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La benna Serie BVR di Trevi Benne: indispensabile!

La Serie BVR di  benne vagliatrici/selezionatrici di Trevi Benne è un prodotto indispensabile nel riciclaggio dei materiali, nel loro recupero nell’ambito delle ristrutturazioni edilizie, nella bonifica di aree industriali e nella riqualificazione ambientale. E’ infatti concepita quale attrezzatura versatile da utilizzare per la selezione e vagliatura dei materiali in tutti questi ambiti.

Una benna iconica

La prima “benna con cestello rotante” di Trevi Benne è stata progettata e brevettata nel lontano 1994 ed è una delle attrezzature maggiormente imitate nel panorama delle attrezzature impiegate per la selezione e vagliatura del materiale inerte. Oggi, la Benna vagliatrice Serie BVR è formata da un telaio portante in acciaio dotato di predisposizione per l’aggancio ad un escavatore e da un cestello rotante costruito in acciaio Hardox che esegue la selezione dei materiali. La possibilità di sostituire il kit perimetrale permette la separazione del materiale trattato nella pezzatura e nelle dimensioni richieste. In particolare, la benna vagliatrice Serie BVR è un’attrezzatura robusta, versatile e compatta, specificamente progettata per la cernita e la vagliatura dei materiali. Ha trovato applicazione, con ottimi risultati, persino nella bonifica di alcuni chilometri di costa del Mare del Nord dove, a seguito di un incidente, erano defluite un migliaio di tonnellate di petrolio grezzo. La benna vagliatrice Serie BVR solitamente trova utilissimo impiego nella: selezione dei ciottoli e costruzione di gabbie di contenimento lungo i corsi d’acqua, selezione dei materiali di risulta dopo una demolizione, bonifica dei terreni sassosi, asportazione dei sassi dalle spiagge, separazione di rifiuti organici in discarica, copertura delle tubature in opere di canalizzazione. Trova anche proficuo impiego anche nelle discariche per eseguire la separazione dei rifiuti organici.

 

BBT: al via i lavori del lotto Gola del Sill

Ai piedi del monte Viller Berg sorge il portale nord della Galleria di Base del Brennero. Entro la fine del 2024, nella Gola del Sill saranno realizzate numerose opere al fine di poter allacciare il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo al mondo alla stazione centrale di Innsbruck. I costi per questa tratta, lunga 600 metri, ammonteranno a circa 64 milioni di Euro. A differenza degli altri lotti di lavori nell’area di progetto austriaca, perlopiù in sotterranea, qui si tratta di interventi costruttivi eseguiti in gran parte all’aperto.

Tantissime opere costruttive

Nonostante la tratta sia relativamente breve, il lotto lavori prevede interventi costruttivi molto complessi. Dopo una parete di sostegno lunga circa 200 metri e alta oltre 9 m, fondata su pali trivellati partendo da nord sarà realizzata la galleria preliminare “Silltal”, lunga 130 metri, che attraverserà il monte Berg Isel. Mediante due ponti ferroviari in acciaio a travata reticolare, entrambi lunghi ca. 50 metri, i binari est ed ovest saranno realizzati sopra il torrente del Sill. Inoltre sarà realizzato il portale nord della Galleria di Base del Brennero, incluso il consolidamento del versante con oltre 80 tiranti precompressi, con una lunghezza fino a 80 m. Due gallerie, entrambe lunghe 140 m, proseguiranno la tratta in direzione sud. Inoltre, il ponte di accesso sul torrente Sill sarà ammodernato. L’area ricreativa dei cittadini di Innsbruck sarà servita da un ponte a campata con filigrana, realizzato da BBT SE, che, con una lunghezza di 55 m, attraverserà il torrente Sill e sarà parte integrante della rete di percorsi escursionistici rivalutando ulteriormente quest’area.

Interventi di ingegneria idraulica

La briglia all’ingresso della Gola del Sill, con un’altezza di caduta di circa 8 m, che i pesci non riescono a sormontare, sarà rimossa e sostituita da una rampa lunga circa 350 m con un solco di profondità a meandro. In tal modo facendo, i pesci potranno di nuovo passare senza alcun problema. Nell’ambito di questi interventi di ingegneria idraulica, il corso del torrente verrà spostato di circa 8 m ad est, in modo da ricavare spazio sufficiente sul lato ovest per ospitare la nuova linea a doppio binario. Le scarpate ripariali saranno realizzate da BBT SE in modo tale da garantire sicurezza in caso di piena.
Tali interventi sono elementi centrali delle attività costruttive per il mantenimento del passaggio della fauna ittica del torrente Sill.

Interventi costruttivi complessi

L’area della gola torrentizia è stretta e quindi complessa dal punto di vista logistico-costruttivo, gli interventi di realizzazione in questa tratta si presentano molto impegnativi. Le infrastrutture situate nelle immediate vicinanze quali ad es. l’Autostrada del Brennero e l’Autostrada della Valle dell’Inn, la centrale idroelettrica di IKB” Untere Sill” e la linea esistente di ÖBB con la galleria “Berg Isel” rendono le attività costruttive ancora più impegnative.

