Il giorno di inizio di Expoedilizia 2013 e…il sole…alleato gradito quando si opera in esterna.
L’Area Dimostrativa è pronta nonostante le piogge insistenti degli ultimi giorni che puntualmente ci mettono in difficoltà durante gli allestimenti. Gli espositori si sono dati da fare questa mattina presto per sistemare gli ultimi dettagli che ieri non sono riusciti a portare a termine per cause di forza maggiore.
Non solo macchine movimento terra ma anche tanti mezzi di sollevamento. Un settore che, nonostante la crisi, resiste anche e giustamente trainato da un quadro normativo severo che incentiva all’impiego di macchine sicure e all’avanguardia.
Questo fa riflettere su cosa si potrebbe fare se anche nel settore delle macchine ci fossero chiari elementi normativi che incentivassero al rinnovo del parco mezzi così come più volte fatto nel mercato dell’automobile. Ma questa è un’altra storia.
Oggi si inizia. Il panorama che si intravede nel futuro degli operatori del settore è quanto mai incerto ma nonostante tutto la fiducia è un elemento che non abbandona chi decide di investire nell’avvenire della propria attività.
Una lezione di programmazione a lungo termine ci arriva dal gruppo austro-tedesco Wacker Neuson che, dopo la fusione fra la tedesca Wacker e l’austriaca Neuson Kramer nel 2007, ha rinnovato le gamme, investito in nuovi stabilimenti e sta superando di slancio la crisi con accordi chiave con il colosso Caterpillar e con un fatturato 2012 che ha superato il miliardo di euro.
Non è un caso se questa azienda stia programmando una attenta azione sul mercato italiano basata su concrete possibilità di sviluppo, su un supporto attento ai concessionari, su elementi compatibili sia con la situazione attuale che con un mercato di nicchia ancora da sviluppare.
Non è un caso se l’impegno profuso da Wacker Neuson per Expoedilizia sia rapportato non solo alle dimensioni aziendali (al Bauma 2013 del mese prossimo è stato annunciato che il secondo stand per ordine di grandezza dopo Liebherr sarà proprio quello del gruppo austro-tedesco) ma al fatto che il mercato del centro-sud è ancora oggi completamente da sviluppare e che quindi ha un potenziale di crescita enorme.
Si inizia. Che questo sia un augurio non solo per la kermesse capitolina ma per tutto il paese con una particolare attenzione al centro-sud.
Che si inizi, davvero, a dare corso a un processo virtuoso in cui lo spread di programmazione che ci separa da alcuni paesi si possa annullare e possibilmente invertire.