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Epiroc: testato il primo carro elettrico

Testato in Svezia il primo carro di perforazione da superficie elettrico a batteria.
Epiroc ha concluso un accordo con Skanska Industrial Solutions AB per sperimentare il primo carro di perforazione tophammer a batteria in Svezia. Questo test costituisce una pietra miliare significativa nel percorso verso la perforazione a emissioni zero nelle miniere di superficie e nelle cave di tutto il mondo.
È un giorno di grande orgoglio. Per molti anni abbiamo guidato lo sviluppo della riduzione del consumo di carburante nelle perforazioni tophammer. Con questa nuova soluzione stiamo facendo un passo da gigante nel campo della riduzione di emissioni: le stiamo praticamente eliminando dal processo di perforazione vero e proprio“, afferma Ulf Gyllander, Product Manager dei carri di perforazione tophammer, divisione Surface di Epiroc.

Un carro intelligente

Il progetto si basa sul collaudato carro di perforazione da superficie SmartROC T35. Facendo tesoro della preziosa esperienza acquisita con lo sviluppo dei mezzi da galleria a batteria, questo SmartROC T35 E è stato progettato per migliorare gli standard ambientali delle cave e dei cantieri. Oltre alle basse emissioni, questo carro è dotato di una serie di funzioni intelligenti, opzioni e soluzioni di automazione avanzate per garantire sicurezza, affidabilità e prestazioni elevate.
Con questo risultato dimostriamo che i processi innovativi di Epiroc svolgeranno un ruolo significativo nel passaggio ad operazioni a basse emissioni di carbonio nelle cave e nei grandi progetti infrastrutturali“, afferma Jose M. Sanchez, presidente della divisione Surface di Epiroc. “Poiché il nostro programma di sostenibilità va di pari passo con quello dei nostri clienti, siamo molto lieti di collaborare con Skanska Industrial Solutions AB nella sperimentazione di questa importante soluzione“.
I test inizieranno nel settembre 2022 in una delle cave di Skanska Industrial Solution nell’area di Stoccolma.
È stata raggiunta una pietra miliare e si è presentata una nuova opportunità per ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Sono molto soddisfatto della lunga collaborazione tra Epiroc e Skanska ed è emozionante poter realizzare questo progetto insieme. Entrambe le società hanno fissato obiettivi ambientali ambiziosi: questo progetto fa davvero un grande passo avanti verso l’obiettivo di Skanska di essere completamente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2045, che è una parte importante della nostra promessa di costruire una società migliore“, afferma Johan Eliasson, Project Manager di Skanska Industrial Solutions AB.

Peter Beckman, Business Line Manager, Epiroc Customer Center Sweden commenta:
Skanska è un partner perfetto per questa sperimentazione, poiché dispone di cave proprie dotate dell’infrastruttura necessaria per gestire il funzionamento di questa nuova tecnologia. Non vedo l’ora di contribuire a questo entusiasmante progetto nei prossimi mesi“.
Il carro di perforazione SmartROC T35 E è alimentato sia da una batteria che da un cavo elettrico, il che ne migliora notevolmente la flessibilità. È possibile scegliere di perforare con la soluzione più adatta al luogo ed alle condizioni del cantiere. Inoltre, consente un trasporto rapido e senza problemi all’interno del cantiere e tra i diversi siti.
La macchina è dotata dello stesso tipo di batterie e sottocomponenti collaudati delle soluzioni elettriche dei mezzi da suttosuolo Epiroc. Questo semplifica la gestione delle parti di ricambio e l’assistenza per i clienti che operano in diversi tipi di cantiere.

Globen festeggia 25 anni con 25 Genie

La società di noleggio spagnola Globen ha festeggiato a giugno il suo 25° anniversario aggiungendo 25 nuove piattaforme Genie® alla sua flotta. Acquistando una nuova piattaforma per ogni anno, Globen non solo celebra il suo operato e la sua storia, ma rafforza anche il suo impegno a fornire la massima soddisfazione ai suoi clienti con macchine e servizi di qualità.

