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Mercato mmt. C’è da stare allegri?

per-web22Se non proprio euforici, un cauto ottimismo è autorizzato. Almeno a sentire i dati che sono stati presentati nel corso del Samoter Day dall’Osservatorio Outlook SaMoTer-Veronafiere, realizzato in collaborazione con Prometeia e con il contributo informativo di Unacea.

I segnali importanti che a noi più di altri interessano sono quelli che vengono dall’Italia: il nostro Paese con 11 trimestri consecutivi di incremento consolida la ripresa che tuttavia deve ancora recuperare le perdite di un settore che, a seguito della crisi economica del 2008, ha subito una contrazione di oltre l’80%.. Da segnalare che i contributi più rilevanti sono venuti dalle vendite dei miniescavatori e dei sollevatori telescopici.

Anche le proiezioni (unità vendute) sul biennio 2017/2018 sono positive per l’Italia: si arriverà alle 15,600 unità vendute nel 2018, in aumento del 37% sul 2016 e con una quota di mercato del 10% a livello europeo. L’Italia dovrebbe confermarsi al quarto posto in Europa occidentale per macchine vendute dopo la Francia.

testo-23Dinamica positiva anche per il settore delle costruzioni in Italia, con una progressione costante degli investimenti in edilizia non residenziale e genio civile: le previsioni a consuntivo, rispetto ai 133,7 miliardi di euro nel 2015 danno un incremento dell’1% nel 2016, dell’1,6% nel 2017 e dell’1,8% nel 2018. Come si vede, non sono percentuali eclatanti, ma portano pur sempre il segno +.

Allora cosa manca in questo contesto previsionale tutto sommato buono? Che cosa serve per far scattare nelle imprese la voglia di acquistare macchine, di rinnovare il parco, di investire con rinnovato vigore? Sostanzialmente la “fiducia nel Paese”. E scusate se è poco. I Paesi in Europa con la maggior crescita sono anche quelli che hanno una maggior stabilità politica (non è un caso che le vendite in Gran Bretagna dopo il Brexit abbiano visto un – 12%). Ma attenzione che la stabilità non diventi un alibi. Referendum sì o no, da noi le cose da fare sono tante e il dissesto idrogeologico che in questi giorni è drammaticamente sotto gli occhi di tutti, la salvaguardia e la manutenzione del territorio, le soluzioni per le emergenze ambientali sono una priorità che non può essere ignorata, E per cui servono macchine nuove, performanti, ecologiche, risparmiose. La Spagna, che stava peggio di noi (anche politicamente…) ha avuto un recupero strepitoso. L’Italia ce la può fare, può trasformare le 15.600 unità vendute previste per il 2018 in 20.000 e forse più. Non è un’utopia. E’ una realtà possibile.