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“Socage Product Launching” in Malesia: un successo

per webL’evento, organizzato lo scorso venerdì 15 maggio dalla filiale Socage Asia nel prestigioso Glenmarie Golf & Country Club, a Selangor, si è rivelato un enorme successo, sia in termini di partecipazione, che di interesse da parte degli addetti ai lavori presenti.

L’incontro, tenutosi in una location di per sé meravigliosa, è stato l’occasione per mostrare alcuni prodotti Socage progettati esplicitamente per il mercato asiatico, quali la forSte 28TW, telescopica con argano, la “sempreverde” A314 su pick-up, ormai un “must” dell’azienda, e la forSte 37DJ, la doppio articolata con jib che sta ottenendo un riscontro sempre più positivo nel mercato sia Europeo che d’oltreoceano.

Cristiano Righettini
Cristiano Righettini

Cristiano Righettini, l’avamposto Socage in  terra asiatica, ha tenuto un discorso di presentazione dell’azienda, dei suoi prodotti, e degli obiettivi prefissi nel mercato orientale; il Resident Manager è stato inoltre raggiunto dall’Amministratore delegato di Socage Fiorenzo Flisi, accorso in Malesia per essergli al fianco in questa importante occasione.

Staff Socage AsiaSecondo i primi commenti di Righettini sono stai siglati accordi commerciali molto soddisfacenti.

 

Chi fa gli interessi del nostro paese?

KOMATSU (3)Sentire le parole di Silvano Cassano, attuale AD di Alitalia, mi ha reso ancora di più orgoglioso di appartenere a una certa parte di Italia.

Quella parte che, con abnegazione e volontà, mette ogni giorno in primo piano l’interesse reale del proprio paese davanti a tutto e tutti. Guardando le cose con oggettività, andando al di là dei sentimentalismi e valutando “cosa” e “soprattutto chi” possono fare del bene all’Italia.

Quando ieri Cassano ha dichiarato in una intervista che sarà rotto l’accordo con Air France-KLM perché quanto sottoscritto nel 2010 dalla allora CAI non va a vantaggio della compagnia e degli aeroporti italiani ho iniziato a pensare che c’è ancora qualcuno che pensa con il cervello.

KOMATSU (2)Non solo. La dichiarazione che la compagnia aerea punta al mercato di qualità grazie a un brand apprezzato e alle potenzialità economiche date da Etihad è stata la seconda ottima notizia. Il piano industriale che prevede l’implementazione del mercato dei cargo con Malpensa rilanciata come hub è stata la conferma di avere finalmente qualcuno che capisce le potenzialità geografiche fantastiche dell’Italia.

Il potenziamento degli aeroporti di Bologna e Catania come ponti di lancio intercontinentali è il sigillo finale di una storia industriale che finalmente sta vedendo tornare la compagnia di bandiera ai fasti di un tempo. Tutto questo grazie a una nuova proprietà che non è italiana.

Ma che vuole il bene del proprio investimento e quindi non cede ai compromessi di scuola nazionale che tutti conosciamo bene.

KOMATSUDietro a tutto questo c’è un ottimo manager, quel Gabriele Del Torchio che, giovanissimo, traghettò la ben conosciuta FAI verso la Komatsu preservando dall’estinzione un bagaglio tecnico e ingegneristico che non avrebbe avuto vita lunga.

Quel Gabriele Del Torchio che, come un inedito Cincinnato dei giorni nostri, non appena chiuso l’accordo con Etihad, si dimise nonostante gli avessero offerto di proseguire e non incassò il bonus stabilito contrattualmente perché “…in un momento di grande difficoltà per il paese ritengo immorale incassare un benefit di quelle proporzioni…”.

Ebbene, nonostante la proprietà “made in Japan”, oggi gli stabilimenti di Este sono produttivi, hanno superato la crisi e contribuiscono in modo importante alla vita sociale del vicentino e al PIL nazionale.

KOMATSU (6)Rimango ancora una volta della mia incrollabile convinzione: non importa chi e come ci mette i soldi. L’importante è che ci sia un piano industriale serio che preservi capacità progettuali e cultura produttiva.

E i fatti hanno dimostrato che, spesso, sono i grandi gruppi stranieri a credere nell’Italia più che non gli stessi italiani.

