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Manitou: la rivoluzione MAN’GO 12

per webdi Daniela Grancini

Meno popolari delle piattaforme da 16 m che dominano il segmento, le piattaforme aeree da 12 metri rispondono a bisogni di compattezza, ma rappresentano un’alternativa economica meno interessante per il noleggio. Con strutture quasi equivalenti, la differenza di costo non è abbastanza significativa per proporre le due tipologie di prodotti alla clientela dei noleggiatori.

Dato che la maggior parte dei clienti non utilizza i 16 metri potenziali, Manitou ha lavorato su un progetto di piattaforma da 12 metri economicamente interessante per i noleggiatori e i loro clienti, la MAN’GO 12.

Samuel Viaud
Samuel Viaud

“L’obiettivo è quello seguire la richiesta dei  nostri clienti che sono noleggiatori per circa l’80% e chi si attendono una macchina da utilizzare e da ispezionare che consenta a loro stessi  di fare manutenzione, facile da trasportare, compatta, leggera”, ci ha detto Samuel Viaud Product Line Manager –AWP Manitou.

MAN’GO 12, con altezza massima di lavoro di 12, una volta che la macchina è in posizione di trasporto ha un ingombro massimo di 4,50 metri mentre la dimensione massima orizzontale è di 5,50  metri senza il cestello ripiegato in posizione di trasporto.

Per raggiungere queste caratteristiche si sono fatte scelte di tipo tecnico  tra cui posizionare  il motore non all’interno della torretta ma nel telaio per avere una macchina più compatta e quindi abbassare il baricentro. Essendo MAN’GO 12 molto più leggera, il contrappeso è stato ridimensionato  con il risultato che il peso complessivo della macchina risulta decisamente inferiore.

Grazie alle proporzioni ridotte della torretta l’operatore dal cestello è in grado di vedere perfettamente le quattro ruote motrici e di controllare in piena sicurezza l’area di lavoro.

Il concetto di semplicità ha governato l’intero progetto: esiste un cilindro di sollevamento che serve per alzare tutto il braccio, con un unico joystick l’operatore riesce a movimentare la macchina, mentre viene comunque mantenuta la possibilità di poter lavorare simultaneamente con i tre movimenti azionando il braccio principale, l’estensione del telescopico e la rotazione del cestello.

Le ruote motrici sterzanti conferiscono alla macchina eccellenti capacità fuoristrada su ogni tipo di terreno, con slittamento limitato degli assali grazie al differenziale.

TestoL’accessibilità è perfetta e senza segreti: l’impianto idraulico, il motore, il distributore, la pompa, il radiatore, i filtri, i fusibili sono tutti a portata di mano e consentono interventi semplici e rapidi.

Le macchine che abbiamo visto a Intermat rappresentano la  pre serie di MAN’GO12:  14 di loro da giugno a settembre verranno testate dai clienti in tutta Europa per verificarne la funzionalità e l’affidabilità.  Le prime consegne sono previste all’inizio del 2016.

L’ultima evoluzione dell’MRT

TestoE’ invece disponibile subito l’MRT3255+, il telescopico rotativo  “Made in Italy” prodotto da Manitou Italia a Castelfranco Emilia, dotato di un motore Mercedes di 231 Cv Tier 4 Final SCR, che soddisfa le ultime norme in vigore in Europa e negli USA e permette al contempo di ridurre i consumi.

“La macchina oggi è arrivata a 32 metri di altezza di sollevamento”, spiega Carlo Alberto Razzoli, responsabile Marketing  Manitou Italia.  “Ma ci piace soprattutto sottolineare la capacità di sollevamento con argano in testa al braccio: l’argano è agganciato cioè direttamente alla testa del braccio e non più alla base (cosa che prevedeva maggiori tempi di installazione) e ha una capacità di sollevamento di 7,2 ton, un peso ragguardevole rispetto alla concorrenza e uno spazio di lavoro non limitato al braccio chiuso. In questo modo si può arrivare fino a 8 metri di sbraccio e fino a 13 metri di sollevamento”.

