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Tre giorni di formazione per HCME

La sede Hitachi di Castel San Pietro Terme (BO) ha ospitato 13 tecnici dei dealer italiani per tre giorni di formazione (23 – 25 maggio), dedicati alla nuova pala gommata ZW160 – 7. Tre intense giornate suddivise tra lavoro in aula e sul campo, condotte da Marcus Erasmus (Training instructor HCME) e Fabio Borrelli (Product support specialist HCME), che hanno approfondito temi quali: impianto idraulico, impianto elettrico e post-trattamento motore.

Presentata in anteprima al Bauma 2022, la ZW160-7 ha incontrato subito i favori del mercato, tanto che i concessionari italiani HCME hanno già predisposto ordini per tutto il 2023. Fondamentale, quindi, aggiornare il personale tecnico sulle peculiarità di questo modello per fornire un servizio di assistenza sempre di alta qualità.

La pala gommata ZW160-7

Modello della rinnovata serie 7, la pala gommata ZW160-7 assicura all’operatore il massimo comfort di guida, il totale controllo dell’area di lavoro e delle operazioni di scavo o carico. Il tutto grazie all’elevata ergonomia della cabina e delle funzioni di comando a portata di mano. Controllo della velocità di avvicinamento e del carico utile, monitor LCD ad alta risoluzione da 8”, visione a 270 gradi dall’alto – grazie al sistema di telecamere Aerial Angle® – e una serie di sensori che forniscono informazioni sull’ambiente circostante, garantiscono quella sicurezza necessaria per concentrarsi sul lavoro, elevandone la produttività.

Produttività garantita dal motore Cummins B4.5 Stage V da 123 kW (165 cv) – che coniuga fluidità dei movimenti, capacità operativa e bassi consumi – e la trasmissione idrostatica con due motori a controllo elettronico. L’immediato successo della ZW160-7, come di tutte le pale gommate Hitachi, si deve alla polivalenza, che ne consente l’impiego in settori quali agricoltura, riciclaggio, cave, edilizia, industria e infrastrutture. Ambiti nei quali le imprese possono contare sull’affidabilità delle benne e degli attrezzi da scavo rinforzati GET (Ground Engaging Tools), prodotti con i medesimi elevati standard delle macchine.

Quello di maggio è il primo di una serie di corsi che si terranno Castel San Pietro Terme (BO) sino a dicembre 2023. Uno di questi sarà dedicato al nuovo escavatore gommato compatto ZX95W-7, modello che ha suscitato grande interesse al recente Samoter.

Con un’ulteriore aggiunta alla gamma di pale gommate Hitachi, continuiamo a offrire più soluzioni ai nostri clienti e ad ampliare la nostra quota di mercato” ha dichiarato Richard Egelie, General Manager, Sales and Marketing Division, ufficio italiano di HCME.

Cosa c’è dietro il brand DEVELON? Intervista esclusiva a Jayden Lim

Jayden Lim, CEO di DEVELON Europe

di Daniela Grancini

Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi” così parlava Tancredi Falconeri ne “Il Gattopardo” rivolgendosi allo zio Principe di Salina scettico nei confronti della scelta del nipote di arruolarsi tra i Garibaldini.

Per il rebranding di Doosan in DEVELON dovremmo capovolgere questa frase e convertirla in “Se vogliamo che tutto cambi bisogna che tutto rimanga com’è”. Dove per cambiamento si intende l’obiettivo (ambizioso ma possibile) di Doosan di diventare tra i 5 top players mondiali dell’industria delle costruzioni entro il 2025.

Si capisce a questo punto che questo rebranding, parte integrante di tali strategie, quindi necessario, ma molto discusso, forse addirittura temuto e su cui si sono fatte parecchie congetture, ha un suo razionale e un suo filo conduttore.

Per saperne di più abbiamo incontrato Jayden Lim, CEO di DEVELON Europe che, in questa intervista esclusiva, ci ha spiegato come stanno le cose.

Un nome che è un simbolo (e un programma)

Sono passati quasi due anni dall’annuncio dell’acquisizione di Doosan Infracore da parte di Hyundai Heavy Industries Group. Qual è stato il razionale che vi ha portato a intraprendere questo annuncio culminato nell’annuncio del nuovo brand DEVELON?

Dopo essere stata acquisita dal Gruppo Hyundai, Doosan ha ridefinito le sue strategie a medio e lungo termine proprio per entrare tra i 5 top player dell’industria mondiale delle costruzioni. Il cambio del marchio, quindi, è stata una parte importante di questo percorso.

Essendo due gruppi separati non sarebbe stato possibile utilizzare lo stesso brand. Abbiamo quindi commissionato una ricerca sia a livello interno, coinvolgendo anche tutta la rete dei concessionari e il nostro management, sia esterno, interpellando agenzie specializzate in marketing e comunicazione, alla ricerca di un nuovo marchio che potesse incarnare la nostra storia e al tempo stesso essere proiettato al futuro, nel segno della continuità. Da una rosa di oltre 90 nomi, alla fine è stato selezionato DEVELON che più di altri rappresentava, non solo a livello semantico ma di contenuto, quello che volevamo esprimere: lo sviluppo (Develop) e lo slancio verso il futuro (Onwards). Non dimentichiamo che nel nuovo nome è stata mantenuta la D iniziale e la N finale di Doosan, un messaggio subliminale e simbolico a sottolineare la volontà di mantenere e rafforzare un patrimonio di valore che duri nel tempo”

 

Insieme a Jayden Lim (al centro), Marco Buratti, Regional Sales Leader di DEVELON Europe e Albert Roh, Director di DEVELON Europe

Non credete che la doppia identità del brand sotto l’egida Hyundai Genuine, almeno inizialmente, possa disorientare il mercato?

Il motivo principale di una possibile confusione in tal senso è che Hyundai Construction Equipment opera sul mercato come una società costruttrice di macchine per le costruzioni a sé stante. Il lancio del marchio DEVELON è stato fondamentale per risolvere questa confusione e gli verrà sempre attribuita priorità per quanto riguarda le vendite e il marketing. Dal punto di vista del Cliente, sono i prodotti quelli che contano, non certo il nome. In ogni caso stiamo investendo in tutti i modi, attraverso tutte le piattaforme disponibili (web, social, video, riunioni quindicinali con i dealer) per aumentare la consapevolezza del marchio e il suo valore.

Europa, mercato chiave

Come state perseguendo il vostro obiettivo? Con quali strumenti e con quali strategie?