José Luis Espinosa

José Luis Espinosa, Direttore Generale di Globen, spiega: “Tutto è iniziato quando mio padre, Cristóbal Espinosa Marco, ha visto una piattaforma aerea in azione durante uno dei suoi viaggi di lavoro. In quel momento ebbe la ‘folle’ idea che quel mercato fosse ancora inesplorato e che ci fosse grande necessità di quelle piattaforme. Nel giro di poche settimane si presentò a casa nostra con una piattaforma aerea autocarrata che, per un certo periodo, fu l’unica piattaforma della flotta della nostra neonata azienda“.

La prima piattaforma Genie di Globen

Una sola piattaforma si è presto trasformata in molte piattaforme, poiché sono state aggiunte alla flotta le piattaforme aeree semoventi Genie, dice Espinosa, aggiungendo: “Genio o pazzo? Il tempo ha dato ragione a mio padre, che era davvero un genio visionario“.

I motivi di una scelta

Globen vanta ora più di 200 macchine nella sua flotta, con il marchio Genie a rappresentarne una parte significativa.

Abbiamo scelto Genie perché ne condividiamo gli stessi valori e lo stesso impegno, una qualità eccellente accompagnata dal miglior servizio e dando priorità alla sicurezza, prima di tutto“, afferma Espinosa. “Oggi è ancora un piacere continuare a rinnovare una flotta progettata da e per i nostri clienti, perché se lo meritano“.

L’ordine per il 25° anniversario di Globen comprende 17 piattaforme a forbice elettriche GS™ E-Drive e 8 piattaforme a braccio articolato Z®, tutte dotate del sistema telematico Genie Lift Connect™. Espinosa sottolinea che Lift Connect è uno strumento importante perché consente al team Globen di fornire ai propri clienti un livello di assistenza superiore, risolvendo molti problemi a distanza, in meno tempo e con meno risorse. Per quanto riguarda le macchine, le piattaforme a braccio Z sono state scelte per la loro versatilità, lo sbraccio orizzontale e la manovrabilità, mentre le piattaforme a forbice 100% elettriche E-Drive sono state scelte per la ridotta manutenzione, la capacità di operare in un’ampia gamma di applicazioni e per il minor impatto ambientale.

Come ingegnere, sono particolarmente appassionato delle ultime tendenze tecnologiche. Nella nostra azienda non abbiamo paura di fare passi avanti e di adattarci alle nuove tecnologie. Vogliamo sempre essere all’avanguardia, per offrire ai nostri clienti macchine più efficienti e sicure“, afferma. “Fare questo passo avanti con un fabbricante esperto è una garanzia di successo“.

Espinosa festeggia ora i 25 anni di attività ma, proprio come suo padre, anche lui ha una visione per il futuro: un potenziale altro acquisto per commemorare i prossimi 25 anni nel settore. Spiega: “Magari potremo festeggiare il nostro 50° anniversario con un nuovo pacchetto di altre macchine Genie!“.

JCB 220X: potente, robusto e vantaggioso

L’escavatore cingolato 220X di JCB è il modello di punta della nuova gamma di machine conformi al regolamento sulle emission Stage V del costruttore britannico.

Il 220X è l’escavatore cingolato da 20 tonnellate più avanzato prodotto da JCB. La macchina è alimentata dal motore JCB Dieselmax 448 Stage V che eroga una coppia maggiore. Il JCB Dieselmax 448 da 4,8 litri, infatti, eroga la potenza di 129 kW (173 Hp) con 690 Nm di coppia a 1.500 giri/min.

L’escavatore cingolato JCB 220X oltre che potente è molto robusto: è stato sottoposto a 4 anni di sviluppo e migliaia di ore di test estremi, dai test di resistenza agli shock termici (da 55°C a -30°C) ai test di resistenza alle vibrazioni.

Il sistema idraulico della serie X offre velocità e controllabilità: la collaudata componentistica giapponese offre precisione ed efficienza e i comandi proporzionali personalizzabili consentono all’operatore un più semplice utilizzo delle attrezzature.

