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Matteo Canepa nuovo AD di Bauer Macchine Italia

 

Matteo Canepa

42 anni, una laurea in ingegneria meccanica a indirizzo gestionale all’università di Genova, un master in general management presso ESCP Business School, dal 06 marzo 2023 Matteo Canepa ricoprirà il ruolo di Amministratore Delegato di Bauer Macchine Italia.

L’ing. Canepa ha maturato un’importante esperienza in società di respiro internazionale. Dal 2007 al 2010 in un importante gruppo americano e dal 2010 al 2016 proprio nel Gruppo Bauer, dove è stato dapprima Sales Manager e poi Direttore Commerciale di Bauer Macchine Italia. Successivamente e fino al febbraio del 2023 ha ricoperto il ruolo di Global Product Manager in una storica multinazionale italiana operante del settore elettromeccanico. Con la passione per lo sport, in particolare per il tennis che pratica sin da bambino, Matteo Canepa è amante dei motori e dell’enogastronomia e si considera “buon cuoco dilettante”.

Un settore in crescita

La conoscenza del settore delle perforazioni e delle fondazioni speciali, oltre la stima che da sempre accomuna il nuovo AD e il Gruppo Bauer, sono le basi dalle quali è scaturito il nuovo incarico dell’ing. Canepa, che commenta: “sono felice e orgoglioso che Bauer Maschinen abbia pensato a me per questa opportunità. È una sfida assolutamente stimolante. Del resto, non ho mai smesso di seguire da vicino l’azienda e l’andamento del settore perforazioni. Questi ultimi anni hanno registrato un sano consolidamento soprattutto tra i general contractor. Oggi, a livello di sistema Paese, abbiamo infatti un modello decisamente più simile a quello di altre realtà europee, con pochi general contractor molto forti, mentre fino a pochi anni fa la situazione era più frammentata. Sicuramente il mondo delle perforazioni e delle fondazioni speciali era e resta un mondo complesso, fatto di aziende capaci e uniche nelle loro specifiche competenze. Chiaramente è ancora attuale e rilevante il tema della sostenibilità dovuta ai flussi di cassa in termini di liquidità, ma l’outlook è positivo per l’intero settore e questo anche grazie all’impulso del PNRR. Si tratta di un settore in cui in Italia ha un potenziale di crescita solido, anche a dispetto dei recenti eventi geopolitici. Il quadro attuale delinea un forte interesse di investitori domestici e internazionali verso le diverse tipologie infrastrutturali italiane. Partendo da una posizione arretrata rispetto ad altri paesi europei andrà vinta la sfida di superare i tradizionali freni amministrativi e burocratici che nel passato hanno limitato lo sviluppo. Come detto il PNRR può e deve imprimere una forte accelerazione al settore e in questo contesto Bauer Macchine Italia dovrà essere capace di sostenere e cogliere queste opportunità”.

Un’azienda in prima linea

Le idee di Canepa andranno a innestarsi in un’azienda che, in questi anni, ha fatto passi da gigante. “Bauer Macchine Italia”, riprende il nuovo AD, “è una realtà strutturata e consolidata. Il lavoro fatto dalla costituzione della società a oggi è stato eccellente e, grazie allo sforzo di tutti, ha creato un’azienda capace di sostenersi e camminare in modo autonomo. Bauer Macchine Italia possiede competenze in grado di soddisfare tutti i bisogni della clientela italiana ed è capace di relazionarsi con un gruppo multinazionale com’è appunto il Gruppo Bauer. Ho ritrovato un’azienda ancora più forte di quanto mi ricordassi, un’azienda solida e con grandi potenzialità. L’obiettivo di breve-medio termine è ovviamente quello di rafforzare questo percorso, di mantenere una crescita costante e sostenibile. Allo stesso modo ci sono alcuni aspetti che si possono rilanciare e saranno un ulteriore impulso di crescita, a partire dall’assistenza tecnica. Dopo quasi due decenni di attività in Italia, abbiamo un parco macchine di tutto rispetto dislocato sul territorio e puntiamo ad essere il riferimento per ogni tema legato ad assistenza, ricambi e service interno. Bauer per conoscenze, per tecnologia e per capacità è sempre stata in prima linea in tutte le occasioni in cui si sono affrontate grandi opere, anche le più complesse realizzate, per cui mi aspetto di essere sempre più presente nel supporto alle aziende che realizzeranno le infrastrutture che il sistema Italia ha in programma nei prossimi anni”.

Tra poco una nuova sede

Alla volontà di sviluppare certi ambiti, tra cui soprattutto il service, si lega anche il prossimo spostamento della società da Mordano a Imola, in una nuova sede che offrirà aree consone a tutte le attività di officina, apportando anche un sostanziale miglioramento alle funzioni amministrativa e commerciale, grazie a nuovi e più ampi spazi. Il trasferimento, che avverrà a breve, va di pari passo con la continua crescita del reparto di assistenza tecnica, dal post-vendita alla ricambistica, che in questi ultimi mesi ha già visto l’introduzione di due nuove figure professionali qualificate. Sempre nell’ottica di una costante valorizzazione delle proprie risorse e competenze, va inoltre ricordata anche la recente nomina a Direttore Vendite dell’Ing. Andrea Ruggero.

“Sono fermamente convinto”, conclude Matteo Canepa, “che la capacità di Bauer Macchine Italia di essere un’azienda strutturata sia una qualità ormai raggiunta, ma che va motivata e rafforzata nel tempo. In Bauer Macchine Italia esistono aree di competenza ben chiare, con responsabili che conoscono il settore e che hanno maturato una solida esperienza per i quali intendo essere il primo supporto ed anche il primo stimolo, sempre rispettando la loro operatività. Allo stesso tempo sarò in prima linea a disposizione dei nostri clienti per ogni evenienza e per supportarli nelle sfide che ci accomuneranno nel prossimo futuro”.