Innanzitutto, ci focalizzeremo sui mercati avanzati, con elevato potenziale, come l’Europa e il Nord America. L’Europa in particolare, costituirà un importante pilastro e un tassello chiave per la nostra crescita. All’interno dell’Europa, poi, la Germania giocherà un ruolo di primo piano nella nostra strategia perché è proprio iniziando da qui che vogliamo rafforzare la nostra presenza: abbiamo già affiancato alla rete un Company Store, ubicato a Mannheimer, che indubbiamente potenzierà la nostra visibilità sul territorio. Dal punto di vista dei prodotti, ci focalizzeremo sulla linea compatta che in Germania detiene una quota ancora relativamente bassa del mercato.

Stiamo inoltre considerando di allargare il nostro business anche ad altri segmenti di prodotto, per esempio le pale gommate e i dumper (riservando il vero e proprio segmento del mining a Paesi extra europei). Si tratta di un ambito applicativo, quello delle cave, decisamente interessante in cui dumper, pale gommate ed escavatori “giant” nel range delle 80/140 ton sono molto richiesti. L’Italia, che resta per noi il quarto mercato europeo per importanza, può giocare un ruolo di rilievo in questo segmento grazie alle sue cave estrattive, soprattutto nel distretto di Carrara, ma non solo.

Infine, implementeremo il business degli attachments.

DISTRIBUZIONE: MODELLO VINCENTE NON SI CAMBIA
Marco Buratti

Così ci dice Marco Buratti, Regional Sales Leader di DEVELON. “La decisione di adottare l’attuale modello distributivo risale a 10 anni fa quando la società ha deciso di cambiare il modello di business passando da un unico importatore nazionale a una rete di concessionari. Una strategia che negli anni si è rivelata un successo, per cui non c’è ragione di cambiare un network distributivo vincente che tiene tra l’altro conto di due peculiarità del mercato italiano, il tipo di capacità imprenditoriale e del contesto ambientale.  La nostra organizzazione, infatti, rappresenta il giusto equilibrio tra capillarità – cosa non facile a causa della morfologia del territorio italiano – e il modello di business che connota il settore delle costruzioni in Italia costituito per la maggior parte da aziende a conduzione familiare con una lunga tradizione e notevole esperienza tecnica. I risultati ci sono e sono apprezzabili. Non male per chi, iniziando dalla vecchia Daewoo, in 10 anni è riuscito a diventare uno dei marchi premium in Italia. Una storia di successo che continueremo a scrivere

Un nuovo modello di business

Durante la nostra chiacchierata con Jayden Lim, abbiamo appreso molte cose, la più importante delle quali è che, in tutta questa operazione che dura ormai da oltre due anni, l’unica cosa a cambiare è stato il nome.  Una scelta a lungo meditata da un management, quello sudcoreano, che ha avuto la capacità di trattare due marchi in maniera distinta, creando le giuste sinergie e capendo che ogni brand ha una storia a sé che non va vanificata né dimenticata. Rispettando i tempi fisiologici di una transizione comunque importante a tutti i livelli, optando per uno switch graduale che si sta rivelando un punto di forza più che una debolezza.

E di fatto spianando la strada a scenari analoghi, a raggruppamenti, fusioni, acquisizioni, integrazioni, partnership, sinergie condivise….che diventeranno sempre più frequenti e ai quali personalmente abbiamo sempre guardato con attenzione. Perché si tratta quasi sempre di raffinate operazioni senz’altro finanziarie e che quindi giustamente mirano in primis al consolidamento del proprio business, ma che richiedono, per essere vincenti, un management che abbia testa e cuore e riesca a declinare entrambi con lucidità, competenza, senso del futuro. Solo così un’operazione industriale, per complessa che sia, può trasformarsi in una (nuova) storia di successo.

L’intervista completa, con tutte le informazioni sui progetti futuri di DEVELON, le tempistiche di mercato e gli approfondimenti sui nuovi prodotti sul numero di giugno di MACCHINE EDILI.

Da Komatsu un nuovo concept a fuel cell

Komatsu Ltd. (Presidente e CEO: Hiroyuki Ogawa) ha progettato un escavatore idraulico di medie dimensioni di nuova concezione che combina le fuel cell con i componenti chiave sviluppati da Komatsu per raggiungere la carbon neutrality (impatto zero del carbonio) negli ambienti di lavoro in cui si utilizzano attrezzature da costruzione. Con l’anticipazione dei test PoC (Proof of Concept), iniziati nel maggio 2023, Komatsu ha accelerato i suoi sforzi per avviare nel prossimo futuro la produzione commerciale di macchine per le costruzioni di medie e grandi dimensioni alimentate a fuel cell.

Nel suo piano di gestione a medio termine, Komatsu si è impegnata a ridurre al minimo l’impatto ambientale di tutte le sue attività, con l’intento di eliminare  del 50% le emissioni di CO2 derivanti dall’utilizzo dei suoi prodotti e dai suoi processi di produzione entro il 2030 (rispetto ai livelli del 2010). L’obiettivo-sfida è arrivare alla carbon neutrality entro il 2050. Affinché i suoi clienti possano raggiungere la carbon neutrality, Komatsu ha fornito una serie di prodotti, servizi e soluzioni che riducono l’impatto ambientale, come gli escavatori idraulici ibridi e i miniescavatori elettrici. Komatsu è anche impegnata in attività di ricerca e sviluppo volte a fornire prodotti dotati di nuove fonti di alimentazione.

Focus sul Concept

Per la nuova concept machine, Komatsu ha adottato un sistema a fuel cell e un serbatoio di idrogeno, prodotti da Toyota Motor Corporation (CEO e Presidente: Koji Sato) per l’installazione sull’escavatore idraulico di medie dimensioni di Komatsu. Utilizzando la sua completa tecnologia di controllo e combinando il sistema a fuel cell di Toyota con i suoi componenti chiave, Komatsu intende eliminare le emissioni di gas di scarico, ridurre in modo significativo il rumore e le vibrazioni e offrire al contempo le stesse alte prestazioni di scavo e l’elevata operatività degli escavatori a motore.