Sophie Martin Hérisson, Press & Communication Officer Manitou e Carlo Alberto Razzoli, Responsabile Marketing Manitou Italia
Sophie Martin Hérisson, Press & Communication Officer Manitou e
Carlo Alberto Razzoli, Responsabile Marketing Manitou Italia

Finora si inseguiva la massima altezza con le forche (nel caso dell’MRT3255+ siamo passati da 30 a 32 metri ) ma la maggior parte degli utilizzatori ha la necessità di lavorare in cantiere con carichi sospesi, quindi utilizzando l’argano idraulico. Con questa macchina Manitou  arriva a 7,2 ton, reali e completamente sfruttabili, senza necessità di ricorrere all’autogru. Non solo, questa macchina come del resto l’MRT  3050 consente di sollevare 12 ton con l’argano, in questo caso alla base del braccio. Mantenendo così la massima capacità di sollevamento in tutte le situazioni di cantiere e offrendo una possibilità in più (che vale 7,2 ton) con il tiro in testa al braccio.

A livello progettuale segnaliamo l’adozione della nuova trasmissione CVT (Continuously Variable Transmission) e di una sospensione ‘hydro pneumatic system’ che permette di regolarne l’altezza, per conservare un confort ottimale durante gli spostamenti su strada. Il sistema permette anche di livellare la macchina sul cantiere per mantenere l’orizzontalità laterale e frontale.

Nuovo look per il sito Assodimi/Assonolo

ImamgineDopo 10 anni il sito web Assodimi si rinnova completamente sia nella grafica che nei contenuti e servizi rivolti agli associati e agli utenti dei portali.
Assodimi-ASsonoloUna nuova sfida che Assodimi/Assonolo sta portando avanti, realizzando un nuovo modo di comunicare:

  • Nuovo marchio Assodimi/Assonolo che mette in stretto collegamento la distribuzione ed il noleggio
  • Un unico portale che mette a disposizione tutto ciò che serve per chi deve iniziare l’attività di noleggio, vuole conoscere i progetti associativi sulla distribuzione, assistenza e noleggio.
  • Un unico motore di ricerca che permette di cercare in tutta la storia e materiale che nei 22 anni di vita Assodimi ha archiviato. Un patrimonio unico per il mondo della distribuzione e del noleggio
  • Un sistema flessibile di visualizzazione delle aziende sulle mappe con una ricerca avanzata per settore di noleggio e per le marche distribuite
  • Un possibile continuo feedback con gli utenti che possono richiedere informazioni su qualunque argomento
  • Nuove schede per i soci per mettere in risalto i propri servizi/convenzioni/progetti
  • Rinnovati i servizi dell’esperto risponde, del forum associativo e dell’archivio furti.

Novità di comunicare vuole dire anche capire il paese e le varie realtà, infatti in parallelo al nuovo sito web si moltiplicano gli incontri a livello locale (Bologna, Bari, Catania, Verona già effettuate e in programmazione Roma, Torino, Sardegna e Abruzzo) per stringere le mani a tutti gli imprenditori che vogliono discutere con l’associazione di Noleggio (la N maiuscola non è un caso).

Il percorso della nuova Assodimi 2.0 non è ancora terminato, un nuovo modo di approcciarsi al mondo delle costruzioni con un grande congresso che è in programma il 9 ottobre 2015 a Firenze e che cercherà di fare fronte comune fra il noleggio la distribuzione, il mondo delle costruzioni per identificare insieme come modernizzare i processi di costruzione utilizzando mezzi di nuova concezione che portano a risparmi importanti in termini di tempo e costi.

Cofiloc a Expo 2015

per webChi dall’ingresso est di Expo 2015 s’incammina verso l’Albero della vita, attraversa il Parco della Biodiversità: un’esperienza unica tra alberi, piante, rocce e siepi provenienti da tutto il mondo.

All’interno di esso svetta la montagna artistica – in polistirolo – progettata dall’architetto Fabio Fornasari e realizzata da Crer Italia rivestendo la struttura con una particolare miscela di resine a base di acqua e graniti selezionati di varie granulometrie, che ne garantisce la robustezza e crea un effetto realistico. L’opera è stata realizzata con l’ausilio di due delle numerose macchine Cofiloc – per il sollevamento e movimento terra – impegnate all’interno dei cantieri di EXPO 2015, nel caso particolare le piattaforme articolate diesel  450AJ della JLG.

Mezzi compatti con sbraccio di coda zero e grande capacità di movimento negli spazi più angusti.

Nella foto gallery si può  apprezzare tutto il percorso della montagna artistica, dalla “bozza” in creta alla sua realizzazione.

