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Teste fresanti a doppio tamburo Simex TF

Le teste fresanti a doppio tamburo  Simex sono attrezzature estremamente versatili, utilizzabili in svariati contesti applicativi: profilatura di pareti in roccia e calcestruzzo, avanzamento in galleria, coltivazioni in cava, demolizioni, scavo di trincee e lavori di finitura.
Sono particolarmente efficaci dove i sistemi di scavo tradizionale si dimostrano troppo deboli e quelli a percussione poco precisi o molto invasivi. Infatti, la bassa emissione di vibrazioni e il lavoro silenzioso permette di operare anche in aree sensibili come centri urbani, ponti o gallerie.

Tecnologia Simex DIRECT DRIVE: coppia elevata,  alto rendimento

La potenza del motore viene erogata direttamente ai tamburi senza la presenza di organi meccanici di trasmissione. Grazie ai doppi cuscinetti di supporto per ogni tamburo, l’albero trasmette esclusivamente il moto e isola il carico dei tamburi. Il motore in presa diretta non necessita di operazioni di ingrassaggio o di altre tipologie di manutenzione ordinaria.

Le teste fresanti a doppio tamburo Simex TF sono dotate di un sistema con doppio filtraggio di sicurezza che preserva l’escavatore e l’attrezzatura da contaminazioni del circuito idraulico, mentre le guarnizioni meccaniche sui tamburi garantiscono una massima tenuta agli agenti esterni anche quando l’attrezzatura è completamente immersa in acqua o in terreno fangoso.
La particolare forma del telaio, con distanza ridotta tra i tamburi, amplia sensibilmente la superficie totale di lavoro. La forma simmetrica dell’attrezzatura impedisce a pietre e detriti di incastrarsi tra i tamburi e il telaio garantendo un’ottima evacuazione del materiale fresato.
Simex mette a disposizioni tamburi e denti speciali a seconda del contesto applicativo e del materiale da fresare.

Servisa e Indeco: demolire a tempo di record

Servisa ha concluso con successo la demolizione della sede centrale di Deutsche Post nel centro di Berlino. L’intervento è stato molto complesso per gli aspetti tecnici, ma anche per quelli logistici, visto che si trattava di operare nella stretto centro della capitale tedesca.

Il tempo assegnato per la demolizione è stato un altro fattore che ha reso il lavoro particolarmente difficile, perché ha messo a dura prova le capacità organizzative dell’impresa. Si trattava infatti di demolire un edificio di tre piani, operando in uno spazio molto confinato e limitando l’impatto sull’area circostante al cantiere.

Da un punto di vista strutturale, l’edificio era realizzato con calcestruzzi ad alta resistenza (cioè con valori di resistenza a compressione monoassiale superiori a 45 MPa) e da armature che, nelle aree di fondazione e dei plinti, hanno raggiunto diametri di 50 e 80 millimetri.

Indeco protagonista

L’intervento è stato completato con successo grazie all’impiego di attrezzature Indeco che hanno fatto la differenza da un punto di vista della produttività e quindi anche della tempistica. Oltre a un martello HP 5000, il più produttivo oggi disponibile sul mercato nella sua categoria, in cantiere è stato utilizzato un multifunzione IMP 25 Combi Cutter, risultato molto efficace e adattabile alle diverse situazioni operative.

Grazie all’intercambiabilità degli utensili, a secondo della necessità, l’attrezzatura può essere infatti trasformata in demolitore, polverizzatore, o cesoia.

Il frantumatore IRP 18 X ha permesso invece il ricondizionamento volumetrico primario degli oltre 3000 metri cubi di materiale di risulta prodotti durante la demolizione. Questa attrezzatura si è dimostrata particolarmente efficace, anche grazie alla sua geometria che permette di ottenere la minor variazione di forza possibile tra il momento iniziale (apertura massima) e quello finale (apertura minima), in modo da aumentare la costanza e l’efficacia nell’azione di frantumazione riducendo i tempi di lavoro e gli stress trasmessi all’escavatore. L’IRP 18 X ha inoltre assicurato una notevole produttività anche perché dispone di un sistema idraulico dotato di una “valvola di rigenerazione” che consente una più veloce chiusura a vuoto della ganascia mobile, così da applicare tutta la forza disponibile solo durante la frantumazione del materiale.

Un apporto decisivo al completamento del cantiere l’ha anche offerto la pinza multigrab IMG 2800 D che, grazie alla maneggevolezza e alla compatibilità della sella con gli altri prodotti Indeco, ha garantito la massima precisione nelle operazioni di movimentazioni dei vari materiali.

Un partner ideale per Servisa

Il Gruppo Servisa è la più grande impresa di demolizioni e servizi ambientali della regione di Berlino-Brandeburgo; nonostante le dimensioni, dalla sua nascita nel 1971, Servisa, è rimasta nelle mani della famiglia del fondatore ed è una delle più importanti realtà del settore in Germania. Abbiamo parlato con l’Amministratore Delegato Sascha Hellwig, che abbiamo incontrato nel centro della città in un cantiere dove veniva demolito un edificio di 8 piani.

Come è nata Servisa?

Abbiamo cominciato come impresa di demolizione, ma oggi siamo presenti anche nel movimento terra e nel conferimento in discarica dei materiali. Disponiamo inoltre di una licenza che ci autorizza a tutte le attività di riciclaggio e possiamo farlo anche per conto terzi. Negli ultimi anni abbiamo esteso la nostra presenza nel settore logistico, offrendo alle imprese di costruzione tutti i servizi necessari all’approntamento del cantiere“.

Come ritiene che si stia evolvendo il vostro settore?

