Home Blog Pagina 204

La CASE 821G al porto di Savona

La nuova pala 821G Evolution è al lavoro nello scalo ligure per BuT srl, una società di servizi portuali che si affida a CASE per garantire una gestione delle merci efficiente e senza interruzioni.

Il porto di Savona è il secondo in Liguria dopo Genova e tra i primissimi in Italia e nel Mediterraneo. BuT Srl vi opera sin dal 1996, fornendo servizi portuali che comprendono lo sbarco e la gestione di merci (rinfuse solide) per conto terzi.

I clienti sono specializzati nella fornitura di materie prime per la produzione del vetro, oltre a grandi distributori di fertilizzanti e sale da disgelo. Inoltre, BuT opera anche con altre tipologie di merci ad esclusione di cereali ad uso alimentare e il coke. Un mestiere in cui servono una perfetta organizzazione, tanta professionalità, oltre a strutture e mezzi dotati delle ultimissime tecnologie.

Cliente della concessionaria CMO di Treviolo (Bergamo) da sette anni, BuT Srl punta a consolidarsi nel mercato e a crescere sempre di più. È in quest’ottica che ha acquistato l’ultima nata CASE in fatto di pale gommate, la serie G Evolution, nella taglia da 18 tonnellate.

Enzo Seminara, responsabile commerciale di CMO racconta: “BuT srl ci ha richiesto espressamente la nuova pala gommata 821G Evolution per poter potenziare il parco macchine, formato da altre tre CASE (due 721G e una 821F) che lavorano circa 1500 ore l’anno”.

Claudio Barlassina

Claudio Barlassina, amministratore delegato dell’impresa ligure, spiega: “Abbiamo scelto una 821G Evolution perché storicamente ci siamo sempre trovati bene col marchio CASE. L’esperienza ci insegna che sono macchine resistenti e altamente affidabili. La nuova serie G Evolution poi garantisce prestazioni maggiori grazie all’elettronica molto sofisticata e al comfort in cabina”.

Senza sosta

La nuova pala gommata 821G è al lavoro al porto di Savona da un paio di mesi. Un lavoro che si svolge in maniera rapida e che non può permettersi interruzioni. Si divide in due parti principali: lo sbarco nave e lo stoccaggio e movimentazione merce nel magazzino di proprietà di 22.000 m² (con uno scoperto di 8000 m²). Annualmente da BuT transitano svariate migliaia di tonnellate di merci destinate per lo più al mercato del Nord-Ovest italiano, ma con la possibilità di coprire anche altre aree.

A Savona, grazie alle caratteristiche naturali che garantiscono fondali sino 15mt, BuT può ricevere navi di tutte le dimensioni che vengono sbarcate con gru semoventi, tramogge e camion spola, il tutto in ottemperanza alle normative vigenti in ambito di safety, security e ambiente. Una volta nel magazzino, la merce viene ribaltata nei box e impilata fino ad altezze considerevoli in modo da poter ricevere la maggior quantità possibile, un’operazione che la nuova 821G esegue con l’ausilio di uno speciale traliccio spingitore, che garantisce delle rese di sbarco considerevoli e che possano soddisfare il mercato dello shipping, settore che richiede velocità di sbarco sempre maggiori. La pala 821G poi, in un secondo momento e con la benna, viene utilizzata per caricare le tramogge che alimentano quattro linee insaccatrici per sacconi da 500 a 1000 kg o small bags da 5 a 50 kg. Alternativa ai sacconi è il trasporto delle merci sfuse in autocarri dedicati, che vengono caricati dalle pale CASE.

La bilancia integrata dà una mano

Giuliano Bellardi

Giuliano Bellardi, marketing manager CASE Italia, ha visto in azione la pala nel porto di Savona e commenta: “In questa applicazione si rivela utilissima la nuova bilancia integrata per il carico utile che consente agli operatori di leggere il carico della benna sul nuovo display, senza dover perdere tempo con le attività di pesatura. Sempre nel display si possono leggere i cicli di carico-scarico e tracciare l’attività. Un modo di semplificare il lavoro che porta a una maggiore redditività”.

Anche in azienda apprezzano particolarmente l’elettronica avanzata della nuova serie CASE. Spiega Barlassina: “Per noi la macchina è perfetta per la potenza e, in un’ottica di transizione tecnologica e miglioramento interno aziendale, ci consente di ottimizzare la comunicazione coi nostri sistemi elettronici. Abbiamo il magazzino suddiviso in box per tenere le varie tipologie di merci separate e, con il nuovo sistema telematico della pala, l’operatore sa in anticipo dove portare la merce oppure da dove deve caricare e quali quantitativi. Il miglioramento rispetto al passato è notevole, sia per la velocità nella comunicazione con tutti i nostri operatori sia per la possibilità di avere informazioni aggiornate in tempo reale sullo stato del mezzo”.

L’operatore

Anche gli operatori sono soddisfatti e sottolineano l’eccezionale comodità della cabina e l’ottima visibilità grazie al cofano ribassato e alla telecamera per visione posteriore, oltre alla reattività dei comandi che consentono di compiere cicli di carico scarico in maniera rapida.

Conclude Barlassina: “Con il costo di tutte le materie prime e dell’energia in costante aumento, andiamo incontro a tempi difficili. Per questo abbiamo voluto giocare d’anticipo, ampliando il parco macchine e puntando ancor di più sulla qualità del servizio. E devo ammettere che, anche grazie alla nuova pala CASE, i risultati sono già apprezzati anche grazie ai consumi nettamente inferiori rispetto ai mezzi delle vecchie generazioni”.

La macchina giusta al posto giusto

Le pale CASE della Serie G sono particolarmente adatte all’applicazione portuale. Queste pale, infatti, sono dotate della tecnologia motoristica FPT Industrial con sistema di riduzione delle emissioni HI-eSCR 2 senza ricircolo dei gas di scarico. Questa tecnologia, grazie ai componenti di lunga durata, non richiede manutenzione e consente di ottenere consumi ridotti. Inoltre, ha il vantaggio ulteriore di garantire sicurezza nei pressi di materiali infiammabili dato che la temperatura dei gas di scarico viene mantenuta intorno a 400°C, di gran lunga più bassa rispetto a quella di un DPF convenzionale (circa 700°C).

Un’altra caratteristica estremamente utile nella movimentazione di materiale è l’esclusivo sistema di raffreddamento “CASE Cooling Cube” che impedisce l’ostruzione delle maglie da materiali e detriti. I radiatori con ampie masse radianti disposte a cubo anziché sovrapposte come nei design convenzionali, aumentano l’efficienza di raffreddamento e le prestazioni della funzione di autopulitura della ventola reversibile.

La nuova gamma di pale serie G Evolution, prodotta nello stabilimento di Lecce e lanciata nella scorsa primavera, aggiunge ai contenuti già apprezzati della Serie G, nuove caratteristiche quali la connettività, il nuovo monitor touchscreen con le nuove funzionalità del sistema di pesatura integrato e del monitoraggio della pressione pneumatici, nonché l’estensione degli intervalli di manutenzione da 500 a 1000 ore. Contenuti suggeriti dai clienti e dai concessionari e realizzati dagli ingegneri CASE per aumentare produttività, affidabilità e redditività.

