A Piacenza Expodal 18 al 20 Aprile 2024 la 5ª edizione del GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo. Si tratta dell’unica mostra-convegno italiana dedicata specificamente alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo, alla prefabbricazione ma anche alla demolizione delle strutture in cemento armato, al trasporto e al riciclaggio degli inerti, alle pavimentazioni continue e ai massetti.
Grandi sono le aspettative per questa nuova edizione del GIC, tenendo presenti gli ottimi risultati riscontrati dalla manifestazione nell’Aprile 2022, un periodo ancora fortemente influenzato dalla paura di contagio dovuta al Covid. Sono stati, infatti, 234 gli espositori e oltre 5.000 i visitatori (sia italiani che esteri) della passata edizione, 8 i convegni organizzati durante i suoi tre giorni di apertura e 27 i premi consegnati agli operatori in occasione degli ICTA-Italian Concrete Technology Awards, un evento questo che ha sempre accompagnato la mostra piacentina.
Il commento
Fabio Potestà
“Sebbene sia sempre molto cauto nelle mie previsioni” dichiara Fabio Potestà Direttore della Mediapoint & Exhibitions, organizzatrice del GIC “sono certo che questa 5ª edizione della fiera sarà ancora più grande ed internazionale delle precedenti, e ciò anche perché sono sempre più numerosi gli operatori del comparto ad apprezzare la formula del nostro evento che garantisce contatti estremamente qualificati con operatori sia italiani che esteri a fronte di investimenti assai più contenuti rispetto alle fiere generaliste presenti in Italia. La formula delle manifestazioni B2B proposta dalla nostra società, trova conferma dal continuo e costante incremento dimensionale del GIS-Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, la cui 9ª edizione si terrà sempre a Piacenza Expo dal 5 al 7 Ottobre prossimi, evento al quale hanno già aderito oltre 400 espositori che consolidano il primato del GIS quale più grande fiera europea dello specifico comparto, un successo che ci conferma il fatto che si possono realizzare in Italia esposizioni di grande richiamo internazionale alle quali le aziende locali possono finalmente giocare in casa, potendo mostrare agli operatori esteri le fortissime capacità innovative del Made in Italy. Alla luce della forte richiesta di spazi espositivi proveniente anche dagli operatori esteri, abbiamo deciso di iniziare la vendita degli stand con largo anticipo, riproponendo agli espositori della precedente edizione le medesime aree occupate nel 2022” continua l’organizzatore “e fa piacere notare la notevole fidelizzazione delle imprese nostre clienti che puntano sul GIC quale primario appuntamento fieristico italiano per lo specifico settore. Anche molte delle oltre 60 tra Associazioni di Categoria e Istituzioni che da sempre sostengono il GIC, sono state contattate per il rinnovo del proprio patrocinio e, tra quelle che ci hanno già riconfermato il loro sostegno, evidenziamo la ANEPLA-Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei e Affini, che ci ha tempestivamente rinnovato la sua affiliazione, essendo il calcestruzzo composto per l’80% da inerti”.
Una novità del GIC
Una delle novità del GIC 2024, sarà certamente la 1ª edizione degli IDRA-Italian Demolition & Recycling Awards, durante la quale verranno premiate quelle imprese e quei professionisti italiani che si saranno messi particolarmente in luce negli ultimi 18 mesi nello specifico settore, così come l’organizzazione di un convegno dedicato alle gru edili, essendo queste principalmente utilizzate per il sollevamento del conglomerato cementizio, ma anche di casseforme e di tutto il materiale necessario per la costruzione (ma anche la demolizione) delle strutture in cemento armato. Il convegno sulle gru edili, si andrà ad aggiungere a quelli tradizionalmente organizzati dalle varie Associazioni di categoria che hanno sempre sostenuto la mostra piacentina, e non mancherà anche quello dedicato alla costruzione e manutenzione delle piste aeroportuali ad uso sia civile che militare al quale hanno sempre partecipato i massimi esperti del settore appartenenti al mondo universitario, alle società di gestione aeroportuale, nonché i più alti rappresentanti delle Autorità di gestione infrastrutturale degli aeroporti militari dell’Aeronautica Militare e degli aeroporti civili dell’ENAC.
I veicoli DAFdi nuova generazione, che avevamo già provato sul campo in Olanda, ora sono disponibili per i test anche in Italia: quello da noi testato nelle Cave Merlini di Gaggiano (Mi) è un XFC 530 FAD 8×4 “Mezzo d’Opera” allestito con vasca ribaltabile posteriore Cantoni.Il modello XFC a 2, 3 e 4 assali per applicazioni construction, disponibile con trazione singola o doppia è progettato per i lavori più impegnativi in condizioni difficili. Questo veicolo robusto offre un ampio angolo di attacco (25°) e una distanza dal suolo elevata (33 – 39 cm) ed è caratterizzato da un esclusivo design esterno con paraurti robusto e una piastra di protezione del radiatore in acciaio.
È disponibile la trasmissione automatizzata TraXon con impostazioni software dedicate per supportare un comportamento di guida ottimale, sia su strada che fuori strada.
