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Il futuro è green. Ma non solo elettrico

Si è svolta a Milano, presso la sede di Assimpredil/Ance, la seconda tappa italiana, dopo quella di Roma, del Roadshow organizzato da Saloni Francesi per promuovere la prossima edizione di Intermat (Parigi, 24/27 aprile 2024).

Un momento di riflessione su quelli che saranno i punti forti (decarbonizzazione e digitalizzazione) della manifestazione francese, un modello fieristico ripensato che si iscrive a pieno titolo nella trasformazione a bassa emissione di carbonio in atto in tutta la filiera delle costruzioni.

I sei anni trascorsi obtorto collo dall’ultima edizione di Intermat, penalizzata dai concomitanti eventi bellici e dalla pandemia, si sentono tutti. E sembrano secoli, se parliamo in termini di innovazione, confermando che in tutti i settori, ma in quello delle costruzioni in particolare, le tecnologie galoppano esponenzialmente e non linearmente.

Serve una visione condivisa del futuro, da parte di tutti gli attori della filiera, dai progettisti di edifici ai costruttori di macchine e attrezzature, dalle imprese agli organizzatori di eventi perché il cambiamento in atto è epocale e richiede un impegno collettivo, nessuno escluso.

Riccardo Viaggi

Il settore delle costruzioni in Europa, come ha commentato Riccardo Viaggi, segretario generale del CECE, conta 12 milioni di lavoratori, con oltre 3 milioni di imprese, numeri importanti che danno l’idea di quanto questo mercato sia vitale per l’economia del Continente. E’ però spesso strettamente correlato alla situazione politica ed economica al contorno, in cui i fenomeni inflattivi determinano sovente cali di investimenti privati, con impatto sul settore residenziale. Le infrastrutture sono in crescita, ma il debito pubblico sarà in grado di sostenere la domanda?  La transizione energetica in atto, le nuove normative sulle emissioni, l’adeguamento delle reti di approvvigionamento energetico (elettrico, idrogeno, HVO…) potrebbero portare a un rallentamento nel processo di acquisto di nuove macchine. E allora? Basteranno politiche di incentivazione per il rinnovo del parco e la prospettiva di una futura ricostruzione in Ucraina? Ma quando?

Sono interrogativi complessi a cui non è semplice dare risposta. Gli industriali europei – sempre secondo i dati del CECE – valutano con un’ottica peggiorativa il futuro, anche se il sentiment generale permane ottimista. E i singoli Paesi reagiscono con dinamiche diverse al contesto in cui si trovano, con una Germania sempre meno forte (e comunque con una fette dal 25% nella torta complessiva), UK e Francia con rispettivamente il 14 e il 13% e un’Italia che torna ad essere il 4° mercato europeo.

Un nuovo Intermat

In un quadro di questo genere tutto diventa una sfida, anche ripensare un evento con mente ed occhi nuovi, guardando al futuro ed eliminando poco per volta luoghi comuni e modelli di business che con corrispondono più alle mutate esigenze del mercato e, più in generale, del pianeta in cui viviamo.

Christophe Lecarpentier

Come ha spiegato Christophe Lecarpentier, direttore di Intermat, a Parigi prenderà vita un Forum dello spazio Filiera, una piattaforma tv con un ciclo di tavole rotonde che presenteranno le grandi sfide delle costruzioni, affrontando una tematica al giorno, con uno spazio anche dedicato al mondo del noleggio, che ha la capacità di intercettare per primo le innovazioni e trasmetterle agli utilizzatori perché le scoprano, le provino, le adottino. Ampio spazio verrà dato anche all’industria del calcestruzzo, che verrà rappresentata da un vero e proprio salone a sé, spalmato sia in un’area esterna che interna. E – non poteva essere altrimenti – un polo dedicato alle nuove tecnologie ed energie, con un cantiere connesso e a bassa impronta di carbonio al centro dell’edizione 2024 di Intermat. Previste anche due zone di dimostrazione, una collettiva (hanno già dato la loro adesione marchi come Merlo, Kinshofer, Rototilt, iDig…) e una individuale (MB Crusher, Komatsu, Develon…), per finire con il Villaggio Start-up in cui le new entry dell’innovazione tecnologica si presenteranno per offrire i loro prodotti e i loro servizi.

