Anniversari

CIFA: 95 anni portati splendidamente

Il management di CIFA festeggia l’anniversario con i dipendenti

Doppio anniversario per CIFA che festeggia i 95 anni dalla sua fondazione e i 15 dall’acquisizione da parte del Gruppo Zoomlion.

E sembra incredibile che siano passati tanti anni da quel 1928 in cui il genio imprenditoriale di Carlo Ausenda fondò la Compagnia Italiana Forme Acciaio, destinata a lasciare una traccia indelebile nell’industria metalmeccanica italiana e a firmare con i suoi prodotti opere infrastrutturali tra le più importanti al mondo.

Questi anni sono stati segnati da infiniti progetti, tantissime realizzazioni, centinaia di volti di donne e uomini che, a diverso titolo, hanno reso grande l’azienda che ha dato prestigio internazionale al Made in Italy e che ancora oggi è qui, a testimoniare che il passato può non restare, come dicevano i Latini “perfectum” cioè compiuto e finito per sempre, ma può rinnovarsi, rivitalizzarsi e prendere, appunto, nuove forme.

Come l’acronimo del successo del marchio che resta, ma reinventa le proprie lettere e le trasforma in Curiosità. Ingegno. Flessibilità. Attenzione. Introducendo degli ”soft skills” che vanno oltre la meccanica progettuale ma investono anche su competenze mentali, responsabilità sociali e ambientali.

Un’operazione non solo semantica che non intende rinnegare il passato ma, anzi, valorizzarlo; la mission che da sempre guida CIFA – costruire macchine che costruiscono i luoghi in cui si vive, gli edifici fisici – si racchiude in un nuovo claim che accompagnerà l’azienda nei prossimi anni: “We build your world since 1928″. Un’ evoluzione contenuta in un vero e proprio Manifesto dell’identità.

Una nuova identità

La sede di CIFA a Senago

Come in tutti gli anniversari che si rispettino, la ricorrenza  ha dato il via a due settimane di celebrazioni, culminate in un Open Day destinato ai dipendenti. Un’occasione per noi di ritornare nella sede centrale alle porte di Milano (Senago),  di visitare la fabbrica, il rinnovato museo e di scambiare due chiacchiere con l’AD di CIFA, Davide Cipolla, cui abbiamo chiesto per prima cosa il motivo di questa rivisitazione dell’acronimo.

A dx Davide Cipolla, AD di CIFA con Marco Polastri, Sales, Aftersales & Marketing Director di Zoomlion Europe

Il motivo è storico: dal 1928 a oggi, CIFA ha gradualmente spostato il centro del proprio business dalla costruzione di casseforme per le grandi opere infrastrutturali (come gallerie e dighe) alla produzione di macchine per il calcestruzzo, come autobetoniere e pompe autocarrate e ha subito un’enorme trasformazione come azienda in tutti i suoi settori. Questa evoluzione è contenuta in un vero e proprio Manifesto dell’identità. In pratica questo doppio anniversario è stata per noi anche l’occasione di immaginare la CIFA del futuro, di ripensarne l’identità senza snaturarne le origini, partendo dal presupposto che la CIFA di oggi non è quella di 95 anni fa, ma nemmeno quella di 10 anni fa. Abbiamo analizzato i nostri valori, ci siamo chiesti chi siamo, chi vogliamo essere e abbiamo ripensato l’antico acronimo scegliendo 4 parole che rappresentano la CIFA del futuro“.

Sostenibilità (e non solo) in primo piano

Il Manifesto di CIFA pone particolare enfasi sulla sostenibilità, un tema “forte” soprattutto per aziende che producono macchine e attrezzature per le costruzioni, difficilmente ritenute “sostenibili”, cosa mai come in questo caso imprecisa, visto che il calcestruzzo è un materiale composto da elementi naturali ed era utilizzato con successo dagli stessi antichi Romani. Certo, tutto si può rendere più sostenibile, le grosse aziende, soprattutto i cementieri, stanno già lavorando in questo senso e oggi il materiale può essere trasportato  e messo in opera veramente ad emissioni zero, come dimostra la linea Energya di CIFA che comprende tutto il processo di filiera, dal trasporto fino alla messa in opera finale.

Abbiamo elaborato un piano che poggia su tre pilastri e prevede una ventina di progetti specifici legati all’ impatto energetico, all’impronta di carbonio, al welfare sociale, al territorio….insomma, abbiamo un po’ allargato la visione  della nostra azienda“, riprende Davide Cipolla.

Ovviamente la nostra visione non può essere a breve termine, i progetti specifici verranno affrontati con un orizzonte a 10,15,20 anni, con l’obiettivo di identificare una serie di indicatori che portino a un miglioramento continuo e costante dell’azienda. L’idea è quella di pubblicare alla fine di ogni anno, a partire dal 2024, un Report sulla sostenibilità in senso lato, quindi non solo quella ambientale ma anche quella che riguarda il welfare sociale. E non è un caso che proprio la parola Attenzione trovi posto nel nuovo acronimo della CIFA che verrà“.

Noi prendiamo atto delle parole chiave del nuovo corso di CIFA, senz’altro più coerenti con la mission aziendale e decisamente più attuali (chi mai oggi utilizza più le “forme acciaio” del 1928?). Nel mio vissuto, CIFA sarà sempre la Compagnia Italiana Forme Acciaio, anche perché ho personalmente toccato con mano l’amore e la determinazione con cui il suo fondatore ha seguito e fatto crescere la sua creatura. E poi, a ben vedere, cos’altro se non Curiosità, Ingegno, Flessibilità e Attenzione, hanno connotato anche il suo percorso?

Tutto si tiene. E la storia (di successo) continua.