Le macchine da costruzione di medie e grandi dimensioni richiedono una fonte di alimentazione con una densità energetica superiore rispetto alle macchine da costruzione compatte e per questo motivo si è passati all’elettrificazione con batterie. Poiché l’idrogeno ha una densità di energia più elevata e può essere rifornito in tempi più brevi rispetto a quelli necessari per la ricarica delle batterie, Komatsu ha intensificato le sue attività di ricerca e sviluppo nella direzione dell’elettrificazione per i modelli di medie e grandi dimensioni. Per poter contribuire alla realizzazione di una società dell’idrogeno e al raggiungimento della carbon neutrality, Komatsu continuerà a impegnarsi nella produzione commerciale di macchine da costruzione di medie e grandi dimensioni dotate di fuel cell, eseguendo test PoC per questa nuova concept machine.

A Hire Save Solutions le “grandi” di Genie

Hire Safe Solutions, fornitore leader di soluzioni per il sollevamento aereo semovente per lavori in quota nel Regno Unito, ha iniziato a prendere in consegna i super-bracci Genie® per portate elevate che sta aggiungendo alla sua flotta. L’ordine attuale, che comprende 10 SX™-135 XC™ (Xtra Capacity™), un SX-150, due SX-180 e 10 ZX™-135, aiuterà Hire Safe Solutions a soddisfare le esigenze di un settore edile forte e consolidato in una vasta gamma di cantieri e industrie.

Dai progetti infrastrutturali alle centrali elettriche, passando per i lavori nei centri urbani e in altri spazi compatti, la richiesta di macchinari sicuri, affidabili e produttivi per i lavori in quota è elevata, afferma Gerard Jennings, fondatore e CEO di Hire Safe Solutions.

Quest’anno è il 10° anno di attività di Hire Safe Solution. I nostri clienti si fidano di noi per la puntualità nella consegna di prodotti e servizi, e non ci impegneremo in nulla che non possiamo fare “, afferma Jennings. “La nostra flotta, che conta più di 1.200 macchine, comprende già più super-bracci di qualsiasi altra società di noleggio nel Regno Unito. Queste nuove piattaforme a braccio ci permetteranno di continuare a soddisfare le esigenze dei nostri clienti in fatto di macchinari di qualità, nel modo onesto e affidabile per cui siamo conosciuti“.

Non teme i carichi pesanti

L’SX-135 XC vanta una capacità leader nel settore di 300 kg senza restrizioni / 454 kg con restrizioni. Questa capacità di sollevare carichi pesanti, unita a un’altezza massima di lavoro di 43,15 m e a uno sbraccio massimo di 27,43 m, rende l’SX-135 XC ideale anche per le applicazioni più difficili. Jennings ricorda di aver visto l’SX-135 XC per la prima volta ai Vertikal Days di Silverstone nel 2017; quel giorno ne ha acquistati tre per le loro caratteristiche di sbraccio e di sollevamento, rendendo Hire Safe Solutions una delle prime aziende in Europa ad acquistare questa piattaforma e ad offrirla al mercato britannico.

Le prestazioni e l’affidabilità dell’SX-135 XC sono state all’altezza delle aspettative di Jennings e il carico pesante in quota in sicurezza, lo sbraccio orizzontale e l’eccezionale diagramma di lavoro della macchina sono alcuni dei motivi per cui Jennings continua ad aggiungere altre piattaforme a braccio Xtra Capacity alla flotta di Hire Safe Solutions.

Per quanto riguarda la piattaforma a braccio articolato ZX-135, Jennings ha scelto questo modello per la sua unicità in termini di altezza di lavoro e configurazione, sottolineando che lo ZX-135 è l’unico braccio articolato con un jib estensibile fino a 6,1 m, oltre a un buon sbraccio orizzontale. È perfetto per gli spazi compatti come i centri urbani.

L’acquisto delle piattaforme a braccio telescopico SX-150 e SX-180, con i loro eccezionali diagrammi di lavoro e la capacità di sollevamento illimitata di 340 kg, completerà la sua flotta di super-bracci con altezze di lavoro fino a 56,86 m.

Oltre alle straordinarie specifiche tecniche e caratteristiche dell’SX-135 XC e dello ZX-135, Jennings ha aggiunto di aver scelto le piattaforme a braccio Genie proprio per la qualità, l’affidabilità e il forte valore residuo di Genie. Questi fattori sono fondamentali per consentire ad Hire Safe Solutions di essere all’altezza dell’impegno assunto nei confronti dei propri clienti.

La BG 33 V Bauer per l’Alta Velocità

All’interno del consorzio Cepav2, al lavoro per l’alta velocità ferroviaria tra Milano e Verona, Trivel Sud sta utilizzando una perforatrice Bauer BG 33  con cinematismo a V per la realizzazione di pali trivellati da 2.000 mm a 60 m di profondità, con sospensione bentonitica e celle Osterberg.

Giuseppe Barletta (a sinistra) e Andrea Ruggero

Gli osservatori più attenti se la ricorderanno. La BG33V protagonista di questo cantiere è la macchina esposta da Bauer Macchine Italia per la prima volta al Geofluid del 2021. Acquistata da Trivel Sud e debitamente personalizzata in ricordo di Lorenzo Barletta, padre dell’attuale titolare Giuseppe, questa perforatrice Premium Line ha dimostrato tutto il suo valore nell’area di Peschiera del Garda.

Un cantiere impegnativo

Chiamata a eseguire molteplici pali trivellati da 2.000 mm di diametro a 60 m di profondità, ha visto l’applicazione delle cosiddette celle di Osterberg, un dispositivo a perdere guidato idraulicamente, calibrato e sollevato con un martinetto, installato all’interno dell’unità di fondazione. Funzionando in due direzioni, verso l’alto con il taglio laterale e verso il basso con la reazione di base, la O-cell separa automaticamente i dati di resistenza. La prova di carico con le celle di Osterberg non è quindi condizionata dai limiti derivanti dall’utilizzo di travi strutturali sovrastanti e dai pali vincolati al piede.

L’impresa campana ha quindi affrontato un lavoro decisamente impegnativo in un terreno difficile, con presenza di argille e di strati alluvionali. I pali sono stati dimensionati in relazione al rapporto tra le sollecitazioni che il viadotto e il passaggio dei treni andranno ad applicare sull’area, molto prossima al Lago di Garda e al fiume Mincio. I lavori di fondazione sono durati circa 6 mesi e hanno visto l’apporto anche di una BG24.

