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Manitou acquisisce la società GI.ERRE

Manitou Group, gruppo di riferimento a livello mondiale nei campi della movimentazione, del sollevamento persone e del movimento terra, ha annunciato l’acquisizione dell’intero capitale della società italiana GI.ERRE srl , che ha sede a Castelfranco Emilia (MO) ed è specializzata nelle attività di assistenza per i prodotti Manitou. Con questa acquisizione, il gruppo rinforza la qualità del servizio offerto ai clienti nella regione.

Forte di 23 anni di esperienza, la società GI.ERRE srl gestisce nella sede di Castelfranco numerose attività legate all’assistenza, quali la pulizia e la manutenzione delle macchine, il noleggio, come anche la customizzazione di alcuni modelli secondo le esigenze specifiche dei clienti. La società opera in Emilia-Romagna, regione in cui Manitou Group ha consolidato la sua presenza, con un sito di produzione dedicato alle gamme di sollevatori telescopici rotativi, alla progettazione di accessori, e con un centro logistico internazionale di pezzi di ricambio.

I commenti

Maxime Deroch, Presidente della divisione Assistenza e Soluzioni, precisa: “La società GI.ERRE può vantare una grande competenza, con personale tecnico che ha una conoscenza perfetta dei nostri prodotti. Siamo fieri di integrare tutto il team all’interno di Manitou Group. Questa acquisizione ci permetterà di consolidare l’attività di assistenza, post vendita e consulenza all’interno della regione”.

La società GI.ERRE ha registrato nel 2021 un fatturato di 3,6 milioni di euro, con 14 dipendenti in organico. Gerardo Giacomino, Direttore generale, ha aggiunto: “La passione che guida la nostra attività e l’affidabilità della nostra competenza, sono valori che condividiamo con Manitou Group. Abbiamo entrambi  una struttura familiare che facilita la nostra intesa e sono quindi molto soddisfatto di assistere all’evoluzione della nostra società all’interno di Manitou Group”.

Liebherr: dal Bauma agli Stati Uniti

Da sinistra a destra: Sascha Bechter (Liebherr), Ron Schad e Phillip Michels (Michels), Gerhard Frainer (Liebherr), Pat Michels e Kevin Michels (Michels).

Michels Construction è un  leader globale diversificato nel settore dell’energia e delle infrastrutture negli Stati Uniti. Al Bauma 2022, la società ha acquistato quattro impianti di perforazione Liebherr LB 35 e un impianto di perforazione LB 30. Poiché le macchine sono state rilevate direttamente dalla flotta a noleggio di Liebherr negli Stati Uniti, gli impianti di perforazione sono già in uso presso la sede del cliente: stanno lavorando in diverse applicazioni come la perforazione Kelly e la perforazione a coclea continua (CFA) su progetti in Chicago e Tennessee, Stati Uniti.

La LB 35 è il successore della collaudata perforatrice rotativa LB 28-320. La sua coppia è di 350 kNm, un aumento del 10 % rispetto alla macchina precedente. L’LB 35 è in grado di gestire facilmente coppie elevate e grandi forze di trazione del sistema a fune. Ciò garantisce cicli operativi particolarmente rapidi.

La scelta di Liebherr

In qualità di società fondatrice leader negli Stati Uniti, Michels Construction possiede nel suo parco parecchi marchi. Le prestazioni superiori delle macchine per fondazione profonda Liebherr e la loro produzione di alta qualità supportata da un efficiente servizio post vendita hanno cambiato le cose. Il risultato è la decisione di Michels Construction di continuare a investire nelle macchine Liebherr per fondazioni profonde e nelle gru cingolate.

Inoltre, in quanto azienda a conduzione familiare, Michels Construction apprezza il valore di un rapporto diretto con Liebherr. Michels percepisce il fatto che Liebherr sia un’azienda indipendente a conduzione familiare come un vantaggio che garantisce una partnership vantaggiosa e a lungo termine con i fornitori.

Volvo CE sta investendo a Braås

Volvo Construction Equipment (Volvo CE) ha annunciato l’intenzione di investire 360 ​​milioni di corone svedesi, circa 32,7 milioni di dollari, nel suo stabilimento di produzione a Braås, in Svezia, da qui al 2027.

La struttura di Braås, da tempo riconosciuta per il suo impegno in ambito ambientale, è specializzata nella progettazione e produzione di dumper articolati. Ha prodotto una macchina per l’edilizia priva di fossili che è stata la prima al mondo ad essere consegnata a un cliente : un A30G che ora è in uso nel cantiere del cliente NCC.

La decisione di investire in Braås è stata presa dal consiglio di amministrazione di AB Volvo e significa che la fabbrica sarà adattata nei prossimi anni per consentirle di produrre una gamma più ampia di dumper articolati con diversi tipi di propulsori per riflettere lo spostamento della domanda verso le attrezzature con fonti di energia più sostenibili.