Una visione globale che spesso da noi manca. Una visione industriale che sia asettica e lontana da quel “nazionalismo sentimentale” che di italiano ha ben poco.

L’abitudine tutta italiana di vedere solo alcuni aspetti dei problemi – mentalità legata all’inesistenza di una cultura scientifica e a dei media che hanno ormai fatto del sensazionalismo il proprio unico scopo – ha portato fino ad ora dei danni incalcolabili che siamo stati chiamati a pagare con le nostre tasse. La questione Alitalia è solo uno degli esempi negativi a tutti noti.

KOMATSU (5)Non possiamo quindi lamentarci che non ci siano investitori stranieri e, quando si fanno avanti, ci sia una levata di scudi del tutto ingiustificata.

La mia opinione è che, quando qualcuno osteggia operazioni che sono evidentemente vantaggiose, ci siano i soliti interessi di qualcuno da difendere.

Esaminiamo i fatti con rigore. E diamo il benvenuto a chi vuole venire qui a investire e aumentare i posti di lavoro su basi solide e con programmi concreti e sostenibili.

Perché sono coloro che fanno realmente il nostro interesse e quello del nostro paese.KOMATSU (4)

Un altro premio per il Fuso Canter

Canter - Light Truck of the YearIl veicolo commerciale  Fuso Canter ha ottenuto un altro riconoscimento, dopo essere stato eletto “Leggero dell’anno 2015”.

E’ stato infatti premiato per le sue qualità e prestazioni da VansA2Z, un portale on line inglese costituito da esperti del settore che, come ha puntualizzato l’editore Neil McIntee,  hanno così motivato la loro scelta: “Siamo rimasti soprattutto colpiti dalla trasmissione  automatica a sei velocità Duonic così come dalla variante ibrida”.

Duonic è un cambio a doppia frizione totalmente automatizzato: oltre a ridurre i consumi di carburante, il cambio protegge i gruppi ausiliari, allevia le fatiche del guidatore specialmente sui brevi tragitti e coniuga il comfort di un cambio automatico con l’efficienza di un cambio manuale.

Canter - Light Truck of the YearIl cambio a doppia frizione Duonic si basa su un cambio manuale a sei marce con due frizioni idrauliche a bagno d’olio e sistema di gestione elettronica. Il grande vantaggio: durante la marcia è già impostato il rapporto successivo, che quindi viene innestato in modo estremamente rapido, senza strappi né perdite di potenza. In qualsiasi momento è possibile intervenire manualmente. Il cambio si distingue per una funzione di marcia lenta utile durante le manovre e per una posizione di parcheggio.

I modelli con propulsione ibrida del Fuso Canter sono già usati in alcune flotte nel regno Unito, dove consentono un risparmio di carburante fino al 23%.

Canter - Light Truck of the YearRispetto al predecessore si è riusciti a ridurre ulteriormente i consumi di carburante già decisamente bassi, diminuendo al tempo stesso le emissioni di CO2. Il merito di tutto questo va ad un rapporto al ponte più lungo e ad un innesto ottimizzato.

Con la funzione start/stop, la partenza a trazione interamente elettrica e il cambio a doppia frizione Duonic, unico in questa categoria, il Canter Eco Hybrid può fare affidamento su dotazioni tecnologiche molto sofisticate e al tempo stesso robuste. Il suo sistema di propulsione, parsimonioso nei consumi e silenzioso, rende questo autocarro la soluzione ideale per il servizio  nelle aree urbane e in altre zone ecosensibili. Il modello da 6.5 ton 4×4 offre ottime performance fuoristrada a un prezzo competitivo.

 

Così la gomma diventa sostenibile

4 TMichelin ha annunciato di aver avviato una joint venture in Indonesia con Barito Pacific Group (BPG) per produrre gomma naturale eco-friendly. Secondo i termini dell’accordo, questa nuova joint venture sarà per il 53% di proprietà di BPG e per il 47% di Michelin. Il contributo di Michelin alla joint-venture ammonta a 55 milioni di dollari.

