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Atlas Copco in prima fila per l’ambiente

AtlasPer la rivista economica americana Newsweek, Atlas Copco è prima al mondo tra le industrie nel rispetto dell’ambiente.
La rivista americana ha analizzato le prime 500 aziende quotate in borsa nel mondo. In collaborazione con Corporate Knights Capital e HIP Investors Inc., la ricerca si basava su indicatori quali energia e utilizzo dell’acqua, emissioni di gas serra e smaltimento dei rifiuti. Atlas Copco è risultata all’undicesimo posto nel mondo e al primo posto nel settore industriale. Anche lo scorso anno Atlas Copco era presente.
“Creare prodotti innovativi e a basso consumo di energia per migliorare e ridurre l’impatto ambientale, fa parte della nostra leadership aziendale,” riferisce Mala
Chakraborti, Vice President Corporate Responsibility di Atlas Copco. “Gli obiettivi ambientali sono parte integrante della nostra attività e siamo orgogliosi di ricevere un riconoscimento per questo motivo.”
Boomer_M1_L_ac0055874_456Tra gli innovativi prodotti a risparmio energetico di Atlas Copco ci sono i compressori a velocità variabile, la cui tecnologia introdotta dal Gruppo nel 1994 consente ai compressori di funzionare alla velocità necessaria, riducendo i consumi energetici. Nel 2013, Atlas Copco ha lanciato la collaudata tecnologia VSD+ che riduce l’utilizzo di energia di oltre il 50% rispetto ai compressori tradizionali.
All’inizio di questo anno, nel corso dell’importante conferenza sul cambiamento climatico, le Nazioni Unite hanno ufficialmente riconosciuto gli sforzi di Atlas Copco di ridurre il consumo di anidride carbonica dai suoi prodotti e operazioni.
Sempre quest’anno il Gruppo è stato riconosciuto come una delle aziende più sostenibili al mondo nella Classifica annuale delle “Global 100 list”.
Atlas Copco è un’azienda leader a livello mondiale nella fornitura di soluzioni sostenibili per la produttività industriale. Il Gruppo è fornitore di compressori innovativi, espansori e sistemi di trattamento dell’aria, attrezzature per ingegneria civile e mineraria e per il settore delle costruzioni, utensili industriali e sistemi di assemblaggio. I prodotti sviluppati da Atlas Copco mirano alla produttività, all’efficienza energetica, alla sicurezza e all’ergonomia. Fondata nel 1873, con sede
principale a Stoccolma (Svezia), l’azienda vanta una presenza mondiale in oltre 180 Paesi. Nel 2014, Atlas Copco ha registrato un fatturato di 94 miliardi di corone svedesi (10,3 miliardi di Euro), con un organico di oltre 44.000 dipendenti.

Bar Stadio

CAT_D8TMi rendo conto che ho basato la mia professione sulle parole.

Parole che spesso volano nel vento e non sono ne’ lette con attenzione ne’, cosa più sconfortante, comprese nei messaggi che vorrebbero trasmettere.

Nonostante questo il mio lavoro mi appassiona e non lo cambierei con nessun altro al mondo.

Nonostante questo, anzi, proprio per questo, non mi stanco mai di leggere, capire e cercare di andare incontro a tutti coloro che operano nel nostro settore.

Di recente ho nuovamente assistito, in modo del tutto silenzioso e sornione, ad una discussione che amo definire “da bar Stadio”.

L’ennesimo confronto fra marchi e soluzioni tecniche basato su elementi del tutto aleatori e non, come dovrebbe essere, su una analisi oggettiva delle macchine.

LIEBHERR_TA_230 (2)Tutto è nato da alcune immagini di un nuovo dozer Liebherr, di cui non si ha ancora nessuna notizia ufficiale (ma che è indubbiamente esistente), con carro triangolare secondo una soluzione introdotta illo tempore (eravamo nel 1977) da Caterpillar sulla prima serie del fortunato D10 (ora D11) del costruttore di Peoria.

I commenti sono passati dall’iniziale stupore per il nuovo maxi dozer del costruttore tedesco a disquisizioni decisamente poco tecniche – fatto salvo qualche rara eccezione – incentrate su un tifo da stadio nei confronti di un marchio piuttosto che un altro e su una soluzione tradizionale rispetto al famigerato carro triangolare.