L’investimento sarà utilizzato per estendere la capacità di produzione nel sito di 45.000 m² nel sud della Svezia per ampliare la gamma di prodotti in futuro, con l’aggiunta di nuovi edifici e attrezzature di produzione. Puntando fermamente sul futuro e in linea con il suo scopo di costruire il mondo in cui vogliamo vivere e i luoghi di lavoro in cui vogliamo lavorare, Volvo CE investirà anche nell’automazione e nell’ergonomia per ridurre la necessità per i dipendenti di impegnarsi in compiti ripetitivi e creare un ambiente di lavoro più sicuro.

L’innovazione sostenibile nel suo DNA

Il sito di Braås è stato sede di una serie di innovazioni pionieristiche

Le tecniche di produzione pionieristiche non sono una novità per Braås. Da quando ha prodotto il primo dumper articolato prodotto in serie al mondo, il “Gravel Charlie”, un dumper da 10 tonnellate, nel 1966, la struttura è stata all’avanguardia nell’innovazione. Il sito è famoso soprattutto per la produzione del dumper articolato più grande del mondo, la classe A60H da 60 tonnellate , una vera prodezza di ingegneria.

Oltre a costruire il primo dumper articolato al mondo in acciaio privo di fossili, il talento ingegneristico di questo stabilimento è stato determinante anche nella costruzione del primo prototipo di dumper articolato al mondo alimentato da celle a combustibile a idrogeno, il concept Volvo HX04 , che attualmente è il focus dei test per sviluppare future soluzioni di idrogeno.

Braås è anche all’avanguardia nella protezione dell’ambiente ed è stata la prima nel settore edile a realizzare un’operazione a emissioni zero, alimentata interamente da energia rinnovabile. Nel 2018 il sito è diventato anche una struttura a zero discariche.

“Il settore dei trasporti e delle costruzioni sta subendo una trasformazione con, tra le altre cose, un numero crescente di veicoli elettrificati“, afferma Jonas Lakhall, responsabile del sito presso Volvo CE a Braås. “Questo investimento ci consentirà di adattare ed estendere il nostro impianto di produzione in modo da poter offrire una gamma più ampia di macchine, con diversi propulsori, ai nostri clienti e aiutarli a soddisfare le loro ambizioni di riduzione delle emissioni.È importante per noi continuare a essere all’avanguardia e prendere decisioni chiare per soddisfare il nostro impegno Science Based Target di raggiungere emissioni nette della catena del valore pari a zero entro il 2040. Adattando la nostra produzione alle macchine elettriche, stiamo progredendo lungo la nostra roadmap di elettrificazione . ”

Metrika SGR entra in CMC al 70%

CMC ha annunciato l’ingresso di Metrika SGR nel 70% del capitale sociale.

Da quando è nata, nel 1992, CMC non ha mai smesso di crescere, imponendosi tra i marchi leader nella produzione di piattaforme aeree cingolate sul mercato mondiale del sollevamento. E non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi. Anzi, ha appena posto le basi per incrementare la sua crescita a livello esponenziale, grazie all’ingresso del Private Equity industriale Metrika SGR nella maggioranza del suo capitale sociale.

Con l’obiettivo di creare valore aggiunto per i propri investitori e stakeholders, Metrika si propone come partner elettivo delle PMI italiane che vogliano gestire i passaggi generazionali e i progetti di sviluppo con proattività e visione d’insieme.

Pronti i programmi di sviluppo

L’apporto di capitale dovuto all’ingresso in società di Metrika SGR consentirà a CMC di dar corso a diversi programmi di sviluppo tra cui l’ampliamento di 12.000 mq dell’attuale stabilimento, da destinare a nuove linee produttive, l’allargamento dell’attuale gamma di piattaforme ragno con nuovi modelli e nuove famiglie di prodotti, il rafforzamento della presenza sui mercati esteri con il miglioramento della rete distributiva in Europa e USA. Una mirata politica di acquisizioni permetterà, inoltre, di velocizzare il potenziamento delle capacità produttive per soddisfare il crescente numero di commesse provenienti dal mercato.

Le famiglie Mastrogiacomo e Moretti, fondatrici di CMC, resteranno nel CDA dell’azienda dove Alessandro Mastrogiacomo ha già assunto il ruolo di CEO e Giuseppe Moretti quello di COO.

Alessandro Mastrogiacomo

Chi progetta macchinari come le nostre piattaforme ragno lo sa bene: più in alto vuoi spingerti, più solida e stabile deve essere la base su cui poggi – dichiara Alessandro MastrogiacomoCon questa operazione, CMC si conferma una realtà all’avanguardia non solo sotto l’aspetto produttivo, ma anche dal punto di vista manageriale. Oggi poniamo le premesse per un vero e proprio salto di categoria che ci permetterà di adeguare definitivamente il livello della nostra organizzazione alla qualità dei nostri prodotti”.