Prova del nove per il Mezzo d’Opera DAF
La prima impressione (confermata nel corso del test) è che il nuovo XFC 530 FAD 8×4 di DAF sia davvero il mezzo ideale per affrontare i terreni impegnativi tipici delle applicazioni construction. Il motore diesel MX-13 6 cilindri multicoppia, 12,9 litri, eroga una potenza di 390 kW a 1600 giri/min. La modalità ECO si incentra su efficienza del carburante e guidabilità. L’impostazione di efficienza del carburante, che viene selezionata automaticamente, può essere temporaneamente disabilitata per aumentare le prestazioni del veicolo. E’ una modalità di manovra controllata mediante il pedale del freno: quando è selezionata il veicolo inizia ad avanzare lentamente senza applicare il pedale dell’acceleratore. Il software del cambio automatizzato (TraXon a 12 marce) è ottimizzato per applicazioni Off-road.
Il sistema ASR (regolazione antislittamento) montato sull’XFC 530 FAD 8×4 lo slittamento delle ruote motrici durante l’accelerazione alla partenza e aiuta il veicolo a rimanere stabile su fondi sconnessi. L’MX Engine Brake funziona insieme al freno motore allo scarico, generando un’elevata forza frenante disponibile ai bassi regimi del motore. Inoltre il sistema di assistenza al freno alle partenze in salita (Hill Holder) fornisce una forza frenante aggiuntiva su tutti gli assali durante le operazioni di carico e scarico del veicolo.
Comfort (e sicurezza) in primo piano
L’XFC 530 FAD 8×4 testato, così come tutti i modelli DAF di nuova generazione porta il comfort e la sicurezza dei conducenti dei veicoli della categoria Construction ad un livello superiore.
Il DAF Corner Viewè un impianto videocamera che sostituisce lo specchio per la visione. anteriore e quelo per la visione a lato del marciapiede. L’impianto è costituito da una sottile videocamere posizionata appena sotto il parabrezza anteriore sul lato del secondo conducente e da un display installato sul montante A all’interno della cabina.
L’accessibilità alla cabina è all’avanguardia grazie ai due soli gradini di accesso nella maggior parte delle versioni e alla possibilità di spostare il volante – durante la sosta – in posizione verticale.
La Day Cab aerodinamica garantisce una guida efficiente dal punto di vista del carburante e basse emissioni di Co2. Il parabrezza ampio e profondo curvato sui lati, insieme ai grandi finestrini laterali offre al conducente una vista diretta ottimale per una maggiore sicurezza.
I nuovi modelli XFC sono dotati dello stesso cruscotto dei veicoli XG e XG+ di nuova generazione, incluso un quadro strumenti chiarissimo e completamente digitale. L’ampio display da 12″ può essere personalizzato in base alle preferenze personali del conducente.
Tutto il test, minuto per minuto sul prossimo numero di Macchine Edili.
Il Beach Care Project è un programma innovativo sviluppato da CASE Construction Equipment e CNH Industrial per proteggere la biodiversità delle spiagge. Il programma, incentrato sull’educazione e sulla sensibilizzazione dei ragazzi al rispetto dell’ambiente, ha coinvolto direttamente più di 400 studenti e fornito kit educativi a più di 10.000 ragazzi in Italia, Francia, Spagna e Regno Unito.
Fondamentale la collaborazione con primarie istituzioni accademiche e scientifiche, tra cui il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) italiano, il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese e il Consejo Superior de Investigaciones Cientificas (CSIC) spagnolo.
A partire dal 2020, in concomitanza con il documentario televisivo italiano “La Natura che parla”, la prima spiaggia a beneficiare del progetto è stata quella di Rovigliano, in Campania, alla foce del fiume Sarno. Il progetto è stato poi ampliato nel 2021 alla spiaggia di Foce Varano, in Puglia, dove sono state raccolte 2,5 tonnellate di rifiuti e in seguito a Carini, in Sicilia, dove sono state raccolte 2,5 tonnellate di rifiuti. In Costa Azzurra, in Francia, l’attività ha riguardato la gestione ecologica della Banquette di Posidonia Oceanica, vitale per l’ecosistema marino.
È stata poi la volta di Tarragona, in Spagna, dove il progetto è rientrato nel Posidonia Green Festival di Barcellona. Mentre molti dei luoghi iniziali erano spiagge cittadine, il sito finale che ha beneficiato del lavoro del progetto è stato la foce di un fiume a Thorney Bay Beach, sull’isola di Canvey nel Regno Unito.
Le macchine CASE fornite
In collaborazione con CNH Industrial, CASE Construction Equipmentha fornito una gamma di macchine, tra cui una pala gommata 621G e una minipala compatta cingolataTV370B. Le macchine sono state utilizzate per raccogliere i rifiuti di plastica dalle spiagge, evitando che venissero trascinati in mare.
La plastica raccolta è stata analizzata dal CNR e dal CNRS e poi riciclata in giocattoli educativi, contribuendo così a un’economia circolare dei rifiuti. “In CNH Industrial, la sostenibilità è parte di tutto ciò che facciamo”, ha dichiarato Daniela Ropolo, Head of Sustainable development Initiatives, di CNH Industrial.
“Attraverso questo importante progetto internazionale, stiamo promuovendo la protezione dell’ambiente con le nuove generazioni. Il suo impatto sta diventando sempre più grande in ogni Paese che visitiamo”.
Migliaia di studenti coinvolti
Complessivamente, il Progetto Beach Care ha interessato migliaia di studenti in tutta Europa. Circa 400 ragazzi hanno preso parte ai veri e propri progetti di pulizia, e 10.000 studenti hanno ricevuto materiale didattico sugli ecosistemi della spiaggia.
