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Le nuove pale di Wacker Neuson

per webCon una nuova serie di pale gommate nel segmento con capacità della benna di 0,6-0,95 metri cubi, Wacker Neuson arricchisce la propria offerta di pale gommate articolate con modelli particolarmente robusti dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Le pale gommate di nuova introduzione sono rivolte ai noleggi e alle imprese con frequenti cambiamenti di utenti.

Con l’introduzione delle pale gommate WL34, WL44 e WL54, Wacker Neuson dispone di un totale di undici modelli diversi fino a 0,95 metri cubi di capacità della benna. La gamma di prodotti, perfettamente organizzata in fasce, soddisfa ancora meglio le esigenze dei clienti nei diversi settori. Mentre le aziende attive nel campo dell’architettura di giardini e del paesaggio propendono per i modelli compatti ed estremamente maneggevoli WL20, WL25 e WL30, con una capacità della benna di 0,2-0,45 metri cubi, i clienti che operano nell’ambito dell’edilizia e dell’ingegneria civile scelgono soprattutto le pale ad alte prestazioni WL50 e WL55, con una capacità della benna di 0,75 o 0,95 metri cubi per l’efficiente movimentazione dei materiali. I noleggi e le imprese edili con un ampio parco macchine richiedono macchine particolarmente robuste, che siano facili da usare e che necessitino di poca manutenzione. Qui le tre nuove pale gommate segnano alcuni punti a proprio favore: si concentrano sulle funzioni essenziali e sono accessibili per la manutenzione in modo rapido e semplice, il che è un grande vantaggio soprattutto quando si cambiano i conducenti.

TestoCon le nuove macchine Wacker Neuson soddisfa i requisiti richiesti all’azienda dal mercato. “I nostri obiettivi sono soddisfare i desideri dei nostri clienti sempre meglio e rispondere alle esigenze dei diversi settori”, afferma Philipp Hedtrich, product manager per le pale gommate presso Wacker Neuson. “Ci sarà una domanda crescente per macchine robuste e facili da usare, adatte al carico e al trasporto di materiali su brevi distanze, che possono essere utilizzate come strumenti multifunzione. Questi requisiti sono stati attuati nelle nuove pale gommate, senza sacrificare la qualità e senza compromessi in termini di sicurezza”.

Marangoni per le miniere sotterranee

Maranoni per webNella gamma dei pneumatici ricostruiti movimento terra Marangoni è stato introdotto un nuovo prodotto, specificatamente pensato per utilizzo sui veicoli da trasporto materiali operanti nelle miniere sotterranee. Si tratta del profilo MRN, prodotto con tecnologia recaflex nella misura 29.5R29.

Questo nuovo prodotto presenta un profilo battistrada non direzionale con scultura profonda (codice TRA E4), in grado di garantire ottima trazione e un’alta resistenza ai tagli e agli urti che possono verificarsi durante il lavoro in miniera.

Il carico e la gravosità delle superfici richiedono pneumatici particolarmente performanti e affidabili, per questo motivo il nuovo profilo verrà utilizzato per la ricostruzione di carcasse premium con caratteristiche di alta portata e resistenza necessarie per questa applicazione.

TestoTra le novità Marangoni presenta anche l’evoluzione dei profili LISSE ed MS (nella foto) che nella misura 18.00×25 vengono ora prodotti, oltre che nella versione per movimentazione industriale, in una versione studiata per la ricostruzione di pneumatici utilizzati su pale caricatrici operanti in miniere sotterranee. Questa nuova versione UGM della 18.00R25 LISSE ed MS prevede una ricostruzione su carcasse originali, con scultura battistrada molto profonda (codice TRA IND E5/L5) e una mescola studiata appositamente per l’utilizzo in miniera in modo da garantire lunga durata e massima protezione ai danneggiamenti dovuti a urti e terreni sconnessi.

Attraverso lo sviluppo di profili e mescole specifiche, da ormai una decina di anni Marangoni sta  potenziando la sua gamma di pneumatici ricostruiti per mezzi di trasporto materiale usati nelle cave/miniere a cielo aperto e sotterranee.