Ovvio che, quando si passa a tifare per un marchio senza esaminare i dati tecnici, i pro e i contro di una scelta rispetto a un’altra, le cose non possano che trascendere arrivando quasi agli insulti personali.

Pensavo, con il tempo, di essere riuscito a comunicare un messaggio, del tutto personale, che mi vede sempre in prima linea nel cercare di affrontare ogni discussione con pacatezza e con ragionevolezza esaminando schede tecniche, ragionando sulle soluzioni che i singoli costruttori decidono di portare avanti e che prevedono l’analisi di una lunga serie di elementi complessi e fra loro spesso difficilmente conciliabili.

CAT_D8T (2)Trasmissioni idrostatiche, cambi Power Shift, carri triangolari piuttosto che tradizionali, investimenti produttivi dettati da previsioni di mercato o da specifiche esigenze che possono nascere sulla base di evoluzioni improvvise dei settori estrattivi o industriali.

Si tratta di elementi che, capisco, possono sfuggire a chi non vive una realtà economica complessa come quella della produzione industriale ma che, oggettivamente, sono gli unici dati che guidano un progetto e, prima ancora, la sua decisione di metterlo in pratica.

Considerazioni che nel tempo possono dare ragione o torto a chi le aveva promosse con entusiasmo a prescindere, purtroppo, anche della validità puramente tecnica di una soluzione.

Se Liebherr, per esempio, ha sempre fatto della trasmissione idrostatica un proprio cavallo di battaglia (vincendo anche sfide importanti per dimensioni e prestazioni), ha dovuto però convertirsi al Power Shift quando si è trattato di immettere sul mercato il suo primo dumper articolato. Nonostante molti anni di prove e studi.

Se Caterpillar ha fatto del carro triangolare il suo emblema principale, ha però rinunciato a questa costosa soluzione (e in certe applicazioni non propriamente efficiente) a favore del carro tradizionale con una ruota motrice e una ruota folle.

LIEBHERR_TA_230Così come ha scelto la trasmissione idrostatica, spesso apertamente criticata, per le sue pale gommate di classe media e bassa.

Così come Liebherr ha deciso di adottare il carro triangolare per il suo nuovo dozer PR776 (destinato per ora, sembra, ai soli mercati non emissionati).

Il mercato è pieno di corsi e ricorsi che hanno fatto usare soluzioni all’inizio nemmeno lontanamente immaginate.

L’importante è capire il perché questo è successo. Dopo di che ognuno scelga il colore preferito.

Ma con la consapevolezza che estetica, brand e colore sono elementi di scelta secondari e che vengono dopo la rete di vendita, le prestazioni e l’affidabilità.

E lasciando le discussioni da bar a chi i bar li frequenta sul serio.

Noi siamo altro. Noi siamo professionisti.

Renault Trucks: formazione continua (e benefica) per 150 meccanici

 

peer webPer aiutare il Programma Alimentare Mondiale (WFP), l’organizzazione umanitaria delle Nazioni Unite, a svolgere la propria missione di fornire assistenza alimentare e di lavorare a stretto contatto con le comunità per farle diventare più autosufficienti, Renault Trucks ha schierato nel 2012 un’unità di formazione mobile in Africa orientale. Dopo il successo del primo anno di partenariato, l’unità di addestramento mobile sarà ridistribuita nelle posizioni del WFP nei paesi dell’Africa centrale e occidentale. L’unità è composta da volontari Renault Trucks che istruiranno i meccanici del WFP nella manutenzione e riparazione dei veicoli che usano per consegnare le scorte di cibo il più vicino possibile a si trova in stato di bisogno, spesso in condizioni difficili e su terreni accidentati. Renault Trucks fornisce anche corsi di formazione per la gestione della flotta e delle officine.

“In molte delle regioni più povere del mondo, i camion rappresentano un collegamento fondamentale per portare cibo a coloro che ne hanno più bisogno, spesso in casi in cui le vite sono a rischio. Fornendo la propria competenza tecnica in Africa, Renault Trucks assicura al WFP la massima disponibilità operativa dei veicoli e aiuta le operazioni a scorrere in modo più fluido”, spiega Julie Marconnet, Responsabile delle Sponsorizzazioni & Corporate Communication in Renault Trucks.

