Intermat 2015 metterà un altro pesante e forte mattone nella costruzione del movimento terra made in Italy del futuro.
L’aquila di mare, simbolo di CASE CE, sarà il punto di riferimento della nostra industria nazionale di settore.
Un brand con un passato glorioso, che ha scritto importanti pagine di storia mondiale, e che gli appassionati apprezzano e stimano.
Un marchio che si presenta oggi in grande spolvero grazie a un aggiornamento di gamma che lo ha visto impegnarsi, negli ultimi anni, con grande slancio.
Non è un caso se a Parigi saranno presenti i nuovi modelli di escavatori della Serie D con motori Stage IV senza filtro antiparticolato e con sistema SCR. Una chiara scelta indirizzata verso la massima facilità di impiego dei clienti finali e verso un contenimento dei costi di esercizio oggi quanto mai importanti.
Ma non solo.
La stabilità che tutti ci aspettavamo, elemento fondamentale nel nostro settore, è il chiaro obiettivo del costruttore di Torino che si presenta oggi con macchine che si posizionano nella fascia alta del mercato. E con una chiara e univoca strategia di marketing.
Il sorriso e l’entusiasmo del giovane team che si occupa di CASE CE è il primo e inequivocabile segno di una fortissima voglia di lanciare un messaggio positivo e innovatore nel segno di una tradizione che fonda le sue radici nel XIX secolo.
La JI Case Threshing Machine Company venne fondata nel 1842 da Jerome Increase Case a Racine, nel Wisconsin.
Dalle rive del lago Michigan, l’azienda made in USA ha ormai DNA globale con una proprietà italiana che rende onore al nostro paese.
Con una dirigenza quanto mai composita in cui molti giovani italiani, sotto le ali di “Old Abe”, affrontano il mercato globale con l’entusiasmo e la competenza che contraddistinguono tanti nostri connazionali.
Un segnale positivo per tutta l’Italia grazie a un programma di produzione che non abbandona il nostro territorio ma, anzi, lo rafforza ulteriormente e getta un ponte verso mercati fino ad ora inesplorati.
Una storia di ben 173 anni che sta allargando le proprie radici dal nord America verso il nord Italia e il nord Europa.
E’ questa la globalizzazione che ci piace e che permette ai nostri giovani di mettersi in gioco con grande professionalità allargando le opportunità di operare insieme a persone di tutto il mondo mettendo in luce il proprio valore.
Prodotti all’altezza dei migliori competitor, soluzioni realmente indirizzate a favorire i clienti finali limitando i costi di esercizio, una stabilità data dalla scelta di un brand di prestigio e una dirigenza dinamica e semplice che sa come rapportarsi con gli utilizzatori direttamente sul campo.
Non posso quindi che augurare un sentito “Buon lavoro!” ai ragazzi che, con la protezione di “Old Abe”, lavorano con una passione e uno slancio che ho percepito solo all’interno di alcuni migliori competitor.
E con l’ulteriore augurio che il movimento terra italiano si collochi al posto che merita.
Al salone Intermat 2015, lo stand Bobcat farà da palcoscenico per il lancio globale di diversi nuovi modelli di telescopici.
Il primo dei nuovi telescopici è il modello compatto TL358 con altezza di sollevamento di 6 m, disponibile con due valori di capacità nominale, vale a dire 2,6 o 3 tonnellate. Bobcat esporrà anche i nuovi telescopici T35130S e T35140S, con una capacità massima di sollevamento di 3,5 tonnellate e altezze di sollevamento pari rispettivamente a 13 e 14 m, studiati specificamente per il settore del noleggio.
Il nuovo telescopico TL358 da 6 m si distingue per la configurazione particolarmente compatta, caratterizzata da una larghezza e un’altezza di soli 2,10 m, che consente di accedere facilmente a un gran numero di aree congestionate ed edifici di piccole dimensioni. Se lo si desidera, il modello TL358 è disponibile anche in una versione con una cabina più alta, per assicurare all’operatore una maggiore visibilità.
Questo nuovo modello è stato concepito e progettato per soddisfare le esigenze di molti clienti e applicazioni (principalmente nei settori delle costruzioni, dell’industria e del noleggio); in questi casi, le dimensioni complessive compatte, il potente motore da ben 74,5 kW, l’impianto idraulico, la manovrabilità e la capacità di carico reale offrono un’alternativa di grande produttività alle macchine più piccole, che presentano limitazioni di impiego e prestazioni.
I responsabili comunicazione di Doosan al pre Intermat
La presentazione dei nuovi modelli da 13 e 14 m in occasione del salone Intermat 2015 segue i lanci dei nuovi telescopici Bobcat con altezze di sollevamento di 10, 12, 14 e 18 m susseguitisi negli ultimi 12-13 mesi. Pur presentando una configurazione più semplice, studiata per soddisfare le esigenze delle attività di noleggio, i nuovi telescopici T35130S e T35140S offrono comunque molti dei vantaggi tipici dei modelli di nuova generazione. Per rispondere ai requisiti degli utenti del settore del noleggio, è stata dedicata un’attenzione particolare ad aspetti quali la protezione dei componenti delicati e le caratteristiche di sicurezza e intuitività dell’azionamento. Gli stabilizzatori compatti e di facile impiego consentono di sfruttare al massimo la capacità di tutti i nuovi telescopici negli spazi di lavoro più angusti e in prossimità dei muri (perdita di sbraccio minima).