In un settore in cui l’evoluzione del prodotto è molto forte, Marangoni punta a rafforzare la propria offerta attraverso lo sviluppo di  pneumatici pensati prevalentemente per il mercato Europeo e in grado di soddisfare la domanda con profili, carcasse e mescole personalizzate in base alle diverse caratteristiche delle miniere e alle necessità degli utenti.

Grazie agli studi effettuati dal  Dipartimento Ricerca & Sviluppo, Marangoni è infatti in grado di personalizzare i prodotti scegliendo, oltre al profilo più adatto, anche il tipo di mescola migliore in funzione dell’utilizzo del pneumatico.

Attraverso un processo di ricostruzione di qualità i pneumatici Marangoni riescono a garantire performance equiparabili a quelle dei pneumatici nuovi di primarie marche, permettendo però una forte riduzione del costo orario e rappresentando la risposta più puntuale alle richieste di efficienza e risparmio del mercato.

Attraverso la rete di distributori specializzati, Marangoni è inoltre in grado di fornire un supporto tecnico ed un servizio qualificati agli utilizzatori, suggerendo il prodotto più idoneo per il loro lavoro.

Pompe Atlas Copco per il drenaggio

PAS pump Portable Energy front view diagonal

La Divisione Portable Energy di Atlas Copco annuncia un’importante sviluppo del proprio portafoglio prodotti per il settore drenaggio con l’introduzione di una nuova serie di pompe autoadescanti azionate da motore diesel.
I nuovi modelli da 4,6 e 8 pollici – PAS 4,PAS6 e PAS8 – garantiscono elevate prestazioni e un’efficienza operativa eccezionale per soddisfare al meglio le esigenze dei propri clienti.
Atlas Copco attualmente offre già un’ampia gamma di pompe elettriche, pneumatiche e idrauliche.
Le pompe diesel della serie PAS ampliano il portafoglio di soluzioni per il settore del drenaggio per gli ambienti dove l’elettricità o l’aria compressa non sono disponibili.
Le pompe PAS sono concepite per pompaggio di fanghi e acque sporche con trovanti o particelle abrasive. I principali campi di applicazione sono i cantieri e le miniere, oltre a interventi particolari quali abbassamenti di falda, bypass fognari, deviazioni di flusso di corsi d’acqua, allagamenti etc. Le pompe PAS sono la soluzione ideale per un’ampia gamma di clientela, dalle imprese di costruzione, alle imprese specializzate in wellpoint fino alle municipalizzate e all’industria.
“Sappiamo che i nostri clienti operano in condizioni critiche. Per eseguire il loro lavoro, hanno innanzitutto bisogno di soluzioni per il drenaggio veloci ed affidabili “, afferma Abet Cantuba, Product Marketing Manager di Atlas Copco Portable Energy.
PAS pump Portable Energy  view suction and discharge“Le pompe PAS associano elevate prestazioni a costi operativi minimi. Per le società di noleggio ed i contractor che operano nel settore drenaggio, questo è estremamente importante in quanto consente loro di ottenere un ritorno più veloce sull’investimento fatto, che è esattamente ciò di cui hanno bisogno per rimanere competitivi”.
Le pompe PAS4, PAS6 e PAS8 hanno un range di portata variabile da 50 a 600 metri cubi/ora con una prevalenza massima pari a 37 metri ed una capacità di pompare solidi fino a 76mm di diametro massimo.
Un gruppo pompante vuotoassistito oil-free che automaticamente rimuove l’aria dall’acqua e assicura un pompaggio sicuro e ininterrotto, nel rispetto dell’ambiente.
Componenti di alta qualità, tra cui il motore Kubota dalla elevata affidabilità, garantiscono elevate prestazioni a pieno regime.
Il grande radiatore permette un funzionamento continuo e sicuro anche in caso di condizioni ambientali difficili.
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Le pompe della serie PAS sono fornite con un capiente serbatoio incorporato che permette di lavorare anche per piùgiorni senza dover fare rifornimento di carburante.
Tutto ciò, legato ai bassi consumi di carburante dei motori Kubota, porta le PAS a garantire costi di gestione e funzionamento veramente minimi.
Il design lineare delle pompe PAS ed il modulo di controllo QC1011 garantiscono facilità d’utilizzo senza pari.
Gli ampi cofani laterali rendono semplice l’accesso al motore e al gruppo pompante per una più manutenzione sempre più veloce.
Il trasporto e la movimentazione sono resi agevoli dalla struttura robusta e compatta, dotata di occhione per il sollevamento e alloggiamenti forche integrati nel basamento.