“CASE e i suoi partner stanno ripulendo le spiagge per restituirle alla comunità, affiancando una ricerca accademica all’avanguardia, educando e promuovendo valori responsabili tra le giovani generazioni e promuovendo l’interesse e l’impegno per la protezione e la cura dell’ambiente”, ha affermato Federico Bullo, General Manager Europe, Construction Equipment di CNH Industrial.
“Dal 2021, con il lancio nelle scuole del Progetto Beach Care, oltre 10.000 bambini hanno imparato a conoscere gli ecosistemi delle spiagge, grazie a materiali didattici e lezioni dedicate”. Barry Campagna, presidente di Canvey Bay Watch, una delle organizzazioni locali a supporto del sito inglese, ha aggiunto: “Quando la spiaggia è pulita, le persone mostrano più cura e rispetto. I nostri sforzi fanno sì che le persone apprezzino ulteriormente l’ambiente marino. Grazie al progetto, i bambini diventano consapevoli dell’impatto ecologico positivo che possono avere. Le macchine di CASE facilitano sicuramente il nostro lavoro”.
Tutte equipaggiate con motori Kohler Engines, le macchine di Avant Tecno, Cela, Cormidi, JCB, Kramer-Werke e Wille Machines sono state protagoniste della sessione di prova del primo Kohler Demo Days
di Giuseppe La Franca
Lo storico stabilimento di Reggio Emilia ha ospitato martedì 20 e mercoledì 21 giugno la prima edizione dei Kohler Demo Days, dedicati alla stampa specializzata italiana e straniera. L’evento ha consentito ai giornalisti di varcare le porte del mondo Kohler per conoscerne la storia, toccare con mano i motori e prendere confidenza con le performance delle macchine equipaggiate con diversi modelli di motori Kohler Engines.
Mettendo a sistema professionalità e risonanza emotiva, i Kohler Demo Days puntano i riflettori sui veri protagonisti dell’attività di Kohler Engines. I motori si trasformano in vibranti narratori di una storia lunga oltre un secolo, fatta di passione e know-how. Il racconto prende spunto da come i motori hanno rivoluzionato il lavoro degli operatori di diversi settori produttivi, per descrivere come continueranno a cambiarlo in un futuro energetico diversificato.
La varietà delle soluzioni offerte ai produttori di macchine da cantiere, movimento terra, agricole, forestali, per il verde urbano, ecc., risponde alle diverse esigenze dei clienti in tema di prestazioni, affidabilità, efficienza, versatilità, sostenibilità economica e ambientale.
Nino De Giglio, Direttore Marketing Communications & Channel Management di Kohler Engines
“La crescita che Kohler Engines ha registrato negli ultimi anni è il risultato di un enorme lavoro e di una stretta collaborazione con i nostri clienti – afferma Nino De Giglio, Direttore Marketing Communications & Channel Management.
Per Kohler Engines i produttori sono dei veri e propri partner, con i quali condividere risorse, competenze e infrastrutture, rafforzando le value proposition per avere accesso ai diversi segmenti di mercato. I Demo Days nascono proprio con questo intento“.
Le soluzioni sviluppate
Vincitore del premi “2022 Diesel of the Year” della rivista Powertrain e “Engine of the Year under 175 hp” ai Diesel Progress Summit 2022 il nuovissimo KSD 1403 TCA dispone di un avanzato sistema di iniezione indiretta, con controllo elettronico per massimizzare le performance
Durante l’evento sono state approfondite le molte soluzioni sviluppate con primari produttori fra cui:
– Avant Tecno(costruttore finlandese di pale compatte multifunzionali);
– Cela (produttore bresciano di piattaforme aeree per il salvataggio, l’antincendio e il lavoro industriale);
– Cormidi (punta di diamante dei costruttori di macchine per edilizia del Sud Italia);
– Kramer-Werke (produttore tedesco di pale gommate e sollevatori telescopici);
– Wille Machines (costruttore finlandese di macchine per la gestione delle aree verdi e boschive).
Il successo registrato nella prima giornata dei Kohler Demo Days, con la partecipazione di una decina di giornalisti delle principali testate italiane specializzate, è stato confermato dalla presenza di 8 giornalisti stranieri, accolti nello stabilimento Kohler Engines il giorno successivo.
L’estensione e il miglioramento della connettività digitale spinto da tecnologie come 5G, satelliti LEO (low earth orbit), fibra ottica sta avendo un forte impatto anche sull’ecosistema del cantiere, che da luogo scarsamente servito se non isolato sta diventando sempre più connesso e quindi in grado di generare dati e informazioni utili a migliorarne l’efficienza e i processi decisionali. La possibilità di monitorare in tempo reale posizione e utilizzo delle macchine, così come la disponibilità di informazioni diagnostiche e prestazionali, rappresenta un supporto ormai indispensabile per migliorare la gestione delle flotte, ridurre i consumi di carburante, aumentare la sicurezza, migliorare la pianificazione di controlli e manutenzione.
Il binomio perfetto
Nella sua accezione più completa, in particolare, l’espressione “cantiere connesso” si riferisce a un ecosistema di connessioni digitali in tempo reale tra persone, macchine e attrezzature, materiali e progetti, fruibili in cantiere e in remoto, residente su una piattaforma informativa centralizzata, fisica o residente su cloud, che fornisce dati e informazioni a supporto dei processi decisionali afferenti una molteplicità di ambiti, dalla pianificazione delle lavorazioni alla gestione del personale, dall’approvvigionamento dei materiali alla organizzazione e gestione di macchine e attrezzature.