Credo che nel nostro settore ci sia la possibilità concreta che le imprese di demolizione diventino dei subappaltatori delle aziende che si occupano di riciclaggio. Questo potrebbe avvenire perché il problema di conferire il materiale di risulta in discarica assume sempre più una valenza strategica. Per questo abbiamo deciso di rafforzarci in entrambe le direzioni. Qui nell’area di Berlino, ad esempio, una cosa è conferire in discarica un autocarro di materiale di risulta, un’altra è trasportare 800.000 tonnellate come abbiamo fatto noi l’anno scorso. In futuro probabilmente non si tratterà solo di autocarri, ma forse anche di treni, di chiatte fluviali e di navi. In sostanza in questo settore bisogna essere molto creativi e seguire l’evoluzione e l’interpretazione di leggi e normative che riguardano i materiali di risulta e il loro trattamento. Spesso, infatti, abbiamo a che fare con strutture degli anni ’70 e ’80 che contengono materiali che devono essere trattati in modo specifico, come ad esempio l’amianto. Per tutte queste ragioni, possedere un escavatore con un grosso martello non è più sufficiente a dire che si è un’impresa di demolizione, oggi il concetto è molto più ampio. L’importante è avere una visione del futuro per potere star al passo con i tempi; a volte penso che questo aspetto non sia preso in sufficiente considerazione da altre aziende che operano nel settore“.

Di quanti mezzi disponete nel vostro parco macchine e perché siete diventati clienti Indeco?

Al momento il nostro parco macchine è composto da 23 escavatori, 20 camion e 100 fra altre tipologie di macchine e attrezzature. Quando abbiamo deciso di acquistare nuove attrezzature per la demolizione abbiamo guardato quello che offriva il mercato e abbiamo scartato quello che non volevamo, così, per esclusione, siamo arrivati a provare Indeco che ci ha invece convinto. Tra l’altro i tecnici di Indeco e quelli di Servisa si conoscevano già e questo è un aspetto non secondario, perché fare in modo che i nostri addetti abbiano un buon rapporto con i fornitori di attrezzature è molto importante per noi. Oltre all’intrinseca qualità e produttività delle attrezzature, ci è piaciuto molto l’approccio completo di Indeco, cioè il concetto di multi-tool perché, proprio per quello che dicevo prima, si è sempre più costretti a separare i materiali di risulta in cantiere.  Del resto quella è una via obbligata ed è meglio fare così, perché più il materiale è separato prima del conferimento in discarica e più snelle saranno le operazioni successive. Devo dire che la nostra esperienza con Indeco è stata fino ad ora molto positiva sotto tutti i punti di vista “.

Berlino sta attraversando un momento di forte espansione dell’attività edilizia. In quanti siti state operando in questo momento?

Al momento abbiamo molti cantieri aperti. Sono tutti edifici di grandi dimensioni di tipo residenziale, per uffici e centri commerciali. Per la maggior parte sono collocati nel centro della città, come ad esempio Alexander Platz dove nei prossimi anni sorgeranno sei grattacieli. Proprio in quella zona della città il nostro intervento consiste nella demolizione e nell’approntamento del sito per la successiva costruzione, il che significa anche l’eliminazione delle fondazioni e la risoluzione di tutti gli aspetti logistici. Un’altra importante zona di sviluppo è nella East Side Gallery, nei pressi del vecchio muro, una zona turistica dove abbiamo due cantieri. Proprio per questa enorme richiesta su Berlino ci stiamo concentrando sulla città, ma in passato abbiamo lavorato in tutta la Germania dalle Alpi Bavaresi a tutte le più importanti città“.

Quanti sono gli addetti?

Disponiamo di circa 150 persone, ma prima del Covid eravamo pronti a portare il numero totale a 200. Per fortuna abbiamo un buon sistema di relazioni nell’area di Berlino, siamo riusciti a reclutare manodopera che viene dall’ex Germania dell’Est e dal Sud-Est dell’Europa più disposta ad eseguire un lavoro impegnativo, anche da un punto di vista fisico come quello tipico di un cantiere di demolizione. Più difficile trovare personale in grado di gestire le varie fasi del lavoro, perché la competizione per trovare figure tecniche qualificate è molto forte tra le varie imprese del settore“.

Come provvedete alla formazione del personale?

Al di là degli aspetti tecnici, vogliamo che i nostri addetti diventino parte del Gruppo Servisa a tutti gli effetti; abbiamo inoltre bisogno personale che sia in grado di occuparsi di diversi aspetti e sia quindi disposto ad evolvere le proprie capacità professionali. Puntiamo molto sui giovani perché hanno un forte livello di motivazione ed è dunque importante che, fatti salvi gli obiettivi stabiliti, questi ragazzi abbiano una certa autonomia, cioè che contribuiscano al lavoro in modo attivo formando un’organizzazione meno rigida e più efficace in cui si possano riconoscere e dare il meglio con un apporto concreto al lavoro di tutti.  Il nostro è un lavoro pesante, l’entusiasmo è un aspetto che deve essere sempre tenuto presente per migliorare la produttività e riuscire a creare un vero legame con l’azienda“.

Ritiene che nel quadro generale dello sviluppo delle vostre attività, la collaborazione con Indeco possa continuare?

Se vogliamo evolverci nel senso che dicevo, dobbiamo eleggere uno o due partner per le macchine e attrezzature che ci seguano da un punto di vista del prodotto e dell’assistenza. Il settore sta cambiando; abbiamo capito che Indeco si sta orientando in quella direzione e sono convinto che una collaborazione fra noi sia dunque vincente da tutti i punti di vista“.