Come parte della partnership, i volontari membri dello staff Renault Trucks, desiderosi di trasmettere le loro conoscenze, nei prossimi tre anni si recheranno in Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Ghana, Sierra Leone, Liberia, Ciad e Uganda. In questi paesi porteranno 11 sessioni di formazione incentrate su un Renault Kerax 6×6, configurato come unità di formazione mobile. Complessivamente 150 persone del Programma Alimentare Mondiale tra meccanici, responsabili officina, responsabili flotta e formatori potranno beneficiare di tale formazione da adesso al 2017.

Nel 2014  80 milioni di persone hanno beneficiato degli aiuti forniti dal WFP in 82 nazioni, sono state consegnate  3.2 milioni di tonnellate di cibo  e impiegati 5.000 camion, 70 aerei e 20 navi.

 

Le generazione di corrente secondo FPT Industrial

per webFPT Industrial presenta la propria offerta per la generazione di corrente, rappresentata da un gruppo elettrogeno insonorizzato equipaggiato da un motore N45 da 100 kVA.
I gruppi elettrogeni insonorizzati di FPT presentano un lay-out estremamente compatto, caratterizzato da punti di manutenzione facilmente accessibili e portelloni a prova di polvere e acqua; garantiscono bassi costi operativi in potenza continua, intervalli di cambio olio al vertice della propria categoria (fino a 600 ore) e sono specificamente progettati per operare in condizioni climatiche particolarmente difficili.
L’offerta di FPT industrial comprende motori base, G-drive e gruppi elettrogeni, che coprono tutti i principali campi di applicazione, quali ad esempio i servizi di emergenza ed auto-generazione, oltre a gruppi speciali, impianti e servizi post-vendita.
I propulsori che equipaggiano la gamma comprendono le Serie F32, NEF e Cursor, con potenze da 30 a 500 kVA. E’ inoltre disponibile un’ampia offerta di configurazioni personalizzate, che comprendono gruppi elettrogeni chiusi o aperti, container e quadri di comando.
Con un costante focus sui temi ambientali, l’offerta di FPT Industrial nel settore della Power Generation è conforme alle normative in materia di emissioni, senza tuttavia compromettere gli elevati livelli di performance dei propri prodotti.

Nuovo mini per Hyundai

 

per webRivolto a imprenditori e ad artigiani con l’esigenza di una macchina affidabile e produttiva, il nuovo modello R17Z-9A di Hyundai arricchisce la gamma di mini escavatori di Hyundai ed è una macchina compatta e agile in grado di garantire la piena produttività.

Il nuovo modello R17Z-9A è dotato di un motore Kubota D902 con potenza nominale di 11,7 kW (15,7 hp) e si colloca nella linea dei mini escavatori di Hyundai esistente tra i modelli R16-9 e R27Z-9. Con un peso di 1,7 tonnellate, questa macchina dotata di tettuccio e priva di oscillazioni è ora disponibile per essere ordinata.

Quando dotato di una benna di 960 mm, il modello R17Z-9A consente una profondità di scavo di 2190 mm. Questo mini escavatore è privo di oscillazione e può essere utilizzato con due velocità di marcia, da 2,2 km/h a 4,1 km/h. È inoltre presente un tettuccio con due colonne anziché quattro che offre all’operatore un ambiente di lavoro ottimale con un tettuccio progettato per garantire comfort ed eleganza.

TestoGli operatori possono personalizzare completamente l’ambiente di lavoro e le preferenze operative per soddisfare le proprie esigenze specifiche. Il martinetto inoltre è collocato nella posizione tradizionale sotto il braccio anziché sulla parte superiore come nei modelli di alcuni concorrenti.

Con numerosi nuovi modelli aggiunti alla gamma di mini escavatori, Hyundai si è affermata stabilmente nella classe di macchinari dal peso compreso tra 1 e 8 tonnellate. Caratterizzate da elevate specifiche e da qualità di costruzione superiore, le macchine Hyundai sono supportate dalla garanzia completa di fabbrica leader sul mercato di 2 anni/3000 ore di funzionamento e costituiscono il motivo principale di distinzione di Hyundai.

Rinomata per le prestazioni, la qualità di costruzione, la durata e l’affidabilità delle proprie classi di escavatori e di pale gommate, Hyundai sta concentrando sempre più l’attenzione sul mercato dei mini escavatori.