Nuova CMC i23 isolata: sicurezza ai vertici

La sicurezza non è mai troppa quando si parla di PLE. Lo sa bene CMC, una delle marche più innovative tra i produttori di piattaforme ragno, che si appresta a presentare sul mercato la sua i23, primo modello della nuova serie “i” elettricamente isolata fino a 46 kV. Come si evince dall’ultimo report globale IPAF sulla sicurezza, la folgorazione è al secondo posto tra le cause di incidente, anche mortale, per gli utenti delle PLE. Il rischio di elettrocuzione, in realtà, non riguarda solo chi è al lavoro sulle linee di media e alta tensione, ma anche chi si trova in prossimità delle stesse, poiché aumenta con il diminuire della distanza con la linea elettrica.

La CMC i23 è progettata per ridurre al minimo questo rischio, grazie alla cesta monoposto in vetroresina e agli speciali bracci in fibra, uniti all’impiego di materiali speciali come olio e tubi non-conduttivi.

CMC i23 offre massima sicurezza anche nelle manovre. “Di solito non parliamo di sicurezza poiché la consideriamo un requisito indispensabile per le nostre piattaforme – dichiara Alessandro Mastrogiacomo, direttore commerciale di CMC – Con i23, però, abbiamo davvero dato il massimo per dare una risposta innovativa a una specifica richiesta di sicurezza di tanti utilizzatori”.

I DATI TECNICI

Altezza max di lavoro                22,8 m

Sbraccio max                            10 m

Portata max in cesta                  180 kg

Misure cesta                              0,6 x 0,6 x 1,1 m

Rotazione cesta                          +/-90°

Rotazione torretta                      +/-200°    (400° continui)

Massa totale                             3930 kg

Betonaggio: la gamma preziosa di CIFA

La gamma degli impianti di betonaggio CIFA si evolve per offrire prodotti sempre più di valore e capaci di fornire soluzioni alle esigenze più complesse. CIFA è forte dei suoi 90 anni di storia nella costruzione di macchine e impianti per il calcestruzzo; con i suoi modelli FiveTech® – esclusivamente dedicati alla produzione di calcestruzzo preconfezionato – porta sul mercato tutto il know how di un costruttore che conosce l’intera filiera e le specifiche esigenze del settore. Con il rinnovamento della gamma, CIFA ha riorganizzato i modelli in quattro serie, i cui nomi delle pietre preziose “Diamond”, “Sapphire” e “Zircon” (+ “Dry”) vogliono simboleggiare l’alto valore che tali soluzioni rappresentano per i clienti; come afferma Marco Polastri – Direttore Sales Aftersales e Marketing:

Vogliamo offrire ai nostri clienti una gamma completa e allo stesso tempo organizzata per fornire un prodotto dalle prestazioni superiori e con un alto livello di controllo del processo, confermando la nostra vision “Driven by Innovation”. In uno scenario europeo che vede i governi fronteggiare la pandemia con importanti recovery plan, si prospettano grandi investimenti per la costruzione di nuove infrastrutture, realizzabili con calcestruzzo certificato e rintracciabile per assicurare la trasparenza e la sostenibilità del prodotto. È quindi necessario per i produttori avere impianti di alto livello, funzionali, performanti e durevoli nel tempo. La riorganizzazione della gamma nasce proprio per offrire impianti di alto valore.”

La gamma FiveTech  in cinque punti

  1. Trasportabili e facili da installare, tutti gli impianti sono studiati per essere movimentati tramite trasporti standard e sono preassemblati per essere operativi nel più breve tempo possibile.
  2. Design modulare, i singoli impianti sono studiati per avere un design flessibile e modulabile a seconda delle diverse esigenze dei clienti.
  3. Precisione e affidabilità nel dosaggio, tutti i materiali coinvolti nella creazione della miscela sono accuratamente dosati per assicurare qualità costante di output nel tempo.
  4. Tecnologia di mescolazione all’avanguardia, qualità dei materiali e design studiato per garantire performance di mescolazione qualitativamente elevate e costanti nel tempo e facilità di manutenzione.
  5. Controllo operativo completo integrabile con il sistema di monitoraggio CIFA Vista: grazie ad un’interfaccia intuitiva sarà possibile monitorare tutta l’attività dell’impianto e generare reportistica puntuale.

Grazie alla struttura modulare, gli impianti raggiungono una flessibilità senza pari; in più, il sistema di controllo automatizzato permette di gestire con precisione e sicurezza ogni fase del processo, anche grazie all’integrazione con il software CIFA Vista: monitoraggio e analisi dei dati in tempo reale del singolo impianto e della flotta di macchine CIFA.

Le serie “preziose” in cui si suddividono gli impianti sono:

  • Diamond, le soluzioni più all’avanguardia. Sono caratterizzate della semplicità di trasporto e montaggio, ma soprattutto da un processo di mescolazione automatizzato e finemente controllato. Questa serie è stata progettata al fine di ottimizzare i costi di produzione dei produttori di readymix sia nel caso di progetti sia per centri di distribuzione calcestruzzo. La serie è composta da cinque modelli che coprono una capacità di produzione di 50 – 70 – 100 – 130 – 180 m3/h. Questi sono inoltre disponibili con gruppi di stoccaggio aggregato modulari configurabili, generalmente da quattro a sei scomparti e completi di sistemi di caricamento automatici per migliorare la movimentazione della materia prima. Tutte le soluzioni sono caratterizzate da mescolatori orizzontali a doppio asse all’avanguardia e ad alta efficienza con un avanzato sistema di manutenzione.
  • Sapphire, come la serie Diamond, include tutte le più avanzate caratteristiche ed è stata studiata nei dettagli per facilitare la movimentazione tramite trasporto marittimo, a beneficio di paesi e siti più remoti nel mondo. Prodotto più snello e ottimizzato della serie Diamond ma con le stesse capacità di produzione 50 – 70 – 100 – 130 – 180 m3/h e la medesima modularità di configurazione. Categoria interamente verniciata e completa di componentistica meno sofisticata ma di più semplice utilizzo. Tutta la serie include sempre il mescolatore orizzontale a doppio asse caratteristico del settore readymix.
  • Zircon, un’offerta più semplice senza intaccare prestazioni, durabilità e precisione, con le stesse performance e qualità del prodotto. Questi impianti prevedono un trasporto snello e una particolarmente agile installazione, con capacità da 70 a 130 m3/h di calcestruzzo. Questa serie di prodotti è nata espressamente per il carico betoniera e presenta un relativamente limitato numero di opzioni. La struttura è semplificata e rispetta le più comuni configurazioni richieste dal mercato: gruppo aggregati da quattro o cinque scomparti, fino a quattro silos per il cemento e avanzati mescolatori a doppio asse orizzontale da 1,7 – 2,5 – 3,33 m³.
  • Dry, dedicata ai mercati con dosaggio a secco, sono impianti semi mobili che richiedono fondamenta molto semplici, trasportabili con camion standard o container da 40″ e progettati per ridurre al minimo i lavori di montaggio e smontaggio. Questa serie di impianti modulari per il carico a secco è caratterizzata da un sistema esclusivo di dosaggio del cemento installato sul nastro di carico al fine di incrementare precisione e velocità nello scarico in betoniera e di ridurre il consumo di materia prima. Ciascun impianto è completamente integrato con gruppi aggregati modulari configurabili e sistemi di filtraggio polveri automatizzati. La capacità di produzione disponibile per ciclo è di 8 – 3,5 – 5 m³.