Volvo CE Italia per la sicurezza e la formazione

AperturaVolvo CE Italia è partner del convegno “Operatori del futuro. Il simulatore per la formazione delle attrezzature”, organizzato dall’AiFOS

L’evento  si terrà il giorno giovedì 28 Maggio 2015 dalle 14,30 alle 17,30 presso la Direzione Nazionale AiFOS a Brescia in Via Branze, 45 (Palazzo CSMT).

per webIl programma del convegno, al quale sono stati invitati i vertici dell’INAIL Ufficio Territoriale Brescia, prevede, dopo l’apertura dei lavori a cura di Rocco Vitale, Presidente AiFOS , interventi di  Francesco Naviglio, Segretario Generale AiFOS, Paolo Carminati, Consigliere Nazionale AiFOS, Roberto Catana, Formatore Qualificato AiFOS e Istruttore tecnico attrezzature di lavoro, Elena Pallicelli, Direttore Marketing Volvo CE Italia.

SinistraDurante il convegno ci saranno inoltre dimostrazioni pratiche dell’utilizzo del Simulatore di escavatore a cingoli installato presso il Laboratorio della Sicurezza AiFOS. Il convegno è gratuito, ma con iscrizione obbligatoria.

A tutti i partecipanti verrà consegnato un Attestato di presenza valido per il rilascio di 2 crediti di aggiornamento per formatore della sicurezza, area tematica rischi tecnici.

Il link per l’iscrizione al convegno: http://aifos.org/section/eventi/eventi_interno/convegni_aifos/operatori_del_futuro

DestraLa sicurezza e la formazione professionale degli operatori  costituiscono da sempre un “core value” per Volvo CE. Le foto che corredano questo post si riferiscono alla presentazione dei corsi per operatori organizzati dal  CFRM di Merlo e Volvo CE Italia che hanno siglato un accordo quadro per la formazione degli operatori di macchine movimento terra.

 

“Socage Product Launching” in Malesia: un successo

per webL’evento, organizzato lo scorso venerdì 15 maggio dalla filiale Socage Asia nel prestigioso Glenmarie Golf & Country Club, a Selangor, si è rivelato un enorme successo, sia in termini di partecipazione, che di interesse da parte degli addetti ai lavori presenti.

L’incontro, tenutosi in una location di per sé meravigliosa, è stato l’occasione per mostrare alcuni prodotti Socage progettati esplicitamente per il mercato asiatico, quali la forSte 28TW, telescopica con argano, la “sempreverde” A314 su pick-up, ormai un “must” dell’azienda, e la forSte 37DJ, la doppio articolata con jib che sta ottenendo un riscontro sempre più positivo nel mercato sia Europeo che d’oltreoceano.

Cristiano Righettini
Cristiano Righettini

Cristiano Righettini, l’avamposto Socage in  terra asiatica, ha tenuto un discorso di presentazione dell’azienda, dei suoi prodotti, e degli obiettivi prefissi nel mercato orientale; il Resident Manager è stato inoltre raggiunto dall’Amministratore delegato di Socage Fiorenzo Flisi, accorso in Malesia per essergli al fianco in questa importante occasione.

Staff Socage AsiaSecondo i primi commenti di Righettini sono stai siglati accordi commerciali molto soddisfacenti.

 

Chi fa gli interessi del nostro paese?

KOMATSU (3)Sentire le parole di Silvano Cassano, attuale AD di Alitalia, mi ha reso ancora di più orgoglioso di appartenere a una certa parte di Italia.

Quella parte che, con abnegazione e volontà, mette ogni giorno in primo piano l’interesse reale del proprio paese davanti a tutto e tutti. Guardando le cose con oggettività, andando al di là dei sentimentalismi e valutando “cosa” e “soprattutto chi” possono fare del bene all’Italia.

Quando ieri Cassano ha dichiarato in una intervista che sarà rotto l’accordo con Air France-KLM perché quanto sottoscritto nel 2010 dalla allora CAI non va a vantaggio della compagnia e degli aeroporti italiani ho iniziato a pensare che c’è ancora qualcuno che pensa con il cervello.

KOMATSU (2)Non solo. La dichiarazione che la compagnia aerea punta al mercato di qualità grazie a un brand apprezzato e alle potenzialità economiche date da Etihad è stata la seconda ottima notizia. Il piano industriale che prevede l’implementazione del mercato dei cargo con Malpensa rilanciata come hub è stata la conferma di avere finalmente qualcuno che capisce le potenzialità geografiche fantastiche dell’Italia.