Industria 4.0. Ecco cosa dice la legge

La Legge 232 del 2016 ha fissato i requisiti tecnici con cui vengono eseguite le verifiche di conformità per l’accesso alle incentivazioni previste dal Piano Industria 4.0.

Per le macchine mobili, inserite nella prima stesura della legge, sono stati pubblicati alcuni chiarimenti e circolari che hanno chiarito come macchine e sistemi possono soddisfare i requisiti.

In particolare la circolare 177355 del 23 maggio 2018 ha fornito criteri e limiti di applicazione. Vediamo quali.

Macchine Mobili (Direttiva 2006/42/CE )

Si definisce “macchina mobile” […] ogni veicolo semovente specificamente progettato e fabbricato per eseguire lavori e, per le sue caratteristiche costruttive, non idoneo al trasporto di passeggeri o di merci; le macchine montate su un telaio di veicolo a motore non sono considerate macchine mobili. Devono comunque essere dotate di sistemi di guida in grado di controllare almeno una funzione di spostamento: ad esempio, sterzata, velocità, arresto.

Va poi precisato che l’eventuale omologazione delle “macchine mobili” per la circolazione stradale non assume rilievo agli effetti della disciplina agevolativa dell’iper ammortamento, ossia non comporta la qualificazione delle stesse come “veicoli” (i quali, come precisato nella citata circolare n. 4/E del 30 marzo 2017, sono esclusi tout court dalla disciplina dell’iper ammortamento); anche in caso di omologazione per la circolazione stradale, infatti, le “macchine mobili” – in quanto macchine specificamente progettate e fabbricate per eseguire lavori – restano soggette all’applicazione della Direttiva 2006/42/CE  (“direttiva macchine”) per tutti i rischi non inerenti alla circolazione su strada.

Alcuni esempi: trattori agricoli, pale gommate, dumpers, carrelli, ecc.

Macchine Operatrici da Cantiere

Nel caso di macchine motrici od operatrici, che operano in ambiente esterno (tipicamente macchine utilizzate in agricoltura e nelle costruzioni), si deve intendere la caratteristica assolta, per interconnessione e dell’integrazione automatizzata, se le stesse siano a guida automatica (senza operatore a bordo) o semi-automatica (o assistita – con operatore che controlla in remoto) e in grado di ricevere dati relativi al compito da svolgere da un sistema centrale remoto (legate alla pianificazione, alla schedulazione o al controllo avanzamento della produzione, senza necessariamente avere caratteristiche di attuazione o avvio della macchina) situato nell’ambiente di fabbrica.

ECO Certificazioni, in collaborazione con principali costruttori di macchine e operatori del settore noleggio e vendita, ha studiato e concordato i criteri di soddisfacimento dei requisiti in accordo con la legge di riferimento.

ECO Certificazioni, in qualità di soggetto abilitato dalla legge, rilascia Attestazione di Conformità ed analisi tecnica in conformità con i requisiti di legge.

2020 in crescita per Mollo Noleggio

Con una performance superiore a quella del mercato, malgrado il contesto sanitario, il 2020 si chiude con ottimi risultati per Mollo Noleggio, che si conferma leader in Italia nel noleggio di macchine e attrezzature per l’edilizia, l’industria e l’agricoltura.
La società albese, infatti, registra un incremento del fatturato del +10,7% rispetto al 2019, grazie ad una squadra di 327 collaboratori e una presenza capillare con 38 centri noleggio gestiti direttamente in 7 regioni: Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria.
I clienti serviti nell’anno appena trascorso sono stati 15.000, i contratti di noleggio oltre 53.000 per un totale di 61.000 attrezzature noleggiate in Italia e in Europa.
La flotta noleggio conta oggi oltre 8.000 unità, con un’età media di 4,2 anni e si conferma tra le più complete, innovative e giovani in Italia.
Il piano acquisti 2021 di Mollo Noleggio prevede un ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi nel segno della sostenibilità.

Già confermati 1.300 nuovi mezzi e attrezzature in arrivo entro l’anno, per un valore di oltre 35 milioni di euro, con grande attenzione ai prodotti elettrici, litio, ibridi ed euro 6
Per quanto riguarda quest’ultima tipologia di motorizzazione, Mollo Noleggio si è prefissata
l’obbiettivo di alienare entro fine 2021 le piattaforme autocarrate patenti b e c e gli autocarri patenti b e c con motore euro 4 e euro 5, a favore di modelli euro 6 di ultima generazione.

Mollo cresce in sicurezza

Durante la crisi sanitaria, Mollo Noleggio si è mobilitata per assicurare la continuità del servizio ai propri clienti, in sicurezza.
Da sempre Mollo Noleggio segue un protocollo preciso in merito alla pulizia e sanificazione dei mezzi disponibili a nolo, utilizzando solo prodotti contro virus, batteri e funghi autorizzati dal Ministero della Salute.
Accanto a questa prassi quotidiana, l’azienda ha predisposto presso la sede e le proprie filiali le necessarie misure per il contenimento del contagio: utilizzo delle mascherine, divisori in plexiglass trasparenti, percorsi obbligati, termoscanner per il rilevamento della temperatura corporea, colonnine dispenser di gel igienizzante.

Un importante riconoscimento

Mauro (a sdx) e Roberto Mollo ricevono il premio

Proprio durante i difficili mesi della pandemia è arrivata la notizia della vittoria agli European Rental Awards nella categoria “grande società di noleggio”, prima volta in assoluto per una società di nolo italiana.
Eccellenti prestazioni, attenzione ai collaboratori, investimenti e strategie vincenti hanno valso a Mollo Noleggio il raggiungimento di questo importante traguardo che premia anche l’italianità e i valori familiari che caratterizzano l’azienda.