Il progetto prevede la riforestazione di tre concessioni, che rappresentano una superficie totale di 88.000 ettari, devastata da una deforestazione incontrollata. Su un’area pari alla metà di questa superficie, nelle province di Jambi (Sumatra) e del Kalimantan-Timur nord-orientale (Borneo), saranno piantati alberi per la produzione di gomma naturale (circa 80.000 tonnellate l’anno). L’altra metà della superficie sarà destinata alla ricostituzione di un ambiente naturale, con coltivazioni destinate alla comunità locale e specie vegetali endemiche. Si prevede che questo progetto creerà più di 16.000 posti di lavoro locali, diretti e indiretti.

Nell’ambito della promozione delle pratiche di produzione sostenibile di gomma naturale, Michelin ha scelto di collaborare a lungo termine con il WWF, organizzazione non governativa. Questa partnership, della durata di 4 anni, firmata il 24 aprile 2015 da Jean-Dominique Senard, CEO del gruppo Michelin, e da Marco Lambertini, Presidente di WWF International, comporta:

  • Un partenariato globale per la promozione di buone pratiche nel campo della coltivazione degli alberi da gomma, dei metodi di estrazione e della trasformazione del lattice tra gli enti internazionali che rappresentano l’industria della gomma.
  • Un partenariato per la ricerca e l’attuazione delle migliori soluzioni nelle zone dove saranno piantati gli alberi. Per raggiungere l’obiettivo, Michelin e Barito Pacific Group hanno stabilito uno specifico organo di governo di cui farà parte il WWF, volto anche alla protezione del Tigapuluh National Park e della Limau Protected Forest, oggi a rischio di deforestazione.
  • Un partenariato mirato con la WWF France Foundation per operazioni di protezione, conservazione e recupero della flora e della fauna all’interno e nei pressi delle zone di concessione.

India: qui il mercato fa boom

per webIl mercato indiano delle macchine per costruzioni crescerà di quasi il 50% entro il 2019. La previsione elaborata da Off-Highway Research, la società di ricerche economiche specializzata nel mercato di settore, dà la misura del nuovo clima di crescita che si respira nel subcontinente e spiega bene cosa ha spinto Confindustria Modena, Veronafiere-Samoter e Unacea a intraprendere un’azione congiunta: organizzare la partecipazione collettiva di un gruppo di aziende italiane a Excon,  la principale fiera di macchine per costruzioni dell’Asia meridionale che si terrà a Bangalore dal 25 al 29 novembre 2015 e a cui è possibile aderire entro il 5 giugno prossimo. La scorsa edizione della manifestazione ha raccolto oltre 700 espositori su una superficie di 200.000 metri quadrati, 7 padiglioni internazionali e registrato più di 28.000 visitatori.

sinistraDopo il rallentamento dell’economia sperimentato nell’ultimo biennio, il tasso di crescita dell’India dovrebbe raggiungere il 6,4% nel 2015, e attestarsi al 7% per il prossimo biennio. Il settore delle macchine per costruzioni, anche grazie al piano di sviluppo infrastrutturale del governo che prevede investimenti per 1.000 miliardi di dollari fino al 2017, sta sperimentando una nuova fase di crescita. Secondo le analisi di Off-Highway Research dunque le vendite di macchine per costruzioni che nel 2014 hanno sfiorato le 49 mila unità, dovrebbero crescere quest’anno del 13%, nel 2016 del 15% e nel 2017 del 14%.

L’industria italiana di macchine per costruzioni ha un fatturato di 2,7 miliardi di euro e impiega circa 6 mila persone direttamente con un indotto di ulteriori 30 mila. Le aziende produttrici sono circa 200 e sono sia pmi che gruppi transnazionali. La propensione all’export è fortissima con un 70% del prodotto destinato a tutti i mercati del mondo.

DestraVeronafiere ha nel proprio dna l’essere piattaforma di servizio per le imprese sui mercati consolidati ed emergenti in molti settori nei quali organizza direttamente rassegne leader a livello internazionale – dice Ettore Riello, presidente di Veronafiere Con Samoter siamo già presenti in Nord Africa e ora apriamo nel subcontinente indiano, grazie a questa partnership strategica, altre opportunità per le pmi della manifattura italiana, le cui tecnologie e prodotti sono tra i più apprezzati dagli operatori stranieri, come abbiamo constatato anche nell’edizione 2014 della rassegna che ha registrato la presenza di buyer da 57 nazioni”.