Le Premium Line Bauer

Come si conviene alle macchine Premium Line targate Bauer, anche la BG 33 V utilizzata a Peschiera del Garda si segnala per alcune distintive peculiarità, quali:

  • Elevati standard di sicurezza: parapetti per le ispezioni manutentive, cabina FOPS; telecamere per la migliore visione dell’area di lavoro
  • Rispetto delle più recenti normative in termini di emissioni; da mettere in evidenza il sistema EEP brevettato per la riduzione dei consumi ed efficientamento energetico;
  • Elevate produttività a fronte di consumi decisamente contenuti;
  • Ridotte tempistiche di montaggio e smontaggio;
  • Facilità di trasporto;
  • Intervalli manutentivi estesi a 500 ore.

Tecnologia al top

La BG 33 V equipaggia una rotary maggiorata a singola marcia meccanica modello KDK 340 K con coppia massima pari a 340 kNm, mentre l’argano in singolo strato, a tutto vantaggio di una minor usura della fune principale, garantisce un tiro nominale di 265 kN. La perforatrice è inoltre dotata di argano pull down con tiro/spinta di 330 kN nominali. Un particolare sistema, denominato Crowd Plus, permette di utilizzare in modo combinato l’argano principale con quello di tiro/spinta, il tutto nella piena salvaguardia della rotary.

L’alimentazione è affidata a un motore Caterpillar CAT C13 da 354 kW di potenza a 1.800 giri/min, EU Stage V. La macchina è equipaggiata con il pacchetto EEP (Energy Efficiency Power) che garantisce una riduzione dei consumi di carburante fino al 30%. L’EEP assicura inoltre un significativo incremento della produttività ottenuto attraverso la maggiorazione del diametro delle manichette idrauliche e l’ottimizzazione fluidodinamica, mentre la rotazione del motore segue le effettive necessità dei circuiti idraulici. Il tutto anche grazie al recupero dell’energia idraulica attraverso l’introduzione di un motore-pompa idraulica che recupera l’energia durante la discesa dell’argano principale per poi ridistribuirla ai circuiti secondari. E se non bastasse l’EEP permette anche una notevole diminuzione delle emissioni acustiche.

La BG 33 V prevede vari PLC e sensori in grado di supportare l’operatore direttamente dal monitor touch screen LCD in cabina, mostrando in tempo reale lo stato della perforazione, lo stato di funzionamento della macchina e le eventuali anomalie. Tra gli assistenti attivi alla perforazione vale la pena menzionare il Kelly Speed Assistant, che è in grado di coadiuvare l’operatore nelle fasi di discesa dell’asta kelly preservandone la durata, e il Single Pass Assistant che controlla le fasi di scavo e trattamento, ottimizzando il processo produttivo. La macchina, connessa via SIM, è costantemente monitorata e geolocalizzata ed è in grado di dialogare con l’ufficio e il service per l’assistenza in telediagnosi.

Infine, merita una sottolineatura la facilità di trasporto, montaggio e smontaggio. Grazie al Mobility Package e alle soluzioni costruttive, malgrado la taglia della macchina, la BG 33 V si segnala per un’estrema facilità e rapidità di tutte le operazioni di cantierizzazione e di successivo smontaggio, andando a ridurre significativamente i tempi di impiego delle gru e il numero del personale addetto. La cabina senza cingoli, zavorre e mast è trasportabile con una larghezza massima di 3 m e un peso massimo di 36 t con sottocarro maggiorato UW100. A tutto vantaggio di ridotti costi di trasporto e minori tempistiche per i permessi.

Una macchina tuttofare

Flessibilità è la parola d’ordine della BG 33 V, che consente di realizzare differenti tipologie di scavo a seconda delle diverse configurazioni possibili. Queste, in sintesi, le prestazioni in relazione alle differenti tecnologie applicate.

  • Perforazione di palo trivellato con asta kelly ad incastro fino a 72 m di profondità, con un diametro massimo rivestito di 2.200 mm e di 2.500 mm non rivestito;
  • Perforazione CFA con elica continua fino a 32 m di profondità con pulitore rotante. In funzione della tipologia di terreno e della profondità, il diametro massimo è di 1.200 mm;
  • Perforazione CCFA – elica continua rivestita – fino a 21 m di profondità massima, per un diametro massimo di 880 mm;
  • Perforazione FDP ed FDP lost bit fino a 33 m di profondità massima, per un diametro massimo di 710 mm;
  • Trattamenti colonnari SCM fino a 32 m di massima profondità, per un diametro di 2.000 mm;
  • Scavo con morsa giracolonna (ad esempio modello BV2000);
  • Scavo trivellato, rivestito con moltiplicatori di coppia BTM720K (sino a 480 kNm)

Epiroc lancia lo SmartROC T25 R

Epiroc introduce il nuovo carro di perforazione radiocomandato da superficie, SmartROC T25 R, sviluppato su una piattaforma completamente nuova. Il nuovo carro di perforazione offre una serie di caratteristiche preziose, come un’area di copertura eccezionale, un’eccellente adattabilità al terreno, la versatilità delle applicazioni ed un sistema intelligente di controllo dell’impianto di perforazione (RCS), che garantisce il futuro delle funzioni digitali e contribuisce a ridurre l’impatto ambientale della macchina grazie al risparmio di carburante.

Il nuovo carro di perforazione compatto, sviluppato per l’edilizia e le cave, entra ora a far parte della famiglia SmartROC di Epiroc, e sarà il primo del suo segmento a farlo, dotato di numerose caratteristiche e tecnologie di valore. La tecnologia Smart include un sistema di controllo RCS intelligente, che fornisce all’impianto il più alto livello tecnologico e di automazione del suo segmento.

Siamo davvero entusiasti di presentare al mercato questo carro di perforazione da cantiere, costruito su una piattaforma completamente nuova. Lo SmartROC T25 R è in grado di aprire la strada nel suo segmento, grazie alla sua area di copertura ottimizzata, all’eccellente adattabilità al terreno, alla versatilità di applicazione e al sistema di controllo RCS intelligente. Questo impianto può fare la differenza per la produttività dei nostri clienti“, afferma Marcus Leü, Global Product Manager di Epiroc.

Un’elevata efficienza

Le opzioni di braccio disponibili comprendono un raggio di sterzata di 45/45 o 90/90. Questo può essere combinato con un sistema di bracci da 5,5 o 6,1 metri, dando al nuovo SmartROC T25 R aree di copertura rispettivamente di 28 m² (45/45) e 45 m² (90/90). Queste caratteristiche sono abbinate a un’unità di rotazione che offre un’oscillazione dell’avanzamento di 360° e a una geometria del braccio che consente di perforare proprio accanto alla macchina. Ciò conferisce allo SmartROC T25 R un’eccellente area di copertura. L’impianto avrà la più alta efficienza del segmento grazie alla sua area di copertura e alla sua stabilità.