Indeco: ecco l’Internet of Tools

Primo produttore a lanciare sul mercato il “martello intelligente” nel 1985, oggi Indeco è ancora tra i primi a proporre una gamma di attachment idraulici con tecnologia 4.0. Questo grazie al nuovo sistema di monitoraggio da remoto “Indeconnect”, basato sui principi dell’Internet of Things con cui prevenire l’obsolescenza delle attrezzature e mantenere elevate le loro performance nel tempo. Il sistema è composto da un device proprietario da montare sulle diverse attrezzature, dotato di tecnologia 4G per l’interconnessione wireless alla rete e da una piattaforma web cloud based accessibile da mobile (tramite app) o da PC, con cui consultare i dati trasmessi in tempo reale da ciascun device installato: ore di lavoro effettuate, posizione di lavoro nello spazio, temperatura dell’olio idraulico, temperatura dell’ambiente, posizione GPS e così via.

Attraverso l’impiego di Indeconnect è oggi possibile ottenere una serie di vantaggi:

• Monitorare la produttività, assicurandosi che ciascun tool Indeco stia lavorando secondo quanto pianificato

• Controllare l’operatività, verificando in tempo reale i diversi parametri interni ed esterni all’attrezzatura per assicurarsi che questa sia utilizzata in condizioni ottimali e modo appropriato

• Aumentare la sicurezza, controllando da remoto la posizione dell’attrezzatura attraverso la geo-localizzazione GPS

• Pianificare la manutenzione, monitorando  in tempo reale lo stato di salute di ciascun attrezzo Indeco, anche attraverso il sistema di alert e messaging automatici che permettono di ordinare i ricambi e ridurre al minimo i tempi di fermo macchina

• Ottimizzare il noleggio, supervisionando e controllando la gestione delle attrezzature noleggiate

Cesoie IRC ad alta velocità

Il passaggio dalle reti ferroviarie tradizionali a quelle ad alta velocità, in atto in tutti i paesi più industrializzati del mondo, passa inevitabilmente per la dismissione e riciclo di centinaia di migliaia di km di binari. Da qui la necessità di dotarsi di strumenti adeguati a processare acciai trattati termicamente per resistere alle enormi pressioni. Le nuove Cesoie Spaccabinari IRC sono strumenti idraulici specificamente progettati per il taglio di rotaie ferroviarie, tramviarie e della metropolitana. Il particolare design delle loro ganasce, unito all’efficienza del sistema idraulico e alla robustezza del corpo macchina in acciaio speciale HARDOX®, consentono il taglio di binari fino a 75 kg di massa per metro, con durezze fino a 300 Brinell. Due i modelli di cesoia disponibili, IRC 20 e IRC 30, progettate per operare al meglio sui differenti standard di binari presenti in UE, USA e Paesi asiatici.

Frantumatori IRP a doppia piastra

Gli ottimi risultati ottenuti, in termini di allungamento della vita dell’attrezzo, attraverso l’inserimento di una piastra antiusura sulla ganascia mobile dei frantumatori IRP, hanno spinto Indeco ad adottare lo stesso accorgimento anche sulla ganascia fissa. La piastra intercambiabile preserverà la struttura portante del frantumatore rendendolo capace di sopportare forti pressioni, abrasioni e prolungati impieghi in qualsiasi tipologia di utilizzo.

La Cesoia ISS 8/13

Un modello top a completamento della gamma delle cesoie Indeco ISS. Modello di dimensioni appena superiori alla piccola ISS 5/7, può essere utilizzato su escavatori a partire dalle 6 tonnellate.

 

Tra le sue caratteristiche distintive: la struttura corta e robusta, il peso ridotto, il perfetto bilanciamento, il design delle ganasce modificato per ottimizzare la potenza di taglio e aumentare l’apertura massima, la presenza di quattro coltelli intercambiabili e reversibili e piercing tip di ultima generazione.

Le Pinze Multi Grab IMG 300

Come già avvenuto per altre gamme di attrezzature Indeco, anche quella delle Pinze Multi Grab si allarga per fare spazio a un nuovo modello, la IMG 300, compatibile con escavatori di ridotte dimensioni (a partire da 3 t) sempre più richiesti dal mercato.

Upgrade tecnologico per le Trince IMH

Di recente sottoposta a un radicale intervento di restyling, la gamma delle Trince Indeco viene ora ulteriormente modificata attraverso una serie di interventi di “fine tuning” che ne accrescono ulteriormente l’efficienza e l’affidabilità. Piccoli ma significativi miglioramenti sono stati operati sulla trasmissione e nel posizionamento sul tamburo dei denti intercambiabili, ora dotati di un “bite limiter” che impedisce la penetrazione massima nel legno. In questo modo è possibile utilizzare denti di maggiori dimensioni, quali appunto i Cobra Indeco, per ottenere una pacciamatura più fine e un’azione di triturazione più fluida che stressa meno la macchina e ne accresce la produttività, sfruttando al meglio il rapporto tra peso dell’attrezzatura e capacità idraulica dell’escavatore.

JCB: il serbatoio per rifornire macchine a idrogeno

JCB, sviluppatore delle prime macchine da cantiere alimentate a idrogeno, ha presentato un’altra novità mondiale per il settore: un sistema di rifornimento mobile per idrogeno.