Un Museo Panoramico

Nessun altro luogo come il museo “Tirol Panorama” e il museo adiacente “Kaiserjägermuseum” offre una vista panoramica migliore sulla Gola del Sill e sulla futura Galleria di Base del Brennero. Essi sono aperti al pubblico, con entrata libera. Attraverso l’ampia facciata in vetro è possibile osservare l’avanzamento dei lavori di questo grande progetto. Gli oggetti in esposizione, un modello e pannelli informativi installati nell’area d’ingresso al museo forniscono informazioni chiare e concise.

Il Museo  “Tirol Panorama” offre a tutti gli interessati ulteriori informazioni su quest’area di progetto con vista panoramica sul cantiere. Si svolgeranno inoltre eventi informativi sull’attuale stato di avanzamento dei lavori nelle date 7.9., 5.10., 2.11. e 7.12.2020, dalle ore 14 alle ore 15, e nelle date 21.9. e 19.10., dalle ore 18:30 alle ore 20:00.

Sollevamento pesante per una Grove GMK7450

La più grande gru fuoristrada Grove, la GMK7450, si occupa del pesante sollevamento sul progetto di ristrutturazione degli impianti WtE in Francia.

Il centro di incenerimento e recupero dell’energia “Green Star” di L’Etoile Verte a Saint-Ouen, Parigi, è in fase di rinnovamento del sistema di trattamento dei fumi. L’impianto Wte, gestito da Syctom dal 1990, è il più grande dei tre nella capitale francese, che incenerendo 600.000 t di rifiuti domestici non riciclabili all’anno, genera una quantità di energia sufficiente per riscaldare 120.000 abitazioni. L’ambizioso progetto di ammodernamento ottimizzerà le prestazioni di recupero energetico riducendo al contempo le emissioni per una maggiore produzione di energia con un minore impatto ambientale.

Un italiana a Parigi

Il compito di eseguire le operazioni di sollevamento del progetto è del fornitore italiano di servizi di gru Vernazza Autogru. Fondata nel 1946, l’azienda con sede a Genova impiega una flotta di 200 gru e veicoli specializzati in tutta Europa , comprese le gru Grove di tutte le dimensioni. Per le esigenze di questo particolare lavoro, Vernazza Autogru ha selezionato la più grande della gamma fuoristrada Grove, la sette assi 450t di capacità: GMK7450.

La GMK7450 offre un eccezionale rapporto resistenza-peso grazie all’esclusivo design del braccio Megaform a sezione trasversale, mentre i grandi cuscinetti antiusura garantiscono un allineamento ottimale del braccio e un’efficace transizione del peso tra le sezioni durante il telescopio. Queste caratteristiche, assieme al sistema di bloccaggio del braccio completamente idraulico Twin-Lock, consentono maggiori capacità di sollevamento a qualsiasi raggio. Twin-Lock utilizza due perni montati orizzontalmente sul cilindro telescopico per estendere una singola sezione del braccio per volta, riducendo in questo modo il peso della gru.

Gru flessibile e reattiva

La capacità di sollevamento è ulteriormente migliorata dall’accessorio opzionale Mega-Wing-Lift, che fornisce rigidità quando si lavora con combinazioni di braccio lungo / jib / contrappeso, aumentando il diagramma di carico di oltre il 4 % sul braccio principale e di oltre il 230 % a braccio impennato.

La sostituzione del sistema di post-trattamento dei fumi nell’impianto L’Etoile Verte richiede una gru flessibile, reattiva e compatta. Abbiamo scelto Grove GMK7450 per la sua buona capacità di carico, molto vicino a 500 t. Fin ora, i nostri operatori l’hanno trovata semplice da usare ed è stata una macchina affidabile per l’utilizzo continuo “, ha affermato Paolo Delfino, direttore generale di Vernazza filiale francese.

Brian Parker: nuova nomina in IPAF

Brian Parker è stato nominato come Head of Safety & Technical per laInternational Powered Access Federation (IPAF). Arriva da una precedente esperienza in AFI-Uplift Ltd e inizierà il suo nuovo incarico il 2 ottobre 2020, riportando direttamente a Peter Douglas, CEO e Managing Director di IPAF

Brian Parker

Più recentemente, Brian è stato Group Business Development Manager – Supporto tecnico presso AFI e può contare quindi su 24 anni di esperienza nel settore dell’accesso aereo. In precedenza ha lavorato anche come Responsabile della formazione specialistica nazionale per HSS e Responsabile della salute e sicurezza di gruppo ed è stato Responsabile della formazione presso AFI.