Al pari di altre macchine di nuova generazione, i telescopici T35130S e T35140S offrono caratteristiche avanzate come la nuova cabina panoramica con ampio parabrezza parabolico, che garantisce una visibilità ottimale soprattutto durante la movimentazione dei carichi a grande altezza. La cabina offre inoltre un nuovo cruscotto con display digitale e comandi intuitivi, tra cui un joystick con comando integrato di marcia avanti/retromarcia (FNR), per una maggiore produttività e sicurezza.
Il perimetro di lavoro del telescopico T35130S è caratterizzato da un’altezza massima di sollevamento di 12,55 m e uno sbraccio massimo anteriore di 8,6 m. Il modello Bobcat T35140S offre un’altezza massima di sollevamento di 13,6 m e uno sbraccio massimo anteriore di 9,8 m.
OM STILL, azienda leader nella progettazione e produzione di carrelli elevatori, macchine da magazzino e sistemi per la logistica integrata, ha consegnato dieci carrelli elevatori elettrici, sette commissionatori verticali e quattro transpallet alla Società Mast-Jägermeister SE. I mezzi sono utilizzati nelle sedi Jägermeister di Linden, Wolfenbüttel e Kamenz.
Jägermeister era già stato cliente OM STILL sino al 2010, quando decise per un breve periodo di affidarsi ad un altro fornitore. L’ordine di dieci carrelli elevatori elettrici e undici carrelli da magazzino testimonia la volontà dell’azienda di tornare ad affidarsi a OM STILL, per cogliere nuovi e ambiziosi traguardi.
A far pendere l’ago della bilancia a favore dei mezzi OM STILL sono stati gli aspetti relativi alla sostenibilità ambientale, ergonomia e sicurezza. Grazie alla dimensione compatta e alle rivoluzionarie caratteristiche tecniche che li caratterizzano, i mezzi OM STILL si adattano perfettamente alle esigenze di movimentazione del cliente e consumano meno energia dei carrelli che erano utilizzati in precedenza.
I carrelli sono stati inoltre personalizzati per meglio rispondere alle esigenze del cliente. Per ragioni di sicurezza Jägermeister ha scelto di limitare la velocità di guida dei mezzi, mentre per garantire agli addetti le migliori condizioni di lavoro possibili il sedile del guidatore è stato dotato di ammortizzatori pneumatici e riscaldamento integrato, allo scopo di garantire un comfort particolare.
“L’atteggiamento di OM STILL durante tutta la fase di gara – afferma Jens Kramer, Technical Buyer responsabile degli acquisti presso Jägermeister – è stato estremamente professionale e cooperativo. Le nostre domande e le nostre richieste sono state sempre ascoltate, comprese e gestite tempestivamente. Siamo entusiasti dei nuovi mezzi, che sono compatti, eco-compatibili e hanno una tecnologia all’avanguardia. Inoltre, per i nostri collaboratori sono tanto confortevoli quanto sicuri.”.
La ritrovata collaborazione tra le due aziende è stata celebrata in modo molto originale: i carrelli RX 20 sono stati infatti personalizzati con un’esclusiva “Jägermeister”: il cervo e il nome del marchio del noto produttore di liquore alle erbe sono stati dipinti sulla prima mano di verniciatura nera del carrello. “In tutta la mia carriera – afferma con orgoglio Heinz Brockmann, Regional Sales Manager di OM STILL Hannover – non avevo mai visto una verniciatura tanto particolare.Per realizzare questo capolavoro ci siamo affidati a partner d’eccezione, che ci hanno sostenuto durante la realizzazione. Credo che il risultato parli da solo”.
I veicoli della Gamma K di Renault Trucks possono ora essere equipaggiati con il nuovo cambio robotizzato Optidriver Xtrem. Il nuovo cambio, grazie ad una gestione dei rapporti specificamente progettata per le situazioni più impegnative, può gestire carichi fino a 120 t in qualsiasi condizione. Optidriver Xtrem è particolarmente indicato per miniere e cave, per le operazioni di trasporto pesante e di movimento terra.
Il Renault Trucks K ha fissato nuovi standard in termini di robustezza, capacità di superamento degli ostacoli e potenza di traino. Queste qualità lo rendono particolarmente adatto a soddisfare le esigenze dei clienti che operano in ambienti gravosi, come il trasporto di carichi pesanti in miniera e in cava. E proprio per questi impieghi, Renault Trucks ha sviluppato il cambio Optidriver Xtrem per la Gamma K.