Manovrabilità, sicurezza e produttività

Un baricentro basso, un’ampia distanza tra i cingoli e un sistema di bracci con una buona manovrabilità fanno sì che il nuovo SmartROC T25 abbia un’eccellente capacità di movimento sul terreno. L’impianto di perforazione ben bilanciato e con una maggiore stabilità offre un ambiente di lavoro sicuro e una maggiore produttività quando l’impianto può tramare in modo più efficiente e quindi consentire un maggior tempo di perforazione.

Meno impatto sull’ambiente

Per garantire che l’impatto ambientale sia il più basso possibile, la piattaforma utilizza una quantità molto ridotta di olio idraulico. Inoltre, il consumo di carburante è ottimizzato grazie al sistema di controllo intelligente RCS. Questo non solo aiuta a ridurre l’impatto ambientale, ma contribuisce anche a migliorare l’ambiente di lavoro per l’operatore. Ognuno di questi miglioramenti è un passo avanti fondamentale nel percorso verso l’edilizia sostenibile.

Estremamente versatile

Lo SmartROC T25 R offre una preziosa versatilità applicativa. Il nuovo angolo di oscillazione del braccio di 180°, che può essere combinato con un dispositivo di oscillazione dell’avanzamento di 360° (rollover idraulico), insieme a tre diverse lunghezze di avanzamento, ai cingoli in acciaio o in gomma e alle dimensioni di trasporto compatte, creano possibilità per nuove applicazioni di perforazione e nuovi mercati per l’utente.

Abbiamo ascoltato i nostri clienti e sviluppato una macchina che offre all’operatore un’ampia gamma di funzioni preziose. Lo SmartROC T25 R offre un design di facile manutenzione ed un facile accesso ai componenti più importanti. Il consumo di carburante è stato ottimizzato e l’impianto è estremamente potente in rapporto alle dimensioni, il che ne consente l’uso in applicazioni impegnative in spazi ristretti. Questo carro di perforazione è stato progettato per essere la scelta più appropriata per gli operatori di questo segmento, un carro che renderà la loro giornata lavorativa molto più semplice“, ha concluso Marcus Leü, Global Product Manager di Epiroc

Kubota: ecco il KX085-5 nuovo mini da 8 ton

Kubota ha arricchito la sua vasta gamma di macchine edili innovative con il lancio del KX085-5 un nuovo mini escavatore da 8,5 tonnellate, che offre agli operatori prestazioni avanzate e un funzionamento superiore.

Alimentato da un motore avanzato Kubota ad alta potenza e basse emissioni, il KX085-5 vanta un robusto impianto idraulico, che offre agli operatori l’affidabilità e l’operatività necessarie per completare un’ampia gamma di lavori in modo rapido ed efficiente. 

Il nuovo mini escavatore può essere equipaggiato con un braccio a geometria variabile (triplice) per ampliare il raggio di lavoro, ottenere un’impressionante capacità di scavo ed essere efficiente in spazi ristretti. L’innovativo circuito idraulico consente agli operatori di azionare facilmente braccio, benna e relative attrezzature contemporaneamente, aumentando l’efficienza del lavoro e la produttività. 

Il KX085-5 vanta anche caratteristiche innovative ad alte prestazioni, tra cui due circuiti ausiliari con flusso massimo di olio regolabile, un sistema con rilevamento del carico idraulico per un funzionamento più fluido indipendentemente dalla forza richiesta, una funzione di lama flottante per facilitare la finitura del terreno e un sistema di cambio automatico della velocità di traslazione che offre un controllo intuitivo durante le operazioni di spianamento e rotazione. 

Progettato per garantire agli operatori un risparmio di energia e di costi di gestione, nonché una riduzione della rumorosità e delle emissioni, il nuovo mini-escavatore utilizza un sistema di auto-riduzione al minimo che riduce automaticamente il numero di giri del motore al regime minimo quando le leve di comando non vengono azionate per più di quattro secondi. A ulteriore supporto di ciò, viene fornito di serie il sistema Engine Auto Stop, che spegne automaticamente il motore una volta trascorso un tempo regolabile di funzionamento al minimo. 

Una cabina al top

Il KX085-5 presenta una cabina lussuosa e spaziosa di nuova concezione, che offre un ingresso più ampio, un generoso spazio per le gambe e un sedile deluxe a doppia sospensione pneumatica con doppia regolazione per maggiori livelli di comfort e operatività. Inoltre, un nuovo schermo digitale LCD da 7″ ad alta risoluzione a colori consente agli utenti di visualizzare tutte le informazioni operative rilevanti con una rapida occhiata. Altre caratteristiche sono le luci di lavoro a LED e la telecamera posteriore per una migliore sicurezza operativa. 

Oltre alle prestazioni e al comfort, il KX085-5 è dotato di un cofano a tripla apertura e di una disposizione ottimale dei componenti interni per rendere semplice e veloce l’assistenza e la manutenzione ordinaria.

Il KX085-5 è progettato con una sporgenza posteriore ridotta, che garantisce la possibilità di lavorare in spazi ristretti, una maggiore versatilità garantendone comunque la stabilità. Il contrappeso è inoltre dotato di protezioni in ghisa, che riducono notevolmente i danni alla macchina nei cantieri con spazio limitato. 

Telematica avanzata e intuitiva

Disponibile su tutti i mini escavatori Kubota da tre, cinque e otto tonnellate, il KX085-5 utilizza l’innovativa tecnologia del sistema di telematica Kubota, fornendo l’accesso ai dati in tempo reale che possono contribuire ad aumentare l’efficienza e la sicurezza della macchina. 

Il portale, intuitivo e di facile utilizzo, può migliorare la produttività grazie alla revisione e all’analisi costante dei parametri in tempo reale, i tempi di funzionamento, il funzionamento effettivo, il tasso di utilizzo (in percentuale), il tempo di funzionamento al minimo, lo storico della rigenerazione del DPF, le temperature dell’acqua e dell’olio e il consumo di carburante. Inoltre, il portale fornisce avvisi che mostrano i guasti di una macchina, consentendo rapidi interventi di risoluzione, riducendo così al minimo i tempi di fermo. 