Tyrolit per l’Alta Velocità

 

per webLa corretta preparazione dei supporti rappresenta un presupposto indispensabile per una buona posa e tenuta nel tempo delle opere di impermeabilizzazione. Una considerazione, questa, valida non solo nell’edilizia civile, ma anche e soprattutto quando ad essere oggetto di tali interventi sono opere quali ponti e viadotti. In questi casi, infatti, le forti sollecitazioni cui tali strutture sono per loro natura soggette rende ancora più importante ai fini della durabilità una posa a regola d’arte del manto impermeabile. Ed è proprio questa la situazione affrontata nella realizzazione di uno dei viadotti ferroviari della linea ad alta velocità Milano-Verona, tratta Treviglio-Brescia, nel cui ambito l’impresa esecutrice, la Demolizione Controllata s.r.l. di Lonato del Garda (BS), ha scelto di utilizzare le attrezzature Tyrolit per la preparazione degli impalcati da impermeabilizzare.

Il progetto prevede in particolare la realizzazione di 7 viadotti, 8 gallerie artificiali, 6 cavalcavia ferroviari di linea e un cavalcavia stradale, 33 sottovia, 46 km di rilevato e 1,3 km di trincee, 17,5 km di viabilità extra-linea, 14 fabbricati per impianti tecnologici, 250 interferenze idrauliche, 174 interferenze con pubblici servizi comuni con Bre.Be.Mi. e 165 interferenze con pubblici servizi di esclusiva competenza Cepav 2.

testoLa realizzazione dei viadotti previsti dal progetto richiede l’esecuzione di una serie di opere accessorie fra cui la posa di un manto impermeabile a protezione delle strutture, operazione che a sua volta comporta la preparazione dei supporti destinati ad accogliere la membrana. In uno dei cantieri attualmente in corso è stata a questo scopo eseguita la levigatura in due passaggi di solette, corsie laterali e marciapiedi, lavorazione finalizzata a creare una superficie il più possibile liscia e regolare per la messa in opera delle membrane impermeabilizzati. Per il trattamento dei 10.000 m2 complessivi interessati dall’intervento l’impresa esecutrice ha deciso di utilizzare due levigatrici Tyrolit FGE530, le cui caratteristiche si adattano in maniera particolarmente efficace a questa tipologia di lavorazioni. Insieme alla levigatrice è stato utilizzato il sistema di aspirazione dedicato VCE 4000D. Questo sistema di aspirazione garantisce alta potenza per la gestione delle polveri sottili ed è dotato di filtro HEPA (High Efficiency Particulate Air filter).

SinistraLa gamma di levigatrici della serie Tyrolit Hydrostress Premium (contraddistinte dalla sigla***) per la lavorazione e la preparazione delle superfici rappresentano veri e propri sistemi completi per la rimozione di vecchi rivestimenti superficiali, anche molto resistenti, così come per la regolarizzazione e levigatura di superfici in calcestruzzo. Il modello utilizzato in questo cantiere, in particolare, la levigatrice FGE530***, è dotata di un disco rotante principale e di 3 dischi portautensili controrotanti per un’elevata asportazione del materiale e si distingue per la spiccata semplicità delle operazioni di sostituzione degli utensili, garantita dal sistema di cambio utensile brevettato, che facilita e velocizza al massimo la sostituzione e il montaggio del nuovo utensile. L’operatore, in questo modo, può quindi realizzare a seconda delle necessità levigature grezze o più fini semplicemente cambiando l’utensile.

AltroTutte le macchine della Serie Tyrolit Hydrostress Premium*** sono posizionate all’interno della gamma di diametro principale – compresa fra 250 e 600 mm – per le applicazioni di preparazione delle superfici, e ciò permette di levigare aree vaste o di piccole dimensioni oltre che quelle difficili da raggiungere. Per quanto riguarda invece gli utensili, a seconda del tipo di superficie è possibile abbinarne alla macchine diverse tipologie: GT1***, per la rimozione del rivestimento,  GT2***, per le operazioni di sgrossatura, GT3*** doppio settore, per ottenere una levigatura più fine, e GT0*** speciale monosettore.