Attenzione all’ambiente

La nuova filiale di Brugherio (MB)

Nel 2020 Mollo Noleggio ha dedicato molta attenzione all’adeguamento dei propri centri nolo agli standard qualitativi che l’azienda si è prefissata: rivisitazione degli uffici, delle sale adibite ai corsi di formazione, dell’area mensa, dell’officina (in particolar modo dei banchi di lavoro e dei ponti sollevabili), della comunicazione visiva.
Nel 2021 partirà il progetto di realizzazione in ogni filiale di un’”area relax” per i nostri collaboratori, allestita con divani, poltrone, tv, cucina, zona lettura e svaghi come calcio balilla e ping pong.
Da sempre Mollo Noleggio è attenta e sensibile ad introdurre all’interno dei propri processi
produttivi comportamenti volti alla riduzione dei consumi e al rispetto della natura.
L’azienda ha esaminato tutto, dalla flotta noleggio all’uso della carta, e ha rafforzato l’impegno a ridurre al minimo il proprio impatto ambientale.
Tra i più importanti progetti realizzati, la riduzione della carta ( la firma digitale dei contratti di noleggio ha consentito la riduzione del 68% della carta), gli impianti di lavaggio (l’azienda ha  portato avanti il progetto, avviato nel 2019, di rinnovo degli impianti di lavaggio ubicati presso i propri centri noleggio, con l’installazione fuori terra di innovativi impianti mobili brevettati, non ancorati); prodotti eco-sostenibili per la pulizia della flotta noleggio; aspirazione fumi (entro i prossimi 18 mesi Mollo Noleggio installerà nelle
officine delle proprie filiali impianti di aspirazione dei gas di scarico, per raccogliere ogni traccia di gas nocivi); luci LED; ampio spazio nella flotta Mollo Noleggio all’offerta di prodotti con tecnologia “ibrida” e “litio”.

Mollo Noleggio (Mollo srl) fa parte del Gruppo Mollo, gruppo che comprende anche le società Mollo Edilizia e Mollogru.
Nel 2020 il Gruppo ha registrato un fatturato di oltre 80 milioni di euro.

Il 33° Bauma punterà sull’elettrico

La strada per le emissioni zero” sarà uno dei temi centrali di Bauma 2022, la fiera leader mondiale per macchine da costruzione, materiali da costruzione e minerarie e veicoli e attrezzature da costruzione che si svolgerà dal 4 al 10 aprile 2022 al Centro Fieristico di Monaco di Baviera.

L’elettrificazione delle macchine edili sta facendo rapidi progressi. Lo scorso anno anche un’intera gamma di nuovi prodotti ha raggiunto il mercato. Ad esempio, da febbraio 2020, Volvo Construction Equipment (Volvo CE) accetta ordini per il suo escavatore compatto ECR25 Electric e per la pala gommata L25 Electric. La prima delle macchine offerte in 13 paesi è già stata consegnata ai clienti finali.

Sempre la scorsa primavera, il produttore con sede a Monaco di Baviera Wacker Neuson ha lanciato il miniescavatore EZ17e come prodotto di serie. Le macchine erano già esposte al Bauma l’anno prima. “Al Bauma 2019 ci siamo concentrati sulle emissioni zero: la fiera era la piattaforma perfetta per mostrare il nostro EZ17e come un altro pezzo del puzzle per cantieri completamente privi di emissioni“, afferma Alexander Greschner, CSO del Wacker Neuson Group.

Dal 2020, CASE Construction Equipment ha anche una macchina da costruzione elettrica nel suo portafoglio. La 580 EV non è solo la prima volta per il produttore statunitense, ma è anche la prima terna completamente elettrica al mondo.

I Comuni guidano la domanda

I Comuni sono considerati la principale forza trainante dell’uso delle attrezzature per l’edilizia elettronica. “In molte grandi città esistono normative riguardanti i valori di rumorosità ed emissioni consentiti per le macchine utilizzate in determinati lavori. È qui che le nostre macchine silenziose e prive di emissioni possono ottenere risultati, così come nelle applicazioni in edifici o gallerie “, afferma Christian Krauskopf, amministratore delegato di Volvo CE Germania.

Nella piccola gamma di potenza …

Negli azionamenti delle macchine edili, l’impianto elettrico e l’idraulica sono attualmente in sana concorrenza, secondo il Prof. Dr.-Ing. Marcus Geimer, capo della sezione Macchine mobili del Karlsruhe Institute of Technology (KIT) “Tuttavia, vedo ancora azionamenti elettrici in gamme di potenza piuttosto ridotte, fino a un massimo di 20 kilowatt“. Il che non significa che – in casi individuali e con concetti sofisticati – si possano raggiungere dimensioni completamente diverse. “Affinché le soluzioni elettroniche abbiano successo, contano i cicli di carico e le attività delle macchine“, chiarisce il professore.

… o molto grande con concept personalizzato

Secondo lui, questo è stato dimostrato in modo esemplare in Svizzera con l’eDumper. Questo è il nome di un autocarro con cassone ribaltabile Komatsu che i partner di ricerca e industria hanno convertito nel più grande veicolo a batteria elettronica del mondo. Dal 2018 trasporta fino a 65 tonnellate di roccia calcarea e marna per viaggio da una cava più alta a Péry, nel Giura bernese, a uno stabilimento di lavorazione più basso. Durante la discesa a pieno carico, l’accumulo di energia viene ricaricato mediante il recupero dell’energia frenante. Secondo Lithium System GmbH (Illnau / Svizzera), che ad esempio ha fornito la batteria da 4,5 tonnellate del veicolo, durante la discesa viene generata circa la stessa quantità di elettricità necessaria per la salita. Attualmente è in programma una versione ancora più grande dell’eDumper con una capacità di carico di 100 tonnellate.