È inoltre possibile ottenere una maggiore sicurezza, in quanto i proprietari delle macchine possono visualizzare le posizioni tramite la localizzazione GPS per controllare i movimenti del KX085-5. Inoltre, è disponibile la funzione di geofencing, che consente agli utenti di designare aree specifiche di utilizzo, con il portale che notifica agli operatori l’uscita della macchina dall’area. 

Altre caratteristiche di sicurezza includono il sistema antifurto Kubota, leader nel settore, che assicura che solo le chiavi programmate possano avviare il motore. 

CASE: un Roadshow all’altezza delle aspettative

Noi c’eravamo. Noi abbiamo visto. Noi abbiamo raccolto gli elementi utili per parlarne in termini di un evento di successo, in una location suggestiva (la Cava Vitali di Medolago, in provincia di Bergamo), in partnership con un dealer eccellente di CASE, la CMO dei fratelli Entrade…Gli ingredienti (e le garanzie) ci sono tutte per individuare nella tappa italiana del Roadshow CASE appena conclusasi, una pietra miliare del percorso del brand verso una più precisa consapevolezza identitaria e una più capillare affermazione sullo scenario europeo.

Rimandando alla rivista MACCHINE EDILI di giugno una più approfondita trattazione (con interviste ai responsabili di prodotto e di mercato e focus su prodotti e servizi), è necessario subito focalizzarsi sulle novità presentate in questo Roadshow 2023 che sono tutte Made in Italy e sulle quali puntiamo i riflettori.

12 EV, Made in Lecce

Interamente disegnata e costruita nello stabilimento CASE di Lecce il prototipo della 12EV (suffisso che accompagna tutte le macchine elettriche di CASE) sarà pronta per dicembre 2023.

Quella vista ad Roadshow monta una cabina provvisoria, che verrà sostituita da quella della Compact Weel Loader Evolution 221F (commercializzata dal luglio 2023  e pure prodotta a Lecce dal giugno 2023).

La 12EV vista al Roadshow  pesa 3,6 ton ed è equipaggiata da una batteria al litio da 23 kW. Questa macchina è stata testata in condizioni reali in Olanda, dove  ha lavorato per un mese impegnata in opere che andavano dal giardinaggio al cantiere stradale, dall’allevamento al residenziale.

La durata della batteria (targata Jungheinrich) va dalle 3 alle 6 ore a seconda dell’applicazione e, importante da sottolineare,  rispetto alle macchine ad alimentazione tradizionale quando non si lavora anche con la chiave in modalità on, non si registra alcun consumo.

I progettisti di Lecce hanno disegnato un braccio particolare, con aperture sghembe, per togliere il più possibile il peso non necessario dalla parte frontale della macchina. Una soluzione che fa risparmiare sui tempi di ricarica e presenta pure un design accattivante e inedito (ricorda a molti di noi il Meccano dell’infanzia).

Vincenzo Padula

L’ing. Vincenzo Padula, il “papà” della 12EV e Platform Manager per questa macchina ci ha detto: “Il punto vincente della 12EV è sicuramente il powertrain elettrico, che consente innanzitutto maggiore efficienza, un costo inferiore di utilizzo della macchina, bassissime emissioni sonore e la totale assenza di gas di scarico. Siamo su un territorio ancora poco esplorato ma ci sono enormi potenzialità“.

TL100: gioiellino tuttofare

Al Roadshow ha attirato l’attenzione di molti anche la TL100 alla sua seconda volta in pubblico dopo la tappa del Roadshow a Monaco di Baviera di alcune settimane fa. Progettata e costruita interamente negli stabilimenti CASE di San Piero in Bagno, lanciata al Conexpo e in Europa al Roadshow per la prima volta, monta un motore diesel Kubota da 18,5 kW  Stage V, flusso idraulico di 50 litri al minuto con pressione di 190 bar,  circuito idraulico aperto per braccio e benna e chiuso per la traslazione il peso è il 1700 Kg e capacità operativa di 450 Kg.  Ha la possibilità di essere accoppiata ad attrezzature idrauliche a pressione medio/bassa e verrà pronta per il primo trimestre del 2024.

Il grosso traino di volumi per prodotti di questo tipo arriva dal nord America, però se dobbiamo giudicare dai feedback ricevuti a Monaco e Medolago si può ipotizzare un buon riscontro per questo prodotto anche in Europa e in Italia. Ci sono molte applicazioni in cui la TL100 può essere utilizzata grazie alla sua compattezza: per esempio la manutenzione di impianti fotovoltaici e del paesaggio,  in agricoltura, nei lavori residenziali. Due le configurazioni: carro largo –  quello esposto al Roadshow di Medolago – e carro stretto (rispettivamente 1022 mm e 890 mm di larghezza).

La  spinta per produrre questo modello arriva dall’altra parte dell’Oceano, dove già esiste un mercato molto sviluppato per questa tipologia di prodotto, il mercato in Europa è ancora un po’ sotto traccia,  ma c’è. E il Roadshow, prima a Monaco e poi a Medolago, l’ha dimostrato.

Il polso del mercato. L’Italia….

Il Roadshow è stato anche l’occasione per parlare con due nuove, importanti figure all’interno dell’organigramma CASE, Alessandro Scopinich il nuovo  Business Director Italia e Central Eastern Europe per il marchio CASE Construction e Graziano Cassinelli, Responsabile vendite per l’Europa e responsabile noleggio per il Gruppo CNH per i brand New Holland e CASE (per saperne di più sulla loro esperienza clicca qui).

Alessandro Scopinich

In questo Roadshow portiamo tante novità“, spiega Scopinich. “La prima è costituita senz’altro dalle macchine elettriche: CASE sta continuando sulla strada dell’elettrificazione della sua gamma compatta e ha portato qui l’escavatore CX 15 elettrico che copre la gamma 1-2 ton che è quella più ampia per quanto riguarda il mercato dei mini-escavatori. Ed è solo l’inizio perché nel giro di pochi mesi uscirà un nuovo modello che sarà il 2,5 ton che copre la seconda fascia più importante del mercato, il CX 25, per poi arrivare alla compact wheel loader 12EV. Ma, come dicevamo, è solo l’inizio perché gli ingegneri CASE stanno già lavorando proprio in questi giorni, per ampliare nel più breve tempo possibile tutta la gamma compatta: nel brevissimo tempo quindi tutta la compact line di CASE avrà anche la versione elettrica. Un chiaro segno che il mercato sta iniziando a prendere una direzione, non semplice, non scontata, ma obbligatoria. L’elettrificazione si pone  all’interno dell’acquisto della fabbrica di Sampierana che ha permesso a CASE di andare a coprire in modo eccellente le esigenze del mercato con l’offerta probabilmente oggi più ampia di oltre 20 modelli di mini escavatori con una fabbrica al 100% made in Italy.