Grande, come di consueto per le macchine Tyrolit, è l’attenzione ai costi di gestione dei lavori, che si esprime soprattutto in una precisa progettazione e nella scelta dei materiali utilizzati per la produzione: un filosofia che si traduce in durata, velocità di utilizzo e necessità di manutenzione delle macchine ridotta al minimo indispensabile

PLE: a tutta sicurezza con IPAF

 

OLYMPUS DIGITAL CAMERAGli obiettivi di IPAF in Italia ricalcano appieno gli obiettivi di IPAF e dei suoi membri, ovvero promuovere in modo efficace ed efficiente l’uso e l’uso in sicurezza delle PLE. “Sarà dunque nostro compito in Italia – afferma Maurizio Quaranta, responsabile IPAF per l’Italia – fornire consulenza, dare le giuste informazioni, interpretare in modo corretto le nostre norme, troppo spesso fumose, nonché supportare e sviluppare iniziative per la sicurezza e programmi di formazione. Come? Ritengo che, in qualsiasi campo e in qualsiasi ambito, prima di ogni azione sia opportuno ascoltare gli attori. Proprio per questo motivo, ho in programma nelle prossime settimane di incontrare più soci possibili, più produttori possibili, più centri di formazione possibili, così da farmi un’idea delle esigenze primarie di costoro e porre in essere una scaletta di interventi prioritari, in linea con gli obiettivi della Federazione”.

Maurizio Quaranta
Maurizio Quaranta

Del resto l’attività IPAF è ben avviata nel nostro paese e prevede ulteriori incrementi su tutti i fronti. Per quanto concerne la proposta formativa IPAF ha istituito due nuovi corsi: “PLE per Gestori e Responsabili di cantiere”, che si prefigge lo scopo di istruire i responsabili di cantiere e i manager in merito alle richieste per preparare al lavoro e coordinare i vari tipi di PLE; e il corso “Carico e scarico”, che ha lo scopo di istruire l’operatore e gli autotrasportatori sulle procedure di sicurezza corrette per il carico, lo scarico, il fissaggio e le precauzioni da prendere durante il trasporto delle macchine operatrici. A medio termine, IPAF sta progettando l’approdo sui social network e la creazione di una app per smartphone, che dovrebbe costituire una sistematica e quotidiana modalità di contatto e confronto con il mondo degli operatori. “Infine – commenta Quaranta – sono appena rientrato dal summit IPAF negli Stati Uniti, che tra le altre cose ha visto la nomina del nuovo presidente nella persona di Andy Studdert, CEO di NES Rentals, e posso dare conferma di tanti progetti in itinere. Per non svelare troppo le carte in tavola a vantaggio della concorrenza, posso anticipare che IPAF sta guardando con occhio attento all’e-learning, ovvero l’uso delle tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell’apprendimento facilitando l’accesso alle risorse e ai servizi. Stiamo inoltre valutando l’estensione della nostra materia formativa anche al di fuori del mondo PLE”.

Testo 2In sostanza IPAF è un’organizzazione di membri associati senza scopo di lucro che rappresenta gli interessi di produttori, distributori, utilizzatori, noleggiatori e società di formazione. Agisce da forum per tutte le persone attive nel mondo delle piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE). Inoltre ha e ha avuto avuto un ruolo chiave nel promuovere molte procedure di progettazione, sicurezza e collaudo che nel frattempo sono state adottate dall’industria dei mezzi mobili di accesso aereo. In soldoni, i soci IPAF provengono da oltre 45 nazioni, principalmente dall’Europa e l’America, ma anche dal Medio Oriente, dall’Estremo Oriente e dall’area del Pacifico. I soci godono di benefici che comprendono l’accesso a una ricchezza di informazioni preziose e pratiche su aspetti legali, tecnici e commerciali riguardanti l’uso delle piattaforme di lavoro mobili elevabili; l’opportunità di influenzare la crescente massa di legislazioni e regolamenti che governano l’uso delle PLE; e beneficiano di servizi utili attraverso un network di consulenti convenzionati con IPAF in campo legale, assicurativo e di management.

