Nuove gamme da cantiere

Test nei Paesi Bassi per i nuovi XDC e XFC di DAF

Dopo il debutto ufficiale all’edizione dello scorso anno del Salone del veicolo industriale di Hannover (IAA Transportation), per i mezzi da cantiere di DAF delle gamme XDC e XFC è giunto il momento della verità, quello dei test in cava in condizioni di pieno carico sui fondi difficili. In realtà il costruttore olandese non si è limitato a mettere a disposizione della stampa specializzata i modelli specifici per l’offroad, ma ha allargato l’orizzonte anche ai camion per utilizzi misti strada-fuoristrada delle serie XD e XF Extra Robust. Questi ultimi sono dei veri e propri crossover, poiché le loro specifiche tecniche sono un mix fra quelle dei mezzi d’impostazione cantieristica e i modelli stradali. Infatti, le cabine degli Extra Robust si basano su quelle degli XDC e XFC del comparto Construction, mentre i telai sono identici ai camion delle serie XD e XF per applicazioni on-road. Queste caratteristiche fanno degli Extra Robust l’opzione ideale per gli operatori dell’edilizia e dei servizi municipali che non necessitano di capacità fuori strada – come, per esempio, un’elevata luce da terra e un ampio angolo di attacco – ma apprezzano i vantaggi di una cabina pensata per le missioni Construction, che garantisce una vulnerabilità ridotta. Ciò grazie al paraurti in acciaio suddiviso in tre sezioni con fendinebbia incassati, alla piastra di protezione del radiatore (di serie) e a una barra para-incastro anteriore in acciaio. 

Sicurezza, efficienza e comfort

I nuovi XDC e XFC sono caratterizzati dallo stesso DNA e dai medesimi criteri progettuali di sicurezza, efficienza e comfort di bordo, dei modelli da linea XF, XG e XG+ e degli XD da distribuzione, introdotti sul mercato nel biennio 2021-2022. In particolare, le cabine sono state progettate in base alla nuova normativa della Ue (la 2015/719, che sostituisce la precedente 96/53) in tema di pesi e dimensioni dei veicoli e delle loro combinazioni. L’allungamento degli abitacoli rispetto alla precedente generazione consente sia di migliorare la volumetria interna, sia di incrementare la sicurezza (con una maggiore visibilità diretta da parte del conducente) e il comfort di bordo. Inoltre, permette di abbattere la resistenza aerodinamica all’avanzamento, con positivi effetti sulla riduzione dei consumi di carburante e sul contenimento delle emissioni climalteranti.

Un altro caposaldo della progettazione dei mezzi della gamma Construction è stato il miglioramento della visibilità diretta da parte del conducente. Obiettivo che è stato raggiunto adottando gli stessi accorgimenti della gamma da lunga distanza. Cioè con il ricorso un ampio parabrezza ricurvo, a vetrature laterali di generose dimensioni, a una finestratura aggiuntiva ricavata nella sezione inferiore della portiera lato passeggero (è un optional a richiesta), a una bassa linea di cintura e a una plancia rastremata verso il lato destro del veicolo.

Altre due innovazioni di rilevo per la visibilità indiretta sono costituite dalla telecamera Corner view – di serie su tutti gli XDC e XFC – che, mediante un display a colori fissato in cabina, fornisce un angolo di visione di 285 gradi dell’area antistante il montante anteriore destro dell’abitacolo, e dal dispositivo (optional a richiesta) Digital vision system. Quest’ultimo prevede due telecamere esterne al posto dei tradizionali specchi principale e grandangolare e due schermi interni a colori fissati ai montanti anteriori dell’abitacolo. Caratteristiche di serie comuni a tutti i modelli da cantiere sono un’altezza minima da terra compresa fra 330 e 390 mm (incrementata rispetto ai modelli stradali) associata a un angolo d’attacco di 25°, dalla presenza di un paraurti in acciaio suddiviso in tre sezioni e dalla piastra di protezione frontale per il radiatore (anch’essa in acciaio). Fra gli optional a richiesta figura il primo gradino oscillante per facilitare la salita in cabina di guida, che non teme eventuali urti sui fondi particolarmente accidentati.

Con la trazione anteriore inseribile

Fra le numerose soluzioni previste da DAF per i modelli da cantiere c’è la trazione anteriore inseribile on-demand PXP mediante motori idraulici sui mozzi, sviluppata dallo specialista tedesco in trasformazioni off-road  Paul Nutzfahrzeuge GmbH .

È ordinabile sugli XDC e XFC in configurazione 4×2 e sui modelli stradali XD e XF a due assi. Il sistema PXP, attivabile fino alla velocità di 20 km/ora agendo su un interruttore posto sul cruscotto, è disponibile nelle prime quattro marce in avanti e nella prima e seconda retromarcia. Se viene rilevato uno slittamento delle ruote motrici, la trazione anteriore entra in funzione automaticamente. La coppia addizionale è proporzionale al grado di slittamento posteriore rilevato dall’elettronica. Nel test in cava il PXP era montato su un trattore XFC 530 FT con motore multi-coppia MX-13 da 530 CV e 2.550 Nm, abbinato a un semirimorchio ribaltabile.

Di semplice inserimento il PXP, che si disattiva in automatico a velocità superiori ai 20 km/h, rimane pronto a tornare in azione se le condizioni di aderenza lo richiedono. Un ‘classico’ del cantiere è l’XFC 530 FAD in configurazione 8×4 con cabina Day, motore multi-coppia MX-13 da 530 CV e cambio ZF TraXon 12TX2610 a 12 rapporti, allestito con ribaltabile posteriore. L’8×4 affronta senza problemi anche le pendenze più accentuate, con gradienti fino al 30%. In fase di salita, con il bloccaggio longitudinale inserito, è sufficiente mantenere l’MX-13 sui 1.500 giri al minuto. Ai passaggi marcia, rapidi ed effettuati a regimi elevati, ci pensa il software off-road del TraXon. In discesa, il potente freno motore stabilizza la velocità senza (o quasi) il ricorso all’impianto frenante di servizio.

di Stefano Arrigoni

E’ possibile leggere qui l’articolo completo con tutti i particolari sulle motorizzazioni e sulla strategia di crescita di DAF sul mercato europeo ed italiano.