In precedenza ha prestato servizio per sette anni presso la Royal Engineers come operatore di attrezzature pesanti. È un istruttore certificato IPAF, PASMA e CITB, ha un diploma da NEBOSH ed è un membro laureato di IOSH e un tutor di primo soccorso di salute mentale.

I commenti

Peter Douglas ha così commentato la nuova nomina: “La responsabilità principale di Brian è garantire che le risorse IPAF siano utilizzate efficacemente per innalzare gli standard di sicurezza nel settore dell’accesso aereo in tutto il mondo. È perfetto per questo ruolo ed è ben conosciuto a tutti noi di IPAF, avendo operato nel Consiglio nazionale del Regno Unito e nel Comitato per la formazione. Ha una grande esperienza e, come sa chiunque lo abbia incontrato, è molto appassionato di sicurezza “.

Brian dal canto suo ha aggiunto: “Sono lieto di assumere questo ruolo importante per il nostro settore. Spero di poter utilizzare la mia esperienza e le mie capacità interpersonali per dare nuovo impulso alle numerose iniziative e progetti di sicurezza in IPAF. Le priorità chiave includeranno la promozione del progetto globale di segnalazione degli incidenti IPAF (www.ipaf.org/accident), la fornitura di una guida tecnica e lo sviluppo di poster sulla sicurezza di Andy Access e Toolbox Talks per aiutare a mantenere sicure le operazioni di accesso aereo. “

IPAF è un’organizzazione senza scopo di lucro che promuove l’uso sicuro ed efficace delle apparecchiature di accesso aereo in tutto il mondo. Tra i membri figurano produttori, società di noleggio, costruttori e utilizzatori di piattaforme.

Usa: prenotazione on line per le elettriche di Volvo CE

Succederà anche da noi in Europa per le macchine mmt quello che già succede, nell’ambito della moda, con la prenotazione on line delle pre collezioni, per accaparrarsi prima di altri la borsetta, l’abito o il paio di scarpe più trendy?
Probabilmente sì. Ed è quello che già accade in nord America dove i clienti possono prenotare in anticipo le nuove macchine compatte elettriche di Volvo CE, l’escavatore elettrico Volvo ECR25 e la pala gommata elettrica L25. Un’opportunità che la dice lunga sulla spinta che Volvo CE sta dando all’elettromobilità anche in cantiere.

I camion fanno da apripista

Quindici stati e il Distretto di Columbia hanno già firmato per accaparrarsi il 100% di autocarri medi e pesanti a propulsioni alternative entro il 2050“, ha affermato Ray Gallant, vicepresidente, supporto alle vendite, Volvo CE. “Poiché sempre più Stati si stanno muovendo in questa direzione per i veicoli stradali, l’industria delle costruzioni si prepara a seguirne l’esempio. Come parte del Gruppo Volvo, che include Volvo Trucks, siamo in una posizione unica per poter attingere a questa esperienza collettiva e portare questa tecnologia nel settore delle costruzioni “.

Come funziona la prenotazione anticipata

Lo strumento di prenotazione anticipata  per il Nord America volvoce.com/electromobility/prebook sarà messo a disposizione dei clienti negli Stati Uniti e in Canada, estendendo all’inizio dell’anno il lancio agli altri principali mercati. Iscrivendosi, i clienti possono mettersi in lista per aggiudicarsi le macchine elettriche ECR25 e L25  e successivamente verranno contattati per completare l’ordine. Le prime consegne sono previste per giugno 2021.

Queste macchine sono progettate per qualsiasi flotta statale o locale che abbia stabilito o preveda di fissare obiettivi che riguardino l’elettromobilità in cantiere e il mantenimento del rispetto ambientale“, ha aggiunto Gallant. “Ma sono ideali anche per imprese di costruzione che pensavo in maniera sostenibile e per chi per chi necessiti di apparecchiature per operare in ambienti a bassa rumorosità o a emissioni zero“.

Chi opterà per questa soluzione  utilizzerà il primo strumento di e-commerce al dettaglio di macchine del Gruppo Volvo per elaborare il loro ordine: un cambiamento nell’esperienza di acquisto delle attrezzature che potrebbe avere un potenziale più ampio in futuro. Il portale online consentirà inoltre ai rivenditori locali di seguire l’assistenza clienti. Volvo Financial Services , il fornitore globale di servizi finanziari per il Gruppo Volvo , sosterrà l’acquisto di queste macchine elettriche offrendo soluzioni finanziarie flessibili.

Questo tipo di prenotazione on line potrebbe avere successo anche da noi? Quali possono esserne i vantaggi o gli svantaggi? Quando dopo il test effettuato in America del Nord altri mercati potranno usufruire della stessa opportunità quale sarà l’indice di gradimento e la risposta delle imprese e delle municipalizzate? I risultati positivi che potrebbero venire dal progetto pilota statunitense non è detto che possano essere replicati in mercati ed economie differenti. Ma è certo che, con prenotazione o meno, con l’elettromobilità in cantiere tutti dovremo prima o poi confrontarci.

