Gru cingolate elettriche

Liebherr: la prima cingolata elettrica in Asia

Gammon Construction  ha preso possesso della prima gru cingolata a batteria di Hong Kong. L’introduzione di LR 1160.1 unplugged nella sua flotta di impianti segna una pietra miliare nel percorso di Gammon verso il raggiungimento dei suoi obiettivi di riduzione delle emissioni a livello aziendale, che sono in linea con l’iniziativa Science Based Target (SBTi).

Con una capacità di sollevamento massima di 160 tonnellate, la nuova gru cingolata sarà impiegata nel progetto di espansione del Terminal 2 di Gammon presso l’aeroporto internazionale di Hong Kong. La gru cingolata, con un sistema di azionamento alternativo consente un ambiente di lavoro più sano per tutti coloro che lavorano in cantiere e un risparmio netto di carbonio di quasi 76 tonnellate metriche di CO2e ogni anno. La gru cingolata può anche essere utilizzata sia in modalità plugged che unplugged, il che offre flessibilità nella distribuzione del sito. Inoltre, la batteria ha un breve tempo di ricarica di sole 4,5 ore.
I commenti

Con le nostre gru elettriche offriamo ai nostri clienti un design di azionamento alternativo. Come abbiamo già visto con l’LB 16 unplugged, il primo carro di perforazione alimentato a batteria, la strategia è un completo successo. I severi requisiti in materia di sostenibilità ambientale nelle gare d’appalto per i progetti di costruzione aumentano la domanda di tecnologie avanzate. Per noi era chiaro che estendevamo e consolidavamo con successo il design in altri gruppi di prodotti“, afferma Andreas Ganahl, amministratore delegato per le vendite presso Liebherr (HKG) SA.

Kevin O’Brien, Chief Executive di Gammon, ha dichiarato: “Gammon ritiene che la sostenibilità aziendale e la sostenibilità ambientale siano intrinsecamente interconnesse. L’introduzione della prima gru cingolata elettrica a Hong Kong dimostra l’impegno di Gammon verso lo zero netto. Non vediamo l’ora di avere cantieri più silenziosi, puliti e a basse emissioni di carbonio in futuro“.

Gammon: impegno per le emissioni zero

Nell’ambito dell’impegno SBTi, Gammon sta fissando due obiettivi per il 2033: (a) tagliare il 55% delle emissioni energetiche assolute dell’azienda attraverso l’elettrificazione precoce del sito, l’implementazione di impianti e veicoli elettrici, una maggiore efficienza energetica e l’adozione di moderni metodi di costruzione; e (b) ridurre le emissioni indirette dell’azienda – principalmente il carbonio incorporato nei materiali – del 33% attraverso la modularizzazione e il riutilizzo dell’acciaio strutturale, miscele di calcestruzzo a basse emissioni di carbonio, l’approvvigionamento di acciaio a basso tenore di carbonio, l’utilizzo ottimizzato dei materiali attraverso metodi di progettazione e costruzione e la selezione di materiali alternativi con una minore impronta di carbonio.

L’anno scorso, Gammon ha anche introdotto la tecnologia CarbonCure a Hong Kong, in base alla quale l’anidride carbonica viene iniettata nel calcestruzzo per contribuire a ridurre la sua impronta di carbonio. La società di costruzioni è lieta di essere all’avanguardia nel settore nell’adozione della tecnologia di costruzione verde.