Questo cambio estremamente robusto, ha un albero di ingresso con sei sezioni dentate invece di quattro, e ingranaggi appositamente dimensionati e trattati termicamente che sono stati configurati per aumentare la robustezza del cambio stesso. Inoltre, ha una capacità di trazione che può arrivare fino a 120 t ed è dotato di un programma specifico di gestione del cambio che si adatta costantemente al carico del veicolo grazie alle informazioni fornite da un sensore. Questo permette di adattare perfettamente i cambi marcia in ogni situazione. Renault Trucks dà così, anche ai clienti che operano in condizioni estreme, la possibilità di godere dei vantaggi di un cambio robotizzato, in termini di comfort di guida e riduzione del consumo di carburante. Optidriver Xtrem migliora anche la mobilità dei veicoli, rendendo così le operazioni in cantiere ancora più sicure.
Con la Gamma K, che ha stabilito nuovi standard in termini di solidità, e il cambio Optidriver Xtrem, Renault Trucks propone soluzioni efficienti per i settori e le attività più esigenti.
FPT Industrial, società all’avanguardia nella progettazione e produzione di propulsori per applicazioni on e off-road, ha presentato i motori che esporrà a Intermat, salone per le macchine da costruzione che si terrà a Parigi – Villepinte, Francia, dal 20 al 25 aprile prossimi.
Con potenze da 33 a 570 kW, la gamma per applicazioni cava-cantiere di FPT é molto ampia ed é stata recentemente rinnovata con un motore all’avanguardia, il Cursor 16 per applicazioni pesanti, vincitore del prestigioso premio DIESEL OF THE YEAR ® 2014, assegnatogli dalla rivista italiana “Diesel”.
Lo stand di FPT Industrial sarà situato nella Hall 5B, Stand L041, dove alcuni dei suoi tecnici saranno disponibili per illustrare l’intera gamma di soluzioni previste dall’azienda per il settore delle macchine da costruzione. I motori R22 e Cursor 16
Douwe Hilarius e Marika Comino di FPT Industrial al pre Intermat
Al top di gamma di FPT Industrial si colloca il motore Cursor 16, che è in grado di erogare la stessa performance di un 18 litri con le dimensioni di un 13 e di garantire potenza massima, densità di potenza e coppia e intervalli di manutenzione al vertice della propria categoria.
Conforme alle normative Tier 4B e Stage IV in materia di emissioni grazie all’adozione del brevettato sistema HI-eSCR, il motore può sviluppare una potenza fino a 570 kW con una coppia massima di 3,320 Nm a 1,500 rpm nella versione con turbo a singolo stadio e fino a 630 kW con una coppia massima di 3,500 Nm a 1,400 rpm nella futura versione con turbo a doppio stadio.
Il Cursor 16 è il primo motore di FPT Industrial ad utilizzare la testa cilindri in Compact Graphite Iron (CGI); questo materiale ad alte prestazioni garantisce elevata resistenza termica e meccanica. Il processo di combustione è stato ottimizzato con l’utilizzo di pistoni in acciaio, permettendo un’alta PCP (Peak Cylinder Pressure) e, di conseguenza, una elevata densità di potenza ed una bassa emissione di particolato (PM).
L’ottimizzazione della combustione è stata favorita anche dalla forma a doppia rientranza del pistone nella camera di combustione, che consente due diversi vortici di turbolenza all’interno della camera di combustione. Questo assicura un preciso controllo della miscelazione del combustibile con l’aria, al fine di massimizzare le prestazioni e minimizzare le emissioni inquinanti, assicurando inoltre che il combustibile non raggiunga mai le pareti del cilindro.
Il motore adotta un Common Rail di terza generazione, alloggiato all’interno del coperchio punterie, in grado di raggiungere pressioni fino a 2.200 bar e che consente un controllo preciso del processo di iniezione. Il Cursor 16, nella versione a singolo stadio, utilizza inoltre un
turbocompressore con waste gate dotato di tecnologia “ball bearing” per ottimizzare la risposta in transitorio e l’efficienza del motore.
Il Cursor 16 è particolarmente adatto per applicazioni su grandi macchinari da costruzione e per il trasporto di materiale, come ad esempio pale gommate, escavatori, gru e dumpers.
Nel segmento con cilindrate più basse, il motore R22, sviluppato in collaborazione con VM Motori e personalizzabile a seconda delle esigenze dei clienti, è dotato di sistema di iniezione Common Rail e turbocompressore a geometria fissa con after-cooler e valvola waste gate. Il propulsore garantisce intervalli di manutenzione fino a 600 ore e rispetta le normative Tier 4B/Stage IIIB in materia di emissioni grazie a una soluzione per il trattamento dei gas di scarico che non richiede attività di manutenzione ed è stata specificamente brevettata e sviluppata da FPT per raggiungere i livelli di emissione richiesti nelle potenze sotto il 56 kW. Questa soluzione prevede l’utilizzo sia del DOC (Diesel Oxidation Catalyst) che di un PFF (Partial Flow Filter), contenuto all’interno di un convertitore integrato.
