L'intervista

CASE CE: ecco la road map per il 2022

Giuliano Bellardi

di Daniela Grancini

Giuliano Bellardi, torinese, 40 anni, non è una new entry assoluta nel gruppo CNH, dove dal giugno dello scorso anno è Marketing Manager Central Eastern Europe & Italy per CASE, visto che lavora da 11 anni in CNH Industrial, in cui ha ricoperto varie mansioni di responsabilità all’interno del settore Construction come sales administration specialist, nella logistica outbound e nel demand planning.

Il 2021 in termine di prodotti lanciati è stato per CASE molto ricco: ad aprile è stata presentata la nuova serie di pale G Evolution, che alza l’asticella del prodotto soprattutto in termini di comfort e operatività. In autunno sono state lanciate le nuove terne, con il motore stage V e il nuovo sistema Ecomode per abbattere le emissioni. Sul fronte strategico è stata completata l’acquisizione di Sampierana che darà l’opportunità di ampliare il parco macchine  di CASE e di coprire alcuni segmenti (miniescavatori da 0<1ton e 4<5 ton e midi escavatori nella versione a braccio articolato) che mancavano nell’offerta di prodotto.  Ora il 2022 porta nuove sfide per il settore: vediamo quali pedine muoverà CASE sullo scacchiere del movimento terra e quali strategie metterà in atto per mantenere il suo ruolo di leader nel settore.

Soluzioni sempre più innovative

Il settore delle macchine per le costruzioni sta vivendo una fase di forte innovazione tecnologica, dai combustibili alternativi alle soluzioni per ottimizzare efficienza operativa e consumi: quali sono le vostre principali direttrici di sviluppo in questi ambiti?

La riduzione dei costi di gestione ed il miglioramento dell’esperienza a bordo dei macchinari sono i target principali perseguiti dal team di ricerca e sviluppo di CNH Industrial, che tramite una costante ricerca di soluzioni innovative e sostenibili per l’ambiente continua a confermarsi azienda leader nel settore delle macchine industriali ed agricole. I recenti lanci annunciati da CASE delle pale gommate Evolution e delle terne Serie SV, come faranno anche quelli a venire, hanno confermato questa chiara direzione e mi riferisco alle innovazioni tecniche, mirate alla riduzione di consumi (es. i nuovi ECO mode) e dei costi di manutenzione (es. aumentati intervalli di manutenzione delle pale) così come al miglioramento del comfort (es. nuova cabina delle terne) ed all’aumento della produttività (es. nuovo sistema di pesa delle pale). In parallelo ai nuovi lanci di prodotto, grazie alla collaborazione con FPT l’azienda del gruppo leader nel settore della produzione di motori industriali e delle soluzioni di combustibili alternativi e con aziende leader nei settori di tecnologie innovative e sostenibili, stiamo lavorando per fornire ai nostri clienti soluzioni rispondenti alle sempre più stringenti limitazioni in materia di emissioni e la crescente domanda di macchine ad impatto-ambientale-zero (es. la terna elettrica lanciata allo scorso Conexpo con le prime unità a lavoro con successo a New York city).

L’importanza dei servizi e della rete

I servizi e la customer care sono la front line su cui i costruttori, oltre che sulla qualità dei prodotti, devono puntare per fidelizzare i clienti e conquistare quote di mercato. Quali sono i fiori all’occhiello di CASE in questo ambito?

Da anni in CASE abbiamo sviluppato internamente strumenti e corsie preferenziali per aumentare la prontezza dell’assistenza clienti e delle loro macchine sul campo. Recentemente abbiamo potenziato la connettività dei nostri prodotti, per permetterne il monitoraggio continuo delle prestazioni e la trasmissione di ogni dato fondamentale per prevenire possibili situazioni limite. In caso di fermo macchina per i modelli pesanti, il servizio Break-Down Assistance interviene con un’assistenza e trasporto dedicati per fornire i ricambi nel minor tempo possibile, approvvigionandoli direttamente dai nostri stabilimenti.

Ma il servizio al cliente non è solo questo. Tramite la nostra rete abbiamo sviluppato offerte di contratti di manutenzione sempre più convenienti e customizzabili alle necessità diverse dei vari settori del complesso mondo del movimento terra.

Quali strategie di penetrazione state adottando per espandere il vostro market share in Italia?