In un’ottica di integrazione, a tutti questi macro temi si intrecceranno eventi, workshop, piattaforme on line dedicate, conferenze, momenti di confronto, a rendere più corposo e aggiornato un evento che ha lo scopo non solo di promuovere il mercato delle macchine e attrezzature per le costruzioni, ma anche di valorizzare le professioni correlate, spingere gli investimenti in innovazione, promuovere i giovani, accrescere la sicurezza.

Decarbonizzazione non è (solo) elettrificazione

Come abbiamo visto mai come in questa edizione di Intermat è stato chiaro l’impegno verso la riduzione dei gas serra: tutti i veicoli presentati come novità sono a trazione elettrica, non ce n’è nessuno con motore ICE (Internal Combustion Engine) e verrà presentato anche un motore a idrogeno. L’elettrico è quindi destinato ad essere l’indiscusso protagonista del futuro?

Sì e no. Le macchine del futuro tenderanno sicuramente alle emissioni zero, ma raggiungeranno questo ambizioso obiettivo adottando una pluralità di soluzioni (ibrido, carburanti alternativi, fuel cell, nuove architetture di distribuzione e uso della potenza, riduzione dell’uso degli impianti idraulici, robotica….).

Massimiliano Ruggeri

Lo ha spiegato molto bene Massimiliano Ruggeri, ricercatore del CNR STEMS e membro della giuria per l’assegnazione degli Intermat Innovation Awards 2024. E lo ha fatto smantellando alcuni dei mantra che spesso si sentono in giro, anche tra gli addetti ai lavori e citando alcune aziende che stanno proponendo prodotti e sistemi “disruptive”.

Per esempio cadono i tabù sull’uso dell’idraulica: Excess Engineering presenterà un cilindro a ricircolo di sfere capace di sollevare 80 ton con dimensioni comparabili a quelle dei martinetti idraulici e fino a 3 metri di lunghezza.

Moog introdurrà il concetto di all-electric ecosystem: non più solo generazione di potenza da sorgente elettrica ma gestione di veicoli elettrici con un ecosistema di componenti elettrici che realizzano tutta la catena di controllo della lavorazione.

E ancora, Zquip Battery Systems presenterà moduli di approvvigionamento energetico indipendenti, di dimensione standard, tra di loro intercambiabili, trasportabili, in modo da sostituirli velocemente e garantire l’operabilità delle macchine.

Per approdare infine alle frontiere della muografia, la tecnica di acquisizione di immagini digitali che usa sistemi di rilevamento dei raggi cosmici e delle particelle derivate (muoni) e che, attraverso i sensori Muodim  applicati alle macchine, velocizza e rende sicure le operazioni in cantiere.

Obiettivo 2050

Michele Levati

Come abbiamo visto, quindi, tutti i protagonisti della filiera delle costruzioni sono coinvolti in quella che è a tutti gli effetti un sfida globale e una necessità impellente.

Il settore dell’edilizia e delle costruzioni è un attore chiave nella lotta contro il cambiamento climatico“, ha affermato Michele Levati,Direttore Ingegneria Civile L22 di Lombardini 22. “Gli edifici e le costruzioni insieme rappresentano il 36% del consumo globale di energia finale e il 39% delle emissioni di anidride carbonica (CO2) legate all’energia, se si include la produzione di energia a monte. L’intensità energetica per metro quadrato  del settore globale dell’edilizia deve migliorare in media del 30% entro il 2030 (rispetto al 2015) per essere sulla buona strada per soddisfare le ambizioni climatiche globali stabilite nell’Accordo di Parigi“.

Viene quindi confermata ancora una volta l’importanza (e la responsabilità sociale ed etica) di un settore primario quale quello delle costruzioni nel suo insieme, alla guida di un  cambiamento sostanziale a livello progettuale e operativo. Se l’obiettivo è quello di arrivare alle emissioni zero al 2050 c’è parecchia strada ancora da fare: non basta avere  macchine green, materiali green, edifici green, tutto deve essere utilizzato in modo green, riducendo sprechi e risorse, adottando lavorazioni e processi virtuosi, sostenendo la circolarità  del riutilizzo, promuovendo la sicurezza.