A completamento della gamma sono da annoverare anche gli impianti di riciclaggio “CIFA Wash”: facili e dalla manutenzione ridotta al minimo, permettono il riutilizzo degli aggregati con la separazione dei solidi di 0,15 mm. Le soluzioni sono composte da due modelli con capacità di acqua grigia trattata di 11 e 25 m³/h e sono tutte disponibili con tramoggia di ricezione studiata per betoniere e pompe. Le soluzioni prevedono anche i relativi sistemi di filtraggio per acque sporche da 1,5 e 2 m³/h per ottenere acqua filtrata da riutilizzare nell’impianto di betonaggio.

T Robust 13L: usato di qualità per Renault

Renault Trucks svela il T Robust 13L, una nuova edizione speciale dei veicoli usati caratterizzata da un design accattivante e robusto.

Il Renault Trucks T, ridisegnato dai designer del costruttore, ha uno stile dinamico ben riconoscibile, un’affidabilità e robustezza apprezzata dal mercato.

Si tratta di un veicolo affidabile e robusto frutto dell’esperienza Renault Trucks sui motori da 13 litri.

Forza e longevità

L’identità visiva del Renault Trucks T Robust 13L esprime perfettamente i valori del marchio, la qualità e la solidità dei suoi autocarri. I designer di Renault Trucks (Halle du Design – HDD), per realizzare questa edizione speciale, hanno giocato con i colori del brand, grigio, nero e rosso, per evidenziare le linee dinamiche della carrozzeria e accentuare la forza e la longevità che da sempre caratterizzano il motore 13 litri di Renault Trucks. Nella parte inferiore dei fari e nelle pedane sono stati aggiunti alcuni dettagli di colore rosso, tra cui anche i copridadi, ben visibili anche quando il veicolo è in movimento. Il nome di questa serie speciale è presente sia sulla calandra sia dietro le portiere, la scritta T Robust 13L è stata creata volutamente con caratteri squadrati che richiamano uno stile industriale e sportivo.

Accedendo al veicolo si ha subito la percezione che la cura dei dettagli non sia limitata all’esterno ma che vi siano anche all’interno numerosi componenti personalizzati. Il pannello della portiera realizzato con una finitura in carbonio, il nome della serie speciale ben visibile sul lato del sedile e sui tappetini, il cruscotto in carbonio ridisegnato e verniciato con nuove linee e forme triangolari sono i componenti distintivi della cabina. Non solo dettagli estetici la cabina del T Robust 13L è equipaggiata con tutti i comfort per rendere sempre piacevole la guida e la vita a bordo di ciascun autista.

Robusto di nome e di fatto

L’offerta veicoli usati di Renault Trucks

Questa nuova edizione speciale è dotata di un motore DTI 13, Euro VI step D, apprezzato per affidabilità, potenza e performance. Il motore da 13 litri è estremamente robusto ed è realizzato per percorrere oltre il milione di chilometri.

Il T Robust 13L è stato progettato sulla base di un camion usato recente, selezionato, preparato e trasformato dagli esperti dello Used Trucks Center Renault Trucks. Le operazioni più delicate, come la verniciatura, vengono effettuate nella Used Trucks Factory, l’unità di trasformazione e adattamento dei veicoli usati situata nel cuore dello stabilimento industriale di Bourg-en-Bresse.

Per l’assoluta tranquillità degli autotrasportatori, il T Robust 13L usufruisce dello stesso livello di assistenza dei veicoli nuovi. Viene venduto con la garanzia Renault Trucks Selection di 3 anni o 1 milione di chilometri e con il contratto Excellence Predict, che comprende la manutenzione sulle parti soggette a usura e un servizio connesso per prevenire i fermi macchina imprevisti.

L’attività dei veicoli usati fa parte dell’approccio globale di economia circolare intrapreso da Renault Trucks. L’azienda lavora per prolungare la vita dei propri autocarri, che sono progettati per durare a lungo. Vengono effettuati aggiornamenti e i veicoli vengono ricondizionati o trasformati per soddisfare le esigenze del mercato (Used Trucks Factory), concretizzando così l’impegno di Renault Trucks di garantire la qualità e la durata dei propri veicoli e impegnarsi a ridurre le sue emissioni di carbonio.

La Casa francese è da tempo molto attiva nel settore dell’usato con il ricondizionamento in fabbrica di veicoli di seconda mano proposti sul mercato per differenti settori di impiego, inclusi quelli cantieristici.

Gli pneumatici BKT per le gru mobili

Le gru mobili svolgono diversi compiti nell’ambito industriale, delle costruzioni e delle infrastrutture. Possono solitamente viaggiare ad alte velocità e raggiungere 80 km/h. Per questo motivo è molto importante che gli pneumatici che le equipaggiano lavorino a temperature più basse ed è quindi ideale l’utilizzo di pneumatici radiali.

Gli pneumatici devono essere adatti per applicazioni sia su fondi stradali e autostradali che sui terreni più aggressivi e irregolari dei cantieri.

Oltre alla flessibilità, l’elemento chiave che viene richiesto a questi prodotti è chiaramente la robustezza nonché la resistenza e la durata.

Infine uno pneumatico per gru mobili deve assicurare ottime prestazioni in termini di velocità e comfort su strada. Devono essere dotati di eccellente trazione e di una perfetta manovrabilità anche nelle condizioni d’uso più estreme.

Dedicati alle gru mobili

Gli pneumatici BKT per gru mobili sono progettati e costruiti appositamente per affrontare le sfide dei lavori più impegnativi, quando si trasportano carichi pesanti su diversi terreni.

Al fine di ottenere elevate prestazioni in termini di produttività e sicurezza, BKT ha sviluppato dei prodotti che conferiscono grande stabilità durante le operazioni di prelievo e trasporto.

Inoltre, tutti gli pneumatici delle gamme BKT specifiche per gru mobili sono dotati di una struttura robusta in acciaio e delle mescole particolarmente resistenti ai tagli per garantire una lunga durata e, naturalmente, adatta per l’alta velocità durante i trasferimenti su strade e autostrade.

Due linee di prodotto

Attualmente BKT propone due diverse linee di prodotti dedicati alle gru mobili, anche se l’offerta è particolarmente ampia e diretta anche ad altre tipologie di gru e macchinari industriali o per le costruzioni.

Entrambe le gamme sono radiali e classificate con indici di velocità “E” e “F”.

AIROMAX AM 27 è particolarmente adatto per gli spostamenti su fondi stradali e autostradali che richiedono un’alta resistenza all’usura, pur conservando ottime doti di trazione e resistenza sui terreni più aggressivi e irregolari dei cantieri.

È stato realizzato con carcassa e cinture a più tele d’acciaio per garantire robustezza e resistenza. Le mescole di fianco e battistrada hanno elevate prestazioni di resistenza ai tagli e alle lacerazioni. È anche in grado di resistere a temperature molto elevate e di dissipare il calore sviluppato durante gli spostamenti stradali ad alta velocità. È attualmente disponibile in cinque diverse misure: 385/95 R 24, 385/95 R 25, 445/95 R 25, 505/95 R 25 e infine 525/80 R 25.

AIROMAX AM 543 è particolarmente idoneo per le gru che operano nel settore delle costruzioni, grazie a una trazione eccellente e alla grande stabilità che è in grado di assicurare.

Il battistrada profondo e tassellato garantisce le migliori performances sui terreni sconnessi garantendo un’ottima protezione alla struttura del pneumatico Dal momento che viene sottoposto a grandi sollecitazioni e utilizzato in condizioni estreme, questo penumatico è stato progettato per resistere a sollecitazioni severe, caratteristica fondamentale per questa tipologia di macchinario e applicazione. Al momento è disponibile in tre misure: 385/95 R 24, 385/95 R 25 e 445/95 R 25.