Avanti con le nuove tecnologie

Nonostante tutto l’entusiasmo per l’elettromobilità silenziosa e almeno localmente priva di emissioni: se si vogliono ridurre ulteriormente le emissioni delle flotte di macchine per l’edilizia nel loro complesso, devono essere sperimentate anche altre tecnologie.

Oltre ad altre soluzioni ibride, attualmente è in corso una grande quantità di ricerca sui veicoli a idrogeno con celle a combustibile, per esempio. Uno dei problemi da risolvere è lo spazio del serbatoio, poiché l’idrogeno richiede un volume notevolmente maggiore del diesel a parità di contenuto energetico. Inoltre, dovremmo tenere presente il possibile utilizzo di combustibili biogenici CO2 neutri, specialmente per macchine e veicoli di grandi dimensioni “, ha concluso il  Prof. Geimer.

Ecco le fresatrici a freddo di Caterpillar

Gli ultimi aggiornamenti alle fresatrici a freddo per semicorsia Cat® PM620, PM622, PM820, PM822 e PM825 versatili e produttive, includono numerosi miglioramenti basati sul feedback dei clienti destinati a semplificare il funzionamento e a ridurre i costi di proprietà ed esercizio. Cinque anni fa, Caterpillar ha introdotto sul mercato una nuova linea di fresatrici a freddo e da allora non ha cessato di lavorare su miglioramenti alla linea di prodotti. Il rilascio dei prodotti 2021 segna il terzo aggiornamento a questi modelli dalla loro prima introduzione.

I modelli PM620 e PM622 da 470 kW (630 hp) sono alimentati dal ben noto motore Cat C18. I modelli PM820, PM822 e PM825 più pesanti e più potenti sono alimentati dallo stesso motore C18 con assetto biturbo per generare una potenza di 597 kW (800,6 CV), per un aumento del 27% rispetto ai modelli PM620 e PM622. I cinque modelli soddisfano gli standard sulle emissioni U.S. EPA Tier 4 Final, EU Stage V e Korea Tier 4 Final e sono ottimizzati per ridurre il consumo di combustibile con un sistema di raffreddamento ad alta capacità che mantiene il motore a temperature ottimali per emissioni più basse e un’efficienza dei consumi superiore.

Cantiere sempre illuminato

La nuova e più ampia illuminazione LED migliora i turni notturni e le operazioni in condizioni di luce scarsa. Le nuove luci di lavoro LED ad ampia dispersione vengono fornite di serie e assicurano al personale a terra un’ottima illuminazione dell’area di lavoro. Le luci LED perimetrali possono essere aggiunte per migliorare meglio la camera del rotore, il percorso di taglio e le aree di lavoro intorno alla macchina per assicurare una visibilità ottimale. La nuova illuminazione dell’ingresso e dell’uscita illumina la scala e la piattaforma dell’operatore quando la macchina è spenta. Il tettuccio a richiesta pieghevole in avanti è ora dotato di strisce a LED montate sulla parte inferiore per migliorare ulteriormente la visibilità sulla piattaforma dell’operatore. Quando il tettuccio viene abbassato, le luci continuano a illuminare i comandi semplici e intuitivi dell’operatore.

Tecnologia integrata

Il sistema Cat GRADE con funzioni Grade e Slope integrato ha tolto qualsiasi spazio all’improvvisazione consentendo la produzione di tagli precisi e ripetibili. Include funzioni automatiche come il salto ostacoli e le transizioni di taglio programmabili per migliorare la precisione di fresatura. Le fresatrici a freddo Cat possono anche essere migliorate con una fresatura 3D totale.

Il robusto sistema di taglio è stato progettato per resistere agli impieghi più gravosi e per durare nel tempo grazie a una costruzione in acciaio pesante e leghe rinforzate resistenti all’abrasione. Disponibili in un’ampia varietà di spaziature, i rotori del sistema K Cat sono durevoli e in grado di assicurare prestazioni elevate con un flusso del materiale efficiente e un motivo di taglio eccellente. Gli espulsori sono reversibili per essere più durevoli, mentre il design del portautensili a doppia ritenzione conico elimina la necessità di fissare bulloni, perni o viti di regolazione, riducendo il tempo di sostituzione del 50%.

Un carro con cingoli affidabile con una geometria dei cingoli studiata accuratamente assicura un elevato sforzo di trazione e una migliore distribuzione del carico durante la fresatura di tagli profondi o su materiali duri. I convogliatori ad alta capacità consentono la rimozione efficiente del materiale fresato grazie a un sorprendente controllo dello scarico. L’inversione della cinghia consente inoltre una pulizia più rapida, mentre le coperture in vinile magnetico consentono un rapido accesso per rilevare eventuali segni di usura sui rulli. I sistemi di barre per irrorazione e ventilazione antipolvere a richiesta ottimizzano la rimozione della polvere.

Manutenzione semplificata

Il flash a lunga durata del convogliatore, l’accesso migliorato alla trasmissione del rotore, controllo pendente cablato per il dispositivo di rotazione del rotore e un pattino d’usura aggiunto per il pattino interno sono solo alcuni dei miglioramenti inclusi in questo aggiornamento. Le fresatrici Cat sono progettate con intervalli di manutenzione più lunghi, sportelli della manutenzione più ampi e cofano elettrico per l’accesso diretto ai sistemi e ai componenti critici. I sovrapattini dei pattini sono facili da sostituire, mentre le catene dei cingoli e altri componenti del carro non richiedono manutenzione per 4.000 ore. Quando è il momento di sostituire i componenti a usura elevata, i dealer Cat offrono supporto specializzato con kit riparazione, disponibilità delle parti di ricambio e opzioni di assistenza per la macchina e per il motore.

