Motori

Macchine e motori: gioie e dolori

aperrturaGrande è in questo periodo l’attenzione verso le mosse dei motoristi di fronte alla ventilata introduzione entro il 2019 di un nuovo Stage in materia di emissioni per i propulsori destinati ad applicazioni offroad.

sinistraLa direttiva 97/68/CE, in particolare, ha introdotto in ambito europeo una serie di step progressivi, da I a IV, che hanno condotto a una graduale riduzione delle emissioni prodotte da i motori destinati a macchine mobili non stradali, tra cui le macchine per costruzioni; e proseguendo in questa road map virtuale lo scorso anno, proprio in questo periodo, la Commissione europea ha adottato una proposta per un nuovo regolamento sul tema, che introdurrà un ulteriore step a partire dal 2019 per i motori nella fascia di potenza 19 kW – 560 kW.

Un passaggio cruciale per tanti versi. Se infatti, da un lato, il panorama tecnologico si è consolidato intorno ad alcune soluzioni volte al contenimento delle emissioni, declinate in varie interpretazioni da parte dei costruttori, dall’altro il futuro e ormai prossimo Stage V, pur se i suoi contenuti prescrittivi non sono ancora del tutto noti, sembra destinato ad imprimere un’ulteriore svolta alla tecnologia motoristica, orientandola in una direzione ben precisa e con importanti ricadute, ancora una volta, sul mondo delle macchine per le costruzioni.

testoI costruttori sono già chiamati a una nuova sfida tecnologica, quella del futuro – ma non lontano – Stage V. I contorni e contenuti del nuovo step regolamentare in materia di emissioni non sono ancora chiarissimi, ma sembra ormai certo che l’orientamento generale della norma tenderà verso l’azzeramento delle polveri sottili presenti nei gas di scarico attraverso l’introduzione di una soglia limite per il numero di particelle del particolato, e non più per la sola massa complessiva delle emissioni; orientamento che, in linea teorica, dovrebbe imprimere una direzione ben precisa agli ulteriori sviluppi progettuali della tecnica motoristica, ovvero l’adozione pressoché generalizzata del DPF.

destraMa a che punto sono oggi i costruttori? E quale la soglia di partenza da cui si accingono ad affrontare questa ulteriore e ormai prossima transizione? Il panorama è alquanto variegato, anche se i più importanti brand possono vantare soluzioni, almeno in linea teorica, già definibili come “Stage V Ready”.

E tutto questo come si riverbererà sugli utilizzatori finali? A dire il vero sembrano pochissimo interessati alle nuove normative, temendo che il loro adempimento si tradurrà inevitabilmente in costi maggiorati per loro. Ma fanno male. Perché invece  motori più puliti porteranno innegabili vantaggi non tanto e non solo all’ambiente (di cui agli operatori pochissimo importa), quanto al portafogli: progressiva riduzione dei consumi, prolungamento dei tempi di manutenzione, riduzione dei costi totali di esercizio, maggior produttività. A questo si aggiunga che siamo in presenza di parchi macchine a volte decisamente obsoleti e che si avverte forte il bisogno di un rinnovo che vada anche a tutela di una sostenibilità la cui importanza neppure i più scettici possono permettersi di sottovalutare. I costruttori – tutti – stanno facendo sforzi enormi per aggiornare il cuore della macchine. Chi le usa deve imparare a capirlo e ad apprezzarlo.