Tutto a posto allora? Non proprio, perché bisogna fare i conti col fatto che l’edilizia è per tradizione uno dei comparti più lenti nell’adozione di tecnologie innovative, rispetto, ad esempio, a quello dell’industria manifatturiera anche se, indubbiamente, molto hanno contribuito gli incentivi previsti da Industria 4.0 a promuovere l’adozione delle nuove tecnologie.
Di fatto la digitalizzazione non è ancora un concetto del tutto chiaro nel nostro settore e c’è quindi bisogno di spiegare a tutti gli addetti ai lavori in che modo la combinazione tecnologia/digitale può essere vincente.
Nel nuovo episodio di Prospettive in cantiere, il Podcast della rivista Macchine Edili, abbiamo parlato di innovazione e digitalizzazione con Gianluca Calì, direttore marketing e digital officer di CGT che si occupa dello sviluppo e dell’implementazione della digitalizzazione in tutte le fasi del lavoro delle macchine in cantiere. E abbiamo scoperto che i vantaggi (tanti) che derivano dall’utilizzo di queste tecnologie implicano una visionedel futuro che presuppone un percorso condiviso tra costruttore e cliente.
Da sinistra Antonio Vaccaro, Elisa Vaccaro, Doris Lunardi e Matteo Vaccaro
Mezzo secolo di attività festeggiato in grande stile e “fuori dagli schemi”, come recita il claim 2023 di V.T.N. EUROPE spa.
La mega festa svoltasi nel fine settimana dal 24 al 25 giugno scorso, iniziata sabato con la partecipazione di fornitori, clienti, autorità istituzionali e giornalisti, è stata l’occasione per la famiglia Vaccaro per aprire le porte dello stabilimento di Poiana Maggiore, in provincia di Vicenza.
Doris Lunardi, Presidente della Società ha rievocato la storia aziendale ed il cammino intrapreso, sin dal 1973, assieme al compianto marito Nerio Vaccaro.
Un cimelio storico che ricorda gli esordi, nel 1973, di quella che poi diventerà VTN Europe
Un percorso che oggi continua, sempre con la stessa passione e gli stessi valori grazie alla seconda generazione rappresentata dai figli: Antonio, Matteo ed Elisa Vaccaro.
Una visita ai reparti produttivi, in gruppi, ha mostrato come vengono prodotte benne, pinze, attrezzature per demolizione, per la rottamazione, per il riciclaggio, per applicazioni forestali. L’ esclusivo finale con cena, svoltasi nella cinquecentesca villa Curti di Sovizzo(Vi) ha stupito i circa duecento partecipanti con l’ esibizione di danzatrici sui trampoli con sottofondo musicale eseguito dal vivo da un quartetto d’ archi.
Con l’immancabile torta e brindisi di compleanno, illuminati da fantasmagorici fuochi d’ artificio sono sopraggiunte le prime ore della domenica, seconda tappa della kermesse, dedicata ai dipendenti.
Le tappe
L’impresa fondata da Nerio Vaccaro continua la sua crescita con le nuove generazioni
Nel 1980 Nerio Vaccaro fonda la VTN Benne e comincia a produrre benne per escavatori e pale. La capacità di innovazione e la riconosciuta qualità del prodotto sono i punti di forza che proiettano l’azienda fin dai suoi esordi ai vertici del settore.
Anno dopo anno, con il costante incremento del numero di clienti, la produzione si arricchisce di nuove sempre più performanti attrezzature, frutto del crescente impegno nella ricerca, di continui investimenti in risorse umane e avanzate tecnologie.
Nel 1988 l’Azienda corona un grande obiettivo, a lungo inseguito, con la produzione dei primi esemplari di frantumatori e pinze demolitrici, attrezzature che oltre a diventare in breve protagoniste nel mercato della demolizione e del riciclaggio, determinano la piena affermazione di VTN anche in campo internazionale.
Nel 1990 VTN Benne srl diventa VTN Europe spa espandendo il brand a livello mondiale e registrando una costante crescita grazie a nuovi software e sistemi informatici, utilizzo di Solidworks per la progettazione 3D e un ufficio dedicato per Ricerca & Sviluppo.
Nel 2014, dopo aver siglato importanti accordi a livello internazionale VTN entra in Unacea e successivamente, nel 2017 diventa un membro di EDA (European Demolition Association).
E’ del 2018 il lancio del nuovo brand all’Intermat di Parigi seguito nel 2019 dalla presentazione della nuova linea Booster e infine, del 2020, l’espansione di 5000 metri quadrati della sede produttiva.
È a Torino, città che nel 1906 ha visto i natali della prima sede estera del Gruppo e che ancora oggi ospita la sede legale, attività produttive e logistiche della Michelin Italiana, che Michelin Italia ha deciso di festeggiare oltre 110 anni di Made in Italy e di celebrare il 60° anniversario dello stabilimento di Cuneo, fiore all’occhiello del Gruppo Michelin.