Genie gioca d’anticipo

Genie per webGenie ha annunciato che l’intera gamma delle sue piattaforme elevatrici mobili sarà conforme allo standard europeo armonizzato EN280:2013 con largo anticipo rispetto alla scadenza prevista. Il termine ultimo per il mercato CE è fissato per la fine di gennaio 2015. I clienti Genie®, invece, inizieranno a vedere le modifiche prescritte dallo standard già sui prodotti fabbricati a partire dal 1° ottobre 2014.

Il nuovo standard EN280:2013 è stato pubblicato nel mese di luglio del 2013 e prevede un periodo di transizione di 18 mesi per consentire ai produttori di riadattare i loro prodotti. Questo nuovo standard prescrive che il sistema di trazione di tutte le piattaforme di lavoro semoventi venga disattivato quando si trovano in posizione elevata o quando l’inclinazione del telaio supera le specifiche di esercizio. La gamma di sollevatori verticali a forbice e di piattaforme aeree semoventi  RunaboutTM Genie® seguono già questa logica, che presto diventerà una funzionalità standard anche sulla gamma delle piattaforme semoventi a braccio Genie®.

“I clienti avranno bisogno di essere istruiti a proposito delle nuove caratteristiche operative dei nostri macchinari”, spiega Brad Allen, Vice President della divisione Marketing, Product Management and Engineering di Terex Aerial Work Platforms. “Per assicurarci che i nostri clienti siano preparati, stiamo provvedendo a comunicare le informazioni necessarie con largo anticipo. Ad ogni modo, le modifiche apportate alle piattaforme a braccio saranno facili e intuitive da comprendere e padroneggiare”.

La nuova funzionalità delle piattaforme a braccio Genie avviserà l’operatore con un allarme acustico ogniqualvolta verrà superata l’inclinazione massima consentita. Nel caso in cui la piattaforma di lavoro sia in posizione elevata quando ciò accade, l’allarme acustico sarà accompagnato da un indicatore visivo sul quadro comandi della piattaforma per avvisare che il sistema di trazione è stato disattivato in una o entrambe le direzioni.  L’operatore dovrà quindi valutare la pendenza della superficie su cui poggia la macchina e seguire le istruzioni passo passo, disponibili sull’unità e nel manuale dell’operatore, per abbassare la piattaforma di lavoro prima di spostare la macchina su una superficie stabile e pianeggiante.

Nel segno del verde

Per web

Il colore verde è stato il filo conduttore della festa organizzata da Tecniche Nuove per il suo cinquantesimo anniversario. Un grande evento che ora, con un video, vogliamo condividere con i nostri amici del web. Perché anche chi non c’era, possa conoscere il volto e le parole dei nostri editori, esplorare le stanze del Palazzo della Cultura in cui tutti noi lavoriamo, vedere l’allegria e la voglia di fare di chi ha fatto (e farà) grande la nostra Casa Editrice, curiosare tra gli invitati (connotati tutti da un piccolo particolare verde, un fiore, un fazzoletto, un paio di scarpe…), ammirare (purtroppo senza poter assaggiare…) le prelibatezze preparate dal nostro cuoco in uno show cooking che ha attirato gli sguardi ammirati (e i palati affamati) dei numerosissimi invitati.

E brindare, anche se da lontano, insieme a noi, in una notte di stelle, al successo di tutte le imprese, le donne, gli uomini, che lavorano con entusiasmo e onestà per la crescita  del nostro Paese.