Paolo Venturi
Paolo Venturi

“L’industria italiana di macchine per costruzioni – dichiara Paolo Venturi, presidente di Unaceaha reagito alla grave crisi economica degli scorsi anni puntando sui mercati esteri in maggior sviluppo. L’India per la sua grandezza e il numero di abitanti ha un grande bisogno di infrastrutture. Molte aziende nazionali sono già presenti sul posto sia al livello di produzione che di distribuzione. Come associazione, con la partecipazione collettiva a Excon, ci prefiggiamo di far fare un passo avanti al gruppo di aziende che vi prenderanno parte”.

Demolire a distanza

 

per web

La stazione di Birmingham New Street, la più grande delle tre principali stazioni ferroviarie che servono Birmingham e l’ottava più trafficata del Regno Unito, è attualmente al centro di un importante intervento di riqualificazione e ampliamento che, oltre a potenziarne la capacità, trasformerà la nuova struttura in un importante elemento di connotazione urbana della città. Il progetto ha comportato rilevanti opere di demolizione di parte delle strutture esistenti, tuttora in corso; ed è proprio in questo ambito che JCB ha fornito un contributo decisivo, allestendo un escavatore con pinza demolitrice interamente radiocomandato, in modo da consentire lo svolgimento dei lavori in condizioni di assoluta sicurezza.

New Birmingham StationGià oggetto negli anni ’60 di un intervento di completa ricostruzione nel quadro del programma di modernizzazione della rete di trasporti britannica, la New Street Station è attualmente al centro di un progetto che ne muterà radicalmente i connotati e l’impatto sul paesaggio urbano. L’intervento, che prevede la riorganizzazione della struttura nonché la creazione di una nuova facciata su strada e un grande atrio di ingresso, ha preso avvio nel 2010; nel 2013 è stata aperta al pubblico la parte interessata dalla prima fase del programma di rinnovamento, mentre il completamento dei lavori è previsto per la fine del 2015, quando le dimensioni della New Street Station risulteranno più che triplicate rispetto all’edificio originario. Alla luce dell’ingente mole di traffico gestita quotidianamente dalla struttura la sua chiusura per il completamento dei lavori non risultava possibile; un fattore, questo, che ha introdotto svariati elementi di complessità nell’intervento, in particolare per quanto riguarda la demolizione delle strutture dell’edificio originale. Per questo motivo Coleman & Company, impresa incaricata dei lavori e una delle più importanti realtà del Regno Unito specializzate nel settore delle demolizioni, ha chiesto a JCB di allestire un escavatore totalmente telecomandabile a distanza in modo da gestire le diverse fasi dell’intervento con la necessaria rapidità ma al tempo stesso in condizioni di assoluta sicurezza.

SinistraColeman & Company è la principale impresa di demolizione impegnata all’interno del progetto Birmingham New Street, dove sta operando da circa cinque anni. L’attuale fase dei lavori prevede la demolizione di 6.000 tonnellate di calcestruzzo armato nel biennio 2014/2015, e l’abbattimento di alcune strutture impegnative come le travi della vecchia copertura, alcune delle quali pesano fino a 80-90 tonnellate per una larghezza di 2,5 metri e uno spessore di 1,5 metri.

Se in un  normale cantiere in esterni questo avrebbe già rappresentato una sfida significativa, in questo caso i lavori si sarebbero dovuti svolgere all’interno, direttamente al di sotto di una nuova  struttura in acciaio del costo di diversi milioni di sterline, e che perciò avrebbe dovuto essere preservata da qualsiasi possibile impatto derivante dai lavori di demolizione. Il tutto all’interno di  un sito in pieno esercizio, dove ogni giorno 140.000 persone continuano a utilizzare normalmente la stazione.

Come racconta Peter Ettrick, Project Manager di Coleman & Company, “la nostra esigenza era quella di poter contare su una macchina operatrice dal peso contenuto, in modo da non gravare eccessivamente sulle strutture orizzontali dell’edificio dove ci saremmo trovati ad operare, ma al tempo stesso in grado di fornire tutta la potenza idraulica necessaria ad alimentare l’importante attrezzatura da demolizione – una pinza da ben 4 tonnellate – che avremmo utilizzato in cantiere”.