Nasce a Santena il Museo di Petronas

PETRONAS Lubricants International (PLI), la divisione di PETRONAS che produce e commercializza lubrificanti e fluidi funzionali a livello globale, ha inaugurato Heritage Highlights, il proprio museo aziendale che sorge nell’Headquarter di Santena (TO), realizzato con l’allestimento dello studio dell’architetto torinese Federico Bollarino.

Il museo aziendale di PLI ripercorre le tappe fondamentali e i traguardi della storia dell’azienda, condivide l’eccellenza che l’ha portata a essere leader nel settore e mette in mostra le innovazioni tecnologiche e i successi sportivi che ha ottenuto in oltre cento anni, dall’inizio della sua attività ad oggi.

Un’intuizione vincente

È una storia che parte da lontano, precisamente da Torino, nel 1912, con la fondazione diFiat Lubrificanti. Una seconda data che segna una tappa fondamentale nella storia congiunta dei due marchi è il 1929, anno cruciale in cui la Divisione Lubrificanti del Gruppo Fiat inizia la distribuzione dei propri prodotti sul territorio italiano.

Sono gli anni in cui il costruttore italiano inizia a produrre su larga scala e necessita quindi di una fornitura in primo impianto che gli garantisca rifornimenti costanti e a costi adeguati: da qui l’intuizione di produrre in casa il lubrificante per le proprie vetture.

Un’intuizione lungimirante e geniale che ha da sempre costituito un valore aggiunto sullo scenario mondiale per l’unione di due competenze complementari, meccanica e chimica, e che è stata definitivamente sancita a distanza di molti anni, nel 2008, dall’incontro di due destini: quando PETRONAS acquisisce FL Selenia e, insieme, danno vita a una expertise unica nel panorama mondiale.

Heritage Highlights, questo il nome scelto per lo spazio, conserva memorabilia importanti e celebri tra gli appassionati del settore auto, e si snoda su un percorso che va da un passato di innovazione a un futuro sempre più all’avanguardia, e dalla pista alla strada, mettendo al centro l’impegno di PLI nel Motorsport, occasione unica per testare i prodotti per le vetture di tutti i giorni in condizioni estreme, e nella sostenibilità, con la ricerca di soluzioni volte a diminuire l’impatto sull’ambiente.

Accanto ai brand più recenti, quali gli attualissimi PETRONAS Syntium, famiglia di prodotti usata in Formula 1 con il Mercedes-AMG PETRONAS Formula One Team e PETRONAS Sprinta, dedicato alle due ruote e testato negli scorsi anni in pista con il Team Yamaha nel MotoGP, il museo ospita i marchi più storici dell’azienda. Heritage Highlights, infatti, fa rivivere la storia di marchi iconici quali Paraflu, Selenia, la gamma di lubrificanti per vetture formulata specificatamente per i motori del Gruppo FCA e per il marchio sportivo Abarth, Urania Blu e il suo passato nel Rally Dakar, riportando alla luce e raccogliendo le storiche campagne di comunicazione, le pubblicità e le partnership tecniche che ad essi sono profondamente legate.

Il museo dimostra che PLI se ne intende di motori, come recitava uno storico claim, e che un passato al fianco dei car maker, così come il DNA di un costruttore nei propri geni, costituiscono elementi distintivi sul mercato e testimoniano la capacità di PLI di progettare fluidi su misura, in grado di soddisfare da sempre i più severi requisiti del settore.

Impatto zero: una vocazione di PETRONAS

Lo spazio Heritage Highlights traccia anche la linea del Sustainable Journey di PLI, iniziato molto tempo fa, quando l’azienda si chiamava ancora Fiat Lubrificanti ma aveva già ben chiaro l’obiettivo di ridurre l’impatto sull’ambiente. Nel museo di PLI, infatti, si potrà scoprire il progetto pionieristico ZIT (Zero Impact Trend), lanciato nel “lontano” 1992, all’interno del quale il contributo del lubrificante alla riduzione delle emissioni costituiva l’aspetto di maggiore rilevanza. Il progetto trova posto nel percorso museale come tappa fondamentale dell’innovazione tecnologica dell’azienda e dimostra quanto la sostenibilità sia un fondamentale elemento di continuità tra la storia più lontana e quella più recente, nonché uno dei valori su cui PLI fonda da sempre le proprie strategie e decisioni.

L’attenzione all’ambiente unita alla volontà di PLI di lavorare a stretto contatto con i costruttori di veicoli per realizzare prodotti tailor made arriva fino ai giorni nostri e dimostra come l’azienda si sia da sempre impegnata nella progettazione di fluidi e lubrificanti che garantissero un equilibrio ottimale tra basso impatto ambientale e superiori livelli di prestazione, andando sempre di pari passo con l’evoluzione delle tecnologie dei motori.

Il commento

Domenico Ciaglia, Managing Director EMEA di PLI, commenta così questa ulteriore milestone raggiunta dall’azienda: “Siamo orgogliosi di avere allestito il nostro museo aziendale Heritage Highlights per ospitare le pietre miliari della nostra storia e celebrare le nostre origini e successi. Poter diffondere la cultura d’impresa e la nostra tradizione da innovatori è un grande vanto e un’occasione unica per farci conoscere ancora meglio da dipendenti, clienti e visitatori. PETRONAS può vantare un grande patrimonio culturale e storico, e questo Museo costituirà un punto di incontro capace di stimolare creatività e senso di appartenenza, tanto all’azienda quanto al territorio, che è centrale nel nostro percorso espositivo, e con il quale abbiamo un legame molto forte. Dalla nascita di Fiat Lubrificanti all’incontro con PETRONAS fino all’unione in PLI nel 2008 abbiamo compiuto tanti passi avanti e ottenuto tanti successi. Raccogliere la nostra storia in questo spazio a noi dedicato è emozionante e ci fa capire quanto l’azienda sia votata a raggiungere sempre il massimo, a contribuire al progresso con innovazioni utili ogni giorno, in strada e non solo in pista, e a promuovere una sempre maggiore sostenibilità nel settore”.