Quando il motore lavora a normali temperature superiori ai 240°C, il PFF ossida il particolato (PM) che viene rigenerato passivamente dal biossido di azoto (NO2) . Tuttavia, se operante a temperature inferiori, a differenza del filtro DPF, che viene ampiamente utilizzato nei motori al di sotto dei 56 kW, il PFF non si ostruisce di particolato ed evita un incremento di contropressione, oltre a non richiedere alcuna rigenerazione attiva. Per garantire una perfetta conversione del
particolato in ogni genere di condizioni, il PFF è stato abbinato con un esclusivo sistema di gestione del motore, sviluppato dal Centro di Ricerca e Sviluppo di FPT di Arbon, in Svizzera.
L’R22 è adatto ad equipaggiare macchinari per costruzioni come ad esempio mini pale compatte e mini escavatori.
Altri motori di FPT presenti a Intermat
A Intermat 2015, FPT Industrial esporrà anche il motore N67 per applicazioni medium duty.
Con una potenza massima di 210 kW (286 hp) e una curva di performance che garantisce una coppia di 1.143 Nm @ 1.500 rpm, assicura una erogazione di potenza costante su un ampio range di giri.
Il motore NEF è conforme alle normative Stage IV/Tier 4 Final sulle emissioni grazie all’utilizzo del sistema High Efficiency Selective Catalytic Reduction (HI-eSCR), che non richiede l’utilizzo né dell’EGR (Exhaust Gas Recirculation), né del DPF (Diesel Particulate).
L’N67 adotta un sistema di iniezione Common Rail di seconda generazione, l’intercooler e un turbocompressore a geometria fissa con valvola waste gate.
Grazie a queste caratteristiche, il motore è in grado di garantire elevate performance per quanto riguarda risposta al carico, coppia e potenza, assicurando al contempo consumi di carburante estremamente contenuti, massima efficienza, robustezza e affidabilità. L’offerta di FPT Industrial per la generazione di corrente
A Intermat 2015, FPT Industrial presenterà anche la propria offerta per la generazione di corrente, rappresentata da un gruppo elettrogeno insonorizzato equipaggiato da un motore N45 da 100 kVA.
I gruppi elettrogeni insonorizzati di FPT presentano un lay-out estremamente compatto, caratterizzato da punti di manutenzione facilmente accessibili e portelloni a prova di polvere e acqua; garantiscono bassi costi operativi in potenza continua, intervalli di cambio olio al vertice della propria categoria (fino a 600 ore) e sono specificamente progettati per operare in condizioni climatiche particolarmente difficili.
L’offerta di FPT industrial comprende motori base, G-drive e gruppi elettrogeni, che coprono tutti i principali campi di applicazione, quali ad esempio i servizi di emergenza ed auto-generazione, oltre a gruppi speciali, impianti e servizi post-vendita.
I propulsori che equipaggiano la gamma comprendono le Serie F32, NEF e Cursor, con potenze da 30 a 500 kVA. E’ inoltre disponibile un’ampia offerta di configurazioni personalizzate, che comprendono gruppi elettrogeni chiusi o aperti, container e quadri di comando.
Con un costante focus sui temi ambientali, l’offerta di FPT Industrial nel settore della Power Generation è conforme alle normative in materia di emissioni, senza tuttavia compromettere gli elevati livelli di performance dei propri prodotti.
Giuseppe Nardella (a sinistra) e Duccio Campagnoli
Il Presidente diBolognaFiere, Duccio Campagnoli, e il Presidente di Senaf/Tecniche Nuove, Giuseppe Nardella, hanno presentato a Milano una nuova collaborazione che già a ottobre del 2015 – dal 14 al 17 – vedrà realizzare, insieme, SAIE SMART HOUSE, il nuovo format di SAIE tutto dedicato all’edilizia della casa, e SIE, il Salone dell’impiantistica per gli edifici organizzato da Senaf/Tecniche Nuove che si realizzerà a Bologna.
“Siamo molto contenti di questo accordo – ha dichiarato il presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli – per il quale ringrazio il presidente Giuseppe Nardella, che rafforza il partenariato tra BolognaFiere e il più grande gruppo italiano per l’editoria tecnica, Senaf/Tecniche nuove. Con questo accordo parte il nuovo progetto per SAIE dei prossimi anni che vedrà alternarsi una edizione di SAIE ENVIRONMENT, dedicata all’ingegneria del territorio e all’edilizia delle infrastrutture, che abbiamo già tenuto nel 2014. Negli anni dispari, come appunto il 2015, SAIE SMART HOUSE tutto dedicato alle soluzioni più innovative per la riqualificazione energetica e la sicurezza antisismica. L’accordo arricchisce SAIE con la conoscenza delle esperienze di Tecniche Nuove nel campo della ricerca e della formazione. SAIE SMART HOUSE e SIE offriranno una occasione straordinaria di promozione e diffusione di tutte le innovazioni integrate tra edilizia, impiantistica e domotica.”