Uno Scania nelle Alpi Apuane

Per webScania ha consegnato il suo primo veicolo 8×8, un 450 CV da 13 litri Euro 6 con tecnologia EGR e SCR. Un’assoluta novità per il mercato italiano. A giovarsi di questo primato è la ditta Andrei Mario & C. sas, storica realtà toscana impegnata nel trasporto di blocchi di marmo, un materiale reso famoso dall’ingegno di Michelangelo. Quello stesso ingegno che da sempre è alla base della tecnologia e delle soluzioni Scania.

«Sono felice del percorso avviato con Scania – sottolinea Mario Andrei, titolare dell’Andrei Mario & C. sas -. Ho incontrato una realtà fatta di persone, di entusiasti collaboratori ai quali piace sporcarsi le mani. Vogliono entrare e vivere il cantiere per capire appieno le necessità dei Clienti e arrivare, così, a creare il mezzo a loro adatto».

E lo Scania G450CB8x8EHZ ne è la conferma. Un veicolo per trasporti eccezionali nel quale si sommano quegli indispensabili ingredienti – affidabilità, sicurezza e manovrabilità – tipici delle soluzioni del grifone. Ma ad essi si deve aggiungere qualcosa di unico: «Il mezzo è stato sviluppato appositamente sulle esigenze del cliente – dichiara Paolo Carri, direttore Pre-Sales & Marketing di Italscania spa – Il veicolo rispetta una serie di performance adatte al contesto e alla portata tecnica richiesta, cercando di abbinare comfort e prestazioni. Inoltre rappresenta per noi una chiara risposta alle esigenze del mercato. Grazie all’esperienza e alla professionalità dell’organizzazione Scania, anche in questo caso abbiamo dimostrato di saper offrire la medesima elevata qualità sia che si parli di lungo raggio, distribuzione trasporto pubblico, applicazioni speciali o appunto di un impiego estremo come i trasporti eccezionali di blocchi di marmo».

Ma oltre alle prestazioni del veicolo G450CB8x8EHZ, Scania ha molto altro da offrire come afferma Andrei: «La varietà dei servizi a contorno offerti – finanziari, assistenza, driver support – ha giocato un ruolo importante e ha aumentato la nostra convinzione nella scelta di Scania».

Un mezzo unico

TestoSono le Alpi Apuane lo scenario delle cave carraresi. I percorsi stradali per raggiungerle sono variegati: si passa dall’asfalto autostradale fino alle impervie salite. Soste prestabilite, curve esposte, strade strette tagliate lungo le coste dei pendii e piazzole per gli incroci. Sono solo alcune delle variabili valutate dai progettisti Scania per arrivare a un mezzo unico nel suo genere.

A garantire prestazioni eccellenti con un occhio attento all’ambiente è il motore 450CV 13 litri Euro 6 con tecnologia EGR e SCR, abbinato a un cambio 12+2 rapporti con Overdrive. E la coppia si dimostra ancora una volta il valore aggiunto della casa svedese, registrando 2350 Nm tra 1000 ÷ 13000 giri/min, ovvero uno dei migliori rapporti coppia potenza sul mercato. La trazione anteriore può essere disinserita, permettendo così di ridurre i consumi e l’usura degli pneumatici nei tratti nei quali non sia richiesta, come ad esempio lungo le strade normali. Indispensabile, inoltre, l’opzione per il blocco sequenziale dei differenziali, il cui stato è chiaramente visibile nel quadro dei comandi.

Forza trainante, quindi, ma anche frenante grazie al rallentatore idraulico integrato, ottimizzato per le basse velocità. La sua coppia frenante è di 4.100 Nm. L’abbinamento con il freno a motore assicura il pieno controllo della velocità in discesa, riducendo l’intervento dei freni di servizio.