JCB sta investendo 100 milioni di sterline in un progetto per la produzione di motori a idrogeno super efficienti e ha già presentato prototipi funzionanti di una terna e di un sollevatore telescopico alimentati a idrogeno. L’azienda ha ora annunciato un’altra novità nel settore: un sistema di rifornimento mobile per idrogeno che offre agli utilizzatori un modo semplice e veloce per rifornire le loro macchine direttamente in loco.

Circa il 97% delle macchine edili viene rifornito di carburante direttamente durante il lavoro in cantiere. Ciò significa che gli operatori sono già abituati al carburante “trasportabile”, che consente il rifornimento in pochi minuti.

Una risposta dalla tecnologia

Il Presidente di JCB Lord Bamford, che sta guidando in prima persona il progetto JCB sull’idrogeno, ha dichiarato: “Da quando siamo diventati la prima azienda di macchine movimento terra a presentare modelli alimentati a idrogeno, molti ci hanno chiesto come poterle rifornire di carburante. Ebbene, oggi abbiamo una risposta con il nostro nuovo sistema mobile di rifornimento di idrogeno, che consente di prelevare l’idrogeno dai semirimorchi in loco e di distribuirlo alle macchine dal nostro sistema mentre lavorano sul posto di lavoro. Questo modo di operare non è diverso da quanto in uso oggi ad esempio con il diesel trasportato in cantiere per i rifornimenti di carburante allle macchine. I combustibili fossili non sono il futuro; l’idrogeno è la soluzione pratica per alimentare le nostre macchine nei decenni a venire. I nostri ingegneri britannici stanno facendo un lavoro fantastico nello sviluppo di questa tecnologia e già vediamo nel futuro molti altri sviluppi interessanti”.

Il sindaco delle West Midlands Andy Street carica una terna dal nuovo impianto a idrogeno durante una visita alla sede della JCB

Un team di 100 ingegneri sta lavorando al progetto. La prima macchina a idrogeno ad essere presentata è stata una terna JCB seguita, un anno fa, da un sollevatore telescopico. Questa tecnologia è stata mostrata alla COP26 di Glasgow, dove i leader mondiali hanno discusso le misure per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra.
JCB produce motori dal 2004 negli stabilimenti nel Derbyshire e a Delhi, in India. L’anno scorso JCB ha celebrato un’importante pietra miliare con la produzione del suo 750.000esimo motore.

JCB ha 22 stabilimenti distribuiti in quattro continenti: undici nel Regno Unito, gli altri in India, StatiUniti, Brasile e Cina. JCB, che nel 2020 ha festeggiato il suo 75° anniversario, è di proprietà della famiglia Bamford. Il Presidente Lord Bamford è il primogenito di Mr JCB, Joseph Cyril Bamford. L’azienda produce oltre 300 diverse modelli tra cui terne, movimentatori telescopici, escavatori cingolati e gommati, pale gommate, mini escavatori, minipale, dumper articolati, carrelli elevatori fuoristrada, attrezzature per compattazione. JCB produce per il settore agricolo una gamma di movimentatori telescopici e l’esclusivo trattore Fastrac ed inoltre, per il settore industriale, i carrelli elevatori Teletruk.

Berco, the data-driven company

In occasione di Bauma 2022 Berco, azienda globale leader nella produzione e fornitura di parti sottocarro per i principali produttori mondiali di macchine movimento terra cingolate, ha presentato il suo nuovo approccio di società sempre più data-driven. Per Berco, i dati rivestono un ruolo strategico per il supporto ai clienti e lo sviluppo di soluzioni di sistema, in un’ottica di miglioramento continuo.

Un sistema brevettato

Al Bauma, Berco ha presenta il sistema brevettato “Smart Undercarriage” sviluppato dall’azienda insieme a una società spin-off dell’Università di Roma. Questa soluzione, anteprima assoluta per il mercato nata per il Primo Equipaggiamento, consente di monitorare costantemente la temperatura dei rulli di macchine CTL tramite un sensore incorporato, un RFID e un’antenna che trasmette i dati a una centralina. La temperatura del rullo può essere poi visualizzata sul display della macchina o su un qualsiasi altro dispositivo quale smartphone o tablet, consentendo quindi un monitoraggio costante del componente.

Facilmente implementabile su ogni rullo e installabile su ogni tipo di CTL sul mercato, lo “Smart Undercarriage” permette all’OEM di verificare se il componente lavora nel range ottimale di temperature e di intervenire eventualmente per tempo, evitando guasti sul campo e migliorando l’uptime del veicolo.

Berco ha già stanziato finanziamenti per lo sviluppo di un kit aggiunto per lo “Smart Undercarriage” destinato alla clientela aftermarket e per poter ricevere direttamente, e in modo costante, i dati raccolti sulle temperature. Questo consentirà all’azienda di conoscere sempre più in dettaglio gli ambienti operativi delle singole macchine e implementare, di conseguenza, la propria proposta di tecnologie dedicate.

