Vero o falso?

Samoter again. Perché tanto accanimento?

E’ arrivata in redazione, tra le tante testimonianze positive sulla fiera recentemente conclusasi, una particolarmente negativa che insospettisce per la sua acrimonia (perché?) e che citiamo omettendo, per motivi di rispetto della privacy, il nome dell’Autore.

Il Samoter  è una esposizione internazionale, anzi dovrebbe esserlo… mentre invece è diventata una Fieruncola per Verona, dintorni…e poco altro con costi, escludendo quelli estorsivi praticati dall’Ente Fiera, altissimi anche per gli addetti ai lavori tipo viaggi, ristoranti, Hotel ecc. A parte qualche espositore estero il numero dei visitatori e/o clienti non italiani è stato prossimo allo zero. Numeri da fallimento. E non c’entra niente essere detrattori o meno. I risultati parlano chiarissimo e i vari Comunicati positivi di chicchessia lasciano il tempo che trovano. Assolutamente falsi. Fare un paragone poi con il Samoter del 2014 è sbagliato.. come mangiar cavoli a merenda. Gli organizzatori avrebbero dovuto restituire allora i soldi spesi da tutti e a tutti, clienti compresi. E’ stato un insulto all’umanità. Il Samoter come lo conoscevamo, quello che era non tornerà più, indipendentemente che il mercato intraveda qualche timida luce all’orizzonte.
Il suo posto è stato fagocitato da King Bauma per tutta l’Europa ed è giusto che sia così. Uno basta e avanza. L’Italia da par suo, dovrebbe individuare un nuovo modo, alternativo, unico, una nuova location, magari su terreno aperto, con la presentazione di vere innovazioni, macchine messe a confronto, l’una contro l’altra.. Una specie di Rodeo.. Comunque qualcosa di diverso. Siamo nel 2017, la formula Samoter ha 35 anni. Ora basta. C’è qualcuno che ha una idea? Avanti tutta. Ma il Samoter 2020 MAI!”

Questo accanimento verbale (Samoter sarebbe addirittura un insulto all’umanità, ma stiamo scherzando?)  fa indubbiamente pensare. Cosa avrà mai fatto la fiera di Verona a questo signore? Perché una tale negatività, un ostracismo reiterato, una critica così feroce? E perché questo nichilismo cosmico che non lascia spazio a scenari futuri che possono e devono essere cambiati, ma non certo in un’ottica distruttiva bensì propositiva?

Io farei a questo detrattore anonimo (ma non per l’Amministratore di questo sito)  una domanda: ha provato a chiedere agli espositori se siano stati contenti o meno di Samoter? Se abbiano concluso affari? Se abbiano siglato contratti? Cosa ne pensino?

Noi sì, se non altro perché è il nostro mestiere. E abbiamo raccolto solo giudizi positivi. Allora dove sta la verità?

2 Commenti

  1. Non ho l’abitudine di non firmarmi, quindi non solo non sono un anonimo… Non credo che sia io la persona più giusta a cui chiedere se gli Espositori siano stati contenti o meno dei risultati del Samoter. Se a Voi hanno risposto positivamente non ne posso che esserne contento. Come ho più volte detto, sono anch’io del settore, e non ho nessun vantaggio a gufare contro. Secondo me i vostri interlocutori hanno mentito. Rimango comunque del mio avviso, il Samoter è stato per l’ennesima volta un flop, l’agonia sarà lunga ma la morte è sicura… SAIE docet. Un’ultima cortesia, fate per favore Voi una domanda a chi invece dei Costruttori non è venuto al Samoter per l’ennesima volta…. magari loro saranno più credibili del sottoscritto. E poi pubblicatela!

    • Signor Tavanti, non ho messo il suo nome perché non posso inserire in un Blog i dati personali senza l’autorizzazione della persona citata. Quindi non l’ho fatto sia per difendere la privacy a cui ha diritto, sia per una questione di correttezza personale. Come ho avuto modo più volte di ribadire, le idee, pur nella loro diversità, hanno tutte diritto di esistere. Non abbiamo rivolto domande ai costruttori che non hanno esposto in fiera, sappiamo però che erano tutti lì, per una sana curiosità, per vedere come gira il fumo, per capire quali saranno i competitor di domani. Si saranno pentiti o rallegrati di aver fatto la loro scelta? Questo non è dato saperlo. Come ha detto giustamente un mio interlocutore su Facebook, la verità sta nel mezzo e, come il solito, non è mai semplice trovarla.

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