La scelta delle sospensioni è ricaduta, invece, sulle balestre paraboliche. A quattro foglie per 28 mm con assali dalla massa tecnica di 9mila Kg per le anteriori, mentre a 5 foglie per 48 mm con ponti dalla massa tecnica di 16mila Kg per quelle posteriori. Ciò rende il veicolo molto robusto, un’eccellenza sul mercato, considerando anche l’impiego di un telaio con longheroni in acciaio da 9,5 mm e un’ulteriore anima interna da 8 mm. Una cura per i dettagli che si ritrova nell’elegante e robusto design delle cabina G Scania con frontale Off-road. Ospitale, spaziosa e dall’estesa prospettiva, dimostra d’essere l’ideale per ambienti cantieristici. Gli ampi vetri laterali e gli stretti montanti e gli specchi regolabili aiutano ad avere un quadro a 360 gradi di ciò che circonda il veicolo. L’interno, a sua volta, è costruito con attenzione, puntando all’ergonomia. I controlli sono tutti a portata di mano e chiari nella loro distribuzione, ciò permette di aumentare la sicurezza e di velocizzare la gestione degli imprevisti. Il dominio del veicolo è quindi assicurato.

La sicurezza secondo IPAF

Per webLe società di noleggio e le imprese di costruzione possono fare riferimento alla guida di buona prassi redatta da IPAF nella quale sono elencati alcuni punti chiave da tenere in considerazione nell’utilizzo di qualsiasi tipo di piattaforma di lavoro mobile elevabile (PLE).

Il documento “Gestione delle PLE – Buona prassi per società di noleggio e imprese di costruzione” è stato redatto in collaborazione con produttori, imprese di costruzione, società di noleggio e altre parti interessate.

Nonostante questa guida sia stata redatta a seguito di richieste di linee guida per l’utilizzo di PLE “di grandi dimensioni o complesse”, i soci IPAF riconoscono che i principi chiave per un buon utilizzo delle PLE sono rilevanti per tutti i tipi di piattaforme e non limitati alle macchine “di grandi dimensioni o complesse”.

Questo documento guida le società di noleggio e le imprese di costruzione lungo l’intero processo, dalla pianificazione dei lavori e dall’ordine delle attrezzature alla consegna e all’utilizzo delle stesse. È possibile scaricare il documento nella sezione Pubblicazioni/Linee Guida Tecniche di www.ipaf.org/it

Liebherr 1000 EC-H: un successo planetario

Liebherr per webDopo i consensi riscossi all’ultima edizione del Bauma questa gru  Liebherr della serie EC-H convince in tutto il mondo nei progetti più rinomati. Attualmente molte gru del modello 1000 EC-H sono impiegate in Paesi quali Olanda, Gran Bretagna, Messico, Stati Uniti d’America, Perù e Russia. Un cantiere attuale in Europa è quello per la costruzione del nuovo ospedale Erasmus a Rotterdam in Olanda, nel pieno centro cittadino, in cui viene utilizzata la 1000 EC-H 40 Litronic.  A causa degli ingombri ridotti, non è stato necessario ricorrere ad alcun trasporto eccezionale. Per risparmiare spazio, le parti di braccio sono stata trasportate inscatolate nel sistema a torre 1000 HC.
La comprovata tecnologia di montaggio dell’ 1000 EC-H ha garantito un montaggio sicuro ed efficiente. La piattaforma girevole, completa di quadro elettrico e cabina è
stata posizionata sulla torre con un unico tiro. Il sistema di serraggio rapido “Connect and Work” che la Liebherr offre come standard per tutte le gru a torre, ha reso possibile
un’ottimizzazione dei tempi di montaggio. In soli quattro giorni la gru era montata ed operativa con un’altezza gancio di 67,9 m e uno sbraccio di 60,0.
Altre gru Liebherr,  due 550 EC-H 40 Litronic e una 630 EC-H 40 Litronic, garantiscono in questo progetto una movimentazione di carico ottimale. Tutte le gru
EC-H sono state montate su tirafondi.
In caso di montaggio con prefabbricati in calcestruzzo vengono richiesti altezze gancio elevate e carichi pesanti. La gru impiegata 1000 EC-H 40 Litronic solleva fino a 32
tonnellate di prefabbricati e riesce a posizionarli esattamente al millimetro nel posto a loro destinato grazie al sistema di posizionamento preciso Micromove.
La gru più grande della serie Liebherr è destinata ad interventi impegnativi che richiedono elevati momenti di carico. Il cavallo di battaglia della serie EC-H viene
offerto con 4 diverse composizioni. Per carichi elevati sulla punta braccio esistono le versioni a due rinvii di rispettivamente 20 – 25 tonnellate. Carichi elevati di 40 e 50
tonnellate vengono sollevati tramite due meccanismi carrello e molteplici rinvii. Grazie al sistema di posizionamento al millimetro Micromove anche i carichi più elevati
possono essere posizionati in modo sensibile.
Con questa sua elevata capacità di adattamento alle diverse esigenze la gru 1000 ECH è particolarmente adatta per interventi impegnativi quali per esempio dighe, impianti
eolici, costruzione di ponti o impieghi marittimi.