La Z®-45 Xtra Capacity™ va 1000 m sotto terra

Nell’ambito della trasformazione di una miniera di ferro in disuso a Salzgitter, Bassa Sassonia, il distributore autorizzato Genie®, Wienold Lifte, con sede a Emsbüren, ha fornito al Consorzio ETS Schacht Konrad una piattaforma a braccio articolato Genie Z®-45 XC™. Operando a 1.000 m sotto terra ad una temperatura costante di 40°C, la macchina si sta rivelando particolarmente adatta a supportare i lavoratori nella preparazione e stabilizzazione delle gallerie esistenti e delle camere di stoccaggio appena scavate nel primo deposito geologico in profondità della Germania per rifiuti radioattivi a bassa e media attività (Fossa di Konrad).

Severe misure di sicurezza

Accessibile solo con il montacarichi, Wienold Lifte ha smantellato completamente la piattaforma a braccio per accedere alla fossa. Per adeguarsi alle severe misure di sicurezza antincendio del sito, l’azienda ha anche dotato la macchina di tubazioni ignifughe. Consegnata in pezzi tramite l’ascensore, entro tre giorni la macchina è stata rimontata, pronta a lavorare nel sottosuolo del cantiere.

La temperatura laggiù è costante a 40°C, il che rende ogni movimento un vero e proprio sforzo“, spiega Martin Sztykiel, capofficina di Wienold Lifts. “La piattaforma a braccio Genie Z-45 XC resterà nella fossa per tutta la sua vita. Dato il caldo, oltre alle sfide del lavoro stesso, ci vuole una macchina particolarmente resistente e di alta qualità per funzionare in modo affidabile in condizioni così difficili“.

Perché è stato scelto il diesel

Per esperienza, il Consorzio ETS Schacht KONRAD sa che, quando si lavora in un ambiente molto caldo con attrezzi e materiali pesanti, i macchinari a gasolio si adattano meglio alla natura del compito e alle condizioni del luogo con possibilità di ricarica insufficienti.

Oltre a lavorare in quota, la Fossa di Konrad richiede macchinari in grado di operare con le pendenze e i dislivelli del posto“, afferma Christian Wienold, Amministratore Delegato di Wienold Lifte. Continua: “Dotata di un motore diesel da 35,8 kW (48 CV), la piattaforma a braccio Genie Z-45 XC offre eccellenti capacità di trazione integrale. Di conseguenza, la macchina è in grado di affrontare il lavoro e il terreno con facilità“.

La trasformazione della vecchia miniera di ferro fa parte di un processo a lungo termine. In preparazione del suo futuro come deposito, si sta usando una macchina perforatrice per ampliare i tunnel esistenti e per aprire nuove camere di stoccaggio. In seguito, gli esperti della miniera revisionano le pareti utilizzando macchinari adeguati.
La piattaforma Genie Z-45 XC viene utilizzata per la prima volta per preparare la parete praticando dei fori e rinforzandoli con l’acciaio. Una volta completato questo compito, la piattaforma a braccio viene posizionata al centro del tunnel dove viene azionata compiendo movimenti trasversali e semicircolari che consentono agli operatori, dotati di una macchina irroratrice, di stabilizzare i tunnel e di rifinire le pareti con un rivestimento in calcestruzzo applicato da terra fino al soffitto.

Un design unico

Grazie al suo design a doppia area e alla capacità di sollevamento di 300 kg senza limitazioni e 454 kg con limitazioni, questa macchina offre la possibilità di avere due operai che utilizzano due spruzzatori di calcestruzzo contemporaneamente: un incremento di produttività che non sarebbe stato possibile con la capacità di sollevamento standard di 227 kg.

Oltre l’altezza, ciò che conta di più in questo lavoro è avere le giuste prestazioni per lavorare in modo produttivo. Se gli operatori avessero dovuto usare una piattaforma a forbice, avrebbero dovuto riposizionarla almeno 20 volte al giorno“, dice Wienold. “Con la piattaforma a braccio Genie Z-45 XC, beneficiano di uno sbraccio orizzontale di 7,55 m e di un’altezza di scavalcamento di 7 m che consentono loro di preparare e stabilizzare le pareti, risparmiando così molto tempo. E quando devono spostarla, lo stretto raggio di sterzata e l’ingombro di coda nullo sono un vantaggio decisivo che rende molto più facili le manovre negli alvei relativamente stretti attraverso giunzioni e curve“.
Thomas Opretzka, responsabile dei macchinari mobili per il sollevamento aereo del Consorzio ETS Schacht KONRAD afferma: “La piattaforma a braccio Genie Z-45 XC era disponibile a magazzino. Siamo lieti di poter dire che ciò ha permesso a Wienold Lifte di soddisfare la nostra richiesta con un breve preavviso“.