Tubi idraulici di ampio diametro e un innovativo sistema di rigenerazione idraulica garantiscono tempi di ciclo più rapidi e consumo di carburante ridotto.

Come tutti gli escavatori di nuova generazione JCB, anche il 220X è dotato di un nuovo filtro di riduzione catalitica selettiva (SCR-F) che comprende uno SCR, un filtro antiparticolato diesel (DPF) e un catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) con una grande capacità di trattenere la fuliggine. Non è più richiesto il ricircolo dei gas di scarico (EGR) e il sistema è stato rimosso dal nuovo collettore di aspirazione, ottenendo un motore più pulito.

Una cabina al top

La cabina di tipo CommandPlus è più grande del 15% rispetto ai precedenti escavatori della serie JS, è dotata di HVAC migliorato, specifiche standard più elevate, un livello di rumorosità ridotto e un monitor regolabile da 7 pollici.

Le specifiche della cabina sono state ulteriormente migliorate, con un sedile a sospensione pneumatica riscaldato Grammer deluxe, climatizzatore, radio Bluetooth, tendine anteriori, posteriori e laterali a destra, una pompa di rifornimento e un toolkit rivisto, tutto di serie.

Anche la fase di gestione e manutenzione è stata ulteriormente migliorata. Gli escavatori della Serie X richiedono meno controlli giornalieri rispetto ai modelli precedenti, con intervalli di manutenzione dell’olio idraulico estesi e accesso da terra a tutte le aree di ispezione.

Benne frantoio MB: per grandi e piccoli

Ogni cantiere – piccolo o grande che sia – genera scarti. Materiali inerti di ogni tipo che oggi devono trovare una nuova vita, un nuovo utilizzo, considerato anche la difficoltà nel reperire materie prime. E i tempi di attesa.

Come è possibile quindi recuperare gli scarti e rimetterli nel ciclo produttivo in modo semplice, veloce ma soprattutto che non gravi sulle spese?

Quello che molti non sanno è che non servono extra macchinari, la soluzione è la macchina operatrice già presente in cantiere: basta abbinarci una benna frantoio MB Crusher e lavorare il materiale in modo che possa essere subito riutilizzato o destinato per altri usi.

Grande o piccolo che sia l’escavatore, c’è un frantoio a mascelle che si installa con facilità e permette di ridurre di granulometria il materiale direttamente sul posto.

Se la macchina  è di piccola taglia…

Repubblica Ceca – Un’impresa edile dalla Repubblica Ceca ha necessità di recuperare materiali per sviluppare e terminare entro i tempi i propri lavori. In cantiere ha a disposizione un midi escavatore Yanmar B7 Sigma da 8 tonnellate. Recuperare il materiale direttamente in opera diventa semplice quando sull’escavatore installa una benna frantoio MB-C50: 0.75 ton di peso, una capacità di carico di 0.15 m3, si adatta a escavatori e terne a partire dalle 7 tonnellate e una produzione oraria fino a 10m3. Un piccolo gioiello, capace di trasformare il cantiere in un vero centro di riciclaggio: raccoglie il materiale, lo frantuma alla granulometria richiesta, il tutto sul posto. Il materiale così lavorato è riutilizzato per opere nel settore urbanistico e stradale.

Mayotte – In questo arcipelago dell’Oceano Indiano il cliente vuole diventare autonomo dall’approvvigionamento dei materiali dalle cave, sia per risparmiare sui costi di trasporto e i tempi di attesa ma anche per evitare un continuo via vai di camion da e per il cantiere. Di macchine operatrici in questo cantiere ce ne sono ben due, ognuna al lavoro con una attrezzatura MB Crusher: un Bobcat T300 con una benna frantoio MB-L140 e un Kubota KX080, al quale è stata installata una benna vagliante a cesto MB-S14.
L’uso combinato di queste due attrezzatture crea un vero e proprio centro di riciclaggio: il materiale di scarto viene vagliato con la MB-S14 che separa il grosso dal fine, per poi essere frantumato dalla frantoio a mascelle. E infine riutilizzato direttamente sul posto per il riempimento di trincee.