Ustec acquisisce la BU Sottocarri di Sampierana

Ustec srl ha annunciato la sottoscrizione di un’importante operazione, con la quale ha acquisito la Business Unit “Sottocarri” di Sampierana spa, storica azienda romagnola fondata dalla famiglia Para negli anni Cinquanta e oggi parte integrante della multinazionale CNH Industrial. 

Ustec srl (Undercarriage Solutions Technologies), recentemente costituita ma forte dell’esperienza maturata in quarant’anni di attività, è guidata da Cesare Para insieme ai figli Valentina e Francesco e può contare su una struttura già consolidata, composta dal management, dall’ufficio tecnico e dai reparti produttivi, specializzati nella progettazione, produzione e commercializzazione di sottocarri cingolati. 

La società si basa su una chiara filosofia, incentrata sulla crescita a lungo termine che grazie agli investimenti industriali e produttivi pianificati permetteranno di ampliare ulteriormente il portafoglio prodotti e di consolidare i rapporti commerciali con i propri partner. 

La centralità del cliente, l’elevata capacità di personalizzazione del prodotto nonché la valorizzazione e crescita dei propri collaboratori rappresentano per Ustec principi fondamentali sui quali baserà il proprio operato. 

Il commento

Il progetto della nuova sede di Ustec

Siamo molto soddisfatti di aver concluso questa operazione, la quale ci consentirà di proseguire il percorso di crescita, con prospettive solide e concrete”, ha affermato Cesare Para, Socio e Amministratore Delegato di Ustec srl.  “Il legame con il territorio è un caposaldo del nostro modo di fare impresa e per tale motivo proseguiranno gli investimenti nella nostra sede di San Piero in Bagno, con la realizzazione di un nuovo stabilimento produttivo di 8.400 mq, già operativo da luglio 2023. 

Da sempre amiamo definirci come un’azienda con salde radici sul territorio ma con vocazione internazionale, grazie a collaborazioni storiche con i più importanti costruttori a livello globale. È in questa direzione che intendiamo continuare insieme ai miei figli e a tutti i nostri collaboratori” 

Sicurezza e formazione vanno a braccetto

RSPP per Autovictor dallo scorso novembre, l’ing. Gianluca Santo non solo si occupa della sicurezza nei cantieri, ma è il responsabile dell’organizzazione dell’attività formativa e docente per i corsi teorici e pratici.

Con l’obiettivo di incrementare l’attività del 20% rispetto al 2022, che ha visto lo svolgimento di una trentina di corsi base e di aggiornamento divisi sulle varie tipologie di macchine, l’impegno formativo di Autovictor sta assumendo una fisionomia sempre più strutturata e in grado di offrire qualcosa in più anche in termini di reali possibilità di occupazione.

Sollevamento a 360°

La scuola di Autovictor, abilitata dalla Regione Piemonte, può erogare formazione sia per gli operatori dell’azienda stessa sia per i clienti del territorio regionale. L’accreditamento include l’intera famiglia delle gru mobili, le gru su autocarro, i carrelli elevatori industriali, i sollevatori telescopici fissi e rotativi e tutte le tipologie di piattaforme aeree per il sollevamento di persone.

I corsi prevedono da un minimo di sei a un massimo di 12 partecipanti, dove la parte pratica ha sempre un rapporto con il docente di uno a sei: ogni docente può avere un massimo di sei discenti. “Ogni corso”, precisa l’ing. Santo, “prevede sempre una parte di teoria, in aula, e una parte pratica, alla quale si accede solo dopo aver superato l’esame teorico. La sezione in aula – che cambia a seconda della macchina trattata, perché ogni macchina ha le sue caratteristiche, i suoi rischi e le sue modalità operative e condizioni di sicurezza che vanno spiegate – va da un minimo di quattro a un massimo di otto ore, cui si devono aggiungere i tempi dell’esame. Poi si passa alla parte pratica che, in genere, si svolge nel campo prova presso la nostra sede. Abbiamo però introdotto un’importante novità: la possibilità di erogare il corso anche presso il cliente, utilizzando le sue attrezzature, oppure portando presso la sede del cliente le nostre macchine”.

Com’è facile intuire, si tratta di un’evoluzione importante perché va incontro alle specifiche e diversificate necessità di tutti i clienti che risiedono in Piemonte.

Dalla grammatica alla pratica

La sezione pratica”, riprende il responsabile della formazione di Autovictor, “è fondamentale e deve essere svolta in un campo delimitato perché non ci siano interferenze con altre attività. Si parte dal presupposto che il discente stia imparando a usare un mezzo, quindi viene spiegato il mezzo da fermo, con tutte le sue caratteristiche, anche in base a quello che è stato detto in aula. Facciamo vedere e mostriamo il funzionamento di tutti i sistemi di sicurezza, poi si inizia a fare una reale attività di pratica. Vengono fatte eseguire al discente alcune manovre con supervisione: stabilizzazione della macchina, sbraccio in fase operativa, simulazione dell’attività lavorativa, che è ovviamente differente in base alla tipologia di macchina utilizzata. Per le gru mobili, ad esempio, facciamo anche l’attività formativa sull’imbrago delle attrezzature. Questo è molto importante perché il gruista, anche se non imbraga personalmente il carico in un cantiere, nel momento in cui decide di sollevare il carico vuol dire che ha giudicato l’imbragatura idonea”.

Il patentino non basta

Su richiesta”, riprende Gianluca Santo, “è possibile organizzare anche un addestramento più prolungato e non limitarsi all’attestato base, cioè quello che impropriamente viene chiamato patentino e che ha una durata minima prevista per legge. E questo, in sostanza, è quanto avviene normalmente ì per tutti gli operatori di Autovictor. Nel momento in cui la società assume un operatore la prima cosa è l’abilitazione, ma anche se il lavoratore fosse già abilitato viene sempre predisposto un periodo di prova. In questo modo un operatore esperto trasferisce le competenze al neoassunto. Infatti in nessun caso affidiamo una macchina a un neoassunto solo perché mostra un attestato. Addirittura in Autovictor se un gruista usa una tipologia di macchina e c’è la necessità di trasferirlo su una macchina più grande perché la persona ha la possibilità di crescita, si fa comunque un periodo di training con un altro gruista”.