Cambiamento ai vertici di Manitowoc Crane

 

Aaron H. Ravenscroft

The Manitowoc Company ha annunciato che Aaron H. Ravenscroft, attualmente Vicepresidente esecutivo del settore gru dell’azienda, è stato nominato Presidente e Amministratore delegato, oltre a membro del Consiglio di Amministrazione, a partire dal giorno 5 agosto 2020. Ravenscroft prende il posto di Barry L. Pennypacker, che si è dimesso dal suo ruolo di Presidente e Amministratore delegato e da membro del Consiglio, dando così avvio al piano di transizione dei vertici dirigenziali dell’azienda. Pennypacker manterrà il ruolo di consulente aziendale fino al 31 dicembre 2020, per garantire un agevole passaggio delle consegne.

Ravenscroft è entrato in Manitowoc nel marzo 2016 ed è stato responsabile a livello globale del settore gru, tra cui autogru e gru a torre. In qualità di Vicepresidente esecutivo del settore gru, Ravenscroft si è impegnato a migliorare la qualità dei prodotti e il servizio di assistenza clienti, e a potenziare l’efficienza operativa e la redditività. Oltre a conoscere a fondo le attività chiave di Manitowoc, vanta oltre 17 anni di esperienza dirigenziale in ambito operativo, commerciale, marketing e internazionale nel settore delle attrezzature tecniche e industriali: conoscenze di cui beneficerà l’azienda grazie alla sua nuova posizione di Amministratore delegato.

I commenti

Kenneth W. Krueger, Presidente del Consiglio, ha commentato; “Grazie al suo bagaglio di abilità, esperienza e conoscenze, il Consiglio è certo che Aaron sarà la persona giusta per condurre Manitowoc non solo attraverso questa crisi globale senza precedenti, ma anche verso un recupero del mercato mondiale e una nuova fase di crescita e sviluppo. È un convinto sostenitore della filosofia The Manitowoc Way e ha una profonda stima della nostra missione e della nostra cultura. A nome di tutto il Consiglio, desidero ringraziare Barry per il suo operato in Manitowoc e per la sua passione nei confronti delle potenzialità dell’azienda

Ravenscroft ha dichiarato: “Manitowoc è diventata leader a livello globale nella produzione di gru e soluzioni di sollevamento, ed è per me un onore assumere l’incarico di Amministratore delegato durante questo momento importante della sua storia. Abbiamo la flessibilità finanziaria per poter proseguire la nostra attività nonostante questo periodo difficile e, allo stesso tempo, stiamo adottando le misure necessarie per assicurarci di poter ottenere maggiore margine di espansione e redditività quando il mercato globale si riprenderà. Mi auguro di proseguire la stretta collaborazione con il nostro team direttivo esperto, con il Consiglio e con tutti i membri dei team per portare avanti le nostre priorità strategiche, creare un’azienda più solida per i nostri clienti e dipendenti e garantire valore a lungo termine per i nostri azionisti”.

Pennypacker ha affermato: “È stato un onore essere alla guida di Manitowoc negli ultimi 5 anni, e specialmente durante gli ultimi mesi, quando i nostri lodevoli dipendenti hanno continuato a garantire ai nostri clienti ricambi e servizi essenziali in un momento di particolare necessità. Sono estremamente orgoglioso di quanto il nostro team ha ottenuto lavorando insieme, anche impegnandosi nuovamente al programma “La voce del cliente” e lavorando affinché l’azienda possa crescere a lungo termine.Sono certo che sotto la guida di Aaron, Manitowoc continuerà a navigare a gonfie vele nell’attuale ambiente operativo e anzi ne uscirà ancora più forte”.

Competenze di alto profilo

Ravenscroft, 42 anni, è entrato in Manitowoc come Vicepresidente esecutivo del settore autogru nel marzo 2016, assumendo anche la responsabilità del ramo gru a torre, per supervisionare tutte le attività del settore gru dell’azienda a livello globale. Prima di Manitowoc, Ravenscroft ha ricoperto per tre anni il ruolo di Direttore generale regionale presso Weir Group, un fornitore di soluzioni tecniche specializzato nel settore minerario, petrolifero, del gas e dell’energia. Dal 2011 al 2013, è stato Presidente del Process Flow Control Group presso Robbins & Myers. È stato Vicepresidente regionale dell’Industrial Products Group per Gardner Denver dal 2008 al 2011 e ha ricoperto una serie di posizioni con responsabilità crescente presso Wabtec, dal 2003 al 2008.

Ravenscroft ha ottenuto un MBA presso la Carnegie Mellon University e una Laurea in Economia presso la Bucknell University.