Lo scarto si è trasformato in guadagno di tempo e di soldi, ma soprattutto si è trasformato in nuovo materiale.

 

Se l’escavatore supera le 30 tonnellate…

Repubblica Ceca – Siamo sempre in Repubblica Ceca ma questa volta l’obiettivo del cliente è quello di risparmiare soprattutto sui costi di smaltimento in discarica o di acquisto o noleggio di una grosso frantoio mobile. L’escavatore al lavoro in cantiere è un Doosan DX 350 LC da 36 ton al quale viene installato un frantoio a mascelle MB Crusher modello BF120.4: un peso di 4.8 ton per una capacità di carico di 1.3m3 e una produzione che può arrivare fino a 53 m3/h.

Frantoio MB Crusher ed escavatore più grandi ma stessi risultati: il materiale si ricicla sul posto, non c’è bisogno di riacquistarlo o di smaltirlo in discarica, si abbattono anche I costi di trasporto e I tempi di lavorazione. E si lavora in totale sicurezza, visto che le operazioni sono fatte dall’operatore dell’escavatore stesso.

Bulgaria – La riqualificazione dell’area dove per 40 anni è stato attivo il più grande complesso siderurgico del Paese – l’impianto di Kremikovtsi, le cui dimensioni erano paragonabili a una città – ha visto al lavoro uno dei modelli più grandi di benne frantoio, la BF135.8. su un escavatore Hyundai da oltre 45 tonnellate. Era necessario lavorare enormi quantità di materiale da demolizione C&D armato in un’area di circa 12 milioni di metri quadri. Per questo è stato scelto il frantoio MB Crusher, un’attrezzature flessibile, facile da trasportare e da utilizzare, capace di una produzione oraria elevata, ma soprattutto in grado di frantumare il materiale armato senza nessun problema. Il cemento armato viene frantumato fino alla dimensione di uscita desiderata, il ferro si separa velocemente dal mucchio di inerti e si risparmiano un sacco di viaggi – e di inquinamento – dei camion per il trasporto del materiale.

 

KS-I con interfaccia IO-Link da Gefran

Gefranmultinazionale italiana specializzata nella progettazione e produzione di sensori, strumentazione per il controllo di processi industriali, azionamenti elettrici e sistemi per l’automazione – amplia la propria gamma di soluzioni dedicate all’Industry 4.0, presentando la nuova sonda di pressione industriale KS-I, dotata di interfaccia IO-Link 1.1 e funzioni evolute di diagnostica.

I trasduttori della famiglia KS, grazie all’elemento sensibile realizzato tramite tecnologia proprietaria a film spesso su acciaio, garantiscono una notevole resistenza a shock meccanici e vibrazioni e sono immuni a disturbi elettromagnetici. Inoltre, il grado di protezione IP67 rende l’intera gamma particolarmente idonea per numerose applicazioni idrauliche e pneumatiche.

Tra le principali novità dei modelli KS-I, figura la capacità di misurare sia pressione che temperatura, con una frequenza di campionamento pari a 1.000 volte al secondo. Le sonde KS-I sono in grado di comunicare con il Master IO-Link alla velocità COM3, pari a 230.4 Kbaud, la più elevata disponibile. La connettività potenziata permette la registrazione di numerose informazioni acicliche, tra cui i valori massimi di pressione e temperatura, i picchi raggiunti e il numero di ore di lavoro fondamentali per la manutenzione predittiva, in ottica Industry 4.0.

Per quanto riguarda i dati ciclici, è di particolare rilievo la presenza di due segnali logici di commutazione SSC, parametrizzabili nei minimi dettagli, e di due uscite fisiche SIO.