Tecnologia avveniristica per l’EC220E di Volvo CE

di Luca Masaracchio

EC220E di Volvo CE, una macchina supertecnologica all’opera in un importante cantiere nella  Piana di Catania

La destinazione del nostro viaggio è l’Aeroporto militare di Sigonella, in territorio di Lentini in provincia di Siracusa, sulla Piana di Catania. Ad accoglierci nel sito che brulica di uomini e mezzi, al lavoro per realizzare importanti opere civili ed infrastrutturali al servizio dello scalo aereo, è Daniele Tranchita direttore tecnico della Tranchita Sebastiano.

L’azienda da pochi mesi ha acquistato l’escavatore Volvo EC220E, il primo nel suo parco macchine equipaggiato con le ultime perle tecnologiche, il Dig Assist e l’Active Control, concepiti per aggiornarsi automaticamente e senza ricorrere a soggetti esterni.

L’EC220E è il top di gamma della fascia di peso medio del costruttore svedese, apprezzato per la generosa erogazione della potenza sviluppata dal motore D6J con i suoi 174 cavalli e prestazioni di tutto rispetto, abbinata ai bassi consumi e alle emissioni contenute, caratteristiche che rendono la macchina produttiva e performante in una vasta gamma di impieghi operativi.

Perché scegliere l’EC220E?

L’acquisto dell’ EC220E ha costituito un momento importante per la nostra azienda”, ha esordito Daniele Tranchita. “Vogliamo investire sulla tecnologia odierna la quale ci offre applicazioni per i cantieri in grado di assicurare maggiore produttività e maggior comfort per chi come noi ed i nostri dipendenti trascorre buona parte della giornata lavorativa sulle macchine operatrici, soprattutto nell’attuale situazione in cui i costi tendono a crescere ed i prezziari sono spesso fermi da anni”.

Il cantiere di Sigonella

I lavori sono iniziati nel 2018 e si concluderanno nel 2022.  Tra i principali interventi previsti l’adeguamento della rete stradale anche con nuove realizzazioni per collegare le zone storiche dell’aeroporto con le nuove strutture, la realizzazione di nuovi canali di raccolta delle acque piovane, indispensabili per un’area come la piana di Catania, gli scavi per sottoservizi, per fondazioni di edifici e capannoni per i servizi aeroportuali oltre alle opere connesse e naturalmente tanto movimento terra.

Abbiamo avuto modo di osservare l’operatore alle prese con il sistema 2D del Dig Assist.

Questo pacchetto ci è stato molto utile nei due cantieri in cui siamo impegnati”, continua Daniele Tranchita. “In particolare il sistema della quota 2D ci ha agevolato permettendoci di azzerare quasi completamente i tempi morti tra una misurazione e l’altra effettuata con metodo classico, cioè con l’operatore a bordo e una o due persone a terra per la verifica delle misure e dei parametri di riferimento. Grazie al Dig Assist invece abbiamo verificato che sono sufficienti alcuni riferimenti precisi, come i picchetti topografici o anche il piano di campagna, e grazie all’interfaccia uomo/macchina HMI ed all’ampio e luminoso tablet Volvo Co-pilot posto in cabina, dal quale si accede alle opportunità del Dig Assist, si è in grado di stabilire un punto 0 e da questo momento si è in grado di impostare l’altezza di riferimento. Siamo così stati in grado di procedere con scavi e livellamenti entro i limiti e le quote impostati senza possibilità di errore e con una certa agilità nei tempi di lavorazione, permettendo anche ad un operatore poco esperto di procedere speditamente. Un risparmio di tempi, fatica, e costi, in pratica un guadagno complessivo per l’impresa”.

Sul tablet il particolare con la pesatura della benna (On Board Weighing)

In fase di carico, soccorre anche l’On-Board Weighing, che pesa istantaneamente il materiale sulla benna, evitando di caricare oltremisura i mezzi d’opera, ed azzerando il rischio di sovraccarico, fonte anche questo di costi ulteriori, sia in termini economici (pensiamo alle sanzioni del Codice della Strada) oltre che in termini di punti sulla patente, con pesanti implicazioni sui costi d’impresa, maggiori consumi, usura degli autocarri e guasti causati da utilizzi estremi.

Tra le altre funzioni del Dig Assist che tornano utili nelle attività  quotidiane, tante applicazioni, dalla calcolatrice, al meteo, al blocco appunti, all’assistenza da remoto della rete Volvo, alle fotocamere che permettono la visione a 360° dello Smart View, oltre alla vasta gamma di report disponibili; il successo dell’innovazione ha dato come step ulteriore anche il pacchetto di aggiornamenti introdotti nel 2021 come l’In-Field Design, che consente all’operatore di passare da un disegno su carta a un modello di scavo digitale in pochi minuti, grazie alla tecnologia di navigazione GNSS e RTK per offrire una estrema precisione nello scavo di fossati e fondamenta, permettendo il salvataggio sul Volvo Co-Pilot (ora anche compatibile con il 3D Topcon).

La tecnologia dell’Active Control by Volvo

Un’altra parte della componente tecnologica-avveniristica dell’EC220E è rappresentata dall’Active Control, soluzione steer-by-wire abbinata al sistema di controllo elettroidraulico e alla piattaforma software Dig Assist. Tale soluzione opera anch’essa sul luminoso tablet, anche in controluce, Volvo Co-Pilot da 10″ e sfrutta i movimenti automatizzati di braccio e benna, con la velocità regolabile manualmente dall’operatore. La macchina regola autonomamente i movimenti sincronizzati di braccio e benna per mantenere una spianatura uniforme.

Un particolare del gruppo avambraccio con le componenti dell’Active Control e del Dig Assist

L’Active Control agisce su un doppio binario, con una gestione ottimale delle risorse per ottenere una lavorazione ideale, ed evitare i rischi ed i pericoli correlati al raggio d’azione della macchina. In pratica è possibile impostare tutta una serie di parametri che inglobano la macchina all’interno di una sorta di sfera di sicurezza rinforzata, agendo su diversi fattori: la profondità per impedire alla benna di scavare al di sotto del limite prestabilito, per preservare le eventuali tubazioni, condutture e sottoservizi o altri manufatti; la quota massima di sbraccio, come nel caso di interventi all’interno di edifici civili o industriali, linee aeree, gallerie, ecc.; ultima ma non meno importante la limitazione al perimetro di rotazione, per evitare gli urti con strutture laterali o nel caso si lavori su strada, l’interferenza col flusso di traffico. Quest’ultima funzione può tornare utile nelle operazioni di carico degli autocarri, in cui si può anche stabilire il range tra la zona carico del materiale e quella in cui avviene lo scarico sui camion. Anche in questo caso della sfera di sicurezza, impostata tramite Active Control sono evidenti i vantaggi in termini di risorse, tempi e costi, oltre a non dover sorvegliare costantemente a vista dall’esterno, i movimenti della macchina e/o proteggere o isolare strutture o impianti che potrebbero essere interferenti o a rischio di contatto.

Tra gli aspetti operativi testati in cantiere dallo staff della Tranchita Sebastiano, il controllo dell’angolazione della benna con ritorno alla posizione di scavo, in cui la regolazione automatizzata del braccio mantiene un angolo di scavo costante: è sufficiente premere un pulsante per ritornare all’angolazione impostata, come avvenuto nel caso dello scavo di canali per il deflusso delle acque con sezione a V.

