Nuovi scenari

Tecniche Nuove e le chiavi del successo

Costruire. Relazioni. Successo. Sono le parole-chiave scandite dal claim che Tecniche Nuove, nel 60° anniversario della sua nascita, ha scelto come filo conduttore della consueta riunione di inizio anno che si è svolta al Visconti Palace di Milano.

E siccome Tecniche Nuove è “obbligata” per ragione sociale, a fare continuamente cose nuove quest’anno non poteva mancare un accenno alla novità per eccellenza anche nel campo della comunicazione, l’onnipresente e ormai pervasiva Intelligenza Artificiale che sta ormai interessando (e spesso condizionando) molte nostre attività, non solo nel campo dell’informazione.

Anche se questo appuntamento annuale è da sempre connotato come un evento dedicato alla forza vendita, non sono emersi solo spunti di riflessione commerciali ma anche considerazioni di carattere generale (sociale, culturale e anche etico) che contribuiscono a formare non solo chi deve proporre un prodotto, ma anche chi questo prodotto lo progetta, gli dà forma, contenuto, anima, costruendo valore non solo per l’azienda ma per tutti quelli che la incontrano sul loro cammino, siano essi dipendenti, collaboratori, clienti, fornitori.

Tante chiavi per il successo

Le porte, si sa, si aprono tutte seguendo uno stesso principio,  a cambiare sono le serrature e quindi le chiavi e le modalità di accesso. Per questo è così importante conoscere e aggiornare quotidianamente gli strumenti di apertura, poggiando però sempre su cardini pre-definiti che sono di tipo valoriale (senso di appartenenza, competenze,  empatia, responsabilità, curiosità per le cose nuove).

Ben si inserisce quindi in questo contesto l’intervento, nel corso della riunione, di Massimiliano Turazzini che per i tipi di Tecniche Nuove ha scritto un interessante libro (Assumere un’Intelligenza Artificiale in azienda) proprio sull’Intelligenza Artificiale e la sua capacità di aprire  milioni di porte a patto che…..non venga vista come un problema tecnologico ma di impatto economico, sociale, politico, umano.

A monte del successo aziendale non c’è solo un enorme patrimonio di dati accumulati, aggiornati, gestiti da un algoritmo che genera un modello che contiene la rete di tutte le relazioni tessute nel tempo. L’IA non è un motore di ricerca che interroghiamo come un semplice assistente vocale, ma un sistema di relazioni in cui siamo noi a decidere quale chiave utilizzare per aprire porte sempre diverse che si affacciano su scenari che sono governati in maniera probabilistica e non deterministica. Il nostro ruolo è quindi fondamentale perché implica la capacità di ragionare con i dati nostri e dell’IA su un obiettivo che è solo nostro.

Per questo la parola chiave, il nostro personale “Apriti Sesamo“, una password densa di significato che travalica il tempo e sconcerta l’algoritmo, è imprevedibile, inimmaginabile, sempre nuova. E siamo solo noi a poterla pronunciare.