Covid 19: le aste di Ritchie Bros. volano

Con la diffusione della pandemia di Covid-19 e le conseguenti misure del lockdown, Ritchie Bros. si è rapidamente adattata organizzando le aste solo online e riportando un netto aumento delle registrazioni di offerenti e considerevoli profitti per i suoi venditori. Solo in Europa e Medio Oriente, Ritchie Bros. ha ottenuto oltre 30.000 registrazioni di offerenti tra gennaio e giugno di quest’anno, con un aumento del 66% rispetto allo stesso periodo del 2019.

A partire da metà marzo, in Europa e Medio Oriente le aste sono state realizzate solo online a tempo, un sistema facile da utilizzare in cui i lotti sono disponibili per le offerte per diversi giorni. Sebbene manchi l’emozione di un’asta dal vivo con banditore, questo tipo di aste lascia ai compratori più tempo per fare offerte.

Ritchie Bros. è conosciuta per le sue aste di macchinari dal vivo, con banditori e ampie sale“, ha affermato Jeroen Rijk, Direttore Generale EMEA, America del Sud e centrale presso Ritchie Bros. “Ma ancora prima del Covid-19, più della metà delle offerte vincenti alle nostre aste dal vivo sono state fatte da compratori online. Utilizzando la nostra piattaforma esistente, siamo passati rapidamente alla modalità online nel mese di marzo e abbiamo ricevuto molti feedback positivi da parte dei clienti, sia compratori che venditori. ”

Gli hit della prima metà del 2020

• 73 milioni di visite ai siti Web di Ritchie Bros. e 11,2 milioni le ricerche effettuate tramite l’app mobile dell’azienda

• 308.000 i macchinari e autocarri venduti a compratori di 140 Paesi

• Oltre 6,1 milioni le offerte ricevute per i macchinari all’asta

• Oltre 27.100 macchinari sono stati venduti in 15 aste nell’area EMEA

• Oltre 30.000 le registrazioni di compratori per le aste nell’area EMEA, che corrisponde a un aumento del 66% rispetto al 2019

I nuovi record del sito

  • Meppen, Germania (asta del 27-28 marzo): oltre 2.900 offerte, con un aumento del 41% rispetto alla stessa asta dello scorso anno
  • Dubai, Emirati Arabi Uniti (asta del 29-30 giugno): aumento del 40% delle nuove offerte rispetto alla stessa asta del 2019
  • Maltby, Regno Unito (asta del 18-19 giugno): oltre 1.900 offerenti registrati, con un aumento di oltre il 170% rispetto alla stessa asta dello scorso anno
  • Moerdijk, Paesi Bassi (asta del 10-12 giugno): oltre 2.500 offerenti registrati, con un aumento del 71% rispetto alla stessa asta nel 2019

EZ17e: pulito, silenzioso, potente

Wacker Neuson sta ampliando la sua gamma a zero emissioni aggiungendo il miniescavatore elettrico EZ17e. Le soluzioni di Wacker Neuson rendono ora possibile far funzionare un intero cantiere nel centro città completamente privo di emissioni e quasi senza rumore. Grazie alla tecnologia della batteria appositamente sviluppata, alla gestione flessibile della ricarica e alle sue elevate prestazioni, l’escavatore compatto può essere utilizzato in maniera versatile come il modello convenzionale della stessa classe, senza compromessi.

Soluzioni integrate

Abbiamo lanciato il primo costipatore a batteria sul mercato nel 2015 e abbiamo creato sin dall’inizio un sistema sostenibile nell’interesse dei nostri clienti. Oggi la batteria modulare può essere utilizzata in sette dispositivi”, afferma Alexander Greschner, Responsabile delle Vendite del Wacker Neuson Group. “Con il mini escavatore EZ17e, abbiamo ulteriormente ampliato la nostra serie a emissioni zero. Con le dodici macchine ora disponibili, è possibile gestire un intero cantiere nel centro città completamente privo di emissioni di gas di scarico – e senza alcuna restrizione nel flusso di lavoro o nelle prestazioni, anche grazie al design zero tail mantenuto.” È chiaro che la tendenza va in questa direzione, anche perché esistono requisiti sempre più severi per la protezione dell’ambiente e degli utenti a livello nazionale e internazionale. Inoltre, varie città stanno prendendo in considerazione i requisiti per ridurre gli inquinanti, in particolare nell’area del centro città, e stanno iniziando a promuovere l’uso di macchine a basse emissioni“.

Quanto dura la batteria?

Ecco la risposta di Wacker Neuson: un’intera giornata di lavoro, anche senza ricariche intermedie. Il miniescavatore EZ17e può essere utilizzato in modalità wireless con la batteria integrata agli ioni di litio o caricato durante attività stazionarie da 100 a 415 volt mentre in funzione. L’utente può vedere il livello di carica attuale della batteria in qualsiasi momento, ma può anche caricare, ad esempio, se la rete elettrica è disponibile sul cantiere e, se necessario, scollegare l’escavatore dalla rete. È possibile ricaricarlo completamente in sole quattro ore utilizzando una presa domestica (110-230 volt) o caricandolo rapidamente utilizzando l’elettricità ad alta tensione (415 volt). Da diversi anni, Wacker Neuson usa la tecnologia della batteria agli ioni di litio di alta qualità, particolarmente di lunga durata. Ciò assicura che tutte le funzioni idrauliche abbiano le prestazioni di un modello convenzionale nella stessa classe. Ciò significa che i clienti possono essere certi che lavoreranno in modo altrettanto flessibile ed efficiente con un escavatore elettrico come con una macchina diesel – in breve: zero emissioni di gas di scarico, nessun compromesso.