Wirtgen: treno di stesa collega Praga a Brno

Due SP 154(i) e una macchina per post-trattamento TCM 180(i) di Wirtgen hanno risanato l’autostrada D1 tra Praga e Brno (Repubblica Ceca) quale treno di stesa e finitura del calcestruzzo.

Nella modernizzazione dell’autostrada D1 tra Praga e Brno, le due città più grandi della Repubblica Ceca, due finitrici a casseforme scorrevoli e una macchina per post-trattamento di Wirtgen hanno risanato un tratto di autostrada lungo 67 km sul senso di marcia in direzione di Praga. Il treno di stesa ha realizzato due strati in una passata e ha contestualmente allargato le due corsie di marcia.

Risultati perfetti

Per l’intervento edile che ha contribuito notevolmente al miglioramento del flusso del traffico tra Praga e Brno e alla sicurezza dell’infrastruttura ceca sono state necessarie oltre 60.000 t di calcestruzzo in 20 giorni. Queste sono pari a 333 t all’ora. Sull’autostrada D1, l’impresa edile esecutrice Eurovia CS ha impiegato il nuovo treno di stesa di Wirtgen per realizzare il piano viabile con il calcestruzzo con aggregati esposti nella qualità ottimale. Con due finitrici a casseforme scorrevoli SP 154(i) quali finitrici per lo strato superiore di calcestruzzo e per lo strato inferiore di calcestruzzo e una macchina per post-trattamento TCM 180(i), Wirtgen ha potuto dimostrare ancora una volta la sua competenza e il suo potenziale prestazionale in fatto di qualità, rapidità ed economicità.

Controllo flessibile, carico semplice

Con un nastro trasportatore, lo strato superiore di calcestruzzo viene posato oltre la prima SP 154(i) (finitrice dello strato inferiore di calcestruzzo) direttamente sullo strato inferiore di calcestruzzo appena steso per essere lavorato dalla seconda SP 154(i) (finitrice dello strato superiore di calcestruzzo).

La SP 154(i) è equipaggiata con quattro cingoli orientabili e sterzanti. In questo modo, la macchina può essere controllata in modo flessibile in diverse condizioni di cantiere. Anche il carico è semplice grazie ai cingoli sterzanti e orientabili. La moderna modalità ECO riduce il consumo carburante e le emissioni di CO2 in presenza di un fabbisogno di potenza medio.

Il pannello di comando della SP 154(i) ha una struttura analoga a quella del pannello di comando dell’attuale flotta di finitrici a casseforme scorrevoli di Wirtgen. Pertanto, non è necessario dedicare tempo all’apprendimento di nuove informazioni. Questo garantisce una stesa precisa e continua, senza ritardi dovuti alla mancanza di dimestichezza.

Maggiore efficienza in termine di costi

 Il procedimento di stesa in due strati, preferito non solo nel progetto ceco, è tanto economico in quanto solo lo strato superiore di calcestruzzo è realizzato con il calcestruzzo con aggregati esposti relativamente costoso. Nella fondazione è possibile utilizzare una miscela più conveniente. Attraverso la stesa dello strato superiore di calcestruzzo “bagnato su bagnato”, sul piano viabile in direzione di Praga, largo 11,5 m e spesso 27 cm, è stata realizzata una straordinaria adesione tra strati. Lo strato inferiore di calcestruzzo spesso 22 cm e lo strato superiore di calcestruzzo spesso 5 cm costituiscono assieme una superficie carrabile molto solida, in grado di sostenere anche i carichi assiali in costante crescita dei mezzi pesanti. Pertanto, l’impiego della SP 154(i) garantisce una maggiore sicurezza e una maggiore durevolezza delle strade anche a lungo termine.

Come sono composti i treni

Le macchine per post-trattamento Wirtgen come la TCM 180(i) sono responsabili della finitura della superficie in calcestruzzo, creando la struttura superficiale desiderata e spruzzando una dispersione

I treni di stesa del calcestruzzo Wirtgen sono composti da due finitrici a casseforme scorrevoli e da una macchina per post-trattamento. La SP 154(i) è fondamentalmente utilizzabile quale finitrice per lo strato superiore e inferiore del calcestruzzo. La SP 154(i) utilizzata quale finitrice dello strato inferiore di calcestruzzo può essere equipaggiata come finitrice dello strato superiore di calcestruzzo con un’attrezzatura posa-barre automatica, un massimo di tre dispositivi di posa per barre di legatura per giunti longitudinali e un’unità di convogliamento del calcestruzzo.

In caso di impiego quale finitrice per lo strato superiore di calcestruzzo, un livellatore longitudinale e trasversale permette di ottenere una superficie di calcestruzzo ottimale. Il lavoro è concluso dalle macchine per post-trattamento come la TCM 180(i), che sono in grado di realizzare diverse strutture della superficie e di spruzzare una dispersione sulla pavimentazione di calcestruzzo fresca, per impedirne l’asciugatura troppo rapida. In caso di stesa con il calcestruzzo con aggregati esposti non viene realizzata nessuna tessitura superficiale; al contrario, grazie alla spazzolatura dello strato superiore di malta, viene realizzata la caratteristica struttura del calcestruzzo con aggregati esposti con una profondità della tessitura di circa 1 mm.