TestoPer rispondere a tali esigenze JCB ha progettato un allestimento su misura, tradottosi in un escavatore idraulico da 21 tonnellate che combina la torretta del JCB JS190 con il carro e i cingoli in gomma del JS220LC. Il risultato è una macchina abbastanza potente da alimentare una attrezzatura idraulica per demolizioni da 4 tonnellate senza superare un peso lordo complessivo di 25 tonnellate. Sulla macchina è stato quindi implementato un sistema di controllo remoto che  consente all’operatore di pilotare la macchina da una piattaforma aerea posizionata al di sopra delle strutture da demolire, permettendo di avere una perfetta visuale delle operazioni in corso. Una recinzione laser a infrarosso integrata limita il funzionamento della macchina all’interno di un perimetro predefinito, impedendole di lavorare al di fuori della zona di sicurezza. L’escavatore JCB è inoltre equipaggiato di illuminazione a LED per la visione notturna, sistema di sicurezza per il carburante, braccio triplice, controllo di sicurezza del raggio di lavoro, sistema antincendio automatico a bordo, filtro polveri a bordo e arresto di emergenza.

DestraFrutto della stretta collaborazione tra Coleman Engineering Services, il rivenditore JCB Gunn e la divisione JCB Heavy Products di Uttoxeter, Staffordshire, il nuovo escavatore sta attualmente lavorando su turni di 20 ore giornaliere alla demolizione delle travi e di parte degli orizzontamenti in calcestruzzo armato esistenti. Chris Holland, Technical Manager di Coleman & Company, ha dichiarato: “Abbiamo chiesto a JCB di progettare una macchina su misura, in grado di svolgere compiti specifici in un ambiente ad alto profilo di rischio; la posta in gioco era molto alta, in quanto nel cantiere di New Street ci saremmo trovati a lavorare al di sopra di dodici linee ferroviarie in esercizio che trasportano migliaia di passeggeri al giorno. Ma JCB ha accettato con entusiasmo questa impegnativa sfida, progettando una configurazione ottimale per affrontare questo complesso cantiere”.

COLEMAN'S JCB P02La nuova macchina JCB lavorerà nel cantiere per i prossimi nove mesi e, una volta completato l’intervento, permetterà a Coleman & Company di contare su uno strumento di lavoro unico in grado di affrontare interventi di demolizione di alta complessità.

Malcolm Hurst, Contract Support Manager di Coleman & Company, ha aggiunto: “una macchina telecomandata offre a Coleman & Company la possibilità di operare in spazi ristretti e limitati, mentre l’operatore rimane in un luogo sicuro, e può quindi essere utilizzata in cantieri di demolizione che sono ritenuti troppo pericolosi per rischiare la presenza di un operatore in cabina o in strutture contaminate in cui l’accesso risulta pericoloso”.

JLG: così la diagnostica è smart

peer webLe macchine evolvono tecnologicamente e così pure gli strumenti necessari per verificarne l’efficienza, prestazioni, prevenire e individuare eventuali guasti. E tutto questo deve avvenire velocemente, per evitare che un fermo macchina abbia conseguenze economiche negative sull’attività dell’azienda.

Uno degli strumenti che consente tutto ciò è il JLG® Mobile Analyzer, l’analizzatore mobile per la diagnostica con il quale i tecnici possono programmare, calibrare o personalizzare le prestazioni delle apparecchiature JLG. Attività gestibile anche in remoto, scaricando un’applicazione gratuita da Apple iTunes® e Google Play™ sul proprio smartphone o tablet. L’applicazione si sincronizza con il modulo di accesso remoto “JLG Mobile Wireless Access” – che può essere ordinato tramite il servizio “Online Express” o rivolgendosi a JLG Italia. Una volta connesso il modulo wireless ad una porta sulla macchina JLG, l’applicazione riceve e visualizza i dati diagnostici dettagliati fino a 45,72 m di distanza. Questi funziona con tutti i prodotti JLG dotati dell’Advanced Design Electronics (ADE) ed è intercambiabile tra macchine diverse, mentre può essere connesso ad un solo dispositivo mobile alla volta.
Oltre alla velocità di analisi, il JLG Mobile Analyzer ha il vantaggio molto pratico che in condizioni di maltempo permette ai tecnici di lavorare da un camion o sotto una tettoia di protezione.

Un “tocco” svedese con Volvo CE

per webdi Paolo Raffaelli

Toccare con mano: il ritorno ad una consuetudine che si era persa da tempo.

