Dati di mercato

Stabile il mercato 2020 delle macchine, ma….

Crediti: Celotti Group

Come ad ogni inizio anno ci si ritrova a fare i conti con il mercato delle macchine da costruzione. Ad analizzare i risultati degli ultimi mesi del 2020, a tentare previsioni per i prossimi. E mai come quest’anno l’andamento dei numeri ha risentito (poco o molto lo vedremo) di una situazione al contorno assolutamente eccezionale.

Il mercato italiano nel 2020Secondo i dati veicolati da Unacea  e da CER (Centro Europa Ricerche) nel corso di una conferenza stampa on line, nei dodici mesi del 2020 sono state immesse sul mercato italiano 16.962 macchine per costruzioni, con andamento stazionario rispetto a quanto rilevato nel 2019 (+0,2%). Più in dettaglio, sono state 16.251 le macchine per il movimento terra vendute (0%), e 711 le macchine stradali (+15%). Guardando alla vendite del solo quarto trimestre, emerge come le perdite accumulate nei precedenti nove mesi del 2020 siano state del tutto recuperate. Sono infatti 6.914 le macchine immesse sul mercato tra settembre e dicembre 2020, con una crescita del 13% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Il bicchiere mezzo pieno

Mirko Risi (sotto, al centro), Stefano Fantacone (in alto a sx) e Luca Nutarelli

Il mercato italiano delle macchine per costruzioni ha saputo recuperare in maniera molto dinamica il fermo del lockdown di primavera e ha dimostrato di poter giocare, insieme a tutto il comparto delle costruzioni, un ruolo anticiclico imprescindibile per l’economia nel suo complesso” – ha dichiarato Mirco Risi, presidente di Unacea. “Adesso ci aspettiamo che sia data sicurezza e stabilità al piano di interventi del Recovery plan per spingere avanti la ripresa dell’anno in corso.”

Secondo Stefano Fantacone, direttore scientifico del CER, “Nonostante il clima generale di incertezza, il settore delle costruzioni, e all’interno di questo, quello dei macchinari, sembrano beneficiare di nuovi e necessari investimenti. È una dinamica che ci aspettiamo possa proseguire anche nel 2021 quando il Pil riprenderà a crescere a un tasso che stimiamo intorno al 4%.”

Il settore sta reagendo alla crisi in maniera molto compatta e l’associazione viene utilizzata con grande intensità come piattaforma di confronto e informazione” – ha infine dichiarato Luca Nutarelli, segretario generale di Unacea. “Nelle prossime settimane contiamo di mettere a disposizione dei soci nuovi strumenti previsionali per orientare l’attività di programmazione.”

Luci e ombre

Tuttavia, come ad ogni inizio anno, è innegabile che, al di là dei risultati presentati, il futuro del comparto sia caratterizzato da luci e ombre.

Dati di mercato import/exportInnanzitutto non è affatto sicuro che il tasso di crescita previsto per il Pil sia del 4%. Anzi, parecchi indicatori ci dicono purtroppo che la stima potrebbe essere ottimistica. Oltre a questa incognita, un possibile rischio potrebbe essere costituito dal rialzo dei tassi a lungo termine. Anche se è comunque indubbio che i numeri positivi (soprattutto per certe tipologie di macchine) siano stati determinati dagli incentivi di Industria 4.0 e da un’effettiva ripresa di alcuni importanti cantieri. Insomma, un combinato disposto favorevole.

E’ anche presumibile che la vetustà del nostro parco macchine e l’impellente esigenza di disporre di mezzi più sicuri e più sostenibili, creerà un’adeguata domanda, pur in presenza di alcune criticità (per i costruttori) come per esempio la difficoltà di reperire componentistica, soprattutto quella oleodinamica, e l’aumento del costo delle materie prime.

Eppure l’Italia, nel 2021, pur con tutta la buona volontà di tutti, non potrà prescindere dallo scenario economico e politico che si verrà a creare in un futuro molto prossimo.

Insomma, la situazione potrebbe essere grave ma non seria, per scomodare Ennio Flaiano. E solo i mesi che verranno potranno darci la giusta misura della tenuta di un mercato indubbiamente fondamentale per la nostra economia.