Si tratta per noi di funzionalità importanti –  hanno sottolineato i Tranchita – per i prossimi acquisti confermeremo la scelta sia del Dig Assist che dell’Active Control, sistemi che rendono l’investimento nel suo complesso ben ammortizzabile nel tempo con un ritorno economico decisamente positivo, per non parlare del comfort dell’operatore che con questi optional risulta decisamente migliorato.

L’altro scenario operativo dell’EC220E

L’escavatore è stato impegnato anche in un altro importante cantiere, quello del raddoppio ferroviario del tratto tra Catania Bicocca e Catenanuova, per conto di Rete Ferroviaria Italiana, sempre nella Piana di Catania, nel versante settentrionale.

E’ sempre Daniele Tranchita ad illustrarci le fasi di lavoro.

Anche in questo contesto la macchina ci ha dato importanti riscontri operativi, nella realizzazione di scavi di fondazione di grandi dimensioni anche a notevole profondità, avendo come riferimenti solo i picchetti di quota posti sul ciglio dello scavo. L’operatore grazie ai due sistemi altamente tecnologici in dotazione dell’EC220E ha potuto velocizzare le operazioni di scavo, lavorando da solo ed in completa autonomia. Analoga autonomia operativa è stata riscontrata anche nella realizzazione di altre opere in fondazione, le pile, i tombini idraulici e le spalle.”

All’esame visivo l’EC220E si presenta lievemente diverso dalla versione base, il ricevitore laser integrato, è posizionato sul braccio dell’escavatore, il Dig Assist è compatibile con una molteplicità di attrezzature, tra cui il Tiltrotator, le benne inclinabili, gli attacchi rapidi, ecc. integrabili nella strumentazione di bordo. Anche la manutenzione ne trae giovamento, senza linee idrauliche pilota di cui preoccuparsi, contribuendo ad estendere ulteriormente la disponibilità operativa della macchina la quale già di per sé non richiede grandi sforzi manutentivi.

La V&V srl

Concessionaria Volvo CE Italia per la Sicilia, è la V&V srl. di Vincenzo Vultaggio con sede a Custonaci (TP), la quale oltre alla vendita (nuovo ed usato) garantisce alla clientela anche i servizi di assistenza tecnica e noleggio. Oltre a Vincenzo Vultaggio, a cui danno manforte in azienda i due figli Salvatore e Giuseppe, altre trenta persone, con i seguenti ruoli: tre funzionari commerciali interni e tre esterni, tre impiegati amministrativi, ventuno tecnici per l’assistenza in cantiere con 5 officine mobili attrezzate, su furgoni veloci, i quali si occupano anche della gestione del magazzino ricambi. La base operativa è l’officina di 5500 mq coperti, con annesso piazzale in cui vengono effettuate le manutenzioni e riparazioni non gestibili nei cantieri.

La Sebastiano Tranchita

Insieme agli operatori dell’impresa Tranchita Sebastiano, ci sono Sebastiano Tranchita con i figli Giacomo, Carmelo e Daniele e lo staff della V&V S.r.l con il responsabile commerciale Giovanni Li Causi e il titolare Vincenzo Vultaggio

Sebastiano Tranchita, già da ragazzino, negli anni ’60, si recava nelle campagne in territorio di Catenanuova in provincia di Enna, per intere giornate affascinato da trattori e pale cingolate impiegati nei lavori agricoli. Questa sua passione l’ha poi portato a trovare lavoro come dipendente nel settore del movimento terra, e dopo una parentesi all’estero tra Libia ed Iran nel settore dei conglomerati bituminosi, torna nella sua Catenanuova. Dal 1984 apre una piccola attività di movimento terra, conquistando gradualmente la fiducia della clientela, gli anni ’90 registrano l’ingresso in azienda dei figli Giacomo e Carmelo colonne nella gestione dei cantieri. Dal 2005 anche il terzogenito Daniele entra in squadra, incaricato della gestione amministrativa e tecnica. Il parco mezzi è formato da: 6 escavatori, 3 mini-escavatori, 1 escavatore da 9 tonnellate, 7 autocarri pesanti, 3 pale cingolate, 1 pala gommata, 2 minipale, 2 trattori stradali e 2 semirimorchi a carrellone, 1 sollevatore telescopico e 2 rulli compattatori che presto diventeranno 3, con l’ultimo acquisto in ordine tempo, l’SD160B da 16,5 t, modello di punta per la compattazione dei terreni, una ulteriore conferma di fiducia nei confronti del marchio Volvo.

Niederstätter punta sul metodo BIM

Il comparto delle costruzioni sta attraversando un momento di grande trasformazione in cui l’approccio al digitale e alle nuove tecnologie è sempre maggiore. A farsi strada nel settore, specie per quanto riguarda la pianificazione dei cantieri e la fase di sviluppo ed esecuzione dei lavori, è il metodo BIM, Building Information Modeling. Questo approccio digitale permette la gestione e realizzazione di costruzioni mediante l’utilizzo di un software specifico. Quest’ultimo raccoglie, combina e collega digitalmente tutti i dati rilevanti del progetto permettendo così la visualizzazione di un modello geometrico virtuale su computer o tablet.

Un metodo che da diverso tempo viene sfruttato anche da Niederstätter, azienda altoatesina leader nel mondo del noleggio edile, che ha dedicato all’argomento un webinar online svoltosi venerdì 21 gennaio. L’azienda ha avviato nei mesi scorsi una collaborazione con l’istituto di ricerca Fraunhofer Italia, che si è concentrata sull’applicazione del BIM all’interno di due reparti molto importanti per l’azienda, quello dei container e delle gru.

Il BIM è un’opportunità per tutti gli attori del settore delle costruzioni. Per poter utilizzare il BIM in modo ottimale bisogna innanzitutto definire una strategia chiara. Su questa base si possono poi sviluppare le misure necessarie per l’introduzione graduale del BIM in azienda”, spiega Carmen Marcher, di Fraunhofer Italia.

I vantaggi del metodo BIM

E sono diversi i vantaggi che Niederstätter sfrutta ogni giorno attraverso questa tecnologia. In primis è da evidenziare il miglioramento della qualità dei dati, che vengono costantemente aggiornati. Già in fase di progettazione, infatti, le strutture con container modulari, ad esempio, possono essere presentate visivamente in maniera esaustiva al committente sotto forma di modelli 3D dettagliati. Inoltre, va considerata la disponibilità immediata e continuativa dei dati attuali e rilevanti per tutti i soggetti coinvolti e, quindi, un migliore scambio di informazioni. Gli oggetti creati con metodo BIM possono essere utilizzati dal committente e dalle aziende partner durante l’intera fase di progettazione e il progetto di costruzione potrà partecipare alle gare d’appalto che richiedono questo standard come requisito.

Come azienda siamo sempre attenti alle possibilità che il mondo dell’innovazione ci mette a disposizione per migliorare il comparto e il nostro lavoro quotidiano – spiega Daniela Niedertsätter, membro del consiglio d’amministrazione dell’azienda -. Crediamo fortemente nei benefici che il BIM porta a chiunque lo usi. La digitalizzazione può aumentare la produttività del processo di pianificazione in termini di costi, scadenze e qualità“.

L’approccio BIM nel mondo dei container

Niederstätter si è specializzata nel tempo nell’utilizzo del BIM per la fornitura di spazi modulari pronti all’uso in qualsiasi ambito. In piena emergenza Covid l’azienda ha consegnato in soli 35 giorni al Liceo Scientifico di Belluno 33 container per 150 studenti che avevano bisogno di nuovi spazi dove svolgere le lezioni durante il restauro dell’edificio principale. Ma li ha anche forniti alla scuola materna di Scena, a Merano, che ha visto l’assemblaggio di 32 container adibiti a sale multifunzionali. In ambito ospedaliero invece, Niederstätter ha fornito container agli ospedali di Brunico, Vipiteno e San Candido per allestire aree triage all’esterno delle struttre sanitarie per l’emergenza covid-19.