Siamo entusiasti della nuova SP 154(i). La qualità della superficie ottenuta è notevole”, conferma Roman Pistek (al centro nella foto), specialista tecnologico per la costruzione di strade con calcestruzzo, Eurovia CS.

La prima L85 esce dalle linee di produzione

Con l’uscita dalla catena di montaggio della prima macchina, Bobcat ha annunciato che la sua nuova pala compatta gommata (CWL), il modello L85, è entrata in piena produzione nello stabilimento Bobcat nel campus di Dobříš (Repubblica Ceca). Bobcat ha anche presentato le caratteristiche e le specifiche complete della pala L85, che è stata parte del rivoluzionario evento di lancio “Next is Now”, organizzato da Bobcat nell’ottobre 2020. La prima macchina è destinata al Bobcat Institute, situato all’interno del campus di Dobříš, dove verrà utilizzata per la formazione dei clienti e dei concessionari Bobcat.

La linea di produzione

Entrando nel mercato delle pale gommate, Bobcat dispone ora della più vasta gamma di pale di qualsiasi altro produttore al mondo. Per soddisfare la domanda, è stata costruita una quarta linea di produzione nello stabilimento Bobcat nella Repubblica Ceca.

La capacità della nuova linea di produzione è di circa 1.000 macchine all’anno e sarà gestita da 15 lavoratori per turno. Il nuovo investimento complessivo ammonta a oltre un milione di euro.

Creata nel Centro di innovazione Bobcat

Jiri Karmazin

Jiri Karmazin, Loaders Product Manager di Bobcat, ha commentato: “Creata nel Centro di innovazione Bobcat nel campus di Dobříš, la L85 mira a diventare il nuovo punto di riferimento del mercato in questo segmento in termini di prestazioni. La macchina è stata realizzata con componenti collaudati quali il motore, le strutture, gli assali, l’elettronica e l’idraulica di Bobcat o dei nostri prestigiosi fornitori di primo livello. Numerosi componenti sono già ampiamente utilizzati sui nostri telescopici, miniescavatori e pale compatte leader del mercato, e il modello L85 segue le stesse procedure di montaggio e collaudo di queste macchine”.

L’impianto idraulico e il potente motore Bobcat garantiscono prestazioni elevate. A questa combinazione vincente si aggiungono stabilità elevata, eccellenti forze di strappo, trazione e spinta, nonché una gamma completa di accessori Bobcat. Comandi intuitivi, massimo comfort per l’operatore e semplicità d’uso fanno della pala compatta gommata L85 la soluzione ideale per numerose attività in molti settori diversi. La macchina è destinata principalmente ai mercati dell’edilizia, paesaggistica, noleggio, lavori industriali, riciclo, smaltimento dei rifiuti e agricoltura, ma è ideale anche per lavori stradali, rimozione di neve, manutenzione e molte altre applicazioni.

La polivalenza è il suo segreto

Diversi accessori per pale compatte (Skid-Steer Loaders – SSL) e pale compatte cingolate Bobcat sono già stati approvati per essere utilizzati sulla L85. Altri saranno annunciati a breve. L’attuale linea di accessori comprende benne per impieghi generali, benne per materiali leggeri, benne combinate, forche per pallet, spazzolone angolabile e spazzaneve che rendono la L85 è una macchina davvero polivalente.

La pala L85 è dotata di serie del sistema Quick-Tach, compatibile con i principali innesti standard impiegati nel settore. Per usare accessori ad alta portata come spazzaneve e spazzolone angolabile, la macchina può essere dotata dell’opzione alta portata che fornisce una portata idraulica pari a 100 l/min.

Un’altra caratteristica esclusiva della L85 è il rivoluzionario sistema di comando accessorio avanzato, che permette all’operatore di cambiare schema di comando della macchina semplicemente premendo un pulsante. Ciò garantisce il controllo indipendente del regime del motore (e della portata ausiliaria massima) e della velocità di marcia della macchina. Grazie al connettore a 7 pin, l’operatore può controllare in modo intuitivo ed efficace anche gli accessori più complessi.

Un obiettivo: la semplicità d’uso

Il motore è normalmente avviato con la chiave standard, tuttavia, per avviare e spegnere rapidamente il motore nel corso della giornata, l’operatore può anche usare i pulsanti ubicati sulla console di destra. Grazie alla modalità automatica e all’assistenza per le partenze in salita, il freno di stazionamento della L85 viene inserito e disinserito automaticamente quando necessario. Queste caratteristiche, tipiche del settore automotive, sono uniche nel settore su questo tipo di macchina.

La posizione dei comandi rende l’L85 semplice e piacevole da usare, anche durante le lunghe ore di lavoro. L’interruttore del cambio di direzione [marcia avanti-folle-retromarcia] si trova sulla parte anteriore del joystick e può essere facilmente azionato con il dito indice. I comandi di blocco differenziale, modalità tartaruga/lepre, flottazione del braccio e controllo della portata ausiliaria, sono sempre a portata di mano sulla parte superiore del joystick.

Il comando jog permette di visualizzare, controllare e confermare le impostazioni della L85 sul display LED da 5 pollici, e di attivare rapidamente la visualizzazione della telecamera posteriore. Le schermate di visualizzazione e configurazione dei parametri essenziali della macchina sono gestite mediante il comando jog. 