Infine, i sensori sono disponibili per campi di misura da 4 bar a 1000 bar, con accuratezza pari a <±0,5%FS, dato inclusivo di non-linearità, isteresi, ripetibilità e offset di zero e di fondo scala, mentre l’esteso range di temperatura di processo, da -40°C a +125°C, assicura un’ottima stabilità nel campo compensato.

Il commento

Gefran potenzia il portfolio di soluzioni IO-Link per digitalizzare i dati raccolti a livello di campo e agevolare la transizione dei Clienti a Data Driven Company” commenta Edoardo Zilioli, Sensors Marketing Manager di Gefran che continua “Il comparto dell’automazione vive, sempre più, di processi produttivi intelligenti. In tale contesto, i sensori sono chiamati a garantire misurazioni qualitativamente più accurate, in ottica di ottimizzazione delle performance e prevenzione di possibili default” e conclude “La sonda di pressione industriale KS-I soddisfa tali requisiti, sia in termini di elevata precisione della misurazione, sia di integrazione con tutti i livelli di automazione di fabbrica”.

Q2: ottimi i risultati di Volvo CE

Volvo CE ha mantenuto la sua forte posizione sul mercato, continuando nel contempo a costruire un’offerta di macchine per l’edilizia più sostenibile per oggi e per domani. Ha goduto di una solida performance nell’ultimo trimestre, nonostante le minori consegne, in calo del 27%, dovute principalmente al calo del mercato in Cina. Anche l’acquisizione netta di ordini è diminuita del 42% nell’ultimo trimestre come conseguenza di questo calo in Cina e di un risultato naturale dell’elevata assunzione di ordini sperimentata nello stesso trimestre 2021.

Tuttavia, la recessione in Cina è stata ben compensata dalla crescita nel resto del mondo. Nel secondo trimestre del 2022, le vendite nette totali sono rimaste invariate a 25.814 milioni di corone svedesi (25.839 milioni di corone svedesi nel secondo trimestre 2021), rimanendo stabili a causa delle variazioni del mercato che hanno visto le vendite aumentare notevolmente in Nord America (28%) e Sud America (121%), ma diminuire leggermente nei mercati più grandi di Europa (-2%) e Asia (-24%). Mentre le vendite di servizi hanno continuato a salire, con un aumento del 5%, le vendite nette di macchine sono diminuite dell’11%.

Volvo CE continua a superare le sfide create dalla pandemia di Covid-19 tuttora in corso e dalla guerra in Ucraina, preparandosi per il futuro e fornendo soluzioni più sostenibili nel settore dell‘elettromobilità e dei  servizi. Quest’ultimo trimestre ha dimostrato il suo impegno a costruire un mondo migliore con la prima consegna al cliente al mondo di una macchina realizzata con acciaio privo di fossili e l’investimento nella società olandese Limach per espandere il suo portafoglio di elettromobilità.

Melker Jernberg

Melker Jernberg, Presidente di Volvo CE, afferma: “Grazie al duro lavoro dei nostri colleghi e partner della supply chain, stiamo godendo di un’ottima performance con vendite alla pari con quelle dello scorso anno. Con la nostra determinazione a offrire soluzioni avanzate di elettromobilità e a perseguire la sostenibilità ambientale, non solo rimaniamo forti di fronte a una prospettiva globale imprevedibile, ma siamo orientati alla crescita“.

Lo sviluppo del mercato

L’attività di costruzione nella maggior parte dei mercati è rimasta su buoni livelli, trainata sia dal settore commerciale che dai continui investimenti in infrastrutture. Mentre il mercato cinese è diminuito a causa della minore attività economica e delle pressioni sui prezzi, l’Asia al di fuori della Cina ha invece registrato una forte crescita nei mercati chiave sostenuta da stimoli governativi e prezzi elevati delle materie prime. C’è una continua necessità di rinnovare il costruito e di nuove costruzioni in molti paesi in tutto il mondo, con il mercato sudamericano che rimane tendenzialmente favorevole con una forte domanda di materie prime ad alto livello. Mentre l’attività di costruzione sia in Europa che in Nord America è rimasta elevata nel Q2, le consegne totali sul mercato sono state influenzate dalla limitata disponibilità delle macchine a causa dei vincoli della supply chain.