Simone Miatton (a sinistra) e Simone Rossi
Il Presidente della Michelin Italiana, Simone Miatton, insieme a Simone Rossi, Direttore dello stabilimento di pneumatici vettura di Cuneo, hanno svelato il livello di eccellenza raggiunto dall’impianto produttivo che per il Gruppo Michelin rappresenta lo stabilimento più importante dell’Europa occidentale e leader tecnologico, ovvero 1 degli 8 siti che sviluppa nuove tecnologie da estendere poi alle altre fabbriche nel mondo. Questo dato assume ancora più importanza se consideriamo che sono 121 gli impianti che fanno parte del Gruppo Michelin.
Leadership nel Made in Italy
Fondata nel 1906 a Torino come prima sede estera del Gruppo, Michelin Italia oggi è fortemente radicata in Piemonte dove, oltre ad ospitare nel capoluogo la sede legale, un impianto produttivo di semifiniti e il polo logistico Europeo, si trovano lo stabilimento diAlessandria – dedicato alla produzione di pneumatici per mezzi pesanti, Agricoli, Genio Civile e Metro – e lo stabilimento dedicato a pneumatici auto di Cuneo. In Lombardia sono ubicati gli uffici della Direzione Commerciale e a Pomezia la sede di un secondo polo logistico Europeo.
Michelin Italia è il più grande produttore di pneumatici Made in Italy: infatti il 58%* della produzione nazionale è realizzata negli stabilimenti Michelin mentre la parte residua è ripartita tra 4 aziende concorrenti.
In Italia, le circa 3800 persone che lavorano per Michelin hanno permesso all’Azienda di raggiungere la leadership sul territorio nazionale e di diventare un punto di riferimento per lo sviluppo di nuove tecnologie per l’intero Gruppo. Il 99,7% dei dipendenti hanno un contratto a tempo indeterminato e lo sviluppo continuo delle competenze è una leva di sviluppo importante sulla quale l’azienda investe: sono circa 246.000 le ore di formazione erogate nel 2022. Gli stabilimenti di Cuneo e Alessandria hanno complessivamente una capacità produttiva installata di 14 milioni di pneumatici l’anno.
Lo stabilimento di Cuneo
Il compleanno dell’innovativa realtà industriale piemontese – e relative pietre miliari ottenute in 6 decadi di attività – hanno avuto e troveranno riscontro, sia narrativo sia fattuale, negli eventi pianificati nel corso del 2023 organizzati dentro e fuori lo stabilimento, coinvolgendo il territorio, la stampa e le istituzioni.
Lo stabilimento nasce nel 1963, ed oggi impiega circa 2300 persone. La produzione si focalizza su pneumatici vettura, veicoli commerciali leggeri e semifiniti. La capacità produttiva installata consente una produzione annuale di 13 milioni di pneumatici.
Se contestualizzata al territorio nazionale Cuneo è il più importante stabilimento di pneumatici in Italia per capacità produttiva e per numero dipendenti.
Inoltre, per il territorio che lo ospita, lo stabilimento Michelin è una delle realtà industriali più importanti ed esporta il Made in Italy in tutto il mondo. Infatti, l’80% della produzione dello stabilimento di Cuneo è destinato al mercato Europeo, mentre il restante 20% viene esportato al di fuori del continente.
Grazie agli investimenti in tecnologia, nello sviluppo dei team e delle persone, lo stabilimento negli anni è diventato un riferimento all’interno del Gruppo, tanto da essere qualificato come “leader Tecnologico” – ovvero uno degli otto centri nei quali vengono testate e sviluppate le nuove tecnologie, prima dell’industrializzazione su larga negli impianti produttivi Michelin nel Mondo, che conta 121 fabbriche, 67 delle quali dedicate alla produzione di pneumatici.
Lo stabilimento, inoltre, sta implementando nuove soluzioni al fine di ridurre l’impatto ambientale, in linea con gli obiettivi del Gruppo Michelin che prevedono la decarbonizzazione entro il 2050.
*fonte Assogomma. Produzione nazionale totale 2022 in unità 20.849.037. Produzione totale Michelin nel 2022 in unità 12.099.369.
Liebherr ha ufficializzato i piani di investimento di Liebherr-France SAS per il 2025: 170 milioni di euro per l’acquisto di un’area industriale di circa 47 ettari in Alsazia. Da diversi anni, Liebherr-France SAS ha in programma di trasferire alcune attività nelle vicinanze del suo sito produttivo esistente a Colmar, sempre in Alsazia, per rafforzare ulteriormente sia la sua competitività che la sua indipendenza a lungo termine.
In questo contesto, Liebherr ha deciso di acquistare un sito nel parco industriale EcoRhena per stabilirvi una nuova sede per la sua azienda di produzione Colmar. Il parco industriale di Nambsheim, in Alsazia, è sotto la responsabilità di un’associazione speciale francese (Syndicat Mixte Ouvert), che gestisce anche il porto sul Reno di Colmar/Neuf-Brisach. Con il supporto del Syndicat Mixte Ouvert, Liebherr-France SAS ha quindi acquisito il terreno: vicino a Liebherr-France SAS a Colmar, non lontano dai confini svizzero e tedesco e nelle immediate vicinanze di un centro di trasporto multimodale, il sito di EcoRhena costituisce il luogo ideale per questo progetto.