SAIE SMART HOUSE 2015 specializzerà l’offerta espositiva – dopo l’edizione record dei 50 anni, nell’ottobre 2014, con oltre 93.000 visitatori – nei comparti della progettistica, dei software, delle macchine da cantiere casa, nelle innovazioni per intervenire nel recupero del patrimonio esistente e per realizzare costruzioni sicure, intelligenti e sostenibili. La prima edizione a Bologna di SIE – il Salone dell’Innovazione Impiantistica per gli Edifici sarà dedicato a tutte le filiere produttive dell’impiantistica civile: termoidraulica, della climatizzazione, delle energie rinnovabili e della domotica. Le due manifestazioni insieme, quindi, presenteranno l’approccio nuovo necessario a progettare e realizzare l’integrazione di un “Sistema edificio-impianto”
“La realizzazione di SAIE SMART HOUSE – ha proseguito il presidente Campagnoli – dovrebbe essere il focus di una nuova politica industriale per il rilancio dell’edilizia assieme alla realizzazione delle reti, materiali e immateriali, per la modernizzazione, qualificazione e messa in sicurezza dei territori, così come è stato stabilito dalle linee guida dell’Unione Europea”.
“La rivitalizzazione del patrimonio edilizio esistente passa per ristrutturazioni capaci di migliorarne la sicurezza, renderlo ‘intelligente’ ed energeticamente più efficiente. Solo così sarà possibile valorizzarlo – afferma Giuseppe Nardella, Presidente di Tecniche Nuove e Senaf – Protagoniste di questo processo, le aziende che producono sistemi e apparati per l’efficientamento energetico e gli impianti. Per questo è fondamentale che la presentazione di SIE avvenga sotto due profili: uno costruttivo, legato con SAIE alle tecniche e alle tecnologie per l’edilizia, e l’altro a quello dell’implementazione impiantistica e dell’integrazione del sistema edificio-impianto, su cui ha maggior esperienza il nostro gruppo di lavoro composto da Senaf e Tecniche Nuove.”
Alla presentazione di SAIE-SIE ha partecipato anche il Direttore Generale di Nomisma, Luca Dondi, che ha presentato i dati elaborati dall’Istituto in occasione della conferenza stampa di SAIEe SIE. La riqualificazione dell’esistente è l’opportunità per le imprese per uscire dalla crisi del settore, secondo cui si registreranno segnali di ripresa grazie a riqualificazione ed efficienza. Le stime di compravendite di immobili, infatti, saliranno nel 2015 a quota 470.324 (+16,7% rispetto al 2013) e supereranno le 517.200 nel 2017.
Accanto agli investimenti in nuove costruzioni, i tanti comparti e le filiere di una moderna edilizia sono sempre più chiamati ad operazioni di manutenzione straordinaria e riqualificazione energetica, resi necessari da un patrimonio immobiliare energivoro e obsoleto: solo il 15% circa degli immobili rientra nelle classi energetiche più efficienti (A, B e C) e ben l’83,6% ha più di vent’anni. Nel nostro Paese, infatti, il 55,4% delle unità abitative è stato costruito prima del 1971 e richiede una seria strategia di intervento, mentre oltre un quarto (28,2%), risalente al ventennio tra il 1972 e il 1991, necessita di investimenti in efficientamento.
Il Direttore scientifico del nuovo SAIE SMART HOUSE sarà Norbert Lantschner, che, nel corso della presentazione ha dichiarato ““Recuperare ciò che abbiamo costruito sarà la grande impresa dei prossimi due, tre decenni.È la risposta adeguata e necessaria alla sfida energetica e ambientale che sta cambiando il nostro mondo. Il trend della riqualificazione è in atto ma deve essere rafforzato, accelerato e intensificato seguendo i principi del “deep building renovation”. Riqualificare involucri e impianti è intelligente, anzi quattro volte intelligente: protegge l’ambiente, le risorse della terra, il proprio portafoglio e migliora il benessere abitativo”.
Ma non solo, l’edizione di SAIE vedrà confermato il partenariato con tutto il mondo delle costruzioni e con tutti gli ordini professionali del settore.
In rappresentanza del mondo delle costruzioni è intervenuto il vicepresidente di Federcostruzioni Luca Turri che ha portato un messaggio del Presidente RudiGirardi, sottolineando l’importanza del nuovo evento e richiamando il grande valore, per l’economia italiana, della produzione del settore.
Secondo il Rapporto – che raccoglie e somma i dati del valore della produzione di 17 comparti industriali, per oltre il 90% del totale del settore produttivo delle costruzioni -presentato nell’ottobre scorso al SAIE, sia nel 2014 che nel 2015 proseguirà il calo produttivo del sistema italiano delle costruzioni anche se, alcuni comparti sono in controtendenza grazie alle esportazioni, la contrazione in termini percentuali risulterà più contenuta di quella registrata nell’ultimo biennio aggirandosi intorno a un – 2,2% annuo.
Durante il pre Intermat abbiamo avuto l’occasione di parlare con il direttore del Salone, Maryvonne Lanoe, che ha riassunto i temi più importanti di questa edizione 2015.