Ideale per spazi ristretti

Con l’EZ17e, abbiamo implementato un concetto zero tail con valori generosi delle prestazioni. Con l’escavatore efficiente, intuitivo e privo di emissioni, soddisfiamo le elevate esigenze dei professionisti che lavorano in spazi particolarmente ristretti, come ad esempio, nel settore della demolizione di interni”, afferma Stefan Bogner, Amministratore Delegato di Wacker Neuson Linz GmbH, il Centro competenza di ricerca e sviluppo per escavatori all’interno di Wacker Neuson Group. L’escavatore può funzionare anche a basse temperature esterne grazie al sistema a batteria con riscaldamento della batteria integrato. È necessario solo collegarlo: tutto il resto è realizzato dal sistema di gestione della batteria integrato. Oltre alla semplice gestione, i clienti beneficiano di costi di manutenzione e assistenza ridotti al minimo e di costi energetici inferiori durante il funzionamento. All’inizio del 2020, l’escavatore ha ricevuto il premio SaMoTer Innovation Award per la sua efficienza, l’integrazione ottimale della trasmissione elettrica nel concetto zero tail e le sue prestazioni.

Flessibile e facile da usare

Il miniescavatore è un modello a zero tail, ovvero progettato senza sporgenza posteriore. Ciò lo rende particolarmente agile e compatto, facendolo ideale per l’uso in cantieri ristretti o negli spazi interni. Un concetto operativo intuitivo consente al conducente di tenere d’occhio tutte le funzioni. L’escavatore può essere facilmente controllato utilizzando un sistema di jog dial. Tutte le informazioni importanti, come il livello di carica della batteria, sono chiaramente visualizzate sul display grafico completo da 7 pollici. Un’altra novità è la possibilità di azionare il cambio rapido tramite il display e non più tramite la leva integrata.
La serie a emissioni zero di Wacker Neuson comprende attualmente tre costipatori a batteria e piastre vibranti a batteria, un miniescavatore a doppia potenza, che può essere azionato con un’unità elettroidraulica in aggiunta al motore diesel, un miniescavatore elettrico, una pala gommata elettrica, dumper a catena elettrici e dumper gommati e un vibratore interno per la compattazione del calcestruzzo. Il nostro ampio portafoglio permette la gestione di un tipico cantiere edile nel centro città con emissioni zero e bassa rumorosità. Le soluzioni a emissioni zero sono utilizzate principalmente in ambienti in cui è necessario evitare la generazione dei gas di scarico e del rumore, ad esempio durante i lavori di demolizione e ristrutturazione all’interno o nei cantieri notturni nel centro città.

Le due gru della “Scheggia di vetro”

I 120 metri di calcestruzzo verticale della nuova torre milanese Gioia 22, soprannominata anche “Scheggia di vetro”, sembrano non aver risentito del lockdown per Covid 19. Ormai due terzi dell’opera sono stati completati, e la sua superficie composta da forme rettangolari, triangolari e a trapezio viene quotidianamente ricoperta da specchi in moduli che riflettono il suggestivo skyline urbano.

La “Scheggia di vetro” , posizionata tra i due Pirelloni e facente parte del progetto Porta Nuova è posta lungo via Melchiorre Gioia e al termine dei lavori diventerà la sede milanese di UBI Banca Spa che la adibirà a uffici.

Nel 2017 il gruppo Coima Sgr  ha presentato il progetto del nuovo grattacielo direzionale e un anno dopo il terreno edificabile è stato liberato con la demolizione dell’ex palazzo Inps  di Via Melchiorre Gioia 22 che, inutilizzato dal 2012 e risalente al 1961, era costituito da ventuno piani e occupava una superficie complessiva di 40000 . Poi è iniziata la fase di bonifica con la rimozione di oltre 200 tonnellate di amianto presenti nel palazzo.

La “Scheggia” in dettaglio

L’edificio prevede 30 piani di cui 4 interrati, per una superficie lorda totale di 68432 , e gli oltre 6000  di pannelli fotovoltaici, insieme ad altri sistemi green tra cui le pompe di calore che pescano acqua dalla falda, contribuiranno a ridurre notevolmente l’impatto ambientale con emissioni prossime allo zero. La fine dei lavori, tenuto conto anche del Covid e conseguentemente di nuove scadenze da rispettare, è prevista per marzo 2021. Attualmente è in corso il montaggio delle facciate continue a cellule, circa 20 mila m² di materiale il cui completamento fino in cima è previsto entro la fine di settembre. All’interno dell’edificio sono iniziate le finiture e l’installazione degli impianti come previsto da progetto, con un ritmo incalzante e in modo più agile del previsto, nonostante la presenza di manodopera inferiore.