Il 9 ed il 10 maggio Volvo CE con il concessionario Carmi di Castelbolognese (BO) ha organizzato una 2 giorni dedicata agli operatori.

Da tempo il concetto di “toccare con mano” il prodotto si era sempre più assottigliato a causa delle condizioni dei mercati. Chi si ricorda i bei  tempi in cui il Saie di Bologna era un tutt’uno con le prove reali delle macchine che era possibile eseguire nelle aree esterne?

La due giorni di Volvo CE è stata l’occasione per Macchine Edili di farsi qualche impressione sulle nuove serie in campo, tra cui l’escavatore cingolato EC220 E-NL, la pala gommata L120-H e il mini escavatore ECR50-D.

L’impressione generale che accomuna  la prova sul campo di questi prodotti è stata che i progettisti di Volvo CE hanno lavorato tanto e bene per rendere l’idraulica di queste macchine davvero controllabile. Se con la serie C erano passati dal negative al positive control sugli escavatori con notevole miglioramento della precisione, sulla serie E hanno raggiunto livelli davvero impressionanti con una rinnovata gestione dei modi operativi.

Escavatore EC220E–NL

TestoLa versione in campo della serie E era la NL, Narrow Long Carriage la configurazione per eccellenza nel mercato italiano della classe Construction di escavatori. Una volta a bordo le prime due cose che ci colpiscono sono la silenziosità e la rinnovata gestione della macchina. Per quanto riguarda la cabina si possono muovere solo alcuni appunti alle doppie e triple funzioni di alcuni pulsanti come per il tastierino numerico integrato in altre funzioni ed all’ingombro di alcune plastiche, ma la silenziosità ed il comfort hanno sono davvero di alto livello. Adesso viene adottato un altro concetto nell’uso dei Modi Operativi, si parte sempre in ECO Mode per poi salire di potenza, escludendolo quando si deve lavorare alla massima potenza: si parte dal basso e si  aumenta anziché fare  il contrario come fatto fino ad oggi.

SinistraMassima attenzione alle economie d’esercizio di default nell’escavatore. Pur lavorando  solamente su terreno mosso e poco compatto, abbiamo potuto apprezzare la silenziosità di questa macchina anche al massimo delle prestazioni, e la dolcezza dell’idraulica che consente di lavorare in maniera millimetrica senza strappi o incertezze nei movimenti. DestraI manipolatori sono davvero precisi ed ergonomici e consentono movimenti dolci e progressivi senza affaticamenti alle articolazioni, anche dopo diverse ore di lavoro. Sullo scavo laterale, con benna di grande capacità sarebbe stato utile avere un po’ di peso in più sul carro in modo da aumentare la già buona stabilità portandola  così ai massimi livelli. Range Peso Operativo: 20,6 /25,8 TonPotenza: 175 CVForza Rottura Dente Benna: 165/174 kN

Pala Gommata L 120 H

TestoIl nome Volvo CE, sinonimo da sempre di pala gommata non si è smentito con la nuova serie H. Quella che  abbiamo visto in campo montava la classica trasmissione Auto a 4 rapporti con adeguamento automatico al primo in fase di spinta o quando serve la massima potenza; purtroppo non era equipaggiata con l’efficientissimo OptiShift che su questo modello è offerto solo come optional.

SinistraIn cabina le doppie levette di comando per l’attrezzatura, comando benna e comando bracci, sono ben disposte e spaziate tra loro in modo da controllare in punta di dita tutti i leverismi. Il motore,  pur affrontando il cumulo di terra in maniera un po’ rude, non ha evidenziato cali di potenza e coppia continuando ad erogare in maniera lineare durante tutte le fasi. DestraAnche su questa serie i progettisti Volvo si sono concentrati sul comfort in cabina, con un’ottima insonorizzazione ed un sedile in grado di assorbire ogni contraccolpo, anche su fondi dissestati come quelli delle cave. Range Peso Operativo: 20,7 Ton – Potenza: 276 CVCarico Operativo: 6.400 kg

Mini Escavatore ECR 50 D

TestoLa nuova serie D di escavatori compatti di Volvo compie un notevole passo avanti rispetto alla precedenti, sia sotto il profilo estetico che prestazionale. Anche sulla gamma dei piccoli il costruttore svedese ha svolto un eccellente lavoro per quanto riguarda l’idraulica. Il sistema idraulico, unito alla buona qualità dei controlli e degli attuatori fornisce una precisione ed una dolcezza dei movimenti ai vertici della categoria.