Non c’è l’una senza l’altra

Questo sistema di formazione si collega al più grande tema della sicurezza. “Innanzitutto”, riprende l’RSPP di Autovictor, “dobbiamo attenerci alla legge, ma l’obiettivo è che quanto scritto nei documenti venga applicato e sia applicabile nei cantieri. Il mio approccio è molto pratico, sia quando trasferisco le informazioni sia nei sopralluoghi in cantiere: se vedo che le persone fanno qualcosa di sbagliato spiego sempre i motivi di utilizzo di un determinato dispositivo, o perché una procedura va applicata magari in modo diverso. La sicurezza è fondamentale, i lavoratori devono avere tutte le informazioni necessarie a operare in un cantiere in totale sicurezza. Se c’è un cambiamento o un’evoluzione normativa è indispensabile che lo sappiano. Proprio per questo, oltre ad avere rapporti con la direzione per il mio ruolo di RSPP, ho la necessità di parlare con i nostri operatori, che mi devono conoscere bene”.

Formati e assunti

Autovictor vuole compiere un ulteriore passo in avanti, trasformando la formazione in una vera opportunità di lavoro. Ci spiega ancora l’ing. Santo: “stiamo portando avanti un progetto molto ambizioso che prevede l’istituzione di un corso per gruisti con la finalità dell’assunzione. Cioè partendo da una formazione base prevista per legge, all’interno di un corso ad hoc sarà mio compito selezionare le due figure più adeguate che saranno inserite in azienda con un contratto di sei mesi al fine di continuare l’attività formativa. E, al termine dei sei mesi, vi sarà la possibilità di entrare a far parte della squadra Autovictor a tempo indeterminato”.

L’idea di Autovictor è quindi quella di formare direttamente i propri futuri gruisti, possibilmente compresi in una fascia d’età che va dai 18 ai 45 anni.

La nostra”, conclude Gianluca Santo, “vuole essere una vera scuola per gruisti, che non si limiti all’attestato. A valle lo avranno, è ovvio, ma non ci fermiamo lì perché vogliamo quantomeno dare una o due settimane di training per capire quale figura può completare il percorso e quindi entrare nell’organico. Inoltre aggiungo che il corso base di 40 ore è totalmente gratuito. Insomma una bella opportunità. Per partecipare alla selezione per il corso è sufficiente inviare il proprio curriculum vitae a sicurezza@autovictor.it”.

Chi è Gianluca Santo  

Gianluca Santo

Laureato in Ingegneria per l’ambiente e il territorio, Gianluca Santo è specializzato in tutti i temi inerenti la sicurezza sul lavoro, materia alla quale si è avvicinato già nel 2007, prima che entrasse in vigore l’attuale normativa.

Dopo una formazione specifica per diventare RSPP e coordinatore della sicurezza in cantiere, si è appassionato ai mezzi di sollevamento e nel 2016 è stato accreditato dal Ministero come Ispettore di mezzi di sollevamento.

Attività che, per ovvi motivi, non svolge sui mezzi di Autovictor.

Costruzioni: arrivano gli elettrici di Volvo Trucks

La richiesta di trasporto elettrico nel settore delle costruzioni è in aumento: le zone a zero emissioni nelle città e la necessità per le imprese di costruzione di soddisfare gli obiettivi climatici sono le due forze trainanti.
Volvo Trucks ha pertanto sviluppato veicoli elettrici che consentono ai clienti del settore delle costruzioni di passare a un trasporto più sostenibile. Veicoli per applicazioni di cantiere, trattori e motrici, per accogliere diversi tipi di allestimento come cassoni ribaltabili, betoniere e gru, sono ora disponibili in versione elettrica.
I veicoli da costruzione generalmente percorrono brevi distanze e operano su cicli ripetitivi, per esempio per la consegna di materiali edili nei cantieri di costruzione. Questo li rende adatti per l’elettrificazione. I nostri camion elettrici possono essere realizzati su misura per gestire molti di questi incarichi, il che significa che i clienti del settore
edile possono ora configurare lo stesso camion che usano oggi nella versione elettrica. Ciò garantisce loro una migliore manovrabilità, livelli di rumorosità ridotti e zero emissioni di gas di scarico“, ha spiegato Jessica Sandström, Global Product Manager di Volvo Trucks.

Produttività e  maggior carico utile

I nuovi veicoli elettrici sono flessibili grazie ad una varietà di opzioni di cabine. configurazione pacchi batterie, ampia disponibiiltà di configurazione d’ assali e di passi permettendo quindi di personalizzazione il mezzo e gestire una vasta gamma di operazioni di costruzione.
I clienti possono scegliere pacchi batteria da sei batterie fino a due per soddisfare le loro esigenze specifiche per gamma e carico utile. I nuovi carri hanno una capacità della batteria compresa tra 540-180 kWh.
Per quanto riguarda la capacità della batteria, il veicolo può essere configurato in modo da armonizzare il funzionamento effettivo e il percorso. Non portando a bordo più batterie del necessario, il carico utile può aumentare, e quindi anche la produttività“, ha commentato Jessica Sandström.

Tre opzioni di PTO

Tre tipi di presa di forza, PTO, soluzioni sui camion elettrici facilitano il montaggio di sovrastrutture elettriche o meccaniche: PTO elettrica, PTO trasmissione e PTO elettromeccanica.
Sia la soluzione elettromeccanica che quella di trasmissione offrono buone opportunità per ottimizzare il consumo energetico e prevenire rumori eccessivi.
Volvo Trucks è l’unico produttore globale di autocarri con una gamma completa di autocarri elettrici prodotti in serie già oggi. L’obiettivo di Volvo è che la metà delle sue vendite globali di nuovi camion sarà elettrica entro il 2030 al più tardi.
La  produzione in serie inizierà a Marzo 2023

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HDI: prototipo motore alimentato a idrogeno

In occasione di Conexpo 2023 (14-18 Marzo, Las Vegas, Usa) Hyundai Doosan Infracore  (HDI) presenterà il prototipo  della sua nuova gamma di motori a combustione interna a idrogeno. La convalida su veicolo è prevista per il 2024 mentre la produzione in serie su vasta scala avverrà nel 2025. 