Presenti a Bauma 2022 anche le versioni, lanciate di recente, delle applicazioni mobile e web di Bopis Life, una piattaforma basata su cloud dove vengono registrate tutte le ispezioni condotte sulle macchine dai field engineer di Berco o dai suoi dealer. Tramite strumenti manuali o dispositivi a ultrasuoni viene misurato lo spessore del materiale di ogni elemento del sottocarro, monitorandone così lo stato di usura. Il dealer può quindi pianificare al meglio la gestione del magazzino e l’efficienza operativa, con una significativa riduzione del TCO (Total Cost of Ownership).

L’importanza strategica dei dati

Francesco Grenzi

La raccolta dei dati sul campo, l’archiviazione e la successiva analisi”, dichiara Francesco Grenzi, Berco R&D Executive Director,giocano da un lato un ruolo sempre più strategico per la nostra azienda nel supporto ai clienti, consentendo loro benefici in termini di uptime delle macchine. Dall’altro, l’archivio dei dati, costantemente ampliato, rappresenta un potente strumento in mano a Berco per lo sviluppo di soluzioni di sistema sempre più performanti, a conferma del suo ruolo di leadership nei prodotti per il sottocarro”.

La piattaforma Bopis Life è impiegata in tutto il mondo; a oggi, sono oltre 20 le licenze attivate presso i dealer Berco e più di 300 le ispezioni effettuate negli ultimi tre anni, con altrettante raccolte e analisi dati.

La mole di dati raccolti oggi da Berco tramite Bopis Life e “Smart Undercarriage” (destinata a crescere ulteriormente in futuro), si dimostra fondamentale per le attività di benchmarking condotte dalla sua divisione T&I sui propri prodotti, così come su quelli di concorrenti o fornitori.

Per i test di benchmarking, Berco si avvale anche di una serie di avanzate apparecchiature presenti all’interno del moderno reparto di T&I dello stabilimento di Copparo, che permettono di conservare tutti i dati raccolti, utilizzabili poi per analisi successive. Sui singoli componenti chiave vengono costantemente svolti, tra gli altri, controlli dimensionali, analisi metallurgiche e test funzionali. Tutte le attività di benchmarking svolte da Berco attingono al metodo dell’analisi e dell’ingegneria del valore (VAVE), propedeutico allo sviluppo delle linee aftermarket. Il VA definisce le funzioni di un prodotto e la proporzione tra il suo valore e i costi, mentre la valutazione del design e della realizzazione viene effettuata tramite VE con l’obiettivo di eliminare quegli elementi che non contribuiscono alla funzione del prodotto.

Autunno: il ritorno (gradito) delle Fiere

Il mese di ottobre ha ospitato parecchie manifestazioni interessanti per il comparto delle costruzioni, in Italia il Saie di Bologna, con il suo focus sull’edilizia e l’impiantistica, all’estero il Bauma, la più importante fiera al mondo per quanto riguarda la meccanizzazione edile. E i numeri che entrambe le manifestazioni hanno espresso, ciascuna ovviamente con il suo bacino di riferimento e quindi in termini non assoluti ma relativi, sono stati di tutto rispetto.

La 55esima edizione di Saie, organizzata da Senaf a BolognaFiere e conclusasi il 22 ottobre, ha visto l’afflusso di 37.642 professionisti in fiera, venuti a Bologna per conoscere e valutare le novità di prodotto, normative – come tutto ciò che ruota attorno a Superbonus e PNRR – e arricchire la propria rete di contatti. Nel  2023, dal 19 al 21 ottobre, Saie tornerà a Bari, alla Nuova Fiera del Levante, proseguendo l’alternanza strategica annuale con Bologna, che dal 2018 ha reso protagoniste due tra le aree più importanti per il “Made in Italy” delle costruzioni.

Saie 2022, alla parte espositiva con la presenza dei brand più importanti del settore, ha aggiunto 127 convegni formativi e 22 iniziative speciali, incentrati sui principali temi del costruire: cantiere, sostenibilità, efficienza energetica, digitalizzazione, integrazione edificio-impianto, nuove esigenze dell’abitare. Tra gli eventi, Saie InCalcestruzzo, l’evento nazionale dedicato all’innovazione della filiera del calcestruzzo, in collaborazione con le riviste Ingenio, Imprese Edili e Macchine Edili; la terza edizione del Forum Nazionale Massetti e Pavimenti, organizzato da Conpaviper in collaborazione con Senaf con l’obiettivo di approfondire le strategie industriali, l’evoluzione del mercato, la normativa di riferimento e le ultime innovazioni tecnologiche; Piazza Tunneling SIG – Società Italiana Gallerie, che ha valorizzato la filiera del tunneling, con contenuti e presentazione di prodotti, progetti e case history di eccellenza sui temi strategici;  Piazza Digitalizzazione Assobim, l’area espositiva dedicata ai temi della digitalizzazione e del BIM, con tanti approfondimenti tecnici e la partecipazione dei protagonisti del comparto coordinati dall’associazione Assobim.

Al Bauma le macchine di domani

A Monaco, un totale di circa 3.200 espositori provenienti da 60 paesi (2019: 3.684 espositori da 63 paesi) e oltre 495.000 visitatori da oltre 200 paesi (2019: 627.603 visitatori da oltre 200 paesi) si sono dati appuntamento per 7 giorni negli spazi espositivi. La percentuale di visitatori internazionali è stata di circa il 50 percento. 50 le start up presenti in fiera.