L’ambizione di INTERMAT 2015 è quella di riunire ancora una volta tutti gli attori mondiali del settore. Grazie alla presenza di circa 1 500 espositori, di cui il 70% internazionali, INTERMAT presenterà un’offerta globale, proponendo un nuovo layout espositivo e una nuova segmentazione settoriale, per favorire appuntamenti business ancora più efficaci e la conquista di nuovi mercati rivolti all’export. I 200 000 visitatori attesi, di cui il 30% internazionali, scopriranno la totalità delle innovazioni e le novità di tutti i settori. L’edizione 2015 manterrà il proprio elevato livello di creatività e lo svolgimento di eventi eccezionali che valorizzeranno l’industria delle attrezzature e dei materiali, così come le aziende che li utilizzano. Tra le novità di questa edizione 2015, INTERMAT ha creato il World of Concrete Europe (WOC Europe) per riunire tutta l’industria del calcestruzzo e la sua offerta, da monte a valle.
Allison Transmission Holdings Inc. (NYSE: ALSN) festeggerà il suo centenario nel corso di tutto il 2015 con una serie di eventi e attività speciali.
“La nostra società e il suo fondatore hanno in comune una storia ricca e complessa,” afferma Lawrence E. Dewey, presidente e CEO di Allison Transmission. “Siamo felici di poterla condividere quest’anno su scala globale con i nostri collaboratori, partner commerciali e con le comunità nelle quali esercitiamo la nostra attività.”
La nascita di Allison risale al 14 settembre 1915 e coincide con la fondazione della Indianapolis Speedway Team Company. James A. Allison, da uomo d’affari lungimirante e innovativo qual era, per poter finanziare le sue attività automobilistiche (oltre che cofondatore della Indianapolis Motor Speedway era comproprietario di diverse squadre corse) aprì una fabbrica sperimentale e un’officina di precisione sulla Speedway Main Street chiamata “Allison Experimental Co.”.
“La nostra società è stata fondata sui valori di innovazione, qualità ed affidabilità,” racconta Dewey. “Sono passati 100 anni e sono molto orgoglioso di poter affermare che quelli restano ad oggi i nostri valori principali. Con i nostri prodotti e servizi, stiamo migliorando il modo in cui il mondo lavora.”
Oggi Allison Transmission è il principale produttore al mondo di trasmissioni completamente automatiche per veicoli commerciali e leader nei sistemi a propulsione ibrida. Con circa 2.700 dipendenti e una presenza sul mercato in oltre 80 paesi, ha stabilimenti produttivi negli Stati Uniti, in Ungheria e in India e un fatturato annuo di 2 miliardi di dollari.
Alla luce di una crescente richiesta globale di escavatori compatti, JCBha recentemente presentato diversi nuovi modelli. Tra questi, due nuovi midi escavatori nella categoria 6 tonnellate: il primo, JCB 65R-1, è una macchina a giro sagoma ridotto; il secondo, JCB 67C-1, è un escavatore compatto a giro sagoma tradizionale; entrambi i modelli offrono resistenza, efficienza e produttività grazie al loro design innovativo.
Il modello JCB 65R-1 è dotato di un motore conforme Tier 3 da 36,9 kW; nella gamma del costruttore britannico va a sostituire il modello 8065 RTS, ed è destinato a tutti i mercati al di fuori del Nord America. Il modello 67C-1, invece, è progettato principalmente per il mercato del Nord America ed è dotato di un motore JCB DIESEL by Kohler Tier 4 Final da 41 kW. Il 67C-1 sarà comunque disponibile nei mercati europei in cui sono richieste minori emissioni (motori Tier 4) o maggiori prestazioni.
Le principali caratteristiche comprendono:
Motore Tier 4 Final senza DPF (67C-1, su richiesta sul 65R-1);
Cabina ribaltabile di 30º che offre un accesso ottimale per l’esecuzione degli interventi di manutenzione;
Intervalli di ingrassaggio di 500 ore;
Carrozzeria completamente in acciaio per una resistenza straordinaria
Carro facile da pulire
Sistema “2 Go” JCB
I modelli 65R-1 e 67C-1 presentano un look completamente nuovo per la gamma di midi escavatori JCB, con un carro rinnovato con configurazione ad “H”, resistenti pannelli in acciaio, una cabina operatore più spaziosa e motori efficienti in termini di carburante che assicurano maggiore produttività e costi di gestione più contenuti.
Con la sua nuova gamma di midi escavatori, JCB conferma la sua leadership in materia di sicurezza. Le nuove macchine midi JCB, infatti, sono dotate dell’innovativo sistema idraulico di sicurezza “2Go”, già in dotazione sugli escavatori JS di maggiori dimensioni.
Oltre alla tradizionale leva di interruzione idraulica che si attiva quando la leva di comando sinistra è sollevata, l’operatore dovrà anche spingere un pulsante sulla console destra prima di poter attivare l’impianto idraulico. In questo modo, è possibile ridurre la possibilità che l’operatore azioni le leve idrauliche dall’esterno della cabina, migliorando la sicurezza in cantiere.
Le macchine sono dotate di un attacco “quickhitch” a chiusura doppia, installato in fabbrica, con una spia di segnalazione a LED rossa lampeggiante sul braccio, che indica l’attivazione in corso dell’attacco “quickhitch”.