Avvicinandoci all’edificio osserviamo gli operai della Colombo Costruzioni mentre salgono e scendono freneticamente dai montacarichi, ma ciò che fa davvero impressione sono le due grandi gru Potain a torre saldamente ancorate alla struttura. Cresciute insieme all’edificio sono le regine di questo cantiere.

Su misura per questo cantiere

Grande potenza di sollevamento, design innovativo, facili da usare, comode per il trasporto e tempi di montaggio rapidi, le gru a torre Potain costellano gli skyline di tutto il mondo, sono in grado di costruire supergrattacieli, edilizia residenziale, e si adattano a una grande varietà di cantieri.

La gru 1 (G1) è una MD 365 B L16, motore da 100 cavalli (tra i più veloci creati da Potain), portata massima di 16 tonnellate, ed è stata tra le gru che ha contribuito alla costruzione del grattacielo Isozaki a City Life, così come la gru 2 (G2), una MD 208 A da 12 tonnellate, utilizzata anche per la torre Unicredit. L’altezza massima raggiunta dalla G2 è stata di 151 m, mentre la G1 ha toccato i 136 m, ed entrambe hanno coperto l’intera area senza creare interferenze.

Gli ancoraggi, tre sulla G2 e due sulla G1, sono composti da travi di 18 m con peso di 3 tonnellate, sollevate e posizionate da apposite autogru. Si tratta di un’importante soluzione tecnica studiata ad hoc per il cantiere che ha fatto “scuola” ed è stata applicata anche su altri grattacieli milanesi.

Le due gru, dotate anche di passerella pedonale per facilitarne l’accesso al personale, sono sottoposte a manutenzioni ordinarie, manutenzioni programmate, e a verifiche quotidiane che l’operatore porta a termine quando sale in cabina. In ogni caso l’impresa Colombo Costruzioni ha la possibilità di interfacciarsi con lo staff Manitowoc che interviene in relazione all’urgenza. Ogni macchina ha un suo programma di manutenzione che va dal semplice controllo giornaliero da parte del gruista, alla funzionalità dei fine corsa, fino a manutenzioni più specifiche. In media, dopo 500 ore o tre mesi di lavoro le manutenzioni prevedono il controllo delle funi di sollevamento e dell’usura dei freni, il controllo dell’armadio elettrico, la lubrificazione della ralla e delle parti in movimento e altre regolazioni previste da manuale, fino ad eseguire, una volta all’anno, manutenzioni più approfondite nel cuore delle macchine e sulle carpenterie. Le telecamere a trasmissione Wi-Fi installate nel bozzello delle due gru rendono l’operatore sempre cosciente sulle varie operazioni da svolgere.

Partner di lunga data

Da sinistra: Gianluigi Consolaro di Manitowoc Cranes, Stefano Crespi e Gianluca Arconi di Colombo Costruzioni , Sabino Riefoli e Matteo Pastore di  Manitowoc Cranes

La collaborazione di Potain con Colombo Costruzioni è di lunghissima data. Colombo Costruzioni ha realizzato importanti progetti a Milano e si è sempre affidata a Manitowoc Cranes, da sempre impegnata a fornire la gamma più innovativa, sofisticata e completa di soluzioni per il sollevamento, non solo per la gestione e l’assistenza delle gru a torre, ma anche per le soluzioni tecniche al fine di sviluppare al meglio le fasi di lavoro.

Colombo Costruzioni si affida al team Manitowoc e viceversa, quando è necessario interfacciarsi su aspetti tecnici e organizzativi per trovare la soluzione migliore per il posizionamento delle macchine e lo sviluppo del cantiere. Dunque, più che di una semplice vendita di macchine si tratta di una stretta e duratura collaborazione, un’importante “tres d’union” tra le due aziende per strutturare al meglio le fasi di lavoro.

La pianificazione avviene in pianta e in prospetto. In pianta occorre evitare le interferenze tra le gru e prevedere, oltre al montaggio, anche le fasi di smontaggio, quando le gru dovranno abbassarsi e tornare al piano stradale, ma con davanti la torre costruita. In prospetto invece, le gru devono innalzarsi insieme all’edificio ancorandosi su di esso, perciò è necessario progettare il giusto numero di ancoraggi evitando interferenze con i casseri rampanti. Dunque la collaborazione deve essere costante per tutto l’arco del cantiere, tutto va valutato, calcolato e verificato preventivamente.

L’articolo completo, con gli approfondimenti e le interviste sul prossimo numero di Macchine Edili. 

di Claudio Guastoni