HDI  sta quindi accelerando lo sviluppo delle tecnologie motoristiche dopo aver completato la progettazione dei suoi motori a combustione interna alimentati a idrogeno (motori a idrogeno) e averne lanciato il prototipo.

Come funzionano questi motori

Il motore a idrogeno che HID sta mettendo a punto è un motore da 11 litri che eroga 300 kW (402 CV) di potenza e 1700 Nm di coppia a 2000 giri/min. Soddisfa le normative Tier 5 / Stage V / Euro 7 che richiedono una riduzione delle emissioni del 90% rispetto ai livelli attuali per raggiungere i traguardi Zero CO2 (meno di 1g/kwh) e Zero Impact Emission (emissioni zero nell’UE).

I motori a idrogeno sono alimentati da idrogeno a bassa purezza, il che li rende durevoli, economici e ad alta densità energetica e ne fa la motorizzazione più adatta per i veicoli di medie e grandi dimensioni e per le lunghe distanze. Una singola carica di 10 minuti consente un’autonomia di fino a 500 km e sono più economici del 25-30% rispetto alle celle a combustibile o alle batterie, se si considerano il prezzo del veicolo e i costi di manutenzione.

HDI intende sfruttare la tecnologia e le strutture dei motori esistenti per ridurre i costi e accelerare la commercializzazione. I nuovi motori a idrogeno saranno installati su veicoli commerciali come camion e autobus di grandi dimensioni e macchine da costruzione.

A Conexpo 2023 HDI presenterà vari prodotti tra cui il motore a idrogeno, le batterie per veicoli elettrici e i propulsori full hybrid plug-in. I motori HDI saranno esposti allo stand S84044 al secondo piano della South Hall.

Kim Joong-soo, responsabile del dipartimento motori di HDI, ha dichiarato: “I motori a combustione interna a idrogeno saranno utilizzati in veicoli commerciali di medie e grandi dimensioni, come camion, autobus e macchine da costruzione e nei generatori di potenza di medie e grandi dimensioni. Ci impegneremo al massimo per ottenere la neutralità delle emissioni di carbonio e rispondere alle esigenze di maggiore ecosostenibilità, sviluppando tecnologie verdi basate sull’idrogeno in linea con le sempre più severe normative sulle emissioni di carbonio.”

Liebherr: la prima cingolata elettrica in Asia

Gammon Construction  ha preso possesso della prima gru cingolata a batteria di Hong Kong. L’introduzione di LR 1160.1 unplugged nella sua flotta di impianti segna una pietra miliare nel percorso di Gammon verso il raggiungimento dei suoi obiettivi di riduzione delle emissioni a livello aziendale, che sono in linea con l’iniziativa Science Based Target (SBTi).

Con una capacità di sollevamento massima di 160 tonnellate, la nuova gru cingolata sarà impiegata nel progetto di espansione del Terminal 2 di Gammon presso l’aeroporto internazionale di Hong Kong. La gru cingolata, con un sistema di azionamento alternativo consente un ambiente di lavoro più sano per tutti coloro che lavorano in cantiere e un risparmio netto di carbonio di quasi 76 tonnellate metriche di CO2e ogni anno. La gru cingolata può anche essere utilizzata sia in modalità plugged che unplugged, il che offre flessibilità nella distribuzione del sito. Inoltre, la batteria ha un breve tempo di ricarica di sole 4,5 ore.
I commenti

Con le nostre gru elettriche offriamo ai nostri clienti un design di azionamento alternativo. Come abbiamo già visto con l’LB 16 unplugged, il primo carro di perforazione alimentato a batteria, la strategia è un completo successo. I severi requisiti in materia di sostenibilità ambientale nelle gare d’appalto per i progetti di costruzione aumentano la domanda di tecnologie avanzate. Per noi era chiaro che estendevamo e consolidavamo con successo il design in altri gruppi di prodotti“, afferma Andreas Ganahl, amministratore delegato per le vendite presso Liebherr (HKG) SA.

Kevin O’Brien, Chief Executive di Gammon, ha dichiarato: “Gammon ritiene che la sostenibilità aziendale e la sostenibilità ambientale siano intrinsecamente interconnesse. L’introduzione della prima gru cingolata elettrica a Hong Kong dimostra l’impegno di Gammon verso lo zero netto. Non vediamo l’ora di avere cantieri più silenziosi, puliti e a basse emissioni di carbonio in futuro“.

Gammon: impegno per le emissioni zero

Nell’ambito dell’impegno SBTi, Gammon sta fissando due obiettivi per il 2033: (a) tagliare il 55% delle emissioni energetiche assolute dell’azienda attraverso l’elettrificazione precoce del sito, l’implementazione di impianti e veicoli elettrici, una maggiore efficienza energetica e l’adozione di moderni metodi di costruzione; e (b) ridurre le emissioni indirette dell’azienda – principalmente il carbonio incorporato nei materiali – del 33% attraverso la modularizzazione e il riutilizzo dell’acciaio strutturale, miscele di calcestruzzo a basse emissioni di carbonio, l’approvvigionamento di acciaio a basso tenore di carbonio, l’utilizzo ottimizzato dei materiali attraverso metodi di progettazione e costruzione e la selezione di materiali alternativi con una minore impronta di carbonio.

L’anno scorso, Gammon ha anche introdotto la tecnologia CarbonCure a Hong Kong, in base alla quale l’anidride carbonica viene iniettata nel calcestruzzo per contribuire a ridurre la sua impronta di carbonio. La società di costruzioni è lieta di essere all’avanguardia nel settore nell’adozione della tecnologia di costruzione verde.