Le nuove macchine JCB presentano un solido design del supporto braccio, con cuscinetti ampiamente distanziati per prevenire l’usura. Inoltre, i midi escavatori JCB sono dotati di un nuovo design di perni e boccole in grafite che consente di raggiungere intervalli di ingrassaggio pari a 500 ore, riducendo gli interventi di manutenzione giornalieri e i costi di esercizio. Con un avambraccio di 1.900 mm, il modello 65R-1 offre una profondità di scavo massima di 3.957 mm e uno sbraccio da terra di 6.572 mm, mentre il modello 67C-1, con un avambraccio da 2.000 mm, offre una profondità di scavo massima di 4.054 mm e uno sbraccio da terra di 6.458 mm. La forza di strappo alla benna è di 47,5 kN su entrambi i modelli.
Entrambi i modelli 65R-1 e 67C-1 presentano la stessa struttura della cabina, circondata da pannelli piatti di vetro che rendono più agevoli gli interventi di riparazione. Il rinnovato sistema di riscaldamento e ventilazione, con aria condizionata opzionale, garantisce un migliore flusso d’aria all’interno della cabina, contribuendo al comfort dell’operatore e a velocizzare le operazioni di disappannamento del parabrezza durante i mesi più freddi.
I nuovi escavatori compatti di JCB presentano una struttura della cabina ribaltabile di 30o, in modo da agevolare l’accesso ai tubi flessibili e ai componenti idraulici per gli interventi di riparazione e manutenzione. JCB ha inoltre migliorato il modo in cui questi ultimi sono raggruppati, riducendo i tempi necessari per la manutenzione. Inoltre, le macchine sono dotate di fianchetti removibili e pannelli a incastro che garantiscono un ottimo accesso per gli interventi di manutenzione e al gruppo di raffreddamento.
La nuovissima configurazione ad “H” dei telai dei cingoli dei midi escavatori JCB presenta un design molto spazioso e telai laterali inclinati che facilitano le operazioni di pulizia. I cingoli con telai più lunghi offrono maggiori prestazioni in termini di resistenza e stabilità. Entrambi i modelli possono essere ordinati con cingoli in acciaio, in gomma o di tipo Roadliner (GeoGrip). Le velocità di traslazione sono state incrementate a 4,6 km/h rispetto al precedente modello 8065 RTS, permettendo di riposizionare la macchina in cantiere con maggiore rapidità e riducendo i tempi di fermo.
Le macchine presentano inoltre una lama dozer e bracci completamente riprogettati. Il profilo della lama è stato ottimizzato per agevolare lo scorrimento del materiale, eliminando la piastra di rafforzamento nella parte posteriore e consentendo, in questo modo, una pulizia più pratica della macchina. Le estremità della lama sono state angolate in modo da prevenire i danni. Inoltre, sarà disponibile su richiesta un dozer regolabile e ribaltabile in quattro direzioni, controllato attraverso una leva elettroidraulica posizionata all’interno della cabina.
I nuovi modelli sono dotati di pannelli in acciaio pressato al 100%, per una solida protezione dei componenti e interventi di riparazione più semplici. I midi escavatori JCB godono di un livello di facilità di manutenzione e di punteggio Service SAE migliore, ottenuto anche grazie alla cabina ribaltabile e al riposizionamento dei componenti. L’assenza di DPF (filtro antiparticolato) sul modello 67C-1 consente di aumentare l’efficienza poiché non è necessaria la rigenerazione, e poiché non sono necessari interventi di ingrassaggio quotidiani, i costi di gestione e di esercizio risultano notevolmente ridotti.
AdIntermat 2015Case Construction Equipment sarà presente con la sua intera gamma di macchine per costruzioni e servizi, un Brand da oltre 170 anni all’avanguardia nel settore. Un ampio stand di oltre 4.000 metri quadrati, dove le persone del team Case CE accoglieranno i visitatori e presenteranno l’intera offerta del marchio per il settore dell’edilizia stradale e civile, e per quello degli inerti e del riciclaggio, il tutto completato dall’offerta dei veicoli della gamma autocarri di Iveco. Al centro dello stand un’area sarà dedicata alle tecnologie e ai servizi Case CE sviluppati per aiutare i clienti a gestire la propria attività in maniera più efficiente. Il costruttore lancerà inoltre la nuova collezione di abbigliamento e di gadget firmati Case CE, che saranno disponibili presso il Case Shop sullo stand.
Enrica Oderda e Massimiliano Sala alla postazione Case CE durante il pre Intermat
La nuova generazione di escavatori cingolati Tier 4 Final
Case CE presenterà la nuova generazione di escavatori cingolati Serie D. Si tratta di quattro nuovi modelli da 25 a 40 tonnellate con tecnologia SCR Tier 4 Final (Stage IV) esente da manutenzione che alzeranno il livello di prestazioni, controllabilità, efficienza dei consumi, comfort ed affidabilità. I nuovi escavatori abbinano l’elevata produttività, il comfort e la sicurezza ai costi di gestione contenuti che le imprese edili ricercano.