Il potenziamento degli aeroporti di Bologna e Catania come ponti di lancio intercontinentali è il sigillo finale di una storia industriale che finalmente sta vedendo tornare la compagnia di bandiera ai fasti di un tempo. Tutto questo grazie a una nuova proprietà che non è italiana.

Ma che vuole il bene del proprio investimento e quindi non cede ai compromessi di scuola nazionale che tutti conosciamo bene.

KOMATSUDietro a tutto questo c’è un ottimo manager, quel Gabriele Del Torchio che, giovanissimo, traghettò la ben conosciuta FAI verso la Komatsu preservando dall’estinzione un bagaglio tecnico e ingegneristico che non avrebbe avuto vita lunga.

Quel Gabriele Del Torchio che, come un inedito Cincinnato dei giorni nostri, non appena chiuso l’accordo con Etihad, si dimise nonostante gli avessero offerto di proseguire e non incassò il bonus stabilito contrattualmente perché “…in un momento di grande difficoltà per il paese ritengo immorale incassare un benefit di quelle proporzioni…”.

Ebbene, nonostante la proprietà “made in Japan”, oggi gli stabilimenti di Este sono produttivi, hanno superato la crisi e contribuiscono in modo importante alla vita sociale del vicentino e al PIL nazionale.

KOMATSU (6)Rimango ancora una volta della mia incrollabile convinzione: non importa chi e come ci mette i soldi. L’importante è che ci sia un piano industriale serio che preservi capacità progettuali e cultura produttiva.

E i fatti hanno dimostrato che, spesso, sono i grandi gruppi stranieri a credere nell’Italia più che non gli stessi italiani.

Una visione globale che spesso da noi manca. Una visione industriale che sia asettica e lontana da quel “nazionalismo sentimentale” che di italiano ha ben poco.

L’abitudine tutta italiana di vedere solo alcuni aspetti dei problemi – mentalità legata all’inesistenza di una cultura scientifica e a dei media che hanno ormai fatto del sensazionalismo il proprio unico scopo – ha portato fino ad ora dei danni incalcolabili che siamo stati chiamati a pagare con le nostre tasse. La questione Alitalia è solo uno degli esempi negativi a tutti noti.

KOMATSU (5)Non possiamo quindi lamentarci che non ci siano investitori stranieri e, quando si fanno avanti, ci sia una levata di scudi del tutto ingiustificata.

La mia opinione è che, quando qualcuno osteggia operazioni che sono evidentemente vantaggiose, ci siano i soliti interessi di qualcuno da difendere.

Esaminiamo i fatti con rigore. E diamo il benvenuto a chi vuole venire qui a investire e aumentare i posti di lavoro su basi solide e con programmi concreti e sostenibili.

Perché sono coloro che fanno realmente il nostro interesse e quello del nostro paese.KOMATSU (4)

Un altro premio per il Fuso Canter

Canter - Light Truck of the YearIl veicolo commerciale  Fuso Canter ha ottenuto un altro riconoscimento, dopo essere stato eletto “Leggero dell’anno 2015”.

E’ stato infatti premiato per le sue qualità e prestazioni da VansA2Z, un portale on line inglese costituito da esperti del settore che, come ha puntualizzato l’editore Neil McIntee,  hanno così motivato la loro scelta: “Siamo rimasti soprattutto colpiti dalla trasmissione  automatica a sei velocità Duonic così come dalla variante ibrida”.

Duonic è un cambio a doppia frizione totalmente automatizzato: oltre a ridurre i consumi di carburante, il cambio protegge i gruppi ausiliari, allevia le fatiche del guidatore specialmente sui brevi tragitti e coniuga il comfort di un cambio automatico con l’efficienza di un cambio manuale.

Canter - Light Truck of the YearIl cambio a doppia frizione Duonic si basa su un cambio manuale a sei marce con due frizioni idrauliche a bagno d’olio e sistema di gestione elettronica. Il grande vantaggio: durante la marcia è già impostato il rapporto successivo, che quindi viene innestato in modo estremamente rapido, senza strappi né perdite di potenza. In qualsiasi momento è possibile intervenire manualmente. Il cambio si distingue per una funzione di marcia lenta utile durante le manovre e per una posizione di parcheggio.

