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Resilienza, velocità, etica: anticorpi per il futuro

Un’azienda che voglia non solo sopravvivere allo tsunami causato dal Covid 19 ma avere successo, dovrà sviluppare dei nuovi anticorpi. E questi si chiamano Resilienza. Velocità ed Etica. E’ quanto emerso da un webinar cui hanno partecipato Marco Taisch, professore del Politecnico di MilanoMichele Ciavola, CEO di Eldor Corporation e Alessandro Crippa, senior director Semea di Campari Group, moderati dal giornalista Francesco Cancellato.

Tecnologia: inizio della nuova normalità

Il Covid 19 ha trasformato la tecnologia in un prerequisto indispensabile: se non la usi, non solo rimani indietro ma non accederai neanche più al business“, ha spiegato Taisch. “Serve ora un processo integrato che parte dalle tecnologie, passa dalle persone e arriva a nuovi modelli di business“.  La cosa che fa riflettere è che, nei tre ingredienti citati, come ha sottolineato Crippa, siano proprio le persone il vero agente del cambiamento, il trait d’union indispensabile che connette tecnologia e business, senza le quali non è possibile alcun risultato positivo.

Serve resilienza

Le aziende per avere successo dovranno rivedere il loro modo di operare, essere molto più resilienti di oggi e capaci di cambiare velocemente nel caso in cui arrivino fenomeni nuovi. Per questo la supply chain globale si dovrà accorciare per essere pronta a rispondere agli scossoni. In questa nuova dimensione non ci saranno competenze cristallizzate ma la formazione, finora vissuta come un diritto del lavoratore, diventerà un dovere. “La formazione sarà on demand, come Netflix“, ha affermato Ciavola. “Ogni persona sceglierà le competenze che serviranno per ottenere un determinato risultato“.

Il ruolo del digitale

Molte aziende, costrette dall’emergenza, hanno fatto ricorso al digitale e alla tecnologia 4.0 per poter restare aperte mantenendo una presenza di lavoratori ridotta in fabbrica.  E si sono accorte che queste modalità, dal collaudo alla manutenzione a distanza, grazie alla realtà virtuale, potranno essere mantenute anche in futuro. La previsione è che i servizi erogati da remoto cresceranno del 100-150% nei prossimi quattro anni. “E lo smart working potrà essere applicato anche in fabbrica“, ha precisato Taisch. “Già oggi un capo reparto può monitorare la linea produttiva da remoto, stando a casa o in ufficio, cosa che permette di raccogliere i dati in tempo reale“.

Ma senza l’etica…..

…non si va da nessuna parte. E’ questa la conclusione cui si è arrivati alla fine del webinar. Perché sarà solo la combinazione di competenze, conoscenza dell’organizzazione e approccio etico al lavoro che potrà creare valore in questa nuova normalità. Un approccio che ha diverse sfaccettature e che non si riduce a un semplice comportamento corretto. Ma, essendoci di mezzo la tecnologia e il business, riguarda anche il miglioramento delle proprie competenze, l’acquisizione di nuovi strumenti e modalità di lavoro, la formazione, la sicurezza, l’autovalutazione, la resilienza, la velocità di adattamento…Per questo saranno solo le persone a decidere come ridefinire i rapporti sociali in un mondo che non è più lo stesso, in un contesto sempre più dinamico.

Una bella sfida.