I primi 10 Paesi espositori sono stati, nell’ordine, Germania, Italia, Turchia, Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Paesi Bassi, Francia, Stati Uniti, Austria, Spagna e Cina. La quota di espositori internazionali è stata di quasi il 65%.

Il mondo (non solo quello delle costruzioni) è cambiato radicalmente dopo la scorsa edizione della manifestazione ma i numeri a consuntivo dimostrano che, nonostante tutto, non è venuto meno il desiderio di esserci, di toccare con mano le innovazioni tecnologiche, di allargare i rapporti commerciali e personali, di riprendere a “fare network”. In molti stand il cartello “venduto” era ben visibile sulle macchine che avevano già trovato un compratore e secondo molti espositori da noi interpellati, il livello di vendita ha superato in molti casi quello del 2019, con la firma, già in fiera, di numerosi contratti.

La rivincita delle fiere

Il forte segnale che entrambe le manifestazioni, Saie e Bauma (prossima edizione Monaco 7-13 aprile 2025) pur nella differenza di target e proporzioni hanno dato al mercato è che, anche in tempi complessi come quelli in cui viviamo, costruttori, imprese e protagonisti di tutta la filiera delle costruzioni, hanno bisogno di parlare, confrontarsi, toccare con mano l’evoluzione del settore, su una piattaforma reale di business.  La fiera quindi torna a essere il luogo ideale per cogliere le opportunità e incontrare il futuro.

E dall’8 al’11 novembre, a Rimini ci aspetta Ecomondo, per chiudere in bellezza l’autunno di grazia che segna la rinascita del luogo tradizionalmente deputato per fare affari: la cara, indimenticata (e speriamo indimenticabile)  fiera.

MAN cresce in Sardegna con Tirrenia Trucks

Si consolida il presidio nell’isola della Concessionaria MAN Tirrenia Trucks con due nuove sedi a Cagliari e Sassari. 15 gli addetti tra personale tecnico e commerciale al servizio degli autotrasportatori sardi.

Perché una concessionaria con una precisa connotazione territoriale, anche nel nome, come Tirrenia Trucks abbia allargato il suo raggio d’azione alla Sardegna lo spiega il suo Amministratore Unico, Andrea Angeli: “Dal 2011 abbiamo una filiale a Livorno (a ColleSalvetti, ndr) con l’obiettivo di presidiare la litoranea toscana. È qui che siamo sempre più frequentemente entrati in contatto con gli autotrasportatori sardi per i quali quel porto è il principale varco verso il ‘continente’. All’inizio si trattava di soli interventi di manutenzione e riparazione ma ben presto le relazioni si sono allargate anche alle trattative commerciali. È del 2016 un primo ‘sbarco’ con un piccolo presidio commerciale a Cagliari, a cui è seguito nel 2020 il mandato da parte di MAN Italia e il primo insediamento a Sassari, passato un po’ sotto silenzio per i problemi legati alla pandemia. Di questi giorni è invece l’inaugurazione della sede di Cagliari prima e successivamente Sassari, che sancisce la nostra presenza con due presidi sull’isola”.

La sede di Cagliari si trova ad Assemini, a una decina di chilometri dal capoluogo, nella zona industriale Macchiareddu, importante crocevia del traffico merci sardo: l’insediamento si sviluppa su un’area di 11 mila mq dei quali 1.300 coperti tra officina e uffici. La sede di Sassari sorge invece nella zona industriale Muros, a pochi chilometri dalla città, anche in questo caso nel cuore delle attività di trasporto della parte settentrionale dell’isola. La struttura si sviluppa su un’area di 7.500 mq dei quali 1.000 mq coperti occupati soprattutto dall’attrezzata officina. Nel complesso nelle due strutture operano 25 dipendenti tra personale tecnico, commerciale e amministrativo.

Cava cantiere strategico

“La tipologia di clienti tra Toscana e Sardegna è abbastanza simile – spiega Andrea Angeli –. I veicoli cava-cantiere, dove MAN vanta una solida tradizione, rappresentano un buon 30% del nostro fatturato, con le cave di marmo di Carrara e quelle di granito sarde a rappresentare il maggior mercato. Resta maggioritaria comunque la quota di veicoli stradali, equamente divisi tra trattori e carri, con una composita compagine di utilizzatori: da flotte di medie e anche significative dimensioni a tanti operatori in conto proprio e ancora un buon numero di piccole realtà monoveicolari”.

Tirrena Trucks srl è concessionaria MAN dal 2014. La sede principale si trova a Calenzano, alle porte di Firenze, e la compagine societaria vede, al fianco di Andrea Angeli, Paolo Ciervo che l’ha fondata nel 1981.

MAN Truck & Bus è uno dei più importanti tra i produttori di veicoli commerciali e fornitori di soluzioni di trasporto a livello europeo con un fatturato annuo di più di 11 miliardi di euro (2021). Il portafoglio prodotti comprende furgoni, autocarri, autobus, motori a gas e diesel nonché servizi per il trasporto di persone e merci. MAN Truck & Bus è un’azienda di TRATON SE e conta oltre 34.000 dipendenti in tutto il mondo.