CASE: nuovi joystick per i grader 836C e 856C

CASE lancia delle nuove leve joystick per le motolivellatrici 836C e 856C. Il nuovo comando a joystick offre un migliore controllo del versoio, insieme a una serie di aggiornamenti dello sterzo che vanno ad aggiungersi alle già ottime funzionalità della motolivellatrice. I vantaggi includono:

sforzo ridotto ed elevata precisione grazie al nuovo comando joystick elettroidraulico.

maggiore produttività ed efficienza grazie al sistema Dual Power, al cambio automatico e alla modalità Creep (ultra-lenta).

miglior comfort e manovrabilità da parte dell’operatore grazie al controllo ottimizzato del versoio e alla console laterale riprogettata.

conformità allo standard europeo sulle emissioni Stage V grazie al sistema di post-trattamento dei gas di scarico Selective Catalytic Reduction (SCRoF).

maggiore sicurezza grazie a una telecamera posteriore che riduce la necessità per l’operatore di girarsi continuamente durante il lavoro.

Tutto sotto controllo con il joystick

Il comando a joystick elettroidraulico offre all’operatore un nuovo livello di controllo del versoio. I joystick elettroidraulici sono integrati nei braccioli multiregolabili su ciascun lato del sedile dell’operatore.

Ogni joystick è dotato di più interruttori a rullo e pulsanti, per controllare le funzioni idrauliche e di sterzata. La console laterale ridisegnata contiene ora degli interruttori aggiuntivi che consentono di regolare il sistema in base alle esigenze dell’operatore.

Il nuovo Joystick Steering consente all’operatore di sterzare la macchina utilizzando il joystick sul lato sinistro. Tutti i comandi dello sterzo sono disponibili tramite il joystick, compresi la rotazione delle ruote anteriori, lo spostamento dell’articolazione del telaio e l’impostazione dell’inclinazione delle ruote. Anche la nuova funzione RTC consente all’operatore di riportare tutti i comandi dello sterzo nella posizione centrata, premendo semplicemente il pulsante dedicato. Ciò consente all’operatore di controllare la macchina senza dover togliere le mani dalle leve del joystick, riducendo lo sforzo e aumentando la produttività.

Lo sterzo comfort, quando attivato, riduce il numero di giri del volante necessari per sterzare completa- mente la macchina. Ciò migliora la precisione del volante e rende più facile completare un’inversione a U intera, con una semplice piccola rotazione del volante.

Lo sterzo combinato riunisce i vari comandi dello sterzo in un’unica funzione di controllo. Una volta attivato, quando l’operatore gira le ruote sterzanti o sposta il joystick lo sterzo delle ruote anteriori, l’articolazione del telaio e l’inclinazione delle ruote lavorano insieme. Ciò offre all’operatore la possibilità di fare curve strette, senza dover pensare a quale comando di sterzata utilizzare individualmente.

Inoltre, con il TwinLift attivato, gli operatori hanno la possibilità di muovere entrambi i cilindri di solleva- mento utilizzando solo il joystick di destra. Il TwinLift facilita all’operatore la correzione della posizione del versoio, senza dover azionare entrambi i joystick. Questa funzione assiste anche l’operatore durante il livellamento di una pendenza più ampia, in quanto l’operatore può semplicemente sollevare il versoio con un joystick per riposizionare la macchina per la passata successiva.

Dual Power

Le motolivellatrici CASE Serie C sono alimentate dai più recenti motori diesel FPT a sei cilindri da 6,7 litri che utilizzano la tecnologia Hi-eSCR2. Sono dotati di un sistema di post-trattamento dei gas di scarico con catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) e riduzione catalitica selettiva (SCRoF) esenti da manutenzione per soddisfare lo standard europeo sulle emissioni Stage V. Questo sistema combinato contribuisce a creare un vano motore compatto che, durante il normale funzionamento, presenta temperature di scarico mediamente inferiori di 200°C rispetto a quelle di un filtro antiparticolato tradizionale.

I motori sono progettati specificatamente per le operazioni di livellamento, dove è richiesta una rapida risposta della coppia per mantenere elevati livelli di produttività. Un sistema Dual Power offre una maggiore potenza del motore dalla quarta alla sesta marcia. Nel caso dei modelli 836C e 836C AWD, il motore sviluppa 102 kW (138 CV) dalla prima alla terza marcia, passando a 156 CV dalla quarta alla sesta marcia. Per i più grandi 856C e 856C AWD, il motore sviluppa 173 CV dalla prima alla terza, salendo a 190 CV dalla quarta alla sesta marcia.

La potenza viene trasmessa attraverso una trasmissione powershift Ergopower con sei marce avanti e tre retromarce. Il cambio marcia automatico ottimizza le prestazioni della macchina, lasciando l’operatore libero di concentrarsi sul versoio e sul lavoro della lama. Un convertitore di coppia senza stallo e il bloccaggio del differenziale automatico al 100% assicurano la massima trazione in tutte le condizioni operative.

I modelli a trazione integrale sono inoltre dotati di una modalità Creep, che consente all’operatore di impostare la velocità della parte anteriore in maniera virtuale indipendentemente dal regime del motore. Ciò rende la livellatrice adatta per lavori di compattazione, riducendo il parco macchine complessivo necessario in cantiere, aumentando l’efficienza e abbassando i costi per il cliente. Entrambi i modelli 4WD e 6WD sono disponibili con pneumatici opzionali da 24″, ideali per terreni irregolari e quando è richiesto un minore effetto urto degli pneumatici.

Una tecnologia all’avanguardia

Il design del versoio CASE massimizza la controllabilità, con una ralla incapsulata montata sui rulli a basso attrito che fornisce una coppia di rotazione senza scosse. Questo design del versoio si traduce in meno punti di ingrassaggio, che riducono i tempi di manutenzione ed eliminano la necessità di sostituzione periodica degli inserti di usura, riducendo i costi per il cliente.