Il trimestre ha anche segnato un evento importante per Volvo CE con il ritorno dei suoi  Volvo Days a Eskilstuna, in Svezia, per la prima volta in quattro anni. Sotto la bandiera di “Change Starts Here”, oltre 7.000 clienti hanno visitato la sede centrale dell’azienda per dare un’occhiata più da vicino alla sua linea leader del settore di prodotti e servizi per oggi e domani.

Tabella 1. Volvo Construction Equipment, vendite nette per area di mercato, in milioni di corone svedesi (SEK).

Volvo Construction Equipment, vendite nette per area di mercato, in milioni di corone svedesi (SEK)

Michele Vitulano nuovo Presidente Unacea

Nei primi sei mesi del 2022 sono state immesse sul mercato italiano 11.468 macchine per costruzioni, con una crescita del 25% rispetto a quanto rilevato nel primo semestre del 2021.

Più in dettaglio, sono state 11.084 le macchine movimento terra vendute (+25%), e 384 le macchine stradali (+6%). La dinamica espansiva tuttavia, da un confronto tra primo e secondo trimestre 2022 (+27%), risulta decisamente più contenuta di quanto registrato tra il primo e il secondo trimestre dello scorso anno (+43%), attestandosi su livelli coerenti con il mutato scenario internazionale ed economico.

I dati, elaborati da Unacea sulla base dei risultati di vendita dei produttori e degli importatori di macchine movimento terra e per i lavori stradali, sono stati presentati dall’associazione, nell’ambito di una conferenza stampa online patrocinata da Ecomondo (manifestazione fieristica con la quale continua la collaborazione).

La nuova Presidenza

Durante l’incontro è stata inoltre presentata la nuova Presidenza Unacea che il consiglio direttivo ha affidato per il prossimo biennio a Michele Vitulano (Indeco), che subentra a Mirco Risi, in carica dal 2018.

Il consiglio direttivo, anch’esso rinnovato in occasione dell’assemblea di Unacea vede l’ingresso di Davide Cipolla (Cifa) e Mario Spinelli (Wirtgen Italia). Confermati i restanti consiglieri: Nicola D’Arpino (CNH Industrial) e Ruggero Riva (Cgt), cui sono affidate le due vicepresidenze, David Bazzi (Komatsu), Giovanni Bolognini (Caterpillar), Alessandro Ditillo (Soilmec), Domenico Matrone (Jcb Italia), Mirco Risi (Simex), Paolo Salvadori (Imer Group), ed Enrico Santini (Fiori Group).

La parola a Michele Vitulano

Michele Vitulano

Sebbene i risultati di mercato si mantengano positivi, il settore delle macchine e delle attrezzature per costruzioni attraversa un periodo complesso sul versante della produzione. Alle incertezze della pandemia e alle difficoltà sul versante logistico e dell’approvvigionamento, si aggiungono gli effetti della guerra in Ucraina, della crescente inflazione e, da ultima, la crisi di governo italiana. Rimango tuttavia ottimista per il futuro: le aziende italiane sono abituate a operare in contesti difficili e continueranno con la stessa caparbietà. D’altra parte gli investimenti pubblici in opere infrastrutturali decisi per il rilancio post Covid, così come la maggior competitività dell’euro sui mercati internazionali, dovrebbero assicurare la tenuta del settore e, più in generale, di tutte le attività di costruzione“.

Il Partner Dealer Event di Manitou

I Partner Dealer di Manitou Italia ospiti presso il Museo dedicato alla storia di Manitou

Il Gruppo Manitou ha organizzato in Francia il Partner Dealer Event, un evento dedicato ad una specifica parte della propria rete mondiale di concessionari ufficiali.

Foto di gruppo della grande famiglia Manitou, tra Dirigenza, interni e concessionari

Infatti per l’occasione sono stati invitati 100 tra i migliori distributori provenienti da tutto il mondo, dall’Australia passando per il Brasile fino ad arrivare al Nord Europa. I cosiddetti Dealer Partner.