Al Bauma Faresin Industries punta sul Full Electric

Faresin Industries si presenta al Bauma con una completa gamma di sollevatori telescopici che rappresenta lo stato dell’arte del settore. Macchine nate per il cantiere che incorporano tutta l’innovazione e le soluzioni smart che Faresin Industries via, via introduce nel mercato.

Tecnologie pensate per rendere più smart ed efficiente il lavoro degli operatori che vengono progettate e realizzate nello stabilimento di Breganze con l’obiettivo di alzare costantemente l’asticella delle prestazioni e di offrire soluzioni costruttive all’avanguardia.

Bauma 2022 è anche occasione per l’anteprima mondiale di un nuovo sollevatore FULL ELECTRIC che va a posizionarsi nel segmento forse più importante per le attività di sollevamento per l’edilizia e l’industria. Si tratta del 17.45 Full Electric della nuova gamma Big Range Full Electric, una macchina con il cantiere nel DNA.

 Il 17.45 Full Electric

Un sollevatore progettato per il cantiere moderno in grado di garantire prestazioni analoghe a macchine con motore endotermico ed un partner imprescindibile nelle aree con regolamentazioni eco-sensibili.

• Nato per lavorare in quota

La serie Big Range FULL ELECTRIC si presenta a Bauma con il nuovo 17.45, il primo sollevatore telescopico elettrico al mondo con altezza massima di sollevamento 17m ed una capacità massima di sollevamento di 4,5 ton.

I suoi stabilizzatori frontali garantiscono alte prestazioni e grande stabilità, su qualsiasi tipologia di terreno, in fase di sollevamento e movimentazione in alta quota.

• Potenza Smart

Il cuore del nuovo sollevatore è un pack di batterie agli ioni di litio ad altro voltaggio da 45,36 kWh a 435 V che alimenta due motori elettrici: uno, da 51 kW, per la trasmissione; l’altro, da 23 kW, dedicato ai servizi.  La potenza viene erogata secondo necessità grazie ad un processo made-in-Faresin che evita sprechi di energia a favore della durata della carica.

Grazie a questa potenza “intelligente”, le prestazioni della Big Range FULL ELECTRIC sono assolutamente comparabile a quelle ottenute con motori termici. Parlano i numeri: forza di trazione di picco 44.3 kN; velocità massima 25 km/h.

•Universal Charge

La disponibilità asimmetrica di diversi sistemi di alimentazione è sempre stato un punto debole dei mezzi da cantiere elettrificati. Per la Big Range FULL ELECTRIC questo problema diventa storia. Il sistema on board permette infatti di ricaricare le batterie con assoluta flessibilità, grazie ad un’unica interfaccia plug per le alimentazioni 220V monofase e 400V trifase come per la colonnina di ricarica rapida.

• Gamma completa

La nuova serie Big Range Full Electric, come l’omologa a motore endotermico, comprende ben 3 modelli:

  • 42 Full Electric, con capacità di 4,2 ton e un’altezza massima di sollevamento di 14 metri;
  • 40 Full Electric, con capacità di 4 ton e un’altezza massima di sollevamento di 17 metri;
  • 45 Full Electric, con capacità di 4,5 ton e un’altezza massima di sollevamento di 17 metri.

La serie Big Range dà il via al completamento del line-up FARESIN FULL ELECTRIC, iniziato nel 2018 con il sollevatore 6.26, anche questo primo nel mondo. Un nuovo ed importante passo lungo l’asse strategico della innovazione sostenibile, che guida il percorso di crescita e miglioramento costante del brand Faresin Industries.

FS 9.32 Compact

A Bauma viene presentato un altro nuovo modello della Next Generation dei telescopici Faresin. FS 9.32 Compact è il fratello maggiore di FS 7.32 Compact, anch’esso presente allo stand Faresin. Una capacità massima di sollevamento di 3,2 ton e un’altezza di sollevamento che raggiunge i 9 m sono i numeri che definiscono questa macchina potente e versatile. Il braccio più lungo, costituito da due sezioni sfilanti, garantisce maggior capacity in assoluta sicurezza.

Questo nuovo modello incarna tutte le caratteristiche della nuova serie FS Compact, che segna un nuovo standard nel segmento Compact. Una serie progettata da zero al fine di rispondere ad una domanda sempre più evoluta alla crescente sensibilità ambientale in tutti i settori.

La nuova gamma FS nasce predisposta verso gli sviluppi futuri di interconnessione ed “internet of things” ed è caratterizzata da un design innovativo partito da un’idea R&D Faresin e sviluppato in collaborazione con prestigiosi studi specializzati e partner all’avanguardia in termini di tecnologia esecutiva. Abbassato e inclinato a spiovere sulla ruota anteriore destra, il nuovo cofano stabilisce un nuovo livello di visibilità per i sollevatori telescopici.

