
“C’è un grande prato verde, dove nascono speranze” così iniziava una splendida canzone di Gianni Morandi del 1967, anno in cui gli under 35 che sono stati i protagonisti del Convegno Rental Business Forum 2025 organizzato da Rental Network il 18 giugno scorso a Bologna non erano ancora nei sogni di chi li avrebbe poi generati.

Quello di cui parliamo noi è il prato (sarebbe meglio dire l’Arena, anche se pacifica) in cui si confrontano, esplicitando e verificando i rispettivi bisogni e aspettative, due generazioni, quella sotto e quella sopra i 35 anni e non si tratta, come nella canzone (a proposito ragazzi, andate a recuperarla, sembra roba da pleistocene ma allora ha fatto tremare molti cuori) del prato dell’Amore, ma del noleggio, questo universo ancora in parte sconosciuto ma che può essere promettente e attrattivo per i giovani (che possono lavorarci) e per chi giovane non è e ha quindi bisogno di linfa fresca per far crescere la propria azienda e darle rinnovata vitalità.

Indubbiamente un evento ben riuscito che ha intercettato tante problematiche (anche sociali, a partire dalla carenza di nuovi talenti) di questo nostro tempo complesso, articolato, pieno di contraddizioni, in cui i valori non sono più gli stessi dell’epoca di Gianni Morandi (anche se quelli fondamentali rimangono tali), cambiano colore, si mischiano in un caleidoscopio che gira a tutta velocità e si trasformano, a ritmo incessante in qualcos’altro. Quindi un primo e riconoscente plauso va indubbiamente agli organizzatori che hanno intercettato queste mutate esigenze e hanno dato loro visibilità trasformandole in un manifesto (scaricabile qui). Ma c’è dell’altro da aggiungere e francamente non so se farà piacere a tutti.
Cosa vuol dire Feedback?

Durante la mattinata, mentre in sale separate si succedevano i workshop dei vari gruppi di cui abbiamo parlato qui, Anna di Girolamo, docente dei corsi di formazione di Rental Academy e Agile Coach ha spiegato agli over 35 a cui era stato richiesto di dare un feedback al lavoro svolto nella mattinata dagli under 35, culminato e riassunto nel Manifesto del Noleggio, cosa significhi questa parola. Che ha la sua quintessenza nel prefisso che, in inglese, significa nutrire. Semplificando al massimo, i commenti che avrebbero dovuto scaturire non avrebbero dovuto per forza di cose essere positivi, negativi o neutri, ma portare a una riflessione sui temi trattati, “nutrendo” l’interesse, stimolando se necessario anche una reazione di disappunto o di disagio, inserendo nel contesto perimetrale anche una nota di vis polemica, qualora ne fosse stato il caso.
Tutto questo, a parte qualche sparuto caso, non è invece avvenuto. Troppi elogi a questi “poveri” giovani, troppo uso della parola “sogni”, troppo sbilanciato il confronto tra vecchio e nuovo, troppa positività e nessun…nutrimento (che notoriamente scaturisce sempre dalla critica civile e documentata).
E che dire degli under 35, indispensabile linfa nuova per il ricambio generazionale (guai se non ci fossero e il calo demografico in atto dimostra che ce ne saranno sempre meno)?
Alcuni hanno dimostrato di avere ancora il latte sulle labbra. Come si fa a non accorgersi, per esempio, che i contenuti che si stanno commentando non sono quelli che scorrono sullo schermo che si riferiscono invece alle slide precedenti? Un Congresso queste cose le perdona e le applaude pure, ma la vita reale no. E non voglio pensare se un fatto del genere fosse successo durante un colloquio di lavoro. Troppo severa? Forse. Ma anche giusta, due doti che chiunque faccia il mio mestiere e non sia allineato con il pensiero corrente dovrebbe avere.
Detto questo, un plauso doveroso (e incoraggiante) va comunque agli under 35 che si sono battuti come leoni sul grande prato verde del noleggio. A loro vorrei dire che la perfezione non è di questo mondo, soprattutto se si è giovani. Un 10 e lode non dice molto di noi (sia come gruppo che individualmente): solo che siamo ufficialmente bravi. Lo sforzo per raggiungere un 7, invece sì. Perché non si tratta di mediocrità ma di impegno. Ed è questo sforzo per arrivare al 7, strappandolo con le unghie e con i denti, che va riconosciuto e premiato.
Il mondo del lavoro nel noleggio (ma non solo) vi aspetta. Ma un po’ di gavetta (parola vecchia ma sempre di moda) ragazzi miei dovete farvela anche voi. Gradualmente, poco per volta, non tutto e subito, come vorrebbe la velocità vorticosa dei social in cui ogni cosa si consuma in un attimo e niente si approfondisce, con molta umiltà. Ricordando che la modernità di un pensiero libero non sta nello scavare linee di demarcazione (noi di qui, gli altri di là) ma nel costruire ponti in cui le reciproche competenze si incontrino e si arricchiscano a vicenda. Chi è bravo (sia under che over) emergerà sempre.
Coraggio (altra parola chiave necessaria in questo passaggio di testimone). Ce la potete fare. E poi il balzo dal 7 al 10 e lode sarà un gioco da persone adulte e consapevoli. E non più da ragazzi.