La foto della montagne russe che apre questo post è ovviamente una metafora che, nel corso della conferenza stampa di fine anno, è stata utilizzata da Enrique Enrich, AD di Scania Italia dal settembre del 2020, per rappresentare il mercato del veicolo industriale (ma non solo, per dire il vero) nel 2022. Accompagnata da un’altra immagine, quella del punto interrogativo, a sottolineare quante siano state le domande che i costruttori si sono posti nell’anno che sta per terminare, colpito dall’inflazione e dai problemi logistici legati alla catena di approvvigionamento dei componenti (che pare comunque siano in fase di risoluzione). E’ stato necessario abituarsi a lavorare (e bene) anche in presenza di momenti difficili, cercando di dare sempre il meglio. Tenendo costantemente presente la qualità dei prodotti, è ovvio, ma privilegiando l’asset portante della strategia di Scania, il servizio. E non dimenticando mai l’importanza degli investimenti in ricerca e sviluppo e di nuove iniziative: per esempio la nuova fabbrica di batterie in partnership con NorthVolt che sorgerà nel 2023 a Södertälje insieme alla nuova fonderia e una nuova fabbrica in Cina.
Grandi opportunità
Scania individua grandi opportunità per il mercato Italia nel periodo che va dal 2023 al 2025, alla luce di tre fattori: Pacchetto mobilità Regulation (Eu 2020/1055); Esigenza di ammodernare il parco veicolare; Riduzione dei tempi di consegna dei costruttori. Opportunità che potranno essere colte grazie alla strategia a 360° di Scania che va dall’offerta a lungo raggio, alla partnership con gli allestitori per venire incontro a più ambiti applicativi, ai veicoli per la costruzioni, a quelli speciali, all’E-Mobility. Il tutto con un focus su economia operativa e sostenibilità e con la costante di una strategia multitecnologica nei progetti del costruttore svedese.
Certo che, a parte i contributi offerti dal PNRR alla decarbonizzazione, servirebbero scelte politiche più lungimiranti: pur con numeri ancora modesti la mobilità elettrica avanza in tutti i Paesi europei, solo in Italia si fa poco. Infatti il parco circolante veicoli BEV al 30/11/2022 è di soli 23 veicoli e mancano gli incentivi utili a dare un booster al mercato (in Spagna, per esempio, si parla fino a 190.000 euro di incentivi per i costruttori che immatricolano veicoli elettrici). Una sperequazione di questo tipo in Europa non è chiaramente sostenibile.
Nel frattempo bisogna rimboccarsi le maniche, puntare sulla consulenza che è il corollario ideale alla proposta dell’elettrico e che parte dall’analisi della possibilità di elettrificazione della flotta, alle possibili configurazioni, ai flussi e alle fermate, all’analisi del consumo energetico , alla ricarica, ai piani di espansione: lusinghieri risultati Scania li ha ottenuti con la fornitura a Gruber Logistics di 30 trattori BEV (ma i trattori verranno immatricolati in Germania….) e con un accordo di fornitura fino a 600 veicoli BEV alla Girteka lituana….
Una rete in crescita
Ma occorre scommettere anche sulla Rete di assistenza. E il 2022 è stato decisamente un anno storico per la sua ulteriore definizione. Scania non punta ad essere il brand più capillare sul territorio ma lavorare con realtà solide con cui crescere in un’ottica multiprodotto e multiservice.
Nel 2022 sono state aperte 5 nuove sedi, Euromeccanica (NA), Sacar (Roma), PR Motori (Oristano) Toscandia (Olbia), Diesel Tecnica (Caserta). La rete Scania è composta da 16 concessionarie, 111 officine, 750 tecnici per un totale di 2000 persone ed è in grado di fornire soluzioni su misura che vanno dal Pro Care alla Fleet Care a Scania On Site. Quest’ultima comprende tra l’altro la manutezione al domicilio del cliente, e un servizio su misura commisurato in base al tipo di cliente e all’applicazione.
Di pari passo son cresciuti i servizi finanziari offerti da Scania Finance Italy che a fine 2022 potrà contare su un portafoglio di 570 milioni di euro e la strategia per il 2023 prevede il consolidamento della penetrazione finanziaria e lo sviluppo della penetrazione assicurativa.
E siccome non esiste grande azienda senza investimenti sulle persone, anche in questo settore Scania vuole lasciare il segno. Come ha spiegato Marta Mottana direttrice People & Culture l’azienda sta lavorando a un’officina Scania di tecnici del futuro dopo aver preso atto della carenza di risorse qualificate (in Italia si diplomano negli ITS solo 8-10.000 ragazzi contro gli 800.000 della Germania) e della forte competizione tra aziende e officine che innesca una vera e propria guerra dei talenti.
Se l’offerta non basta, occorre quindi crearla, supportando le scuole con chi è forte sul reclutamento attivo (agenzie per il lavoro) e preparando e assumendo “in casa” una classe di ragazzi appassionati di meccanica. La neonata Officina Scania dei Tecnici del Futuro arruolerà classi di studenti lavoratori selezionati solo per le Officine Scania (IFTS) grazie anche a un sistema articolato di partnership (Salesiani don Bosco, GI Grup, I.T.S Lombardia Meccatronica….che garantisce l’inserimento immediato nel mondo del lavoro. Su sito si possono vedere quali siano i requisiti per accedere a questa interessante opportunità che mira anche a far evolvere l’immagine del meccanico che oggi è un tecnico altamente specializzato che lavora in un ambiente digitalizzato, esperto di diagnosi e con competenze di meccatronica. Il 21 novembre 2022 si è tenuto ad Arese (Mi) un D Day sul modello del Campus americano, per battere il calcio di inizio di questo nuovo percorso che è una reale opportunità di inserimento nel mondo del lavoro per parecchi giovani.
E anche qui, in perfetto stile Scania, si insegnerà che, per assicurarsi il successo, di una squadra, prima di essere giocatori, occorre essere tifosi.