Buona ripresa a tutti…e mai mollare!

KOMATSU_D575ABuona ripresa a tutti!

Anche se il primo mese autunnale non è ancora arrivato per molti i cantieri riaprono oggi.

Sarà un autunno a mio giudizio difficile e particolare, già solo per le condizioni meteo di una estate che si è vista poco e che ha seminato sconforto e stanchezza.

La ripresa dei lavori non si capisce se sia concretamente arrivata. I segnali sono stati discordanti da zona a zona e non hanno fornito dei dati univoci che possano dire con certezza l’andamento dei prossimi mesi.

I dati ufficiali di vendita sembra siano positivi e fanno pensare in bene. Alcuni concessionari con cui sono in contatto riferiscono di una situazione moderatamente ottimista. Altri invece non sono per nulla soddisfatti di come stanno andando le cose sul mercato italiano.

Quel che è certo è che le aziende che hanno una minima visione davanti a se’ e non possono fare a meno di rinnovare qualche pezzo del proprio parco mezzi cercano macchine usate di qualità che siano in grado di reggere a ritmi lavorativi intensi e, al contempo, non obblighino ad esborsi elevati di denaro.

La voce che corre fra gli imprenditori che ho contatto è spesso univoca…”se riuscissi ad incassare quanto effettivamente dovuto, o anche solo avessi la certezza di poterlo fare nel breve termine, sicuramente effettuerei degli investimenti per rinnovare o svecchiare il parco macchine”.

Una situazione di immobilismo di cui lo Stato ha gran parte della responsabilità non delineando chiare linee di azione e non fornendo un orizzonte che sia realmente portatore di nuovi modi di pensare e agire volti a favorire gli investimenti da parte di coloro che il denaro ce l’hanno ma lo tengono nelle casseforti di famiglia.

O che, peggio ancora, lo dirottano verso altri paesi perché l’Italia non fornisce le condizioni necessarie per poter lavorare con serenità.

Mi auspico con tutto il cuore che il panorama nostrano cambi. Non a colpi di slogan ma con effettivi e concreti elementi di crescita.

Penso che tutti coloro che lavorano seriamente per il nostro paese se lo meritino.

Non dico che i parassiti se ne debbano andare…sarebbe chiedere troppo.

Ma quanto meno lascino lavorare in pace coloro che permettono a moltissimi di avere uno stipendio a fine mese. Anche se questo stipendio non è per nulla meritato.

Mai mollare ragazzi!…e buon autunno a tutti!

Gru Grove a Porto Torres

Grove per webNumerose gru tuttoterreno e fuoristrada Grove sono impegnate in uno dei più prestigiosi progetti attualmente in corso in Europa, per la realizzazione di un innovativo polo chimico. Il Polo Verde di Porto Torres, in Sardegna, una delle maggiori isole italiane, prevede la riconversione completa della struttura esistente, un impianto petrolchimico, in una bioraffineria.

Le sei gru Grove, le cui portate variano da 40 a 300 t, trascorreranno i prossimi sei anni presso l’imponente cantiere sorto lungo la costa. Verranno utilizzate per l’installazione delle tipiche attrezzature di un impianto chimico, di norma imponenti e costose, nonché dei materiali necessari, tra cui 15 serbatoi di varie dimensioni, fino ad un massimo di 500 m3; 17 rack di lunghezza pari a 950 m per un peso complessivo di 1.188 t; 51 scambiatori di calore; 78 vessel; otto colonne termiche; 18 unità di miscelazione; 125 pompe e 51 km di tubazioni.