Il momento della premiazione durante il Partner Dealer Event

In rappresentanza di Manitou Italia vi erano 6 concessionari, premiati direttamente dal Comitato esecutivo e board del Gruppo per l’importante lavoro svolto nell’anno 2021 e la fedeltà dimostrata nei confronti del brand francese.

I 6 concessionari italiani ospiti, accompagnati da Cristiano Campici e Giacomo Borghi

Dal Nord al Sud Italia, dal mercato agricolo fino a quello edile insieme all’industriale, erano presenti le eccellenze italiane di Manitou, nello specifico: Bramieri Group spa, Bruno Agricoltura srl, D’Avino srl, General Car srl, G.I.S srl e Longhin srl.

Tre interessanti visite

Questo incontro è stato l’occasione per visitare lo storico headquarter di Ancenis nei pressi di Nantes, dove più di sessant’anni fa è nato il colosso francese, il centro di distribuzione delle parti di ricambio, nonché a poca distanza il nuovo sito produttivo di Candé inaugurato pochi mesi fa e dedicato totalmente alla produzione delle piattaforme aeree.

Uno dei modelli svelati in anteprima durante l’evento

Il Gruppo Manitou ha presentato le proprie strategie di business per gli anni a venire, dalla
gamma full electric che sarà lanciata ufficialmente in occasione di Bauma 2022, a workshop dedicati a temi cari a Manitou quali la connettività, il costo totale di proprietà e i programmi di garanzia e finanziamento proposti.

L’entrata scenica del fondatore di Manitou Marcel Braud, a bordo del primo storico prototipo da lui ideato

Il tutto chiaramente arricchito da momenti di condivisione e festa, culminati con l’entrata scenica durante la sessione plenaria del fondatore del Gruppo Manitou Marcel Braud a bordo del primo storico prototipo di carrello elevatore fuoristrada.
Durante il Partner Dealer Event non sono mancate infine possibilità di incontro e confronto tra i concessionari e le diverse divisioni del Gruppo Manitou, occasione unica e preziosa per
scambiarsi pensieri e opinioni, ma anche trovare risposte e ragionare insieme sulle sfide di
mercato del presente e del futuro.

Berco al Bauma: oltre il sottocarro

Berco, azienda globale leader nella produzione e fornitura del sottocarro, ha scelto la vetrina di Bauma 2022 per rivelare la trasformazione globale che sta attraversando. La società sta impostando il proprio percorso per diventare un fornitore di servizi a livello globale, andando ben oltre la fornitura di componenti per il sottocarro, in modo da soddisfare una varietà di segmenti di mercato.
La vicinanza ai clienti di primo equipaggiamento e dell’aftermarket è il fulcro di questa nuova strategia, nella quale gioca un ruolo fondamentale la gestione dei dati raccolti grazie alle più recenti applicazioni digitali di Berco. Questo, in ultima analisi, rafforzerà ulteriormente le competenze tecniche dell’azienda nella creazione di soluzioni su misura per ogni cliente, in tutto il mondo.
La trasformazione di Berco è stata concepita per soddisfare la richiesta di rispondere a esigenze sempre più individuali da parte del mercato. A tal fine, l’azienda ha deciso di aumentare la propria presenza tecnica nelle aree geografiche più vicine ai clienti. In primo luogo, gli Stati Uniti riceveranno un’ulteriore attenzione, con il rafforzamento del livello di supporto dell’azienda in loco. Questo approccio sarà presto replicato in altri mercati strategici quali l’Asia, dove Berco non solo offrirà supporto agli importanti clienti locali, ma anche a quelli americani ed europei, la cui presenza nel continente è in crescita.

Piero Bruno

In collaborazione con i nostri clienti, l’obiettivo è quello di sviluppare la soluzione migliore per ogni loro specifica esigenza e applicazione, per qualsiasi ambiente operativo e in qualsiasi parte del mondo,” afferma Piero Bruno, CEO di Berco.