Un mix di velocità di consegna ed efficienza del prodotto finale che si radica nella progettazione BIM. Niederstätter dispone infatti dell’intero parco noleggio sottoforma di oggetti BIM. E in questo modo diventa più semplice progettare l’utilizzo del modulo. Il calcolo delle tempistiche e lo studio degli edifici composti da container possono essere creati automaticamente dai team di pianificazione dell’azienda, utilizzando tutte le informazioni raccolte dagli oggetti BIM. Inoltre, le informazioni potranno essere utilizzate per semplificare la scelta degli elementi di noleggio disponibili.

La pianificazione con le gru

Come detto però, Niederstätter è attenta anche all’uso del BIM nell’ambito delle gru e del loro utilizzo in cantieri “complicati”, come quelli ad alta quota. L’azienda è leader nel montaggio delle gru a torre e ne cura ogni passaggio, dal trasporto all’assemblaggio passando per la manutenzione. I materiali necessari vengono trasportati in qualsiasi condizione atmosferica, su camion, elicotteri o funivie. Ma già in anticipo, nella fase di pianificazione dei lavori, si ottimizza la gestione di risorse proprio attraverso l’uso del BIM che garantisce maggiori prestazioni, sicurezza e trasparenza: con l’aiuto di software e oggetti intelligenti, il cantiere viene modellato, combinato e registrato in modo digitale. I futuri lavori in cantiere con una o più gru possono essere visualizzati in anticipo in maniera virtuale.

L’azienda

Niederstätter ha concluso il 2021 con un fatturato da record, vicino ai 40 milioni di euro. L’azienda, con sede amministrativa a Campodazzo, è attiva principalmente nel Nord Italia e opera tramite i suoi 80 collaboratori non solo nelle sedi altoatesine, ma anche in Veneto e in Lombardia. La presenza pluridecennale nel mercato dei servizi per l’edilizia si è andata rafforzando anche per quanto riguarda l’offerta formativa: con le sue Academy distribuite tra Bolzano, Bergamo e Treviso, offre un programma di corsi specifici per gruisti e carrellisti, operatori di macchine movimento terra e gru mobili. Il 2022 sarà un anno di nuove sfide per Niederstätter che ha deciso di concentrarsi sull’implementazione dei servizi di assistenza al cliente, sull’alta formazione dei propri dipendenti e sulla sostenibilità. Non ultimo per importanza, l’ambito della sostenibilità ha già portato risultati positivi nel noleggio e nella vendita di macchinari elettrici a zero emissioni, presenti ora grazie a Niederstätter all’interno di diversi cantieri dell’Alto Adige. Le attese per il futuro sono molte e si rivolgeranno soprattutto verso prodotti e servizi volti alla sostenibilità.

CASE CE: ecco la road map per il 2022

Giuliano Bellardi

di Daniela Grancini

Giuliano Bellardi, torinese, 40 anni, non è una new entry assoluta nel gruppo CNH, dove dal giugno dello scorso anno è Marketing Manager Central Eastern Europe & Italy per CASE, visto che lavora da 11 anni in CNH Industrial, in cui ha ricoperto varie mansioni di responsabilità all’interno del settore Construction come sales administration specialist, nella logistica outbound e nel demand planning.

Il 2021 in termine di prodotti lanciati è stato per CASE molto ricco: ad aprile è stata presentata la nuova serie di pale G Evolution, che alza l’asticella del prodotto soprattutto in termini di comfort e operatività. In autunno sono state lanciate le nuove terne, con il motore stage V e il nuovo sistema Ecomode per abbattere le emissioni. Sul fronte strategico è stata completata l’acquisizione di Sampierana che darà l’opportunità di ampliare il parco macchine  di CASE e di coprire alcuni segmenti (miniescavatori da 0<1ton e 4<5 ton e midi escavatori nella versione a braccio articolato) che mancavano nell’offerta di prodotto.  Ora il 2022 porta nuove sfide per il settore: vediamo quali pedine muoverà CASE sullo scacchiere del movimento terra e quali strategie metterà in atto per mantenere il suo ruolo di leader nel settore.

Soluzioni sempre più innovative

Il settore delle macchine per le costruzioni sta vivendo una fase di forte innovazione tecnologica, dai combustibili alternativi alle soluzioni per ottimizzare efficienza operativa e consumi: quali sono le vostre principali direttrici di sviluppo in questi ambiti?

La riduzione dei costi di gestione ed il miglioramento dell’esperienza a bordo dei macchinari sono i target principali perseguiti dal team di ricerca e sviluppo di CNH Industrial, che tramite una costante ricerca di soluzioni innovative e sostenibili per l’ambiente continua a confermarsi azienda leader nel settore delle macchine industriali ed agricole. I recenti lanci annunciati da CASE delle pale gommate Evolution e delle terne Serie SV, come faranno anche quelli a venire, hanno confermato questa chiara direzione e mi riferisco alle innovazioni tecniche, mirate alla riduzione di consumi (es. i nuovi ECO mode) e dei costi di manutenzione (es. aumentati intervalli di manutenzione delle pale) così come al miglioramento del comfort (es. nuova cabina delle terne) ed all’aumento della produttività (es. nuovo sistema di pesa delle pale). In parallelo ai nuovi lanci di prodotto, grazie alla collaborazione con FPT l’azienda del gruppo leader nel settore della produzione di motori industriali e delle soluzioni di combustibili alternativi e con aziende leader nei settori di tecnologie innovative e sostenibili, stiamo lavorando per fornire ai nostri clienti soluzioni rispondenti alle sempre più stringenti limitazioni in materia di emissioni e la crescente domanda di macchine ad impatto-ambientale-zero (es. la terna elettrica lanciata allo scorso Conexpo con le prime unità a lavoro con successo a New York city).

L’importanza dei servizi e della rete

I servizi e la customer care sono la front line su cui i costruttori, oltre che sulla qualità dei prodotti, devono puntare per fidelizzare i clienti e conquistare quote di mercato. Quali sono i fiori all’occhiello di CASE in questo ambito?

Da anni in CASE abbiamo sviluppato internamente strumenti e corsie preferenziali per aumentare la prontezza dell’assistenza clienti e delle loro macchine sul campo. Recentemente abbiamo potenziato la connettività dei nostri prodotti, per permetterne il monitoraggio continuo delle prestazioni e la trasmissione di ogni dato fondamentale per prevenire possibili situazioni limite. In caso di fermo macchina per i modelli pesanti, il servizio Break-Down Assistance interviene con un’assistenza e trasporto dedicati per fornire i ricambi nel minor tempo possibile, approvvigionandoli direttamente dai nostri stabilimenti.

Ma il servizio al cliente non è solo questo. Tramite la nostra rete abbiamo sviluppato offerte di contratti di manutenzione sempre più convenienti e customizzabili alle necessità diverse dei vari settori del complesso mondo del movimento terra.

Quali strategie di penetrazione state adottando per espandere il vostro market share in Italia?

Siamo in costante miglioramento della nostra gamma prodotti, lo dimostrano i recenti lanci comunicati al mercato. Ma oltre a questo, di cui possiamo parlare più in dettaglio, siamo in continuo sviluppo della rete per aumentare capillarità e presenza territoriale con sempre più punti vendita e service. In futuro amplieremo ulteriormente la gamma dei mini-escavatori che come sapete rappresenta metà del mercato italiano e sicuramente porterà crescita di volumi e quote più a lungo termine.