SinistraQuesta controllabilità si riflette ovviamente sulla stabilità generale della macchina evitando sobbalzi o contraccolpi indesiderati che stancherebbero l’operatore dopo lunghi turni. Sullo scavo frontale e su quello laterale la macchina risulta molto performante evidenziando solo alcune indecisioni sulla forza di rotazione. DestraPur trattandosi di una versione preliminare per i test, l’unica pecca riguarda alcune lacune in cabina come i sistemi di apertura/chiusura vetrate e portiera, le regolazioni dei comandi e la visibilità del computer di bordo che resta nascosto. Range Peso Operativo: 5,0  Ton –  Potenza: 41,8 CVForza Rottura Dente Benna3.612 daN

Con Liebherr il sollevamento è in tandem

per web“Anthem of the Seas” è la più grande nave da crociera mai costruita in Germania ed è lunga 348 metri. Naviga battendo bandiera americana dall’aprile scorso e può ospitare 4180 passeggeri e un equipaggio di 1500 persone.

Per trasportarla  fuori dalla Hall 2 dei cantieri navali  Meyer di Papenburg (Bassa Sassonia, a, confine tra Germania e Olanda), l’impresa Gertzen ha utilizzato  due autogru Liebherr LTM 1750-9.1  da 750 ton una di proprietà l’altra noleggiata dalla società Thomen.

SinistraViste le dimensioni delle nave la gondola “North Star” di 110 tonnellate che porta i passeggeri ad un’altezza di 90 metri sopra il livello del mare è stata installata alla sommità del ponte solo dopo un lungo lavoro in notturna ad opera delle due autogru.

A complicare il già difficile compito sono intervenute le condizioni meteo, con  violente raffiche di vento che hanno ritardato il già stringato programma dei lavori.  Solo alle 3 del mattino  il lavoro è stato completato, seguito con curiosità da centinaio di curiosi.

La nuova tutto terreno LTM 1750-9.1 viene esposta per la prima volta al Bauma 2013. L’autogrù da 750 t completa la gamma Liebherr compresa tra i modelli LTM 1500-8.1 e LTM 11200-9.1. Uno dei vantaggi di questa nuova autogrù Liebherr sono i tempi di allestimento piuttosto ridotti ed è stato indubbiamente questo uno dei motivi che l’hanno fatta preferire ad altri modelli in questo spettacolare lavoro di sollevamento.

Grazie all’ampia disponibilità di equipaggiamento, questa gru può essere utilizzata nelle situazioni più svariate. Con il braccio telescopico da 52 m, il sistema tirantato Y nonché i vari falconi tralicciati la gru può essere allestita con diversi sistemi braccio e raggiungere altezze sotto gancio fino a 154 m e raggi di lavoro fino a 112 m. Il falcone a volata variabile può essere montato con elementi da 3,5 m ciascuno fino a 91 m. Il falcone fisso tralicciato raggiunge un massimo di 62 m ed è inclinabile (idraulicamente come optional) anche sotto carico. Uno speciale falconcino con una portata di 56 t è disponibile per l’utilizzo sia con il braccio telescopico, sia con falcone fisso che a volata variabile. Per tutti i falconi sono previste in ogni caso delle tabelle di carico inserite nel limitatore LICCON.

TestoIl braccio tirantato Y aumenta notevolmente le portate della LTM 1750-9.1, soprattutto nel caso in cui si utilizzino sistemi di braccio lunghi; tale incremento deriva dal miglioramento della stabilità laterale. Un sistema di funi, la cui lunghezza è gestita da dei cilindri, permette di mantenere il braccio, costantemente sotto sollecitazioni laterali, sempre in una posizione diritta.

 

Nel carro la trazione della LTM 1750-9.1 è comandata da un motore Diesel a otto cilindri Liebherr da 500 kW / 680 CV e un convertitore di coppia 3.000 Nm. Cambio a 12 marce ZF-TC-Tronic. Per movimenti di manovra in cantiere è previsto anche un convertitore di coppia. Come freno rallentatore sono previsti sia un Intarder integrato nel cambio, che un freno elettrico a correnti parassite (TELMA). Come tutte le gru tutto-terreno Liebherr attualmente in produzione, anche la LTM 1750-9.1 è dotata di freni a disco  che contribuiscono a rendere la gru più sicura.

