Tecnologie

Tecnologia all’avanguardia da SIP&T

 

Aperturadi Stefano Arrigoni

Rispetto ai pali battuti, la trivellazione di pali ha il problema del possibile cedimento delle pareti del foro. La soluzione a tale inconveniente prevede l’impiego di tubi di rivestimento, bentonite e polimeri. Con la tecnologia dei pali a costipamento, l’utensile penetra nel terreno, lo smuove e lo spinge contro le pareti del foro; la condizione ottenuta è molto simile a quella dei pali battuti, ma senza materiale di risulta e, di conseguenza, un cantiere pulito. Utilizzata da anni soprattutto in nord Europa, questa tipologia di pali ha conosciuto un notevole sviluppo nel recente periodo dato il costo sempre più elevato dello smaltimento dei detriti. I pali di fondazione diametro 600 mm – profondità 20 m del cantiere di Calarasi- Romania hanno visto l’utilizzo da parte dell’Edrasis Construct Group  del metodo FDP (Full Displacement Piles)  messo a punto da SIP&T di Baronissi (Sa). Si tratta di una metodologia eseguita senza asportazione di terreno e quindi alternativa ai pali trivellati. Il terreno viene costipato grazie alla roto-infissione di un apposito utensile che, in relazione al progetto, può essere di differenti diametri. L’operazione di infissione e la contemporanea compattazione del terreno migliorano lo stato di addensamento del suolo rispetto alle condizioni iniziali con un sostanziale miglioramento della resistenza laterale e di punta del palo di fondazione. L’assenza di asportazione di materiale di fatto impone che il volume del terreno venga spinto lateralmente e in profondità, garantendo un miglioramento delle resistenze geotecniche.

CentroEdrasis esegue pali FDP in diametri compresi fra 300 e 800 mm fino a profondità di 40 m utilizzando calcestruzzo di consistenza fluida, eventualmente additivato per ottenere l’opportuna lavorabilità. Questa tecnologia trova applicazione in terreni di qualsiasi natura con scarsa o media resistenza, l’eventuale presenza d’acqua di falda non è elemento di controindicazione. Può essere utilizzata anche in terreni instabili senza uso di tubi di rivestimento giacché il metodo non implica alcuna situazione di “scavo aperto”. Operativamente la procedura di esecuzione prevede, dopo il piazzamento della macchina, lo scavo con l’utensile in rotazione e avanzamento continuo. Il suolo viene reso sciolto dall’elica rotante e costipato dall’apposito utensile connesso ad una batteria di aste di perforazione che permettono di raggiungere la profondità di progetto.

sinistraRaggiunta la quota prevista si getta il palo iniettando calcestruzzo che attraversa le aste di perforazione (che sono cave al loro interno) e l’utensile provvisto di una apposita apertura per far defluire e distribuire il calcestruzzo. Il getto avviene contemporaneamente all’estrazione dal terreno delle aste di perforazione e dell’utensile. L’operazione è gestita dell’operatore della macchina con l’ausilio di un sistema computerizzato che automatizza la operazione di risalita dell’utensile. In questo modo, il calcestruzzo riempie il volume precedentemente occupato dal terreno ora costipato, andando a formare il palo. L’immissione del calcestruzzo avviene in modo continuo e controllato contemporaneamente al graduale sollevamento dell’utensile. Di conseguenza nel palo non si ha una fase di foro aperto da riempire, ma è lo stesso calcestruzzo che si crea lo spazio da colmare, spingendo sempre verso l’alto, con una pressione positiva, la base dell’utensile. Terminato il getto si procede, alla posa in opera dell’armatura metallica del palo.

DestraLa trivella Liebherr, che in questo caso è in versione FDP, è una macchina multifunzione, cioè in grado di eseguire molteplici tecnologie di palificazione. In particolare la LRB 155 può eseguire pali trivellati a secco o con fanghi bentonitici, pali trivellati con rivestimento, pali CFA, pali FDP, pali con rotary doppia testa, twin mix e può infiggere palancole e profilati di ferro a sezione circolare a mezzo vibratore alta frequenza. La macchina è dotata di un process data recording system che certifica il lavoro svolto ed emette un report grafico per ogni palo eseguito in grado di certificare l’assenza di interruzioni del getto o fratture. Con un peso operativo fino a 68 t (la massa varia in base alla tecnologia utilizzata), può raggiungere una massima profondità di 25 m con configurazione FDP e si caratterizza per un momento torcente della rotary di 220 kNm. Il motore diesel è Liebherr da 450 kW (603 hp) a 1900 rpm e si avvale di un impianto idraulico proporzionale load sensing e cross sensing. La perforatrice è disponibile con sistema di argano pull-dow. Dotata di un argano principale con tiro da 160 kN, presenta un tamburo di elevate dimensioni per l’avvolgimento della fune su un unico strato che assicura una forza di sollevamento costante e limitata usura della fune. Il carro cingolato è allargabile idraulicamente per le fasi di lavoro e ritraibile per ridurre le dimensioni in fase di trasporto.

3 Commenti

    • Grazie per la segnalazione, abbiamo visionato, preso nota e cambiato il titolo al pezzo. Nonostante i nostri giornalisti abbiano l’obbligo di verificare scrupolosamente le fonti, a volte il titolo è per forza di cosa spettacolare e fa ricorso a termini che possono risultare impropri. Il resto del testo comunque, mi sembra perfettamente condivisibile e rispondente a verità.

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