Un telaio ad “A” elimina virtualmente lo stress laterale nel posizionamento disassato e la sella centrale può essere regolata idraulicamente in cinque diverse posizioni. L’operatore può ruotare la lama di oltre 90° su ciascun lato, senza alcuna interferenza meccanica. Una lama a raggio infinitamente variabile riduce lo sforzo di trazione e migliora il rotolamento del materiale nelle operazioni di finitura.

Tutte le livellatrici CASE della serie C possono essere equipaggiate in fabbrica con una predisposizione per le soluzioni di controllo della lama più comunemente utilizzate. La motolivellatrice può essere consegnata al cliente in una configurazione plug-and-play, consentendo una rapida installazione di sistemi di controllo macchina 2D e 3D. Questi sistemi di controllo automatico della lama consentono anche all’operatore più inesperto di ottenere una maggiore produttività e una resa più costante.

Comfort in primo piano

Le macchine sono dotate di cabina ROPS/FOPS montata posteriormente, a profilo basso, con sedile riscaldato e a sospensione pneumatica, che offre i migliori livelli di comfort e visibilità per l’operatore, mantenendo bassa l’altezza complessiva della macchina, per evitare problemi di trasporto. L’ampio vetro colorato offre un’eccellente visuale intorno alla macchina e una visuale completa sul versoio per l’operatore seduto. Una telecamera posteriore offre una maggiore sicurezza durante la retromarcia, riducendo la necessità per l’operatore di voltarsi continuamente durante il lavoro.

I servizi post vendita? Sono connessi

Per incrementare ulteriormente la produttività, la redditività e l’operatività dei nuovi modelli 836C e 856C, CASE ha messo a disposizione una gamma di servizi post-vendita connessi e non connessi, CASE Service Solutions, che supportano le esperienze dei clienti con le apparecchiature CASE.

Lo strumento completo di gestione della flotta CASE SiteWatchTM consente la geolocalizzazione e la sicurezza della flotta utilizzando geo-recinzioni e avvisi di utilizzo non autorizzato e reportistica flessibile. Ciò include indicatori di prestazioni chiave (KPI) come il consumo di carburante, il tasso di utilizzo, le ore di funzionamento della macchina e il tempo di inattività, in modo che la produttività e la redditività possano essere monitorate e ottimizzate. I dati sono facilmente accessibili tramite un portale.

CASE SiteConnect migliora i dati di telemetria utilizzati dal team Uptime Center di CASE per fornire ai concessionari avvisi relativi alle prestazioni della macchina. È possibile agire rapidamente per ridurre al minimo i tempi di inattività, poiché i concessionari accedono in remoto ai dati della macchina e intraprendono azioni correttive più in fretta. Ciò consente ai concessionari di essere proattivi nella gestione delle macchine dei clienti, aumentando i tempi di attività. Sia SiteWatch che SiteConnect sono disponibili come opzioni sui nuovi modelli rivisti.

I clienti beneficiano di una maggiore tranquillità con CASE Care, CASE Protect e CASE Fluid Analysis. CASE Care è un programma di manutenzione programmata standard, con parti e lubrificanti originali. Il programma può contare sul supporto, sulla logistica e sull’esperienza tecnica dell’ampia rete di concessionari CASE. CASE Protect è un programma di garanzia estesa e CASE Fluid Analysis mira a prevenire guasti gravi, ottimizzando l’affidabilità delle risorse e prolungando la durata operativa.

Ecco il nuovo 352 di Caterpillar

Costruito in modo robusto per un funzionamento affidabile in applicazioni impegnative, il nuovo escavatore  Caterpillar 352 è progettato specificamente per lavori di demolizione fino a cinque piani di altezza, ponti e infrastrutture industriali. La sua configurazione avambraccio/braccio offre uno sbraccio verticale più elevato fino a 12,85 m, il 36% in più di altezza del perno dell’avambraccio rispetto alla configurazione standard. Lavorando con un peso di fissaggio fino a 6000 kg, il nuovo braccio è ora dotato di tecnologie Cat standard per una maggiore versatilità, precisione ed efficienza sia nelle applicazioni di demolizione che di scavo.

Il nuovo design opzionale del contrappeso rimovibile da 11,35 tonnellate  dell’escavatore aumenta l’efficienza e riduce i costi di trasporto. Il sottocarro a scartamento variabile ha una larghezza di di 2990 mm quando necessario e si estende di 500 mm in modalità di lavoro per la massima stabilità.

Semplice, sicuro e affidabile

Le protezioni anticaduta standard (FOGS) proteggono il tetto e le finestre laminate P5A rinforzate frontalmente per la caduta di detriti durante la demolizione, contribuendo al contempo a mantenere la visibilità del cantiere. Inclinato per evitare l’accumulo di fango e detriti, il design del telaio aiuta a ridurre i danni ai cingoli, mentre i perni e le boccole sigillati riducono il rumore di traslazione e contribuiscono ad aumentare la durata del sottocarro.

Cat Stick Steer standard semplifica i movimenti dell’escavatore. Il Cat Lift Assist informa l’operatore che il carico rientra nel campo di lavoro sicuro dell’escavatore per evitare il ribaltamento

Le tecnologie Cat standard per migliorare l’efficienza operativa includono Cat Grade con 2D che visualizza profondità e pendenza sul monitor touchscreen da 10″ in cabina. Durante gli scavi, Cat Payload offre stime del peso a bordo in tempo reale per aiutare a raggiungere obiettivi di carico precisi. Il carico utile può essere combinato con VisionLink  mentre Cat Product Link fornisce dati operativi critici sulla macchina come posizione, ore, consumo di carburante, produttività e codici diagnostici per contribuire ad aumentare l’efficienza del cantiere e ridurre i costi.

Per rilevare facilmente oggetti e personale intorno all’operatore in un’unica vista, il braccio del 352 viene fornito di serie con telecamere retrovisori e laterali che possono essere aggiornate per fornire una visibilità a 360 gradi.