La parte idraulica è il vero muscolo della macchina ed è sovradimensionata a garanzia della versatilità di impiego, con portate da 120 a 180 litri/min, secondo l’allestimento, in grado di assicurare cicli di lavoro estremamente rapidi.

La versione in esposizione sarà quella con cabina ribassata, con altezza contenuta soli 2,06 m.

FS 7.32 Compact

Il primo nato nella Next Generation dei sollevatori telescopici Faresin, anche FS 7.32 Compact fa il suo debutto a Bauma. FS 7.32 è una macchina innovativa che segna un nuovo standard nel segmento dei Compact grazie alla cabina completamente ripensata, alla disposizione longitudinale del motore e alla potenza idraulica che garantisce cicli di lavoro rapidi e movimenti sciolti e precisi.

Una vera e propria risposta “sistemica” che porta FS Compact al top del suo segmento perché incide su tutte le principali funzionalità della macchina e mette al centro l’operatore, il collegamento tra il mezzo, la sua gestione ed il controllo funzionale ed assistenziale

La capacità massima di sollevamento è di 3,2 ton e l’altezza massima raggiungibile è di 7,1 m. I dati ulteriormente caratterizzanti sono: un angolo di sterzo di 37°, il raggio di svolta di soli 3,8 m, il passo di 2,95 m, una larghezza di 2,10 m e un’altezza minima di 2,06 m. Misure che rendono questo modello un campione di grandi prestazioni con agilità unica, una importante stabilità e una ricercata versatilità.

6.26 Full Electric

Il telescopico 6.26 FULL ELECTRIC Faresin sta conquistando rapidamente il mercato globale e ritorna a Bauma completamente rinnovato, dopo il debutto nell’ultima edizione nel 2019. Grazie a questo sollevatore, presentato nel 2018 come primo elettrico al mondo, Faresin si pone in una posizione di vantaggio competitivo rispetto ai top player del settore.

Agile, silenzioso e sostenibile. Il sollevatore 6.26 FULL ELECTRIC Faresin si adatta a qualsiasi tipo di utilizzo grazie alla capacità di sollevamento di 2,6 ton e ad un’altezza massima di 6m. Gemello della versione con motore endotermico, nasce per essere l’alternativa ecologica senza compromessi. Il 6.26 FULL ELECTRIC di Faresin è destinato ad impieghi dove emissioni e rumori devono essere limitati come cantieri notturni, centri abitati ad emissioni zero, centri logistici, cantine vinicole, laboratori alimentari, ecc.

Faresin ha equipaggiato il suo sollevatore telescopico FULL ELECTRIC con due motori elettrici sincroni alimentati da batterie al litio, disponibili in tre versioni: 24 kW/h (315 Ah), 32 kW/h (420 Ah) e 43 kW/h (560 Ah). Faresin offre anche un nuovo sistema Fast charge onboard che ricarica completamente la batteria in sole due ore e mezza.

6.26 Classic 52

Il telescopico 6.26 Classic 52 della gamma Small Range, è la versione più compatta dei sollevatori Faresin. Best seller del brand vicentino, questa macchina è un vero tuttofare in ogni situazione, dall’uso in cantiere all’industria. Le dimensioni minute, meno di due metri di larghezza e di altezza, lo rendono sempre agile e maneggevole in qualsiasi ambiente, anche in spazi molto ristretti.

Il piccolo telescopico Faresin ha una capacità di 2,6 ton e può raggiungere un’altezza di sollevamento di 6 m. Il raggio di sterzata di soli 3,25m e le tre modalità di sterzatura rendono 6.26 un campione di maneggevolezza. Il motore Stage V da 70 cv consente alla macchina di raggiungere i 30 km/h mentre la pompa ad ingranaggi da 80 l permette movimenti simultanei del braccio per incrementare la produttività.

17.40 Classic 55

Il telescopico 17.40 della gamma Big Range consente di raggiungere altezze molto elevate grazie agli stabilizzatori frontali e al lungo braccio, composto da tre sezioni, che arriva fino a 17 metri con capacità di carico fino a 4 tonnellate.

Il modello presentato ha un motore Deutz da 55 kW Stage V, che assicura ridotti consumi, grandi performance e facilità di manutenzione, grazie alla disposizione longitudinale e alla assenza di AdBlue per il sistema di post trattamento dei gas di scarico. La trasmissione idrostatica rende ancora più facile l’uso e le performance della macchina, sia nei lavori di precisione che in quelli gravosi.

10.70 Classic 75

Il sollevatore 10.70 Classic 75 della serie Heavy Duty Range, che offre una straordinaria robustezza per i lavori intensivi, con sollevamento di carichi estremamente pesanti (7 ton). La macchina dispone una trasmissione idrostatica con cambio meccanico a due velocità e a quattro modalità di guida che garantisce una velocità massima di 40km/h.

Grazie poi ad una pompa load sensing da 150 lit/min e al sistema rigenerativo idraulico, garantisce elevate prestazioni nella movimentazione del braccio con bassi giri del motore e massimo controllo dei movimenti anche con carichi pesanti.