Due diverse attività produttive
Un’area produttiva del nuovo stabilimento in Alsazia sarà dedicata alla produzione di importanti parti saldate per il portafoglio di macchine edili Liebherr, come escavatori cingolati e gommati che includono componenti del telaio o attrezzature di lavoro. Quest’area offrirà notevoli opportunità occupazionali nei settori della saldatura, della lavorazione meccanica e dell’impiantistica.
Inoltre, è prevista una seconda area di produzione per i lavori di premontaggio e montaggio delle cabine di guida delle macchine edili Liebherr. Anche in questo ambito verranno creati nuovi posti di lavoro posti ad esempio nei settori dell’assemblaggio e della logistica. In totale verranno creati oltre 30 posti di lavoro.
Liebherr-France SAS, con sede a Colmar, Francia, è responsabile dello sviluppo e della produzione degli escavatori cingolati del Gruppo Liebherr.
Dare un apporto concreto per far ricrescere il bosco in uno dei luoghi più affascinanti della provincia di Bolzano come ilLago di Carezza e al contempo promuovere l’utilizzo di mezzi a zero emissioni nei cantieri. Con questo doppio obiettivo “green”Niederstätter, azienda leader nel mercato del noleggio, della vendita e dei servizi attorno alle macchine edili, ha stilato, nel 2022, un accordo con il Comune di Nova Levante (Bolzano). Ha preso così vita il progetto di rimboschimento attivo secondo cui, per ogni macchina edile elettrica noleggiata sono stati piantati dei nuovi alberi nella zona limitrofa al lago di Carezza, duramente colpita dalla tempesta di Vaia nel 2018.
L’iniziativa ha raggiunto il suo culminesabato 10 giugno scorso con la piantumazione di circa 500 nuovi alberi. Il rimboschimento della nuova zona è stato celebrato con un momento di festa, a cui hanno partecipato oltre 40 persone, tra dipendenti dell’azienda, amici e familiari. Ad accoglierli sul posto due rappresentanti del servizio forestale della Provincia, che hanno illustrato ai partecipanti le specie arboree che sarebbero state piantate: si è voluto optare per un bosco misto, con diverse specie di alberi che insieme creano un eco-clima più stabile e meno sensibile alle malattie e alle condizioni climatiche estreme. Con l’occasione è stata offerta anche una panoramica su quanto accaduto durante la tempesta Vaia e sugli altri progetti in corso per il risanamento della zona.
Daniela Niederstätter
“Con questo progetto vogliamo dare un contributo concreto alla sostenibilità e all’ambiente: da un lato incentivando l’utilizzo di mezzi a zero emissioni e dall’altro supportando la creazione di un nuovo ecosistema boschivo intorno al Lago di Carezza” così DanielaNiederstätter, membro del Consiglio di amministrazione “ringraziamo tutti i partecipanti e le persone coinvolte nell’iniziativa, ma anche i clienti che hanno noleggiato macchine elettriche edili e con questo hanno sostenuto il rimboschimento“.
L’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità
Le tematiche green e ambientali ricoprono per Niederstätter un ruolo importante da diversi anni. Sono il motivo principale per cui l’azienda ha deciso d’investire su mezzi di lavoroelettrici e a zero emissioni – proprio nel corso della recente fiera SaMoTer, svoltasi nello scorso maggio a Verona, Niederstätter ha presentato, per la prima volta in Italia, due nuove macchine edili elettriche della Kramer, un sollevatore telescopico (1445e) e una pala gommata (5065e). Tra gli altri progetti “green” portati avanti da Niederstätter si ricorda anche quello stretto nel 2022 con la startup comasca3Bee, impegnata nello sviluppo di sistemi di monitoraggio per la salute delle api, sempre più a rischio d’estinzione. Per ogni nuova gru acquistata, Niederstätter ha stanziato parte del profitto ottenuto per finanziare i progetti della startup e, quindi, supportare direttamente gli apicoltori nel loro lavoro di salvaguardia della biodiversità delle api e degli alveari. Ai clienti che hanno potuto monitorare in diretta lo stato di salute degli alveari è stato donato, a fine anno, un piccolo riconoscimento sotto forma di un vasetto di miele.
Con sede amministrativa a Campodazzo (BZ), Niederstätter è attiva principalmente nel Nord Italia e opera tramite i suoi 100 collaboratori e collaboratrici anche nelle filiali in Veneto e nella Lombardia. La presenza pluridecennale nel mercato dei servizi per l’edilizia, si è andata rafforzando anche per quanto riguarda l’offerta formativa: con le sedi della Niederstätter Academy distribuite tra Bolzano, Bergamo e Treviso, offre un programma di corsi specifici per operatori di macchine edili. La Niederstätter Academy è inoltre l’unico centro formativo del settore che propone corsi specifici per operatori esperti, come per esempio il corso per gruisti esperti. Nel 2023 Niederstätter continuerà a concentrarsi sull’implementazione dei servizi di assistenza al cliente, sull’alta formazione dei propri dipendenti e sulla sostenibilità.
Dinamismo e Successo compendiati in uno slogan che è stato il leit motiv di tutta la conferenza stampa annuale sui dati di bilancio organizzata a Milano da Bosch Italia: ecco in sintesi come possono essere riassunte le strategie che il Gruppo ha presentato alla stampa e che sono declinate secondo i macro-temi dell’Elettrificazione, dell’Automazione e della Digitalizzazione.