Le pale gommate Serie F Tier 4 Final
Anche le nuove pale gommate Tier 4 Final della Serie F faranno il loro debutto ufficiale a Intermat 2015. Con assali heavy duty e quattro soluzioni esclusive per le cave, il trattamento dei rifiuti e le grandi committenze: la tecnologia “in-house” Hi-eSCR che adempie alla normativa Tier 4 Final (EU Stage IV) senza bisogno di filtro antiparticolato o valvola EGR, che estingue le scintilla nel tubo di scarico; il motore montanto in posizione arretrata che aumenta il carico utile della benna e semplifica la manutenzione da terra sui modelli fino a 20 tonnellate; la trasmissione Proshift a 5 marce e il blocco del convertitore di coppia che riduce i tempi di ciclo e i consumi sui modelli fino a 20 tonnellate; e il cubo dei radiatori di raffreddamento “heavy duty” Case, il cui design esclusivo è eccezionalmente efficiente negli ambienti polverosi.
Grader: la prima volta di Case
Intermat 2015 ospiterà anche la “prima” dei grader (motolivellatrici) Case della Serie C. Queste potenti macchine sono dotate della tecnologia brevettata Hi-eSCR sviluppata da FPT Industrial per adempiere alla normativa Tier 4 Final (Stage IV) e sono in grado di offrire prestazioni elevate con consumi e costi di manutenzione eccezionalmente ridotti. I nuovi grader presentano caratteristiche che ne determinano un’elevata controllabilità, prestazioni superiori e una trazione eccezionale, oltre alla cabina estremamente confortevole e al comfort di guida ai vertici del settore.
Prima apparizione pubblica delle pale gommate compatte Serie F
Sullo stand Case CE ci saranno anche le pale gommate compatte (CWL) Serie F, recentemente lanciate nell’autunno 2014. La nuova gamma con motori Tier 4 Final (Stage IV) fissa nuovi standard a livello di produttività, versatilità e comfort, il tutto con bassi costi operativi. I quattro modelli in gamma (21F, 121F, 221F, 321F) vanno da 4,4 a 6,2 tonnellate e forniscono prestazioni elevate e costanti in ogni applicazione grazie al nuovo e potente sistema idraulico ad alta efficienza (con high flow e creep-speed). Sui modelli 21F e 121F è disponibile a richiesta la versione XT con il doppio braccio “parallel” in alternativa ai bracci a “z” disponibili su tutta la gamma. Con la cabina ribassata, le nuove pale gommate compatte si spostano in senza limitazioni di trasporto su strada per essere pronte al lavoro in tempo in ogni cantiere.
Minipale compatte gommate e cingolate
Case CE presenterà cinque nuovi modelli che amplieranno e miglioreranno la gamma di skid e CTL (minipale compatte gommate e cingolate). I nuovi modelli, alcuni dei quali saranno esposti nell’area dello stand dedicata all’edilizia urbana, saranno dotati della tecnologia Tier 4 Final (Stage IV) esente da manutenzione. Le nuove macchine forniscono una potenza maggiore con coppia e forze di strappo superiori, a fronte di un consumo di carburante inferiore. I nuovi modelli in gamma aumenteranno la varietà di applicazioni che Case è in grado di coprire con questo tipo di macchine.
Terne Case per Africa e Medio Oriente
I visitatori provenienti da Africa e Medio Oriente avranno la possibilità di vedere la nuova terna Case 570T presso il Centro Clienti Case di Monthyon-Parigi (Case Customer Centre Paris), dove potranno recarsi grazie al servizio navetta, organizzato dal costruttore da Villepinte, sede del Salone Intermat, a Monthyon. Questa terna, progettata espressamente per i mercati non regolati, amplia la gamma con una versione base.
E’ il frutto di una progettazione che mantiene inalterate tutte le caratteristiche che hanno reso famosa nel mondo la Terna Case fin dalla sua comparsa nel 1957, pur garantendo quell’accessibilità e quella resa in termini economici che i Clienti dei mercati a cui è rivolta si aspettano.
La nuova terna 570T distingue per il motore dai consumi particolarmente contenuti, il braccio retroescavatore curvo, l’assale anteriore per impieghi gravosi e la cabina più grande nella sua categoria, oltre che per il design che semplifica la manutenzione e l’assistenza.
Soluzioni a 360 gradi per il settore delle costruzioni
Saranno presenti sullo stand anche le persone di CNH Industrial Capital e di Parts & Service, pronte a spiegare in ogni dettaglio le soluzioni Case CE per i pacchetti finanziari su misura, la garanzia estesa, la manutenzione programmata, volte alla massima concorrenzialità del total cost of ownership (costo totale di proprietà) nel ciclo vita della macchina, nonché l’efficacia di una perfetta assistenza tecnica e l’ampia disponibilità di ricambi.
Un’attenzione particolare sarà riservata al sistema telematico Case® SiteWatchTM – fondamentale per la gestione e l’ottimizzazione delle flotte – e alle soluzioni di machine control di Leica Geosystems disponibili su molti modelli Case CE grazie all’alleanza strategica stipulata con la società svizzera.