I modelli con propulsione ibrida del Fuso Canter sono già usati in alcune flotte nel regno Unito, dove consentono un risparmio di carburante fino al 23%.

Canter - Light Truck of the YearRispetto al predecessore si è riusciti a ridurre ulteriormente i consumi di carburante già decisamente bassi, diminuendo al tempo stesso le emissioni di CO2. Il merito di tutto questo va ad un rapporto al ponte più lungo e ad un innesto ottimizzato.

Con la funzione start/stop, la partenza a trazione interamente elettrica e il cambio a doppia frizione Duonic, unico in questa categoria, il Canter Eco Hybrid può fare affidamento su dotazioni tecnologiche molto sofisticate e al tempo stesso robuste. Il suo sistema di propulsione, parsimonioso nei consumi e silenzioso, rende questo autocarro la soluzione ideale per il servizio  nelle aree urbane e in altre zone ecosensibili. Il modello da 6.5 ton 4×4 offre ottime performance fuoristrada a un prezzo competitivo.

 

Così la gomma diventa sostenibile

4 TMichelin ha annunciato di aver avviato una joint venture in Indonesia con Barito Pacific Group (BPG) per produrre gomma naturale eco-friendly. Secondo i termini dell’accordo, questa nuova joint venture sarà per il 53% di proprietà di BPG e per il 47% di Michelin. Il contributo di Michelin alla joint-venture ammonta a 55 milioni di dollari.

Il progetto prevede la riforestazione di tre concessioni, che rappresentano una superficie totale di 88.000 ettari, devastata da una deforestazione incontrollata. Su un’area pari alla metà di questa superficie, nelle province di Jambi (Sumatra) e del Kalimantan-Timur nord-orientale (Borneo), saranno piantati alberi per la produzione di gomma naturale (circa 80.000 tonnellate l’anno). L’altra metà della superficie sarà destinata alla ricostituzione di un ambiente naturale, con coltivazioni destinate alla comunità locale e specie vegetali endemiche. Si prevede che questo progetto creerà più di 16.000 posti di lavoro locali, diretti e indiretti.

Nell’ambito della promozione delle pratiche di produzione sostenibile di gomma naturale, Michelin ha scelto di collaborare a lungo termine con il WWF, organizzazione non governativa. Questa partnership, della durata di 4 anni, firmata il 24 aprile 2015 da Jean-Dominique Senard, CEO del gruppo Michelin, e da Marco Lambertini, Presidente di WWF International, comporta:

  • Un partenariato globale per la promozione di buone pratiche nel campo della coltivazione degli alberi da gomma, dei metodi di estrazione e della trasformazione del lattice tra gli enti internazionali che rappresentano l’industria della gomma.
  • Un partenariato per la ricerca e l’attuazione delle migliori soluzioni nelle zone dove saranno piantati gli alberi. Per raggiungere l’obiettivo, Michelin e Barito Pacific Group hanno stabilito uno specifico organo di governo di cui farà parte il WWF, volto anche alla protezione del Tigapuluh National Park e della Limau Protected Forest, oggi a rischio di deforestazione.
  • Un partenariato mirato con la WWF France Foundation per operazioni di protezione, conservazione e recupero della flora e della fauna all’interno e nei pressi delle zone di concessione.

India: qui il mercato fa boom

per webIl mercato indiano delle macchine per costruzioni crescerà di quasi il 50% entro il 2019. La previsione elaborata da Off-Highway Research, la società di ricerche economiche specializzata nel mercato di settore, dà la misura del nuovo clima di crescita che si respira nel subcontinente e spiega bene cosa ha spinto Confindustria Modena, Veronafiere-Samoter e Unacea a intraprendere un’azione congiunta: organizzare la partecipazione collettiva di un gruppo di aziende italiane a Excon,  la principale fiera di macchine per costruzioni dell’Asia meridionale che si terrà a Bangalore dal 25 al 29 novembre 2015 e a cui è possibile aderire entro il 5 giugno prossimo. La scorsa edizione della manifestazione ha raccolto oltre 700 espositori su una superficie di 200.000 metri quadrati, 7 padiglioni internazionali e registrato più di 28.000 visitatori.

sinistraDopo il rallentamento dell’economia sperimentato nell’ultimo biennio, il tasso di crescita dell’India dovrebbe raggiungere il 6,4% nel 2015, e attestarsi al 7% per il prossimo biennio. Il settore delle macchine per costruzioni, anche grazie al piano di sviluppo infrastrutturale del governo che prevede investimenti per 1.000 miliardi di dollari fino al 2017, sta sperimentando una nuova fase di crescita. Secondo le analisi di Off-Highway Research dunque le vendite di macchine per costruzioni che nel 2014 hanno sfiorato le 49 mila unità, dovrebbero crescere quest’anno del 13%, nel 2016 del 15% e nel 2017 del 14%.

