Roadshow CASE 2023

CASE: un Roadshow all’altezza delle aspettative

Noi c’eravamo. Noi abbiamo visto. Noi abbiamo raccolto gli elementi utili per parlarne in termini di un evento di successo, in una location suggestiva (la Cava Vitali di Medolago, in provincia di Bergamo), in partnership con un dealer eccellente di CASE, la CMO dei fratelli Entrade…Gli ingredienti (e le garanzie) ci sono tutte per individuare nella tappa italiana del Roadshow CASE appena conclusasi, una pietra miliare del percorso del brand verso una più precisa consapevolezza identitaria e una più capillare affermazione sullo scenario europeo.

Rimandando alla rivista MACCHINE EDILI di giugno una più approfondita trattazione (con interviste ai responsabili di prodotto e di mercato e focus su prodotti e servizi), è necessario subito focalizzarsi sulle novità presentate in questo Roadshow 2023 che sono tutte Made in Italy e sulle quali puntiamo i riflettori.

12 EV, Made in Lecce

Interamente disegnata e costruita nello stabilimento CASE di Lecce il prototipo della 12EV (suffisso che accompagna tutte le macchine elettriche di CASE) sarà pronta per dicembre 2023.

Quella vista ad Roadshow monta una cabina provvisoria, che verrà sostituita da quella della Compact Weel Loader Evolution 221F (commercializzata dal luglio 2023  e pure prodotta a Lecce dal giugno 2023).

La 12EV vista al Roadshow  pesa 3,6 ton ed è equipaggiata da una batteria al litio da 23 kW. Questa macchina è stata testata in condizioni reali in Olanda, dove  ha lavorato per un mese impegnata in opere che andavano dal giardinaggio al cantiere stradale, dall’allevamento al residenziale.

La durata della batteria (targata Jungheinrich) va dalle 3 alle 6 ore a seconda dell’applicazione e, importante da sottolineare,  rispetto alle macchine ad alimentazione tradizionale quando non si lavora anche con la chiave in modalità on, non si registra alcun consumo.

I progettisti di Lecce hanno disegnato un braccio particolare, con aperture sghembe, per togliere il più possibile il peso non necessario dalla parte frontale della macchina. Una soluzione che fa risparmiare sui tempi di ricarica e presenta pure un design accattivante e inedito (ricorda a molti di noi il Meccano dell’infanzia).

Vincenzo Padula

L’ing. Vincenzo Padula, il “papà” della 12EV e Platform Manager per questa macchina ci ha detto: “Il punto vincente della 12EV è sicuramente il powertrain elettrico, che consente innanzitutto maggiore efficienza, un costo inferiore di utilizzo della macchina, bassissime emissioni sonore e la totale assenza di gas di scarico. Siamo su un territorio ancora poco esplorato ma ci sono enormi potenzialità“.

TL100: gioiellino tuttofare

Al Roadshow ha attirato l’attenzione di molti anche la TL100 alla sua seconda volta in pubblico dopo la tappa del Roadshow a Monaco di Baviera di alcune settimane fa. Progettata e costruita interamente negli stabilimenti CASE di San Piero in Bagno, lanciata al Conexpo e in Europa al Roadshow per la prima volta, monta un motore diesel Kubota da 18,5 kW  Stage V, flusso idraulico di 50 litri al minuto con pressione di 190 bar,  circuito idraulico aperto per braccio e benna e chiuso per la traslazione il peso è il 1700 Kg e capacità operativa di 450 Kg.  Ha la possibilità di essere accoppiata ad attrezzature idrauliche a pressione medio/bassa e verrà pronta per il primo trimestre del 2024.

Il grosso traino di volumi per prodotti di questo tipo arriva dal nord America, però se dobbiamo giudicare dai feedback ricevuti a Monaco e Medolago si può ipotizzare un buon riscontro per questo prodotto anche in Europa e in Italia. Ci sono molte applicazioni in cui la TL100 può essere utilizzata grazie alla sua compattezza: per esempio la manutenzione di impianti fotovoltaici e del paesaggio,  in agricoltura, nei lavori residenziali. Due le configurazioni: carro largo –  quello esposto al Roadshow di Medolago – e carro stretto (rispettivamente 1022 mm e 890 mm di larghezza).

