Renault Trucks e sarà riproposto su un vero camion tra alcune settimane.

“Sharp-Cut”: taglio netto per una sana ricrescita

Pronti ad accogliere la bella stagione: ecco perché scegliere la Barra Tranciarami Cangini “Sharp-Cut”, una garanzia in azione al fianco dei professionisti del settore per un risultato di potatura ottimale fino a 100mm.

La Barra Tranciarami “Sharp-Cut” di nuova generazione, rappresenta la scelta ideale per la tutela e la valorizzazione forestale grazie al taglio netto e preciso che salvaguarda la ricrescita della pianta.

Gli esperti della tutela e valorizzazione forestale devono infatti, poter tutelare la ricrescita della pianta, potando con precisione. Sanno perfettamente che in questi casi un taglio impreciso può danneggiarla irrimediabilmente. Al contrario la Barra Tranciarami “Sharp Cut” da un vantaggio alla vegetazione per aiutarla a crescere più forte e rigogliosa. Ecco perché questa attrezzatura di nuova generazione rappresenta la scelta ideale.

Si tratta di una attrezzatura robusta e performante che ha pienamente soddisfatto le mie esigenze e aspettative per il mio utilizzo” afferma uno degli utilizzatori che impiega abitualmente la Barra Tranciarami Cangini per la pulizia di parchi e aree verdi “Facile da maneggiare, veloce e precisa nel taglio, requisiti fondamentali per ottenere un lavoro professionale”.

Un’attrezzatura robusta

Le lame  di “Sharp-Cut”  sono prodotte in materiale HB450, che si distingue dai tradizionali acciai da costruzione per la sua durezza superiore in grado di sopportare anche le sollecitazioni più gravose.

Il suo design compatto la rende comoda e utilizzabile anche in aree caratterizzate da una fitta vegetazione. Un ulteriore vantaggio, è la possibilità di montarla su entrambi i lati del braccio dell’escavatore permettendo all’operatore di raggiungere aree di lavoro difficili, alle quali non si è in grado di arrivare con il solo piegamento o allungamento del braccio dell’escavatore.

Ma questo non è abbastanza, lo snodo orientabile di serie permette di regolare l’inclinazione della barra, ottenendo maggiori posizioni di taglio e ottimizzando il lavoro.

La precisione del taglio, quindi, è garantita da una doppia affilatura delle lame e da una grande velocità di taglio.

Il profilo dentellato delle lame, inoltre, consente l’ottima presa del ramo, contribuendo al risultato “Sharp Cut”.

Un taglio “affilato”

La linea Sharp-Cut sfrutta al meglio ogni classe di macchina rendendo l’attrezzatura altamente performante su ogni tonnellaggio da 2,5 a 14,0 ton. Disponibile in 5 diverse grandezze per la versione escavatore e 3 versioni per macchine con attacco frontale.

Al giorno d’oggi quello che maggiormente preme agli esperti della manutenzione del verde e delle operazioni forestali è sicuramente l’opportunità di intervenire con tecniche adeguate nella conduzione e tutela delle risorse boschive, per questo sono sempre alla ricerca di strumenti che consentano un uso sostenibile ed ottimale delle risorse.

La Barra Tranciarami Cangini, quindi, risponde a gran voce alle esigenze degli utilizzatori riconoscendosi come il “complice” a tutti gli effetti, di un lavoro di precisione che mira alla sana ricrescita della pianta.