Un nuovo concetto di supply chain

Un notevole passo in avanti consiste nel porre l’Aftermarket al centro dello sviluppo dell’azienda.

Diego Buffoni

Ciò ha portato alla creazione di uno spin-off, dedicato esclusivamente all’Aftermarket, che raggruppa tutte le sue attività. Il fulcro di questa entità commerciale sarà un servizio specifico per il cliente, basato su un nuovo concetto di supply chain. Il team dedicato è diretto da Diego Buffoni e ha sede a Bologna.

L’impatto principale di questo processo di trasformazione, tuttavia, è l’integrazione degli
standard della digitalizzazione 4.0. Con oltre 100 anni di esperienza sia nello sviluppo sia
nell’ingegnerizzazione, Berco sta ottenendo maggiori benefici grazie al suo approccio alla
gestione dei dati. I dati generati sul campo dall’ultimo sistema brevettato Berco “Smart
Undercarriage” e dall’applicazione rinnovata “Bopis Life” vengono valutati ed elaborati dal
dipartimento di ricerca e sviluppo dell’azienda. L’archivio dei dati sarà la fonte per
qualsiasi futura soluzione di sistema sia per il primo equipaggiamento sia per
l’aftermarket.
Le nuove soluzioni Berco saranno presentate ed esposte a Bauma 2022, presso lo stand
A5.449 di thyssenkrupp.

Porto di Orano Autostrada Est-Ovest: Trevi in Algeria

TREVI Algerie, storica filiale del Gruppo Trevi in Algeria, è impegnata, per conto del general contractor MIkol e del cliente Agence des Autoroutes (ADA), nelle opere di fondazione per il nuovo collegamento autostradale Porto di Orano all’Autostrada Est-Ovest, nell’area nord occidentale del Paese nord africano.

Il progetto del raccordo autostradale che collega il porto di Orano alla 1° circonvallazione di oltre 8 km, parte dal prolungamento del porto di Orano, e mira a dare accesso al già fitto traffico, che è notevolmente aumentato. Il progetto stesso è caratterizzato da grandi opere, viadotti e tunnel. L’autostrada inizia al porto di Orano a PK 0+600.

Il lavoro di Trevi consiste nella realizzazione delle pile del viadotto tramite pali di fondazione di diametro 1200 mm per una profondità massima di 46,50 metri. I pali sono stati eseguiti al 100% con fango di perforazione e sono dotati di tubi per l’auscultazione sonica.

Per questi interventi, Trevi Algerie ha utilizzato macchine da pali, quali la Soilmec SR-45 e Soimec SR-60 e anche gru di servizio Soilmec SC-80.

Un grande Gruppo

Il Gruppo Trevi è leader a livello mondiale nell’ingegneria del sottosuolo a 360 gradi (fondazioni speciali, consolidamenti del terreno, recupero siti inquinati), nella progettazione e commercializzazione di tecnologie specialistiche del settore e nella realizzazione di parcheggi multipiano sotterranei automatizzati. Nato a Cesena nel 1957, il Gruppo conta circa 70 società e, con dealer e distributori, è presente in 90 paesi. Fra le ragioni del successo del Gruppo Trevi ci sono l’internazionalizzazione e l’integrazione e l’interscambio continuo tra le due divisioni: Trevi, che realizza opere di fondazioni speciali e consolidamenti di terreni per grandi interventi infrastrutturali (metropolitane, dighe, porti e banchine, ponti, linee ferroviarie e autostradali, edifici industriali e civili) e Soilmec, che progetta, produce e commercializza macchinari, impianti e servizi per l’ingegneria del sottosuolo. La capogruppo (Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A.) è quotata alla Borsa di Milano dal mese di luglio 1999. TreviFin rientra nel comparto Euronext Milan che, a seguito alle attività di rebranding dei mercati susseguenti alle operazioni di acquisizione del gruppo Borsa Italiana da parte di Euronext N.V., sostituisce la vecchia dizione di MTA.