L’obiettivo è quello di raggiungere una quota significativa  in un mercato che in Italia conta più del 40%”.

…e L’Europa

Graziano Cassinelli

Graziano Cassinelli ha la responsabilità di un mercato, quello europeo, che non solo è ricco di opportunità ma anche molto diversificato, con esigenze diverse. Occorre quindi adottare un approccio non univoco ma mirato, quali sono perciò le strategie?

Sono ovviamente differenziate Paese per Paese perché i profili dei clienti sono territorialmente diversi, ogni Paese ha le proprie caratteristiche, esigenze e sensibilità che cerchiamo di assecondare. Il prodotto è ovviamente standardizzato, ma quelle che noi offriamo sono tutte macchine customizzabili, possiamo apportare modifiche, sia in fabbrica (factory fit), sia affidandole a una serie di fornitori validati e certificati che operano con il Gruppo da anni che ci forniscono prodotti con le specifiche di fabbrica (battipalancole, vibratore etc). Dal punto di vista del dinamismo del mercato Europeo, l’Italia è tuttora al primo posto, anche trainata dalle agevolazioni di Industria 4.0. Segue poi la Francia, il mercato dell’est Europa (ora ridimensionato dal fattore bellico), la Gran Bretagna e il Benelux. In Portogallo abbiamo recentemente incorporato un nuovo importatore (Entreposto) che ha acquisito il nostro importatore storico e contiamo anche qui di aumentare la nostra quota di mercato“.

Europa terra di conquista per CASE, quindi. O meglio sarebbe dire di RIconquista, visto che di fatto il vecchio Continente è stata un’area in cui CASE era tradizionalmente molto presente e dove ha visto progressivamente appannarsi le sue quote di mercato che ora però sono in fase di recupero. L’obiettivo di CASE è quello di rientrare  tra i principali player nel movimento terra in tempi brevi. In altri Paesi (vedi nord America) è piazzata già tra i primi 3, così come nell’America Latina, India, sud Africa . Ora l’obiettivo è l’Europa che sta battendo Paese per Paese, partendo da una qualità decisamente migliorata delle proprie macchine, da una linea di prodotti molto ampia e da una serie di servizi veicolati da un network distributivo capillare, formato, digitalizzato e professionale.

Quello che abbiamo visto ci porta ad affermare che la RIconquista è iniziata.

I mezzi Bobcat al lavoro a Pompei

Ad entrare nel Parco Archeologico di Pompei si resta attoniti aggirandosi in quella sorta di istantanea che l’eruzione del 79 d.c. ha consegnato alla Storia dell’Umanità. È un ambiente delicato che necessita una perfetta sinergia tra le risorse umane di altissimo profilo e quelle tecniche e tecnologiche che operano nel sito, Patrimonio dell’Umanità.

L’azienda Lucci Salvatore srl, con Sede a Bacoli (NA), opera da oltre 40 anni in ambito edile ed ha acquisito competenze specifiche nel settore archeologico tanto che tutte le risorse umane impiegate vantano profili altissimi in termini di formazione dedicata. Questo ha consentito alla Lucci Salvatore di diventare leader in questo settore.

Salvatore Lucci, 34 anni, alla guida della quarta generazione dell’azienda, dichiara: “La ricerca di partner di eccellenza è di vitale importanza per la natura dei nostri interventi. Fin dalle nostre origini abbiamo scelto Bobcat come brand di indiscussa qualità. I mezzi Bobcat, innovativi e tecnologicamente avanzati, sono risultati essenziali per la nostra mission, permettendoci di operare in tranquillità e sicurezza nei contesti delicatissimi del nostro core business. Posso dichiarare con convinzione che da quando è nata la Lucci, non c’è cantiere senza Bobcat”.

La flotta della Lucci Salvatore consta di oltre 20 tra minipale e mini escavatori Bobcat, macchine ideali per muoversi con delicatezza ed efficienza negli stretti passaggi di scavi archeologici.

A Pompei Bobcat scava nella storia

Di recente la Lucci Salvatore ha eseguito un importante intervento di risanamento e messa in sicurezza di ambienti interni ed esterni dell’“Insula Occidentalis” di Pompei con la finalità di renderla fruibile e visitabile.

Su committenza del Ministero dei Beni Culturali, nel 2021 inizia il cantiere per la messa in sicurezza dell’area, un ambiente mai aperto al pubblico a causa di una situazione precaria non solo per l’eruzione del 79 ma anche per il grande terremoto del 62 che sconvolse la città e per i crolli dovuti ai bombardamenti avvenuti nel 1943. La caratteristica di quest’area è un’architettura ricca e alta (palazzine di due piani) e non popolare come altre aree della Pompei antica e le sue botteghe.

Sono quindi stati realizzati scavi dell’area, gran parte della quale era completamente coperta da materiale vulcanico. Gli scavi hanno fatto rinvenire spaziosi ambienti perfettamente conservati con ampi mosaici completamente integri, affreschi in ottimo stato di conservazione, grazie al fatto che sono stati sigillati per oltre 2000 anni, senza l’ossigeno che ossida le malte.

I mezzi Bobcat sono stati impiegati in tutte le fasi del cantiere. Si sono infatti occupati delle primissime opere di cantierizzazione, della movimentazione, il carico e scarico delle forniture sui pallet.

Gli escavatori Bobcat E35 ed E62, sono quindi stati utilizzati per lo scotico, ovvero l’esportazione del primo strato superficiale di terreno, coadiuvati dalle pale Bobcat S66 e S76 per lo spostamento del materiale sciolto proveniente dallo scavo e il suo stoccaggio dopo un processo selettivo di ogni strato di materiale: lo strato superficiale/riporto, lo strato piroclastico (cenere consolidata, il cd. “tuono”) e lo strato lapillo vulcanico.

In particolare la pala S76 ha lavorato in sinergia con una gru alta 40 metri, che non era mai potuta entrare all’interno degli scavi di Pompei. La gru e la pala Bobcat S76 si sono rivelate un binomio perfetto per garantire efficienza e tutela dei luoghi.