L’orientamento della domanda

Su quali tipologie di macchine si sta orientando il mercato italiano, e con quali caratteristiche? Ci sono stati dei cambiamenti significativi nelle preferenze degli utilizzatori?

Sul mercato sta avvenendo un processo di ridimensionamento, ad esempio il TIV degli escavatori nel range dei 13t sta gradualmente crescendo a scapito del range dei 21t, questo perché, con la migliorata tecnologia delle macchine, quello che prima si faceva con un escavatore da 21 tonnellate, adesso si riesce a fare con uno da 13, con il vantaggio di essere anche più leggero nel trasporto. Stesso discorso anche a livello dei mini-escavatori, quello che prima si faceva con un 80 quintali, adesso si fa più volentieri con un 60. Il secondo aspetto è la specializzazione, mentre in passato il cliente cercava di prendere una macchina che andasse bene per tutto, adesso vuole delle macchine che siano esattamente specializzate per il lavoro che deve andare a fare. Quindi meglio avere un parco macchine di 2-3 mezzi piuttosto che avere un singolo mezzo eclettico che non eccelle particolarmente nelle varie operazioni che fa. Un terzo aspetto è lo spostamento della preferenza dei clienti dagli escavatori monolitici a quelli triplici. Se prima un braccio monolitico garantiva più forza bruta di scavo, adesso con le centraline idrauliche e l’elettronica che entrano in ausilio, anche un triplice riesce ad avere prestazioni simili.

Certamente il mercato ha iniziato ad apprezzare la qualità delle nostre pale gommate grazie alle importanti novità che abbiamo apportato. Se prima questa linea di prodotto era utilizzata maggiormente da piazzisti o nei porti, adesso la pala viene usata in molte più applicazioni. Anche la minipala gommata inizia ad avere un grosso apprezzamento grazie alla possibilità di utilizzare molte attrezzature diverse, il che la rende molto eclettica da questo punto di vista.

Infine, connettività, diagnostica a distanza, automazione di alcune attività e più in generale la comunicazione del mezzo con gli altri elementi del sistema produttivo, sono molto ricercati dalla nuova generazione di operatori, ben lieti di accrescere la loro professionalità e specializzazione. Ma attenzione: comfort acustico e ambientale, ergonomia, visibilità sono ancora i requisiti che gli operatori maggiormente apprezzano, e rappresentano dei punti fermi nella progettazione dei nostri prodotti. Ad esempio, posso citare il premio Good Design Award ricevuto nel 2017 dalle Pale Gommate CASE Serie G, che sottolinea proprio, tra gli altri, l’eccellenza raggiunta da CASE in quest’ambito.

MMT: quale evoluzione?

In quale direzione è orientato il settore del movimento terra e quali strategie intendete adottare per promuovere la sua evoluzione?

Ai comparti “classici” del movimento terra (infrastrutture, lavori stradali, Edilizia residenziale, Estrazione mineraria ecc.), che ancora alimentano la quasi totalità del mercato delle macchine da costruzione in Italia, se ne sono affiancati altri negli ultimi anni e che sono oggetto di interesse non solo per i numeri che riescono già ad esprimere ma per l’indubbio potenziale che hanno. Voglio citarne alcuni legati dal filo comune della transizione energetica, in funzione della non più rimandabile sostenibilità ecologica, e della mitigazione degli effetti del cambiamento climatico già in atto. Gli scavi di fondazione per impianti eolici e fotovoltaici, gli investimenti pubblici per la mitigazione del dissesto idrogeologico, gli impianti di biomassa nelle varie tipologie (con relativa gestione dei diversi rifiuti da trattare) sono senz’altro tra i settori più promettenti.

Vorrei infine anche menzionare il settore del noleggio, che in Italia è ancora certamente meno sviluppato che in altri paesi europei. Il cui futuro è legato alla capacità che avranno queste nuove imprese di crescere in dimensioni nel breve, non solo per raggiungere una massa critica necessaria a garantire redditività, ma anche per incentivare la domanda, che comunque c’è e si mantiene discreta.

T7X: la prima cingolata elettrica al mondo

La Bobcat T7X è la prima pala compatta cingolata completamente elettrica al mondo. Si tratta di una macchina alimentata a batteria, ultra potente e priva di emissioni inquinanti.

Doosan Bobcat ha presentato la sua nuova pala compatta cingolata T7X completamente elettrica al CES® 2022, la più importante fiera mondiale sull’innovazione tecnologica, che si è tenuta questo gennaio a Las Vegas, negli Stati Uniti. La T7X è la prima macchina 100% elettrica della sua classe, che offre tutti i vantaggi dell’eliminazione di sistemi idraulici, componenti, emissioni e vibrazioni, distinguendosi per pulizia e silenziosità.

La pala Bobcat T7X è stata insignita di due Innovation Award al CES 2022, nelle categorie Vehicle Intelligence & Transportation e Smart Cities. Gli Innovation Award del CES sono assegnati ad aziende in numerose categorie di prodotto e ne riconoscono le più innovative in ciascuna categoria.

La pala Bobcat T7X è stata inizialmente sviluppata per il mercato nordamericano, ma sono in programma test interni e raccolta di feedback da parte dei clienti nella regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) per identificarne il potenziale commerciale.

All’avanguardia nell’innovazione

Scott Park, Presidente e CEO di Doosan Bobcat, afferma: “Doosan Bobcat è all’avanguardia nell’innovazione e siamo orgogliosi di presentare la tecnologia completamente elettrica della pala T7X che aiuterà i nostri clienti a massimizzare la loro produttività nel rispetto dell’ambiente. Il nostro obiettivo rimane sempre quello di fornire soluzioni e prodotti che consentano sia di ottenere benefici ai clienti che di contribuire ad avere un mondo migliore”.

La Bobcat T7X è la prima pala compatta cingolata 100% elettrica al mondo. Questa macchina è alimentata completamente a batteria ed è stata progettata da zero per essere più produttiva grazie all’azionamento e alla propulsione elettrica, più silenziosa con una coppia ad alte prestazioni e più potente di qualsiasi altra pala cingolata diesel, il tutto eliminando qualsiasi emissione di carbonio.

“Questo modello è un traguardo tecnologico per Bobcat e per l’intero settore”, afferma Joel Honeyman, Vice President of Global Innovation di Doosan Bobcat. “Abbiamo sfidato lo status quo per fornire una macchina completamente elettrica e progettata per raggiungere livelli di potenza e prestazioni fino ad ora inimmaginabili. Siamo entusiasti di condividere questa innovazione con il mondo intero e siamo fieri del duro lavoro che è stato fatto per trasformare questo progetto in realtà”.

Una prospettiva per la regione EMEA

Parlando dei piani futuri per la regione EMEA Vijay Nerva, Head of Innovation di Doosan Bobcat EMEA, commenta: “Per il momento la pala T7X è stata sviluppata per il mercato nordamericano, ma soddisfa un’esigenza e una sfida globale. Quest’anno abbiamo in programma di eseguire test interni e raccogliere il feedback dei clienti in diversi Paesi della regione EMEA per capire meglio le esigenze in questo mercato prima di prendere qualsiasi decisione commerciale”.

Design e tecnologia avanzata

La pala compatta cingolata Bobcat T7X completamente elettrica è la prima macchina nel suo genere a eliminare totalmente tutta l’idraulica e i componenti.