Da sx, Ugo Caratti, VP Finance & Administration Bosch Rexroth South Europe, Renato Lastaria, General Manager Bosch Group Italy, Giuditta Piedilato, Communication Director Bosch Group Italy, Georg Wahl, CFO Bosch Group Italy, Camillo Mazza, General Manager Robert Bosch GmbH Branch in Italy
Un percorso iniziato da tempo e che ora, dati alla mano, dimostra di essere vincente, pur nella situazione congiunturale non particolarmente felice anche per perduranti elementi di instabilità geopolitica.
Forte di un 2022chiuso con un fatturato cresciuto rispetto all’anno precedente, Bosch Rexroth Italiaguarda con grande e motivato ottimismo al futuro. Lo fa basandosi su un approccio storicamente consolidato: fornire ai clienti, indipendentemente dal loro mercato di riferimento, soluzioni tecnologiche capaci di rendere il processo produttivo più connesso, sostenibile ed efficiente, così da renderli ancora più competitivi.
Non solo uno slogan
“We move industries to make our planet a better place” non è solamente un claim accattivante, è anche e soprattutto il manifesto di intenti adottato da Bosch Rexroth per raccontare sinteticamente la missione che si è prefissata e le modalità, lo stile, con cui la persegue.
Ugo Caratti
“Sviluppiamo e creiamo tecnologie di azionamento e controllo, soluzioni, servizi o software che si muovono in senso fisico – racconta Ugo Caratti, VP Finance & Administration Bosch Rexroth South Europe –serviamo clienti che producono, automatizzano o utilizzano macchinari e attrezzature mobili e industriali, e accompagniamo il loro lavoro sempre avendo come sestante un rispettoso approccio verso l’ambiente, consapevoli della responsabilità che tutti, indistintamente, abbiamo il dovere di assumerci per consegnare alle generazioni future un mondo migliore”.
La sostenibilità, perseguita anche attraverso la combinazione tra elettronica eoleodinamica al fine di introdurre nuove tecnologie capaci di garantire maggior efficienza energetica in settori altamente energivori, è d’altro cantouno dei tre pilastrisu cui poggia l’idea di Industria 4.0che Bosch Rexroth porta avanti. Una prospettiva che si regge su altri due cardini: personee digitalizzazione, concetti che le imprese devono sposare per affrontare le sfide che l’evoluzione industriale pone loro di fronte. Il primo termine è da intendersi come la volontà di porre l’uomo nella condizione di prestare la propria opera unicamente in circostanze nelle quali il suo ruolo generi un valore aggiunto alla dinamica generale della fabbrica, e ciò grazie a una relazione “felice” tra essere umano e macchina, tra operatore e mondo digitale.
Il secondo è invece indicativo di fabbrica riconfigurabile, scalabile e modulare. Obiettivo, quest’ultimo, che per essere perseguito obbliga le imprese produttive ad arricchire la propria componente software, sempre più rilevante ai fini dell’ottenimento della flessibilità necessaria per essere a tutti gli effetti una smart factory. Da qui la ragione per cui Bosch Rexroth ha scelto di “contaminare” la propria storica vocazione hardware con una forte connotazione software e di praticare una politica di acquisizioni e fusioni con altre realtà leader, così da contribuire all’espansione del proprio portafoglio di prodotti e di soluzioni, aumentare il numero di risorse che ha a disposizione e accrescere le sue competenze sul mercato.
Digitalizzazione e transizione energetica
Sul primo versante, quello delle applicazioni in chiave di digitalizzazione, area di business in cui, afferma Caratti, “puntiamo a una crescita a due cifre ogni anno da oggi al 2030”, Bosch Rexroth ha coronato l’intento di stabilire un vero e proprio standard grazie a ctrlX AUTOMATION, una piattaforma di controllo aperta che ha già ottanta applicazioni partner nel suo app store. ctrlX AUTOMATION si configura già da ora come una rivoluzione per l’architettura dell’automazione delle macchine industriali in veste di cervello digitale moderno per intere linee di produzione.
Non solo: la nuova unità di compensazione per robot concepita da Bosch Rexroth, Smart Flex Effector, è stata premiata prodotto dell’anno dall’Hermes Award, premio conferito all’azienda che si è distinta dalla concorrenza per l’apporto innovativo a livello tecnologico. E ancora: focalizzandosi sulla digitalizzazione in ambito mobile, la società del Gruppo Bosch ha realizzato BODAS Connect, un intero portafoglio di soluzioni IoT, software e hardware elettronico per il mercato off-highway, un vero e proprio ecosistema che garantisce una migliore produttività. Rimanendo nel medesimo contesto, Bosch Rexroth prevede che nel 2030 il 30 per cento circa di questo mercato di macchine operatrici mobili sarà rappresentato da macchine full electric o ibride, un business parallelo e rilevante che affiancherà le soluzioni basate su motori a combustione.
E anche l’idrogeno rientra nei piani futuri di Bosch Rexroth che ha stipulato con Maximatorun accordo per la costruzione entro il 2024 di elettrolizzatori e stazioni per il rifornimento di idrogeno verde in Europa.
Idrogeno: la catena del valore illustrata da Camillo Mazza
Per far fronte a questa evoluzione Bosch Rexroth ha sviluppato un ventaglio di soluzioni elettriche, dai motori agli inverter, che supporterà la mission aziendale, cioè a dire favorire la sostenibilità ambientale equipaggiando veicoli off-road (escavatori, trattori e betoniere) con soluzioni elettriche. Allo scopo di penetrare il mercato dell’elettrificazione, Bosch Rexroth ha recentemente lanciato il portfolioeLion, un portafoglio completo di prodotti dedicati a questo impiego.