Gli scavi interni agli ambienti rinvenuti sono stati realizzati dall’E10, l’unico mezzo in grado di accede a spazi molto angusti. Attraverso l’apertura di tunnel al di sotto e dentro questo materiale vulcanico, con l’assistenza della sovraintendenza di un archeologo, l’E10 è riuscito a eseguire i più piccoli interventi, quasi “pettinando” il terreno in modo delicato per valutare la presenza di qualche reperto che poteva affiorare.

Gli scavi hanno portato alla luce importantissimi tesori del passato che gli archeologi e la sovraintendenza stanno studiando. Dalle varie stratigrafie si possono leggere diversi momenti storici, dall’epoca romana, ai tombaroli dell’800, ai più recenti bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Una volta completati gli scavi archeologici, anche le ultime lavorazioni del cantiere verranno effettuate con mezzi Bobcat che saranno utilizzati per lo sgombero dello stesso.

Dal 2017 quasi tutta la flotta Bobcat di proprietà della ditta Lucci Salvatore è stata coinvolta in molteplici e complesse attività di restauro e manutenzione a Ercolano, Paestum e Pompei con diversi interventi tra i quali spicca l’intervento Regio Quinta che ha riscritto la data dell’eruzione grazie al ritrovamento di un graffito a carbone che cristallizza la data di ottobre anziché agosto.

Una partnership di successo

da sx: Gianpaolo Ruotolo, sales manager della concessionaria Esposito spa; Salvatore Lucci, amministratore della Lucci Salvatore srl e Domenico Lucignano, capocantiere della Salvatore Lucci.

Oltre alla piena soddisfazione per i mezzi, La Lucci Salvatore è legata da anni a Bobcat grazie alla competenza e affidabilità della concessionaria Esposito spa, distributore esclusivo Bobcat per la Campania.

Salvatore Lucci afferma: “Siamo fortemente legati alla concessionaria Esposito e in particolare alla collaborazione tecnica del consulente di vendita Gianpaolo Ruotolo, per la profonda attenzione verso la nostra azienda, per la prontezza in ogni necessità, per i servizi di assistenza e noleggio in occasione di più cantieri contemporanei. Il rapporto con Esposito è continuo, sappiamo di poter contare sul team, in ogni momento ed in qualsiasi modo. Esposito ci è risultata immediatamente affine per l’approccio moderno e strutturato. Non abbiamo mai percepito la scissione tra vendita ed assistenza. Con Esposito sappiamo di poter contare su un partner e non solo su un fornitore di beni e servizi”.

Gianpaolo Ruotolo, sales manager della concessionaria Esposito spa, commenta: “Lucci Salvatore rappresenta una delle più grandi aziende della Campania, ma anche del Sud Italia, per scavi archeologici e restauri. Un’azienda storica e di gran prestigio, con una precisa suddivisione dei ruoli tra Salvatore Lucci, che segue la strategia aziendale, il coordinamento dei cantieri oltre alle relazioni istituzionali e commerciali, e la sorella Ilaria Lucci che si occupa delle gare di appalto. La Lucci Salvatore è un’azienda pionieristica che Esposito è orgogliosa di poter servire con tutti i mezzi, le attrezzature e le soluzioni innovatore che Bobcat offre. Continueremo a proporre i nuovi prodotti incluso i GME, necessari per la manutenzione nei terreni nei cantieri archeologici.”

Scania Charging Access: ricarica per tutti

Scania 25 P BEV
Charging

Scania ha sviluppato Charging Access, accesso rapido e semplice ad una rete di ricarica europea adatta a flotte sia di camion che di bus, al fine di semplificare il processo di elettrificazione e offrire soluzioni di ricarica adatte alle esigenze dei propri clienti. Scania Charging Access offrirà costi stabili e prevedibili, con costi trasparenti, tramite un comodo sistema di fatturazione. I clienti potranno pianificare, gestire e pagare la loro ricarica pubblica attraverso un unico servizio. A partire da ottobre 2023, Scania Charging Access sarà lanciato in diversi paesi europei e verrà esteso per coprire le reti di ricarica pubbliche.

Scania Charging Access aiuterà a superare gli ostacoli e le difficoltà al momento della ricarica, offrendo una vasta rete e una gestione senza problemi”, afferma Fredrik Allard, Senior Vice President and Head of E-mobility di Scania. “Questo servizio sarà sicuramente accolto con favore dai trasportatori e dai loro clienti e contribuirà al successo dell’elettrificazione su larga scala di bus e veicoli industriali per trasporto merci in diverse applicazioni in Europa”.

I clienti potranno accedere al servizio attraverso My Scania (il portale Scania di gestione della flotta) e alla nuova app per conducenti Scania Driver. Con Scania Charging Access, disponibile anche per clienti con flotte miste, sarà possibile localizzare i punti di ricarica, calcolare la distanza da essi e monitorare le tempistiche di ricarica attraverso la funzione Range Support che permette di definire l’autonomia di un veicolo per raggiungere una determinata destinazione.

Valore aggiunto per tutti

Con questa iniziativa, miriamo a creare un servizio per la ricarica che rappresenti un valore aggiunto per il cliente grazie a informazioni affidabili e pertinenti su dove trovare le stazioni di ricarica adatte agli autocarri ed essere sicuri di pagare prezzi equi. Finora, i clienti hanno avuto difficoltà con diverse app, condizioni e fatture, non dissimili dal caos che gli utenti hanno sperimentato sul lato dei veicoli passeggeri”, afferma Allard.

La futura sinergia tra la rete di concessionari del Grifone e i principali fornitori di sistemi di ricarica per auto, permetterà ai clienti di sfruttare tutto il potenziale disponibile nei sistemi Scania Charging Access.

Il mondo dei trasporti sta aspettando un’evoluzione nella rete di ricarica pubblica. Scania Charging Access rappresenta una delle condizioni necessarie per una vera trasformazione dell’E-mobility nella nostra industria. L’obiettivo principale è infatti anche sviluppare l’infrastruttura e i servizi necessari per un trasporto sostenibile. Sono fiducioso che anche altri produttori di veicoli sosterranno questo sviluppo, attraverso l’introduzione di reti condivise per flotte miste per poter offrire ai clienti accesso alla rete di ricarica più ampia possibile in Europa”, afferma Allard.

Scania Charging Access sarà lanciato in ottobre, semplificando la ricarica e dando uno slancio ulteriore al processo di elettrificazione dei trasporti in tutta Europa.