Nonostante l’elenco di operazioni in programma, che toglierebbe il sonno a molti responsabili di progetto, Luca Pibiri, direttore generale di I.COM, la ditta che ha in carico il progetto, sostiene di essere tranquillo proprio grazie alle gru Grove di proprietà dell’azienda.

sinistra“Non è la prima volta che le nostre gru Grove si trovano ad operare su un progetto di questa portata, in termini sia di dimensioni sia di prestigio, e siamo certi che forniranno anche in questo caso prestazioni eccellenti,” ha dichiarato. “Le gru Grove sono macchine affidabili e durature ed il nostro personale le apprezza soprattutto per la semplicità d’uso dei sistemi operativi e la rapidità di allestimento.”

La conformazione del cantiere di Porto Torres non è molto agevole per le gru, in particolare per la Grove GMK6300L da 300 t, la gru più imponente presente sul sito. Spazi angusti ed un labirinto di attrezzature richiedono macchine con un’eccellente manovrabilità, una delle principali caratteristiche delle autogru Grove. La gamma tuttoterreno Grove dispone di sterzo integrale, per ridurre al minimo i raggi di sterzata, mentre la gamma fuoristrada Grove offre quattro modalità di sterzata, il che consente a queste gru di accedere a spazi estremamente angusti.

Anche la posizione geografica del progetto Porto Torres comporta alcune difficoltà; infatti, la presenza di salsedine e sabbia ed il terreno irregolare rendono più ostiche le condizioni operative. Tuttavia, ciò non costituisce un problema per la solida struttura delle gru Grove, che montano il sistema di sospensioni brevettato Megatrak sui modelli tuttoterreno e telai ad incasso profondo sui modelli fuoristrada e sono in grado di affrontare condizioni ben più proibitive.

I lavori a Porto Torres hanno avuto inizio nel giugno del 2011 e la prima gru Grove ha raggiunto il sito nel settembre del 2012. Tutte e sei le gru rimarranno in cantiere fino al completamento del progetto, previsto per il 2018.

Tutte le gru Grove sono state fornite dal rivenditore italiano FIMI spa. L’ottima reputazione di questa società è stata determinante nella scelta delle gru Grove per questo prestigioso progetto, afferma Enrico Angiolini, direttore vendite per l’Europa meridionale presso Manitowoc Italy.

destra“Un progetto di questa portata richiede attrezzature e servizi di altissima qualità,” ha dichiarato. “Il personale di FIMI offre le competenze e l’esperienza necessarie a soddisfare pienamente le esigenze del cliente, garantendo l’avanzamento di questo importante progetto secondo le scadenze prestabilite.”

Le gru tuttoterreno Grove impegnate nel progetto del Polo Verde di Porto Torres comprendono due GMK4075 da 75 t di portata, una GMK5095 da 100 t di portata ed una gru tuttoterreno GMK6300L da 300 t di portata. La Grove GMK6300L, uno dei modelli più popolari di gru Grove, offre un braccio di 80 m, il più lungo nella rispettiva categoria.

Le gru fuoristrada impegnate nel progetto comprendono la Grove RT540E da 35 t di portata e la nuova gru fuoristrada RT550E da 45 t di portata, dotata del sistema di controllo gru Manitowoc che agevola ulteriormente le operazioni di configurazione dei sollevamenti. Entrambe le unità vengono prodotte presso lo stabilimento Grove di Niella Tanaro, Italia.

I.COM, società di costruzioni italiana leader nei settori dell’industria chimica e di generazione di energia, possiede inoltre il parco gru più nutrito della Sardegna. L’incarico di riconversione dello stabilimento di Porto Torres le è stato affidato da Matrica spa, una joint venture tra Polimeri Europa, la più importante azienda chimica italiana, e Novamont, società leader nel mercato globale nel campo delle materie plastiche biodegradabili.