L’industria italiana di macchine per costruzioni ha un fatturato di 2,7 miliardi di euro e impiega circa 6 mila persone direttamente con un indotto di ulteriori 30 mila. Le aziende produttrici sono circa 200 e sono sia pmi che gruppi transnazionali. La propensione all’export è fortissima con un 70% del prodotto destinato a tutti i mercati del mondo.

DestraVeronafiere ha nel proprio dna l’essere piattaforma di servizio per le imprese sui mercati consolidati ed emergenti in molti settori nei quali organizza direttamente rassegne leader a livello internazionale – dice Ettore Riello, presidente di Veronafiere Con Samoter siamo già presenti in Nord Africa e ora apriamo nel subcontinente indiano, grazie a questa partnership strategica, altre opportunità per le pmi della manifattura italiana, le cui tecnologie e prodotti sono tra i più apprezzati dagli operatori stranieri, come abbiamo constatato anche nell’edizione 2014 della rassegna che ha registrato la presenza di buyer da 57 nazioni”.

Paolo Venturi
Paolo Venturi

“L’industria italiana di macchine per costruzioni – dichiara Paolo Venturi, presidente di Unaceaha reagito alla grave crisi economica degli scorsi anni puntando sui mercati esteri in maggior sviluppo. L’India per la sua grandezza e il numero di abitanti ha un grande bisogno di infrastrutture. Molte aziende nazionali sono già presenti sul posto sia al livello di produzione che di distribuzione. Come associazione, con la partecipazione collettiva a Excon, ci prefiggiamo di far fare un passo avanti al gruppo di aziende che vi prenderanno parte”.

Demolire a distanza

 

per web

La stazione di Birmingham New Street, la più grande delle tre principali stazioni ferroviarie che servono Birmingham e l’ottava più trafficata del Regno Unito, è attualmente al centro di un importante intervento di riqualificazione e ampliamento che, oltre a potenziarne la capacità, trasformerà la nuova struttura in un importante elemento di connotazione urbana della città. Il progetto ha comportato rilevanti opere di demolizione di parte delle strutture esistenti, tuttora in corso; ed è proprio in questo ambito che JCB ha fornito un contributo decisivo, allestendo un escavatore con pinza demolitrice interamente radiocomandato, in modo da consentire lo svolgimento dei lavori in condizioni di assoluta sicurezza.

New Birmingham StationGià oggetto negli anni ’60 di un intervento di completa ricostruzione nel quadro del programma di modernizzazione della rete di trasporti britannica, la New Street Station è attualmente al centro di un progetto che ne muterà radicalmente i connotati e l’impatto sul paesaggio urbano. L’intervento, che prevede la riorganizzazione della struttura nonché la creazione di una nuova facciata su strada e un grande atrio di ingresso, ha preso avvio nel 2010; nel 2013 è stata aperta al pubblico la parte interessata dalla prima fase del programma di rinnovamento, mentre il completamento dei lavori è previsto per la fine del 2015, quando le dimensioni della New Street Station risulteranno più che triplicate rispetto all’edificio originario. Alla luce dell’ingente mole di traffico gestita quotidianamente dalla struttura la sua chiusura per il completamento dei lavori non risultava possibile; un fattore, questo, che ha introdotto svariati elementi di complessità nell’intervento, in particolare per quanto riguarda la demolizione delle strutture dell’edificio originale. Per questo motivo Coleman & Company, impresa incaricata dei lavori e una delle più importanti realtà del Regno Unito specializzate nel settore delle demolizioni, ha chiesto a JCB di allestire un escavatore totalmente telecomandabile a distanza in modo da gestire le diverse fasi dell’intervento con la necessaria rapidità ma al tempo stesso in condizioni di assoluta sicurezza.

