Grandi opere

Opere pubbliche: usciamo dal tunnel!

 

Foto Marco Alpozzi – LaPresse

Tunnel del Brennero: appalti per 5,9 miliardi. Pedemontana veneta (2,3 miliardi). Alta Velocità Brescia-Padova (7,7 miliardi).Terzo Valico Genova/Milano (6,6 miliardi). Per non parlare della Torino Lione di cui si è già scritto (8,6 miliardi). Dopo sei mesi di conti il 17 dicembre 2018 si scopre che  con il Terzo Valico (opera urgente, cantieri aperti da anni) è meglio andare avanti.  Le altre opere ad oggi sono ancora bloccate. Nel frattempo le imprese di costruzioni, che già non se la passavano bene, sono a rischio fallimento.

Da luglio a dicembre 2018 hanno fatto richiesta di concordato Astaldi, Grandi Lavori Fincosit, Tecnis, la Cmc. Condotte è finita in amministrazione straordinaria. Al lavoro non c’è più nessuno perché nessuno viene più pagato

I soldi per continuare ci sono

Alla difficoltà di realizzare progetti approvati (300 sono le opere incompiute) si aggiungono i 21 miliardi bloccati sulle grandi opere in corso. Risultato? Le grosse imprese del settore stanno andando fuori mercato. 418 mila potenziali posti di lavoro sono saltati , 120.000 aziende sono fallite.

Eppure il Governo ha a disposizione i fondi necessari per far partire le opere. Ha trovato in cassa 150 miliardi disponibili già stanziati di cui è stato speso meno del 4%. Soldi immediatamente utilizzabili grazie ad un accordo con la Banca Europea degli Investimenti. Ma si è preferito fermare tutto e attingere di lì per la riforma delle pensioni, il RdC, la flat tax. Intanto il rischio è quello di spianare la strada all’ingresso in Italia dei grandi general contractor europei e cinesi. Che sono finanziariamente più strutturati per assorbire cambi di programma e ripensamenti. Ma creano minore occupazione. Dalla francese Vinci  (40 miliardi di fatturato. la nostra Salini Impregilo ne ha fatti 6,3 nel 2016))  al colosso China State Construction Engineering.

E’ quello a cui andiamo sicuramente  incontro.

Siamo sicuri che sia questo ciò che davvero vogliamo? Non è il caso di darsi tutti da fare per uscire dal tunnel?