Sulla pala T7X, il tradizionale gruppo di lavoro idraulico è stato completamente sostituito da un sistema di trasmissione elettrica costituito da cilindri e motori di azionamento elettrici, il che significa praticamente assenza di fluidi. La nuova pala Bobcat T7X 100% elettrica usa meno di un litro di refrigerante ecologico rispetto ai circa 216 litri necessari per un modello diesel/idraulico equivalente. La piattaforma totalmente elettrica consente potenza e coppia massima immediatamente disponibili a qualsiasi velocità operativa. L’operatore non deve più aspettare che l’impianto idraulico standard accumuli potenza.

Oltre alla totale assenza di emissioni inquinanti, la pala T7X ha ridotti livelli di rumore e vibrazione. Opera in modo silenzioso ed efficiente in aree sensibili al rumore e in ambienti interni, il che migliora notevolmente l’ambiente di lavoro. Può anche abbassare significativamente i costi operativi giornalieri, se si considera la riduzione dei costi di manutenzione annuali e l’eliminazione di carburante diesel, olio motore, fluido di scarico diesel e parti idrauliche.

Il cuore della nuova T7X è la potente batteria agli ioni di litio da 62 kW di Green Machine Equipment, Inc. Anche con applicazioni diversificate, una carica può supportare le comuni attività di lavoro quotidiane e l’uso di modalità di lavoro intelligente consente fino a 4 ore di funzionamento continuo o un’intera giornata di utilizzo intermittente. La sofisticata tecnologia del sistema di gestione dell’alimentazione è programmata per rilevare l’aumento del carico e interrompere automaticamente l’alimentazione, quando non necessaria, per preservare il consumo energetico complessivo e prolungare il tempo di funzionamento della macchina.

Sunbelt Rentals investe nell’elettrico

La pala T7X sarà inizialmente disponibile solo sul mercato nordamericano, ma l’azienda ha in programma di commercializzarla in futuro in altre regioni. Nel corso della conferenza stampa ai CES Media Days, Doosan Bobcat NA (North America) ha annunciato una partnership strategica con Sunbelt Rentals della Carolina del Sud, una società di noleggio leader con oltre 1025 sedi in Nord America e una forte presenza in Europa, nel Regno Unito, in Germania e in Francia.

Con questa partnership, Sunbelt Rentals si è impegnata ad investire in un’ampia flotta di pale compatte cingolate elettriche Bobcat T7X e di escavatori compatti elettrici in Nord America, che saranno a marchio congiunto e rese disponibili già a partire dal 2022. Sunbelt Rentals sarà la prima società di noleggio nazionale ad adottare la tecnologia elettrica Bobcat, rendendola disponibile ai clienti nel rispetto dei criteri ambientali, sociali e di governance di entrambe le società.

30 torri faro HiLight S2+ a Dayim

La divisione Power and Flow di Atlas Copco ha venduto 30 unità della sua nuova torre faro a LED a energia solare, la HiLight S2+, all’azienda Dayim Equipment Rental Co in Arabia Saudita. L’innovativa torre faro S2+ garantisce efficienza e prestazioni elevate, offrendo alle maestranze una buona visibilità e consentendo ai cantieri di aumentare la loro sostenibilità e rispettare le normative su zero emissioni di CO2 e rumore.

Quando Atlas Copco in Medio Oriente ha scoperto che il suo cliente Dayim Equipment Rental Co. era alla ricerca di torri faro per la sua flotta, gli consigliò il suo nuovo modello: la HiLight S2+. La torre faro di ultima concezione di Atlas Copco utilizza i raggi solari, raccolti dai suoi pannelli fotovoltaici, e il sistema batteria come fonte di energia per un funzionamento silenzioso e più ecologico. È dunque la soluzione ideale per le aziende lungimiranti che desiderano attrezzature sostenibili completamente indipendenti.

Facile e sostenibile

Per presentare tutte le caratteristiche della HiLight S2+, la divisione Power and Flow di Atlas Copco ha organizzato sessioni di formazione con Diyam Equipment Rental Co. “La torre faro S2+ è estremamente facile da utilizzare. È altamente autonoma in quanto è dotata di una fotocellula che accende e spegne le lampade all’alba o al tramonto. Inoltre, la sua manutenzione minima è fondamentale per noi, perché la distanza tra le sedi in cui operiamo è notevole. Per questo motivo, la possibilità di ridurre l’assistenza degli operatori aggiunge valore. Di conseguenza, riduciamo i tempi di fermo e i costi operativi, ottenendo un rapido ritorno sull’investimento. Abbiamo calcolato un risparmio di 3.000 dollari su 4.000 ore di utilizzo, rispetto ad alcuni modelli diesel disponibili sul mercato”, Andrew Carter, General Manager Middle East & North Africa presso Dayim Equipment Rental Co.

“Siamo soddisfatti anche del design della HiLight S2+.  Per noi è fondamentale evitare danni. Il fatto che, in questa torre faro, i pannelli solari sono alloggiati all’interno della cofanatura durante il trasporto e lo stoccaggio, è un vantaggio,” spiega Andrew Carter. “Inoltre, apprezziamo le batterie al litio S2+ in quanto offrono affidabilità alle temperature estremamente elevate che abbiamo nella nostra regione. Durante la formazione condotta da Atlas Copco, ci siamo resi conto che la HiLight S2+ è straordinariamente versatile. Possiamo utilizzarla per tutti i nostri progetti: dai settori infrastrutture, costruzioni, oil&gas agli eventi urbani come il Qiddiya, a Riyadh,” afferma Imtiyaz Abedi, Operations Director per l’Arabia Saudita e Bahrain presso Dayim Equipment Rental Co.

 La torre faro HiLight S2+ è robusta, facile da trasportare e pronta all’uso. Le lampade sono facili da orientare e i pannelli solari sono facili da installare: basta estrarli dalla cofanatura e orientarli in modo tale da ottenere il migliore allineamento con la posizione del sole e, dunque, la massima resa solare. Questa torre faro è un sistema di illuminazione di nuova generazione dotato di 4 lampade a LED, ciascuna da 90 W, capaci di illuminare un’area di 2.000 m2. Le lampade hanno una durata media di 50.000 ore. La torre faro a LED ad energia solare della divisione Power and Flow di Atlas Copco è stata progettata con una cofanatura pop-up per una migliore facilità di manutenzione.

Le lampade della HiLight S2+ sono con funzione di regolazione dell’intensità luminosa, al fine di evitare inutili sprechi di luce ed energia, a favore di una maggiore autonomia. “Siamo molto lieti che Dayim abbia fiducia in noi, consentendoci di introdurre soluzioni ecologiche che contribuiscano ad aumentare la sua sostenibilità”, spiega Edmerlito Gonzales Regional Business Line Manager – Atlas Copco Power andFlow. “La HiLight S2+ è un chiaro esempio di come le società di noleggio possano essere sostenibili ed efficienti dal punto di vista dei costi. Esiste la convinzione che le scelte con una più alta valenza ecologica siano più costose. L’S2+ è un chiaro esempio che non è così. Le°minime esigenze di manutenzione dell’S2+ riducono i tempi di fermo e i costi di gestione, consentendo un rapido ritorno sull’investimento pur disponendo di una fonte di illuminazione affidabile con praticamente zero emissioni e zero rumore”, dichiara Edmerlito Gonzales, Regional Business Line Manager – Atlas Copco Power and Flow – Medio Oriente e Turchia.