La qualità della formazione

TestoIn quest’ottica è di particolare rilevanza la qualità della formazione messa in campo. Conclude Quaranta: “la qualità della formazione IPAF – che rammento trattasi di un programma di formazione per operatori di piattaforme di lavoro mobili elevabili conforme alla ISO 18878 e certificato dal TÜV –, la validità ‘globale’ della PAL card, la preparazione degli istruttori, le rigorose procedure di qualità, l’aggiornamento costante del materiale didattico, la presenza di un team di auditing di livello mondiale, le tante campagne di sensibilizzazione che periodicamente IPAF porta avanti (l’ultima in ordine di tempo è quella che concerne le ispezioni) e la creazione di nuovi corsi sono tutti argomenti che rendono la nostra offerta qualitativamente al top. Tuttavia in Italia le incertezze normative, le problematiche degli accreditamenti nonché la poca importanza che si dà alla sicurezza sono terreno fertile per la proliferazione di associazioni, centri di formazione e istruttori che poco hanno a che fare con gli standard comunitari e con quelli IPAF, ma che costituiscono concorrenti estremamente pericolosi e assolutamente squalificanti per l’intero settore. Ora che il sistema di abilitazione all’utilizzo delle attrezzature di lavoro previsto dall’Accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012 è pienamente funzionante – a partire dallo scorso 12 marzo i lavoratori dovranno essere in regola con l’abilitazione prevista e non potranno più vedersi riconosciuta la formazione pregressa – ci auguriamo non tardino a prodursi effetti positivi in termini di prevenzione infortuni ed effettività della sicurezza sui luoghi di lavoro che le Istituzioni, ma anche tutti gli operatori (tra cui IPAF) che hanno contribuito alla redazione del provvedimento, si sono posti come obiettivo”.

Buon Ferragosto con il Cat® 313F L GC!

per webIl nuovo escavatore idraulico Cat® 313F L GC è progettato per l’utente il cui profitto dipende da prestazioni affidabili a un basso costo orario. La macchina è dotata di un efficiente motore Cat C3.4B conforme agli standard sulle emissioni US EPA Tier 4 Final/EU Stage IIIB, caratterizzato da consumi contenuti senza necessità di fluidi per la rigenerazione. Questo modello di Caterpillar non richiede un ulteriore step a stage IV, previsto solo per unità con potenza superiore ai 56 kw.

Presenta un collaudato impianto idraulico a pompa singola che semplifica lo svolgimento delle attività quotidiane come lo scavo, lo spandimento del primo strato del suolo, la posa di condotte e il livellamento di precisione del suolo. Dispone inoltre di caratteristiche esclusive quali il carro lungo, robusto e stabile, una cabina silenziosa e confortevole con struttura protettiva antiribaltamento (ROPS) e punti di manutenzione semplici e di facile accesso per la gioia di operatori e meccanici.

Il motore eroga 54 kW a 1700 giri/min fornendo tutta la potenza necessaria per il funzionamento dell’impianto idraulico della macchina. I proprietari che hanno a cuore il contenimento dei consumi gradiranno la scelta delle modalità ad alta potenza ed economica per la gestione attiva del consumo di combustibile, così come la funzione di spegnimento del motore al minimo, che arresta il motore dopo un intervallo preimpostato di funzionamento al minimo, contribuendo a ridurre il consumo di combustibile e le emissioni, oltre a prolungare gli intervalli di manutenzione e accrescere il valore di permuta grazie all’eliminazione dei tempi di inattività dal contaore di esercizio.

TestoLe strutture del modello 313F L GC sono progettate per una lunga durata di funzionamento affidabile. Il telaio superiore sfrutta supporti appositamente progettati per sostenere la cabina con struttura ROPS, mentre il telaio inferiore è rinforzato per garantire una maggiore robustezza. Il carro per impieghi gravosi della macchina assicura una generosa dimensione del cingolo al suolo per una piattaforma di lavoro stabile, mentre il contrappeso dal profilo slanciato da 2,45 t (2,70 ton) aggiunge un bilanciamento preciso per affrontare una vasta gamma di applicazioni. Una selezione di pattini dei cingoli e opzioni per le lame aiuta a personalizzare la macchina per ciascuna applicazione.

Il braccio è monoblocco da 4650 m con avambracci da 2500 m. I bracci e gli avambracci sono realizzati con parti in fusione e forgiature ad alta resistenza nelle aree sottoposte a maggiori sollecitazioni, quali le estremità e supporti. Tutti i perni devono essere di ingrassati solo ogni 500 ore, assicurando lunga durata e ridotti interventi di manutenzione.

 

Testo 2La semplicità del design del modello 313F L GC contribuisce ai bassi costi di proprietà e di esercizio. La macchina è dotata di un collettore pilota nel blocco valvola per eliminare la necessità di pompa pilota, filtro o tubazioni. L’impianto di alimentazione e la pompa d’innesco manuale contribuiscono a ridurre la necessità di filtri multipli; il filtro antiparticolato diesel del motore è compatto ed esente da manutenzione. Gli ampi sportelli di servizio forniscono un pratico accesso ai vani di raffreddamento, della pompa e del motore, mentre i punti per la manutenzione quotidiana sono raggiungibili da terra.