SinistraColeman & Company è la principale impresa di demolizione impegnata all’interno del progetto Birmingham New Street, dove sta operando da circa cinque anni. L’attuale fase dei lavori prevede la demolizione di 6.000 tonnellate di calcestruzzo armato nel biennio 2014/2015, e l’abbattimento di alcune strutture impegnative come le travi della vecchia copertura, alcune delle quali pesano fino a 80-90 tonnellate per una larghezza di 2,5 metri e uno spessore di 1,5 metri.

Se in un  normale cantiere in esterni questo avrebbe già rappresentato una sfida significativa, in questo caso i lavori si sarebbero dovuti svolgere all’interno, direttamente al di sotto di una nuova  struttura in acciaio del costo di diversi milioni di sterline, e che perciò avrebbe dovuto essere preservata da qualsiasi possibile impatto derivante dai lavori di demolizione. Il tutto all’interno di  un sito in pieno esercizio, dove ogni giorno 140.000 persone continuano a utilizzare normalmente la stazione.

Come racconta Peter Ettrick, Project Manager di Coleman & Company, “la nostra esigenza era quella di poter contare su una macchina operatrice dal peso contenuto, in modo da non gravare eccessivamente sulle strutture orizzontali dell’edificio dove ci saremmo trovati ad operare, ma al tempo stesso in grado di fornire tutta la potenza idraulica necessaria ad alimentare l’importante attrezzatura da demolizione – una pinza da ben 4 tonnellate – che avremmo utilizzato in cantiere”.

TestoPer rispondere a tali esigenze JCB ha progettato un allestimento su misura, tradottosi in un escavatore idraulico da 21 tonnellate che combina la torretta del JCB JS190 con il carro e i cingoli in gomma del JS220LC. Il risultato è una macchina abbastanza potente da alimentare una attrezzatura idraulica per demolizioni da 4 tonnellate senza superare un peso lordo complessivo di 25 tonnellate. Sulla macchina è stato quindi implementato un sistema di controllo remoto che  consente all’operatore di pilotare la macchina da una piattaforma aerea posizionata al di sopra delle strutture da demolire, permettendo di avere una perfetta visuale delle operazioni in corso. Una recinzione laser a infrarosso integrata limita il funzionamento della macchina all’interno di un perimetro predefinito, impedendole di lavorare al di fuori della zona di sicurezza. L’escavatore JCB è inoltre equipaggiato di illuminazione a LED per la visione notturna, sistema di sicurezza per il carburante, braccio triplice, controllo di sicurezza del raggio di lavoro, sistema antincendio automatico a bordo, filtro polveri a bordo e arresto di emergenza.

DestraFrutto della stretta collaborazione tra Coleman Engineering Services, il rivenditore JCB Gunn e la divisione JCB Heavy Products di Uttoxeter, Staffordshire, il nuovo escavatore sta attualmente lavorando su turni di 20 ore giornaliere alla demolizione delle travi e di parte degli orizzontamenti in calcestruzzo armato esistenti. Chris Holland, Technical Manager di Coleman & Company, ha dichiarato: “Abbiamo chiesto a JCB di progettare una macchina su misura, in grado di svolgere compiti specifici in un ambiente ad alto profilo di rischio; la posta in gioco era molto alta, in quanto nel cantiere di New Street ci saremmo trovati a lavorare al di sopra di dodici linee ferroviarie in esercizio che trasportano migliaia di passeggeri al giorno. Ma JCB ha accettato con entusiasmo questa impegnativa sfida, progettando una configurazione ottimale per affrontare questo complesso cantiere”.

COLEMAN'S JCB P02La nuova macchina JCB lavorerà nel cantiere per i prossimi nove mesi e, una volta completato l’intervento, permetterà a Coleman & Company di contare su uno strumento di lavoro unico in grado di affrontare interventi di demolizione di alta complessità.

Malcolm Hurst, Contract Support Manager di Coleman & Company, ha aggiunto: “una macchina telecomandata offre a Coleman & Company la possibilità di operare in spazi ristretti e limitati, mentre l’operatore rimane in un luogo sicuro, e può quindi essere utilizzata in cantieri di demolizione che sono ritenuti troppo pericolosi per rischiare la presenza di un operatore in cabina o in strutture contaminate in cui l’accesso risulta pericoloso”.