Qualche esempio di collaborazione
“Sono numerosi i casi di successo registrati da aziende con cui collaboriamo a seguito dell’introduzione di nostre soluzioni green – rileva Caratti. “Uno di questi ha per protagonista Sampierana. Nella circostanza l’eOC pump controldi Bosch Rexroth ha consentito il raggiungimento di nuovi livelli di performance per i mini-escavatori della linea Eurocomach. La combinazione di controllo tra pompa elettroidraulica e software non solo ha permesso di ridurre il consumo di carburante, ma anche i costi complessivi, ivi compresi quelli inerenti all’ingegneria e all’assistenza“.
Un altro caso che merita di essere citato riguardaCIFA, cliente che produce pompe per calcestruzzo, betoniere e betonpompe montate su camion. Le normative sulle emissioni e sulla rumorosità stanno diventando più severe anche nelle applicazioni off-road, per esempio nei porti, nelle miniere, nei cantieri e in agricoltura. Conseguentemente l’elettrificazione di trattori, betoniere ed escavatori ha dimostrato di essere proprio ciò che il settore stava aspettando.
E ancora: Morgan Tecnica, realtà focalizzata sulla produzione di macchine in ambito meccanotessile, è pronta a lanciarne una innovativa per il taglio di tessuti. Il suo punto di forza consiste in una necessita di apporto energetico inferiore del 50 per cento rispetto a macchine tradizionali che svolgono la stessa funzione. Ciò è potuta accadere in virtù dall’alimentatore generativo del pacchetto azionamenti fornito da Bosch Rexroth e grazie ad una funzionalità chiamata Smart Energy Modein grado di smorzare i picchi di consumo, quindi di assecondare l’esigenza di dotare la macchina di una spiccata efficienza energetica.
Sul secondo fronte, quello delle acquisizioni, si segnalano tre nomi su tutti: l’israeliana Elmo, specializzata inservoazionamenti elettricidi fascia alta e in sistemi di controllo del movimento per l’automazione industriale in ambienti ostici, la danese Kassow Robots, operazione volta a migliorare ulteriormente i progressi già avviati e compiuti da Bosch Rexroth in tema di tecnologia robotica, e la statunitense HydraForce, produttrice e fornitrice di soluzioni per macchine mobili alimentate idraulicamente, tra cui valvole di controllo, collettori e controllori elettronici.
Ma Bosch è anche responsabilità sociale
L’attenzione alla Responsabilità Sociale, ad ogni livello, è insita nel DNA di Bosch, che fa capo ad una Fondazione di pubblica utilità. Proprio per questo, Bosch Italia ha scelto di essere vicina alla popolazione colpita dall’alluvione che, lo scorso maggio, ha interessato la regione Emilia Romagna. Territorio in cui, tra l’altro, hanno sede alcune consociate dell’azienda.
Per garantire la ripresa e rilanciare il ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile, Bosch Italia ha messo in campo diverse iniziative. Il primo passo è stato supportare la Protezione Civile a favore della Romagna, fornendo alcuni prodotti utili, come idropulitrici, trapani avvitatori e altri elettroutensili da cantiere, per ultimare la fase di sgombero e pulizia di strade e abitazioni. A questo, si è aggiunto il sostegno alle officine Bosch Car Service e ai Centri Assistenza Bosch Home Comfort presenti sul territorio e, dunque, coinvolti direttamente nell’emergenza.
L’azione di Bosch continua promuovendo, in qualità di main partner, Italia Loves Romagna, il concerto-evento volto a sostenere le popolazioni colpite dall’alluvione tramite una raccolta fondi. Il concerto è prodotto e organizzato da Friends & Partners, Riservarossa, Vivo Concerti e Magellano Concerti, con il supporto di Ministero della Cultura, Rai – Radiotelevisione Italiana, Regione Emilia Romagna e SIAE. L’evento, trasmesso in prima serata in diretta su Rai1 e su RaiPlay alle ore 20:30, si svolgerà il 24 giugno presso la RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo) e vedrà alternarsi sul palcoscenico 18 grandi protagonisti della musica italiana insieme in un unico grande momento di solidarietà. La raccolta fondi, di cui è partner tecnico l’Antoniano di Bologna, sarà in favore dell’Associazione “Italia Loves Romagna” e destinata a progetti dedicati alla cultura nelle province più colpite. Inoltre, Bosch Italia favorisce l’iniziativa anche all’interno dell’azienda coinvolgendo direttamente i collaboratori di tutte le sedi italiane, invitandoli a partecipare al concerto con l’obiettivo di supportare la causa in prima persona.
“Attraverso le attività di Responsabilità Sociale, traduciamo la nostra mission aziendale in azioni concrete e mirate a sostegno della società. Dopo la tragedia che ha colpito la Romagna, ci siamo prontamente attivati per capire come aiutare i colleghi e in generale la popolazione del territorio, soprattutto in una fase così delicata come quella della ricostruzione. Nella catena della solidarietà, infatti, ogni piccolo contributo può essere importante per fare la differenza, dando la forza e la speranza per ricominciare” ha dichiarato Giuditta Piedilato, Direttore Comunicazione Bosch Italia.