Cantieri

Wuhan: un ospedale in 10 giorni

(Photo by Getty Images)

No, non si tratta del titolo di un film di Carlo Verdone. Più che la notizia in sé (già abbastanza sorprendente, peraltro), quello che sconvolge sono le immagini del cantiere di Wuhan, con decine di macchine al lavoro per costruire in tempi brevissimi (direi supersonici) un ospedale in grado di accogliere la popolazione nel corso dell’emergenza coronavirus.

(Photo by Getty Images)

Le foto parlano da sole. Secondo il progetto il nuovo ospedale di Wuhan conterà 1000 posti letto e sarà edificato in un’area dove avrebbe dovuto sorgere un centro vacanze per i lavoratori della regione, ubicata nella Cina centrale, dove si conta il maggior numero di casi di contagio e di morti.

A tempo di record

(Chinatopix via AP)

Secondo quanto riporta dal suo account Twitter il Quotidiano del Popolo, il più importante giornale cinese, i lavori di costruzione, iniziati tra il 23 e il 24 gennaio 2020, dovrebbero essere ultimati entro il 3 febbraio prossimo, anche se secondo gli ingegneri a capo del progetto, citati dal South China Morning Post, i tempi potrebbero accorciarsi fino a sei giorni, e la visita di ispezione della struttura è prevista già settimana prossima.

Le televisioni locali hanno ripreso immagini di operai, camion e macchine movimento terra in azione per costruire la struttura che occuperà una superficie di circa 25mila metri quadrati.

Per accelerare i lavori di costruzione dell’ospedale durante i giorni delle feste di capodanno, scrive il quotidiano di Hong Kong, gli operai riceveranno al giorno 1.200 yuan, circa 156 euro, somma equivalente al triplo della diaria normale.

Un’imponente mobilitazione

(Chinatopix via AP)

D’accordo, l’ospedale sarà costruito con elementi prefabbricati, come già accaduto nel 2003 a Pechino durante l’epidemia di SARS, quando circa 7.000 operai costruirono un nuovo ospedale in una settimana.

Ciò non toglie comunque che nell’arco di pochissimo tempo, in piena emergenza nazionale, si siano mobilitate tante macchine, tanta forza lavoro, tanto impegno. Intanto le autorità di Wuhan hanno annunciato la costruzione di un secondo nuovo ospedale per far fronte ai ricoveri. La struttura, che si chiamerà Leishenshan, sarà pronta in due settimane e ospiterà 1.300 posti letto per ovviare alla carenza di posti letto nelle strutture esistenti.

Quello che colpisce è la velocità di reazione del popolo cinese, la sua capacità di mobilitare tutte le proprie energie (uomini e mezzi) per fronteggiare un’emergenza. E la sua volontà  di portare a termine l’opera in tempi strettissimi, non badando a spese, sforzi, numero di ore lavorate. Queste foto non possono lasciare indifferenti. Perché non si tratta solo di un pur eccezionale dispiegamento di uomini e macchine. Ma della volontà dell’intero Paese di uscire a testa alta da una situazione difficile, dimostrando quello che sa fare. Ed essendone giustamente orgoglioso.