Samoter (ma non solo) cambia data

Il Cda di Veronafiere spa, preso atto dell’impossibilità di garantire le corrette tempistiche nelle operazioni di allestimento, disallestimento e logistica delle prossime manifestazioni fieristiche in relazione alle prescrizioni dell’ordinanza del ministero della Salute e della Regione del Veneto in merito al Covid-19, ha deciso di posticipare le rassegne in programma a marzo e all’inizio di aprile 2020.

Samoter, il salone internazionale delle macchine per costruzioni, previsto dal 21 al 25 marzo, si sposta quindi dal 16 al 20 maggio 2020. Insieme a Samoter, vengono riposizionati anche i due eventi concomitanti: Asphaltica, manifestazione sulle infrastrutture stradali, e LetExpo, il nuovo salone sulla logistica e sull’intermodalità sostenibile, organizzato in collaborazione con Alis.

Ma Samoter non è l’unica manifestazione ad essere stata spostata, a causa dell’emergenza Corvid-19. Che dire del Salone del Mobile di Milano che dalla data prevista (21/26 aprile) slitta  al 21/26 giugno? Da solo questo salone vale 120 milioni di euro, indotto 250 milioni, 400.000 visitatori attesi, 30.000 buyer e visitatori asiatici che avevano già disdetto la loro partecipazione.

Chi si ferma è perduto

Senza alcun riferimento nostalgico, è secondo me questo lo slogan che sta di fatto alla base delle decisioni sofferte che sono state prese dagli organizzatori di entrambe le manifestazioni. Certo, non sono passi che si fanno a cuor leggero. Ma Milano non può fermarsi. Verona non può fermarsi, Il Paese non può fermarsi.  Perché in gioco non c’è solo il valore economico legato a queste manifestazioni, che pure è ingente. C’è il prestigio di un Paese, la sua capacità di reagire con lucidità, velocità e fermezza a situazioni impreviste, la sua volontà di rimettersi in pista.

Tucidide

Con coraggio. Perché anche la paura è un virus immateriale, fatto di chiacchiere, impressioni, reazioni emotive, parole dette a vanvera. Un virus che sta ricevendo una copertura mediatica  senza precedenti. Per questo occorre andare avanti con coraggio. Tucidide diceva che la peste di Atene “colpiva prima i melanconici e i paurosi“. Guardiamo quindi avanti e pensiamo positivo.

Anche i giornalisti devono mettersi d’impegno

Samoter e Salone del Mobile avrebbero potuto essere cancellate. Sono state invece spostate. Ai costruttori, alle aziende, agli imprenditori coinvolti è stato richiesto un grande sforzo. Ma anche a noi giornalisti, colti dalla decisione di Veronafiere all’ultimo momento, a numero già chiuso, con contenuti già decisi. A questo si aggiunga che è saltato per noi della stampa un importante evento organizzato da Volvo Trucks  a Gotheborg. E potrebbe essere annullato un altro importante incontro internazionale, organizzato da Kubota ad Alicante (Spagna) al quale sono state invitate selezionate testate italiane di settore.

Ma, appunto, chi si ferma è perduto e quindi anche noi andremo avanti a scrivere, spostarci, documentare, utilizzare tutti i mezzi di comunicazione di cui disponiamo per continuare a fare, insieme a tutte le donne e gli uomini di buona volontà di questo Paese (e sono tanti) il nostro mestiere. Il ritorno alla normalità è quello che tutti ci dobbiamo augurare.

Ce la faremo.