Siamo in costante miglioramento della nostra gamma prodotti, lo dimostrano i recenti lanci comunicati al mercato. Ma oltre a questo, di cui possiamo parlare più in dettaglio, siamo in continuo sviluppo della rete per aumentare capillarità e presenza territoriale con sempre più punti vendita e service. In futuro amplieremo ulteriormente la gamma dei mini-escavatori che come sapete rappresenta metà del mercato italiano e sicuramente porterà crescita di volumi e quote più a lungo termine.

L’orientamento della domanda

Su quali tipologie di macchine si sta orientando il mercato italiano, e con quali caratteristiche? Ci sono stati dei cambiamenti significativi nelle preferenze degli utilizzatori?

Sul mercato sta avvenendo un processo di ridimensionamento, ad esempio il TIV degli escavatori nel range dei 13t sta gradualmente crescendo a scapito del range dei 21t, questo perché, con la migliorata tecnologia delle macchine, quello che prima si faceva con un escavatore da 21 tonnellate, adesso si riesce a fare con uno da 13, con il vantaggio di essere anche più leggero nel trasporto. Stesso discorso anche a livello dei mini-escavatori, quello che prima si faceva con un 80 quintali, adesso si fa più volentieri con un 60. Il secondo aspetto è la specializzazione, mentre in passato il cliente cercava di prendere una macchina che andasse bene per tutto, adesso vuole delle macchine che siano esattamente specializzate per il lavoro che deve andare a fare. Quindi meglio avere un parco macchine di 2-3 mezzi piuttosto che avere un singolo mezzo eclettico che non eccelle particolarmente nelle varie operazioni che fa. Un terzo aspetto è lo spostamento della preferenza dei clienti dagli escavatori monolitici a quelli triplici. Se prima un braccio monolitico garantiva più forza bruta di scavo, adesso con le centraline idrauliche e l’elettronica che entrano in ausilio, anche un triplice riesce ad avere prestazioni simili.

Certamente il mercato ha iniziato ad apprezzare la qualità delle nostre pale gommate grazie alle importanti novità che abbiamo apportato. Se prima questa linea di prodotto era utilizzata maggiormente da piazzisti o nei porti, adesso la pala viene usata in molte più applicazioni. Anche la minipala gommata inizia ad avere un grosso apprezzamento grazie alla possibilità di utilizzare molte attrezzature diverse, il che la rende molto eclettica da questo punto di vista.

Infine, connettività, diagnostica a distanza, automazione di alcune attività e più in generale la comunicazione del mezzo con gli altri elementi del sistema produttivo, sono molto ricercati dalla nuova generazione di operatori, ben lieti di accrescere la loro professionalità e specializzazione. Ma attenzione: comfort acustico e ambientale, ergonomia, visibilità sono ancora i requisiti che gli operatori maggiormente apprezzano, e rappresentano dei punti fermi nella progettazione dei nostri prodotti. Ad esempio, posso citare il premio Good Design Award ricevuto nel 2017 dalle Pale Gommate CASE Serie G, che sottolinea proprio, tra gli altri, l’eccellenza raggiunta da CASE in quest’ambito.

MMT: quale evoluzione?

In quale direzione è orientato il settore del movimento terra e quali strategie intendete adottare per promuovere la sua evoluzione?

Ai comparti “classici” del movimento terra (infrastrutture, lavori stradali, Edilizia residenziale, Estrazione mineraria ecc.), che ancora alimentano la quasi totalità del mercato delle macchine da costruzione in Italia, se ne sono affiancati altri negli ultimi anni e che sono oggetto di interesse non solo per i numeri che riescono già ad esprimere ma per l’indubbio potenziale che hanno. Voglio citarne alcuni legati dal filo comune della transizione energetica, in funzione della non più rimandabile sostenibilità ecologica, e della mitigazione degli effetti del cambiamento climatico già in atto. Gli scavi di fondazione per impianti eolici e fotovoltaici, gli investimenti pubblici per la mitigazione del dissesto idrogeologico, gli impianti di biomassa nelle varie tipologie (con relativa gestione dei diversi rifiuti da trattare) sono senz’altro tra i settori più promettenti.

Vorrei infine anche menzionare il settore del noleggio, che in Italia è ancora certamente meno sviluppato che in altri paesi europei. Il cui futuro è legato alla capacità che avranno queste nuove imprese di crescere in dimensioni nel breve, non solo per raggiungere una massa critica necessaria a garantire redditività, ma anche per incentivare la domanda, che comunque c’è e si mantiene discreta.