Costruita intorno all’operatore

Focalizzata sull’operatore, la cabina della L85 offre il massimo comfort e semplicità d’uso, consentendo all’operatore di lavorare a lungo senza affaticarsi. Sedile e comandi manuali possono essere facilmente regolati in base alle esigenze dell’operatore. Il joystick può essere regolato orizzontalmente e integrato nel sedile a sospensione per garantire il massimo comfort e facilità d’uso. Anche il piantone dello sterzo è regolabile in due direzioni: orizzontale e verticale. Entrambe queste caratteristiche sono esclusive nel settore delle pale compatte gommate. La cabina completamente chiusa e pressurizzata soddisfa i più severi requisiti di sicurezza FOPS II.

Due sportelli completamente in vetro garantiscono un’eccellente visibilità su entrambi i lati della cabina. La visibilità è ulteriormente ottimizzata dagli angoli abbassati del parabrezza, dal robusto design del cofano, dalla visuale della telecamera posteriore e dal raggio di sterzata ridotto. In questo modo, anche gli operatori meno esperti possono familiarizzare rapidamente con questa macchina, movimentare carichi e spostarsi in cantiere nella massima sicurezza.

Gli interruttori per il controllo delle funzioni principali della macchina sono ubicati sulla console di destra ed è disponibile ampio spazio per riporre grandi bottiglie d’acqua e bicchieri. A disposizione anche un caricabatteria da 12 V e diverse porte USB.

Un’ampia  scelta di opzioni

La L85 è dotata di serie di impianto di riscaldamento, mentre il climatizzatore è disponibile come opzione di fabbrica. Oltre a garantire il massimo comfort in qualsiasi periodo dell’anno, il climatizzatore sbrina e riduce l’umidità in cabina nella stagione fredda. Inoltre sono disponibili le seguenti opzioni:

  • Impianto idraulico ad alta portata
  • Controllo marcia automatico
  • Indicatore di livellamento della benna
  • Luci di marcia a LED
  • Opzione velocità 30 km/h
  • Opzioni ruote
  • Pacchetto strada

 

5 anni di garanzia con #ioelamiaCTE

Nel 2021 CTE festeggia il 40esimo anniversario della sua fondazione. Per l’azienda questo è un importante traguardo che merita di essere condiviso con tutti i Clienti e che simboleggia il bagaglio di esperienza, innovazione e sicurezza maturato nel corso dei 40 anni della sua storia. Nasce quindi il programma #ioelamiaCTE, un’iniziativa speciale creata per rendere l’esperienza con CTE e i suoi prodotti ancora più straordinaria.

#ioelamiaCTE: come funziona

Dal 1981 ad oggi CTE ha prodotto più di 14.000 piattaforme aeree e sviluppato tecnologie che hanno portato a nuove esperienze nell’interazione uomo-macchina, come ad esempio S3 EVO per il sistema di gestione in tempo reale delle prestazioni delle piattaforme aeree. Lo sviluppo di prodotti e tecnologie è cresciuto di pari passo con l’attenzione alla sicurezza dei propri prodotti, in particolare grazie ai numerosi test applicati prima della finalizzazione del prodotto.

Ed è con questo spirito che CTE vuole far sentire i suoi Clienti tranquilli e sicuri come il primo giorno dopo l’acquisto di una piattaforma aerea CTE: l’azienda ha sviluppato un programma di “Estensione di Garanzia” che copre fino a 5 anni, con l’obiettivo di mantenere la sicurezza e la massima efficienza delle sue piattaforme.

Il programma #ioelamiaCTE prevede inoltre una serie di vantaggi esclusivi pensati per far vivere ancora più da vicino il mondo CTE.

Il programma di estensione di garanzia è previsto inizialmente per il mercato italiano. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito, oppure contattando la Forza Vendite o il Servizio post Vendita CTE.

CMC e IPAF ancora una volta insieme

In un mondo che, da oltre un anno, è costretto a prendere le dovute distanze dalla normalità, sostituendo in molti casi il reale con il virtuale, CMC sta compiendo ogni sforzo possibile per non far mancare la sua presenza quantomeno negli eventi digitali. Prova ne è la ratifica dell’accordo di “headline sponsor” degli IAPA Awards 2021, l’oscar del sollevamento aereo che si terrà, quest’anno solo in versione on line su piattaforma digitale, a partire dal prossimo 18 marzo.

L’evento, che lo scorso anno fu rimandato insieme al Summit IPAF a causa dello scoppio della pandemia, resta uno dei momenti clou in agenda per il mercato dell’accesso aereo a livello mondiale e, sia pur in questa nuova veste digitale, non mancherà di attrarre gran parte dei protagonisti del settore.

In realtà, a prescindere dalla situazione di emergenza attuale, CMC crede fermamente nella digital transformation, processo che già da tempo sta abbracciando con forza all’interno e all’esterno della propria organizzazione, cercando di sfruttare al meglio la possibilità di aumentare i touchpoint digitali con il suo pubblico.

Il commento di CMC

Ecco come si è espresso sull’argomento il Direttore Commerciale Estero di CMC Alessandro Mastrogiacomo: “La pandemia ci ha consegnato uno scenario completamente stravolto rispetto a soli 12 mesi fa. E, in un certo senso, ci ha spinto ad accelerare il cambiamento sotto molti aspetti. In assenza di fiere e di workshop, non avendo la possibilità di andare a far visita a clienti e prospect in tutto il mondo, li raggiungiamo in un click grazie al digitale. Quando parlo di un modus operandi mutato, parlo di un approccio aziendale diverso anche negli strumenti. Ci siamo dotati di connessioni più veloci, di microfoni, videocamere e fotocamere, smartphone tecnologicamente evoluti, per fornire lo stesso livello di servizio ai nostri dealer. Quando il nostro dipartimento Marketing ha fiutato la possibilità di andare a investire in un evento così impattante sul destino della nostra industry come gli IAPA Awards, ho accettato con entusiasmo”.