 Le tecnologie Cat Product Link, disponibili per il modello 313F L GC, sono integrate nel sistema di monitoraggio della macchina e sono state progettate per aiutare gli utenti a migliorare la gestione complessiva della flotta. Codici di evento e diagnostici, informazioni e funzionalità come ore di attività, consumo di combustibile, tempi di inattività, posizione della macchina e delimitazione dei confini geografici vengono trasmessi a un’applicazione protetta basata su Web, VisionLink®, che consente sia al proprietario che al dealer di accedere ai dati critici sulla macchina.

Il nuovo centro logistico di Liebherr

ApeerturaE’ stato inaugurato a Oberopfingen, in Germania, il nuovo centro logistico di Liebherr, l’hub centrale da cui i clienti Liebherr di tutto il mondo riceveranno parti di ricambio per escavatori gommati e cingolati, pale gommate, dozer e altre macchine movimento terra.

Fino al 2013 la gestione dei pezzi di ricambio era più decentrata. In seguito all’aumento della gamma di prodotti e del flusso dei materiali, Liebherr ha deciso di centralizzare il sistema e a metà 2013 ha iniziato a costruire il modernissimo centro di Oberopfingen.

” I nostri clienti ora ricevono i pezzi di ricambio molto più velocemente”, ha spiegato Martin Barth, direttore di Liebherr Logistics GmbH, ” e questo ulteriore passo garantisce in questo ambito la nostra competitività futura nel mercato”.

per webIl nuovo centro si sviluppa su un’area di 47.000 metri quadrati (equivalenti a 6 campi di calcio) che nel corso dei prossimi anni dovrebbero raggiungere i 360.000 metri quadrati (50 campi di calcio!) e ha spazio per circa 100.000 pezzi di ricambio per la divisione movimento terra che vengono stoccati in magazzini automatizzati alti fino a 36 metri. Una tecnologia innovativa che consente di spedire 1600 ordinativi praticamente lo stesso giorno in cui si riceve la richiesta, in tutti i Paesi del mondo.

L’ubicazione del centro è strategica: non solo è vicino all’autostrada A7, ma anche al polo produttivo Liebherr di Kirchdorf an der Iller e gli altri stabilimenti Liebherr in Francia, Austria e Svizzera sono poco distanti.

Le proposte di Magni

per webHTH 30.12 e 35.12  di Magni TH sono i più grandi sollevatori telescopici fuoristrada al mondo in termini di capacità di sollevamento, infatti, grazie alla loro potenza, la loro capacità massima di sollevamento è di 30 e 35 tonnellate, con un peso totale di soli 40 e 45 tonnellate. Questi modelli, come gli altri della gamma, sono dotati di 3 tipi di sterzata: frontale, concentrica e a granchio, cosa che consente estrema maneggevolezza e un controllo intuitivo e facile.

Questi sollevatori sono adatti per il settore petrolifero e delle miniere e possono  essere equipaggiate con pinza cilindri o pinza pneumatici, utilizzati  anche per riparare o sostituire gli pneumatici danneggiati o i cilindri.

testoLa trasmissione idrostatica è costituita da una pompa Bosch Rexroth a controllo elettronico e due motori idrostatici a cilindrata variabile, tali modelli hanno una trasmissione con 3 tipi di velocità; gli assali sono di tipo pesante e lo sterzo è assistito da due cilindri su ciascuno di essi. Il potente motore Daimler Mercedes 240 kW (320 CV) a sei cilindri consente una coppia massima di 1.300 Nm a 1.200 giri al minuto, una forza di trazione di 365 kN e la possibilità di superare pendenze del 58%.

Tutti i modelli HTH sono dotati di cabina pressurizzata con il 100% di filtrazione dell’aria in entrata, che permette di lavorare in ambienti inquinati e polverosi, dotata inoltre di aria condizionata di serie, e di una moderna interfaccia touch screen estremamente intuitiva.

Molti di questi modelli sono stati venduti nel settore minerario e dell’industria estrattiva: Magni ha acquisito anche due delle principali aziende del settore, BHP Billiton e First Quantum Minerals. Le macchine Magni HTH sono state vendute principalmente in Africa, Cile e Centro America, ed è appena stata consegnata la seconda pinza cilindri in Sud Africa.