La  spinta per produrre questo modello arriva dall’altra parte dell’Oceano, dove già esiste un mercato molto sviluppato per questa tipologia di prodotto, il mercato in Europa è ancora un po’ sotto traccia,  ma c’è. E il Roadshow, prima a Monaco e poi a Medolago, l’ha dimostrato.

Il polso del mercato. L’Italia….

Il Roadshow è stato anche l’occasione per parlare con due nuove, importanti figure all’interno dell’organigramma CASE, Alessandro Scopinich il nuovo  Business Director Italia e Central Eastern Europe per il marchio CASE Construction e Graziano Cassinelli, Responsabile vendite per l’Europa e responsabile noleggio per il Gruppo CNH per i brand New Holland e CASE (per saperne di più sulla loro esperienza clicca qui).

Alessandro Scopinich

In questo Roadshow portiamo tante novità“, spiega Scopinich. “La prima è costituita senz’altro dalle macchine elettriche: CASE sta continuando sulla strada dell’elettrificazione della sua gamma compatta e ha portato qui l’escavatore CX 15 elettrico che copre la gamma 1-2 ton che è quella più ampia per quanto riguarda il mercato dei mini-escavatori. Ed è solo l’inizio perché nel giro di pochi mesi uscirà un nuovo modello che sarà il 2,5 ton che copre la seconda fascia più importante del mercato, il CX 25, per poi arrivare alla compact wheel loader 12EV. Ma, come dicevamo, è solo l’inizio perché gli ingegneri CASE stanno già lavorando proprio in questi giorni, per ampliare nel più breve tempo possibile tutta la gamma compatta: nel brevissimo tempo quindi tutta la compact line di CASE avrà anche la versione elettrica. Un chiaro segno che il mercato sta iniziando a prendere una direzione, non semplice, non scontata, ma obbligatoria. L’elettrificazione si pone  all’interno dell’acquisto della fabbrica di Sampierana che ha permesso a CASE di andare a coprire in modo eccellente le esigenze del mercato con l’offerta probabilmente oggi più ampia di oltre 20 modelli di mini escavatori con una fabbrica al 100% made in Italy.

L’obiettivo è quello di raggiungere una quota significativa  in un mercato che in Italia conta più del 40%”.

…e L’Europa

Graziano Cassinelli

Graziano Cassinelli ha la responsabilità di un mercato, quello europeo, che non solo è ricco di opportunità ma anche molto diversificato, con esigenze diverse. Occorre quindi adottare un approccio non univoco ma mirato, quali sono perciò le strategie?

Sono ovviamente differenziate Paese per Paese perché i profili dei clienti sono territorialmente diversi, ogni Paese ha le proprie caratteristiche, esigenze e sensibilità che cerchiamo di assecondare. Il prodotto è ovviamente standardizzato, ma quelle che noi offriamo sono tutte macchine customizzabili, possiamo apportare modifiche, sia in fabbrica (factory fit), sia affidandole a una serie di fornitori validati e certificati che operano con il Gruppo da anni che ci forniscono prodotti con le specifiche di fabbrica (battipalancole, vibratore etc). Dal punto di vista del dinamismo del mercato Europeo, l’Italia è tuttora al primo posto, anche trainata dalle agevolazioni di Industria 4.0. Segue poi la Francia, il mercato dell’est Europa (ora ridimensionato dal fattore bellico), la Gran Bretagna e il Benelux. In Portogallo abbiamo recentemente incorporato un nuovo importatore (Entreposto) che ha acquisito il nostro importatore storico e contiamo anche qui di aumentare la nostra quota di mercato“.

Europa terra di conquista per CASE, quindi. O meglio sarebbe dire di RIconquista, visto che di fatto il vecchio Continente è stata un’area in cui CASE era tradizionalmente molto presente e dove ha visto progressivamente appannarsi le sue quote di mercato che ora però sono in fase di recupero. L’obiettivo di CASE è quello di rientrare  tra i principali player nel movimento terra in tempi brevi. In altri Paesi (vedi nord America) è piazzata già tra i primi 3, così come nell’America Latina, India, sud Africa . Ora l’obiettivo è l’Europa che sta battendo Paese per Paese, partendo da una qualità decisamente migliorata delle proprie macchine, da una linea di prodotti molto ampia e da una serie di servizi veicolati da un network distributivo capillare, formato, digitalizzato e professionale.

Quello che abbiamo visto ci porta ad affermare che la RIconquista è iniziata.