Tre modalità di potenza del motore – Smart, Power ed Eco – aiutano ad abbinare la potenza del motore e idraulica all’attività da svolgere per ridurre ulteriormente il consumo di carburante e i costi.

Facile manutenzione

Il nuovo escavatore Cat 352 offre ora funzionalità di diagnostica e aggiornamento remote. Remote Troubleshooting consente al rivenditore di diagnosticare i codici di guasto e i problemi della macchina da remoto senza interrompere il ciclo di produzione. Remote Flash consente di inviare aggiornamenti software alla macchina e installarli in un momento conveniente per il cliente.

Raggruppati per semplificare la manutenzione, tutti i filtri del carburante sono ora dotati di un intervallo di cambio esteso e sincronizzato di 1.000 ore, caratteristiche che aiutano a ridurre i costi di proprietà e operativi a lungo termine.

L’operatore può facilmente monitorare la durata del filtro e gli intervalli di manutenzione dall’interno della cabina.

Il sistema idraulico aggiornato migliora le prestazioni di filtrazione, mentre le valvole anti-scarico aiutano a mantenere pulito l’olio idraulico durante la sostituzione del filtro.

Ecco i nuovi Scania allestiti da Liebherr

Via alle prime operazioni di sollevamento in Italia con i nuovi Scania allestiti da Liebherr.

Due veicoli apparentemente identici tra loro hanno iniziato le missioni di sollevamento per conto di Fratelli Paradiso srl e Dini Autogrù srl, aziende originarie rispettivamente della Puglia e dell’Emilia Romagna. Grazie alla modularità del telaio Scania, allestito con torretta per autogrù Liebherr, è stato possibile ottenere dei mezzi unici nel loro genere e rispondere a specifiche esigenze operative.

I veicoli Scania allestiti da Liebherr hanno iniziato le operazioni di sollevamento per due aziende dell’industria delle costruzioni. I mezzi, apparentemente identici tra loro, nascondono delle differenze sostanziali nella catena cinematica legate alla tipologia di impiego e al contesto operativo nel quale operano. Il profondo grado di personalizzazione e l’ottimizzazione del telaio, hanno permesso di agevolare l’allestimento e di minimizzare la tara, garantendo, allo stesso tempo, elevati livelli di robustezza e di uptime.

I due mezzi da 450 cavalli, 13 litri, sono compatibili con 100% biodiesel e HVO, carburanti da fonti rinnovabili che permettono una riduzione significativa delle emissioni di CO2.

Il primo mezzo di questo genere omologato in Italia è della Fratelli Paradiso srl, un’azienda storica di Canosa di Puglia (BT) che dagli anni Sessanta ad oggi ha perseguito lo stesso obiettivo: offrire elevati livelli di qualità, specializzazione e sicurezza grazie ad investimenti continui in tecnologie, sistemi ed attrezzature.

Frutto di un lavoro di squadra

Definire il veicolo è stato un lavoro di squadra tra noi, Scania e Liebherr Italia spa, frutto di un’analisi relativa all’attività che il mezzo deve svolgere, alla praticità di utilizzo, alla tempestività dell’assistenza tecnica, all’affidabilità e alla qualità della soluzione. In tutto questo Scania è sinonimo di garanzia, infatti, anche la relazione con il concessionario di zona Ribatti, si è rivelata un vero e proprio valore aggiunto grazie a una serie di prove sul campo che hanno preceduto l’ordine. Inoltre, si è instaurata una notevole sinergia nella realizzazione e nel perfezionamento del progetto che è stata fondamentale per ottenere il mezzo desiderato. Il parco veicolare della Fratelli Paradiso, munito di soluzioni sempre all’avanguardia, consentirà all’azienda di affrontare le prossime sfide dettate dalla transizione energetica. In particolare, risponderemo alla crescente domanda di trasporto di componenti pesanti e voluminosi per le turbine eoliche con soluzioni sostenibili”, ha dichiarato Michele Paradiso, Titolare di Fratelli Paradiso srl.

Rispetto delle tempistiche e servizio

Il secondo veicolo è di proprietà di Dini Autogrù srl, un’azienda di Noceto (PR) fondata nel 1983 e specializzata nei trasporti eccezionali di manufatti in calcestruzzo. Dalla progettazione del trasporto all’espletamento delle pratiche burocratiche, la Dini Autogrù garantisce un trasporto sicuro e puntuale a prescindere dalle dimensioni e dalle sagome dei manufatti. Con oltre 40 mezzi tra gru, motrici e auto, la ditta risponde ad interventi sul territorio nazionale.

Valerio Dini

Per le nostre missioni di trasporto è necessario un veicolo leggero ma, al contempo, robusto per poter gestire sollevamento e movimentazione di carichi elevati. Ho apprezzato molto Scania e Liebherr perché si sono distinti per il profondo grado di caratterizzazione del mezzo e per il rispetto dei tempi di consegna”, dichiara Valerio Dini, Titolare di Dini Autogrù srl.

Scania si propone come fornitore di una soluzione su misura che oltre al veicolo integra un ampio ventaglio di servizi a completo supporto del business del cliente. Per questo, Scania vanta una Rete composta da 16 concessionarie e 111 officine autorizzate distribuite in tutta Italia, aventi l’obiettivo di assicurarsi che ogni veicolo operi con la massima profittabilità per il cliente.

Da sx, Giovanni Cavaggioni, Giuseppe Gardoni, Valerio Dini e Salvatore Somma

In particolare, nei casi sopra citati, le concessionarie Ribatti e Scandicar hanno garantito un servizio affidabile e su misura al loro cliente grazie a una consulenza precisa ed attenta in ogni fase, dal processo d’acquisto all’assistenza post vendita.
Per l’occasione della consegna a Dini Autogrù Srl, erano presenti Giuseppe Gardoni, Titolare Scandicar srl, Giovanni Cavaggioni, E-mobility Urban and Construction Sales Italscania spa, e Salvatore Somma, Area Manager Liebherr Italia spa.