La sovrastruttura è dotata invece di motore diesel Liebherr a 4 cilindri in linea da 270 kW / 367 CV e una coppia massima di 1.720 Nm. Le movimentazioni della gru vengono garantite da comandi servoassistiti e gestititi diesel-idraulicamente attraverso cinque pompe a pistoni assiali a portata variabile. Gli argani e la rotazione ralla vengono gestiti da un sistema idraulico a circuito chiuso al fine di migliorare la manovrabilità. Sono possibili contemporaneamente quattro movimentazioni di lavoro.

Federbeton & C. Tutti insieme appassionatamente

per webFederbeton ha partecipato per la prima volta quest’anno con le sue associate – Aitec, Atecap, Assiad, Conpaviper, Assoprem e Ucomesa – al Word of Concrete Europe 2015 (WOC Europe) nell’ambito del salone Intermat, da poco concluso a Parigi.

L’esposizione di tutta la filiera del calcestruzzo è stata organizzata per la prima volta in Europa dal 20 al 25 aprile, in occasione dell’appuntamento mondiale per macchine, attrezzature, tecniche e materiali per l’edilizia.

Integrato all’ interno di Intermat sotto lo slogan “Be Concrete”, il WOC Europe ha rappresentato una vetrina importante per il settore a livello internazionale.

Oltre 55mila professionisti registrati quest’anno e più di 1400 aziende espositrici nei 62 mila metri quadrati che hanno ospitato numerose conferenze dedicate al calcestruzzo.

2014 woc logoDopo il successo del Saie, si amplia così a livello internazionale la collaborazione tra Federbeton e le circa 500 aziende rappresentate con le manifestazioni legate alla filiera, volte a creare una nuove opportunità di confronto con gli operatori pubblici e privati dell’industria delle costruzioni con l’obiettivo di stimolare la collaborazione e la riflessione sui temi dell’industria edilizia e dell’innovazione tecnologica di prodotto.

Al centro della manifestazione, il cemento e il calcestruzzo, materiali “intelligenti” in grado di rispondere con performance innovative ed ecologiche alle nuove esigenze nella direzione della rigenerazione urbana, dove le aziende della filiera del cemento e del calcestruzzo associate a Federbeton possono giocare un ruolo di primo piano, forti del proprio know how nello sviluppo di sistemi innovativi di prodotto e di processo.

testoLa filiera del cemento e del calcestruzzo è infatti pronta a cogliere la sfida di un cambiamento del ciclo edilizio incentrato sulla rigenerazione dei tessuti urbani, ripensando un insieme organico di interventi sulle prestazioni degli edifici, nonché sulla viabilità che rispondano alla domanda di qualità, sicurezza e risparmio energetico.

edilizia%20bisFederbeton è la Federazione delle Associazioni della filiera del cemento e del calcestruzzo armato. Le attività di questi settori esprimono al livello nazionale il 7% del fatturato e il 10% del Pil del mercato delle costruzioni, con 14 miliardi di fatturato e oltre 50.000 addetti. Nata nel 2008 e aderente a Confindustria, si propone di rappresentare e tutelare, nei rapporti con le Istituzioni nazionali ed europee, gli interessi comuni degli Associati, promuovendo interventi idonei per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale e di settore, svolgendo attività di studio e di ricerca, favorendo la collaborazione ed il coordinamento tra le Associazioni federate attraverso la promozione di attività ed iniziative, per ottimizzare l’uso delle risorse ed accrescere la coesione del sistema federativo interno.

Associate a Federbeton rispettivamente: Aitec (Associazione Tecnico Economica del Cemento), Atecap (Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato), Assiad (Associazione Italiana Produttori di Additivi e Prodotti per Calcestruzzo) , Conpaviper (Associazioni del Settore delle Pavimentazioni Industriali), Assoprem (Associazione delle Travi Prefabbricate Reticolari Miste, Ucomesa (Associazione delle Aziende Italiane Produttrici di impianti e Macchine da Cantiere) e Sismic (Associazione Tecnica per la Promozione degli Acciai Sismici per il Cemento Armato).